1.1 Origini. 1.2 Funzioni



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1. ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO DI PREVENZIONE 1.1 Origini Il D.P. è stato istituito con il D.L.vo 502/92 Riordino della disciplina in materia sanitaria, a norma dell art. 1 della Legge 23 ottobre 1992, n. 421, successivamente modificato e integrato con il D.L.vo 517/93 recante Disciplina dei rapporti fra Servizio sanitario nazionale ed università, a norma dell articolo 6 della legge 30 novembre 1998, n. 419 e con il DL.vo n. 229/99 recante: Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, a norma dell art.1 della legge 30 novembre 1998, n. 419. Al D. P. afferiscono le tre grandi Aree della Sanità Pubblica, della Tutela della Salute negli Ambienti di Lavoro e della Sanità Pubblica Veterinaria. Il Testo Unico delle Leggi Sanitarie - R.D. 1934 - prevedeva in Sanità essenzialmente due figure professionali: il Medico e il Veterinario che operavano distintamente nelle cosiddette Condotte, dipendenti dal Sindaco, massima autorità sanitaria sul territorio, assumendo poi funzioni più articolate con la Legge 833/78. Quest ultima, istitutiva del Servizio Sanitario Nazionale, ha determinato con la sua entrata in vigore, l attivazione delle Unità Sanitarie Locali (USL) con relativa configurazione di un Servizio Veterinario e di un Servizio di Ecologia, con rari momenti di confronto (Ufficio di Direzione). Con il D.P. il legislatore ha inteso costituire una macrostruttura polifunzionale ed interattiva al fine di promuovere azioni volte ad individuare e rimuovere le cause di nocività di origine ambientale, umana ed animale, mediante iniziative promosse in collaborazione con i Distretti, con le altre strutture dell Azienda Sanitaria Locale e dei Presidi Ospedalieri, prevedendo così il coinvolgimento di operatori di diverse discipline. 1.2 Funzioni Tra le funzioni del Dipartimento, anche in riferimento alla definizione dei livelli essenziali di assistenza (LEA), a supporto dell Autorità Sanitaria Locale, si profilano le seguenti attività: a) profilassi delle malattie infettive e parassitarie; b) tutela della collettività dai rischi sanitari degli ambienti di vita anche con riferimento agli effetti sanitari degli inquinanti ambientali; c) tutela della collettività e dei singoli dai rischi infortunistici e sanitari connessi agli ambienti di lavoro; d) sanità pubblica veterinaria che comprende sorveglianza epidemiologica delle popolazioni animali e profilassi delle malattie infettive e parassitarie; farmacovigilanza veterinaria; 1

igiene delle produzioni zootecniche; tutela igienico-sanitaria degli alimenti di origine animale; e) tutela igienico-sanitaria degli alimenti; f) sorveglianza e prevenzione nutrizionale. Il Dipartimento di Prevenzione è organizzato nelle seguenti strutture: a) igiene e sanità pubblica; b) igiene degli alimenti e della nutrizione; c) prevenzione e sicurezza degli ambienti di lavoro; d) servizio veterinario, articolato nelle seguenti aree: - sanità animale; - igiene della produzione, trasformazione e commercializzazione, conservazione e trasporto degli alimenti di origine animale e loro derivati; - igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche. Il D.P., di solito, si articola in Servizi e Unità Operative in rapporto all omogeneità della disciplina di riferimento e alle funzioni attribuite, nonché alle caratteristiche e alle dimensioni del bacino d utenza, attraverso un proprio regolamento. Le Regioni individuano le modalità e i livelli di integrazione fra politiche sanitarie ed ambientali, prevedendo la stipulazione di accordi di programma e convenzioni tra le Unità Sanitarie Locali e le Agenzie Regionali per la Protezione dell Ambiente, per la tutela della popolazione dal rischio ambiente, con particolare riguardo alle attività di sorveglianza epidemiologica e di previsione dei rischi. Nella regolamentazione del D.P. le Regioni, in riferimento a particolare esigenze territoriali, possono prevedere, all interno dello stesso, ulteriori servizi (Epidemiologia, Medicina Legale ecc..) 1.3 Attività Servizio di Igiene e Sanita' Pubblica Tale servizio promuove la tutela della salute collettiva nel rispetto di quanto definito dal D.P.C.M. 29/11/2001 Definizione dei Livelli Essenziali di Assistenza. Tra le sue attività si riconoscono le seguenti: Controllo malattie infettive e bonifica focolai (vedi capitolo sul sistema delle notifiche); Interventi di educazione sanitaria per prevenire il diffondersi delle malattie infettive; Medicina del viaggiatore; Vigilanza igienica sulle attività di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione; 2

