Innovations for a MAde Green IN Europe



Documenti analoghi
Questionario sul Manuale per la sostenibilità

La valorizzazione competitiva in chiave ambientale del Made in Europe : attività e risultati del progetto IMAGINE

Deliverable 5.10 Comunication & Exploitation Plan Piano di comunicazione dei cluster

LIFE09ENVIT EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER

Il Green Public Procurement a Cinisello Balsamo

Protocollo d intesa tra. Regione Toscana e. Water Right and Energy Foundation Onlus (W.E.R.F. Onlus)

PIANO DEGLI INTERVENTI

LA RETE DEGLI URP DELLA PROVINCIA DI MANTOVA

Progetto IDENTITAS: Formazione agli operatori di Bilancio di Competenze

Come si misura la #greenicità

La Simbiosi Industriale nel contesto del Piano Gestione Rifiuti della Regione Emilia Romagna

PROGRAMMAZIONE E GESTIONE DI UN PROGETTO DI SERVIZIO SOCIALE

PROTOCOLLO D'INTESA TRA ASSOCIAZIONE NAZIONALE COMUNI D ITALIA (ANCI) REGIONE CAMPANIA E TEMPI MODERNI SpA AGENZIA PER IL LAVORO

IL SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE PER UN COMUNE

Comune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE AUTONOMA VALLE D AOSTA IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

EA 03 Prospetto economico degli oneri complessivi 1

Politica di Acquisto di FASTWEB

CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO

LINEE GUIDA GPP - PERCORSI DEGLI ENTI LOCALI PER SVILUPPARE GLI ACQUISTI VERDI

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI PAVIA

LO SVILUPPO DELLE COMPETENZE PER UNA FORZA VENDITA VINCENTE

Assistenza tecnica funzionale alla

P R O V I N C I A D I B I E L L A AVVISO DI BANDO PUBBLICO

LA FORMAZIONE COME STRUMENTO ELETTIVO PER LA DIFFUSIONE DELLA CULTURA DELLA SICUREZZA, DELLA DIFFUSIONE DELLE CONOSCENZE

Linee guida per le Scuole 2.0

Quale è il ruolo delle certificazioni nel settore alimentare con riferimento alla filiera dei cereali: quali, quante, troppe?

Contatto Provincia CPI Visita congiunta CPI / SIL in azienda. sensibilizzazione e di promozione del progetto,

La nuova logica di realizzazione dei progetti. Fabio Girotto Regione Lombardia

DENOMINAZIONE POSIZIONE: CODICE POSIZIONE: TIPO DI POSIZIONE: STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI APPARTENENZA: AREA SETTORIALE DI APPARTENENZA:

Riunione del Comitato di gestione Monitoraggio APQ - 18/12/03

Città di Montalto Uffugo (Provincia di Cosenza) SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

LA NOSTRA PARTECIPAZIONE

Piani integrati per lo sviluppo locale. Progetti di marketing territoriale. Progettazione e start-up di Sistemi Turistici Locali

Gli standard ISO e UNI per l efficienza energetica: opportunità, benefici e ritorni degli investimenti

L ATI composta da Associazione Nuovi Lavori e BIC Puglia s.c.a.r.l., nell ambito del progetto URLO Una rete per le opportunità, PROMUOVE

per un turismo sostenibile e competitivo in provincia di Livorno

Accreditamento e Sistemi di Qualità nella Formazione Professionale

AZIONI DI ASSISTENZA TECNICA PER LE UNIONI REGIONALI

Women In Development UN MODELLO EUROPEO PER LO SVILUPPO LOCALE GENDER ORIENTED PIANO DI COMUNICAZIONE

Unioncamere Calabria - Lamezia Terme - 2 aprile L internazionalizzazione delle PMI nella programmazione

tra Provincia di Lecce, Provincia di Torino, Camera di Commercio I.A.A. di Lecce e BIC Lazio

Vuole rappresentare un punto di riferimento affidabile in quei delicati momenti di cambiamento e di sviluppo del nuovo.

ACCORDO QUADRO PER LA DIFFUSIONE E L IMPLEMENTAZIONE DI BUONE PRATICHE DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO. Tra UFFICIO SCOLASTICO TERRITORIALE DI NOVARA

PROGETTO TECNICO SISTEMA DI GESTIONE QUALITA IN CONFORMITÀ ALLA NORMA. UNI EN ISO 9001 (ed. 2008) n. 03 del 31/01/09 Salvatore Ragusa

Struttura/e formativa/e

PROGRAMMA INTEGRATO DI SVILUPPO DEL MONTEPIANO REATINO INTESA di PROGRAMMA

Guadagnare Salute Piemonte Scuole che Promuovono Salute

COMUNE DI PONTEDERA Provincia di Pisa. Regolamento. Forum Percorsi di cittadinanza

Progetti di azione positiva

Centro Servizi del Distretto

Promuovere l innovazione del sistema produttivo e l attrattività del territorio per meglio competere sui mercati globali

QUALITÀ AMBIENTALE DEI PRODOTTI E SUA

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE PIEMONTE IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

PROGETTO DI COOPERAZIONE TRANSNAZIONALE

REGOLAMENTO PER LA PROMOZIONE DELLA SOLIDARIETA INTERNAZIONALE E DEI DIRITTI UMANI. Art. 1 Finalità

Carta delle imprese per il Turismo Sostenibile nel Parco Lombardo della Valle del Ticino 2010

PROTOCOLLO D INTESA FRA LA REGIONE VENETO IL MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA

Cantiere formativo territoriale Associazione Intercomunali delle Valli delle Dolomiti friulane verso l Unione

REGOLAMENTO CONVOL REGIONALE. della Regione

Progetto sperimentale VSQ - Valutazione per lo Sviluppo della Qualità delle Scuole

ACCORDO. tra Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. e Regione Lombardia

LEGGE REGIONALE N. 20 DEL 08 AGOSTO 2014

Club di prodotto Parteolla e Basso Campidano

C I T T À D I M A G L I E Provincia di Lecce REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLA FORMAZIONE DELLE RISORSE UMANE DELL AMMINISTRAZIONE LOCALE

Anno Accademico 2005/ Corso di perfezionamento. Gestione di organizzazioni non profit e Progettazione sociale.

Iniziative e progetti pilota per la promozione dei Sistemi di Gestione Ambientale in Lombardia

5.1.1 Politica per la sicurezza delle informazioni

II.11 LA BANCA D ITALIA

Alternanza scuola lavoro: che cosa significa

Implementazione della lean production. Cenni introduttivi. Metodo del free-pass: il caso Benelli Armi s.p.a.

Ruolo e attività del punto nuova impresa

LIFE09ENVIT EnvironmentalCOoperation model for Cluster - Acronimo: ECO-CLUSTER

SISTEMI DI MISURAZIONE DELLA PERFORMANCE

REGIONE PIEMONTE. Legge regionale 13 aprile 2015, n. 7. Norme per la realizzazione del servizio civile nella Regione Piemonte.

Regione Umbria - Direzione Attività produttive e Sviluppo economico, Istruzione, Formazione, Lavoro

PROTOCOLLO D INTESA PER LA PROMOZIONE DELLA CULTURA DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO NELL ISTITUZIONE SCOLASTICA DELLA PROVINCIA DI CATANIA TRA

Elementi di progettazione europea La valutazione dei progetti da parte della Commissione europea, la negoziazione e il contratto

Regolamento Approvato dal Consiglio di Amministrazione del CSI-Piemonte il 16 luglio 2007

CENTRO FORMAZIONE REGIONALE

Spending review: opportunità o ostacolo allo sviluppo del Green Public Procurement (GPP)?

CONSIGLIO NAZIONALE DELLE RICERCHE

I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SALUTE E SICUREZZA SUL LAVORO: OHSAS AV2/07/11 ARTEMIDE.

Allegato alla DGR n. del

Comitato di Sorveglianza Roma, 20 giugno 2014

PROTOCOLLO D INTESA tra

Corso di Alta Formazione per il management di Impresa Sociale (CAFIS)

Qualità è il grado in cui un insieme di caratteristiche intrinseche soddisfa i requisiti (UNI EN ISO 9000:2005)

QUESTIONARIO 3: MATURITA ORGANIZZATIVA

PROTOCOLLO D INTESA TRA DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA E CONFINDUSTRIA

PROTOCOLLO D INTESA. Paniere lucchese. Rete del gusto

IL FONDO ITALIANO D INVESTIMENTO

GESTIONE DELLA FORMAZIONE E

PROGETTO TAVOLO GIOVANI

PROVINCIA DI BERGAMO Assessorato all Ambiente e alla Tutela risorse naturali Settore Ambiente

Il progetto: gli obiettivi

Università degli Studi di Roma Tor Vergata Facoltà di Lettere

ISO 9001:2015 e ISO 14001:2015

Programma di Export Temporary Management

Transcript:

PROGETTO IMAGINE Innovations for a MAde Green IN Europe SOGGETTO FINANZIATORE: Unione Europea Linea di finanziamento bandi CIP - EcoInnovation BENEFICIARIO: ASEV - AGENZIA PER LO SVILUPPO EMPOLESE VALDELSA PARTNER: CESISP Centro per lo Sviluppo e la Sostenibilità dei Prodotti (centro interuniversitario il cui referente per il progetto è la Scuola Superiore di Studi Universitari e Perfezionamento Sant Anna di Pisa) CESECA Centro Servizi Calzaturiero di Capannori (LU) Associazioni dei Conciatori del Distretto di Santa Croce s/arno (Associazione Conciatori di Santa Croce e Consorzio Conciatori di Ponte a Egola) UIP - Unione Industriali Pratese (e il proprio Centro Servizi) DURATA DEL PROGETTO: 30 mesi. Probabile avvio: settembre 2009 1

OBIETTIVI DEL PROGETTO E RISULTATI ATTESI Il progetto si propone di promuovere e diffondere il metodo dell approccio distrettuale di EMAS al sistema moda toscano, attraverso il coinvolgimento dei 4 distretti operanti nella regione: tessile pratese, abbigliamento Empoli, conciario di Santa Croce s/arno e calzaturiero di Capannori. Gli obiettivi sono di seguito elencati: Promuovere e diffondere strumenti efficaci per potenziare le capacità competitive delle PMI europee del settore della moda (abbigliamento, pelletteria e calzature), basate su una differenziazione ambientale dei processi produttivi e dei prodotti e sulla capacità di sviluppare innovazioni e offrire garanzie riguardanti le prestazioni ambientali. Incardinare tali strumenti sugli approcci che hanno consentito alle PMI del settore moda di mantenere elevate prestazioni competitive sul mercato internazionale, con particolare riferimento alle dinamiche virtuose dei distretti e alle logiche cooperative di filiera. Costruire un approccio pragmatico e operativo che riesca ad integrare l utilizzo degli strumenti più consolidati nel panorama delle politiche europee per la sostenibilità (e.g.: Emas, Integrated Product Policy, Green Procurement, ecc.), valorizzandone un uso sinergico e complementare, che consenta di superare i limiti che questi strumenti hanno dimostrato di avere come armi competitive. Favorire l adozione di schemi di gestione volontari (e di EMAS in modo particolare) da parte delle PMI operanti nel settore della Moda, con lo scopo di semplificare il loro processo di messa a punto di un sistema di gestione ambientale e superare i limiti imposti dal punto di vista burocratico e organizzativo dalle limitate dimensioni e, conseguentemente, dalle limitate disponibilità di risorse. Concretamente i risultati attesi al termine del progetto sono i seguenti: ottenimento dell Attestato nazionale del Comitato EMAS/Ecolabel del Ministero dell Ambiente per gli Ambiti Produttivi Omogenei in ciascuno dei 4 distretti coinvolti effettuazione di una LCA dei prodotti caratterizzanti i 4 distretti al fine di identificare gli aspetti ambientali indiretti connessi all EMAS cluster più significativi per le relazioni di filiera elaborazione di una EPD Environmental Product Declaration (Dichiarazione Ambientale di Prodotto) dei prodotti caratterizzanti e loro valorizzazione in termini di comunicazione sul mercato supporto metodologico ed operativo alle PMI operanti nei 4 distretti nell adozione degli strumenti messi a disposizione dal Comitato Promotore EMAS locale e raggiungimento della Registrazione EMAS di singola organizzazione da parte di almeno 12 PMI (target complessivo dei 4 distretti) Definizione di un disciplinare per la qualificazione ambientale del/i prodotto/i caratterizzante/i (connesso alla certificazione di origine e di tracciabilità sostenibile ) e attuazione di meccanismi per il riconoscimento dell impegno delle singole PMI produttrici appartenenti ai cluster Le attività sviluppate sul prodotto e sul ciclo di vita dello stesso hanno anche quale obiettivo quello di delineare un percorso di supporto alla Commissione Europea per la definizione dei criteri Ecolabel nel settore moda. 2

ATTIVITA PREVISTE NEL PROGETTO Per traguardare questi obiettivi, il progetto è articolato nelle seguenti 7 azioni principali: 1. Caratterizzazione produttiva dei distretti e creazione in ciascun distretto di un Comitato Promotore Delimitazione territoriale (e di conseguenza amministrativa) dei 4 distretti coinvolti nel progetto Identificazione e analisi dei prodotti caratterizzanti la filiera della moda che coinvolge questi cluster e analisi dei rapporti di filiera esistenti e dei mercati di sbocco. Creazione di un Comitato Promotore per ciascuno dei cluster coinvolti e definizione del ruolo e delle modalità di lavoro di tale Comitato, composto dagli attori privati e pubblici più rappresentativi del territorio in cui sono localizzati i distretti e avente l obiettivo di coordinare e supportare le attività svolte in tale contesto. La rappresentatività di territori e attori produttivi del distretto deve rispettare i requisiti regolamentari fissati dal Comitato Ecolabel Ecoaudit del Ministero dell Ambiente per il riconoscimento dell Attestato Nazionale EMAS per gli Ambiti Produttivi Omogenei (da ora: APO). 2. Attivazione di gruppi di lavoro con le PMI al fine di attuare il percorso di EMAS cluster Identificazione di un gruppo di PMI per ciascuno dei 4 distretti disposte a seguire il percorso di applicazione di EMAS sulla base dell approccio di cluster proposto dal progetto. Definizione e attuazione degli step fondamentali dell approccio EMAS distrettuale: - Effettuazione di una Analisi Ambientale Distrettuale che colga le criticità dei territori coinvolti nel progetti e stimi le pressioni ambientali esercitate dalle attività produttive caratterizzanti - Politica Ambientale di Distretto (firmata ed approvata ufficialmente dal Comitato Promotore nelle forme delineate dalla Posizione sugli APO del Ministero dell Ambiente per l Attestato Nazionale) - Programma Ambientale di distretto - Attuazione di semplificazioni e sinergie utili all applicazione di EMAS da parte delle singole PMI (es: iniziative di formazione per le PMI, strutturazione di registri di settore e territoriali delle normative applicabili, schemi di procedure per lo sviluppo di un sistema conforme ad EMAS, ecc.) - Attività di monitoraggio degli indicatori ambientali chiave per il distretto - Iniziative di comunicazione agli altri attori istituzionali e non operanti in ambito distrettuale. Accompagnamento delle singole PMI partecipanti al progetto nel percorso mirato all ottenimento di EMAS attraverso l utilizzo e la valorizzazione delle risorse collettive messe a disposizione a livello di distretto. Raggiungimento dell obiettivo di acquisizione dell Attestato APO del Comitato Ecolabel Ecoaudit e della registrazione di almeno 12 PMI partecipanti al progetto. 3. Realizzazione di una LCA Analisi del Ciclo di Vita del/i prodotto/i caratterizzanti al fine di identificare gli aspetti ambientali indiretti connessi all EMAS distrettuale più significativi per le relazioni di filiera Approfondimento degli aspetti ambientali indiretti previsti da EMAS con particolare riferimento a quelli relativi al prodotto delle PMI del distretto e sulla cui gestione e miglioramento incidono le relazioni di filiera. 3

Costituzione di un database per le produzioni caratterizzanti ciascuno dei 3 cluster coinvolti al fine di facilitare la consultazione dei dati e degli indicatori ambientali da parte degli utilizzatori dei prodotti operanti nelle fasi a monte e a valle della filiera del settore moda. 4. Elaborazione di una EPD Dichiarazione Ambientale di Prodotto del prodotto caratterizzante e valorizzazione in termini di comunicazione al mercato Definizione di un documento di PCR Product Category Rules per il/i prodotto/i caratterizzante/i su cui è stata condotta la LCA, in modo da condividere basi metodologiche comuni e omogenee all interno del sistema moda e facilitare la comunicazione e lo scambio di informazioni ambientali sul prodotto e sui suoi impatti all interno della filiera stessa. Redazione di una EPD Environmental Product Declaration sul/i prodotto/i medio/i dei 4 cluster coinvolti nel progetto secondo la norma ISS 14025 e i requisiti del sistema internazionale EPD, e in particolare in accordo con la possibilità di sviluppare le cosiddette sectoral EPD, riferite a settori, distretti o gruppi di imprese. Valorizzazione delle sinergie fra i contenuti della EPD del prodotto caratterizzante del cluster e le informazioni ambientali convalidate nell ambito del percorso EMAS alle singole PMI supportate nella fase 4.2 del progetto, definendo modalità attraverso cui le aziende potranno utilizzare il logo EMAS sulle dichiarazioni e i claims indirizzati agli altri soggetti della filiera, compresi i clienti, secondo quanto esplicitamente previsto dalla bozza di Regolamento EMAS III ad oggi disponibile. 5. Supporto alla progettazione sostenibile e alla gestione della tracciabilità nella filiera sulla base di strumenti innovativi di green procurement e green supply management Sviluppo di strumenti e di attività di supporto ai distretti per la progettazione dei prodotti caratterizzanti con criteri di sostenibilità. Implementazione di un Database del progetto IMAGINE contenente i dati e gli indicatori raccolti e sistematizzati nell ambito delle 4 Analisi del Ciclo di Vita condotte nella fase 3, al fine di creare uno strumento condiviso per il reperimento di informazioni ambientali sui materiali e sui prodotti intermedi della filiera della moda, in modo da facilitare le scelte di approvvigionamento più sostenibili. Adozione di criteri di identificazione dei fornitori, metodi di selezione e scelta degli input produttivi e modalità di approvvigionamento basati su principi di Green Procurement, condivisi fra le PMI appartenenti allo stesso distretto e sperimentazione di tali criteri e metodi nell ambito di una sistema di fornitura sostenibile per i distretti coinvolti nel progetto ed eventualmente da estendere all intera filiera della moda. 6. Definizione di un disciplinare per la qualificazione ambientale dei prodotti caratterizzanti (connesso alla certificazione di origine e di tracciabilità sostenibile ) e attuazione di meccanismi per il riconoscimento dell impegno delle singole PMI produttrici appartenenti ai distretti Al fine rafforzare il potenziale di credibilità e garanzia che i prodotti caratterizzanti dei distretti possono avere nei confronti dei clienti intermedi (soggetti operanti nelle fasi a valle della filiera) e del consumatore finale, il progetto IMAGINE promuoverà la definizione di un disciplinare per ciascuno di tali prodotti, identificati nei 4 cluster, i cui requisiti saranno fondati sui risultati delle precedenti fasi del progetto. In ciascun cluster verranno poi messi a punto meccanismi per il riconoscimento di quei produttori che in misura maggiore contribuiscono al miglioramento ambientale delle produzioni tipiche locali, adeguando i propri prodotti ai requisiti di eccellenza del disciplinare. 4

4.7. Test di applicabilità e diffusione del percorso realizzato in un contesto del settore moda localizzato in un altro Paese Membro e definizione di una proposta di schema Made Green in Europe trasferibile in altre realtà e contesti produttivi Verrà selezionato un cluster in un altro Paese Membro dell Unione Europea avente caratteristiche simili ai 4 cluster coinvolti nel progetto sul versante italiano e verranno identificati gli interlocutori chiave (associazioni di categoria, PMI appartenenti al cluster, istituzioni pubbliche di supporto, centri di servizio e di ricerca, ecc.). Nell ambito di alcuni seminari verrà illustrata la metodologia seguita nel progetto e verranno descritti gli strumenti sviluppati nel corso delle fasi precedenti a disposizione dei soggetti collettivi del cluster e delle PMI. I soggetti coinvolti nei seminari verranno chiamati a valutare l applicabilità e la potenziale efficacia dell approccio e degli strumenti proposti nell ambito del proprio cluster. SCHEMA CONCETTUALE DEL METODO PROPOSTO NEL PROGETTO IMAGINE 5