Il Veneto si racconta - Cap. 2.1 "I settori produttivi" e Cap. 6.2 "Concentrazioni produttive, commerciali e turistiche" Rapporto Statistico ed.



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Transcript:

Il Veneto si racconta - Cap. 2.1 "I settori produttivi" e Cap. 6.2 "Concentrazioni produttive, commerciali e turistiche" Rapporto Statistico ed. 2007 1.2 - I settori produttivi Turismo I turisti nel Veneto Per il Veneto il 2006 è l'anno che sancisce la ripresa del settore turistico, confermando l'andamento positivo già iniziato nel 2005 dopo alcuni anni di difficoltà legati alla crisi internazionale che aveva determinato una diminuzione degli arrivi ed una contrazione della durata media delle vacanze. I circa 13 milioni e mezzo di turisti giunti nella nostra regione, il 7,8% in più rispetto all'anno precedente, e i quasi 60 milioni di presenze, pari al 4,6% in più del 2005, rappresentano i valori più alti dell'ultimo decennio. Gli incrementi riguardano i turisti italiani e soprattutto quelli straneri: gli arrivi sono aumentati rispettivamente del 7,2% e dell'8,2% e le presenze del 2,1% e del 6,6%. All'interno della realtà italiana, il Veneto è di fatto la regione più rilevante per il settore turistico: già da anni occupa il primo posto nella graduatoria delle regioni per numero di presenze che, nel 2005, ultimo anno a disposizione per il confronto, costituivano ben il 16% di quelle nazionali. (Figura 1.2.13) e (Figura 1.2.14) Tra i turisti arrivati in Veneto il flusso più consistente, sia in termine di arrivi che di presenze, è rappresentato dai tedeschi, seguiti dai veneti stessi; in particolare, nel 2006, i tedeschi costituiscono il 14% degli arrivi e il 19,4% delle presenze, i veneti il 10,3% degli arrivi e il 17,5% delle presenze. Oltre a queste due grosse consistenze, però, la nostra regione ha ospitato nell'ultimo anno oltre 10 milioni di visitatori provenienti da tutto il mondo. Rispetto al 2005, mentre la graduatoria delle presenze per regione italiana di provenienza resta praticamente immutata con il Veneto al primo posto seguito dalla Lombardia (7,2%) e dal Lazio (2,5%), in quella delle nazioni estere si sottolineano i consistenti incrementi di turisti già molto presenti nel nostro territorio, quali olandesi (+11,9%) ed americani (+13,4%), e la rapida salita della componente russa (+22,2%) che conquista in un solo anno 3 posizioni, passando dal 18 al 15 posto. Finalmente tornano a crescere, dopo le perdite degli anni scorsi, anche i tedeschi (+6,3%) e gli austriaci (+3,8%) che per la loro rilevanza sono