Controllo dei fattori di rischio di infezioni: lotta contro i microrganismi patogeni ed i loro vettori attivi e passivi (lotta alle mosche e ad altri insetti volanti e striscianti, lotta antimurina, profilassi in caso di malattie infettive; mediante operazioni di disinfezione, disinfestazione e derattizzazione. Verifica degli effetti sulla salute da inquinamento atmosferico e acustico; Tutela e controllo del suolo contro il pericolo di inquinamento da rifiuti solidi e liquidi (D.Lvo 22/1997 e segg.; D.L.vo 152/99 e segg.); Tutela e controllo dell'aria contro i pericoli di inquinamento atmosferico (L. 615/1966; D.P.R. 203/1988 DPR 25/07/91, e segg.); Verifica degli effetti sulla salute da detenzione e smaltimento dei rifiuti speciali, tossici e nocivi; Verifica degli effetti sulla salute dalla qualità delle acque destinate a consumo umano (D.P.R. 236/88 D.Lvo 31/2001); Tutela e controllo delle acque contro i pericoli di inquinamento industriale, domestico ed agricolo (D. L. 152/1999 e segg.); Verifica degli effetti sulla salute dalla qualità delle acque di balneazione; Pareri per Autorizzazione all'impiego di radioisotopi in Medicina Nucleare e di Radioimmunologia (R.D. 1265/34, D.P.R. 185/64 e succ.) Verifica degli effetti sulla salute da scarichi civili, produttivi e sanitari; Valutazione dell impatto sulla salute umana dei fattori di nocività, pericolosità e di deterioramento negli ambienti di vita e indicazione delle misure idonee alla tutela della salute umana; Determinazione qualitativa e quantitativa dei fattori di rischio di tipo biologico presenti negli ambienti di vita; Controllo e sicurezza di impianti negli ambienti di vita; Formulazione di mappe di rischio ambientale; Verifica della compatibilità dei piani urbanistici e dei progetti di insediamento industriali e delle attività lavorative in genere con le esigenze di tutela della salute della popolazione; Tutela delle condizioni igieniche e di sicurezza degli edifici in relazione alle diverse utilizzazioni con particolare riferimento agli edifici ad uso pubblico e collettivo (scuole, uffici pubblici, cinema, teatri, ecc.); Controllo sui farmaci, stupefacenti, sostanze psicotrope, presidi medico chirurgici; Controllo sulla produzione, detenzione, commercio ed impiego dei gas tossici; Controllo dell uso delle radiazioni ionizzanti e non negli ambienti; Vigilanza e controllo delle sostanze e dei preparati pericolosi e sulla loro etichettatura; Vigilanza sulle industrie insalubri (D.M. 5/09/94 - R.D. 1265/34); 3

Pareri per progetti di insediamenti industriali e sedi di attività lavorative varie; nulla-osta; (D.M. 5/09/94 - R.D. 1265/34); Pareri per impianti di approvvigionamento idrico a scopo non potabile (D.L. 152/99, D.M. 26/03/91); Vigilanza sulla protezione della salute della popolazione dai rischi derivati dalla presenza di fibre di amianto nell atmosfera e nei materiali (L.257/92). Gestione del Registro Nominativo della Cause di Morte (RENCaM); Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione Il Servizio si occupa prevalentemente del controllo e della verifica della qualità igienicosanitaria degli alimenti di origine non animale e delle bevande nelle diverse fasi: produzione, trasformazione, conservazione, commercializzazione, trasporto, deposito e somministrazione. Tra gli obiettivi primari, il Servizio garantisce qualità e sicurezza (microbiologica, chimica e fisica) degli alimenti, a tutela della salute pubblica e dei diritti del consumatore. Il Servizio, inoltre, promuove l adozione di una corretta alimentazione sia alle fasce di età più giovani (asili scuole), o a gruppi di popolazione a rischio di malattie cerebro- cardio- vascolari o degenerative), attraverso interventi programmati di sensibilizzazione verso stili alimentari più sani. Servizio di Igiene e Medicina del Lavoro e il Servizio di Prevenzione e Sicurezza degli ambienti di lavoro Tra le competenze dei Servizi suddetti si annoverano: Notifiche dei nuovi insediamenti industriali e/o di nuovi da adattare e/o ampliare ad ambienti di lavoro ex art.48 D.P.R. 303/56; Denunce di malattie professionali, ricezione delle stesse, effettuazioni di indagini su richiesta di intervento della magistratura, dei lavoratori interessati dei Sindacati dei Patronati e/o su iniziativa; Assunzione di notifica di lavori di bonifica in materia di amianto ex art.25 D.Lvo.277/91; Autorizzazione all impiego di gas tossici ex art.6 R.D. 9/1/27 n. 147 concernente approvazione del regolamento speciale per l impiego dei gas tossici; Esame piani di sicurezza ex art.18 L.55/90; Formazione ed aggiornamento del personale Simel e di altri Servizi del Dipartimento di Prevenzione Collettiva e della ASL; Formazione delle figure istituzionali previste dal D.Lgs. 626/94 (datori di lavoro, dirigenti,preposti,lavoratori, ASPP, RSPP, RSL, M.C.) Educazione alla sicurezza degli allievi delle scuole di ogni ordine e grado; Accertamento dei fattori di rischio di tutte le attività lavorative; Verifiche di impianti tecnici, macchine ed apparecchiature; 4

