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Premessa sui contenuti Cos è il Bilancio Sociale? Il Bilancio sociale è uno strumento integrativo di valutazione dell aspetto sociale dell attività aziendale, di verifica della coerenza rispetto agli scopi statutari, di comunicazione del valore creato dalla Banca per i soci e la comunità, essenziale in particolare per un impresa cooperativa. Esso ha quindi lo scopo di fornire notizie in merito a: l assetto istituzionale di un azienda, i suoi valori di riferimento, i collegamenti tra valori dichiarati, politiche e scelte compiute e offre anche attraverso numeri e non soltanto descrittivamente il rendiconto di quanto in concreto la Banca di Credito Cooperativo ha contribuito allo sviluppo della base sociale e del territorio nel quale opera. Requisiti essenziali di un Bilancio sociale sono: la chiarezza e la completezza delle informazioni; la comparabilità delle stesse; la competenza; la periodicità; la verificabilità. A questi princìpi ci siamo ispirati per la redazione del presente documento. La pubblicazione del Bilancio sociale, a differenza del Bilancio d esercizio, è frutto di una scelta volontaria. Il documento, preceduto da una presentazione del Presidente e da un illustrazione del Credito Cooperativo, è stato suddiviso in tre sezioni: 1. L identità aziendale, in cui vengono rappresentati la storia, il contesto di riferimento, i valori e la missione, gli assetti istituzionale ed organizzativo; 2. La Banca di Credito Cooperativo di Pergola e i principali Portatori di interesse, in cui si analizza il valore prodotto dalla Banca a favore dei soci, i clienti, i collaboratori, la comunità locale, il movimento del Credito Cooperativo, attori questi che vengono identificati come stake holders, ovvero portatori di interesse. Questa sezione è stata arricchita da un paragrafo riguardante ognuno di questi interlocutori della Banca, illustrando gli orientamenti ed i propositi dell Azienda per migliorare e agevolare il rapporto; 3. Il valore aggiunto, in cui viene proposta una rilettura in chiave sociale della contabilità economica. Campagna di Pergola (foto Com. Montana Catria e Cesano) 1

Indice Premessa sui contenuti 1 Indice 2 Presentazione del presidente 3 BCC differente per forza - Differente per norma 4 - Differente per identità 5 - Differente per storia 6 - Differente per scelta 8 - Differente per valori 9 La Carta deivalori 10 La Carta della Coesione 12 La Missione 13 I numeri delle Banche di Credito Cooperativo 14 La mappa economica del Credito Cooperativo 15 La Banca di Credito Cooperativo di Pergola - Storia a tappe della Bcc 17 - L assetto istituzionale 18 - L assetto organizzativo 19 - Lineamenti generali della gestione 20 - Ditribuzione delle Bcc nelle Marche 21 - La presenza territoriale 22 - Area di competenza 22 - Le nostre filiali 23 Il Valore per i Soci - La nostra compagine 25 - Perchè essere soci 27 - I vantaggi di essere socio 28 - Comunicazione e partecipazione 29 Il valore per i Clienti - Chi sono i nostri clienti 30 - La raccolta 31 - Gli impieghi 31 - Prodotti e servizi 32 Il Valore per i Collaboratori - I nostri collaboratori 34 - Formazione e valorizzazione 35 - La comunicazione interna 35 Il Valore per i Fornitori 36 - La cooperazione tra cooperative 36 Il Valore per la Comunità Locale - Impresa a responsabilità sociale 37 - La prevenzione dell usura 37 - Il contributo alle istituzioni 38 - La promozione sociale e culturale 38 Il Valore creato e la sua ripartizione ai portatori di interesse 40 2

Presentazione del Presidente Il Bilancio Sociale di Missione: una proposta ai nostri portatori di interessi Con questo Bilancio Sociale e di Missione la nostra Banca di Credito Cooperativo intende rafforzare le occasioni, i momenti e gli strumenti di relazione e di coinvolgimento degli stakeholders, di coloro cioè che sono in contatto con la nostra realtà creditizia, e per questo rappresentano per noi dei portatori di interessi. Preziosi. Come raggiungere l obiettivo indicato? Potenziando i momenti di incontro e di confronto. E anche attraverso il Bilancio Sociale e di Missione. Vogliamo, infatti, che emerga con chiarezza la doppia responsabilità che investe una Banca di Credito Cooperativo: ovvero quella di non essere semplicemente un intermediario creditizio, ma una banca cooperativa mutualistica, dunque un azienda che ha intrinsecamente nelle proprie finalità la promozione della partecipazione, la ricerca di un complessivo miglioramento, l attenzione all equità. Costruire tutto questo quotidianamente non può che essere frutto di relazione e di confronto. Di qui vogliamo partire. E qui vogliamo ritornare. Per far sì che la rendicontazione sia sempre più un progetto costruito insieme con i portatori di interessi. Nella letteratura anglosassone si chiama stakeholder engagement, coinvolgimento dei portatori di interessi. Per noi significa fare davvero la BCC. Il Presidente Dario Bruschi 3

BCC: differente per forza Differente per norma La prima e fondante differenza della BCC sta nella normativa di cui è destinataria, che la rende una banca speciale all interno del panorama creditizio. Le Banche di Credito Cooperativo sono, infatti, le uniche banche mutualistiche del mercato. E tra le poche banche locali al 100%. Non esistono altre banche per le quali valgano, in base a quanto disposto dal Testo Unico Bancario del 1993 e dalle norme di Vigilanza emanate dalla Banca d Italia, le stesse prescrizioni in materia di - reclutamento della compagine sociale (i soci debbono risiedere, avere sede o operare con carattere di continuità nell ambito territoriale di attività della banca); - vincoli all operatività con i soci (ovvero l obbligo di realizzare almeno il 50% dell attività creditizia con i soci); - limiti alla competenza territoriale e all operatività fuori di tale competenza (il 95% dell attività di erogazione di credito deve essere obbligatoriamente nel territorio); - obbligo di destinazione degli utili e forti limiti alla distribuzione degli stessi (almeno per il 70% degli utili deve andare a riserva, ovvero al rafforzamento del patrimonio, che è e resterà sempre indisponibile per i singoli. E questo per la BCC, che non si finanzia sui mercati, l unico modo per costruire il proprio sviluppo). Particolarmente qualificanti sono, infatti, proprio le disposizioni che riguardano: i soci, la competenza territoriale, la destinazione degli utili. I soci Per la BCC, i soci non sono azionisti che pesano in relazione al capitale versato. Vale la nota formula: una testa un voto. Ciò significa che ogni socio ha diritto ad un solo voto a prescindere dall entità della partecipazione posseduta nel capitale. Questa non può essere superiore, per valore nominale, a 50 mila euro, limite che, nell ottica della mutualità, mira ad evitare la disparità tra i soci. Obiettivo dei soci non è l acquisizione di un guadagno sotto forma di dividendo, ma la fruizione di un servizio a condizioni vantaggiose. Le BCC debbono esercitare la loro attività prevalentemente nei confronti dei soci. Il principio di prevalenza è rispettato quando più del 50% delle attività di rischio è destinato ai soci e/o ad attività prive di rischio, secondo i criteri dell Autorità di Vigilanza. La Banca d Italia, può autorizzare, comunque, per brevi periodi, le singole banche ad una operatività prevalente a favore di soggetti diversi dai soci, per ragioni di stabilità gestionale. Con la riforma del diritto societario il criterio della prevalenza, già precedentemente predisposto per le BCC, è diventato un criterio generale per identificare le cosiddette cooperative a mutualità prevalente. La competenza territoriale La competenza territoriale è stabilita dalle Istruzioni di Vigilanza della Banca d Italia e deve essere specificata nello statuto. Ciò significa che la zona di competenza territoriale comprende i Comuni nei quali la banca ha sede legale, le succursali e le zone limitrofe, in modo che ci sia continuità territoriale. Possono diventare soci le persone, le imprese, le associazioni che svolgono la loro attività nella zona in cui la BCC svolge la propria operatività. La destinazione degli utili Per quanto riguarda la destinazione degli utili, il Testo Unico Bancario del 1993 stabilisce: - le BCC devono destinare almeno il 70% degli utili netti annuali a riserva legale; - una quota degli utili netti annuali devono essere corrisposti ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione nella misura del 3%; - la quota di utili rimanenti, cioè di quella parte non usata per la rivalutazione delle azioni o assegnata ad altre riserve o distribuita ai soci, deve essere destinata a fini di beneficenza o mutualità. La disciplina degli utili distribuiti ai soci, disposta da Testo Unico Bancario del 1993, è integrata dalle disposizioni stabilite dal nuovo diritto societario, che per le BCC, in quanto cooperative a mutualità prevalente, fissa un limite alla distribuzione dei dividendi. In ragione di tali caratteristiche, la riforma del diritto societario ha confermato che le BCC sono cooperative a mutualità prevalente. 4

