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urban@it Centro nazionale di studi per le politiche urbane Working papers. Rivista online di Urban@it - 1/2015 ISSN 2465-2059 La Città metropolitana di Roma Capitale (Cmrc): una descrizione dell'area Margherita Carlucci Luca Salvati RAPPORTO SULLE CITTÀ 2015 METROPOLI ATTRAVERSO LA CRISI

Margherita Carlucci Disse Sapienza Università di Roma margherita.carlucci@uniroma1.itf Luca Salvati Crea-Rps luca.salvati@entecra.it 2 Abstract La Cmrc, più che un sistema integrato e polifunzionale tra città centrale, periferie e subcentri residenziali e produttivi limitrofi, presenta un quadro di insediamenti sparsi, a bassa densità, socialmente frammentati e con un elevato consumo di suolo. L'analisi delle forme urbane mostra un territorio eterogeneo, con insediamenti urbani frammisti ad aree agricole e semi-naturali che si contrappongono a un centro storico compatto, con un evidente gradiente territoriale tra aree affluenti ed aree svantaggiate all'interno del comune capoluogo. Gli insediamenti urbani nelle aree intorno al comune capoluogo e nelle periferie al margine dei confini municipali hanno seguito un modello di diffusione disperso, che non ha alterato i rapporti sociali e produttivi tra territori esterni e comune capoluogo, da cui i primi rimangono in un rapporto di dipendenza. The Cmrc - rather than an integrated, multifunctional system between the central city, suburbs and neighboring residential and productive sub-centers - presents a picture of scattered, low density, socially fragmented settlements, with a high consumption of land. The analysis of urban forms shows a heterogeneous territory, with urban settlements interspersed with agricultural and semi-natural areas, opposed to a compact historic center, with a clear territorial gradient between affluent and disadvantaged areas within the main municipality. Urban settlements and suburbs on the edge of the municipal boundaries have followed a dispersed pattern of diffusion that did not alter the social and productive relations of dependence between external territories and the municipality of Rome.

Parole chiave/keywords 3 Area metropolitana, densità della popolazione, invecchiamento della popolazione, suburbanizzazione, consumo di suolo/metropolitan area, population density, population ageing, sub-urbanization, land take Come Città metropolitana, Roma presenta caratteristiche del tutto particolari, con ovvie ricadute sulla definizione di politiche e di meccanismi di governance che siano effettivamente in grado di «fornire risposte strutturali ai bisogni e alle domande della società» (Statuto della Città Metropolitana di Roma Capitale, art.1 comma 1) nel territorio di riferimento. Lo strumento della Città metropolitana nasce [Deodato 2013] come risposta all inadeguatezza dell organizzazione amministrativa tradizionale di fronte all evoluzione dei centri urbani secondo un modello di città diffusa, dove i confini tra città centrale, periferie e subcentri residenziali e produttivi limitrofi, vengono man mano a fondersi in un unico sistema integrato e polifunzionale. Nel quadro variegato delle città metropolitane italiane, le realtà territoriali che sembrano interpretare in modo più coerente questo modello sono state riconosciute nell area di Milano e, in parte, Napoli, più controversa ne appare l applicazione alla situazione di Roma. Più che un network integrato di nuclei urbani di diversa dimensione, raccolti intorno ad una città centrale, in grado di trarre notevoli benefici economici da una divisione funzionale del lavoro [Hall e Pain 2006], le forme di espansione urbana nella Cmrc, sviluppatesi in un quadro di de-regolazione e informalità della pianificazione urbana, sembrerebbero essersi tradotte in uno sviluppo di insediamenti sparsi, a bassa densità, socialmente frammentati. Ad un esame macroscopico, il primo aspetto distintivo della Cmrc è la dimensione, sia del complesso dell area metropolitana, che per la legge n.56 del 2014 risulta per tutte le città metropolitane coincidente con il territorio della omonima provincia, sia del comune capoluogo.

