Modelli evoluti di lavoro sociale nei contesti comunitari

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Transcript:

Modelli evoluti di lavoro sociale nei contesti comunitari Primi esiti del percorso laboratoriale della Fondazione degli assistenti sociali della Toscana per la formazione e la ricerca 1 Conferenza italiana sulla Ricerca di servizio Sociale Torino 25-26 maggio 2017 A cura di Cecilia Lombardi e Andrea Bilotti

Il LUOGO la Fondazione degli assistenti sociali della Toscana per la formazione e la ricerca Fondazione nata nel 2010 che ha come scopo la: promozione della cultura professionale e dell aggiornamento degli assistenti sociali, anche in collaborazione con il Consiglio dell Ordine e con altri soggetti pubblici o privati che perseguano finalità analoghe alle proprie (art. 3, p. 1 Statuto), attraverso la promozione, progettazione e realizzazione di programmi di formazione specifica, di qualità e a costi contenuti, che consentano agli assistenti sociali della Toscana di mantenere, aggiornare e accrescere le proprie competenze professionali in modo adeguato ad affrontare le sfide della crescente complessità socio-economica, della diversificazione della domanda sociale e dei cittadini che accedono ai servizi e delle trasformazioni del sistema di welfare toscano

Il laboratorio L idea di fondo dal convegno 2014 (dal lavoro -pratica- di uno speaker corner al sostegno della Fondazione per un lavoro di ricerca e teorizzazione (PO) Il tema welfare di comunità La call e la risposta dei territori (23 AS da tutta la Toscana, 9 province, contesti professionali diversi e esaustivi)

Un po di numeri del laboratorio 30 ore complessive di auto-formazione 23 assistenti sociali coinvolti 9 province toscane 2 coordinatori della Fondazione degli AS 2 facilitatori assistenti sociali 1 ricercatore senior esterno coinvolto 9 progetti e riflessioni dai territori

Il percorso del laboratorio Gli incontri e il metodo: dalla teoria alla pratica e... ritorno (un processo ricorsivo tra pratiche, prassi e teoria) I 4 cluster: principi, metodi, contesto, ruolo Un anno di lavoro strutturato. Un percorso che è andato oltre il laboratorio...

Cosa fa di una pratica una...buona prassi? Le possibili ricorrenze I 4 cluster concetti sorgente Le milestones Il book delle buone prassi e il confronto pubblico con la professione e mondo della ricerca, della P.A. (feedback e fiducia) Verso un set di indicatori di buone prassi per un intervento di welfare di comunità

Evidenze dai territori Presto per parlare di indicatori... per ora abbiamo indicazioni Principi Non discriminazione/contrasto allo stigma (Pisa Uepe) Equità/ pari opportunità (Empoli/Livorno) Assunzione responsabilità della comunità rispetto a temi critici (Arezzo/Pisa) Metodi Spazi ibridi consolidati pubblico/privato sociale (Livorno) Manutenzione e follow-up del progetto (Grosseto) Analisi condivisa dei bisogni/mappe condivise delle risorse (Empoli) Approccio buttom-up (Viareggio)

Contesto La realtà sociale e beneficiari diventano protagonisti del servizio (Arezzo) Il progetto può concludersi ma lascia un'eredità nei luoghi (Viareggio) Connessioni, contaminazioni con risorse ed approcci altri (Pisa Uepe) Ruoli L AS facilita e accompagna le famiglie, in un percorso di consapevolezza/autonomia - nuova immagine pubblica e autopercepita del servizio sociale (Prato) L'AS coordinatore, facilitatore di processi, di interventi comunitari (tutti i territori)

Quali esiti, quali fronti aperti? Riflessione per leggere e per rileggere la letteratura e le ricerche Opportunità per advocacy professionale Percorsi formativi ulteriori in vari contesti di servizio della comunità professionale toscana Prosecuzioni/ estensioni/contaminazioni consapevoli di progetti in essere e nuovi

Hanno partecipato al percorso laboratoriale: