SETTE SORELLE, E PURE VARIABILI

Documenti analoghi
Magnitudini e Diagramma H-R Giuseppe Cutispoto

Olimpiadi Italiane di Astronomia MAGNITUDINI

UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI CATANIA Facoltà di Scienze Matematiche, Fisiche, Naturali Corso di Laurea Specialistica in Fisica

CARATTERISTICHE DELLE STELLE

1. La luce delle stelle

Problema 1. Sirio ( 2000 = 6h 45m;

Istituto Nazionale di Astrofisica Osservatorio Astronomico di Palermo. Seconda lezione. Antonio Maggio. INAF Osservatorio Astronomico di Palermo

Spettroscopia ottica di sorgenti celesti ignote

Occhi di Libbiano su pianeti di stelle lontane.

Astronomia Osservazione del cielo

Centro Sperimentale per la Didattica dell'astronomia A.A. 2016/2017. Scuola di Astronomia. Contenuti dei corsi e dei seminari.

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2017 Finale Nazionale - 5 Aprile Prova Pratica - Categoria Senior

AC5 Distanze nella Via Lattea

WFirst potrà scoprire 1400 nuovi pianeti

PROXIMA CENTAURI = 1,5 pc (visibile solo nel cielo australe) SIRIO = 2,6 pc stelle misurate entro 150 pc

Astronomia Strumenti di analisi

AFAM - Remanzacco. Serata osservativa del 15 settembre

Stelle. - emette un flusso continuo di onde elettromagnetiche, che noi osserviamo in parte sotto forma di luce

AFAM - Remanzacco. Serata osservativa dell 11 ottobre

Misura della temperatura superficiale di Betelgeuse mediante il metodo spettroscopico

PROPOSTE DIDATTICHE SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO E SECONDO GRADO

*COMUNICATO STAMPA* Almanacco astronomico del mese di giugno

Astronomia Parte I Proprietà fondamentali delle stelle

L illuminazione della Terra

Unità 2 - L ambiente celeste

Alla ricerca di un altra Terra! Stefano Covino INAF / Osservatorio Astronomico di Brera

SOLE, struttura e fenomeni

Le distanze in Astronomia

Corso di astronomia pratica

Corso di introduzione all'astrofisica A.A. 2013/2014. Programma svolto

La Matematica nell Astronomia. Una (breve) introduzione. Roberto Ferretti

ASTRONOMIA=scienza che studia i corpi celesti

AFAM - Remanzacco. Serata osservativa del 19 novembre

Unità 2 - L ambiente celeste

Stelle: magnitudini e Diagramma H-R. Olimpiadi di Astronomia Sede interegionale del Lazio

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2015 FINALE NAZIONALE 19 Aprile Prova pratica - Categoria Senior

Ombre rotanti fanno luce sul sistema V4046 Sgr

Possibili campi di collaborazione tra amatori e professionisti

La ricerca di exopianeti.

AMMASSI STELLARI. M. Ramella e G. Iafrate INAF - Osservatorio Astronomico di Trieste

Olimpiadi Italiane di Astronomia Corso di preparazione per la Gara Interregionale Categoria Senior

L UNIVERSO VISTO DALLA TERRA. Costellazioni, stelle e tante curiosità

Alla ricerca di un altra Terra!

sfera celeste e coordinate astronomiche

Lezione 5. La misura delle distanze in astrofisica

Un altro Giove intorno a un altro Sole: la scoperta di KPS-1b

Unità 2 - L ambiente celeste

AFAM - Remanzacco. Serata osservativa di gennaio Le meraviglie di Orione

Bande elettromagnetiche, brillanza superficiale, intensità specifica

La misura delle distanze stellari

La survey fotometrica APACHE. M. Damasso (OATo) on behalf of the APACHE team

Scritto da Administrator Mercoledì 06 Luglio :16 - Ultimo aggiornamento Giovedì 07 Luglio :30

IL MOTO di ROTAZIONE. CONSEGUENZE del MOTO di ROTAZIONE

Studio di stabilità per una curva di luce ottenuta con CCD SBIG ST10XME e software di elaborazione MaximDL. (A cura di Fabio Zara)

IL PIANETA INESPLORATO

Astronomia INTRODUZIONE

La Fotometria degli Asteroidi

Eclissi totale di Luna 27 Luglio 2018

Corso di astronomia pratica

D I V I S T A S U L L U N I V E R S O

Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi.