4 Città metropolitana/ Provincia N. di comuni Popolazione (al 1/1/2015) Superficie (kmq) Densità (ab/kmq) Popolazione comune capoluogo (1/1/2015) Superficie comune capoluogo Densità comune capoluogo (ab/ kmq) N. % kmq. % Roma 121 4.342.046 5.363,3 810 2.872.021 66,14 1.287,4 24,00 2.231 Milano 134 3.196.825 1.575,7 2.029 1.337.155 41,83 181,7 11,53 7.360 Napoli 92 3.118.149 1.178,9 2.645 978.399 31,38 119,0 10,10 8.220 Torino 315 2.291.719 6.827,0 336 896.773 39,13 130,0 1,90 6.898 Bari 41 1.266.379 3.862,9 328 327.361 25,85 117,4 3,04 2.789 Firenze 42 1.012.180 3.513,7 288 381.037 37,65 102,3 2,91 3.724 Bologna 56 1.004.323 3.702,3 271 386.181 38,45 140,9 3,80 2.742 Genova 67 862.175 1.833,8 470 592.507 68,72 240,3 13,10 2466 Venezia 44 858.198 2.472,9 347 264.759 30,85 415,9 16,82 637 Reggio Calabria 97 557.993 3.210,4 174 183.974 32,97 239,0 7,45 770 La Cmrc è infatti la prima per popolazione e seconda solo a Torino per estensione territoriale, ma soprattutto all'interno dell'area il comune di Roma si staglia al confronto degli altri centri come una sorta di Leviatano, esteso sopra un'area di oltre 1.000 chilometri quadrati (1.287, pari a circa un quarto della dimensione complessiva), in cui risiedono i due terzi della popolazione dell'area. L'altra caratteristica che questi semplici dati aggregati mettono immediatamente in evidenza è la limitata densità abitativa della Cmrc rispetto alle due province che, come si è accennato, più si avvicinano al modello teorico di conurbazione proprio della città metropolitana, Milano e Napoli; analogamente, il comune di Roma nella sua interezza mostra una densità media di 3-4 volte inferiore a quella dei grandi comuni di Milano, Napoli e Torino, ed anche inferiore alle medie città italiane, come Genova, Bologna, Firenze e Bari. I dati aggregati sembrerebbero quindi disegnare un quadro di urbanizzazione dispersa, con un elevato tasso di consumo del suolo. Dal punto di vista morfologico, la Cmrc è composta per circa il 30% da pianure (il cosiddetto Agro Romano che copre la pianura alluvionale del fiume Tevere), per il 50% da colline e per il 20% da aree montane; l'analisi delle forme urbane mostra un territorio eterogeneo, con insediamenti urbani frammisti ad aree agricole e semi-naturali che si contrappongono a un centro storico compatto, all'interno dei confini comunali.

