Centro Studi NOTE ECONOMICHE

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Note economiche Numero Aprile 6 Centro Studi NOTE ECONOMICHE Supplemento mensile Anno II Numero 9 17 Ottobre 7 La revisione delle previsioni di crescita del PIL (*) La crescita 8 mondiale è in Aprile Ottobre rallentamento. Italia 1.7 1.3 Area dell euro 2. 2.1 La frenata è Stati Uniti 2.8 1.9 iniziata prima * Previsioni FMI per il 8 effettuate nei mesi indicati. delle turbolenze finanziarie dell estate, che rischiano di accentuarla. Le nuove previsioni del Fmi riducono la crescita in tutti i maggiori Paesi industriali. La revisione maggiore è negli Usa: 1,9% nel 8, contro il 2,8% precedente. Ma alcuni istituti puntano a una dinamica dell 1,%. Nell area euro pesano anche la rivalutazione del cambio e i passati aumenti dei tassi. Negli Stati Uniti il Indici di prezzo delle abitazioni (var. % su trimestre corrispondente) tallone d Achille è ancora rappresentato 1 dal mercato delle abitazioni. Il prezzo delle case ha cominciato a scendere, secondo il più affidabile indice elaborato da - Robert Shiller. Ciò II-1 II-3 II- II-7 potrà influenzare indice Case-Shiller indice Ofheo negativamente i consumi. Per ora i dati indicano una tenuta del mercato del lavoro e della spesa personale. A cura di: Pasquale Capretta, Luca Paolazzi, Cristina Pensa, Ciro Rapacciuolo, Massimo Rodà.

Supplemento a Note Economiche del CSC Anno II Numero 9 17 ottobre 7 2 23 2 19 17 1 13 1 9 7 Prezzi in euro delle materie prime (indici: gennaio =) Combustibili (scala sinistra) Totale esclusi in combustibili 1 2 3 4 6 7 Fonte: Centro Studi Confindustria. 1 14 13 1 1 9 8 7 A metà di ottobre il petrolio Brent è tornato vicino al massimo storico di fine settembre (oltre gli 8 dollari al barile). Rispetto a gennaio il rialzo del Brent è del 44%. Secondo l indice CSC, nei primi nove mesi del 7 i prezzi delle materie prime energetiche sono aumentati del 31% (di ben l 88% dalla fine del 4). In aumento anche i prezzi delle altre materie prime: +3% dalla fine del 4. La forza del prezzo delle materie prime indica che prosegue la crescita dei Paesi emergenti, che rappresentano la metà del Pil mondiale. Il dollaro ha accelerato il deprezzamento nei confronti di pressoché tutte le altre valute. Dallo scorso gennaio, il tasso di cambio effettivo del dollaro è, infatti, diminuito complessivamente di oltre il 7%. Rispetto ai maggiori paesi industrializzati il cambio del dollaro si è indebolito di quasi il 9%. 1 11 1 Tassi di cambio effettivi del dollaro (indici: gennaio =) 9 9 Totale paesi Maggiori economie 8 Altre economie 8 1 2 3 4 6 7 Fonte: Federal Reserve. 2

Supplemento a Note Economiche del CSC Anno II Numero 9 17 ottobre 7 2 1 Andamento delle esportazioni europee in valore (variazioni tendenziali) Le esportazioni europee nell ultimo anno sono tornate a crescere ai ritmi del (più dell 11% in termini nominali). La decelerazione registrata nel primo - semestre del 7 non è - legata solo all apprezzamento passato dell euro. Ha Fonte: elaborazioni CSC su dati Eurostat pesato più il rallentamento del commercio mondiale dei beni (passato da una crescita di oltre il 16% del secondo semestre del 6 a circa il 13%). I picchi recenti del cambio incideranno sulle dinamiche future. q1 1q1 2q1 Germania Spagna Francia Italia 3q1 4q1 q1 6q1 7q1 Senza la crisi dei mutui subprime, secondo le previsioni di consenso la BCE avrebbe portato il tasso al 4,% entro quest anno. Ora il consenso è per tassi fermi fino a fine anno. E c è chi prevede una riduzione nei primi mesi del 8. 7 6 4 3 2 1 Andamento e previsioni dei tassi ufficiali 1999 1 2 3 4 6 7 Ci si attendeva inoltre che Fonte: Thomson Financial la FED non toccasse i tassi fino a fine anno. A settembre invece la Banca ha tagliato di mezzo punto (al 4,7%) e dovrebbe ora restare in attesa della risposta dell economia. Nel complesso, la politica monetaria è più accomodante di quanto sarebbe stata in mancanza della crisi finanziaria internazionale. BCE BCE pre subprime FED FED pre subprime 3

