La tua Assicurazione svizzera. Longevity Risk Laura Romanello 7 Aprile 2014
L assicurazione vita Contratto Assicurativo
Assicurazioni Vita: Gestione professionale dei rischi In un contratto di assicurazione sulla vita l assicuratore si impegna a pagare somme determinabili in modo prefissato al verificarsi di prestabiliti eventi relativi alla sopravvivenza di una o più persone (teste assicurate). In cambio il Contraente si impegna a pagare in via anticipata uno o più premi. oggetto dell assicurazione è un rischio attinente la vita umana (sopravvivenza, morte, disabilità, ecc.) attori del contratto di assicurazione sono: - l assicuratore - il Contraente - l assicurato - i beneficiari le prestazioni sono monetarie (non prestazioni di servizi) è escluso nelle assicurazioni vita il carattere risarcitorio tipico delle assicurazioni danni (importo liquidato = danno sofferto)
Assicurazioni Vita: Gestione professionale dei rischi Le assicurazioni sulla durata della vita umana possono essere viste come operazioni finanziarie un pò particolari Operazioni finanziarie certe Operazioni finanziarie aleatorie [(-A,0), (X,n)] dove X = [(-A,0), (B,n)] C se l assicurato è in vita 0 altrimenti oppure [(-A,0), (C,T)] con T istante aleatorio si tratta quindi di uno scambio, in successivi istanti di tempo, di importi monetari scambi con importi e/o istanti di tempo aleatori Descrivere l incertezza definire X, T Quantificare l incertezza assegnare la struttura probabilistica agli eventi
Assicurazioni Vita: descrivere l incertezza [(-A,0), (X,n)] Prestazioni del contraente Prestazioni dell assicuratore Il premio pattuito può essere: - pagato in un unica soluzione (premio unico) - pagato in più rate (premio annuo / ricorrente) - un mix (premio unico + aggiuntivi) La prestazione assicurata può essere: - pagata in un unica soluzione (capitale) - pagata in più rate (rendita) - un mix (capitale + rendita) Una delle caratteristiche principali delle Compagnie di Assicurazione è quella di presentare un CICLO FINANZIARIO INVERTITO Definita la tipologia di prestazione bisogna definire la copertura e il timing della stessa
Assicurazioni Vita: descrivere l incertezza [(-A,0), (X,n)] Prestazioni dell assicuratore Le assicurazioni vita possono essere suddivise, in prima battuta, in tre macro categorie: Caso vita Caso morte - Assicurazioni in caso di vita: lo scopo di queste coperture è quello di costituire una disponibilità finanziaria (da erogarsi in forma di capitale o rendita) in caso di sopravvivenza dell assicurato ad un epoca prestabilita Capitale differito Rendita vitalizia differita Rendita vitalizia immediata - Assicurazioni in caso di morte: lo scopo di queste coperture è quello di costituire una disponibilità finanziaria (da erogarsi in forma di capitale o rendita) in caso di premorienza dell assicurato Temporanea caso morte Vita intera - Assicurazioni miste: sono combinazioni delle prime due categorie tramite le quali si copre il rischio di morte e, contemporaneamente, ci si garantisce una disponibilità finanziaria in caso di sopravvivenza dell assicurato Mista Capitale differito con controassicurazione TCM con cashback
Longevity risk Contratto Assicurativo Definizione del prodotto
Product design Il product design parte da delle esigenze espresse dalla clientela (es. necessità di coperture particolari), dal contesto normativo, da richieste espresse dalla funzione/sviluppo del business o dalle strategie aziendali. Compito del team di sviluppo (Commerciali, Attuari, Legali e IT) è quello di analizzare le necessità espresse e costruire un prodotto che possa rispondere il più possibile alle stesse salvaguardando la redditività attesa e garantendo l equilibrio tecnico del portafoglio Le basi tecniche, utilizzate per costruire il prodotto, sono di solito almeno due: - Basi finanziarie (cd. Tasso tecnico e regole di retrocessione utili finanziari) - Basi demografiche Caso vita Caso morte 100,000 4,000 3,000 2,000 1,000 0 Curva dei decessi (dx) 0 5 10 15 20 25 30 35 40 45 50 55 60 65 70 75 80 85 90 95 100 105 80,000 60,000 40,000 20,000 0 Funzione dei sopravviventi (lx) 0 6 12 18 24 30 36 42 48 54 60 66 72 78 84 90 96 102 108 1931 1951 1961 1971 1981 1992 2002 2006 1931 1951 1961 1971 1981 1992 2002 2006
Product design: le basi demografiche Primo passo: La definizione delle prestazioni [(-A,0), (X,T)] A R R R R R R 0 1 2 3 4 5 n stiamo costruendo una cd. «rendita vitalizia immediata» Secondo passo: scegliamo le basi tecniche (tasso tecnico e base demografica) Possiamo optare: Per una base statistica di mercato (es. IPS55, DAV) Per una base statistica interna qui interviene sia la sensibilità dell Attuario che l analisi del contesto competitivo (collettivo da assicurare, regolamentazione vigente, confronto con i peers, ecc.). Casuali Deviazioni Sistematiche qx qx Mortalità attesa Mortalità osservata Anno t Anno t Questo rischio è funzione del portafoglio assicurato (composizione e numerosità) c.d. pooling risk (rischio di processo) Questo rischio è legato alla non tenuta della base demografica è un rischio sistematico (non pooling risk rischio di modello) 9
Longevity risk Gestione del rischio Contratto Assicurativo Definizione del prodotto
Gestione del rischio: il processo di risk management 1 Identificazione e classificazione del rischio Un management responsabile implica che le Compagnie/Enti misurino e gestiscano il rischio qx Mortalità osservata? Oggi Anno t Come primo passo possiamo osservare l evoluzione della mortalità/sopravvivenza della popolazione nel tempo
Le basi demografiche 4,000 3,500 3,000 2,500 2,000 1,500 1,000 500 0 Curva dei decessi (dx) 0 4 8 12 16 20 24 28 32 36 40 44 48 52 56 60 64 68 72 76 80 84 88 92 96 100 104 108 1931 1951 1961 1971 1981 1992 2002 2006 Osservando l evoluzione della sopravvivenza nel tempo possiamo evidenziare due macro-fenomeni: - La moda della curva dei decessi si sposta verso età sempre più «anziane» Espansione della curva dei sopravviventi - Aumenta la concentrazione dei decessi intorno alla moda Rettangolarizzazione 95,000 85,000 75,000 65,000 55,000 45,000 35,000 25,000 15,000 5,000-5,000 ω ω 50 52 54 56 58 60 62 64 66 68 70 72 74 76 78 80 82 84 86 88 90 92 94 96 98 100 102 104 106 108 quali rischi affrontiamo quando scegliamo una base demografica per tariffare il nostro prodotto? 1931 1951 1961 1971 1981 1992 2002 2006 12
Gestione del rischio: il processo di risk management 1 Identificazione e classificazione del rischio Un management responsabile implica che le Compagnie/Enti misurino e gestiscano il rischio. Misurazione tramite modelli deterministici o stocastici 2
Gestione del rischio: la misurazione del rischio Mortalità oss.ta qx Proiezione qx Mortalità oss.ta Proiezione otteniamo sia stime puntuali che intervalli di confidenza dei futuri tassi di mortalità Oggi Anno t Oggi Anno t Deterministico Interpolazione dei trend osservati in passato (hp.: i trend osservati in passato si ripeteranno in futuro) La natura stocastica della mortalità non viene considerata MODELLI BASATI SU LEGGI DI PROBABILITA Rappresentano bene le principali caratteristiche di uno scenario di mortalità Esempi di leggi di mortalità sono quelle di Gompertz, Makeham,Heligman-Pollard, ecc. Stocastico I tassi di mortalità sono stime di variabili casuali che rappresentano la mortalità futura Si definiscono un insieme di ipotesi circa la mortalità e un legame tra osservazioni e proiezioni MODELLI DISTRIBUTION FREE Modello di Lee-Carter e sue estensioni Il tasso centrale di mortalità è modellizzato come un processo stocastico
Gestione del rischio: il processo di risk management 1 Identificazione e classificazione del rischio Un management responsabile implica che le Compagnie/Enti misurino e gestiscano il rischio. Misurazione tramite modelli deterministici o stocastici 2 Qualsiasi modello di proiezione sia stato adottato il trend futuro della mortalità è INCERTO (nessun procedimento di stima della mortalità futura può garantirci dal verificarsi di scostamenti sistematici della mortalità). 3 Strategie di gestione del rischio: tecniche di controllo delle perdite e/o tecniche di finanziamento
