Padri e madri dedicano più tempo ai figli



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Transcript:

Seminario. Analisi e riflessioni a partire da una ricerca Istat sui padri in Italia Padri e madri: tempi e ruoli Linda Laura Sabbadini Direttore Centrale Istat Università Cattolica del Sacro Cuore Milano, 23 marzo 2006 Padri e madri dedicano più tempo ai figli Contrariamente all opinione diffusa per cui i mutamenti delle famiglie avrebbero indotto i genitori a dedicare meno tempo ai figli (aumento ore di lavoro, crescita occupazione femminile) madri e padri dedicano più tempo ai figli E avvenuto negli Stati Uniti nel periodo dal 1965 alla fine degli anni 90, sta avvenendo anche in Italia Emerge un nuovo modo di vivere la genitorialità i genitori si dotano di vere e proprie strategie al fine di preservare il tempo dedicato ai figli ciò avviene proprio nel momento in cui cresce l occupazione femminile

La partecipazione dei padri nel lavoro familiare nel passato era scarsa 1988-1989 1989 1 indagine sull uso del tempo forte asimmetria di genere nella gestione del lavoro familiare donne 25-44 in coppia partner di donne 25-44 Lavoro familiare centrale (6h57 6h57 ) Tempo libero residuale (2h57 2h57 ) Lavoro extradomestico e tempo libero centrali Lavoro familiare residuale Il contributo degli uomini al lavoro familiare era talmente marginale che l assenza dei padri si traduceva in una riduzione del carico di lavoro familiare delle madri di quasi 2h al giorno. L indagine 2003 sull uso del tempo aggiorna il quadro Dopo 14 anni qualcosa è cambiato? Si conferma una forte disuguaglianza di genere nel lavoro familiare E ancora marginale il contributo dei padri al lavoro familiare, ma è in crescita I padri partner di donne 25-44 anni dedicano 1h42 al lavoro familiare Il 78,9% del totale dei padri sono coinvolti per 2h10 Cresce dal 1988-1989 comunque la collaborazione paterna sia per numero di padri coinvolti (+ + 6 punti) sia per tempo dedicato (+ + 21 minuti) Una crescita lenta ma pur sempre una crescita

L organizzazione quotidiana dei padri non cambia con la nascita di un figlio La ripartizione delle attività è molto simile a uomini in coppia senza figli In c oppia se nza figli Lavo ro familiare Lavo ro Tempo fis io lo gico Tempo libero In coppia c on figli Spo s tamenti Tempo no n s pecificato 0 4 8 12 16 20 24 Ore Quando nasce un figlio solo qualche aggiustamento dei padri I padri rinunciano a 30 minuti di tempo libero e a 8 minuti di attività fisiologiche per investire di più in lavoro extradomestico e familiare Ma sono cambiamenti minimi rispetto alle madri i tempi non variano al variare del numero di figli

L organizzazione quotidiana delle madri si rivoluziona con la nascita di un figlio Cresce il numero di ore dedicate al lavoro familiare (3h) Cresce il numero di ore anche all aumentare del numero di figli da 1 figlio a 2 figli + 40 da 2 figli a 3 figli + 1h03 Ciò avviene anche per le lavoratrici seppure con intensità diverse rispettivamente da 5h14 a 5h26 a 5h52 Maternità e paternità impattano in modo diverso sulla riorganizzazione dei tempi di vita Oltre i ¾ del tempo dedicato dalla coppia al lavoro familiare è assorbito dalla donna (78,3%) si arriva al 74% se la donna lavora si arriva al 72,7% se il figlio ha meno di 14 anni L indice di asimmetria è migliorato dal 1988-1989 per le strategie adottate dalle madri e per l incremento del coinvolgimento dei padri. Le madri riducono il tempo dedicato al tempo familiare e in particolare al lavoro domestico incrementando il lavoro di cura per i figli

Cambiamenti strutturali o comportamentali dietro la crescita del coinvolgimento paterno? L incremento del lavoro familiare dei padri è spiegato solo parzialmente da fattori strutturali (elevamento titolo di studio, aumento occupazione femminile) E mutata proprio la propensione dei padri a svolgere lavoro familiare La componente che spiega di più l aumento è il lavoro di cura (cresciuto da 27 a 45 minuti) La componente comportamentale agisce nella direzione di accrescere il coinvolgimento dei padri solo nel lavoro di cura e in direzione opposta nel caso del lavoro domestico Come varia la partecipazione dei padri al lavoro familiare Varia al variare di una serie di caratteristiche dei padri Partecipano di più i padri con titolo di studio più alto: 1h13 con licenza elementare 1h47 con la laurea lavoratori dipendenti: 1h53 contro 1h14 degli autonomi con partner occupata: 1h55 contro 1h31 con partner casalinga del Nord Ovest: 1h58 contro 1h27 di quelli del Sud con figli piccoli < 6 anni: 1h56 contro 1h04 con figli 11-13 anni con solo figli maschi rispetto a quelli con solo figlie femmine: 1h49 contro 1h37 Il numero dei figli non risulta significativo