Supplemento a Note Economiche del CSC Anno II Numero 9 17 ottobre 7 4. 3. 2. 1.. -1. -2. Crescita in Italia e in Europa (tassi di crescita percentuali del prodotto interno lordo) Italia Area dell'euro Differenziale 1996 1998 2 4 6 8 Fonte: elaborazioni CSC su dati EUROSTAT. Il differenziale di crescita tra l Italia e l Area dell euro non accenna a ridursi significativamente, dopo il miglioramento del 6 (quando è sceso dal -1,4% del a -,9%). Il differenziale è previsto rimanere fortemente negativo nei prossimi anni (-,8% sia nel 7 che nel 8, secondo le previsioni del FMI). Dopo il recupero di agosto (+1,3% su luglio), la produzione industriale italiana, secondo le nostre stime, si mantiene stabile in settembre (+,1%). Rispetto a settembre 6 la crescita appare consistente (+3,2%). Per i successivi mesi, il recente deterioramento delle aspettative degli imprenditori anticipa una riduzione dell attività industriale. 4. 2.. 98. 96. DALLE ATTESE PRODUZIONE ANCORA DEBOLE 94. Produzione industriale (indice =) 92. Aspettative di produzione - saldi delle risposte (scala destra) 9. 1 2 3 4 6 7 Fonte: ISTAT, ISAE. 3. 3. 2.. 1.... -. 4

Supplemento a Note Economiche del CSC Anno II Numero 9 17 ottobre 7 7. 6.. 4. 3. 2. 1. Tassi bancari per le imprese italiane (dati mensili, valori %) Fino a 1 anno Oltre anni gen-3 mag-3 set-3 gen-4 mag-4 set-4 gen- mag- set- gen-6 mag-6 set-6 gen-7 mag-7 Fonte: elaborazioni CSC su dati Banca d'italia. Tra 1 e anni Tasso BCE I rialzi della BCE da fine hanno determinato un aumento anche dei tassi praticati dalle banche sulle imprese non finanziarie italiane. Il tasso a 1 anno, che si mantiene più elevato, è giunto oltre il 6% ad agosto 7. A settembre dovrebbe essersi registrato un ulteriore aumento. Fino al primo trimestre 7 i tassi a lungo termine ai clienti industriali non hanno invece mostrato sensibilità, restando quasi fermi. 4 3 - - Stardard di credito applicati alle imprese Le banche nell area dell euro riportano una significativa restrizione degli standard di credito alle imprese nel terzo trimestre 7 e si attendono che ciò prosegua nel quarto. La restrizione riguarda soprattutto i prestiti maggiori e a più lungo termine. Anche i volumi di credito hanno subito un impatto Fonte: BCE. significativo. Anche qui le grandi imprese e i prestiti a lungo termine sono stati maggiormente colpiti. I 3 I 4 I effettivo atteso I 6 I 7 Per circa il 4% delle banche la crisi avrà un impatto sulla loro situazione patrimoniale e quindi sulla capacità di dare a prestito. Dunque circa la metà delle banche non si attende un impatto. Centro Studi Confindustria Viale dell Astronomia, 3 144 Roma www.confindustria.it Finito di stampare il 17 ottobre con le informazioni disponibili al 16 ottobre 7.