La dimensione e l'eterogeneità del comune capoluogo suggeriscono di analizzare la struttura della Cmrc distinguendo tre gruppi di unità spaziali: il centro, composto dai rioni all'interno delle Mura aureliane e dai quartieri circostanti; le periferie urbane, composte dai suburbi e dalle altre zone all'interno del perimetro comunale; gli altri comuni della provincia. La distinzione tra centro e periferie all'interno del comune rispecchia anche le evidenze, riportate in letteratura [De Muro et al. 2011], di un gradiente territoriale tra aree affluenti ed aree svantaggiate all'interno del comune. L'analisi dei dati di censimento mette in evidenza fasi successive di sviluppo urbano [Salvati e Carlucci 2015]: una prima fase di urbanizzazione compatta, che arriva fino all'inizio degli anni Settanta, seguita da una fase di sub-urbanizzazione, con una crescita nelle periferie urbane, soprattutto della popolazione giovanile, che si contrappone alla decrescita delle aree centrali [Crisci 2014], legata alla deconcentrazione dell'occupazione in seguito alla delocalizzazione delle attività economiche nella zona peri-urbana; all'emergere di un atteggiamento anti-urbano da parte delle famiglie del ceto medio, da un lato, ed alla ricerca di alloggi a prezzi accessibili da parte delle famiglie più giovani; al miglioramento dell'accessibilità delle zone periferiche [Salvati e Sabbi 2011]. Verso la fine del millennio si viene sempre più a configurare una fase di deurbanizzazione, con dinamiche positive e una struttura per età più giovane solo nelle municipalità esterne non marginali (nei comuni rurali, invece si riscontrano sia spopolamento sia invecchiamento della popolazione). Tra il 2001 e il 2011, invece, la popolazione riprende a salire in tutte e tre le aree della Cmrc. Presi insieme, questi risultati evidenziano un processo di invecchiamento della popolazione, che è particolarmente rilevante nel centro della città, ma avanza anche in aree marginali e montane della altre municipalità, con una notevole riduzione della dimensione media delle famiglie e un marcato aumento degli indici di dipendenza. Nella fasi di sub-urbanizzazione, la crescita della popolazione si è associata ad una struttura demografica giovane e più equilibrata, con famiglie più numerose, prima nelle periferie urbane e successivamente, in fase di de-urbanizzazione, nei comuni che circondano Roma. Dall'inizio del XXI secolo, la Cmrc sta attraversando un periodo di transizione. Studiando la dinamica della popolazione a scala sub-comunale, si può osservare come diverse zone del centro stiano sperimentando di nuovo tassi positivi di crescita della popolazione, mentre le aree suburbane rimangono relativamente stabili 5

[Haase et al. 2010]. Tendenze simili sono stati rilevate in altre nazioni avanzate, tra cui Stati uniti, Canada, Australia e Regno Unito [Pacione 2005], anche se per ragioni differenti nelle diverse realtà urbane. In particolare, per la Cmrc potrebbe aver giocato un ruolo non trascurabile la riduzione delle quotazioni immobiliari nelle zone meno prestigiose del centro città con il perdurare della crisi economica dal 2008. Gli insediamenti urbani nelle aree intorno al comune capoluogo e nelle periferie al margine dei confini municipali hanno seguito un modello di diffusione disperso, ad alto consumo di suolo e frammentazione del paesaggio, ma soprattutto che non ha alterato i rapporti sociali e produttivi tra territori esterni e centro città, da cui i primi rimangono in un rapporto di dipendenza. 6 BIBLIOGRAFIA Crisci M. 2014 Lo sprawl urbano nell area romana: dinamiche ed effetti sociodemografici, in Crisci, M.; Gemmiti R.; Proietti, E. e Violante, A. (a cura di), Urban sprawl e shrinking cities in Italia. Trasformazione urbana e redistribuzione della popolazione nelle aree metropolitane. Roma, Cnr-Irpps e-publishing. De Muro, M.; Monni, S. e Tridico, P. 2011 Knowledge-based economy and social exclusion: shadow and light in the roman socio-economic model, in «International Journal of Urban and Regional Research», vol. 35, n. 6, p. 1212-1238. Deodato, C. 2013 Le città metropolitane: storia, ordinamento, prospettive. [online] http://www.federalismi.it/nv14/articolo-documento.cfm? Artid=21925&content=Le+citt%C3%A0+metropolitane:+storia,+ordinamento, +prospettive&content_author=carlo+deodato Haase, A. et al. 2010 Emergent Spaces of reurbanisation: exploring the demographic dimension of inner-city residential change in a European setting, in «Population, Space and Place», vol. 16, n. 5, p.443 463.

Hall, P. e Pain, K. 2006 The polycentric metropolis. Learning from mega-city regions in Europe. London, Stering. 7 Pacione, M. 2005 Urban Geography: A Global Perspective. London, Routledge. Salvati, L. e Carlucci, M. 2015 In-Between Stability and Subtle Changes: Urban Growth, Population Structure, and the City Life Cycle in Rome, in «Population, Space and Place». Salvati, L. e Sabbi, A. 2011 Exploring long-term land cover changes in an urban region of southern Europe, in «International Journal of Sustainable Development and World Ecology», vol.18, n. 4, p. 273-282.