LINEE GENERALI DI ASSETTO IDROGEOLOGICO E QUADRO DEGLI INTERVENTI BACINO DEL TERDOPPIO
Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Terdoppio 11. Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Terdoppio 11.1 Caratteristiche generali 11.1.1 Inquadramento fisico e idrografico Il bacino del Terdoppio ha una superficie complessiva di circa 515 km 2 interamente in ambito di pianura; è suddiviso in due bacini parziali, il novarese e il lomellino di superficie circa uguale. Il torrente nasce dal gruppo delle Prealpi compreso tra il lago Maggiore e il lago d Orta, scorre in direzione sud-est-sud e, dopo aver percorso il basso novarese, attraversa la provincia di Pavia, confluendo nel Po nel comune di Zinasco. Lo sviluppo complessivo del corso d acqua, dalle sorgenti al Po, è di circa 86 km. In realtà il corso del torrente Terdoppio di suddivide in due tratte distinte: il Terdoppio novarese che confluisce in Ticino a valle di Cerano; il Terdoppio lomellino che termina nel Po a valle di Zinasco. La continuità del corso d acqua è stata artificialmente interrotta in epoca medioevale per far luogo a derivazioni irrigue; pertanto il tratto terminale del Terdoppio novarese è attualmente costituito da uno scolmatore artificiale che recapita le acque in Ticino; mentre a sud il corso d acqua prosegue fino al Po. Ai fini delle analisi conoscitive e della successiva delineazione degli interventi di Piano, il bacino idrografico del Terdoppio viene suddiviso nelle sue componenti: l asta principale, il bacino montano e la rete idrografica minore. 11.1.2 Caratteri generali del paesaggio naturale e antropizzato Il torrente Terdoppio inizia il suo percorso in un paesaggio di basse colline boscose a sud del Verbano, in prossimità dei nuclei storici di Divignano e Agrate Conturbia, piccolo centro agricolo di antica origine, dato in feudo nel XV secolo dai Visconti ai Borromeo; il corso d acqua scorre quindi nella pianura novarese, oltrepassando i nuclei di Castelletto e Argine fino a Novara, oltre la quale, dopo aver attraversato il centro medievale di Cerano, confluisce come detto in precedenza nel Ticino in prossimità di Vigevano. Il paesaggio di pianura è caratterizzato dalla presenza delle risaie: tale coltura si diffuse in questo territorio insieme a quella del baco da seta a partire dal XIV secolo con la signoria dei Visconti, i quali affidarono ai propri vassalli la capillare organizzazione economica dell area, promuovendone la bonifica, facendo tracciare nuove rogge, costruendo nuovi edifici, chiese e soprattutto castelli. Autorità di bacino del fiume Po 171
Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Terdoppio Il processo di razionalizzazione produttiva continuò nel Seicento portato avanti dai grandi proprietari terrieri e dagli ordini monastici: proseguì infatti la progressiva estensione dei terreni coltivabili (accompagnata dalla distruzione delle foreste) e, nel contempo, prese corpo la struttura fisica dei borghi, che perdura ancora oggi. In questo periodo il paesaggio si avvia a diventare quello odierno, costellato, come in gran parte della pianura padana, di grandi cascine. Nel Settecento l intero territorio è sotto il dominio piemontese, subendo la politica dei Savoia, favorevole al nascente capitalismo agrario: le grandi proprietà, quindi, non si frantumano come avviene altrove, e passano intatte a famiglie borghesi che ne avviano una gestione moderna. Nel bacino è presente il biotopo di interesse naturalistico Baraggia di Bellinzago, area a ridosso della pianura novarese costituita da antichi terrazzi fluviali con terreni con componente argilloso-limosa che ne limitano le capacità d uso agricole. La vegetazione è tipica della brughiera pedemontana, con boschi radi di quercia, betulla, carpino nero. Nelle zone umide sono presenti diverse specie di interesse regionale (morso di rana, finocchio acquatico, giunchina ovata, lisca mucronata, giunchina americana). L area riveste interesse soprattutto ornitologico (cicogna bianca, ortolano, picchio rosso minore). Molto interessante la batracofauna: tra le specie di maggiore interesse è presente il pelobate, un piccolo rospo molto raro in pianura padana. 