Sanità a braccia conserte: mercoledì sciopero



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12 dicembre 2015 Il Resto del Carlino «Con Progeste c è un contratto trentennale» IL SANT ANNA torna sulla delibera con cui è stata approvata la transazione con Progeste per mettere fine alle battaglie giudiziarie in atto. E lo fa con alcune precisazioni. «Le concessioni reciproche che le parti hanno fatto si legge da una nota della Direzione generale hanno riguardato: la rinuncia a proseguire azioni giudiziarie già in atto, che riguardano la causa civile di I grado con cui il giudice ha disposto il pagamento a favore di Progeste di 5.370.933 di euro, oneri per un totale di altri 6.169.584, spese legali per 6.214.151; e la causa civile per i danni provocati dal cedimento di una parte del controsoffitto del Pronto soccorso». Punto due: la rinuncia di Progeste «di crediti nei confronti dell Azienda e da quest ultima contestati». A fronte della transazione, continua la nota, «gli effetti sul bilancio del Sant Anna sono rappresentati da costi aggiuntivi dovuti al pagamento di 6.214.151, previsti nella sentenza, e da una riduzione dei costi iscritti a bilancio per rinuncia a crediti da parte di Progeste per 2.879.251». In tal modo, l incidenza dei costi complessivi a carico dell Azienda, «sono ridotti a 3.334.899». Numeri e dati continuano. In assenza della transazione, precisa ancora l ospedale, «i costi esposti a bilancio sarebbero stati 6.169.584 e 2.879.251 per un totale di 9.093.402». A conclusione del contenzioso, il Sant Anna «avrebbe potuto trovarsi in una condizione migliorativa se il giudice avesse aderito alle proprie istanze difensive o, in caso contrario, avrebbe potuto trovarsi in una condizione peggiorativa». Ma non è tutto. Oltre agli effetti economici, «rappresentati dalla alternativa tra l iscrizione a bilancio di 9.093.402 oppure 3.334.899», l atto transattivo testimonia «la volontà di ricercare le ragioni dell accordo, piuttosto che quelle del contrasto», nei confronti di un azienda (Progeste) con cui «è in essere un contratto di durata trentennale e che deve garantire prestazioni e influenzanti l erogazione dei servizi alle persona». Sanità a braccia conserte: mercoledì sciopero SCIOPERO in vista per il comparto sanitario, proclamato per mercoledì 16 dai sindacati: Anaao Assomed, Cimo, Aaroi-Emac, Fp Cgil medici, Fvm, Fassid, Cisl medici, Fesmed, Anpo-Ascoti-Fials medici, Uil medici, Fimmg, Snami, Smi, Intesa sindacale Cisl medici-fp Cgil medici-simet-sumai, Sumai, Fespa, Fimp, Cipe, Andi. Lo sciopero per l intera giornata riguarderà la dirigenza medica e veterinaria del servizio sanitario nazionale e la dirigenza sanitaria, professionale, tecnica e amministrativa e dirigenza delle professioni sanitarie, compresi i medici dell assistenza primaria e della medicina dei servizi. Saranno comunque garantite le urgenze (attività chirurgica solo d urgenza, le prestazione di terapia intensiva, i servizi di trasporto del 118, le unità coronariche, il Pronto soccorso) e l attività ordinaria solo rispetto ai pazienti ricoverati. Tutta l attività programmata non è garantita ma è strettamente in correlazione all adesione allo sciopero.