Quale lavoro familiare svolgono di più i padri? Il 58,6% dei padri svolge il lavoro di cura per 45 minuti Il 50,7% svolge lavori domestici per 38 minuti L asimmetria nel lavoro di cura (72,7% 72,7%) è minore rispetto all asimmetria nel lavoro domestico (85,4% 85,4%) Le madri in un giorno medio dedicano il 62% del tempo dedicato al lavoro familiare ai lavori domestici e il 28% alla cura dei figli Per i padri è l opposto: 36,5% ai lavori domestici 43,2% alla cura dei figli Quale lavoro di cura per i figli? mamme papà Rispondono alle diverse esigenze dei figli (58,3% 58,3%) La maggioranza del tempo di cura è per cure fisiche e sorveglianza (dar da mangiare, vestire, far addormentare, tenerlo d occhio) Nel tempo di cura svolgono soprattutto (57,7% 57,7%) attività ludiche e/o di semplice interazione sociale con i figli In particolare: giocare (20 34%) parlare fare compiti Se si considera il tempo dedicato dai padri coinvolti la differenza di genere è ancora maggiore

Il sabato e la domenica dei padri Il tempo dei padri per la cura dei figli cresce il sabato e la domenica 24 20 Tempo no n s pecificato 16 Spo s tamenti Tempo libero Or e 12 8 Tempo fis io lo gico Lavo ro 4 Lavo ro familiare 0 Lun.-Ven. Sabato Domenica 2002-2003 Il sabato e la domenica dei padri Il tempo dei padri per la cura dei figli cresce il sabato e la domenica 41 giorni feriali 45 sabato 1h01 domenica La percentuale di tempo dedicato al lavoro di cura sul lavoro familiare, invece, diminuisce il sabato e la domenica 46,6% giorni feriali 30,8% sabato 44,3% domenica La differenza è dovuta alla spesa il sabato (25% 25%) che assorbe il 14,4% nei giorni feriali e il 7% la domenica. Di domenica un po più alto il contributo dei padri al lavoro domestico (43% contro 34% feriali e 39,6% sabato)

La paternità a distanza: alcune criticità Nel 2003 sono 623 mila i padri separati, divorziati o risposati che hanno figli e non vivono con loro il 27,2% vive molto vicino, entro 1 Km il 26% nel resto del Comune il 16% in altro Comune, a meno di 16 Km il 10,7% in altro Comune, tra 16 e 50 Km l 11,4% 11,4% a più di 50 Km il 14,4% all estero Emerge una forte criticità per 100 mila padri separati o divorziati che vedono i loro figli al massimo qualche volta l anno (17,1% 17,1%) La paternità a distanza: aspetti positivi 1 aspetto positivo Il dato è in calo rispetto al 1998, quando il 26,5% dei padri vedeva i figli al massimo qualche volta l anno (17,1% 17,1% nel 2003) 2 aspetto positivo Il 58,1% vede i figli tutti i giorni o qualche volta a settimana pur non convivendoci. Anche in questo caso la situazione è migliorata passando dal 55,7% del 1998 al 58,1% del 2003 I padri laureati raggiungono il 65,2%

Una nuova paternità: segnali concreti dalle diverse indagini Istat Diminuisce indice asimmetria nel lavoro familiare (Indagine Uso tempo) Padri più coinvolti proprio nel lavoro di cura dei figli (Indagine Uso tempo, Indagine Famiglie e soggetti sociali) Padri giocano e parlano di più con figli (Indagine Indagine Uso tempo, Indagine Famiglie e soggetti sociali) Padri separati vedono più spesso i figli che nel 1998 (Indagine Indagine Uso tempo, Indagine Famiglie e soggetti sociali) Padri partecipano a corsi preparazione al parto o assistono a travaglio o a parto più che in passato (Indagine sulle condizioni di salute) Ciò significa che sta emergendo una nuova paternità nel Nord del paese, tra le coppie a doppio lavoro, più istruite, in cui il partner svolge lavori che permettono una maggiore conciliazione. Fare famiglia, vivere la famiglia, lavorare La figura del nuovo padre coinvolto attivamente nella cura dei figli e nell organizzazione della vita familiare è più diffusa tra i padri che dedicano meno tempo al lavoro e investono meno nella carriera professionale Non cambia la collaborazione dei padri in presenza di un figlio unico o di due figli Anche il padre sembra darsi da fare per combinare le attività di cura, ma soprattutto di gioco e svago dei figli con il lavoro Anche per il padre l impegno lavorativo intenso ostacola la conciliazione tra lavoro e cura dei figli I padri che investono nella realizzazione professionale sono meno coinvolti sia nelle attività routinarie di cura sia in quelle di svago con i figli Cercano di rimediare nel fine settimana quando cresce la percentuale di bambini che giocano con i padri molto coinvolti nel lavoro I padri non rivoluzionano i propri tempi di vita alla nascita dei figli al contrario delle madri

Ma I padri non rivoluzionano i tempi di vita alla nascita dei figli L arrivo di un figlio non peggiora la situazione dei padri come quella delle madri peggiorano M F opportunità di lavoro sue 19,7 46,9 opportunità di lavoro del partner 39,7 11,9 possibilità di fare ciò che vuole 43,1 48,4 Ma Gli uomini sono ancora poco coinvolti nei congedi parentali su 749 mila lavoratori dipendenti con figli tra 0 e 8 anni che hanno dichiarato di aver fruito dell assistenza facoltativa per l ultimo figlio l 86% è costituito da madri 104 mila padri hanno usato astensione facoltativa 125 mila padri per malattia del figlio negli ultimi 12 mesi 77 mila padri non gli è stata concessa la possibilità di fruire dei congedi 68 mila padri disinformati sui congedi 64 mila padri non ne hanno usufruito per riduzione stipendio i padri disinformati o a cui è stato impedito di ricorrere agli strumenti a sostegno paternità sono di più di coloro che ne hanno fruito generale forma di ritrosia maschile e impedimenti oggettivi dati Osservatorio Famiglia sulla P.A. 79,9% donne gli uomini più difficilmente utilizzano il congedo non retribuito