COMUNE DI LUINO PALAZZO VERBANIA DI LUINO GLI ARCHIVI DI PIERO CHIARA E VITTORIO SERENI



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COMUNE DI LUINO PALAZZO VERBANIA DI LUINO GLI ARCHIVI DI PIERO CHIARA E VITTORIO SERENI PROGETTO DEFINITIVO RELAZIONE GENERALE QUADRO ECONOMICO Progettista Arch. Patrizia Buzzi Progettista Impianti meccanici e elettrici Ing. Roberto Bottelli Collaboratori Arch. Cristina Lucchina Arch. Daniela Mirandola Arch. Roberto Bressan Progettista Strutture Progettettista isolamento - redazione "Legge 10" Progettista acustico Ing. Luciano Reggiani Arch. Laura Longhi Lucio Visintini Luca Genoni - Stefano Magnani - Tiziano Pedroletti Studio di Architettura Via Montello 154-21100 Varese - tel. 0332 22 55 30 fax 0332 022036 - Mail Patrizia.Buzzi@libero.it - patrizia.buzzi2@archiworldpec.it COMUNE DI LUINO - SERVIZIO LAVORI PUBBLICI Responsabile del servizio di progettazione e direzione lavori pubblici Responsabile del procedimento Geom. Renato Parapini Geom. Renato Parapini Data: 08-11-2013

SOMMARIO PREMESSA... 3 DESCRIZIONE E LOCALIZZAZIONE DELL INTERVENTO... 3 Contesto... 3 Edificio... 4 Cronologia storica degli interventi edilizi sul palazzo... 4 RILIEVO DELL EDIFICIO ED ANALISI DEL DEGRADO... 8 Premessa... 8 Rilievo Metodologia generale... 8 Consistenza dell edificio... 8 Trasformazioni non documentate ma deducibili nella lettura dell edificio.... 11 Lo stato dei degradi... 15 Progetto di conservazione e restauro... 15 Sondaggi stratigrafici Procedura e risultati... 15 PROGETTO DI CONSERVAZIONE E RESTAURO DELLE SUPERFICI ESTERNE... 17 PROGETTO DI CONSERVAZIONE E RESTAURO DELLE SUPERFICI INTERNE... 29 PROGETTO DEGLI SPAZI INTERNI... 30 Spazio esterno... 30 Piano rialzato... 31 Piano Interrato... 34 Piano Primo... 35 Piano Secondo... 37 Piano sottotetto... 37 Pavimenti di finitura... 38 RESTAURO E RIFACIMENTO SERRAMENTI ESTERNI... 39 Infissi Piano interrato... 40 Infissi Piano Rialzato... 41 Infissi Piano Primo... 42 Infissi Piano Secondo... 42 Infissi Piano sottotetto... 43 1

INTERVENTI DI ISOLAMENTO TERMICO... 44 CENNI SUGLI IMPIANTI A SERVIZIO DELL EDIFICIO... 44 RISPONDENZA RISPETTO AL PROGETTO PRELIMINARE... 45 INDIRIZZI PER LA REDAZIONE DEL PROGETTO ESECUTIVO... 45 SUPERAMENTO BARRIERE ARCHITETTONICHE... 45 STUDIO DI PREFATTIBILITÀ AMBIENTALE... 46 QUADRO ECONOMICO... 47 PREVISIONE CRONOPROGRAMMA DELLE FASI ATTUATIVE... 48 ELENCO DEGLI ELABORATI COMPONENTI IL PROGETTO DEFINITIVO... 49 2

PREMESSA L'Amministrazione in data 26/10/2013 con Delibera della Giunta Comunale n. 152 ha approvato il progetto preliminare. In data 4/11/2013 con Determinazione Servizio Lavori Pubblici n. 1513 ha incaricato la sottoscritta per la redazione del progetto definitivo. Il progetto definitivo di seguito descritto recepisce per intero i contenuti del progetto preliminare. DESCRIZIONE E LOCALIZZAZIONE DELL INTERVENTO Contesto Palazzo Verbania si trova sul lungo lago di Luino, in affaccio sulla Via Dante Alighieri, nel cuore della città. Il Palazzo, o centro civico comunale, è stato per molti decenni sede della biblioteca comunale, sala mostre e sala convegni, un vero e proprio luogo di aggregazione, confronto e dibattito culturale e ricreativo. Questa memoria che connota l edificio ne ha fatto una sorta di icona pubblica e toponimo per la comunità locale che indica e riconosce il Verbania come punto baricentrico degli spazi pubblici centrali della città. Dal 1990 la biblioteca comunale è stata trasferita e l attività legata alla convegnistica e le numerose mostre che si organizzano evidenziano le carenze strutturali e conservative dell immobile, che non presenta i requisiti dell accessibilità, non garantisce le prestazioni energetiche sufficienti a garantire il comfort. Per quanto riguarda il contesto, nell intorno di Palazzo Verbania, si registra un mutamento del lungolago: a sud è stato aperto un parco pubblico, a nord l Amministrazione Comunale, in intesa con Regione Lombardia e Consorzio laghi, ha in corso la riqualificazione del tratto dall imbarcadero fino a palazzo Verbania per una nuova piazza pedonale. Questi progetti di riordino sono volti a rifunzionalizzare ampie superfici a lago fino a qualche anno fa ritenute marginali e adibite a parcheggio e ripropongono il lungolago di Luino come spazio per valorizzare la città, quella Luino sul lago maggiore tanto illustrata nelle cartoline d epoca che pubblicizzavano l albergo Verbania nella bella epoque ; decantata nella lirica di Vittorio Sereni e raccontata nei romanzi di Piero Chiara. La finalità della proposta di valorizzazione è quella di mantenere vivo l interesse di questo spazio, di questo luogo, di questo edificio come riferimento culturale cittadino. Con le procedure del federalismo demaniale, in particolare con la stipula della convenzione tra MIBAC ed Agenzia del Demanio per la valorizzazione culturale dei beni pubblici, è in via di conclusione la pratica per il trasferimento al Comune senza oneri dell immobile secondo un progetto di valorizzazione culturale che 3

