Associazione El Ouali Bologna per la libertà del Sahara Occidentale



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Transcript:

PROGETTO PER LA PREVENZIONE SANITARIA MATERNO-INFANTILE E PER L EMERGENZA ALIMENTARE PRESSO I CAMPI PROFUGHI SAHARAWI. ACQUISTO DI DROMEDARI DA LATTE E LORO MANTENIMENTO NELLA WYLAIA DI DAJLA PER ALIMENTAZIONE DI DONNE GRAVIDE, MALATI E BAMBINI Bologna, marzo 2009 1

RELAZIONE La mandria di dromedari che la regione Emilia Romagna ha acquistato e mantenuto dal 2005, durante la Saharamarathon si trovava nei pascoli dei territori liberati del Sahara Occidentale vicino a Bir Lehlu a Lmelhin. I pastori si trasferiscono in queste zone quando le piogge fanno crescere il foraggio. Le precipitazioni della fine del 2008, sono state abbondanti e vi è stata quindi ricchezza di pascoli. 2

Il dromedario da latte con un alimentazione adeguata, arriva a produrre in queste zone quattro litri di latte al giorno fornendo nutrimento per la prole e per le famiglie saharawi. Vengono munti due volte al giorno, mattina e sera. 3

Seguendo questa importante risorsa, un gruppo di 40 Saharawi scelti da una Commissione di solidarietà, si trasferiscono nei pascoli con le mandrie e alcuni loro familiari. Questi luoghi incredibilmente isolati, sono raggiungibili solo grazie all orientamento dei Saharawi e a capaci quanto malandati fuoristrada. 4

In questi posti la dieta è principalmente composta da latte di dromedario, accompagnata da riso e un po di carne di capra o pecora. I bambini, gli anziani e le donne in gravidanza o durante l allattamento, staranno con la mandria per 40 giorni come per una sorta di quarantena. Il latte di dromedario è abbastanza simile al latte umano con una qualità proteica abbastanza alta. Il latte viene fornito alle famiglie ogni mattina dopo che è stata munta la mandria. 5

Il latte fresco che non viene utilizzato immediatamente, viene posto in particolari recipienti fatti di pelle di capra e conservato per alcuni giorni. L acidificazione naturale è l unico mezzo di conservazione del latte e permette la conservazione e l utilizzo di questo tipo di yogurt nei giorni successivi. Una volta trascorsi i quaranta giorni le famiglie tornano a Dajla per far posto ad un nuovo gruppo di Saharawi. Nei periodi di grande siccità i pastori e la mandria ritornano a Dajla dove il foraggio e mangime permettono la sopravvivenza. In questo periodo gli animali vengono accuditi in recinti vicino al centro per anziani, costruito nella periferia della willaya di Dajla. Qui gli anziani vengono a passare i periodi più caldi. Il centro è dotato di impianti di condizionamento d aria che permettono il mantenimento di temperature adeguate. 6

Il progetto per l anno 2009 prevedeva oltre all acquisto di nuovi dromedari per Smara, (sette) anche l acquisto di foraggio per quelli di Dajla. Inoltre per identificare i dromedari già acquistati negli anni passati abbiamo pensato di introdurre l applicazione di targhette auricolari che oltre a riportare la sigla ER (Emilia Romagna) riportassero anche una numerazione progressiva. Le targhette da applicare erano due coppie per dromedario ovvero una coppia per orecchio. Questo per evitare che l accidentale perdita di una coppia compromettesse l identificazione dell animale. Per l applicazione sono servite pinze fornite assieme agli auricolari dall Istituto Zooprofilattico di Teramo. 7

Con il fondamentale aiuto dei pastori abbiamo applicato la targhetta auricolare a 14 dromedari da latte. Il gruppo era costituito anche dai quattordici figli. 8