Omologazione di impianti elettrici antideflagranti; Verifiche della conformità delle macchine ai R.E.S. (Requisiti Essenziali di Sicurezza); Formazione alla sicurezza delle figure istituzionali previste dal DLgs n. 626/94 (datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori, ASPP, RSPP, RLS); Servizio Veterinario I Servizi Veterinari svolgono attività per il controllo delle malattie infettive degli animali, ivi comprese le zoonosi, sul benessere degli animali e garantiscono la sorveglianza sulla salubrità degli alimenti di origine animale durante tutte le fasi ( dai campi - stalla alla tavola ). Tali Servizi si interfacciano non solo con gli altri Servizi del Dipartimento di Prevenzione, ma anche con una fitta e capillare rete di Strutture, distribuita su tutto il territorio nazionale che interloquisce con le Strutture Veterinarie degli altri Paesi dell Unione Europea e non. I Servizi suddetti, infatti, sono collegati tra di loro, direttamente con la Direzione Generale della Sanità Veterinaria e degli Alimenti o indirettamente attraverso gli Uffici Adempimenti Comunitari (U.V.A.C.) e con i Posti d Ispezione Frontalieri (P.I.F.). Vi è tra dette Strutture un collegamento informatizzato che consente in tempo reale di conoscere la movimentazione sia degli animali vivi che delle derrate di origine animale in transito su tutto il territorio, attraverso l attivazione di procedure validate e riconosciute da tutti gli Stati Membri ed anche dai Paesi non comunitari, con protocolli specifici (Sistema di Sorveglianza Attiva). Per la vigilanza, il controllo e le analisi appropriate, i Servizi Veterinari si avvalgono della Rete degli Istituti Zooprofilattici. Negli Istituti, inoltre, sono presenti Centri di Referenza collegati con l Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) l Agenzia delle Nazioni Unite per l Alimentazione e l Agricoltura (FAO) e l Office International des Epizooties (OIE). Tra questi Centri figurano: il Centro di Referenza Nazionale Antrace - Produzione Vaccini (ISZ Puglia-Basilicata), il Laboratorio di Referenza Nazionale per la Salmonellosi e per l Influenza Aviaria (ISZ Venezie); il Centro di Referenza Nazionale per la Rabbia (ISZ Venezie); Centro di Refenza Nazionale per le Malattie Esotiche, Centro di Collaborazione della FAO per l Epidemiologia Veterinaria ed Informatica, Laboratorio di Referenza dell OIE per la PPCB (Pleuro-Polmonite Contagiosa dei Bovini) e la Brucellosi, Centro di Collaborazione dell OIE per la Formazione Veterinaria, l Epidemiologia, la Sicurezza Alimentare e il Benessere Animale (ISZ Abruzzo Molise); Centro di Referenza Nazionale Neuropatologie Animali ed Encefalopatie Comparate (ISZ Piemonte Liguria Valle d Aosta). 5

