Acqua: oro per noi. Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia-Romagna



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GIORNATA MONDIALE DELL ACQUA 22 MARZO 2006 Acqua: oro per noi Sala del Consiglio Provinciale Reggio Emilia Piano di Tutela delle Acque della Regione Emilia-Romagna Romagna: : obiettivi ed azioni di risparmio idrico Alberto Montanari Facoltà di Ingegneria http://www.costruzioni-idrauliche.ing.unibo.it/people/alberto

Acqua: un problema del ventesimo secolo a scala mondiale L acqua sta divenendo un problema importante a livello globale. L aumento del tenore di vita e la necessità di migliorare le condizioni dei paesi in via di sviluppo ci pongono con forza di fronte all emergenza acqua. La possibilità di converitre aree vergini a superfici coltivate richiede la disponibilità di risorse idriche adeguate, dal sottosuolo e da corsi d acqua. Detta conversione è motivata dalla necessità di garantire cibo nei paesi in via di sviluppo e dalla necessità di garantire una produzione di qualità nei paesi più agiati. 4000 L vovich e White (1990) hanno realizzato un interessante studio finalizzato alla quantificazione dei prelievi totali nel nostro pianeta di acqua dai fiumi e dal sottosuolo, negli ultimi 3 secoli. km 3 /yr 3000 2000 1000 0 1680 1800 1900 1950 1980 Year Prelievi totali di acqua da fiumi e da falda dal 1680 al 1980 (modificato da L vovich and White, 1990, p. 242 and 245).

Il prelievo di acqua dai corpi idrici superficiali: Un emergenza ambientale di questo secolo Il prelievo di acqua dai corsi idrici superficiali è stato principalmente realizzato mediante la costruzioni di serbatoi di accumulo. L impulso allo studio delle tecnologie connesse è stato tale da promuovere lo sviluppo della teoria dei serbatoi in idrologia. La costruzione di serbatoi ha implicato: - impoverimento delle aste fluviali vallive; - aumento dell acqua evaporata, problema spesso sottovalutato. Necessità di assicurare il deflusso minimo vitale!

Evaporazione: una causa del decremento dei deflussi fluviali L evaporazione avviene dai serbatoi ma anche dalle superfici coltivate. Si tratta di acqua che non ritorna alla rete fluviale. L vovich and White, 1990 hanno stimato una perdita idrica per evaporazione di circa 200 km3/anno.

Fiume Nilo: incremento dell evaporazione dopo la costruzione della prima diga ad Aswan. Il Master Plan Report (1981) ha stimato un calo del 8% dei deflussi idrici totale annuale dopo il 1902. Inizialmente questo calo è stato attribuito a cambiamento climatico. Questo è probabilmente il primo caso documentato di impoverimento dei deflussi fluviali indotto da costruzione di serbatoi. Alcuni esempi rilevanti

Lago di Aral Pratiche di irrigazione estensiva lungo i fiumi Amu Darya e Syr Darya, tributari del Lago di Aral, hanno indotto una riduzione della superficie del lago pari al 75%. Originariamente, il Lago di Aral era il quarto del modo per estensione. Il caso del Lago di Aral è un esempio estremamente significativo di errata pianificazione della gestione della risorsa idrica (Montanari, 2005)

Alcuni esempi rilevanti Fiume Giallo: nel 1972 il basso corso del Fiume Giallo è andato in secca per la prima volta nella storia. Nel 1997 la secca si è osservata per 226 giorni, per un tratto esteso fino a 700 km a monte della Foce. Non è escluso che il fenomeno sia stato indotto anche da variazioni climatiche, ma è innegabile che un ruolo fondamentale è stato giocato dai prelievi.

Quali conclusioni dobbiamo trarre? La crescente richiesta di acqua rischia di aggravare notevolmente il problema, anche nel nostro Paese. Lo stato attuale a livello mondiale è stato ben quantificato da Smakthin et al. (2003) che hanno analizzato gli attuali deflussi nei principali corsi d acqua in relazione al deflusso minimo vitale richiesto. Essi hanno mostrato che più del 70% del deflusso è già attualmente prelevato in una larga fascia geografica che si estende dal Messico, all Africa dell Ovest, all Asia dell Ovest, Asia Centrale e Cina. E evidente la necessità di un nuovo modello di sfruttamento, che faccia il più possibile affidamento su pianificazioni reversibili, ovvero su piccoli interventi e su azioni graduali, che permettano di verificare sul campo le conseguenze indotte e che possano, eventualmente, essere corrette.

Il caso della Regione Emilia-Romagna L Emilia-Romagna è attraversata in direzione nordsud da corsi d acqua a regime attualmente torrentizio, il cui regime è strettamente correlato alle precipitazioni. Tali corsi d acqua sono stati soggetti a prelievi a partire, in alcuni casi, dal medioevo, per sopperire a necessità agricole e civili. Oggi l Emilia-Romagna è sede di una rete di canali che hanno la funzione di assicurare il recapito idrico a fini irrigui e civili durante la stagione secca di garantire lo scolo delle acque nella stagione umida. Molti di questi canali sono stati concepiti secoli or sono ed in alcuni casi possono essere ritenuti veri e propri esempi storici di opere idrauliche ben congegnate e realizzate.

La situazione attuale in Emilia Romagna L Emilia-Romagna è oggi soggetta ad un deficit idrico stimabile in 146 Mm 3 /anno alla fonte (il deficit al campo è in realtà minore, in ragione delle perdite che si verificano lungo la rete di distribuzione). La richiesta idrica totale nella regione è pari a 1321 Mm 3 /anno. La Regione Emilia-Romagna ha recentemente approvato il Piano di Tutela delle Acque, prescritto dal Decreto Legislativo 152/99 in risposta a direttive imposte dall Unione Europea.

Il Piano di Tutela delle Acque Il Piano di Tutela delle Acque è uno strumento finalizzato a raggiungere, mediante un approccio integrato di tutela quali-quantitativa, entro il 2016 l'obiettivo di qualità ambientale "buono" per i corpi idrici significativi superficiali, sotterranei e marini. Tappa intermedia al 2008 per raggiungere l'obiettivo di qualità ambientale sufficiente. Aspetti quantitativi (minimo deflusso vitale, risparmio idrico, verifica e revisione delle concessioni di prelievo e derivazione, diversione degli scarichi, ecc.) oltre a quelli più tipicamente di carattere qualitativo. Obiettivo generale Tutela quali-quantitativa quantitativa delle risorse idriche Mantenere la capacità di autodepurazione dei corpi idrici, e la capacità di sostenere comunità animali e vegetali Usi sostenibili e durevoli delle risorse idriche, con priorità per le potabili Protezione delle acque destinate a particolari usi (balneazione, molluschicoltura) Protezione delle acque sotterranee Risanamento corpi idrici inquinati Prevenzione e riduzione inquinamento

La Provincia di Reggio Emilia Una realtà singolare Preliminarmente all analisi della situazione provinciale, occorre premettere che la Provincia di Reggio Emilia presenta caratteristiche peculiari estremamente particolari all interno della regione, per: - produzioni agricole di alta qualità, che costituiscono punti cardine dal punto di vista economico; - produzioni foraggiere di alta qualità, che necessitano di fabbisogni idrici rilevanti; - fabbisogni irrigui significativi, in conseguenza di quanto sopra. Lo studio della gestione delle risorse idriche per la nostra Provincia acquisisce quindi importanza particolare, in un contesto che rende problematica la pianificazione dell uso della risorsa.

Elementi del PTA per la Provincia di Reggio Emilia Risultano significative le minori disponibilità di risorse irrigue appenniniche in conseguenza dell applicazione del Deflusso Minimo Vitale (DMV) che potranno essere mitigate con la predisposizione di volumi di accumulo compatibili ambientalmente. Per il settore civile si reputa opportuna una minore incidenza degli approvvigionamenti con acque di falda, prevedendo usi non estivi di acque appenniniche. I prelievi da falda prospettati al 2016 con le azioni di Piano risultano in sicurezza rispetto a quelli di equilibrio. Tuttavia si ritiene opportuno un attento monitoraggio. Problemi di qualità per Torrente Crostolo e per le aste artificiali di Parmigiana-Moglia e Canalazzo Tassone.

Elementi del PTA: stato di qualità dei corsi d acqua d reggiani La maggior parte dei corsi d acqua naturali e artificiali del territorio della Provincia di Reggio Emilia non presenta problemi di qualità. Fanno eccezione il torrente Crostolo, e i canali artificiali Cavo Parmigiana Moglia e Canalazzo Tassone, che in alcune sezioni presentano uno Stato Ambientale scadente o pessimo.

Elementi del PTA: bilanci idrici Provvedimenti da prevedere per la Provincia di Reggio Emilia Fabbisogni idrici alla fonte attuali (relativi all anno 2000) : Uso civile: 56,2 Mm 3 Uso industriale: 28,7 Mm 3 Uso agricolo: 256 Mm 3 Prelievi idrici attuali (relativi all anno 2000): Fonti superficiali: 198 Mm 3 Falde: 115 Mm 3

Stato attuale dei bilanci idrici per la Provincia di Reggio Emilia Attualmente le richieste di acqua per gli usi civile e industriale, prioritari rispetto all uso irriguo, sono completamente soddisfatte dai prelievi, che avvengono principalmente da falda. Per quanto riguarda il settore irriguo, invece, si evidenziano criticità dovute ai deficit di risorsa, prelevata in gran parte da fonti superficiali, nei mesi estivi. A ciò si aggiungono le problematiche legate al rispetto dei limiti sul Deflusso Minimo Vitale dei corsi d acqua, contenuti nel PTA, che incidono sulle disponibilità idriche di Po, Enza, Secchia.