Tempi di attesa, promossa Ferrara «Abbiamo vinto le criticità» ANCHE la sanità ferrarese ha raggiunto pienamente il risultato presentato ieri a Bologna dove sono stati illustrati i dati sui tempi di attesa a livello regionale. «Oggi oltre il 90% delle visite e degli esami strumentali viene garantito ai ferraresi entro gli standard regionali, 30 e 60 giorni», affermano i direttori generali di Ausl e Sant Anna, Paola Bardasi e Tiziano Carradori. Per poi aggiungere: «Abbiamo affrontato un tema complesso, come quello delle liste di attesa, che a Ferrara aveva raggiunto livelli di criticità ben evidenti dai dati di gennaio 2015. Ora è necessario consolidare i risultati, proseguendo con impegno quotidiano per rendere strutturato il sistema della domanda e appropriato il sistema dell offerta. Il cammino per superare le criticità non è stato certamente facile, l arma vincente è stata la collaborazione di tutti i professionisti, dipendenti, convenzionati e di supporto». Nell ultima settimana monitorata (30 novembre-6 dicembre) tutte le 42 prestazioni sotto la lente d ingrandimento hanno superato, in molti casi ampiamente, la soglia del 90%. Sulle 4138 prestazioni prenotate nelle prima settimana di dicembre, 4096 (99%) hanno rispettato i tempi. Le azioni messe in campo e annunciate a luglio 2015 hanno riguardato il miglioramento della capacità produttiva nelle strutture, con diversa modulazione delle visite e degli esami, aumento dell offerta, avvio dei percorsi di appropriatezza dei prescrittori, in casi di particolare criticità (convenzioni con il privato accreditato), semplificazione delle agende, maggiore appropriatezza nella gestione delle prime visite, più personale per affrontare le criticità. Per migliorare i tempi di erogazione delle prestazioni critiche, nel 2015 sono stati reclutati 14 nuovi professionisti. La Nuova Ferrara «I tempi di visite ed esami ora rientrano nei limiti» I fondi per il contenimento delle liste d attesa, a circa un anno dall entrata in vigore del piano straordinario regionale (costato finora 10 milioni), stanno producendo gli effetti sperati. A diffondere e commentare i risultati ieri a Bologna sono stati il presidente regionale Stefano Bonaccini e l assessore Sergio Venturi. Quest ultimo ha riconosciuto in particolare a Modena, Bologna e Ferrara «un salto di qualità assolutamento significativo». Nel pomeriggio è arrivata anche la dichiarazione congiunta di Asl e Sant Anna. «Nell'ultima settimana monitorata (30 novembre-6 dicembre 2015) tutte le 42 prestazioni oggetto del monitoraggio hanno superato, in molti casi ampiamente, la soglia del 90%», sottolineano le due aziende. Sulle 4138 prestazioni prenotate nelle prima settimana di dicembre, 4096 (99%) hanno rispettato i tempi. Le prestazioni monitorate sono 25 tipologie di esami e 17 visite specialistiche. Il rispetto dei tempi al 100%, a dicembre, è garantito per 15 tipologie di visite su 17 (restano fuori dall en plein Oculistica, col 99%, e diabetologia, col 92%). Lo scorso gennaio solo chirurgia vascolare si collocava sul 100% mentre pneumologia non superava il 12%, dermatologia il 14%, oculistica il 18%, gastroenterologia il 20%, ortopedia il 23%, fisiatria il 27%, cardiologia il 28%, neurologia il 33%. Nella lista degli esami monitorati il 100% viene oggi raggiunto, dicono ancora i dati, per colonscopia, tac addome, gastroscopia, risonanza magnetica addome, risonanza colonna, tac rachide e speco vertebrale, tac bacino, tac torace, ecografia mammella, ecocolordoppler cardiaca, elettrocardiogramma, ecg holter, audiometria, spirometria, fondo oculare, mammografia, ecografia ostetrica ginecologica. Sotto questa soglia, tra il 95 e il 98% si trovano l elettromiografia, l ecocolordoppler, ecografia addome, tac del capo, risonanza cerebrale, ecografia capo e collo, ecg da sforzo e risonanza muscoloscheletrica. «Oggi oltre il 90%