RICERCA di FABRIZIO PORTA LEGGERE LE STELLE

Trappist-1 Sette pianeti a luce rossa

Flyeye, una sentinella per il rischio asteroidi

UFFICIO ANAGRAFE DELL UNIVERSO OSSERVAZIONI CON TELESCOPI ROBOTICI PER MISURARE L ETA DEGLI AMMASSI STELLARI

Studio di sorgenti X all interno della Piccola Nube di Magellano con il satellite per astronomia X XMM-Newton

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2013 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Junior

OAC-NAPOLI TT1. Gestione Scienza

Il nucleo galattico PMN J osservato nel luglio 2010 durante una fase di intensa attività. L immagine al centro è una visione artistica,

Sulla Storia dell Astronomia: il Novecento. Gli strumenti, le scoperte, le teorie. GLOSSARIO

Astronomia Parte I Proprietà fondamentali delle stelle

NELLO SPAZIO CON CHEOPS 2700 DISEGNI DI BAMBINI TRA I SELEZIONATI 92 SONO VENETI, 45 PADOVANI

1. Le stelle. corpi celesti di forma sferica. costituite da gas (idrogeno ed elio)

AFAM - Remanzacco. Osservazione pubblica del 10 agosto

M.PAOLILLO (E IL GRUPPO DI ASTROFISICA) MISURE ASTRONOMICHE CON IL TELESCOPIO DE RITIS

Nuovi mondi possibili: i pianeti extrasolari. INAF - Osservatorio Astronomico di Brera

PROGRAMMA DI SCIENZE DELLA TERRA CLASSE 1^ H. a. s Prof.ssa RUBINO ALESSANDRA

Un approfondimento: Le distanze delle galassie

Come girano stelle e pianeti?

Test dell Engineering Model di Mini-EUSO presso l INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino

Fotometria asteroidale al limite del SNR

Con la parola Universo possiamo intendere tutto ciò che ci circonda: le stelle, i pianeti e tutti gli altri oggetti che vediamo nel cielo (insieme ad

LEZIONE 6. L Universo al telescopio

Astronomia Lezione 17/10/2011

3 CORSO DI ASTRONOMIA

*COMUNICATO STAMPA* Venerdì 29 settembre - ore L autunno arriva sul cavallo alato

PROPOSTA DIDATTICA. OSSERVATORIO ASTRONOMICO DI GENOVA Salita superiore al Gazzo, GENOVA

1 Il termine meteora deriva dal greco e significa

RELAZIONE FINALE SPERIMESTATE IDENTIFICAZIONE SORGENTI CELESTI

I Diagrammi HR. Russell. Hertzsprung

Ciao! Oggi apriamo l Osservatorio per scoprire la nostra Galassia e l Universo per come possiamo conoscerli oggi.

ISTITUTO TECNICO SETTORE TECNOLOGICO

Galileo Galilei: Il Sidereus Nuncius Le radici della nostra modernità

E noto che la luce, o radiazione elettromagnetica, si propaga sottoforma di onde. Un onda è caratterizzata da due parametri legati fra loro: la

La luce delle stelle

Salve ragazze e ragazzi!

Un vicino gruppo di galassie: Leo I

Galassie mai viste nella nuova mappa di Lofar

Oggetti del Profondo Cielo per Marzo 2009

OLIMPIADI ITALIANE DI ASTRONOMIA 2013 FINALE NAZIONALE Prova Teorica - Categoria Senior

Transcript:

SETTE SORELLE, E PURE VARIABILI LO STUDIO SU MNRAS Un nuovo algoritmo applicato ai dati della missione spaziale Kepler indica che le stelle più brillanti dell ammasso delle Pleiadi possiedono una variabilità periodica nella loro luminosità. L indagine è guidata da ricercatori dell Università di Aarhus in Danimarca di Marco Galliani Lunedì 28 Agosto 2017 @ 14:28