prevede il mantenimento della funzione espositiva e convegnistica ma soprattutto l inserimento degli archivi dello scrittore luinese Piero Chiara e del Poeta Vittorio Sereni. Edificio L immobile è stato dichiarato di interesse storico artistico ai sensi dell art. 10. comma 1, del D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42 con decreto del Segretariato Generale della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Lombardia del MIBAC del 6 settembre 2011, che riporta: Edificio alberghiero realizzato nel 1904 su iniziativa dell Ente per il Rilancio turistico di Luino e della Società Anonima Kursaal. Il progetto fu affidato all Ing. Giuseppe Petrolo autore anche della sua sopraelevazione nel 1927 (.) L edificio ha una superficie complessiva lorda in pianta di circa mq 1368 distribuiti su 5 piani, così distribuiti: Piano seminterrato Mq 260 Piano Rialzato Mq 488 più terrazzo mq 40 Piano Primo Mq 260 più terrazzo mq 230 Piano Secondo Mq 260 Sottotetto ( parte agibile) Mq 100 e con le seguenti destinazioni d uso: Piano interrato : Centrale termica, locali di deposito Piano terra : Ingresso e scala di distribuzione, salone convegni, spazio espositivo detto sala del torchio spazio espositivo detto Sala del marmi, deposito, servizi igienici. Primo piano : Locali verso il lago, uffici Lions, locale fronte scala ufficio Università Popolare, salone verso Via D. Alighieri ( salone incontri), servizi igienici e deposito. Secondo piano ( non accessibile al pubblico): salone verso il lago: Museo, raccolte archeologiche e scientifiche, ufficio; salone verso Via D. Alighieri: pinacoteca, deposito. Piano Sottotetto: ex casa del custode composta da n. 4 stanze abitabili, angolo cottura e bagno. I locali sono abbandonati ed in pessime condizioni. Cronologia storica degli interventi edilizi sul palazzo L'Amministrazione Comunale ha incaricato Federico Crimi per una ricerca storica d'archivio del Palazzo ( vedi: Relazione allegata). Le informazioni di seguito riportate hanno quindi il solo scopo di riassumere quando meglio trattato nella citata relazione. Palazzo Verbania, all origine Kursaal di Luino, è un edificio in stile liberty costruito nel 1904 e ampliato tra 4

il 1925 e il 1927, destinato ad ospitare «concerti, feste da ballo, riunioni, conferenze, caffè, ristorante». Il progetto fu dell ingegnere e architetto Giuseppe Petrolo (Luino, 1872-1953). Lo stesso ing. Petrolo fu chiamato ad ampliare l edificio (nel frattempo denominato Albergo Verbania), che modificò nelle originali forme architettoniche dietro una più irrigidita, ma comunque elegante, nuova veste. L edificio si presenta, dunque, come frutto di due fasi costruttive successive: impianto (1904) e ampliamento con sopraelevazione (1927 ca). Il corpo principale nel progetto del 1904 si presentava come un solido parallelepipedo coronato da un fastigio rettilineo che sulla facciata si inarcava per ospitare la scritta pubblicitaria. Edificio prima dell ampliamento del 1927 Il progetto è documentato parzialmente, nell archivio comunale è conservata una tavola della pianta e del prospetto laterale a sud ( vedi relazione storica allegata). Quando nel 1921 la Società anonima Kursaal cedette il fabbricato ad alcuni gestori privati, l edificio fu destinato dapprima a ristorante e successivamente ad albergo. L esigenza di una riconversione del fabbricato ad albergo rese urgenti lavori di ampliamento affidati, come già detto, allo stesso Petrolo. L edificio originale fu esteso di una campata verso la piazza ed innalzato di un piano con tetto a spioventi, mantenendo di fatto l impianto del 1904 con il salone verso il lago, le murature del corpo principale, le aperture del piano 5

terreno e del primo piano. Furono radicalmente rinnovati gli ornati, eliminati gli attici circolari sopra le finestre, la fascia a scacchiera e le lesene raccordate in curva, per introdurre decorazioni graffite sull intonaco. Foto dell edificio attorno al 1940 Non si hanno notizie dì successive trasformazioni edilizie sino ai primi anni settanta, quando l albergo cessò la sua attività e fu dato in comodato al Comune. Dal 1972 al 1975 i lavori di ristrutturazione furono eseguiti allo scopo di adeguare lo stabile alla nuova funzione di Civico Istituto di Cultura Popolare, sede espositiva, biblioteca e museo. Gli interventi necessari per adeguare gli ambienti alla fruizione pubblica, erano così riassunti in un opuscolo informativo dell amministrazione: al piano seminterrato «centrale termica e vari locali [ ] di deposito»; al piano rialzato, «ampio salone per riunioni [ ] altra per sala mostre o utilizzabile come segreteria straordinaria per eventuali congressi etc. Sala ad uso pinacoteca, servizi igienici e magazzeno [ ] deposito»; al primo e secondo piano: «N. 3 sale ad uso, differenziato, per sezioni, Ufficio per il direttore e magazzeno [ ]; al terzo piano: «abitazione del custode». 6

Interventi eseguiti e sommariamente documentati Dei lavori eseguiti tra il 1972 e il 1975 non sono stati trovati elaborati grafici e relazioni riferite al progetto. Recenti ricerche di Federico Crimi ( che integralmente di seguito riporto), attestano che nel 1972 i lavori erano già iniziati. Da una lettera del Sindaco, geom. Brunello Rivi, alla Sovrintendenza si legge: da un esame è risultato che l intonaco esterno a calce e sabbia silicea, con finitura a graffito, è in precarie condizioni e in parte è già caduto, si chiede, visto che l edificio è considerato a vincolo di tutela paesaggistica il rifacimento integrale, ossia di rimuovere tale intonaco inconsistente e sostituirlo con altro in cemento frattazzato, di tipo per esterni ( Archivio Comune di Luino ( ACL), cat IX, classe 8, cart.485, fasc.2) Nei documenti di liquidazione del 1975 ( che si appoggiano alla relazione di regolare esecuzione che non è stata trovata) i lavori sono riassunti in queste voci (ACL, cat. IX, classe 8, cart. 622, fasc. 1): a) rifacimento intonaci esterni ed interni (...) e scarichi acque bianche e nere"; b) opere di falegname per sistemazione e riattamento infissi; c) impianto elettrico; d) posa pavimentazione in gomma a bolli fissato con boiacca di cemento Le fatture allegate mostrano dettagli più significativi: e) rinforzo solette con travi e controsoffitti. La giunta (seduta 21 febbraio 1975) aveva già liquidato l'impresa dell'ing. Galante per "fornitura di profilato in ferro per rinforzi solai". I lavori erano stati eseguiti nel 1973 (data fattura: 19 dic. 1973). Con seduta del 6 febbraio 1975, la giunta liquidava anche la fattura per "pannelli di gesso a riquadri, della dimensione di cm 60 x 60" installati su una superficie di 92,4 mq, ossia nelle sale lettura, nell'ufficio del bibliotecario e nei servizi igienici. L'opera si era resa necessaria "per nascondere l'ossatura con putrelle in ferro di rinforzo del solaio superiore" (ACL, cat. IX, classe 8, cart. 622, fasc. 1). f) Finestre avvolgibili. La giunta liquida il 6 febbraio 1975 la ditta Griesser di Como nuovi avvolgibili in metallo in sostituzione dei preesistenti "avvolgibili in legno". (ACL, cat. IX, classe 8, cart. 622, fasc. 1). I pezzi consegnati erano 40: ne rimasero escluse le finestre della campata adiacente il salone (due finestre per piano, quattro per ogni lato, per un totale di otto); ma è intuitivo pensare che anche le tre portefinestre verso lago al primo piano, quelle che danno sulla grande terrazza sopra il salone, erano certamente rimaste sino a quella data con imposte a scomparsa, perché parte del fabbricato del 1904 (dal conto è esclusa la piccola finestra nel timpano verso il lago, allora come oggi a due imposte di legno). g) Facciate. La giunta, il 18 luglio 1975, incarica Giancarlo Spozio di Porto Valtravaglia. della "sistemazione di facciate esterne in graffito, da ripristinare o rieseguire" (ACL, cat. IX, classe 8, cart. 622, fasc. 1). 7