L appartenenza a pieno titolo delle BCC al mondo della cooperazione è stata riaffermata anche mediante l uniformità dei trattamenti fiscali e parafiscali di tutte le imprese cooperative, indipendentemente dal settore nel quale operano. Dal 2005, infatti, è entrato in vigore il nuovo regime contributivo delle BCC a Fondosviluppo (3% degli utili annuali). In tal modo, l azione del Fondo Mutualistico per la Promozione e il Sostegno della Cooperazione, costituito nel 1992 da Confcooperative e dalla Federazione Italiana delle Banche di Credito Cooperativo, è stata resa più incisiva, soprattutto a favore delle imprese cooperative di settori e aree più deboli, in una logica di solidarietà cooperativa. Altrettanto rilevante nella riaffermazione dell identità mutualistica delle BCC sarà l entrata in vigore, il 1 gennaio 2007, della normativa sulla revisione cooperativa, momento qualificante di verifica della corretta applicazione dei requisiti mutualistici della BCC e, quindi, della loro coerenza rispetto ai valori identitari che connotano la nostra categoria. Il Decreto ministeriale che disciplina la vigilanza cooperativa sulle BCC, prevista dall art. 18 del decreto legislativo n. 220/2002, è stato firmato dal Ministro delle Attività Produttive (MAP) il 23.12.2005. E importante sottolineare, riguardo a questo provvedimento, che: - la vigilanza cooperativa, svolta per la verifica della corretta applicazione dei requisiti mutualistici nella BCC, assume un ruolo autonomo rispetto alla vigilanza bancaria svolta dalla Banca d Italia per il presidio della sana e prudente gestione; - le finalità della revisione cooperativa sono quelle di fornire agli organi di direzione e di amministrazione della BCC suggerimenti e consigli per migliorare la gestione e il livello di democrazia interna, al fine di promuovere la reale partecipazione dei soci alla vita sociale, e di accertare la natura mutualistica dell ente verificandone la legittimazione a beneficiare del trattamento peculiare previsto dalla legge; - i soggetti abilitati a svolgere la revisione cooperativa sulla BCC sono le associazioni di categoria specializzate (nel nostro caso Confcooperative, la Federazione italiana delle BCC-CR e la Federazione territoriale Marchigiana), individuate dal MAP d intesa con la Banca d Italia, sulla base dei requisiti di idoneità e rappresentatività. Differente per identità Si può dunque affermare che la BCC è una banca differente per identità costitutiva. Il modello imprenditoriale della BCC è fondato su tre caratteristiche: a) la partecipazione democratica, sottolineata nel carattere cooperativo della BCC; b) la mutualità, che ha: - un accezione interna (nella relazione sociale, l obbligo ad orientare l attività prevalentemente a favore dei soci e a non perseguire fini di speculazione privata ); - un accezione esterna (nella relazione con gli altri portatori di interessi, ed in particolare la comunità locale, come previsto dall articolo 2 dello statuto sociale); - ed un accezione di sistema (intesa come cooperazione di categoria, che implica la piena valorizzazione del modello a rete ); c) la territorialità, che si esprime: - nella proprietà dell impresa (i soci di una BCC debbono essere espressione del territorio di insediamento dell azienda); - nell operatività (il risparmio raccolto resta nel territorio per finanziare lo sviluppo dell economia reale); - nella condivisione che deriva dall appartenenza allo stesso contesto (dal quale le BCC non possono, e non vogliono comunque, allontanarsi per delocalizzare). Dunque, la BCC, in quanto modello esclusivo di banca cooperativa mutualistica del mercato, è davvero un impresa unica ed originale 5

Differente per storia Storia a tappe del Credito Cooperativo 1883 nasce la prima Cassa Rurale a Loreggia, Padova, ad opera di Leone Wollemborg. 1888 viene costituita la Federazione fra le Casse Rurali e Sodalizi affini cui aderiscono 51 Casse Rurali. 1890 grazie alla operosità di un giovane sacerdote, don Luigi Cerutti, nasce a Gambarare, in provincia di Venezia, la prima Cassa Rurale Cattolica. 1891 l enciclica Rerum Novarum di papa Leone XIII, sollecitando i cattolici all azione sociale, a forme di tipo solidaristico per vincere la solitudine dei più poveri, diviene il manifesto dell ampio, diffuso movimento. 1897 le Casse Rurali sono oltre 900, di cui 775 quelle cattoliche; le Federazioni, a carattere diocesano, cominciano a darsi una prima struttura organizzativa. Leone Wollemborg 1917 nasce a Roma, dopo diversi tentativi, la Federazione Italiana delle Casse Rurali con funzioni di rappresentanza e tutela del gruppo, di promozione e perfezionamento delle banche associate, con una struttura di supporto alle Casse di tipo sindacale, tecnico e finanziario. 1919 si verifica la grande scissione. Le cooperative cattoliche si staccano dalla Lega delle cooperative e formano la Confederazione Cooperative Italiane, alla quale aderisce la Federazione Italiana delle Casse Rurali. 1926 il regime fascista, che vuole controllare la cooperazione, crea l Ente Nazionale Fascista della Cooperazione. La legge sulla disciplina giuridica del rapporto di lavoro impone la costituzione dell Associazione Nazionale tra le Casse Rurali ed Enti Assimilati con un presidente per legge di nomina governativa. 1936 nasce l Ente Nazionale delle Casse Rurali Agrarie ed Enti Ausiliari (Encra). Viene varata la Legge Bancaria. 1937 entra in vigore il Testo Unico delle Casse Rurali e Artigiane. Il TUCRA non favorisce l espansione numerica delle Rurali che, dopo la caduta del regime fascista, risultano notevolmente diminuite passando da 3.540 nel 1922, anno in cui raggiunsero la massima numerosità, a 804 nel 1947. 1944 viene sciolta la Federazione Nazionale delle Casse Rurali ed Enti Ausiliari, mentre continua ad operare l Ente Nazionale delle Casse Rurali. 1946 viene ricostituita dai cattolici la Confederazione Cooperative Italiane e dai cooperatori di altra ispirazione la Lega nazionale delle Cooperative e Mutue. 1950 viene ricostituita la Federazione Italiana delle Cassa Rurali e Artigiane. 1961 comincia una attività di riorganizzazione e rilancio del movimento e dell operatività delle Casse. Si ricostituiscono le Federazioni locali e si ristrutturano quelle esistenti, conferendo loro funzioni di rappresentanza, tutela ed assistenza tecnica a livello regionale e interregionale delle Casse associate. 1963 costituzione dell Istituto di Credito delle Casse Rurali e Artigiane (Iccrea) che ha come obiettivo rendere più efficace e intensa l opera delle Casse Rurali e Artigiane, agevolando, coordinando e incrementandone l azione, mediante lo svolgimento di funzioni creditizie, di intermediazione tecnica ed assistenza finanziaria (art. 2 statuto Iccrea). Nel corso degli anni 60, si realizza un progetto di gestione integrata del sistema, che passa prima di tutto per la funzione di coordinamento e rappresentanza che dovranno svolgere le Federazioni locali. 1970 nasce l Editrice delle Casse Rurali e Artigiane, l Ecra. 6

La Federazione Italiana è tra i membri fondatori dell Associazione delle Banche Cooperative della Cee, il Groupment des Cooperatives d Epargne et de Crédit, che ha lo scopo di promuovere e di tutelare gli interessi della categoria in sede comunitaria. Federazione e Iccrea aderiscono inoltre all Unione Internazionale Raiffeisen, IRU. 1973 nascono le Casse Centrali di Bolzano e Trento. 1977 nasce Agrileasing, società che pone le Casse Rurali in condizione di effettuare operazioni di leasing La vecchia sede di Iccrea al centro di Roma immobiliare e mobiliare. 1978 viene creato il Fondo Centrale di Garanzia, primo strumento di tutela dell industria bancaria italiana. Si tratta di un iniziativa volontaria delle Casse Rurali, non disposta da normative. 1980 su iniziativa della Federazione Italiana nasce la Scuola Centrale del Credito Cooperativo, organismo per la formazione all interno del Credito Cooperativo, l attuale SEF Consulting. 1981 adesione della Federazione Italiana e di buona parte delle Casse Rurali all Associazione Bancaria Italiana ABI. 1985 Iccrea costituisce una società per la gestione dei fondi comuni di investimento mobiliare, la Coogestioni (oggi Aureo Gestioni), che esordisce sul mercato lanciando il fondo Aureo. 1987 nasce il Fondo di Previdenza per il Personale delle Casse Rurali e Artigiane, attuale Fondo Pensione Nazionale. 1993 entra in vigore il Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia che consente alle Banche di Credito Cooperativo (questa la nuova denominazione stabilita per via normativa, con l eccezione di Trento e Bolzano) di offrire tutti i servizi e i prodotti finanziari al pari delle altre banche. 1995 inizia la propria attività la capogruppo di impresa, Iccrea Holding Spa, con funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo delle società partecipate. Le principali sono: Iccrea Banca, Banca Agrileasing, Aureo Gestioni, BCC Vita. 1997 al Fondo Centrale di Garanzia si sostituisce il Fondo di Garanzia dei Depositanti del Credito Cooperativo (FGD), nuovo strumento obbligatorio di tutela in linea con la direttiva dell Unione Europea, che svolge anche funzioni di prevenzione Mons. Tonini al Convegno Nazionale delle Bcc delle crisi, a differenza dell analogo strumento operativo per il resto dell industria bancaria. 1999 nell ambito del XII Convegno Nazionale di Riva del Garda si approva la definizione del sistema a rete e si pubblica la Carta dei Valori del Credito Cooperativo. 2003 la riforma del diritto societario riconosce e conferma alle BCC-CR la loro natura di cooperative a mutualità prevalente. 2004 nasce il Fondo Garanzia degli Obbligazionisti (FGO), strumento volontario esclusivo delle Banche di Credito Cooperativo che tutela i portatori di obbligazioni clienti delle BCC. 2005 nell ambito del XIII Convegno Nazionale tenutosi a Parma, si registra l approvazione del Progetto di qualificazione del sistema a rete delle BCC che prevede la creazione di una forma di garanzia incrociata a protezione della clientela delle BCC e l approvazione della Carta della Coesione. 7