comunque in cima alla classifica anche grazie all'intensa attività di promozione avviata nel 2006 dalla nostra regione e che ha coinvolto numerose città d'europa e del resto del mondo. In particolare, in Germania il Road Show del turismo Veneto ha fatto tappa alla Fiera del Turismo di Monaco, alla Borsa Internazionale del Turismo a Berlino, oltre che ad Amburgo, Colonia, Stoccarda, Francoforte ed in altre città importanti anche in occasione dei mondiali di calcio. Le mete preferite Gli incrementi complessivi delle presenze registrati nel 2006 in ciascun comprensorio turistico del Veneto mostrano come tutti i diversi aspetti delle nostra regione siano apprezzati sia dai nostri connazionali che dagli stranieri. Tali aumenti sono stati più marcati per le città d'arte (+7%) e per il mare (+5%), mentre gli unici decrementi riguardano gli italiani al lago e gli stranieri alle terme, che vengono comunque compensati nel totale dei comprensori considerati. (Figura 1.2.15) Inoltre, mentre tedeschi ed austriaci scelgono il Veneto principalmente per trascorrere una vacanza al mare o al lago, americani e francesi sono richiamati nella nostra regione soprattutto dal fascino delle città d'arte. I russi si recano quasi in egual misura nelle località balneari come nelle città d'arte. (Figura 1.2.16) Dando uno sguardo alle province, spicca immediatamente la rilevanza della provincia di Venezia che raccoglie oltre la metà (54%) di tutte le presenze regionali, grazie al capoluogo e alle località balneari. Verona è la seconda provincia veneta per numero di presenze (21,2%) concentrate soprattutto nell'area del Garda e del capoluogo. Belluno e Padova rappresentano circa l'8% delle presenze turistiche (rispettivamente 8,4% e 7,5%), mentre minore è la percentuale nelle province di Rovigo, Vicenza e Treviso. La valenza economica In Italia, con gli oltre 24 miliardi di euro di entrate per le spese dei soli viaggiatori stranieri (Nota 1) nel 2006, ed una crescita rispetto l'anno precedente del 7,5%, il turismo può esser definito a buon ragione una risorsa eccezionale. Si tratta, in senso figurato, di un'industria di trasformazione che genera ricchezza economica partendo da un patrimonio culturale e paesaggistico di incomparabile valore. Nel contesto internazionale l'italia occupa nel 2005 il quarto posto per flusso di entrate valutarie turistiche, dopo USA, Spagna e Francia. Scendendo ad un maggior dettaglio territoriale, nel 2006 la spesa (Nota 2) dei viaggiatori stranieri in Veneto è stata pari a 3.845 milioni di euro, cifra che, rappresentando il 15,9% delle spese sostenute dal turismo straniero in Italia, fa ottenere al Veneto la seconda posizione tra le regioni italiane dopo il Lazio. (Figura 1.2.17)

Si giunge ad un risultato così rilevante grazie alla considerevole massa di viaggiatori stranieri che oltrepassa le frontiere per raggiungere la nostra regione, quota che fa attribuire al Veneto il primato tra le regioni italiane con circa il 18% degli stranieri che arrivano in Italia. Ad un flusso consistente di arrivi corrisponde un risultato altrettanto rilevante sul lato dei pernottamenti (15,5% del totale Italia). Per circa il 70% dei casi il motivo prevalente dell'incoming straniero in Veneto è trascorrere una vacanza, per circa il 12% è legato a motivi di lavoro, mentre il rimanente 18% riguarda altri motivi personali: studio, visite a parenti ed amici, cure, ecc. Lo stesso primato non vale per la spesa media sostenuta dall'ospite durante la vacanza: in Veneto la spesa pro capite si aggira attorno ai 438 euro contro i 498 euro in media dell'italia; il fatto va collegato alla durata del soggiorno che risulta una delle più brevi se paragonata a quella delle altre regioni italiane (4,8 giorni contro una media nazionale di 5,6). Accertato ciò, conviene considerare la spesa media giornaliera dei turisti stranieri: il Veneto in questo caso, con 90,7 euro procapite giornalieri, supera il valore medio nazionale di 88,4 euro e nella graduatoria delle regioni italiane si colloca al 5 posto. Osservando la serie storica della spesa media giornaliera si nota che il sorpasso del Veneto rispetto al dato medio nazionale è abbastanza recente, avvenuto nel corso del 2005, ma il divario tra i due sembra in crescita. (Figura 1.2.18) Come si può notare dal confronto con le regioni italiane, il Veneto si colloca in un'area che si distingue per una bassa permanenza media ed una importante spesa media giornaliera assieme a regioni, come Lombardia e Piemonte, caratterizzate però da cospicui flussi per turismo d'affari. (Figura 1.2.19) Se si passa a considerare, invece, quanto gli italiani spendono andando oltre frontiera, i 1.364 milioni di euro spesi dai veneti collocano la nostra regione, con il 9,3% del totale nazionale, al 3 posto, dopo Lombardia e Lazio. Considerando la spesa pro capite, il Veneto appare tra le regioni che spendono di meno all'estero (rispettivamente circa 654 euro a viaggiatore contro i 747 euro medi degli italiani); questo è probabilmente giustificato dal fatto che la vicinanza ai confini nazionali può indurre i residenti a trascorrere all'estero periodi più brevi, che risultano in tal modo meno costosi. In effetti i veneti permangono in media all'estero 8,2 giorni (contro una media di 9,3 giorni degli italiani), sostenendo una spesa media giornaliera in linea con la media nazionale (80 euro). Le elevate entrate del turismo incoming e le più contenute uscite del turismo outgoing fanno ottenere al Veneto il primato tra le regioni italiane del saldo della bilancia dei pagamenti, pari nel 2006 a 2.481 milioni di euro. Rapportando al Pil le spese sostenute dal turismo straniero (entrate), quelle degli italiani in villeggiatura all'estero (uscite) ed il saldo della bilancia turistica, si nota che il peso del saldo in Veneto è sensibilmente maggiore di quello italiano non tanto per le uscite, che risultano equilibrate, quanto