RILIEVO DELL EDIFICIO ED ANALISI DEL DEGRADO Premessa Trattandosi di un intervento su edifico storico e sottoposto a vincolo, il criterio utilizzato nelle scelte progettuali attiene alle norme della conservazione e del restauro architettonico. Gli edifici sono documenti, archivi e fonti di conoscenza e pertanto vanno conservati. Per conservare bisogna conoscere e quindi come primo atto imprescindibile, è stato eseguito un rilievo geometrico e materico di tutte le parti dell'edificio. E' seguito il rilievo dello stato del degrado dei materiali e l'analisi delle cause; sono in corso saggi stratigrafici e programmate analisi di laboratorio su intonaci e malte. E' stato rilevato lo stato di ogni serramento e la verifica di adeguamento legislativo per le norme minime in termini di sicurezza e di risparmio energetico. A seguito dei risultati emersi è stato elaborato il progetto di conservazione Rilievo Metodologia generale Il rilievo eseguito individua le fondamentali caratteristiche geometriche, fisiche e lo stato di conservazione del manufatto. E stato realizzato strumentalmente per il rilievo delle superfice esterne e per i prospetti, e geometricamente con strumenti tradizionali di rilevazione (metri, bindelle, fili a piombo, livelle etc..), per gli interni. I decori del parti graffite sono stati riprodotti sui disegni ricavandoli dalle immagini fotografiche. E stato eseguito un rilievo fotografico. ( vedi allegato) Consistenza dell edificio La struttura portante di fondazione fino alla quota dello zoccolo è in pietrame e calcestruzzo con legante a base calce, mentre la parte in elevazione in mattoni pieni, anch essa con legante a base calce. Le fondazioni, rappresentate sugli elaborati grafici, sono state desunte dai disegni originali. Non è stata eseguita nessuna indagine di verifica. L edificio non mostra segni evidenti di cedimento strutturale. I solai hanno struttura con putrelle di ferro e calcestruzzo a base cemento ( solaio in ferro cemento). Le putrelle hanno base cm 5 e sono postate ad un interasse di cm 80 circa. Tale composizione è stata verificata solo per il solaio della sala conferenze e per analogia attribuita a tutti gli altri solai. Tale composizione è anche confermata da quanto riportato nella relazione storica allegata al decreto di vincolo : (.) identico sistema costruttivo fu adottato per il blocco dell albergo vero e proprio, ossia murature perimetrali e di spina portanti e solaio in ferro-cemento (.). Durante i lavori di ristrutturazione del 1973/75 sono stati rinforzati i solai del piano terra e primo piano con posa all intradosso di putrelle HEA 160 ( vedi Tav. D/15). 8

Soffitto salone a lago piano rialzato - Particolare del solaio in ferro cemento in corrispondenza di un punto di aggancio dell attuale controsoffitto La copertura ha orditura primaria e secondaria in legno e manto in tegole marsigliesi. E strutturata in questo modo: colmo, terzere, puntoni, listelli, tegole. I locali abitabili del sottotetto hanno soffitto in cannucciato intonacato. I serramenti sono in ferro nella sala conferenze e nel locale interrato, mentre in legno nel resto del fabbricato. Sembrano quelli originali ( se non al 1904 al 1927), con alcuni rimaneggiamenti, soprattutto sulla ferramenta. Quella originale è del tipo a paletto sostituita in alcuni casi con la classica ferramenta ad anta. Gli scuri sono tapparelle in alluminio e in plastica ( poche queste ultime, di recente fattura, diverse in colore ed in passo di doga). Dalle immagini storiche si può risalire a dimostrare che nel fabbricato del 1904 gli scuri erano persiane in legno scorrevoli nella muratura, sostituite nel 1927 da tapparelle in legno ( si suppone nel 1927, in realtà le prime immagini che le rappresentano sono del 1940), tranne che per le due finestre al piano 9

rialzato nel prospetto Sud Ovest (quelle a sinistra del portone di ingresso) e le soprastatti al primo piano ( ma probabilmente tutte quelle del corpo del 1904), che hanno mantenuto le persiane scorrevoli fino alla ristrutturazione degli anni settanta ( alcune fotografie scattate durante un matrimonio nel 1970 le raffigura chiaramente), in cui furono sostituite con tapparelle. Tra i lavori liquidati nel 1975 infatti risultano sostituite tutte le tapparelle di legno con altre in alluminio. La scala è in lastre di marmo bianco di carrara ed è del tipo a sbalzo ( oggi rinforzata con delle putrelle di ferro); la pedata ha spessore cm 5 ed è lavorata a toro, mentre le alzate hanno spessore cm2. I due elementi sono solidali I pianerottoli sono un'unica lastra di marmo dello spessore di cm 5 Un parapetto in ferro lavorato con un motivo floreale accompagna ogni rampa. I pavimenti sono di vario tipo: in cemento ( interrato), moquette ( piano rialzato, piano primo e secondo), linoleum ( piano rialzato), piastrelle di marmo o simil-marmo ( sala espositiva al piano rialzato), legno ( locale soggiorno sottotetto), clinker ( pianerottolo piano primo), in gres ( piano interrato, servizi igienici). Le prime indagini stratigrafiche non hanno evidenziato pavimentazione sottostante originale Al momento non sono state trovate informazioni storiche o di archivio che possano dare delle indicazioni sui materiali impiegati in origine. La pavimentazione esterna è in cubetti di porfido rosso, eseguita successivamente al 1970. Dell impianto originario del giardino esterno poco rimane, ma sono ancora evidenti tracce dell esistenza di una scala in pietra che portava alla spiaggia sottostante. 10