Alle origini, i pionieri che avviarono la forma d impresa delle Banche di Credito Cooperativo- Casse Rurali, erano mossi da una necessità, da una sollecitazione e da un progetto. La necessità era quella di liberare dallo sfruttamento e talvolta dalla piaga dell usura molti contadini o persone poco abbienti. La sollecitazione derivava dall enciclica Rerum Novarum di Leone XIII, che non parlava espressamente di cooperazione, ma indicava l associazionismo come il giusto rimedio di fronte alle contraddizioni e alle ingiustizie della società di allora: cioè la debolezza dei più poveri, lasciati soli e indifesi in balia della cupidigia dei padroni e di una sfrenata concorrenza, come si affermava nelle prime pagine del documento. Il progetto, semplice e coraggioso, era il miglioramento delle condizioni morali e materiali dei soci (come si leggeva negli statuti di fondazione), secondo una dizione che ben esplicitava le finalità complesse, economiche e meta economiche, perseguite con la costituzione delle Casse Rurali, come si chiamavano un tempo le Banche di Credito Cooperativo. Nell arco di neppure 15 anni dalla nascita della prima Cassa Rurale, la Cassa cooperativa di prestiti fondata da Leone Wollemborg a Loreggia nel 1883, le Casse (tra neutre e cattoliche) avevano raggiunto il numero di 904. Nel 1905 ne erano state costituite 1.386 e alla fine del 1920 il numero era salito a 3.347. Fin dall inizio le Casse Rurali nacquero come banche differenti e fin dalla loro origine avvertirono la necessità di valorizzare la cooperazione di categoria come strumento per raggiungere gli obiettivi (di rappresentanza e tutela, ma anche di carattere operativo e di efficienza economica) preclusi alle singole realtà. Dopo solo quattro anni dalla fondazione della prima Cassa Rurale venne costituita, infatti, la prima Federazione delle Casse Rurali organizzate in modo unitario. L istanza associativa o inter-cooperativa è stata poi nel tempo perfezionata: nel 1950 è stata ricostituita la Federazione Italiana e nel 1963 l Istituto Centrale di categoria, l Iccrea. Per giungere, 117 anni dopo la nascita della prima Cassa Rurale, al disegno strategico di 8 rafforzare le connessioni e le sinergie di gruppo, in una parola migliorare la cooperazione di categoria, secondo gli orientamenti del XII Convegno nazionale di Riva del Garda, tenutosi dal 9 al 12 dicembre 1999, quando il Credito Cooperativo ha voluto presentarsi come un sempre più efficiente ed efficace sistema a rete, ovvero un sistema coordinato di autonomie basato su strutture operanti a vari livelli con funzioni distinte ma complementari tra loro e saldato insieme da regole e meccanismi condivisi e rispettati di indirizzo strategico e di coordinamento. Questo disegno è stato ripreso e rilanciato dal XIII Convegno Nazionale del Credito Cooperativo svoltosi a Parma dal 8 all 11 dicembre 2005. Differente per scelta Il tema centrale del XIII Convegno Nazionale del Credito Cooperativo (che ha avuto per titolo: Controcorrente. Autonomia e coesione. Strategie del Credito Cooperativo per la qualità della rete e lo sviluppo delle comunità locali ) è stato: come rendere più efficace ed efficiente il sistema a rete delle Banche di Credito Cooperativo e Casse Rurali. L analisi è partita da alcune evidenze: - la rete è un fattore di successo della modernità, un efficace strumento organizzativo per governare la complessità; - il sistema a rete ha consentito in questi anni alle BCC di mantenere il radicamento locale e di essere efficienti, conservando, al tempo stesso, le proprie specificità. Dunque si possono ottenere nuovi e maggiori frutti dalla coesione, lasciando però la gestione del rapporto con il territorio, patrimonio specifico e distintivo di ogni BCC, alla singola banca. La strada condivisa nel convegno di Parma si fonda su un fattore strategico e su alcuni elementi sinergici al disegno. Fattore strategico di rafforzamento della coesione è l estensione dei meccanismi di garanzia interni. Elementi sinergici sono: la

prosecuzione del processo di esternalizzazione interna, ovvero l affidamento da parte delle BCC alle strutture di categoria di fasi di lavoro di carattere strumentale, che non attengono al cosiddetto core business, ovvero alle relazioni di clientela (outsourcing di sistema), l ulteriore qualificazione del marchio e la piena valorizzazione della cultura identitaria. In concreto, la proposta portante prevede l evoluzione del Fondo di Garanzia degli Obbligazionisti (FGO) verso una forma di garanzia incrociata dell intero Credito Cooperativo, che vada a complemento delle tutele già previste dal Fondo di Garanzia dei Depositanti (FGD). In altre parole, la garanzia di sistema, che viene già accordata a una compagine definita di depositanti e obbligazionisti, verrà, secondo questo disegno, estesa alla generalità dei clienti creditori delle BCC. Il nuovo schema di garanzia di sistema genererà numerosi vantaggi: - vantaggi di mercato (in primo luogo un migliore accesso ai mercati finanziari per le singole banche in termini di costo della raccolta, potendo contare su rating più favorevoli); - vantaggi di reputazione (derivanti dalla maggiore solidità); - vantaggi regolamentari (la possibilità di utilizzare criteri di vigilanza prudenziali più favorevoli, ovvero la ponderazione zero dei crediti all interno dei gruppi orizzontali cooperativi, a determinate precise condizioni, come previsto dalla Direttiva sui requisiti di capitale). La strategia di sviluppo prospettata evidenzia dunque vantaggi sia per la banca sia per i suoi clienti. Se la prima sarà di fatto ancora più stabile e ancora più solida, dunque più competitiva, i soci e i clienti godranno di un beneficio in termini di miglioramento della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi loro destinati. Inoltre, attraverso il nuovo meccanismo di garanzia, ogni banca potrà essere considerata non soltanto in termini virtuali, ma reali, come parte di un sistema. 9 Differente per valori L identità peculiare della BCC è sintetizzata in tre strumenti che rappresentano, allo stesso tempo, il fondamento cui fare riferimento, una sorta di carta costituzionale, e la mappa per orientare l attività in senso strategico, nel senso di una carta di navigazione. Questi tre strumenti sono: 1. l articolo 2 dello Statuto; 2. la Carta dei Valori; 3. la Carta della Coesione L articolo 2 dello Statuto sociale della nostra Banca di Credito Cooperativo recita: Nell esercizio della sua attività, la Società si ispira ai principi dell insegnamento sociale cristiano e ai principi cooperativi della mutualità senza fini di speculazione privata. Essa ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune. E altresì impegnata ad agire in coerenza con la Carta dei Valori del Credito Cooperativo e a rendere effettivi forme adeguate di democrazia economico-finanziaria e lo scambio mutualistico tra i soci La finanza cooperativa mutualistica è nata per promuovere. Promuovere, in particolare, il miglioramento delle condizioni morali ed economiche dei soci e delle comunità locali. Promuovere significa far crescere, dall interno. Ovvero mettere in moto. E questo l obiettivo da sempre scritto negli statuti di una BCC. Nell Ottocento, quando si chiamava Cassa Rurale o Cassa di Depositi e Prestiti, come oggi.

La Carta dei Valori La Carta dei Valori scrive un Patto tra Credito Cooperativo e comunità locali. Quindi un Patto con il Paese. Essa esprime i valori sui quali si fonda l azione delle nostre BCC, le loro strategie e le loro prassi. Racchiude le nostre regole di comportamento e rappresenta i nostri impegni. 1. Primato e centralità della persona Il Credito Cooperativo ispira la propria attività alla attenzione e alla promozione della persona. Il Credito Cooperativo è un sistema di banche costituite da persone che lavorano per le persone. Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano - costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori - per valorizzarlo stabilmente. 2. L impegno L impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti. Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e fabbricare fiducia. Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale. 3. Autonomia L autonomia è uno dei principi fondamentali del Credito Cooperativo. Tale principio è vitale e fecondo solo se coordinato, collegato e integrato nel sistema del Credito Cooperativo. 4. Promozione della partecipazione Il Credito Cooperativo promuove la partecipazione al proprio interno e in particolare quella dei soci alla vita della cooperativa. Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità. 5. Cooperazione Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L unione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali ed internazionali è condizione per conservarne l autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti. 6. Utilità, servizio e benefici Il Credito Cooperativo non ha scopo di lucro. Il conseguimento di un equo risultato, e non la distribuzione del profitto, è la meta che guida la gestione del Credito Cooperativo. Il risultato utile della gestione è strumento per perpetuare la promozione del benessere dei soci e del territorio di riferimento, al servizio dei quali si pone il Credito Cooperativo. Esso è altresì testimonianza di capacità imprenditoriale e misura dell efficienza organizzativa, nonché condizione indispensabile per l autofinanziamento e lo sviluppo della singola banca cooperativa. Il Credito Cooperativo continuerà a destinare tale utile al rafforzamento delle riserve - in misura almeno pari a quella indicata dalla legge - e ad altre attività di utilità sociale condivise dai soci. Il patrimonio accumulato è un bene prezioso da preservare e da difendere nel rispetto dei fondatori e nell interesse delle generazioni future. I soci del Credito Cooperativo possono, con le modalità più opportune, ottenere benefici in proporzione all attività finanziaria singolarmente svolta con la propria banca cooperativa. 7. Promozione dello sviluppo locale Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un alleanza durevole 10

per lo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un attività imprenditoriale a responsabilità sociale, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell economia civile. 8. Formazione permanente Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nelle comunità locali. 9. Soci I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l adesione presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale. Panorama di Pergola (foto Com. Montana Catria e Cesano) Fedeli allo spirito dei fondatori, i soci credono ed aderiscono ad un codice etico fondato sull onestà, la trasparenza, la responsabilità sociale, l altruismo. 10. Amministratori Gli amministratori del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a partecipare alle decisioni in coscienza ed autonomia, a creare valore economico e sociale per i soci e la comunità, a dedicare il tempo necessario a tale incarico, a curare personalmente la propria qualificazione professionale e formazione permanente. 11. Dipendenti I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano. 11