per le entrate, che pesano sull'economia veneta più di quanto succeda a livello nazionale. (Figura 1.2.20) Per evidenziare la valenza economica complessiva del settore, non legata solo al turismo d'oltralpe, si consideri il valore aggiunto del settore alberghi e ristoranti. Questo importo, che rappresenta comunque solo una stima approssimativa del valore aggiunto dell'intero comparto turistico (Nota 3), nel 2004 in Veneto è superiore a cinque miliardi e mezzo di euro. Il peso che il settore alberghi e ristoranti riveste nell'intera economia, sempre in termini di valore aggiunto, è nel Veneto maggiore di quello che si registra a livello nazionale (4,7% contro 3,7%). L'occupazione del comparto turistico Se il Veneto riesce a sostenere da diversi anni il primato tra le regioni italiane per un flusso turistico che risulta in continua e sostenuta crescita, è grazie ad una forza lavoro stimabile attorno ai 108.000 addetti. Tale quantità si riferisce alle unità locali classificate nella generica sezione di attività economica "alberghi e ristoranti" e rappresenta una stima approssimativa degli addetti nel settore turistico. Il Veneto appare in tal modo al 2 posto con il 10,4% degli addetti italiani nel settore, dopo la Lombardia che spicca tra tutte le regioni con il 16,1%. (Figura 1.2.21) Il Veneto presenta una specializzazione nel settore turistico pari alla media nazionale: 6,3 addetti all'ospitalità alberghiera o alla ristorazione ogni 100 addetti totali. Scendendo al dettaglio provinciale Venezia e Belluno si confermano le province maggiormente vocate al settore con un coefficiente di specializzazione superiore al 10% (11,2% e 10,5% rispettivamente), Verona si avvicina alla media regionale mentre per le rimanenti province la stessa quota si aggira attorno al 5%. (Figura 1.2.22) Osservando più in dettaglio la tipologia di attività economica, si nota che non solo per quanto riguarda l'attività alberghiera, ma anche sul fronte della ristorazione le province che risultano più specializzate all'interno del territorio veneto sono Venezia e Belluno: mentre in Italia solo 1,3 addetti ogni 100 lavorano in strutture alberghiere, nel veneziano giungono a 3,8 e nel bellunese a 3,6; i medesimi valori per la ristorazione appaiono pari a 4,7 per l'italia, 6,9 per Venezia e 6,3 per Belluno. In tutte le province prevale il numero di addetti in ristoranti, bar e mense, rispetto a quello occupato in attività ricettive, ma a Verona e Rovigo il distacco tra le due tipologie di attività risulta più netto: qui la specializzazione per la ristorazione è talmente elevata (5% e 4,9% rispettivamente), da superare lievemente la media regionale (4,6%) e quella nazionale (4,7%). (Figura 1.2.23) e (Figura 1.2.24) Note