11.1.3 Aspetti geomorfologici e litologici Nel seguito si descrivono le principali caratteristiche geolitologiche del bacino con particolare attenzione verso quei litotipi che per le proprie caratteristiche geomeccaniche manifestano alti gradi di erodibilità e/o propensione a dissesti gravitativi; fra parentesi si indica la sigla del litotipo riportata nella cartografia geolitologica, alla scala 1:250.000, contenuta nell elaborato di Piano n.6. Il bacino del Terdoppio è suddivisibile in tre domini; il primo a monte, dalla sorgente fino a Suno, in depositi glaciali e fluvioglaciali (DGL); il secondo, da Suno a Lagna, in depositi derivati dall alterazione di rocce e terreni (DCG) e il terzo, fino alla confluenza in Po, in alluvioni fluvio-lacustri (AFL). 11.1.4 Aspetti idrologici 11.1.4.1 Caratteristiche generali Il regime pluviometrico si colloca tra il tipo sub-litoraneo alpino e il sub-litorale occidentale. Presenta due massimi e due minimi nell anno medio, con il massimo primaverile equivalente o di poco superiore a quello autunnale e con Autorità di bacino del fiume Po 173
Progetto di Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico minimo invernale inferiore a quello estivo. Le punte primaverili e autunnali hanno valori medi mensili dell ordine dei 120 mm; i minimi estivi e invernali hanno valori medi rispettivamente dell ordine dei 75 e dei 55 mm. Nel bacino idrografico le precipitazioni medie variano da 800 a circa 1.400 mm/anno 11.1.4.2 Portate di piena e piene storiche principali L assenza di stazioni di misura sul corso d acqua non consente di avere valori diretti di portata. Tra gli eventi gravosi che hanno colpito il bacino, particolare è stato quello del novembre del 1951, che fece registrare nella sezione del ponte del canale Cavour una portata massima al colmo di 150 m 3 /s. 11.1.4.3 Trasporto solido La caratterizzazione della capacità di trasporto solido nell asta principale è stimata impiegando la formulazione di Engelund-Hansen sulla base della scala di durata delle portate, delle caratteristiche idrauliche e della granulometria del materiale d alveo. La Tab. 11.1 rappresenta i dati numerici relativi. Tab. 11.1. Caratteristiche del trasporto solido dell asta fluviale Asta fluviale Capacità di trasporto al fondo Capacità di trasporto in sospensione Capacità di trasporto totale 10 3 m 3 /anno 10 3 m 3 /anno 10 3 m 3 /anno Terdoppio 0,93 -- 0,93 11.1.5 Assetto morfologico e idraulico 11.1.5.1 Caratteristiche generali Il torrente Terdoppio da Divignano a Cerano alterna tratti sinuosi e meandriformi a tratti sostanzialmente rettilinei; la struttura dell alveo è monocursale. La sezione dell alveo non ha subito variazioni significative di larghezza e a tratti si è riscontrato un modesto aumento della lunghezza. Fino a monte di Suno, sia in destra che in sinistra, il corso d acqua scorre tra superfici terrazzate piuttosto rimodellate; da valle di Suno fino allo scolmatore in Ticino (roggia Cerano), solo localmente sono presenti scarpate di erosione fluviale alte pochi metri. 11.1.5.2 Fenomeni di erosione spondale Nel tratto da Divignano a Cerano, i fenomeni di erosione spondale hanno carattere sporadico e solo localmente sono risultati intensi, con effetti di scalzamento su opere idrauliche, di difesa e attraversamenti. 174 Autorità di bacino del fiume Po
Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Terdoppio 11.1.5.3 Tendenza evolutiva del fondo alveo Da Divignano a Cerano il fondo alveo non è interessato da fenomeni erosivi diffusi; in occasione di eventi alluvionali rilevanti si verificano localmente processi di erosione e di sedimentazione, che determinano scalzamenti al piede delle fondazioni di attraversamenti viari e delle opere di difesa esistenti. 11.2 Quadro dei dissesti 11.2.1 Quadro dei dissesti sul corso d acqua principale Da Suno a Cameri si segnalano aree urbane o destinate ad attività produttive a rischio di allagamento in quanto non protette da opere adeguate o per effetto di anomalie di deflusso provocate da infrastrutture e relative opere di attraversamento non adeguatamente dimensionate e/o con tracciato non compatibile con la morfologia locale del corso d acqua. Tali aree sono individuabili nei comuni di Sumo e Castelletto di Momo e a monte dell attraversamento della SS 32. Le opere di difesa spondale presenti sono in condizioni di parziale dissesto. Gli argini, generalmente di dimensioni contenute, sono localmente danneggiati; in particolare in sinistra a monte del ponte di Caltignaga. Da Cameri a Cerano emerge ancora il problema di insufficiente grado di protezione dalle piene sia per effetto della inadeguatezza in quota o strutturale delle opere di contenimento dei livelli, parte delle quali si trovano in condizione di grave dissesto, che per tratti di corso d acqua non sistemati. Le opere di difesa spondale localizzate nei punti a maggiore sollecitazione idraulica o in corrispondenza di manufatti di attraversamento sono spesso dissestate. Si rilevano inoltre manufatti interessati da scalzamento delle fondazioni, in alcuni casi tali da compromettere la stabilità strutturale. 11.2.2 Stima della pericolosità a livello comunale La Tab. 11.2 riporta il numero di Comuni per classi di pericolosità. Tab. 11.2. Numero e percentuale di Comuni per classe di pericolosità Classe di pericolosità Moderata Media Elevata Molto elevata Sottobacino No Comuni No % No % No % No % Terdoppio 21 0 0,0 5 23,8 2 9,5 14 66,7 Autorità di bacino del fiume Po 175
Progetto di Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico 11.3 Livello di protezione esistente Da Suno a Cameri il grado di artificializzazione dell alveo è modesto; infatti fino all abitato di Castelletto di Momo si ha l assenza pressoché totale di opere idrauliche di difesa; da Momo a Cameri si hanno arginature a carattere locali e di dimensioni contenute, generalmente a difesa di aree agricole o produttive; le opere di difesa spondale hanno carattere sporadico e sono localizzate principalmente in corrispondenza degli attraversamenti. Da Cameri a Cerano il corso d acqua, di modesta larghezza (15-25 m), è quasi interamente canalizzato; le arginature. quasi continue, sono protette in molti punti con difese di sponda. Le opere di stabilizzazione del fondo hanno carattere sporadico. Complessivamente il grado di artificializzazione dell alveo, a sezione trapezia quasi costante, risulta elevato. Il grado di protezione dalle piene è da considerarsi insufficiente in relazione al grave stato di dissesto in cui versano alcuni tratti di arginatura e alla mancanza di difese in taluni tratti critici. 11.4 Individuazione degli squilibri 11.4.1 Gli squilibri sul corso d acqua principale e nei territori di fondovalle I principali squilibri individuati afferiscono ai seguenti aspetti: nel tratto da Suno a Cameri vi sono rischi di allagamento per aree urbane o produttive nei comuni di Sumo e Castelletto di Momo e a monte dell attraversamento della SS 32 in relazione alla carenza di opere idrauliche di protezione (argini e difese in alveo) o alle anomalie di deflusso provocate dalle infrastrutture e dalle relative opere di attraversamento; nel tratto da Cameri a Cerano le condizioni dell alveo presentano problemi di inadeguatezza per la protezione dalle piene prevalentemente per le condizioni strutturali degli argini e delle opere di difesa spondale. 11.4.2 Stima del rischio totale a livello comunale La Tab. 11.3 riporta il numero dei Comuni soggetti a rischio aggregando i gradi di rischio moderato e medio e i gradi di rischio elevato e molto elevato. Si osserva che circa il 70% dei Comuni del bacino risultano a rischio da elevato a molto elevato. Ciò riguarda in particolare i Comuni di pianura, ubicati prevalentemente a valle di Momo, che presentano rischio di esondazione da 176 Autorità di bacino del fiume Po
Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Terdoppio elevato a molto elevato. La testata del bacino ha invece condizioni di rischio da moderato a medio. Tab. 11.3. Numero e percentuale di Comuni per classe di rischio Classe di rischio Moderato Medio Elevato Molto elevato Sottobacino No Comuni No % No % No % No % Terdoppio 21 2 9,6 4 19,0 11 52,4 4 19,0 11.5 Linee di intervento sull asta del Terdoppio 11.5.1 Linee di intervento strutturali 11.5.1.1 Tratto da Suno a Cameri Le linee di intervento di seguito indicate rappresentano l applicazione alla situazione del bacino idrografico del Terdoppio, quale emerge dalle analisi conoscitive e dalle elaborazioni condotte, dei criteri generali definiti a scala di intero bacino idrografico del Po, espressi nella Relazione generale. Gli interventi strutturali sulle aste sono coerenti con l assetto di progetto definito nell ambito della delimitazione delle fasce fluviali e con la relativa regolamentazione dell uso del suolo nella regione fluviale, che rappresenta il più importante intervento a carattere non strutturale per i corsi d acqua principali. Nel tratto da Suno a Cameri la fascia fluviale di esondazione (fascia B) è individuata dai limiti morfologici naturali dalla piena di riferimento e dalle opere di contenimento dei livelli esistenti. Gli interventi strutturali individuati sono costituiti da integrazioni e completamenti delle opere di difesa spondale esistenti e da nuove realizzazioni a carattere locale, con funzione di contenimento dei fenomeni di divagazione trasversale dell alveo inciso. 11.5.1.2 Tratto da Cameri a Cerano La fascia fluviale di esondazione (fascia B) è individuata dai limiti morfologici naturali dalla piena di riferimento e dalle opere di contenimento dei livelli esistenti o in progetto. Gli interventi strutturali individuati sono costituiti da: a) contenimento dei livelli di piena per tempo di ritorno 200 anni mediante adeguamento e nuova realizzazione di arginature: - a carattere discontinuo su entrambe le sponde (a monte del ponte ferroviario Novara-Milano) a difesa dell abitato di Novara; Autorità di bacino del fiume Po 177
FIG. 11.2. SINTESI DEL QUADRO DEGLI INTERVENTI SUL L 'AS TA D EL TE RD OPP IO DA S UNO A CE RAN O 17,8 20,6 6,78 km 2 / 5,31 10 6 m 3 4,24 km 2 / 4,42 10 6 m 3 Discontinue fino a Novara e continue da Novara a Cerano A carattere locale, anche tramite completamento e integrazione delle opere esistenti A carattere locale, anche tramite completamento e integrazione delle opere esistenti Canale diversivo sud-oves, a difesa di Cerano * Valori stimati
Linee generali di assetto idraulico e idrogeologico nel bacino del Terdoppio - a carattere continuo da Novara (a valle del ponte ferroviario Novara- Milano) a Cerano (confluenza in Ticino); b) realizzazione di canale diversivo di piena a difesa dell abitato di Cerano; la portata di piena del Terdoppio viene ripartita a monte dell abitato sui seguenti canali: scolmatore Terdoppio Novarese-Lomellino, roggia Mora, diversivo di piena e roggia Cerano, per valori compatibili con la capacità limite di deflusso nell abitato stesso; c) integrazione e completamento di opere di difesa spondale esistenti e realizzazione di nuove opere a carattere locale, con funzione di contenimento a livello locale dei fenomeni di divagazione trasversale dell alveo. 