La Carta della Coesione La Carta della Coesione nasce come strumento di riferimento per la gestione del rafforzamento del sistema a rete delcredito Cooperativo. E la logica prosecuzione della Carta dei Valori, fissando i principi che orienteranno gli accordi collaborativi fra ciascuna Bcc e gli altri soggetti del sistema del Credito Cooperativo. Una rete di qualità per accrescere ulteriormente la qualità del servizio ai propri portatori di interesse. 1. Principio di autonomia L autonomia della singola Banca di Credito Cooperativo-Cassa Rurale è uno dei principi fondamentali del Movimento del Credito Cooperativo. L autonomia si esprime in modo pieno e fecondo se si sviluppa nell ambito del sistema del Credito Cooperativo. 1 Tutti i soggetti del sistema propongono e gestiscono le proprie iniziative nel rispetto dell autonomia della singola cooperativa. L autonomia della singola BCC-CR deve essere compatibile con la stabilità della stessa e con l interesse generale. Le BCC-CR custodiscono la propria indipendenza giuridica e la propria sostanziale autonomia imprenditoriale impegnandosi in una gestione sana, prudente e coerente con la propria missione. Esse sono accomunate da una forte omogeneità statutaria e culturale. Il sistema considera un valore prezioso l esistenza del numero più ampio possibile di BCC-CR e ne assicura lo sviluppo nel segno della stabilità, della coerenza e della competitività. Un incontro fra amministratori delle Bcc marchigiane 2. Principio di cooperazione La cooperazione tra banche cooperative mutualistiche mediante le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e la stabilità e migliorare la loro capacità di servizio ai soci e ai clienti. Il sistema del Credito Cooperativo costituisce un fattore competitivo indispensabile per le BCC-CR e consente di ottenere e mantenere un posizionamento istituzionale, concorrenziale e reputazionale altrimenti irraggiungibili. 3. Principio di mutualità La mutualità di sistema è condizione per realizzare al meglio le forme di mutualità interna (con e verso i soci) ed esterna (con e verso il territorio) previste dalla normativa bancaria e dallo Statuto della BCC-CR. Lo sviluppo di rapporti collaborativi tra le BCC-CR è finalizzato al perseguimento di vantaggi bancari e nonbancari a favore della base sociale, della clientela finale e del territorio*. (* Art. 45 della Costituzione Italiana e art. 2 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo). 4. Principio di solidarietà La solidarietà all interno delle BCC-CR e fra le BCC-CR è un principio irrinunciabile del Movimento. Contribuire a creare le condizioni migliori per la nascita, l operatività e lo sviluppo durevole delle BCC-CR rappresenta un valore prioritario e costituisce interesse primario di ciascuna BCC-CR e dell intero sistema del quale essa fa parte. La solidarietà si esprime anche attraverso la condivisione di principi e idee, l elaborazione e la partecipazione a progetti e iniziative comuni, l aiuto vicendevole nei casi di necessità. 12

5. Principio di legame col territorio La BCC-CR nasce, vive e si sviluppa nel territorio. Di esso è espressione e al suo servizio si dedica completamente, in modo indiretto (favorendo i soci e gli appartenenti alla comunità locale nelle operazioni di banca) e in modo diretto (favorendo la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio) 2. 6. Principio di unità L unità del sistema rappresenta un bene irrinunciabile per ciascuna BCC-CR. La convinta adesione delle BCC-CR alle Federazioni Locali e di queste alla Federazione Italiana va perseguita costantemente, pur nel rispetto della volontarietà delle scelte. 7. Principio di democrazia Il principio di democrazia regola sia le relazioni tra i soci della singola BCC-CR sia le relazioni tra le BCC-CR all interno delle strutture di natura associativa consortile che nel tempo esse si sono date e si danno. 8. Principio di sussidiarietà Il sistema del Credito Cooperativo si fonda sul principio di sussidiarietà e si presenta come un sistema coordinato di autonomie basato su strutture operanti a vari livelli con funzioni distinte ma tra loro complementari 3. 9. Principio di efficienza Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria. Tutte le iniziative e le forme organizzative del sistema di volta in volta adottate dovranno essere caratterizzate da efficienza. L efficienza dovrà essere valutata in termini economici, qualitativi, relazionali, di stabilità e di coerenza rispetto alla previsione normativa e statutaria. 10. Principio di trasparenza e reciprocità Le iniziative e le relazioni all interno del sistema del Credito Cooperativo sono improntate al principio di trasparenza e di reciprocità. Trasparenza significa stabilire relazioni ispirate alla chiarezza e favorire l accessibilità e la circolazione delle informazioni a tutti i livelli. Reciprocità significa che ciascuna componente si impegna, concordemente alle altre, a contribuire alle attività comuni, nella consapevolezza della responsabilità congiunta e nella prospettiva di un mutuo beneficio. 1 Art. 3 della Carta dei Valori del Credito Cooperativo 2 Art. 34 del Testo Unico Bancario e art. 2 dello Statuto tipo delle BCC-CR del 2005. 3 Definizione di sistema a rete varata in occasione del 12 Convegno Nazionale del Credito Cooperativo, Riva del Garda 1999. In relazione a tale sistema di valori, si può affermare che la missione della Banca di Credito Cooperativo è favorire (i soci e le comunità locali); perseguire a vantaggio degli stessi un miglioramento complessivo, economico e meta-economico (culturale, morale, sociale ), definibile come ricerca e diffusione del benessere; promuovere lo sviluppo della cooperazione, ovvero della La Missione 13 partecipazione; incentivare la coesione; adoperarsi per il bene comune. In altre parole, missione della BCC è: essere intermediaria della fiducia dei nostri soci e delle nostre comunità locali, lavorare per la promozione del benessere e dello sviluppo complessivo, assicurando un servizio finanziario eccellente ed innovativo e favorendo la partecipazione e la coesione.

I numeri delle Banche di Credito Cooperativo Nel 2005 è proseguito il trend di crescita dei principali aggregati creditizi delle Banche di Credito Cooperativo Italiane. Le 439 BCC, con 3.617 sportelli (+4% nell arco dei dodici mesi), 776.224 soci (+6,4%) ed oltre 29.000 dipendenti (unica categoria che in questi anni ha assunto, con un aumento del numero dei collaboratori di circa il 3% l anno), avevano erogato crediti alla clientela per circa 85 miliardi di euro (+11% in base d anno, circa 4 punti in più delle altre banche). I dati confermano il tradizionale orientamento a favore delle famiglie e del segmento delle imprese minori a carattere artigianale. A fronte, infatti, di una quota complessiva sul mercato degli impieghi pari al 6,6%, la quota di mercato delle BCC nel credito a favore di imprese artigiane con meno di 20 addetti superava il 20 per cento, mentre la quota relativa al credito erogato alle famiglie produttrici (piccoli artigiani) era del 15,3 per cento. Inoltre, le BCC stanno sviluppando anche l attività di finanziamento alle imprese di maggiore dimensione. La quota di mercato delle BCC in questo segmento di clientela era pari a settembre al 5,4 per cento (5,3 per cento a fine 2004). Il rapporto sofferenze su impieghi si pone ad un livello significativamente inferiore a quanto rilevato per il sistema bancario (rispettivamente 2,8% per le BCC rispetto al 4,4% del sistema, a novembre 2005). La raccolta diretta delle BCC sfiora i 103 miliardi di euro, con un tasso di incremento dell 8,8%, di circa un punto superiore a quanto rilevato nella media del sistema bancario. Il patrimonio delle BCC ammontava a dicembre 2005 a 13,2 miliardi di euro (+7,4 per cento), pari al 10,7 per cento del totale del passivo (l aggregato capitale e riserve del sistema bancario era pari all 8,1 per cento del passivo). La raccolta indiretta delle BCC sfiorava i 27 miliardi di euro, evidenziando, in controtendenza con il sistema, una diminuzione su base d anno (-3,5 per cento). Il nuovo centro direzionale del movimento del Credito Cooperativo 14

La mappa economica del Credito Cooperativo Il Credito Cooperativo è inoltre un sistema a rete. In particolare esso è: - una rete di valori - una rete di strategie - una rete di cultura - una rete di comunicazione - una rete operativa - una rete internazionale (in virtù della partnership con alcuni tra i più importanti sistemi della Cooperazione di Credito europea) Attraverso questa rete, il localismo delle Banche di Credito Cooperativo trova una sintesi più alta e in grado di competere a tutti i livelli. 15

I valori hanno prodotto valore Veduta panoramica di Pergola (foto Pro Loco Pergola) 16

La Banca di Credito Cooperativo di Pergola Il primo statuto Storia a tappe della Banca di Credito Cooperativo di Pergola 1966 Nasce la Cassa Rurale ed Artigiana di Pergola, che sostituisce l ormai asfittica Cassa Comunale di Credito Agrario. I soci fondatori sono 198 soci ed il patrimonio è di poco inferiore ai cinque milioni di lire. Il dottor Armido Brunella è il primo presidente (1966-1983). Il 27 dicembre inizia l attività nei locali in affitto nello storico palazzo Ginevri Latoni lungo Corso Matteotti. Come direttore è nominato Alberto Pantaleoni. 1967 Giacomo Savadori succede alla carica di direttore generale. 1968 Viene chiamata come direttrice Anna Maria Bartolini, che, ininterrottamente, rimarrà alla guida della Banca fino al 2001. 1973 La Cassa acquista una parte del palazzo Ginevri-Latoni. 1977 Dopo quasi quattro anni di lavori i locali, restaurati, vengono inaugurati come prima sede sociale della direzione e degli uffici. 1984 Nereo Giorgi diviene presidente. 1987 Si apre la prima filiale in San Lorenzo in Campo. 1991 La Banca entra in provincia di Ancona con la seconda filiale a Sassoferrato. 1993 Lo sviluppo e l accresciuta attività operativa richiedono una sede principale più capiente, adeguata e decorosa. Prendono il via i lavori della struttura in Viale Martiri della Libertà. 1994 Con assemblea straordinaria dei soci del 27 febbraio 1994 cambia la denominazione sociale da Cassa Rurale ed Artigiana di Pergola a Banca di Credito Cooperativo di Pergola. Nello stesso anno si apre la filiale di Cagli. 1995 Viene inaugurata l attuale sede principale in Viale Martiri della Libertà. Alla presidenza è eletto Floriano Lancia. 1996 Marco Battistini è eletto presidente del Consiglio di Amministrazione. 2001 Franco Di Colli subentra alla direzione generale della Banca. 2002 Dario Bruschi è eletto presidente del Consiglio di Amministrazione. 2003 Si inaugura la filiale di Fabriano. L inaugurazione della nuova sede 2004 Si inaugura la filiale di Acqualagna, con quest ultima apertura l area di competenza si estende su 34 comuni compresi fra le province di Pesaro, Ancona, Macerata e Perugia. 2005 La Filiale di Sassoferrato viene trasferita dai locali in affitto in Via Buozzi 21/b a quelli di proprietà della Banca, sempre nella stessa via, al n. 2. L inaugurazione dei nuovi locali della filiale di Sassoferrato L identità aziendale 17

L assetto istituzionale Assemblea: rappresenta l universalità dei soci. Tra i suoi compiti ci sono l approvazione del bilancio d esercizio, di eventuali modifiche statutarie e la nomina dei componenti il Consiglio di amministrazione, il Collegio sindacale e il Collegio dei Probiviri. Vale il principio di una testa un voto per cui ogni socio ha un voto qualunque sia il numero di azioni sottoscritte. Il bilancio del 2005 è stato approvato dall assemblea del 21 maggio 2006. L identità aziendale Consiglio di Amministrazione: è composto da otto Consiglieri più il Presidente e dura in carica tre anni. Nella prima riunione il Consiglio provvede alla nomina di uno o più Vice Presidenti, designando in quest ultimo caso anche il vicario che, in caso di necessità, sostituirà il Presidente. Tra i compiti fondamentali l ammissione, l esclusione, il recesso dei soci, la determinazione degli indirizzi generali di gestione e dell assetto dell organizzazione della Società, l approvazione e delle politiche di gestione del rischio. Di norma si riunisce con periodicità settimanale. L assemblea dei Soci Collegio sindacale: è costituito da tre sindaci effettivi, compreso il Presidente, più due supplenti e rimane in carica per tre anni. Vigila sull amministrazione della banca, sull osservanza della legge e dello statuto. Collegio dei Probiviri: è un organo che ha la funzione di risolvere eventuali controversie che dovessero sorgere tra i soci e la Società. E composto da tre membri effettivi e due supplenti, scelti fra i non soci. Consiglio di Amministrazione e Collegio SIndacale 18

L assetto organizzativo La struttura organizzativa è stata definita ispirandosi a criteri di semplicità volti a: - aumentare la velocità e la chiarezza dei processi decisionali e di comunicazione; - valorizzare il ruolo della Direzione mediante uno strutturato processo di delega; - migliorare l efficacia dei processi gestionali ed operativi; - elevare il livello di efficienza, flessibilità e produttività dei processi. Consiglio di Amministrazione Direttore Comitato Finanza Comitato di Direzione Vice Direttore Funzione Controllo Segreteria Generale L identità aziendale Organizzazione e gestione risorse Ufficio d Ordine Personale e Soci Pianificazione e controllo di gestione Area Amministrativa Area Crediti Area Finanza Area Mercato Sviluppo Contabilità e rete Contenzioso Gestione Finanza Sede di Pergola Deleghe, Portafoglio, Pensioni, EAD, H.B. Crediti Speciali, Leasing, Estero Segreteria fidi, Carte di credito Back Office Titoli San Lorenzo Sassoferrato Cagli Agenzia di Pergola Fabriano Acqualagna 19

Lineamenti genereali della gestione L identità aziendale Armonia e sviluppo sono stati i fattori che hanno caratterizzato la crescita della Banca di Credito Cooperativo di Pergola in questi anni. L esercizio appena concluso è stato importante perché ha permesso il consolidamento dei risultati patrimoniali ed economici che avevano già segnato positivamente gli anni precedenti. Nel 2005 sono state completate le attività previste nel piano triennale, come noto indirizzate ad ottenere l ampliamento della compagine sociale, il miglioramento della qualità dei crediti, il potenziamento degli assetti interni e l aumento della penetrazione nel territorio di competenza. In merito a quest ultimo punto, va sottolineato che continua il progressivo incremento delle quote di mercato nelle piazze di insediamento, mentre non è stata ancora realizzata la prevista apertura della filiale di Gubbio, a causa delle difficoltà di trovare locali adeguati. Questo ritardo ha agevolato il conseguimento dell obiettivo di graduale rallentamento dei tassi di crescita dei prestiti erogati e non ha mancato di riflettersi sulla dinamica della raccolta, che è stata più contenuta di quella programmata. Il 16 aprile 2005 è stata inaugurata la nuova sede della Filiale di Sassoferrato, trasferitasi dai locali in affitto di Via Buozzi 21/b a quelli di proprietà della Banca, sempre nella stessa via, al n. 2. Il conto economico aziendale ha registrato positivamente gli effetti del maggiore grado di intermediazione, con un incremento dei flussi reddituali significativo e adeguato a permettere alla Banca di disporre dei mezzi propri necessari per una autonoma e vitale presenza sul mercato. Il taglio del nastro per l inaugurazione dei nuovi locali della filiale di Sassoferrato 20

Distribuzione delle Bcc nelle Marche L identità aziendale 21

La presenza territoriale L identità aziendale La Banca può contare su sette sportelli dislocati fra le province di Pesaro e Ancona mentre l area di competenza si estende su 34 comuni di cui otto in provincia di Perugia e quattro di Macerata. Nello sportello di Fabriano è inoltre operativa un agenzia assicurativa Assimoco Tutti le filiali sono dotate di bancomat. Un ulteriore postazione Atm è installata presso l Ospedale di Pergola Santi Carlo e Donnino. Oltre al servizio di tesoreria svolto per l istituto Irab di Pergola, nel 2005 la Banca si è aggiudicata il servizio di Tesoreria anche per il Comune di Acqualagna. Al 31 dicembre 2005 risultano installati 223 POS in circa 200 esercizi commerciali. La Banca si avvale anche di canali distributivi telematici quali Home Banking, Corporate Banking e Trading on line. Si tratta di strumenti rivolti sia alle imprese sia ai privati, attraverso i quali è possibile effettuare una vasta serie di consultazioni e disposizioni direttamente dal proprio computer, senza la necessità di presentarsi fisicamente in banca. Area di competenza Provincia di Pesaro e Urbino Pergola, Cagli, San Lorenzo in Campo, Acqualagna, Apecchio, Cantiano, Fermignano, Fossombrone, Fratte Rosa, Frontone, Mondavio, Piobbico, Serra Sant Abbondio, Urbania. Provincia di Perugia Costacciaro, Fossato di Vico, GualdoTadino, Gubbio, Pietralunga, Scheggia - Pascelupo, Sigillo, Nocera Umbra. Provincia di Ancona Sassoferrato, Fabriano, Arcevia, Castelleone di Suasa, Cerreto d Esi, Corinaldo, Genga, Serra San Quirico Provincia di Macerata Esanatoglia, Fiuminata, Matelica, Poggio San Vicino. 22

Le nostre filiali Sede Centrale Filiale di San Lorenzo in Campo Filiale di Sassoferrato L identità aziendale Filiale di Cagli Agenzia di Pergola Filiale di Fabriano Filiale di Acqualagna 23

Il valore per i Soci Il Credito Cooperativo investe sul capitale umano costituito dai soci, dai clienti e dai collaboratori per valorizzarlo stabilmente. (art.1) L impegno del Credito Cooperativo si concentra, in particolare, nel soddisfare i bisogni finanziari dei soci e dei clienti, ricercando il miglioramento continuo della qualità e della convenienza dei prodotti e dei servizi offerti. (art. 2) I soci del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a contribuire allo sviluppo della banca lavorando intensamente con essa, promuovendone lo spirito e l adesione presso la comunità locale e dando chiaro esempio di controllo democratico, eguaglianza di diritti, equità e solidarietà tra i componenti la base sociale. (art. 9) 24