Nella RASD esistono due tipi di allevamento. L allevamento di stato consiste di numerose mandrie di dromedari (in totale circa 6000 capi): queste mandrie sono di proprietà del Polisario. La mandria si compone di un numero di animali che varia da 100 a 120 capi, di solito un maschio, il gruppo delle femmine, e i giovani: di solito un maschio è sufficiente per 100 femmine, gli altri sono castrati all età di due anni. Il sistema di allevamento è quello transumante, praticato nei territori liberati lungo e oltre il confine con la Mauritania. Uomini e mandrie si spostano periodicamente alla ricerca dei punti di abbeverata e dei pascoli, in relazione all alternanza delle stagioni e nell intento di assicurare un equilibrio tra le risorse pastorali e il bestiame. La pastorizia nomade ha sempre rappresentato il cardine dell economia saharawi, questo tipo di allevamento è ancora praticato nei territori liberati. Nei periodi piovosi i nomadi si dividono, mentre durante la siccità sì riuniscono intorno ai pozzi. L allevamento privato. Quasi ogni famiglia possiede un nucleo di piccoli ruminanti (pecore e capre) e talvolta anche dromedari. Secondo il censimento effettuato dalla SIVtro ci sarebbero almeno 30-40.000 tra ovini e caprini e un migliaio di dromedari privati. Durante il giorno gli animali vengono lasciati liberi in gruppi comuni, vaganti alla ricerca dello scarso pascolo naturale; dopo il tramonto vengono ricoverati in recinti di fortuna (corrales) costruiti con pezzi di lamiera, reti metalliche, ecc. collocati alla periferia delle daire. L alimentazione è integrata con i residui di cibo umano (riso, verdure, pane, pasta) e solo occasionalmente con un po di mangime, mentre la fibra se la procurano ingerendo una gran quantità di carta. Spesso questi animali pascolano tra le immondizie nutrendosi di stracci, plastica e altri rifiuti con conseguenti problemi di indigestione ruminale. Per i dromedari invece sono predisposti ricoveri più ampi in muratura, anche l alimentazione è migliore, prevedendo foraggi e mangimi (http://massimozecchini.it/sahrawi.html) Si è visto come nel campo zootecnico, il dromedario rappresenti un animale dalle doti senza eguali, che ha fornito e che fornisce ancora oggi vitali prodotti all uomo. Il dromedario è certamente una specie che è in grado di valorizzare le magre risorse vegetali degli ecosistemi desertici; fonte di proteine di qualità, motore dello sviluppo economico di molte popolazioni. Tradizionalmente, l allevamento di questo animale è di tipo estensivo, un modo adatto ai suoi ritmi riproduttivi piuttosto lenti: la gestazione dura 13 mesi e l intervallo interparto è sovente di 24 mesi. Si tratta comunque di un essere molto longevo, per essere un erbivoro, in quanto può vivere anche più di 40 anni. In molte parti del mondo, si sono comunque sviluppati sistemi che hanno intensificato l allevamento del dromedario, allo scopo di migliorarne le capacità produttive e riproduttive: per esempio in Mauritania o in Kazakistan. L intensificazione dell allevamento, il miglioramento della quantità e della 9

qualità del latte prodotto, le capacità riproduttive costituiscono i temi di ricerche in molti paesi in cui si alleva questo animale e nei quali i prodotti da esso derivati sono una voce importante nel sistema economico agricolo. La cammella continua la sua produzione durante i primi due anni dal parto brucando solamente rovi e le magre erbe del deserto. La qualità pero del latte prodotto é conforme alle esigenze dell uomo con un apporto di vitamina C tre volte superiore al latte di vacca. Oltre alla vitamina C il latte di cammella contiene in alte dosi proteine, zuccheri, grassi, minerali e le principali vitamine che l uomo necessita. Il latte ha un gusto dolce o salato a seconda delle piante che l animale ha ingerito. Generalmente il suo colore e bianco rosato e molte analisi chimiche hanno dimostrato che il latte di cammella si avvicina sensibilmente a quello della donna. I componenti comunque variano secondo il gruppo del quale fa parte la cammella, il nutrimento, il tipo e la quantità di acqua che beve, la stagione del suo svezzamento, la temperatura del luogo, il periodo dell allattamento, il numero dei cuccioli, le capacità ereditarie e le tecniche di analisi utilizzate. I risultati di studi sulla composizione chimica e nutrizionale del latte hanno mostrato come dell 11,7% totale di sostanza solida, il 3,0% fosse costituito da proteine, il 3,6% da grassi, il 4,4% da lattosio, lo 0,13% di acidi grassi e lo 0,8% di ceneri ed ha un ph di 6,5. (Chemical Composition and Nutritional Quality of Camel Milk W. N. SAWAYA, J. K. KHALIL, A. AL-SHALHAT, H. AL-MOHAMMAD ) 10