L ammasso delle Pleiadi in tutto il suo splendore. L immagine è ottenuta da una combinazione di riprese provenienti dal catalogo Dss2 (Digitized Sky Survey-2). Crediti: Davide De Martin & the Esa/Eso/Nasa Photoshop Fits Liberator Nella mitologia greca erano ninfe delle montagne figlie di Atlante e Pleione, sette sorelle incastonate in altrettanti astri, a comporre il suggestivo ammasso stellare delle Pleaidi, che fa bella mostra di sé nei cieli serali dell autunno e dell inverno dell emisfero boreale. Grazie alle osservazioni con i più potenti telescopi a nostra disposizione, sappiamo che quel gruppo è molto più numeroso, supera infatti le mille stelle e si trova a più di quattrocento anni luce da noi. E oggi un nuovo studio sulle sette stelle più brillanti delle Pleiadi ci

rivela che quegli astri possiedono una seppur piccola variabilità periodica nella loro luminosità. Ma perché se questi oggetti celesti sono visibili addirittura a occhio nudo e studiati da centinaia di anni con i migliori strumenti astronomici da terra e dallo spazio, ci accorgiamo solo ora di questa loro proprietà? Paradossalmente, è stata proprio la grande luminosità il loro tallone d Achille. I telescopi e gli strumenti più avanzati per lo studio del cielo sono infatti sviluppati per osservare oggetti debolissimi e possono facilmente venire accecati anche solo dalla luce di stelle con magnitudine apparente delle sette più brillanti delle Pleiadi. Un problema aggirato con successo da Tim White dello Stellar Astrophysics Center dell Università di Aarhus, in Danimarca, e dal suo team, grazie a un nuovo algoritmo l analisi dei dati delle osservazioni del telescopio spaziale Kepler. Kepler registra su lunghi periodi di tempo l intensità della luce proveniente da migliaia di stelle, cercando nella variazione di questo segnale gli indizi di transiti di pianeti in orbita attorno ad esse. Non però quelle molto luminose come le Pleiadi, che saturano, come si dice in gergo tecnico, il suo rilevatore digitale, impedendo così di capire se quel notevole flusso di fotoni abbia un andamento piatto oppure possieda delle piccole oscillazioni nel tempo.

Le peculiari fluttuazioni nella luminosità di ciascuna delle stelle più brillanti dell ammasso delle Pleaidi ci fornisce informazioni su alcune loro caratteristiche, come la dimensione e la velocità di rotazione. Gran parte di esse appartengono alle classe delle stelle B lentamente pulsanti, tranne Maia che mostra indizi di una grande macchia sulla sua superficie che appare seguendo il suo periodo di rotazione, pari a dieci giorni. Crediti: Aarhus University / T. White «La soluzione per osservare le stelle luminose con Kepler si è rivelata piuttosto semplice», dice White. «Ci Siamo concentrati su variazioni di luminosità relative invece che assolute: possiamo solo ingnorare le aree saturate e misurare questi cambiamenti da pixel vicini che hanno raccolto un segnale non saturato». Con questa linea d azione gli autori hanno sviluppato una nuova tecnica per pesare il contributo di ogni pixel dei sensori di luce di Kepler per trovare il giusto equilibrio grazie al quale gli effetti strumentali vengono annullati, facendo finalmente emergere, se esiste, la vera variabilità luminosa delle stelle. Questo nuovo metodo prende il nome di fotometria d alone (halo photometry) ed è un algoritmo semplice e rapido che gli autori hanno messo a disposizione di tutti, scienziati e non, attraverso un software open source gratuito. Il metodo applicato alle sette sorelle ha mostrato che la maggior parte di esse appartengono alla classe delle stelle B lentamente pulsanti, astri variabili la cui luminosità cambia in periodi lunghi. Una delle sette, Maia, ha invece un comportamento diverso: la sua luminosità varia regolarmente con un periodo di 10 giorni. Studi precedenti hanno indicato che Maia appartiene a una classe di stelle con anomale abbondanze superficiali di alcuni elementi chimici, ad esempio il manganese. Per capire se ci fosse una correlazione tra queste due peculiarità della stella, i ricercatori hanno condotto una serie di osservazioni spettroscopiche il telescopio Hertzsprung Song. «Abbiamo notato che i cambiamenti di luminosità di Maia registrati da Kepler hanno lo stesso andamento delle variazioni di intensità delle righe di assorbimento del manganese nell atmosfera di Maia», spiega Victoria Antoci, anch ella ricercatrice dell Università di Aarhus e co-autrice del lavoro pubblicato in un articolo sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society. «Secondo la nostra interpretazione, queste variazioni sono prodotte da una ampia zona sulla superficie della stella, che appare e scompare dalla vista quando ogni di dieci giorni, ovvero il periodo di rotazione della stella stessa».

Guarda il servizio su Media Inaf Tv: Fonte Web: Sette sorelle, e pure variabili Roberto Attività Solare