La nostra compagine I soci sono contemporaneamente i proprietari della Banca ed i suoi primi clienti, ne rappresentand il suo miglior biglietto da visita e, quindi, il suo autentico patrimonio umano. Con tale ottica, già da alcuni anni il Consiglio di amministrazione ha adottato una intensa politica di allargamento della compagine sociale, al fine di contribuire al radicamento della Banca sul territorio, fissando le seguenti quote minime sottoscrivibili per l ingresso nella compagine sociale: - n.20 azioni per le persone fisiche; - n.50 quote per le ditte individuali, le società di persone e quelle di capitali. Evoluzione della Compagine sociale Per ogni azione il valore nominale è di euro 2,58 e il sovrapprezzo è di euro 0,52. La tassa di ammissione a socio è stata confermata in 250 euro. Per cui il costo minimo totale per essere ammesso a socio è di 312 euro per le persone fisiche e di 405 euro per le persone giuridiche. Il capitale sociale al 31 dicembre 2005 ammonta a 84 mila euro. Le azioni complessivamente sottoscritte sono 32.663 (4.693 azioni in più rispetto al 2004). La quota media detenuta da ciascun socio è di 17 azioni. Un numero, anche in considerazione del valore nominale, piuttosto contenuto e nettamente inferiore a quello del sistema, a conferma che la partecipazione del socio alla cooperativa non è legata alla distribuzione di dividendi ma è connessa ai più ampi vantaggi riservati dalla Banca ai soci. Continua il forte incremento della compagine sociale, salita a quota 1.857 (+ 11% rispetto al 2004), a conferma del crescente interesse che la nostra Banca suscita nel territorio in cui opera. I soci risiedono o svolgono la propria attività soprattutto nella zona di competenza della banca ed in particolar modo in quei comuni dove sono presenti delle filiali. Distribuzione soci per filiale I portatori di interesse 25

I portatori di interesse Naturalmente l incidenza dei soci provenienti da Pergola continua ad essere la più significativa (1.014 pari al 54,60% se si considera la residenza, dato che sale al 62,36% se si considera la filiale di appartenenza). In forte ascesa la piazza di Sassoferrato, arrivata a sfiorare i 200 soci, che per la prima volta supera San Lorenzo in Campo dove il numero dei soci è 178. I soci sono espressione di diverse categorie professionali. Questa diversificazione è strettamente legata alla riforma della Legge Bancaria del 1993, con cui si vincolava le allora Casse Rurali dall obbligo di avere come soci prevalentemente agricoltori e artigiani, adeguando così le compagini sociali alla reale composizione delle economie locali. Rispetto al 2004 i soci con personalità giuridica sono saliti a 177, le persone fisiche a 1.680, con un incremento complessivo di 186 unità. Netta la prevalenza di uomini (1.215) rispetto alle donne (465), e di soggetti compresi fra i 51 e 60 anni (368 pari a quasi il 22% del totale), di poco superiore agli ultra settantenni (356 pari al 21%). Distribuzione soci nel territorio Distribuzione soci per età e sesso Consegna delle borse di studio ai figli dei soci 26

Perché essere soci - Appartenere ad una Istituzione storicamente radicata nel tessuto socio economico del suo territorio da quaranta anni. - Investire in un azienda che dedica concreta attenzione alle attività economiche e sociali del territorio in cui opera. - Diffondere i valori della solidarietà e della mutualità anche attraverso la propria banca, che destina ogni anno una quota dell utile ad importanti iniziative ed interventi a beneficio della comunità. - Partecipare ogni anno all Assemblea dei Soci per determinare le strategie aziendali ed approvare i bilanci. - Essere informati, conoscere e condividere obiettivi, intenti, programmi ed iniziative della propria banca. - Comunicare più facilmente con la propria banca, sentendosi parte integrante, e ricevendo un trattamento e una consulenza personalizzata, con le soluzioni per le diverse esigenze di ognuno. - Usufruire dei vantaggi, delle opportunità e delle agevolazioni che la banca riserva ai propri soci. - Scoprire che la Tua Banca di Credito Cooperativo è differente, perché mette al primo posto le persone. I portatori di interesse Premiazioni dei soci 27

I vantaggi ad essere socio - Diritto alla Tariffa della Cooperazione su polizze R.C. auto Assimoco con sconti fino al 30%; - Maggiorazione di 0,25% sul tasso dei depositi a risparmio e conti correnti non convenzionati ; - Riduzione di 1,55 euro delle spese fisse trimestrali sui conti correnti (escluso i conti sfera); - 25 operazioni gratuite in più su tutti i conti correnti attivi e passivi non convenzionati ; - Dimezzamento delle spese di istruttoria su mutui concessi alle famiglie ed ai privati; - Riduzione del 30% spese di istruttoria su mutui concessi alle imprese; - Riduzione dello 0,50% sui prestiti a breve termine alle imprese per maggiori oneri di fine esercizio; - Riduzione di un quarto delle spese di ingresso nelle forme di risparmio gestito; - Carta di credito cooperativo multifunzione Carta Socio in dotazione gratuita per il primo anno; I portatori di interesse - 50 operazioni gratuite in più sui conti correnti sfera ; - Emissione periodica di obbligazioni riservate a soci e con un tasso, di norma, maggiorato di circa 0,20%; - Borse di studio annuali riservate a Soci e figli dei Soci; - Sconto sulle iniziative socio/ricreative proposte dalla banca (es.: gita sociale); - Anticipazione contributi comunitari in agricoltura (P.A.C.) al tasso del 2.50% Assemblea dei soci 28

Comunicazione e partecipazione Da cinque anni la Banca pubblica una rivista quadrimestrale Informasocio, stampata in più di 2 mila copie e distribuita capillarmente a tutti i soci. La comunicazione è alimentata anche da una corrispondenza specifica, volta a sensibilizzare i soci sulla partecipazione agli impegni societari e ad informarli sulle opportunità bancarie a loro disposizione. Il sito internet www.pergola.bcc.it consente di avere informazioni aggiornate e di accedere al servizio di web banking. Sono stati ulteriormente intensificate le occasioni di incontro per favorire la socializzazione tra i soci attraverso l organizzazione di numerosi giochi e gare sportive, che trovano momento conclusivo nella giornata dedicata alla Festa del socio. Si tratta di un appuntamento tradizionale e particolarmente gradito ai soci, nel corso del quale a momenti informativi vengono alternati importanti momenti ludici. Nella stessa occasione sono state consegnate 18 Borse di studio ai soci e figli dei soci che, nell anno 2004/2005, hanno conseguito il diploma di scuola media inferiore, superiore o la laurea. Sempre in occasione della Festa del socio sono stati premiati 26 studenti delle Scuole Medie dei Comuni di Pergola, Frontone, Cagli, Cantiano, San Lorenzo in Campo, Fratte Rosa, Sassoferrato e Acqualagna, vincitori del concorso La scuola incontra la Banca. Hanno rappresentato ulteriori momenti di incontro la gita sulla neve a Madonna di Campiglio, dal 6 al 9 marzo, e l affollatissima gita sociale dal 30 settembre al 2 ottobre, con itinerario Genova, Costa Azzurra, Cinque Terre. Il primo e l ultimo numero della rivista Informasocio Gita sociale I portatori di interesse 29

Il valore per i Clienti Lo stile di servizio, la buona conoscenza del territorio, l eccellenza nella relazione con i soci e clienti, l approccio solidale, la cura della professionalità costituiscono lo stimolo costante per chi amministra le aziende del Credito Cooperativo e per chi vi presta la propria attività professionale. (art. 2) Il Credito Cooperativo favorisce la partecipazione degli operatori locali alla vita economica, privilegiando le famiglie e le piccole imprese; promuove l accesso al credito, contribuisce alla parificazione delle opportunità. (art. 4) I portatori di interesse Chi sono i nostri clienti La cooperazione mutualistica, il legame con il territorio, l appartenenza alla rete, l efficienza gestionale sono elementi basilari della speciale cultura d impresa della nostra Banca di Credito Cooperativo. Una cultura di impresa: - da riconoscersi come distintiva; - da difendersi come originale; - da valorizzarsi come competitiva; - da svilupparsi come strategica. Su questi temi la nostra Banca costruisce continuamente il suo incontro con il cliente con cui intende sempre stabilire un rapporto che sia congiunzione tra etica comportamentale e relazione di scambio. Suddivisione per natura giuridica Per realizzare tutto questo la Banca si sta muovendo su più direzioni: - facendo leva sulla formazione del personale, con l obiettivo di fornire strumenti per elevare non soltanto la professionalità e la competenza, ma anche la cortesia e l attenzione; - ampliando le modalità di contatto con la clientela, utilizzando i canali tradizionali e quelli più innovativi; - rendendo i nostri sportelli sempre più moderni e funzionali, con la massima tutela della privacy, nel rispetto delle normative in materia di sicurezza; - potenziando la rete delle Filiali per rendere più capillare la presenza della Banca nel territorio. Complessivamente la Banca ha 25.710 clienti (94% privati o famiglie, 5% società, 1% Enti e associazioni). Fra i privati la percentuale maggiore è rappresentata dai clienti con età compresa fra i 30 e 40 anni, seguiti a breve dagli ultrasettantenni. Distribuzione privati per fasce di età 30

