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19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I Il problema di caratterizzare la classe delle funzioni integrabili secondo Riemann e di capire per quali funzioni vale il teorema fondamentale del calcolo, come pure l esigenza di integrare nuove funzioni portano ad una nuova e più generale definizione di integrale dovuta a Henri Lebesgue (1875 1941). Sebbene le idee fondanti della teoria dell integrazione di Lebesgue possano farsi risalire all inizio del novecento a Henri Lebesgue (1875 1941) e a Giuseppe Vitali (1875 1932), applicazioni e successive generalizzazioni ed estensioni si sono susseguite per tutto il secolo scorso, al punto che oggi la teoria della misura e dell integrazione ha un ruolo fondante nell Analisi Matematica. Qui e nel capitolo seguente, ci limiteremo ad illustrare alcuni aspetti di base della teoria senza dimostrazioni. 19.a Costruzione e proprietà dell integrale: un breve riassunto L area del sottografico di una funzione non negativa può calcolarsi, cfr. la Figura 19.1, in due modi diversi, passando al limite sulle suddivisioni dell asse x per l integrale di Riemann o anche passando al limite sulle suddivisioni dell asse y. Questa seconda alternativa definisce l integrale come dove si è indicato con b a 1 f(x)dx = lim N 2 N f,t := f,k 2 N, (19.1) x f(x) > t, t R. il sopralivello t di f e con f,t la sua misura. Tenendo conto che t f,t è non decrescente, la (19.1) definisce l integrale con la formula di Cavalieri Lebesgue b a f(x)dx = Riemann 0 f,t dt (19.2) Da questo punto di vista la teoria dell integrazione necessita perciò di una buona teoria della misura su R n, in grado di misurare insiemi eventualmente molto irregolari (si pensi ad esempio ai sopralivelli di funzioni oscillanti). È il ruolo della misura di Lebesgue.

158 19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I Figura 19.1. Il calcolo dell integrale. A sinistra il metodo di Riemann, a destra quello di Lebesgue. 19.b Misura di Lebesgue Un intervallo I di R n, n 1, è il prodotto di n intervalli I = n i=1 ]a i, b i ] e il suo volume elementare è dato da I := n i=1 (b i a i ). Se è un sottoinsieme arbitrario di R n, la misura esterna di è definita da L n () := inf I k I k intervalli, I k ; (19.3) è facile provare che L n è una estensione del volume elementare, nel senso che L n (I) = I per ogni intervallo I. Intuitivamente si ottiene L n () ricoprendo con intervalli I k disposti in modo ottimale e calcolando la somma della serie delle misure degli intervalli I k. Si noti che L n : P(X) R +. A questo punto si sarebbe finito se non fosse che la misura esterna L n non è additiva: esistono infatti sottoinsiemi, F di R n disgiunti fra loro e tali che L n ( F) < L n () + L n (F). 1 Per evitare la difficoltà, si seleziona una classe di sottoinsiemi che ha particolari proprietà, la classe M degli insiemi misurabili secondo Lebesgue, e la misura di Lebesgue L n è la restrizione di L n agli insiemi misurabili. 19.1 Definizione. Un insieme R n si dice misurabile se per ogni ǫ > 0 esiste una unione al più numerabile di intervalli, che indichiamo con P, con P e L n (P \ ) < ǫ. La misura esterna di un insieme misurabile si chiama anche misura (di Lebesgue) di e si indica con L n () o anche con. Quest ultima posizione è giustificata dal fatto che per gli intervalli I si ha L n (I) = I. Gli intervalli e le loro unioni numerabili sono in M per definizione. Con poca fatica, è facile controllare che le parti interne e le chiusure degli intervalli, così come le loro unioni numerabili sono ancora insiemi misurabili. Inoltre, se da una parte si prova che esistono insiemi non misurabili, dall altra si prova che la classe M ha le seguenti proprietà di chiusura e che la misura esterna ha un buon comportamento sui misurabili. 19.2 Teorema. Si ha 1 Paradosso di Banach: È possibile suddividere una palla in due parti di misura esterna ciascuna uguale alla misura della sfera iniziale.