Stato dei bilanci idrici per la Provincia di Reggio Emilia tratti dal PTA: Dettaglio sui Fiumi Secchia ed Enza Deficit irriguo attuale alla fonte Deficit addizionale per DMV alla fonte Fiume Secchia 1,2 Mm 3 3,7 Mm 3 Fiume Enza 56,1 Mm 3 3,7 Mm 3

Misure di risparmio idrico proposte dal PTA SETTORE CIVILE: Contatori per singola utenza Utilizzo di dispositivi di risparmio,come frangigetto,.. Politica tariffaria premiante il risparmio Campagne di sensibilizzazione e informazione Contenere la % di tubature in esercizio da oltre 50 anni Miglioramento reti e contenimento perdite SETTORE INDUSTRIALE: Obbligo della misurazione di tutti i prelievi,da falde a acque superficiali Applicazione di canoni commisurati ai consumi e all efficienza dell utilizzo Incentivi di tipo economico,amministrativo e di immagine per aziende virtuose Analisi della fattibilità di acquedotti industriali da acque superficiali SETTORE IRRIGUO: Riduzione dell utilizzo dell irrigazione per scorrimento ed infiltrazione Miglioramento reti di adduzione e distribuzione Accumulo di risorsa nelle zone fluviali golenali Riutilizzo reflui depurati

Approfondimento del quadro conoscitivo L intervento della Provincia di Reggio Emilia Si stanno completando gli sutdi atti a verificare dei bilanci idrici previsti dal Piano di Tutela per la nostra Provincia Messa a punto di un piano per la realizzazione di piccoli invasi Di concerto con i Consorzi di Bonifica interessati, si stanno individuando piccoli invasi potenzialmente realizzabili. Programma di realizzazione di prove sperimentali per la quantificazione delle perdite nei canali di bonifica Di concerto con la Regione, si stanno programmando una serie di prove sperimentali finalizzate e quantificare il risparmio idrico realizzabile attuando piani di riduzione delle perdite nei canali ad uso irriguo.

Conclusioni La gestione delle risorse idriche deve essere oggi considerata con particolare attenzione. La crescita generalizzata del tenore di vita e della qualità delle produzioni agricole determinano esigenze idriche ben maggiori che in passato. Ciò si accompagna ad un calo generalizzato della risorsa disponibile, in seguito ad inquinamento, cambiamenti climatici, situazioni di deficit idrico da compensare. La gestione delle risorse idriche non deve essere vissuta come uno scontro, ma come un tavolo di concertazione della soluzione di miglior compromesso fra istanze diverse ed egualmente legittime. Il Piano di Tutela delle Acque, pur con i limiti che ogni normativa inevitabilmente presenta, è un punto di partenza, che permette di quantificare le esigenze e disponibilità idriche nella Regione e nella nostra Provincia. E necessaria, nei prossimi anni, una concertazione attenta con l obiettivo di gestire la risorsa con procedure che non prevedano opere irreversibili. L impegno dei soggetti è quello di attuare tutti i possibili interventi pratici e gestionali per il risparmio. Abbiamo tutti, soprattutto, il dovere di risparmiare. I problemi, allo stato attuale, non possono essere risolti reperendo più acqua, ma bensì gestendo con oculatezza la risorsa disponibile.

Prospettive future previste dal PTA per la Provincia di Reggio Emilia Previsioni per l uso civile 2000 2008 2016 Prelievi Prelievi Prelievi Acque Acque Acque Acque Acque Acque superf. sotterr. superf. sotterr. superf. sotterr. 9 54.8 9.4 52.5 9 51.5 In assenza di interventi 9.9 57.7 9.7 60.8 Previsioni per l uso industriale 2000 2008 2016 Prelievi Prelievi Prelievi falda acque acquedot falda acque acquedot falda acque acquedot superf. civile superf. civile superf. civile 19.8 2.4 6.5 17.2 1.9 7.2 15.1 1.4 7.7 In assenza di interventi 19.6 2.2 7.5 19.5 1.9 8.2 Previsione per l uso irriguo Acque superf. Al 2000 Acque sotter. Con le sole tendenze attuali Acque Acque superf. sotter. Al 2008 Al 2016 Con DMV e risp. Acque Acque superf. sotter. Con le sole tendenze attuali Acque Acque superf. sotter. Con DMV e risp. Acque Acque superf. sotter. 185.4 35.5 179.7 35.8 168.5 38.1 181.2 37.2 171 35.6