COMUNE DI CARPI Settore A4 - Restauro e conservazione E.R. intervento n.2.952 EX CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI FOSSOLI Interventi di messa in sicurezza e conservazione di alcune baracche danneggiate dal sisma del 2012 Progetto esecutivo Progettista strutture: Faccio Engineering srl Prof. ing. arch. Paolo Faccio coll. arch. Paola Scaramuzza arch. j. Marco Barbato arch. j. Federico Munaretto Consulente progetto: Prof. arch. Marco Pretelli Prof. arch. Andrea Ugolini coll. arch. Chiara Mariotti - arch. Alessia Zampini Responsabile unico di Procedimento Responsabile di Settore A4 Arch. Giovanni Gnoli... OGGETTO ELABORATO SCALA DATA RELAZIONE STORICA-FOTOGRAFICA EL. 05 - NOVEMBRE 2014
Pgt. n. 239/2014 ID. 6860 RELAZIONE STORICA La storia del Campo di Fossoli ha inizio il 28 maggio 1942, quando, in pieno conflitto mondiale, l Ufficio lavori del genio del IV Corpo d Armata di Bologna identifica un area nel comune di Carpi, a nord est della frazione Fossoli, come idonea alla costruzione del nuovo Campo per Prigionieri di Guerra n 73 (PG 73).
Pgt. n. 239/2014 ID. 6860 Nella vasta area compresa tra il Canale della Francesa e via dei Grilli, iniziarono quasi immediatamente i lavori di costruzione delle baracche del cosiddetto Campo Vecchio, costruzioni semplici, con pilastri in muratura fondati su cordoli perimetrali, murature di tamponamento ad una sola testa e capriate lignee di copertura. In tempi brevissimi, circa sei mesi, la Cooperativa Muratori Cementisti e Decoratori di Carpi avrebbe completato i lavori dei 93 fabbricati, ma l arrivo dei primi prigionieri alleati nel luglio del 1942 impose l attivazione di un nuovo campo temporaneo attendato nell area adiacente su via Remesina, gestito dal Comando Superiore Forze Armate Africa Settentrionale (Regio Esercito Italiano). Nel novembre 1942, al termine della costruzione, i prigionieri furono trasferiti nel Campo Vecchio ed ebbe inizio la fase di trasformazione del Campo Nuovo da attendato a baraccato. Le baracche, più grandi rispetto alle precedenti, furono realizzate con le medesime tecniche costruttive, eccezion fatta per la copertura che dovendo coprire luci maggiori fu concepita come l unione di due travi inclinate con luce ridotta da un contraffisso ligneo e non più come una capriata. La firma dell armistizio mutò, però, i già fragili equilibri nazionali e la notte tra l 8 e il 9 settembre 1943 le truppe tedesche occuparono il Campo assumendone il comando ed iniziando il trasferimento dei prigionieri verso la Germania. Le truppe tedesche lasciarono il Campo nella notte tra il 30 settembre e il 1 ottobre, ma l abbandono fu solo temporaneo poiché il 7 ottobre fu ufficialmente comandato alla Municipalità di Carpi di provvedere
Pgt. n. 239/2014 ID. 6860 alla sua sistemazione: il Campo concentramento ebrei di Fossoli sarebbe entrato ufficialmente in funzione il 5 dicembre 1943. Nei mesi successivi undici convogli sarebbero partiti verso i campi di concentramento di tutta Europa; lo stesso Primo Levi partì da Fossoli il 22 febbraio con destinazione finale Auschwitz. Gestito dalla Questura di Modena (R.S.I.), il Campo era destinato alla prigionia di italiani e stranieri di origine ebraica, ma anche alla detenzione di oppositori politici ed internati civili ma già dopo l abbandono del settembre 1943 era nota la necessità di interventi di manutenzione e ristrutturazione interna delle baracche. Il 15 marzo 1944 il comando tedesco assunse ufficialmente la direzione del Campo Nuovo, il Polizei und Durchangslager (DULAG 152, Campo di Polizia e Transito per la deportazione) messo alla dipendenza della Polizia di Sicurezza di Verona e suddiviso in due aree, una riservata ai prigionieri politici e l altra agli ebrei; nel frattempo il Campo Vecchio rimase sotto il comando della Questura di Modena con la denominazione Campo Italiano per internati civili fino alla metà del luglio 1944, quando per ordine del Ministero dell Interno della R.S.I. fu dismesso e definitivamente abbandonato. Alla fine di luglio invece, a causa della progressiva avanzata alleata e per l intensificarsi della lotta partigiana, il Campo di Polizia e Transito fu trasferito a Gries, mentre l area, ancora sotto il comando tedesco venne destinata alla raccolta di manodopera coatta da inviare in Germania fino al 29 novembre 1944, quando, in seguito ad un bombardamento alleato, anche questa sezione venne trasferita a Gonzaga.
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Pgt. n. 239/2014 ID. 6860 In seguito alla ritirata tedesca, il Campo fu sottoposto a numerose spoliazioni e saccheggi; definitivamente liberato nell aprile del 1945 rimase sotto la giurisdizione della 5 Armata e mentre il Campo Vecchio veniva completamente smantellato il Campo Nuovo fu utilizzato per recludere prigionieri tedeschi e collaborazionisti della Repubblica Sociale fino alla loro definitiva liberazione avvenuta nell aprile 1946. A questo periodo risale la costruzione del muro di cinta e della garitta di controllo, mentre alcuni sopralluoghi della Cooperativa Muratori Cementisti e Decoratori di Carpi, datati aprile e luglio 1945, raccontano il precario stato di conservazione del campo, sottolineando la necessità di un intervento sistematico su tutti gli infissi, le coperture, le tramezzature, i controsoffitti e sugli impianti. Nel giugno del 1946 fu infine trasformato in centro raccolta profughi stranieri, ma l inasprirsi delle condizioni di vita e la difficoltà di convivenza forzata tra diverse etnie resero sempre più difficile la gestione di quello che in seguito fu definito il campo per gli indesiderabili e nel maggio 1947 ne fu ordinato lo sfollamento. A partire da quello stesso mese, iniziò per il campo una nuova fase di rinascita, dopo aver occupato alcune delle baracche con l Opera Piccoli Apostoli, il parroco don Zeno Saltini decise di trasformare questo luogo di dolore in una nuova comunità per l accoglienza di bambini orfani e bisognosi. La nuova città prese il nome di Nomadelfia. Numerose opere di adeguamento furono realizzate al fine di migliorare la salubrità delle baracche, come il rifacimento delle coperture e delle pavimentazioni, furono eseguiti tagli nelle murature e rinfoderi interni, furono sostituiti gli infissi e infine un leggero strato di scialbo, la demolizione delle recinzioni e la sistemazione del verde contribuirono a
Pgt. n. 239/2014 ID. 6860 determinare un nuova immagina del campo. Alcune baracche furono destinate a nuove funzioni pubbliche come il cinema, la scuola, l ospedale, mentre altre divennero luoghi del lavoro a servizio della comunità. Una vera nuova vita per il campo che durò fino al luglio 1954 quando, per debiti accumulati e critiche rivolte al fondatore, la comunità venne dispersa.
Pgt. n. 239/2014 ID. 6860 Il Campo tuttavia, non rimase a lungo disabitato e divenne testimone di un altro Importante episodio della storia del Novecento, nel 1954 fu infatti trasformato in Villaggio San Marco grazie all interesse congiunto dell Opera Assistenziale Profughi Giuliano- Dalmati di Roma e dell Ente Comunale di Assistenza di Carpi che lo destinarono all accoglienza di un centinaio di famiglie profughe istriane. Le baracche vennero divise per ricavarvi piccoli appartamenti autonomi e aumentarono quelle destinate al lavoro e all educazione. Il Campo si andava definitivamente trasformando in Villaggio e la costruzione della piccola chiesetta al posto di una delle baracche del settore di guardia divenne l emblema del periodo Giuliano-Dalmata. Nel 1968 però, l ECA decise di costruire una nuova zona residenziale all interno del tessuto carpigiano da destinare ai profughi rimasti nel campo e nel marzo 1970 il Villaggio San Marco venne chiuso definitivamente con il trasferimento dell ultimo nucleo familiare.
Pgt. n. 239/2014 ID. 6860 Iniziò così il lungo periodo dell abbandono, perdurato fino al 1996 quando, con l istituzione della Fondazione ex Campo di Fossoli, l attenzione fu riportata su questo luogo di memorie che paradossalmente era stato per anni dimenticato dalla sua città. Grazie all impegno della fondazione e dei suoi volontari, dal 2001 sono costantemente portati avanti piccole opere di manutenzione, mentre nel 2004 una baracca del settore ebrei è stata oggetto di un intervento di totale ricostruzione.
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Pgt. n. 239/2014 ID. 6860 BIBLIOGRAFIA C. Di Sante, Il campo per gli indesiderabili. Documenti e immagini del Centro raccolta profughi stranieri di Fossoli (1945-1947), EGA Editore, Torino 2011. R.Gibertoni, A.Melodi, Il campo di Fossoli, in R.Gibertoni, A.Melodi, Museo Monumento al Deportato a Carpi, ELECTA, Milano 1997. M.L.Molinari, Villaggio San Marco. Via Remesina 32 Fossoli di Carpi. Storia di un villaggio per profughi giuliani, EGA Editore, Torino 2009. A.M.Ori, Il Campo di Fossoli. Da campo di prigionia e deportazione a luogo di memoria 1942-2004, APM Edizioni, Carpi 2013.
E.R. intervento n.2.951 Pgt. n. 243/2014 ID. 6930 Vista generale Vista generale
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