La raccolta Alla fine del 2005 la raccolta diretta complessiva ammonta a 220,6 milioni di euro, con una crescita di 16 milioni di euro rispetto al precedente esercizio, a conferma dell elevato grado di fiducia della clientela verso gli strumenti finanziari della banca. Dopo essere stato per alcuni anni sensibilmente più elevato rispetto alla media del sistema, il tasso di crescita si è allineato alla media del sistema bancario nazionale (7,8%), più contenuto rispetto a quanto fatto registrare dalle banche di credito cooperativo regionali (10,2 %). Su tale dinamica riflessiva non hanno mancato di incidere lo scenario di fragilità del quadro economico locale e il perdurare del contesto di incertezza, che hanno ridotto la propensione al risparmio delle famiglie, sempre più indotte a ricorrere all indebitamento. Composizione raccolta diretta La Banca è stata, quindi, impegnata in azioni commerciali e di sviluppo dei prodotti, mirate ad annullare gli effetti di un mercato non favorevole con iniziative tendenti non soltanto all acquisizione di nuova clientela, ma anche all adeguamento dell offerta alle mutate richieste del mercato. A fronte dello sviluppo della raccolta diretta, c è stata una diminuzione della raccolta indiretta. Una flessione dovuta soprattutto alla forte contrazione della componente amministrata (- 29,6%), mentre hanno registrato un buon incremento sia il comparto dei titoli gestiti (+ 9,5%), sia dei prodotti assicurativi (+ 0,90%). Gli impieghi Nell anno, l ammontare dei crediti della Banca è lievitato di 28 milioni di euro, passando nei dodici mesi in esame da 171 a 199 milioni. Oltre 120 milioni (60,31%) sono i finanziamenti erogati a favore dei soci. La ripartizione dei crediti per branche di attività economica rispecchia la struttura economica locale, con una forte prevalenza dei prestiti alle imprese edili e di servizi. L esame analitico delle singole forme tecniche di impiego continua ad evidenziare un incremento della componente a medio e lungo termine. Il comparto dei mutui è infatti aumentato di 19,3 Composizione raccolta indiretta Composizione degli impieghi per categorie di clienti I portatori di interesse 31

milioni di euro, con una crescita di 17,4 milioni di euro per i mutui ipotecari (+ 22,1%). Nel 2005 vi sono state 6665 richieste di affidamento, con tempi di erogazione del credito più che soddisfacenti. Il tempo medio di delibera dalla richiesta del fido è di circa una settimana, stesso intervallo prima che il prestito venga erogato. I portatori di interesse Prodotti e servizi Continuando nella logica di personalizzazione dell offerta, la Banca ha messo a punto pacchetti e convenzioni volte a soddisfare specifiche esigenze della clientela. Agricoltori, artigiani, piccoli imprenditori, commercianti, famiglie, giovani, pensionati, in tutti questi casi la Banca si è proposta di fornire un servizio ad hoc, curando i profili della consulenza e assistenza a vantaggio del Cliente. Nell anno è proseguita l azione di potenziamento dell attività Assicurativa, grazie anche alla presenza di un Agenzia Assimoco, compagnia del Credito Cooperativo, all interno della nostra Filiale di Fabriano. Ciò ha consentito di rendere più capillare il servizio di assistenza e di supporto diretto nella fase consulenziale e in quella di stipula dei contratti assicurativi. Sono state confermate le linee di credito a tasso zero riservate alle famiglie per l acquisto dei testi scolastici e computer e quelle per le imprese a tassi agevolati per i prestiti di fine anno. E stato ulteriormente revisionato il Conto sfera impresa. Un sicuro valore aggiunto per l attività aziendale, che continua ad offrire tanti servizi. Sono previste agevolazioni su noleggi Pos, Web banking gratuito e sconto su Home banking, agevolazioni su movimenti, sottoscrizioni fondi, RC auto. Il conto sfera impresa Include polizza infortuni, telepass gratuito su conto personale del titolare, servizio di biglietteria aerea, carta di credito aziendale e assegni personalizzati. 32

Il nostro Istituto ha aderito all iniziativa Adotto della Federazione Italiana della Banche di Credito Cooperativo, finalizzata ad aiutare quelle famiglie che intraprendono il difficile cammino dell adozione. Si tratta di un mutuo chirografario, denominato AD8,con condizioni particolarmente agevolate, senza alcuna spesa per le pratiche di istruttoria e con un tasso indicizzato all euribor meno lo 0,50%. E proseguita l attività di proposta di prodotti etici, come il Fondo Comune di Investimento mobiliare aperto denominato Aureo WWF Pianeta Terra che investe in società che adottano politiche ambientali e sociali attive, innovative e responsabili ottenendo risultati concreti in termini di impatto ambientale e destinando parte delle commissioni al WWF. Grande successo ha avuto la carta di credito prepagata tasca, aprendo nuove opportunità anche a quella fascia di clienti che non sfruttavano le possibilità proposte dalla monetica per ridurre la circolazione di denaro contante. I portatori di interesse In collaborazione con Aureo gestioni, è stato attivato un punto Pensione Futura dove uno specialista per la consulenza pensionistica è a disposizione del cliente per fornire soluzioni personalizzate ed innovative in materia di pianificazione previdenziale. Tramite un apposito software, è possibile individuare quanto un lavoratore dovrà annualmente versare (sulla base di determinati parametri) per coprire il gap previdenziale che si verrà a determinare al momento della pensione. Le figure professionali incaricate, costantemente aggiornate, il livello di avanguardia e innovazione del supporto tecnologico, con motori di calcolo adeguati alla normativa previdenziale, permettono di determinare il gap con una precisione che sfiora il 100%. 33

Il valore per i Collaboratori I dipendenti del Credito Cooperativo si impegnano sul proprio onore a coltivare la propria capacità di relazione orientata al riconoscimento della singolarità della persona e a dedicare intelligenza, impegno qualificato, tempo alla formazione permanente e spirito cooperativo al raggiungimento degli obiettivi economici e sociali della banca per la quale lavorano. (art. 11) Il Credito Cooperativo si impegna a favorire la crescita delle competenze e della professionalità degli amministratori, dirigenti, collaboratori e la crescita e la diffusione della cultura economica, sociale, civile nei soci e nelle comunità locali. (art. 8) I portatori di interesse La principale risorsa della banca non sono tanto i milioni di euro di patrimonio, raccolta o impieghi. La risorsa primaria sono la competenza, professionalità, disponibilità ed energia dei propri collaboratori. Solamente grazie al coinvolgimento ed alle capacità dei dipendenti è possibile la realizzazione degli obiettivi che l azienda si è prefissata. I collaboratori, in particolare, costituiscono l anima operativa dell istituto, per tale motivo è stata dedicata una specifica attenzione alla selezione e valorizzazione delle competenze, alla promozione della partecipazione e del coinvolgimento delle risorse umane, al rafforzamento dello spirito di squadra. Importante, per la salvaguardia delle specificità delle Banche di Credito Cooperativo, è anche il contratto collettivo nazionale che la categoria, unica realtà in ambito bancario, mantiene distinto da quello ABI. I nostri collaboratori Al 31 dicembre 2005 la banca conta su 51 collaboratori, due in più rispetto al 2004, equamente suddivisi fra sede centrale (26) e filiali (25). Ancora forte la presenza di uomini (33 pari al 65% della forza lavoro) rispetto alla componente femminile (18, pari al 35%). Dall esame della composizione del personale emerge che l età media è di poco inferiore ai 38 anni (11 dipendenti sono sotto i 30 anni, 21 fra i 31 e 40, 16 fra i 41 e 50, appena 3 sopra i 50), il 27% è laureato - prevalentemente in materie economiche - mentre il restante 73% ha un diploma di scuola superiore. La quasi totalità dei dipendenti è nata o risiede nel territorio di competenza. Suddivisione del personale per fasce di età 34

Formazione e valorizzazione Nel corso del 2005 la Banca ha investito nella formazione interna circa 15 mila euro per un totale di 1.841 ore. Complessivamente la formazione, affidata a docenti qualificati, ha coinvolto per circa 37 ore pro capite tutte la struttura. Il progetto formativo ha avuto come obiettivo quello di mantenere e sviluppare le competenze a contenuto specialistico e quelle a contenuto manageriale, già avviate negli anni precedenti in relazione al diverso ruolo dei destinatari. Alle modalità formative tradizionali, quali i corsi organizzati dalla Federazione Marchigiana, i convegni e le conferenze, si sono aggiunte altre forme di apprendimento come l autoformazione e la formazione interna. Il progetto è stato completato con ulteriori interventi formativi riservati al personale con specifiche professionalità. Particolare importanza, naturalmente, ha assunto la formazione per il personale neo assunto. Ulteriori interventi di carattere specialistico sono stati riservati al personale di front e back office, agli addetti titoli e all area amministrativa. Suddivisione della formazione neo-assunti ore 137 commerciale ore 280 specialistica ore 1.328 manageriale ore 97 I portatori di interesse La comunicazione interna Essenziale nella gestione della Banca risulta la diffusione delle informazioni e delle comunicazioni, sia per l operatività aziendale sia per il coinvolgimento delle persone. La tradizionale corrispondenza cartacea è sempre più affiancata dalla posta elettronica. Nel corso dell anno, seppur ancora in fase sperimentale, è divenuta operativa la nuova intranet sia a livello aziendale sia regionale permettendo una trasmissione ancora più efficace e veloce delle informazioni. Abbonamenti a riviste di settore sono messi a disposizione a favore di tutti i dipendenti, in modo da tenerli costantemente aggiornato circa le novità e le iniziative dell intero sistema del Credito Cooperativo. Da sottolineare, infine, gli incontri operativi fra il personale che la Banca organizza periodicamente, con la presentazione e successiva discussione dei risultati raggiunti nell anno e dei nuovi piani operativi. 35