Trasformazioni non documentate ma deducibili nella lettura dell edificio. 1) Certamente al 1904 si poteva accedere al salone a lago dai due ingressi esterni, quello attuale e quello simmetrico sul lato opposto. Questo ingresso è stato tamponato probabilmente nel 1972/75 a seguito della realizzazione della scala di accesso all interrato per la realizzazione della centrale termica. Sulla superficie tamponata ed intonacata è appena leggibile il disegno graffito che ripropone il disegno del serramento originale ( vedi foto sotto a sinistra). Negli stessi anni la rimozione della finestra ed il tamponamento del vano sul fronte Nord Est, appena dopo l ingresso. Probabilmente a conseguenza della realizzazione dei bagni al piano rialzato ( vedi foto in alto a destra). 2) Certamente nel 1904 dal salone da ballo si accedeva al terrazzo al lago attraverso tre porte finestre, oggi solo da quella centrale. Lo si deduce non solo dagli elaborati grafici dell epoca ma anche dalle evidenti tamponature in cemento oggi ben evidenti. E probabile che anche questo intervento sia stato eseguito nel 11

1972/75 per adeguamento impiantistico ( posa di caloriferi o fan coils). 3) Tamponamenti di alcune finestre sul lato Sud Ovest e sul lato Nord Est, al primo e al secondo piano; probabilmente eseguite negli anni 1972/1975 per necessita funzionali interne. 12

4) Realizzazione di controsoffitture al piano rialzato, sia nella salone a logo che nella sala espositiva del torchio che hanno nascosto decorazioni e cornici, oggi parzialmente visibili al di sopra. Eseguite nel 1972/75 o successivamente 5) Rifacimento apparato decorativo dell androne delle scale. Probabilmente eseguito nel 1972/1975. 13

6) Demolizione delle parete in muratura che delimitavano i due locali a sinistra del corridoio ed il corridoio stesso che conduceva al salone a lago. Probabilmente eseguito nel 1972/75 per nuove necessita funzionali ( spazio espositivo) 7) Demolizione delle pareti divisorie ai piani primo e secondo che delimitavano le camere dell albergo; probabilmente eseguito nel 1972/75 per nuove necessità funzionali ( spazio espositivo) 8) Pavimenti in marmo o simil marmo del locale espositivo sala dei marmi. Non databile, ma certamente successivo alla ristrutturazione del 1972/1975 9) Rifacimento pavimentazione terrazza a lago al primo piano. Eseguita probabilmente nella ristrutturazione 1972/75, per il rifacimento dell impermeabilizzazione. Si presume che in tale occasione sia stato demolito il cordolo in calcestruzzo che delimitava il terrazzo e su cui poggia il parapetto in ferro, ed i pilastrini, oggi non più così sagomati. Il pavimento era in cemento gettato in opera. Foto scattata sulla terrazza del Verbania nel 1950 14

Lo stato dei degradi Il degrado è un alterazione tipica degli agenti chimici, fisici e biologici che provoca effetti distruttivi o più correttamente modificativi nella composizione della materia. Le tavole denominate STATO DEL DEGRADO riassumono le condizioni generali. Sono state individuate varie alterazioni, ricondotte, attraverso un apposito segno grafico: A) Depositi superficiali coerenti B) Distacco - Rigonfiamenti C) Lacune D) Patine biologiche E) Fessurazioni F) Vegetazione infestante G) Polverizzazione e disgregazione intonaco H) Materiale non coerente ( rappezzi e ripristini) L) Ossidazione del ferro Tutte le superfici intonacate esterne sono interessate da depositi superficiali non coerenti, dilavamento della tinta e alterazione cromatica. Quelle interne da fenomeni quali efflorescenze dovute ad infiltrazioni d acqua. Progetto di conservazione e restauro Le modalità con cui è stato affrontato il progetto volgono alla massima conservazione del manufatto e alla durata degli interventi nel tempo. Le operazioni di consolidamento, di pulitura saranno effettuati nel rispetto dei principi conservativi e con l utilizzo di materiali coerenti con le caratteristiche dell edificio. Le tavole denominate Stato del degrado riassumono le condizioni di degrado delle facciate. Le tavole denominate Progetto conservativo individuano attraverso un apposito segno grafico le operazioni di consolidamento o restauro per ogni patologia rilevata ( vedi Tav.D/05, Tav.D/12). Sondaggi stratigrafici Procedura e risultati In particolare è richiesta l'autorizzazione per i seguenti saggi: A) di tipo stratigrafico in esterno: sul prospetto ad Ovest ( verso ex parcheggio), all altezza del primo piano ( saggio n. 1), per la verifica della composizione dell intonaco graffito, con studio mineralogico petrografico per il riconoscimento del materiale e del degrado presente; sul prospetto ad Ovest ( verso ex parcheggio), all altezza del piano terra ( saggio n. 1a), per la verifica della composizione dell intonaco strollato, con studio mineralogico petrografico per il riconoscimento del 15

materiale e del degrado presente; sul prospetto a lago all altezza del primo piano ( saggio n.2) per la verifica della composizione dell intonaco e la ricerca di eventuale superficie graffita (oggi non più visibile - vedi anche Foto A) Sul prospetto a lago all altezza della cornice del secondo piano ( saggio n.3) per la verifica della tinta originaria e lo stato di degrado dell intonaco; B) di tipo stratigrafico in interno piano rialzato sala espositiva verso Via Dante Alighieri: Soffitto ( saggio n. 4): analisi stratigrafica per eventuali decorazioni o cornici Parete (saggio n.5): Sulla parete verso l edificio per verificarne l esistenza al di sotto dell intonaco della cornice decorativa a scacchi presente nel 1904 ( vedi cartolina del 1914); Parete ( saggio n.6): Sulla parete verso la sala conferenza sulla cornice di una porta indicata nei disegni originaria per verificare la presenza di decorazioni sottostanti risalenti al progetto del 1904. (NB: Sarà improbabile trovare qualche cosa visto che nel 1973 risultano rifatti gli intonaci interni) primo piano vano scala: Parete (saggio n.7): Sulla parete ad una altezza di circa mt 1,50 dal pianerottolo per verificare l esistenza di decorazioni originali; L amministrazione comunale in data 4/11/2013 con determinazione n. 1517 ha affidato alla ditta CORES 4N sita in Via R. Sanzio a Venegono Superiore ( Va) l incarico per la realizzazione dei saggi stratigrafici e le relative analisi. 16