Sicurezza Alimentare Il Servizio di Igiene della Produzione, trasformazione, commercializzazione e trasporto degli alimenti di origine animale e il Servizio di Igiene degli allevamenti e delle produzioni zootecniche, operano, tra l altro, sugli impianti di macellazione e trasformazione degli alimenti e prodotti di origine animale nelle fasi di produzione, trasformazione, commercializzazione, trasporto e deposito, vigilano sui farmaci e sui presidi veterinari e sull impiego negli allevamenti di sostanze vietate. Tale vigilanza si articola nelle seguenti fasi: applicazione del concetto di rintracciabilità dei prodotti secondo il nuovo quadro giuridico del settore alimentare che segue l intera filiera alimentare; valorizzazione delle produzioni primarie per promuovere una migliore qualità dell alimento, sin dalla prima fase della filiera; validazione dei piani di autocontrollo (HACCP) attraverso specifiche procedure di monitoraggio a partire dalla produzione primaria per giungere al prodotto finito (flowchart); esecuzione di appropriati controlli ufficiali attraverso procedure standardizzate e riconosciute che vedono coinvolti diverse figure professionali; capacità di attuare rapide ed efficaci misure a fronte di emergenze sanitarie che si possano manifestare in qualsiasi punto della catena alimentare; attenzione verso nuove problematiche emergenti (aflatossine, diossina, ecc..). Tra le attività di controllo nel campo della sicurezza degli alimenti promosse e coordinate dal Ministero della Salute, si segnala quella del Piano Nazionale Residui (PNR). Esso consiste in un programma annuale di sorveglianza e di monitoraggio sui foraggi e sui prodotti di origine animale per rilevare la presenza di eventuali residui (antibiotici, farmaci, aflatossine, radionuclidi, diossina, ecc..) dannosi per la salute umana. Tale pianificazione vede un coinvolgimento capillare e diffuso di tutte le articolazioni della Sanità Pubblica Veterinaria (ASL, IZS, Servizi Veterinari Regionali, Ministero) ed ha consentito negli anni di svelare molecole tossiche e/o di affrontare efficacemente le problematiche emergenti. A garanzia del consumatore europeo, inoltre, è attivo un complesso ed articolato sistema di allerta per notificare in tempo reale i rischi diretti o indiretti per la salute pubblica connessi al consumo di alimenti o mangimi. E stato istituito, infatti, un sistema rapido di allerta comunitario, sotto forma di rete, a cui partecipano la Commissione Europea e gli Stati membri dell'unione. L'Ufficio VI della Direzione Generale della Sanità Veterinaria e degli Alimenti del Ministero della Salute è il punto di contatto italiano per il sistema di allerta comunitario. 6

Il meccanismo delle comunicazioni rapide, sempre più numerose negli ultimi anni, è uno strumento essenziale per la valutazione di eventuali rischi e per la tutela del consumatore. Al riguardo, il flusso delle "allerte" deve garantire sia la completezza delle informazioni che la tempestività della comunicazione. Ciò si realizza con apposite procedure operative che prevedono: schede di notifica standard (completezza delle informazioni); uso della posta elettronica (tempestività della comunicazione). Le notifiche vengono quindi comunicate e condivise tra gli Stati membri via rete, in tempo reale. L attività del sistema di allerta prevede il ritiro di prodotti pericolosi per la salute umana o animale. Nel caso di rischio grave ed immediato (esempio tossina botulinica), oltre a disporre immediatamente il sequestro dei prodotti, tramite l intervento del Comando Carabinieri della Sanità e degli Assessorati Regionali, la procedura di emergenza può essere integrata con comunicati stampa. In questo caso vengono informati i cittadini sul rischio legato al consumo di un determinato prodotto e sulle modalità di riconsegna dell alimento alla ASL territorialmente competente. Il sistema di allerta comunitario trova il fondamento giuridico nella Direttiva 92/59/ CEE del Consiglio Europeo recepita col Decreto Legislativo 115/95, relativa alla sicurezza generale dei prodotti e nel regolamento CE 178/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, che stabilisce i principi e i requisiti generali della legislazione alimentare, istituisce l'autorità Europea per la Sicurezza Alimentare e vigila sulla salubrità degli alimenti per la tutela del consumatore. Tale sistema, in un contesto globalizzato, consente non solo di identificare, in modo puntuale, eventuali alterazioni di varia natura sugli alimenti in una precisa area, ma anche di seguire, in tutta l Unione, l intera filiera di produzione del lotto così identificato. Ciò consente di limitare e ridurre il rischio di intossicazioni in tutta la popolazione europea. Questo modello operativo, collaudato negli anni, potenziato, potrebbe rappresentare uno strumento valido anche nei confronti di tossinfezioni alimentari diffuse deliberatamente a scopo terroristico o intimidatorio (vedi: epidemia deliberata di salmonellosi in The Dalles, Oregon, USA, 1984). L esperienza epidemiologica dei Dirigenti del Dipartimento di Prevenzione nel settore, potrebbe essere utilizzata non solo per una diagnosi differenziale tra una tossinfezione comune ed una indotta a scopo terroristico, ma soprattutto per preparare le opportune strategie di intervento e l idoneo linguaggio da adottare nella trasmissione delle informazioni alla collettività. 7

