Intervento del Sottosegretario Giuseppe Pizza CONVEGNO SULLA COOPERAZIONE UNIVERSITARIA TRA ITALIA E AMERICA LATINA Ministero degli Affari Esteri, Roma Sala C. Nigra Martedì 4 ottobre 2011 Consentitemi di porgervi preliminarmente, il saluto del Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca, Mariastella Gelmini e di esprimere il personale ringraziamento al collega ed amico Vincenzo Scotti, per aver promosso l odierno Convegno volto a delineare comuni strategie di sostegno ai processi di internazionalizzazione delle università italiane. I miei ringraziamenti vanno, altresì, a tutti coloro che hanno reso possibile e attuabile questa giornata, primi tra tutti il Direttore Generale per la Promozione del Sistema Paese del MAE, Ambasciatore Maurizio Melani, e il Vice-Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane, prof. Giovanni Puglisi. Desidero, infine salutare e ringraziare tutti gli intervenuti in rappresentanza degli atenei italiani e delle istituzioni accademiche latino-americane. L Italia riconosce cruciale valenza strategica alla cooperazione interuniversitaria tra l Unione Europea ed i Paesi dell America Latina, che considera essenziale per la crescita sociale ed economica di queste due macro regioni.
L Italia ritiene, altresì, importante promuovere l Area della conoscenza dell Unione Europea, dell America Latina e dei Carabi (LAC-EU Knowledge Area), di cui, peraltro, si fa esplicita menzione nella Dichiarazione di Guadalajara del 2004, nella piena consapevolezza che le attuali sfide globali non possano prescindere dalla realizzazione di uno sviluppo autenticamente sostenibile e da una forte focalizzazione sul tema dell inclusione sociale. Siamo profondamente convinti del fatto che la conoscenza, quale fattore propulsivo della crescita e della competitività, debba svilupparsi come risultato di un processo di integrazione delle componenti di ricerca, educazione ed innovazione, nell ottica del cosiddetto triangolo della conoscenza. E profonda convinzione, del sottoscritto e del Ministero che rappresento, che l internazionalizzazione del Sistema Universitario costituisca una chiave strategica e lungimirante per lo sviluppo sociale, culturale ed economico e che rifletta, in fondo, una delle più alte vocazioni dell istituzione universitaria. L apertura verso l integrazione dei saperi e delle conoscenze è un presupposto necessario per favorire la definizione di una nuova immagine del nostro futuro, sempre più proteso verso uno sviluppo globale dell economia, della cultura e dell innovazione. Appare quindi doverosa una azione congiunta e coordinata del Ministero dell Istruzione, Università e Ricerca e del Ministero degli Affari Esteri a favore del processo di 2
internazionalizzazione del sistema universitario nazionale, a sostegno dell obiettivo di una sempre maggior integrazione del medesimo a livello internazionale. Le questioni che si impongono oggi alla nostra attenzione sono molteplici, con implicazioni di natura diversa a seconda che la regione geografica di focalizzazione sia il continente europeo o si estenda a livello extraeuropeo. Le politiche messe in campo in tema di internazionalizzazione del sistema universitario sono tese a rafforzare innanzitutto la dimensione europea dell istruzione superiore. Un primo fondamentale passo è rappresentato dall impegno ad incentivare la mobilità internazionale di studenti, ricercatori universitari e docenti. Una piena attuazione di questa mobilità non può prescindere da un processo di armonizzazione dei percorsi di formazione superiore, che ha visto impegnati in questi anni tutti gli Stati firmatari del Processo di Bologna, e che ha consentito di poter definire i requisiti formativi che devono essere posseduti dagli studenti nei diversi livelli della formazione terziaria, per consentire loro di trasferirsi tra Atenei di Paesi diversi. Questo processo di armonizzazione ha portato a definire a livello europeo un percorso universitario che si articola in due livelli: un primo triennio di formazione, che offre allo studente una adeguata padronanza di metodi e contenuti scientifici generali, ed un secondo biennio in cui allo studente 3