PROGETTO DI CONSERVAZIONE E RESTAURO DELLE SUPERFICI ESTERNE CO1 Piano primo INTONACO A GRAFFITO MONOCROMATICO Fenomeni del degrado: degrado diffuso, polverizzazione e disgregazione dell'intonaco, distacchi, lacune, fessure e micro-fessure Interventi di conservazione: Preconsolidamento degli intonaci in distacco mediante impregnazione per mezzo di pennelli e siringhe di resine acriliche in emulsione a bassa concentrazione; Stuccatura e microstuccatura temporanea degli intonaci con malta a base di grassello e sabbia fine o applicazione di bendaggi nel caso di esfoliazioni o distacco degli strati di finitura; Pulitura a secco per mezzo di pennelli a setola morbida e aspiratori da cantiere per il recupero delle polveri; Consolidamento a mezzo di iniezione di maltine adesive previa battitura degli intonaci per la perimetrazione delle zone di intonaco distaccato; Integrazione delle parti di intonaco mancanti e degli strati corticali previa aspirazione delle polveri residue e protezione delle aree adiacenti; la malta dovrà avere caratteristiche chimico fisiche simili all'esistente, e particolare attenzione deve essere posta alla individuazione della cromia e granulometria come da esistente, per andare ad uniformarsi alla stessa una volta trascorso il tempo di asciugatura, le finiture sui lembi andranno eseguite con spatolini da stuccatore. Velatura, per uniformare visivamente l'aspetto della facciata. Protettivo, applicazione in due mani di protettivo incolore, iningiallente e non pellicolante, dato a pennello, su tutte le superfici a graffito. 17

CO2 INTONACO A GRAFFITO BI-CROMATICO (piano sottotetto, false finestre al piano rialzato, decorazioni sotto e sopra le finestre del piano primo) Fenomeni del degrado: degrado diffuso, polverizzazione e disgregazione, distacchi, lacune Interventi di conservazione: Preconsolidamento degli intonaci mediante impregnazione per mezzo di pennelli e siringhe di resine acriliche in emulsione a bassa concentrazione Stuccatura e microstuccatura temporanea degli intonaci con malta a base di grassello e sabbia fine o applicazione di bendaggi nel caso di esfoliazioni o distacco degli strati di finitura Pulitura a secco per mezzo di pennelli a setola morbida e aspiratori da cantiere per il recupero delle polveri Consolidamento a mezzo di iniezione di maltine adesive previa battitura degli intonaci per la perimetrazione delle zone di intonaco distaccato Integrazione delle parti di intonaco mancanti (lacune) e/o degli eventuali starti corticali, previa aspirazione di polveri residue e la protezione delle superfici adiacenti all'area di intervento ad evitare possibilità di imbrattamento e ai lati della lacuna da trattare in modo da non imbrattare gli intonaci. L'intervento dovrà essere compiuto ad una temperatura compresa tra +5 e +35 C. La malta di calce pozzolanica da utilizzare per ogni singola lacuna, o per lacune omogenee, dovrà avere caratteristiche tecniche simili a quelle degli intonaci esistenti. Particolare cura dovrà essere posta nella individuazione della composizione e colorazione specifica della malta la cui cromia e granulometria dovrà uniformarsi, una volta applicata ed essiccata, alle diverse sfumature cromatiche e caratteristiche tessiturali delle superfici circostanti. L'applicazione della malta verrà eseguita per stratificazioni successive e con aggregati a granulometrie decrescenti, dagli strati più profondi a quelli più superficiali, analogamente a quanto avviene per la realizzazione delle normali intonacature, con spatole metalliche di diversa dimensione, previa bagnatura dell'area della lacuna con sufficiente quantità di acqua evitando però di bagnare o compromettere gli intonaci e le circostanti superfici dipinte. Le rifiniture sui lembi, particolarmente curate, verranno eseguite con spatolini da stuccatore. Velatura, ovvero integrazione delle lacune dell'apparato decorativo con la tecnica della velatura ad acquarello per rendere chiaramente leggibile l'oggetto del graffito, mantenendo distinguibili le parti originali dalle integrazioni. Protettivo, applicazione in due mani di protettivo incolore, iningiallente e non pellicolante, dato a pennello, su tutte le superfici a graffito. 18

CO3 FESSURE E MICRO-FESSURE Fenomeni del degrado: Presenza di fessure e microfessure delle superfici intonacate Interventi di conservazione: Stuccatura di fessure e micro-fessure previa rimozione di interventi precedenti non idonei, con malta leggermente idraulica e finitura con malta dalle caratteristiche chimico fisiche simili all'esistente 19

CO4 INTONACO A STROLLATO (piano rialzato, zoccolo basamentale, elementi decorativi del corpo basso verso il lago) Fenomeni del degrado: fessure e microfessure + distacchi + lacune Interventi di conservazione: Preconsolidamento degli intonaci mediante impregnazione per mezzo di pennelli e siringhe di resine acriliche in emulsione a bassa concentrazione Pulitura a secco per mezzo di pennelli a setola morbida e aspiratori da cantiere per il recupero delle polveri, eventuale trattamento biocida mediante due cicli di biocida applicato a pennello, a spruzzo o con siringhe, e successiva pulitura delle superfici con spray d'acqua deionizzata Consolidamento a mezzo di iniezione di maltine adesive previa battitura degli intonaci per la perimetrazione delle zone di intonaco distaccato Integrazione delle parti di intonaco mancanti e degli strati corticali previa aspirazione delle polveri residue e protezione delle aree adiacenti; la malta dovrà avere caratteristiche chimico fisiche simili all'esistente, e particolare attenzione deve essere posta alla individuazione della cromia e granulometria come da esistente, oltre alla realizzazione della strollata simile all'esistente. Velatura, per uniformare visivamente l'aspetto della facciata. 20

CO5 INTONACO (cornici marcapiano, cornice nello zoccolo basamentale, intonaco e cornice sotto lo sporto di gronda ) Fenomeni del degrado: depositi superficiali + patine biologiche + distacchi di intonaco dal supporto + lacune + macchie da umidità discendente (area sotto-gronda) Interventi di conservazione: Pulitura a secco per mezzo di pennelli a setola morbida e aspiratori da cantiere per il recupero delle polveri, eventuale trattamento biocida mediante due cicli di biocida applicato a pennello, a spruzzo o con siringhe, e successiva pulitura delle superfici con spray d'acqua deionizzata; Integrazione delle parti di intonaco mancanti e degli strati corticali previa eliminazione delle porzioni di intonaco distaccate, aspirazione delle polveri residue e protezione delle aree adiacenti; la malta dovrà avere caratteristiche chimico fisiche simili all'esistente. Velatura, per uniformare visivamente l'aspetto della parte di facciata in oggetto 21

CO6 (davanzali, mensole sopra le finestre del piano primo) ELEMENTI ARCHITETTONICI IN CEMENTO DECORATIVO Fenomeni del degrado: depositi superficiali e coerenti, patine biologiche Interventi di conservazione: Pulitura generalizzata mediante spazzolatura con spazzole di saggina, e rimozione dei depositi di sporco, guano, con spatole Trattamento biocida in due mani distanti fra loro intervallate da risciacquo con acqua Protettivo, applicazione in due mani di protettivo incolore, iningiallente e non pellicolante, dato a pennello. 22

CO7 (parapetti e balcone al piano primo su fronte est) ELEMENTI IN CEMENTO DECORATIVO Fenomeni del degrado: depositi superficiali e coerenti + patine biologiche + lacune + ossidazione dei ferri di armatura Interventi di conservazione: Pulitura generalizzata mediante spazzolatura con spazzole di saggina Trattamento biocida in due mani distanti fra loro intervallate da risciacquo con acqua Trattamento passivizzante delle armature dei ferri, tramite applicazione di convertitore di ruggine ai ferri di armatura già scoperti, o previa rimozione delle porzioni di copriferro decoese; successiva integrazione delle lacune di calcestruzzo con cemento addittivato per ricreare l'ambiente alcalino di protezione di ferri. Stuccatura delle lacune sulle balaustre con malte dalle caratteristiche chimico fisiche simili agli elementi originali Protettivo, applicazione in due mani di protettivo incolore, iningiallente e non pellicolante, dato a pennello. NOTA - intonaco pigmentato rosso su parapetto: disgregazione e lacuna (per integrazione vedi intervento CO5) NOTA - Per i cementi decorativi di cui è riconosciuto il valore storico-artistico non si propone alcun intervento di uniformizzazione della cromia, che snaturerebbe inevitabilmente l'aspetto originario dell'elemento di fabbrica, ed il suo valore materiale. 23

CO8 RAPPEZZI IN MALTA CEMENTIZIA POSTERIORI AGLI ANNI '70 (rappezzi sotto le finestre e fra le finestre del prospetto est, rappezzi del prospetto su vicino a terrazza, prospetto nord su terrazza e prospetto ovest su terrazza) Fenomeni del degrado: materiale incoerente con il supporto per incompatibilità chimico-fisica e per aspetto visivo Interventi di conservazione: Rimozione dei rappezzi in malta cementizia incoerenti con gli intonaci esistenti, e visivamente incompatibili con l'estetica dell'edificio Integrazione delle lacune con malta simile per caratteristiche chimico-fisiche e cromatiche all'originale Velatura, per uniformare visivamente l'aspetto. 24

CO9 RAPPEZZI IN MALTA CEMENTIZIA POSTERIORI AGLI ANNI '70 ( rappezzi sotto le finestre e fra le finestre del prospetto est, rappezzi del prospetto su vicino a terrazza, prospetto nord su terrazza e prospetto ovest su terrazza) Fenomeni del degrado: materiale incoerente con il supporto per ragioni chimico fisiche e per aspetto visivo Interventi di conservazione: Velatura dei rappezzi in malta cementizia che non possono essere rimossi senza danneggiare il supporto e gli intonaci circostanti, previa pulitura e rimozione delle verniciature degli anni settanta attraverso impacchi di una miscela solvente stesa su strato di carta giapponese; dopo il necessario tempo di contatto l'impacco verrà rimosso e la superficie verrà lavata con acqua deionizzata. 25

C10 RASATURA INTONACO CIVILE (Prospetto a lago) Fenomeni del degrado: depositi superficiali e coerenti, patine biologiche, materiale incoerente con il supporto per aspetto visivo Interventi di conservazione: Pulitura a secco per mezzo di pennelli a setola morbida e aspiratori da cantiere per il recupero delle polveri; Trattamento biocida in due mani distanti fra loro intervallate da risciacquo con acqua; Pulitura delle superfici con spray d'acqua deionizzata con durata del trattamento non superiore ai quindici minuti, inclusi gli oneri relativi alla protezione delle superfici circostanti; Velatura per la riduzione dell'interferenza visiva dell'intonaco di supporto. 26

C11 RESTAURO E RECUPERO FUNZIONALE DEI SERRAMENTI IN FERRO Fenomeni del degrado: ossidazione Interventi di conservazione: Pulitura: previa rimozione dei vetri, raschiatura delle vernici in fase di distacco, dalle superfici metalliche; Revisione degli infissi in metallo con regolazione della chiusura, revisione e fissaggio della ferramenta, lubrificazione delle cerniere; Carteggiatura di superfici metalliche già verniciate per l'aggrappaggio di nuovi prodotti vernicianti; Verniciatura con smalto ferromicaceo a base di pigmenti e ossidi di ferro micaceo, per esterno e interno. 27

C12 RESTAURO PARAPETTI IN FERRO IN ESTERNO Fenomeni del degrado: Ossidazione Interventi di conservazione: Pulitura: raschiatura delle vernici in fase di distacco, dalle superfici metalliche; Carteggiatura delle superfici metalliche già verniciate per l'aggrappaggio di nuovi prodotti vernicianti; Verniciatura con smalto ferromicaceo a base di pigmenti e ossidi di ferro micaceo, per esterno. 28

PROGETTO DI CONSERVAZIONE E RESTAURO DELLE SUPERFICI INTERNE C13 INTONACO INTERNO Sala conferenze solo pareti a lago, a plafone e sotto le finestre al secondo piano e al piano sottotetto dovuti a problemi di umidità da infiltrazione. Fenomeni del degrado: efflorescenze, distacchi di intonaco dal supporto, macchie di umidità Interventi di conservazione: Rimozione della parti incoerenti Pulitura a secco per mezzo di pennelli Integrazione e ripristino dell intonaco a base di calce idrata 29

PROGETTO DEGLI SPAZI INTERNI Il nuovo progetto di valorizzazione, descritto in introduzione, ha lo scopo di riportare Palazzo Verbania ad un ruolo attivo ed importante nella vita culturale di Luino e dell intero territorio circostante. L edificio si deve adeguare alle nuove funzioni. Gli interventi di trasformazione previsti non disattendono questo compito nel rispetto dell impianto originale sia in termini distributivi che volumetrici. Spazio esterno All edificio si accederà oltre che dagli attuali ingressi, di cui il principale sul giardino, anche dalla libreria/caffè/bookshop, ( collocata nell attuale sala espositiva detta dei marmi ), riproponendo lo storico accesso al palazzo. Per garantire l ingresso ai diversamente abili, parte della superficie esterna verrà rialzata fino a raggiungere la quota interna dell edificio; è uno spazio ampio pensato con spazi di relazione e sedute. Questa soluzione, eliminando i gradini sull uscita di sicurezza, migliora anche la sicurezza in caso di evacuazione della sala conferenze. 30