1. La tecnica utilizzata dall' Ufficio Italiano Cambi per valutare non solo i flussi fisici, ma anche quelli monetari vede un'indagine alle frontiere che coinvolge il solo turismo internazionale e non fornisce stime per quelle domestico. Vengono intervistati viaggiatori residenti e non residenti in transito alle frontiere (aeroporti, porti, valichi stradali e valichi ferroviari). Nelle nostre elaborazioni, per uniformare il più possibile le unità statistiche in tale indagine con quelle considerate dalla rilevazione 'Movimento dei clienti negli esercizi ricettivi', cui fa capo l'analisi sui flussi turistici del resto del documento, sono state considerate le spese e i viaggiatori che hanno soggiornato almeno una notte e che non sono stati ospitati da parenti o amici. 2. La spesa turistica indica il consumo totale di beni e servizi effettuato dal viaggiatore comprende: alloggio, pasti, visite a musei, souvenir, regali, altri articoli per uso personale, trasporto all'interno del paese visitato, ecc. 3. Il settore 'alberghi e ristoranti' comprende alberghi, hotel, pensioni e simili, ostelli per la gioventù, rifugi di montagna, campeggi ed altri alloggi per brevi soggiorni; ristorazione; bar e caffetterie; birrerie, pub, enoteche ed altri esercizi simili senza cucina; mense; catering e banqueting.

6.2 - Concentrazioni produttive, commerciali e turistiche La concentrazione turistica Per ottenere una visione complessiva della struttura produttiva, che permette alla nostra regione di sostenere la domanda di servizi generata dai considerevoli flussi turistici che la caratterizzano, è indispensabile conoscere la consistenza e la distribuzione sul territorio delle unità produttive del settore turismo. Nel 2004 vengono individuate circa 26.367 unità locali; tale quantità si riferisce alla generica sezione di attività economica "alberghi e ristoranti" e rappresenta una stima che comunque ben approssima le unità locali del settore turistico. Il Veneto appare al 2 posto con il 9,1% delle unità locali italiane nel settore, dopo la Lombardia che spicca tra tutte le regioni con il 15%. Rispetto alla densità con cui si distribuiscono sul territorio nazionale, la nostra regione appare al 5 posto con 1,4 unità per chilometro quadrato, superando la media italiana che è pari a uno. (Figura 6.2.9) Il Veneto presenta una specializzazione nel settore turistico molto simile alla media nazionale: 6,1 unità locali nel settore dell'ospitalità alberghiera e della ristorazione ogni 100 unità contro il 6,2 italiano. Scendendo al dettaglio provinciale, se dal punto di vista della consistenza quantitativa dominano le province di Venezia e Verona con quote pari rispettivamente a 25% e 20% del totale regionale, dal lato della specializzazione delle unità presenti sul territorio si evidenziano: Belluno con una incidenza di 11,6 unità del settore ogni 100 unità locali complessive, e Venezia con il 9%. (Figura 6.2.10) e (Figura 6.2.11) Tra le località marine si sottolinea Jesolo sia per l'elevato numero di unità locali nel settore alberghi e ristoranti (924), sia per l'elevata specializzazione, infatti queste rappresentano il 24,9% del totale. Il comune balneare più turistico risulta Caorle con un indice molto elevato e pari al 25,9%. Malcesine spicca tra le numerose località del Lago di Garda sia per quantità di unità locali (243) sia per la notevole specializzazione (38,9%). Invece nelle località termali emergono Abano e Montegrotto (con rispettivamente 219 e 133 u.l.), mentre in quelle montane il primato va a Belluno (208) e a seguire Cortina (181), Feltre (139) e Asiago (100). Infine tra le città d'arte della nostra regione domina, com'era prevedibile, Venezia (2.411), seguita a distanza da Verona (1.408) e Padova (1.182). (Figura 6.2.12) e (Figura 6.2.13) I dati elaborati dall'ufficio di Statistica della Regione Veneto sono patrimonio della collettività; si autorizza la riproduzione a fini non commerciali del presente materiale con la citazione della fonte "Regione Veneto - Direzione Sistema Statistico Regionale".