viene offerta una formazione di livello avanzato per l esercizio di attività di elevata qualificazione in ambiti specifici. C è poi l ampio capitolo della formazione post-universitaria, nella sua articolazione in corsi di specializzazione e dottorati di ricerca, sempre più proiettati verso percorsi congiunti a livello internazionale. Un altro importante obiettivo, che oggi il sistema universitario italiano si trova a dover affrontare, è quello di accrescere la capacità di attrazione e la competitività dell istruzione superiore italiana a livello extraeuropeo. La partecipazione a programmi comunitari di cooperazione con paesi non europei (Asia-Link, Alban, Erasmus Mundus, ed in particolare Alfa con l America Latina) deve coniugarsi con una sempre maggiore presenza e incidenza del nostro sistema formativo nei paesi extra-comunitari. Esempio emblematico di un percorso virtuoso in questa direzione è rappresentato dal progetto Marco Polo, lanciato nel 2004 dalla Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), su diretta sollecitazione della Presidenza della Repubblica Italiana, che, grazie anche al prezioso lavoro di UniItalia, ha consentito di incrementare in modo sostanzioso la presenza di studenti cinesi nelle Università italiane, attualmente stimati in oltre 5000 unità e solo quest anno sono state registrate altre 2000 domande di preiscrizione. Ma la nostra attenzione oggi va al panorama dei Paesi dell America Latina, ai quali ci lega una comune matrice di valori, culturale e religiosa. 4
Numerosissimi sono i rapporti di collaborazione interuniversitaria tra Italia ed America Latina. Sulla base delle informazioni Cineca, i rapporti di cooperazione scientifica tra le Università italiane e quelle latino-americano sono circa 250, principalmente con Argentina e Brasile, ma molti anche con Cile, Messico, Colombia, Venezuela ed Uruguay. Al fine di poter perseguire una sempre maggiore presenza e incidenza del nostro sistema formativo nei paesi dell America Latina sarà necessario realizzare un dialogo sempre più proficuo ed assiduo con tutti i soggetti che rappresentano il nostro sistema Paese all estero, quali le Rappresentanze diplomatico-consolari, gli Istituti Italiani di Cultura, le rete degli Addetti Scientifici ed i Centri di Ricerca, le rappresentanze industriali e camerali. In questo ambizioso percorso auspico una forte simbiosi con tutto il sistema universitario nazionale e con la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane. Questo percorso non può prescindere dal ruolo svolto da soggetti (quali UniItalia) la cui attività si è già rivelata importante in questi ultimi anni in Cina. Apprezziamo quindi le iniziative di UniItalia che ad esempio, intende estendere all America Latina la sperimentazione delle proprie attività partendo dal Brasile, dove si sta lavorando all apertura di un nuovo Centro. Peraltro, il Brasile è un interlocutore particolarmente attivo in questo momento. L Ambasciata brasiliana in Italia ci ha messo a conoscenza dell intenzione del proprio Governo di istituire 5
100.000 borse di studio nell ambito del programma denominato Cincia sem fronteiras per il finanziamento di attività di formazione e ricerca all estero dei propri giovani. Molte di queste borse sono destinate a studenti che intendono svolgere il loro percorso formativo presso università statunitensi. Ma il nostro auspicio è che un certo numero di queste potranno essere destinate a studenti brasiliani che intendano realizzare il loro percorso di studi universitari in Italia. Non possiamo poi non menzionare l importante tema del riconoscimento reciproco dei titoli di studio, sul quale dobbiamo impegnarci in modo sempre più incisivo. Un efficace scambio di studenti tra Italia ed America Latina implica la necessità di dover definire a livello normativo procedure per il riconoscimento reciproco dei titoli di studio, sia di quelli di accesso ai corsi universitari, che quelli conseguiti alla fine del percorso universitario nel paese ospitante. In conclusione, gli aspetti tematici sono molti e richiedono la convergenza di interventi di natura tecnico-scientifica ma anche normativa e regolamentare; una sfida di così ampio spettro può essere affrontata in modo efficace solo attraverso una forte cooperazione tra Università ed Enti di Ricerca Italiani ed Istituzioni Accademiche dell America Latina, puntando anche ad un nuovo impulso all interscambio ed alla formazione di ricercatori di alto livello sulle discipline specifiche. 6
Una particolare attenzione deve essere posta, infine, alla fase critica del trasferimento tecnologico che costituisce il momento essenziale nel quale la ricerca scientifica diventa innovazione efficace e produttiva. Il ministero che oggi sono qui a rappresentare, ha operato nella consapevolezza che questi temi costituiscano una reale priorità. Le numerose iniziative di cooperazione tra Italia e America Latina si sono trasformate in specifici accordi concreti e fattivi e con altrettanto impegno intendiamo promuovere e supportare l evoluzione di questo prezioso asse internazionale. 7