Disinfezione, disinfestazione e derattizzazione Sono presenti nel Dipartimento di Prevenzione, di solito presso il Servizio di Igiene Pubblica e di Sanità Animale, operatori specializzati nelle attività di sanificazione. Il nucleo che afferisce al Servizio di Igiene Pubblica svolge attività di supporto agli Enti locali per il controllo di blatte e blattelle, mosche, zanzare, pulci, cimici, pidocchi e zecche, roditori infestastanti, offrendo un valido contributo per il controllo dell igiene ambientale sul territorio e per la prevenzione delle malattie infettive veicolate da vettori (rickettsiosi, leishmaniosi, salmonellosi, pediculosi, scabbia, ecc..). Di recente tali prestazioni, purtroppo, sono assicurate da Ditte esterne che se ne aggiudicano l esclusiva tramite gare di appalto stipulate con l Azienda Sanitaria interessata, impedendo così la necessaria sinergia con il Servizio di Igiene Pubblica. Tali funzioni, prima della esternalizzazione rappresentavano, infatti, uno strumento aggiuntivo alle attività di epidemiologia applicata, anche in virtù della possibilità di effettuare una valutazione quali-quantitativa dei vettori presenti al momento in un territorio per la formulazione di calcoli biostatistici, al fine di produrre strategie di intervento mirate. In relazione anche alla prevenzione delle attività bioterroristiche, ed anche in riferimento al fatto che i summenzionati vettori rappresentano potenziali veicoli di infezione, tali strutture necessariamente devono essere potenziate e il personale adeguatamente formato e munito di opportuni Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). Il nucleo che afferisce al Servizio di Sanità Animale svolge preminentemente degli interventi di sanificazione durante delle epizoozie che coinvolgono gli allevamenti. Negli anni tale attività ha consentito, durante la diffusione dell afta epizootica, delle pesti suine (classica e africana) di risanare completamente intere aree geografiche coinvolte. 1.4 Sistema di notifica delle malattie infettive nell uomo e negli animali Malattie nell uomo All interno del D.P. è presente una struttura predisposta al monitoraggio epidemiologico delle malattie infettive, al loro controllo e all elaborazione di specifiche campagne vaccinali. Di norma essa all interno del Dipartimento si identifica con il Servizio di Epidemiologia, il quale si interfaccia in modo attivo da un lato, con gli operatori sanitari degli altri Servizi (limitatamente al Settore delle Malattie Zoonosiche, con i Servizi Veterinari), con i Distretti Sanitari e con i Presidi Ospedalieri e, dall altro con i Medici di Medicina Generale, con i Pediatri di Libera Scelta. 8

Il Sistema di Denuncia delle Malattie Infettive e Parassitarie, previsto dalla vigente normativa, è alla base di questo sistema di sorveglianza attiva, in quanto i dati ottenuti in modo puntuale possono essere elaborati e rappresentare, quindi, il momento strategico per il controllo della diffusione nella collettività delle principali malattie infettive. L elevata incidenza, pertanto, di una determinata malattia infettiva, di una grave zoonosi o di una massiva tossinfezione alimentare è prontamente registrata, determinando a cascata una procedura di intervento, che coinvolge tutti i livelli sanitari (altre ASL, Ospedali, Osservatorio Epidemiologico, Assessorato alla Sanità, Istituto Superiore di Sanità, Istituti Zooprofilattici, Ministero della Salute). Nell immediato, di concerto con i poteri decisionali più alti, possono essere attivati diversi interventi operativi, quali le campagne vaccinali mirate al controllo dello sviluppo di nuovi casi di malattia, vincoli restrittivi per la collettività ed per i contatti (ordinanze, divieti, restrizioni), approfondimenti di indagini di laboratorio con il coinvolgimento di Enti e Istituti specializzati. Questo sistema negli anni è stato efficacemente collaudato, superando piccole epidemie, quali ad esempio l epidemia di morbillo, le epidemie influenzali, tossinfezioni di intere comunità, ecc. Detto sistema, da potenziare per gli eventi bioterroristici, dovrà prevedere anche una interazione con le altre Amministrazioni dello Stato, in particolare le Strutture afferenti al Ministero degli Interni che ha la delega per la gestione delle complesse problematiche che coinvolgono la Difesa Civile. Sara quindi importante concentrare gli sforzi per acquisire mezzi e strutture adeguati per fronteggiare simili eventi nonché promuovere una specifica formazione di tutti gli operatori del S.S.N. su tali compiti, al momento non prevista nei curricula professionali e nell attuale organizzazione del Servizio Sanitario Nazionale. La notifica o denuncia è l atto obbligatorio con cui il Medico informa l Autorità Sanitaria di casi di malattie infettive e parassitarie di cui è venuto a conoscenza. Tale notifica viene effettuata, anche al solo sospetto, limitatamente alle malattie elencate dal T.U. delle Leggi Sanitarie 1934 aggiornato con successivi Decreti Ministeriali. Nel D.M. 15 dicembre 1990, infatti, vengono identificate le malattie sottoposte a denuncia in I-II-III e IV classe, delineando così anche le procedure da porre in essere. Nella Classe I vengono identificate le malattie per le quali si richiede segnalazione immediata o perché soggette a Regolamento Sanitario Internazionale (R.S.I.) o perché riveste un particolare interesse. 9