11.5.2 Linee di intervento non strutturali Il quadro degli interventi strutturali sopra evidenziato va integrato con azioni a carattere non strutturale collegate allo specifico sistema di difesa progettato lungo le aste fluviali. Come detto in precedenza, le modalità di uso del suolo nelle aree costituenti la regione fluviale sono dettate dalle relative norme e sono coerenti con l assetto difensivo individuato. Per l asta del Terdoppio le fasce fluviali sono state delimitate nel tratto da Conturbia alla confluenza in Ticino. 11.6 Linee di intervento sui versanti e sulla rete idrografica minore Nel seguito vengono evidenziate le linee di assetto da conseguire nel bacino montano, in coerenza con le linee generali di intervento sui versanti e sulle rete idrografica minore delineate a scala di intero bacino idrografico. Per i fenomeni di dissesto sulla rete idrografica minore, oltre agli interventi a carattere strutturale, le Norme di attuazione contengono gli indirizzi circa la regolamentazione dell uso del suolo, con particolare riferimento agli aspetti urbanistici, individuati in funzione dello stato di rischio riscontrato. La modesta entità dei fenomeni e degli squilibri che riguardano il reticolo idrografico minore e la parte di testata del bacino non consentono una identificazione specifica alla scala del Piano, per cui si rimanda ai livelli di progettazione a scala locale. Le tipologie e le finalità rispetto a cui individuare gli interventi sono di seguito elencate. Per i dissesti di versante: protezione locale di abitati e principali infrastrutture (opere di stabilizzazione Autorità di bacino del fiume Po 179
Progetto di Piano stralcio per l Assetto Idrogeologico di movimenti franosi), riduzione/controllo dell apporto solido alle aste torrentizie (interventi di bonifica dei dissesti di versante e di contrasto dei fenomeni erosivi), controllo dell evoluzione morfologica di movimenti gravitativi, Protezione dei versanti soggetti a scalzamento al piede per erosione (interventi di consolidamento-bonifica di frane innescate o esaltate dai fenomeni di erosione accelerata degli alvei). Per il reticolo idrografico minore: protezione locale di abitati e infrastrutture principali (opere di difesa idraulica dalle piene, ed eventualmente di intercettazione del trasporto solido), controllo/riduzione del trasporto solido (interventi di modifica del profilo di fondo per contrastare la tendenza al sovralluvionamento del corso d acqua o fenomeni di trasporto in massa torrentizio), riduzione della capacità erosiva del corso d acqua (interventi di modifica del profilo di fondo per contrastare le tendenza all approfondimento dell alveo; interventi di contrasto dei fenomeni di erosione spondale), miglioramento della capacità di deflusso in piena (adeguamento di infrastrutture interferenti, ponti, opere idrauliche; risagomatura-rettifica di tratti d alveo; pulizia straordinaria da vegetazione e detriti), 11.7 Fattori naturalistici, storico culturali ed ambientali Le linee di intervento strutturale del Piano tengono conto delle caratteristiche ambientali dei diversi bacini idrografici, nel rispetto degli ambiti di rilevanza naturalistica e paesaggistica e del patrimonio monumentale esistenti. Nel bacino del Terdoppio è presente, in area piemontese, il biotopo di rilevanza naturalistica Baraggia di Bellinzago. Inoltre, per gli aspetti storico-culturali e paesaggistici, su un totale di 77 beni considerati sono presenti 2 centri storici. Gli edifici monumentali interessano tipologie civili (54), costituite per lo più da case d abitazione in larga maggioranza interne al nucleo storico di Cerano; molto inferiori sono le tipologie religiose (15), che risultano in parte ricomprese nei nuclei storici di Agrate Conturbia e Cerano, in parte sparse sul territorio. Gli esempi di architettura militare sono 2 castelli, mentre l edilizia industriale è rappresentata da 1 opificio e 2 mulini; è presente un unica emergenza archeologica (necropoli di Dorno). 180 Autorità di bacino del fiume Po