Gestione del rischio Contesto Portafoglio / Regole interne Longevity Risk Gestione interna Pricing Natural hedging Risk based capital Gestione esterna Riassicurazione tradizionale Longevity bond/swap Securitization 16
Gestione del rischio: gestione interna A R R R R R R 0 1 2 3 4 5 n Riceviamo un importo, «A», dal nostro cliente con cui attiviamo un ipotetico Fondo cui andremo ad attingere per pagare le singole rate di rendita (per ipotesi la rendita si suppone non rivalutabile viene esclusa l analisi del rischio finanziario). Analizziamo la probabilità di rovina del nostro «Fondo» utilizzando un semplice modello: Ass.to è in vita t t+1 Nel caso di due simulazioni il risultato potrebbe essere il seguente: u U(0,1) x=x+1 u<px True False End 17
Gestione del rischio: gestione interna Andamento del Fondo ottenuto simulando 250 volte un portafoglio di 25 vitaliziati: 1,000,000 800,000 600,000 400,000 200,000 0 0-200,000 3 6 9 12 15 18 21 24 27 30 33 36 39 42 45 48 51-400,000 Per ciascuna simulazione, e per ogni orizzonte temporale considerato, si calcola il valore del Fondo. 90 18
Gestione del rischio: gestione interna Casuali Sistematiche qx qx Anno t Anno t Questo rischio è funzione del portafoglio assicurato (composizione e numerosità) c.d. pooling risk (rischio di processo) Questo rischio è legato alla non tenuta della base demografica è un rischio sistematico (non pooling risk rischio di modello) Mortalità attesa Mortalità osservata Alcuni risultati del modello: 300 200 Scarti accidentali 1.600 1.400 1.200 Scarti sistematici 100 0 1.500 3.000 5.000-100 -200-300 RBC 90% RBC 95% RBC 98% 1.000 800 600 400 200 0 1.500 3.000 5.000 RBC 90% RBC 95% RBC 98% 19
Gestione del rischio: gestione interna vs. esterna Come possiamo mitigare questo rischio? PRICING: inserendo un caricamento di sicurezza NATURAL HEDGING: inserendo delle garanzie che permettano di controbilanciare il rischio (es. rendita immediata combinata con una temporanea caso morte) oppure proponendo prodotti per cluster particolari della popolazione RISK BASED CAPITAL: bilanciando i maggiori rischi presi in carico in portafoglio attraverso un maggiore appostamento di capitale a copertura del business RIASSICURAZIONE: trattandosi di un rischio Pooling non sempre è facile trovare copertura riassicurativa LONGEVITY BOND/SWAP: vengono emessi bond che «scommettono» sui trend demografici (es. EIB-BNP Paribas 2004: se mortalità risulta inferiore a quanto previsto le cedole previste sul bond diminuiscono e viceversa) problemi classici: liquidità strumenti e rischio base enorme (necessità di definire bene gli indici es. LifeMetrics LONGEVITY DERIVATIVES: sono strumenti del mercato dei capitali che hanno payoff legati al livello di un indice di mortalità (es. q-forwards: è sostanzialmente uno ZCB che scambia mortalità fissa e mortalità realizzata alla scadenza) SURVIVOR SWAPS: è un accordo tra due controparti per scambiare in futuro un flusso di cassa fisso in cambio di un unico flusso di cassa casuale dipendente dalla mortalità (cash flows collegati al numero di sopravviventi di una determinata coorte 20
Gestione del rischio: come mitigare il rischio Molte delle soluzioni viste sono «teoriche» in quanto non disponibili sul mercato o disponibili in modica quantità o a costi troppo elevati. Nelle Compagnie si parla spesso di longevity risk ma le dimensioni dei portafoglio interessati dal rischio è ancora limitata quindi il rischio è meno sentito rispetto ad altri Nel momento in cui decollerà il mercato della Previdenza ci troveremo ad affrontare seriamente tale rischio (solo le Compagnie di Assicurazione possono infatti erogare le rendite) quindi bisogna cominciare ad attrezzarsi! 21
La tua Assicurazione svizzera. Grazie per l attenzione!