19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I 159 (i) M è una σ-algebra, i.e., se, F R n sono insiemi misurabili, allora gli insiemi F, \F, F sono misurabili e, se k è una successione di insiemi misurabili di R n, allora k k e k k sono misurabili. (ii) L n è σ-additiva, i.e., se, F R n sono misurabili allora F + F = + F e, se k è una successione di insiemi misurabili di R n a due a due disgiunti, allora k = k. (iii) L n è continua sulle successioni crescenti di misurabili, i.e., se k è una successione di sottoinsiemi misurabili di R n con k k+1 k, allora k k k per k. (iv) L n è continua sulle successioni decrescenti di misurabili di misura finita, i.e., se k è una successione di insiemi misurabili di R n con k k+1 k e se 1 < +, allora k k k per k. Per successioni k di insiemi, anche non misurabili, si ha comunque (i) L n ( k k ) Ln ( k ), (ii) se k k+1 k, allora L n ( k ) L n ( k k ). Segue in particolare da (ii) del Teorema 19.2 che gli insiemi di misura nulla sono misurabili. Inoltre, poiché ogni aperto si decompone in una unione numerabile di intervalli disgiunti, tutti gli aperti sono misurabili. Perciò anche i chiusi sono misurabili. Si prova infine che un misurabile è sia una intersezione numerabile di aperti da cui si toglie un insieme di misura nulla o una unione numerabile di chiusi a cui si aggiunge un insieme di misura nulla. 19.3 sercizio. Sia f : [0,1] R continua. Si mostri che il grafico di f ha misura di Lebesgue L 2 nulla. 19.4 sercizio. Sia R n. Provare che è misurabile se L n ( ) = 0. 19.c Funzioni misurabili A partire dalla misura di Lebesgue in R n e dalla classe dei suoi insiemi misurabili M, è possibile costruire una teoria dell integrazione per funzioni f : R n [, + ] = R, con misurabile. Selezioniamo anzitutto una classe di funzioni, anch essa denotata con M, di funzioni f : R n R corrispondenti agli insiemi misurabili. Una funzione f : R n R si dice misurabile se per ogni t finito il sopralivello f,t := f 1 (]t, + [) = x R n f(x) > t è misurabile. Una funzione f : R n R si dice misurabile su se è misurabile e la sua estensione con fuori di è misurabile. Si vede che le funzioni continue su R n sono misurabili, che le funzioni continue su un sottoinsieme R n misurabile sono misurabili su. Si possono costruire funzioni non misurabili. Tuttavia si verifica che tutte le operazioni algebriche su funzioni misurabili e i limiti puntuali di successioni di funzioni misurabili producono funzioni misurabili. Queste proprietà della

160 19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I classe delle funzioni misurabili dipendono dal fatto che gli insiemi misurabili costituiscono una σ-algebra. Infine l approssimazione dei misurabili dall interno con chiusi e dall esterno con gli aperti si traduce sulle funzioni nella seguente caratterizzazione delle funzioni misurabili. 19.5 Teorema (Lusin). Sia f : R definita su un insieme misurabile R n. Allora f è misurabile se e solo se per ogni ǫ > 0 esiste un chiuso F ǫ tale che la restrizione di f su F ǫ è continua e \ F ǫ < ǫ. 19.d Definizione di integrale Si potrebbe definire l integrale di Lebesgue di una funzione non negativa misurabile tramite l integrale di Riemann e la misura di Lebesgue via la formula di Cavalieri (19.2) f(x)dx := L n (x f(x) > t)dt. 0 Un approccio più diretto è il seguente. Ricordiamo che, se X è un insieme e A X, la funzione caratteristica di A è definita da 1 se x A, χ A (x) := 0 se x X \ A. Una funzione semplice è una funzione misurabile con un numero finito di valori distinti. La classe delle funzioni semplici si indica con S. Se a 1, a 2,...,a k sono i valori distinti di una funzione semplice ϕ, ϕ si scrive come ϕ(x) = k a j χ j (x), j := j=1 x ϕ(x) = a j. Si noti che gli j sono misurabili e a due a due disgiunti. Se ϕ S è non negativa, l integrale di ϕ è allora, come suggerito anche dall intuizione, I(ϕ) := k a j j j=1 con la convenzione che se a j = 0 e j = +, allora a j j = 0. Una volta definito l integrale di funzioni semplici non negative, si definisce prima l integrale di Lebesgue per funzioni f : R misurabili su non negative come f(x)dx := sup I(ϕ) ϕ S, ϕ(x) f(x) x, ϕ(x) = 0 x c. (19.4) Infine, per funzioni f : R misurabili, si decompone f in parte positiva e parte negativa, f(x) = f + (x) f (x), f + (x) := max(f(x), 0), f (x) := max( f(x), 0) e si pone

19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I 161 19.6 Definizione. Sia f : R misurabile su. Si dice che f è integrabile su se uno almeno dei due integrali f +(x)dx e f (x)dx è finito. Se f è integrabile, l integrale di Lebesgue di f è allora f(x)dx := f + (x)dx f (x)dx. Si dice poi che f è sommabile se entrambi gli integrali di f + e f sono finiti. La classe delle funzioni sommabili su si indica con L 1 (). Si osservi che la differenza nelle teorie della integrazione di Riemann e di Lebesgue è nella scelta delle funzioni semplici: combinazioni finite di funzioni caratteristiche di insiemi misurabili nella teoria di Lebesgue, combinazioni finite di funzioni caratteristiche di intervalli nella teoria di Riemann. 19.e Proprietà dell integrale di Lebesgue Le proprietà dell integrale di Lebesgue si deducono dalle proprietà dell integrale di funzioni semplici attraverso l uso della additività numerabile della misura e il seguente lemma di approssimazione 19.7 Lemma. Sia f : R n R + una funzione misurabile non negativa. siste una successione crescente di funzioni semplici ψ k tali che ψ k (x) f(x) puntualmente e ψ k (x)dx f(x)dx. Si prova così 19.8 Teorema. Si ha (i) (monotonia) se f, g sono integrabili su e f g, allora f(x)dx g(x) dx. (ii) (linearità) L 1 () è uno spazio vettoriale e l integrale sulle funzioni sommabili è un operatore lineare, (αf(x) + βg(x))dx = α f(x)dx + β g(x) dx per ogni f, g L 1 () e ogni α, β R. (iii) (continuità) Se f è integrabile, allora f(x)dx f(x) dx.