delle visite e degli esami strumentali viene garantito ai cittadini ferraresi entro gli standard regionali, 30 e 60 giorni - hanno affermato i direttori generali di Asl e Sant Anna, Paola Bardasi e Tiziano Carradori - Abbiamo affrontato un tema complesso, come quello delle liste di attesa, che a Ferrara aveva raggiunto livelli di criticità ben evidenti dai dati di gennaio 2015». L obiettivo ora è «consolidare i risultati, proseguendo con impegno quotidiano per rendere strutturato il sistema della domanda e appropriato il sistema dell'offerta» continuando a promuovere «la collaborazione di tutti i professionisti, dipendenti, convenzionati e di supporto». Per migliorare i tempi di erogazione delle prestazioni critiche, nel corso del 2015 sono stati reclutati 14 nuovi professionisti, informano le due aziende sanitarie. Il monitoraggio regionale dei tempi d attesa, intanto, è stato intensificato: cadenza settimanale invece che trimestrale. «Ma nelle aziende ferraresi viene svolto quotidianamente», annuncia Sandro Guerra (Asl) «per poter attivare immediatamente le azioni correttive necessarie». Dalla Regione, intanto, arriva l annuncio che dall 1 marzo 2016 chi non si presenta e non disdice l appuntamento pagherà il ticket. Sant'Anna, l'intesa con Progeste costa 6milioni 224 mila euro l'anno Ricomposto davanti al Tribunale delle Imprese l annoso contenzioso legale che opponeva l azienda Sant Anna al consorzio Prog.Este, concessionario per 30 anni dei servizi non sanitari all ospedale di Cona. Entrando nel dettaglio l azienda ospedaliera scrive che rinuncia «a proseguire azioni giudiziarie già in atto, che riguardano in particolare la causa civile di I grado con cui il giudice ha disposto il pagamento a favore di Prog.Este di 5.370.933,67 euro oltre oneri per un totale di 6.169.584,17 euro (più Iva se dovuta) e spese legali per un totale di 6.214.151,29 (costo quindi certo ed eventualmente appellabile), e la causa civile intentata dall azienda contro Prog.Este per i danni patiti in conseguenza del cedimento di una parte del controsoffitto del pronto soccorso (con dispersione di liquami e sentenza non emessa, ndr)». Dal punto di vista meramente contabile il costo a bilancio per il Sant Anna, precisa l azienda, è di 3.334.899,83 euro, cifra ottenuta dalla differenza tra i costi aggiuntivi disposti dalla sentenza già emessa dal tribunale (i 6.214.151,29 euro a favore di Prog.Este) e la rinuncia da parte del consorzio privato a richieste per complessivi 2.879.251,46 euro (costo allo stato ipotetico). Un esito che conferma i dubbi più volte ribaditi da esponenti politici e sindacali sul costo crescente a carico della sanità locale del contratto di project financing. Il consorzio privato in cambio rinuncia a crediti vantati nei confronti del Sant Anna e da questa contestati. «In assenza della transazione - precisa il Sant Anna - i costi esposti a bilancio dell azienda sarebbero stati i seguenti: 6.214.151,29 euro (più Iva se dovuta) e 2.879.251,46 euro per un totale di 9.093.402,75 euro», riducibili in caso di esito favorevole e aumentabili in caso di pronunciamenti a sfavore. La transazione ha ridotto il rischio di perdite ulteriori e «testimonia la volontà - conclude il S. Anna - di ricercare, una volta salvaguardato l'interesse dell azienda, le ragioni dell'accordo piuttosto che quelle del contrasto nei confronti di una parte negoziale con cui è in essere un contratto di durata trentennale». Piano posti letto: in provincia - 40 «Saranno una quarantina i posti letto da rimodulare in provincia di Ferrara entro il 2016», annuncia la consigliera regionale Pd Marcella Zappaterra. Un dato che conferma sostanzialmente quello riferito alla Nuova Ferrara dal direttore generale del Sant Anna, Tiziano Carradori, che l altro ieri aveva indicato una cifra «inferiore a 50 posti letto». Il calcolo sarà ripartito fra Sant Anna e ospedali Asl. Per avvicinare l incidenza regionale ai 3,7 posti letto per 1000 abitanti fissati dalla normativa nazionale si agirà su accorpamento e riorganizzazione di unità operative complesse, ma in particolare, spiega Marcella

Zappaterra, si interverrà su degenza ordinaria programmata breve, day hospital e day surgery che saranno riproposte come attività ambulatoriali. Confermato il modello degli Ospedali di Comunità (previsti e in parte già operativi a Comacchio, Copparo e Bondeno). «Quella sui posti letto è una rimodulazione di passaggi da day hospital ad ambulatorio per alcune prestazioni che non hanno il minimo impatto sul paziente - commenta la consigliera regionale - Al centro di questo percorso dobbiamo tenere il paziente. Sicuramente i tempi di ricovero possono e devono essere ridotti per migliorare l efficacia complessiva della rete delle attività ospedaliere. Ho proposto alla Regione di istituire una cabina di regia a supporto delle strutture sanitarie, per elaborare i dati prodotti». Soddisfazione, intanto, per i dati sul contenimento delle liste d attesa: «Siamo sulla strada giusta - conclude Marcella Zappaterra - Ferrara ha ottenuto risultati