Il valore per i Fornitori Lo stile cooperativo è il segreto del successo. L unione delle forze, il lavoro di gruppo, la condivisione leale degli obiettivi sono il futuro della cooperazione di credito. La cooperazione tra le banche cooperative attraverso le strutture locali, regionali, nazionali e internazionali è condizione per conservarne l autonomia e migliorarne il servizio a soci e clienti. (art. 5) Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un alleanza durevole per lo sviluppo. (art. 7) I portatori di interesse I Fornitori di cui si avvale la banca sono in tutto 305, prevalentemente residenti nel territorio locale. Nel 2005 le spese complessivamente sostenute per forniture sono di poco inferiori a 1,5 milioni di euro. Di rilievo le spese informatiche (230 mila euro), le spese di pubblicità e rappresentanza (248 mila euro), le spese professionali e assicurative (201 mila euro), le spese per l erogazione di servizi telefonici ed energetici (153 mila euro). La cooperazione tra cooperative I fornitori di servizi Un ruolo primario assume l operatività della Banca con il sistema del Credito Cooperativo, nelle sue diverse articolazioni. Al 31/12/2005 la Banca possiede 45.622 azioni (per un valore a bilancio di 1.091 mila euro). Si tratta di partecipazioni riferite a società promosse dal Credito Cooperativo e a Società o Enti comunque strumentali allo sviluppo della Banca. Infine le carte di credito e le carte prepagate di Iccrea in essere al 31 dicembre 2005 sono 1.890. Partecipazioni in società del gruppo Denominazione Azioni Possedute Valore di Bilancio % di partecipazione ICCREA Holding Spa 18.213 935.000 0,183 Federazione Marchigiana Bcc 21.439 111.000 5,283 Banca Agrileasing Spa 719 39.000 0,018 A&T Srl 5.200 5.000 3,200 Fondo Garanzia Depositanti 1 1.000 1,185 Il Melograno Srl 50 50 0,500 Il fatturato prodotto nel 2005 con il sistema di offerta del Credito Cooperativo Prodotto Valore in Euro Servizi di Gestioni Patrimoniali 238.000 Organismi Collettivi di Risparmio 19.910.000 Prodotti Assicurativi a contenuto finanziario 2.800.000 Leasing 7.665.000 36

Il valore per la Comunità Locale Obiettivo del Credito Cooperativo è produrre utilità e vantaggi, è creare valore economico, sociale e culturale a beneficio dei soci e della comunità locale e fabbricare fiducia (art. 2) Il Credito Cooperativo è legato alla comunità locale che lo esprime da un alleanza durevole per lo sviluppo. Attraverso la propria attività creditizia e mediante la destinazione annuale di una parte degli utili della gestione promuove il benessere della comunità locale, il suo sviluppo economico, sociale e culturale. Il Credito Cooperativo esplica un attività imprenditoriale a responsabilità sociale, non soltanto finanziaria, ed al servizio dell economia civile. (art. 7) Impresa a responsabilità sociale La responsabilità sociale dell azienda non è solo un dettato statutario, ma è un impegno reale che si concretizza nel momento in cui vengono definite le strategie, i piani operativi, l operatività. La ricchezza creata dalla Banca resta prevalentemente nel territorio, perché il 97,70% degli investimenti per lo sviluppo dell economia è rivolta alle comunità locali, ma anche perché il patrimonio dell azienda è destinato a rimanere un bene di tutta la comunità. La Banca, inoltre, eroga consistenti risorse a sostegno di enti ed associazioni locali, per la realizzazione di attività nel campo dell assistenza, del volontariato, della cultura, del tempo libero. In poche parole, per il miglioramento della qualità di vita nel proprio territorio. La prevenzione dell usura I portatori di interesse Il movimento delle Banche di Credito Cooperativo, grazie al radicamento nel territorio ed alla conoscenza del cliente, è un importante canale di finanziamento per le famiglie e le piccole imprese. La nostra Banca, in virtù della sua natura e delle caratteristiche che la connotano, contribuisce quotidianamente alla lotta contro l usura: - erogando poco a molti, come dimostra l importo medio degli affidamenti, notevolmente inferiore alla media del sistema creditizio; - concedendo affidamenti a famiglie e piccolemedie imprese, spesso in maniera pressoché esclusiva; - valorizzando nella concessione degli affidamenti anche aspetti per altri istituti marginali, Chiesa di San Francesco (foto Pro Loco Pergola) 37

I portatori di interesse quali la bontà morale del richiedente, il nucleo familiare di appartenenza, il suo radicamento con il territorio; - aderendo e collaborando con i consorzi di garanzia fidi. Il contributo alle istituzioni Nel 2005 la Banca ha versato al fisco 1,3 milioni di euro, di cui 740 mila di imposte dirette, a conferma del forte sviluppo aziendale. La Banca collabora con lo Stato applicando leggi e norme di rilevante valore sociale, come quelle sull antiriciclaggio e sulla prevenzione del crimine. Attività che, seppur difficilmente quantificabili, hanno un costo derivante dall elevato numero di adempimenti da assolvere. Anche a livello locale la presenza della Banca genera benefici contributivi, che nel 2005 si sono tradotti in 343.699 euro di imposte, di cui: - 12.400 di ICI; - 7.070 di Tarsu; - 2.682 di imposta sulla pubblicità; - 320.836 di IRAP; - 711 di altri tributi. La promozione sociale e culturale La Banca incide positivamente nel territorio sostenendo l attività di enti e associazioni impegnati nel sociale e culturale. Seguendo il principio della competenza di periodo (gli effetti devono essere rilevati nel momento in cui hanno un impatto sociale e non in quello in cui danno origine ad una manifestazione finanziaria), nel 2005 l azienda ha effettuato circa 120 interventi per un totale di 91.300 euro. Dal computo totale sono esclusi i contributi per i quali la banca ha comunque stanziato dei fondi Filiale Acqualagna Cagli Fabriano Pergola S. Lorenzo in C. Sassoferrato Settori Sociale Sport Cultura Sanità Scuola Tot. erogato 2.520,00 780,00 400,00 3.700,00 2.930,00 2.040,00 1.240,00 500,00 650,00 7.360,00 704,40 1.500,00 2.204,40 26.150,00 28.830,00 10.110,00 6.600,00 2.950,00 74.640,00 1.050,00 900,00 3.300,00 680,00 5.450,00 11.380,00 1.146,00 2.664,93 2.400,00 500,00 6.110,93 34.500,40 36.714,93 17.050,00 7.780,00 9.950,00 105.995,33 38

che, materialmente, si concretizzeranno negli esercizi successivi. Se consideriamo anche tali accantonamenti la cifra si aggira sui 106 mila euro. E stata soddisfatta la maggior parte delle richieste pervenute, concentrando gli interventi soprattutto nel territorio di competenza. Come nel 2004 di grande rilievo le elargizioni in favore delle associazioni sportive, in considerazione dell ampio coinvolgimento di giovani, alle quali sono stati erogati quasi 37 mila euro. Importante anche il sostegno dato alle scuole. Fra i tanti interventi da ricordare l allestimento completo dell aula d informatica del neonato istituto professionale A. Volta di San Lorenzo in Campo ed il finanziamento al liceo scientifico pergolese del corso di informatica per la patente europea. Nel campo della sanità, è stato perfezionato l acquisto di una nuova autoambulanza destinata alla Croce Rossa di Pergola (costata complessivamente oltre 20 mila euro). Nella cultura, fra l altro, il restauro di una pregevole tela del XVII secolo, opera del pittore Terenzio Terenzi, ubicata nella Basilica di San Lorenzo in Campo. Su segnalazione del Centro Margherita, la Banca ha donato alla piscina comunale di Pergola un sollevatore per portatori di handicap, in modo da consentire l accesso in vasca anche a persone con disabilità gravi. Costante la presenza della Banca come sponsor dei principali avvenimenti organizzati dalle amministrazioni comunali e dalle associazioni locali. Fra queste da ricordare la partecipazione, come sponsor unico, al convegno organizzato a Pergola dall Accademia Italiana della Vite e del Vino di Firenze dedicato alla neonata doc. Continua l accordo con la Pro Loco di Pergola con la Banca inserita come sponsor di tutte le manifestazioni realizzate nell anno. Altri contributi sono stati erogati alle Pro Loco di Acqualagna, Serra Sant Abbondio, Genga, Frontone, San Lorenzo in Campo, Cerreto d Esi. Al Comune di Pergola, fra l altro, sono stati erogati fondi per lo svolgimento della stagione teatrale. La Banca ha contribuito alla mostra fotografica Sassoferrato nello Sport e, anche quest anno, ha sponsorizzato la Fiera del tartufo di Acqualagna. La nostra vicinanza alle Parrocchie, ai centri di assistenza alle associazioni sportive e di volontariato ha indubbiamente contribuito alla riuscita delle manifestazioni locali favorendo l aggregazione sociale. I portatori di interesse 39