Tutto lo spazio esterno di pertinenza dell edificio viene riprogettato e collegato al sistema lungolago. I percorsi e la parte rialzata saranno rivestiti in pietra. Per garantire continuità si utilizzeranno materiali e colori già utilizzati nei recenti interventi di sistemazione del lungolago. ( vedi Tav. D/6) E stata anche valutata la possibilità di ripristinare la discesa a lago e la sistemazione della spiaggia. Viene demolita la scala esterna in cemento armato di accesso alla centrale termica, non più necessaria per l abbandono dell impianto di riscaldamento a gasolio (è previsto lo svuotamento del serbatoio alloggiato sotto l edificio). Piano rialzato Ingresso, punto informativo/accoglienza, sala conferenze, locale a servizio della sala conferenze, servizio igienico per il personale, locale tecnico ( quadri elettrici), libreria letteraria con book shop e caffè. L androne di ingresso sarà libero da tramezzi lasciando a vista la scala che distribuisce ai vari piani. La scala e il parapetto vengo mantenuti e restaurati. Sono previsti dei sondaggi stratigrafici sull intonaco di graniglia per verificare eventuali decori sottostanti da recuperare. Nel caso in cui i sondaggi dessero esito negativo sarà rimossa la graniglia e riproposta una decorazione legata ai testi di Piero Chiara e Vittorio Sereni. L ingresso deve essere di qualità quanto il resto dell edificio. La ex sala espositiva denominata dei marmi, verrà trasformata in libreria, book shop con annesso caffè, e sarà accessibile, con ingresso dedicato, dalla Via Dante Alighieri; lo stesso ingresso utilizzato fin dal 1927 per accedere al ristorante dell albergo. L accesso avverrà attraverso dei gradini di pietra a risvolto sulla facciata per ovviare alla posa di parapetti di sicurezza. L eventuale accesso ai portatori con incapacità motoria potrà avvenire dall androne principale attraverso la rampa esterna. La finestra attuale sarà trasformata in porta di ingresso, in legno con disegno semplice, che aperta lascerà in vista una porta in vetro, parte di una bussola che controlla, in inverno, le dispersioni della temperatura riscaldata interna. Sono previsti sondaggi stratigrafici sulla parete verso l androne delle scale ( parete esterna al 1904), per ricercare eventuali tracce dei decori sottostanti, che, se esistenti, intendiamo integralmente recuperate ( sia le decorazioni a scacchi che la scritta caffe ristorante ). La ex sala espositiva del torchio sarà trasformata in uno spazio multifunzionale, di informazione, di promozione, di servizio agli eventi della sala conferenze ed anche utilizzato per esposizioni temporanee. Viene rimosso il controsoffitto, ora troppo basso ( altezza media mt 2,60) e realizzato uno nuovo ad una quota più alta ( mt 3.80), molto vicina a quella originaria. Non è possibile mettere il luce il solaio esistente per presenza di elementi strutturali di rinforzo all intradosso e per il passaggio di impianti. In questo spazio è collocato l ascensore e si accede alla sala conferenze. 31

Fotografia dell edificio al 1904 La sala conferenze mantiene la funzione nella posizione attuale, migliorata nel comfort per gli spettatori e per una migliore qualità dell evento. Le cornici nascoste al di sopra controsoffitto non potranno essere recuperate, sia per la mancanza di continuità della stessa dovuta ad interventi distruttivi per il passaggio degli impianti, sia per le necessità attuali di impiantistica a funzione del comfort della sala ( rinnovo aria, comfort acustico, impianti audio, ecc.) che implicano un controsoffitto ribassato. A soffitto è inoltre prevista la posa di materiale isolante per migliorare le condizione di comfort termico. E incrementata la superficie di palcoscenico e migliorata l accessibilità dalla sala e dall adiacente locale di servizio; l altezza del palcoscenico (cm 80 dal piano di calpestio) consente una corretta visibilità da tutte le file di pubblico. E realizzato un impianto autonomo per il rinnovo dell aria ambiente, con volumetria adeguata al numero di spettatori previsto. La macchina di ventilazione posta sotto il palcoscenico dispone di un recuperatore di calore allo scopo di limitare il consumo energetico complessivo; l aria nuova è prelevata a livello della copertura dell edificio e quella viziata espulsa in esterno, con una griglia posta sulla facciata Nord/Est. Tale griglia verrà alloggiata arretrata nella muratura per consentire la posa di un pannello microforato a filo e 32

dello stesso colore della facciata, che ne nasconderà la vista. Nell insieme, il sistema di climatizzazione è autonomo dal resto dell edificio e consente di raggiungere in tempi brevi la temperatura richiesta, in estate o in inverno; la capacità modulante di tutti i ventilatori è condizione per limitarne il rumore ed ottenere quindi con procedura automatica le migliori condizioni ambientali durante lo svolgimento dell evento. Il clima acustico della sala è temperato da pannelli fonoassorbenti in legno fresato o fessurato posti a parete ed a soffitto; questi ultimi nascondono le attrezzature tecniche canali aria, distribuzione elettrica, ecc. senza impedire la lettura del volume complessivo della sala. L allestimento si completa con apparecchiature audio/video di buona qualità e di semplice uso: uno schermo avvolgibile di grande dimensione (160 in formato 16:9), un videoproiettore fisso in qualità HD nativa, un sistema di diffusione sonora integrato nei pannelli a soffitto; luci, impianto di climatizzazione ed apparecchiature AV sono facilmente gestibili dal tavolo degli oratori e non necessitano di supporto tecnico dedicato. Perché possa essere nuovamente fruito, sono previste opere di restauro al terrazzo esterno. La struttura portante, travi in ferro e pilastri in cemento fondati nel lago, verrà restaurata. Così come il parapetto in ferro che verrà anche adeguato, secondo quanto richiesto dalla normativa di igiene edilizia (altezza mt 1), con la sovrapposizione nella struttura attuale di una piattina in ferro ( vedi Tav. D/13). Foto del terrazzo del piano rialzato Fotosimulazione della nuova pavimentazione Non si interverrà a ripristinare gli originali accessi alla terrazza, mantenendo solo quello attuale, per le necessità impiantistiche e di controllo termico che prevedono fan coil sotto le finestre ( vedi Tav. D/18). 33