lusinghieri, la sfida si può vincere». «Troppi capi (e premi)» «Le posizioni organizzative (funzioni dirigenziali dotate di alti livelli di autonomia, ndr) abbisognano di una rivisitazione urgente: il tempo ed i cambiamenti apportati alla sanità ferrarese in questi anni le hanno rese in parte anacronistiche, mentre altre sono economicamente a tutt oggi sottostimate». E da posizioni organizzative a posizioni di privilegio il passo è breve, commenta il sindacato Fials. «Sono 85 circa nell Asl e circa 50 nell azienda Sant Anna per un valore economico annuo a persona che va da 3.650 euro a 9.200», precisa il sindacato. Risorse che entrano in competizione con quelle attese per i passaggi di fascia degli operatori: una partita che si è risolta bene dirigenti medici «mentre per il comparto (infermieri, oss, ndr) siamo fermi al palo», scrive la segretaria provinciale della Fials, Mirella Boschetti. Il sindacato «sottolinea la necessità di intraprendere la via della razionalizzazione delle posizioni organizzative in essere - chiede la Fials - per il miglior funzionamento dei servizi per i cittadini, per una efficiente riorganizzazione del lavoro e per liberare risorse economiche da investire e redistribuire in una logica di equità, regole chiare e trasparenza, su tutto il personale sanitario coinvolto e sulla progressione economica». Radiologia, «Cambiare subito le regole» Cambiare le linee guida per le pratiche radiologiche clinicamente sperimentate. La richiesta arriva dalla consigliera regionale del Pd Marcella Zappaterra che ha presentato assieme ai colleghi Stefano Caliandro, Giuseppe Paruolo e Paolo Calvano un interrogazione che sottolinea come le nuove disposizioni pongano «un forte limite allo sviluppo della teleradiologia prevedendo la presenza in loco dell intera équipe per ogni esame di radiologia convenzionale». Rispettare le nuove regole «comporterebbe costi significativi ingiustificati visto che con l attuale normativa i tecnici radiologici possono svolgere, in assenza del medico radiologo e con la sola prescrizione medica di base, l attività radiologica che non comporta rischi rispetto alle metodiche», ha spiegato Zappaterra che ha proposto un intervento tempestivo per modificare la normativa. Richiesta fatta propria e rilanciata dall assessore regionale Sergio Venturi che ha annunciato che la Regione sottoporrà «alla Commissione salute nazionale, convocata per il 16 dicembre, e alla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, una iniziativa» per sollecitare la deroga e modificare le linee di indirizzo.

Odissea per un intervento per eliminare le cataratte COPPARO Che la sanità abbia liste d'attese lunghe è dimostrato. Ma quello che è capitato ad una signora residente nel comune di Copparo, ha dell'incredibile. La signora, ottantenne e invalida al 100 per cento, portatrice di handicap riconosciuta dalla legge 104/92, si è recata nei giorni scorsi ad una visita di controllo alla Casa della Salute di Copparo, per una visita oculistica, in quanto affetta sia da glaucoma, patologia che porta alla cecità, che da cataratte. Al termine della visita, il medico le consiglia l'operazione per eliminare le cataratte, poiché, come dice la paziente, «l oculista mi ha spiegato che asportando la cataratta, sarebbe parzialmente migliorata la situazione legata al glaucoma». Ma proprio qui risiede il problema. Infatti, continua la signora, «il medico mi ha consigliato di rivolgermi ad altra struttura, perché il tempo d'attesa per l'operazione era di due anni». E lo stesso tempo d'attesa viene confermato anche dal Pda, il Punto unico d'accoglienza, dove si reca il marito della malata per prenotare l'operazione: i due anni d attesa per l intervento gli vengono confermati. Data la gravità della patologia di cui è portatrice la paziente, e tenendo conto dell'età, i parenti hanno prenotato all'ospedale Sant'Anna di Cona, dove comunque l'attesa non è inferiore agli 8/9 mesi. Da sottolineare, che la paziente si è informata presso altre strutture sanitarie, nel Ferrarese e non solo, ma pur essendo in possesso di una diagnosi recentissima stilata dall oculista della Casa della Salute di Copparo, l ottantenne non è stata messa in lista d'attesa. Questo perché, come riferito telefonicamente dagli impiegati, la signora doveva prima essere sottoposta a visita da un medico interno alla struttura, che avrebbe poi provveduto a metterla in lista, senza però mai accennare alla lunghezza dei tempi.