162 19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I (iv) (Teorema di Beppo Levi) Siano misurabile e f k : R n R una successione crescente di funzioni non negative misurabili su. Detto f(x) := lim k f k (x), finito o infinito, il limite puntuale delle f k, si ha f(x)dx = lim f k (x)dx. k A proposito della (iv) si noti che l unica ipotesi è la misurabilità delle approssimanti f k. In particolare la misurabilità del limite f è automatica, non c è alcuna ipotesi di finitezza e infine la tesi è una uguaglianza: si può usare uno dei lati dell uguaglianza per calcolare l altro, nei due sensi. Concludiamo con alcune semplici conseguenze: (i) se f è integrabile su e f(x) M per ogni x e < +, allora f è sommabile su e f dx M, (ii) f L 1 () se e solo se f è misurabile e f dx < +, (iii) se, F R n sono misurabili e f : F R è integrabile su F, allora f(x)dx + f(x)dx = f(x)dx + f(x)dx. F G F G F G 19.f Integrale e area del sottografico L integrale di Lebesgue rispetta l idea intuitiva di area del sottografico. Si ha infatti 19.9 Teorema. Sia f : R n R non negativa. f è misurabile su se e solo se il suo sottografico SG f, := (x, t) x, 0 < t < f(x) è un sottoinsieme misurabile in R n+1, inoltre vale f(x)dx = L n+1 (SG f, ). (19.5) 19.10 Teorema (formula di Cavalieri). Sia f : R una funzione misurabile su e non negativa. Allora f(x)dx = L n (x f(x) > t)dt. 0 19.g Diseguaglianza di Chebychev Se f : X R una funzione L n -misurabile non negativa e f,t := x f(x > t), dalla monotonia dell integrale si deduce la diseguaglianza f,t 1 f(x)dx t > 0 (19.6) t f,t a cui ci si riferisce con vari nomi: stima debole, disuguaglianza di Markov, disuguaglianza di Chebychev. La funzione monotona non decrescente t f,t si chiama anche funzione di ripartizione di f.

19. L integrale di Lebesgue: un breve riassunto, I 163 19.h Insiemi trascurabili e integrale Si dice che un predicato p(x), x R n, è vero per quasi ogni x se l insieme x p(x) è falso ha misura nulla. In particolare, se f : R n R è una funzione, si dice che f = 0 quasi ovunque, o anche f(x) = 0 per q.o. x, se l insieme x f(x) 0 ha misura nulla, e si dice che f < quasi ovunque, o anche f(x) < + per q.o. x, se l insieme x f(x = + ha misura nulla. Dalla numerabile additività della misura segue 19.11 Proposizione. Si ha (i) se f è una funzione misurabile su con f(x) dx <. Allora f(x) < + quasi ovunque, (ii) se f è una funzione misurabile non negativa su, allora f(x)dx = 0 se e solo se f(x) = 0 per quasi ogni x. Se f : R n R è misurabile, si chiama sup essenziale di f il numero (eventualmente ) definito da esssupf := inf t R f(x) < t per q.o. x e si pone f, := esssup f := inf t R f(x) < t per q.o. x. (19.7) videntemente f, = sup x f(x) se f C 0 () e f dx f, f L 1 (). 19.i Integrale di Riemann e integrale di Lebesgue Come calcolare gli integrali secondo Lebesgue? Per funzioni regolari di una variabile, f : R R, ci si può appoggiare all integrazione (generalizzata) secondo Riemann. Infatti, le funzioni integrabili secondo Riemann e le funzioni integrabili in senso generalizzato sono integrabili secondo Lebesgue e l integrale di Lebesgue e quello classico, alla Riemann o generalizzato, coincidono. Quindi ad esempio 1 0 1 dx = +, x + 1 dx = π, ecc. 1 + x2 Giuseppe Vitali (1875 1932) ha caratterizzato in termini di misura di Lebesgue le funzioni integrabili secondo Riemann, un annoso problema alla fine dell ottocento: f : [a, b] R limitata è integrabile secondo Riemann se e solo se f è continua quasi ovunque.