Il pavimento in grigliato metallico verrà rimosso e sostituito con materiale lapideo o similare ( gres porcellanato) posato a secco in una griglia in ferro precostituita delle stesse dimensioni di quella attuale. La sala conferenze ha in adiacenza un locale di servizio ( sala regia, salotto relatori, deposito) ed un bagno a servizio del personale, accessibile dalla hall di ingresso a fianco dell ascensore. L ascensore serve tutti i piani compreso interrato e sottotetto. Ha dimensione interna della cabina di cm 80x120, e soddisfa la dimensione minima, nel caso di interventi in edifici esistenti, richiesta dalla Legge 13/89 sul superamento delle barriere architettoniche. L amministrazione Comunale dovrà rilasciare deroga all applicazione delle normativa regionale (LR n. 6/89), più restrittiva. I limiti intrinsechi dell edificio e l impossibilità di modificarne l aspetto esteriore non hanno consentito la posa di un ascensore di maggiore dimensione dovuti agli ingombri di extra corsa. L ascensore di progetto è del tipo senza locale macchina ed sarà in conformità alla direttiva 95/16/CE. Si muove alla velocità di 1,00 m/s. Ha un unico accesso e ha porte in cristallo. Nella valutazione progettuale abbiamo scartato la possibilità di installare piattaforma elevatrice ( domus lift), per la lentezza di movimento, 0,15 m/s, che potrebbe disincentivarne l uso, anche se avrebbe garantito una dimensione di cabina leggermente maggiore perché la normativa è meno restrittiva sulle dimensioni di ingombro degli extra corsa. Piano Interrato Servizi igienici, locali di servizio, locali tecnici Al piano interrato sono collocati i servizi igienici, sia quelli per il pubblico che per i dipendenti e locali di deposito e sgombero. E stata richiesta deroga alle ASL sull altezza minima, per edificio in vincolo architettonico, da mt 2.40 a mt 2.16, ( 10% dell altezza totale) dalla quota del pavimento finito. Sono previsti n. 4 wc per le donne e n.4 wc per gli uomini, con antibagno e n. 4 lavabi. Un bagno per diversamente abili e due bagni per il personale dipendente, suddivisi per sesso e con spogliatoio in antibagno. Pavimento, pareti e soffitto sono termicamente isolati con foamglass, isolante minerale di origine naturale in vetro cellulare, totalmente impermeabile ai gas e all acqua e che si mantiene asciutto anche in totale immersione perché offre la possibilità di realizzare giunti stagni tra i pannelli. E inoltre un materiale incombustibile, atossico, inattaccabile da muffe e batteri, ed impermeabile al gas Radon Rn 222. La scelta di questo materiale nasce per garantire - in caso di esondazione del lago - il ripristino degli ambienti senza opere sostanziali. Le pareti divisorie dei bagni sono realizzate a secco, con struttura in alluminio da mm 75 e lastre in cemento 34

per esterni da mm 12.5 ( tipo Aquapanel di Knauf). Le pareti saranno piastrellate fino al soffitto. I divisori tra le latrine nei bagni uomini e donne per il pubblico sono prefabbricati realizzati con pannelli autoportanti di tipo sandwich dello spessore di 3,5 cm composti da due fogli di pvc e anima in poliuretano espanso. I bagni sono allacciati alla pubblica fognatura (posta lungo la Via D. Alighieri) attraverso una pompa. Per garantire la possibilità, in caso di allagamento, di smaltire l acqua è previsto l installazione di una pompa dedicata. Piano Primo Caffe letterario e sala espositiva Lo splendido terrazzo non può non suggerire funzioni adatte alla sua completa fruizione. Nasce quindi l idea di un caffè letterario che possa offrire insieme al caffè un servizio di lettura e di audiolibri vista lago. Al piano si arriva dalla scala o attraverso l ascensore e dal disimpegno comune si accede al caffè letterario o alla sala espositiva. Le porte che delimitano lo spazio di distribuzione sono tagliafuoco in cristallo in modo che possa sempre penetrare la luce dalle finestre poste in asse. Lo spazio attuale già si presta alle funzioni e infatti non sono previsti interventi edili sostanziali. Sono predisposti gli impianti minimi per il funzionamento del bar, quali un lavandino e una canna fumaria di scarico funi al tetto ( macchina del caffè). Nella grande sala su Via Dante Alighieri viene demolito il piccolo bagno sul lato Nord/Est e ripristinate le finestre tamponate nel 1975. E in programma il rifacimento dell impermeabilizzazione del terrazzo e della pavimentazione di finitura ( in cemento gettato in opera). Per garantire facile manutenzione ed interventi immediati e non distruttivi nel caso di infiltrazioni d acqua è prevista la posa di una pavimentazione a secco. Le piastrelle saranno delle dimensioni di cm 60x60 con finitura cromatica tipo cemento, posate su piedini regolabili. Il parapetto in ferro sarà restaurato ed adeguato alla normativa, sia per quanto riguarda l altezza, mt 100, che per la parte inferiore che lascia uno spazio libero di cm 26 che non garantisce la sicurezza. A tale proposito tra le varie soluzioni elaborate è stata scelta la quella di seguito rappresentata ritenuta più adatta perché meno invasiva sul disegno del parapetto originario. 35

Fotografia stato attuale del parapetto piano primo Foto simulazione dell intervento progettuale con l inserimento nella parte inferiore di due basi per i montanti ed i due traversi inferiori ( piattine). 36

Piano Secondo Archivio Piero Chiara e Vittorio Sereni, sala di consultazione e spazio didattico/espositivo Al piano si arriva dalla scala o attraverso l ascensore e dal disimpegno comune si accede agli archivi o alla sala didattica/espositiva. Le porte che delimitano lo spazio di distribuzione sono tagliafuoco in cristallo in modo che la luce possa sempre penetrare dalle finestre dei locali poste in asse. Gli archivi saranno protetti in sale dedicate ( allarmate e accessibili sono dal personale ), affaccianti sulla sala di consultazione, che prenderà luce da tre affacci. Lo spazio di consultazione sarà attrezzato con gli arredi originali di Vittorio Sereni (già a disposizione del Comune) e di Piero chiara. Lo spazio attuale già si presta alle funzioni e non sono previsti interventi edili sostanziali. Nella grande sala su Via Dante Alighieri viene demolito il bagno e ripristinate le finestre tamponate. E prevista la demolizione del tavolato frontale all arrivo al piano e del vano che contiene la scala di accesso al sottotetto. Anche quest ultima viene demolita, è precaria, senza alcun valore costruttivo ed in pessime condizioni di stabilità. Piano sottotetto Consultazione filmati Piero Chiara e Vittorio Sereni, locale tecnico. 37