Nella I Classe sono inserite le seguenti malattie: Colera, Febbre Gialla, Febbre Ricorrente Epidemica, Febbri Emorragiche Virali, Peste, Poliomielite, Tifo Esantematico, Botulismo, Difterite, Influenza con isolamento virale, Rabbia, Tetano, Trichinosi. Nella notifica delle malattie di I Classe deve essere rispettato il seguente flusso informativo: MEDICO => AUSL => REGIONE => MINI SAN - ISS => OMS ISTAT Nella II Classe sono inserite le seguenti malattie: Blenorragia, Brucellosi, Diarree infettive non da salmonella, Epatiti virali A-B-non A non B, Epatiti virali non specificate, Febbre Tifoide, Legionellosi, Leishmaniosi cutanea e viscerale, Leptospirosi, Listeriosi, Meningite ed Encefalite Acuta Virale, Meningite meningococcica, Morbillo, Parotite, Pertosse, Rickettsiosi diversa da Tifo Esantematico, Rosolia, Salmonellosi non tifoide, Scarlattina, Sifilide, Tularemia, Varicella. Nella notifica delle malattie di II Classe deve essere rispettato il seguente flusso informativo: MEDICO => AUSL => REGIONE => MINI SAN - ISS ISTAT Nella III Classe sono inserite le seguenti malattie: Aids, Lebbra, Malaria, Tubercolosi, Micobatteriosi non tubercolari. Nella notifica delle malattie di III Classe deve essere rispettato il seguente flusso informativo: MEDICO => AUSL => REGIONE => MINI SAN - ISS ISTAT Per le modalità di notifica dell AIDS, si fa riferimento alle Circolari del Ministero della Sanità che limitano il flusso informativo dal Medico direttamente alla Regione e al Ministero. Nella IV Classe vengono identificate le malattie per le quali alla segnalazione del singolo caso, da parte del Medico, deve seguire la segnalazione dell AUSL solo quando si verificano focolai epidemici. Sono inserite in tale Classe le seguenti malattie: Dermatofitosi, Malattie trasmesse da alimenti, Pediculosi, Scabbia. Nella notifica delle malattie di IV Classe deve essere rispettato il seguente flusso informativo: MEDICO => AUSL => REGIONE => MINI SAN - ISS ISTAT Questo sistema di flussi informativi sulla diffusione e l andamento delle malattie infettive nel Paese è un sistema efficace e collaudato e in continuo aggiornamento, con la nascita anche in Italia del C.C.M. (Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie) istituito presso il Ministero della Salute con Legge n. 138 del 26 maggio 2004 Interventi urgenti per fronteggiare situazioni di pericolo per la salute pubblica e organizzato con D.M. 1 luglio 2004 Disciplina dell organizzazione per la prevenzione ed il controllo delle malattie. Il C.C.M. opera principalmente in questi settori: Malattie infettive e diffusive Promozione della salute 10

Ambiente e clima Vaccini e vaccinazioni Incidenti Bioterrorismo. Malattie negli animali Il controllo delle malattie degli animali incide significativamente sulla salute delle persone e sulle produzioni agro-alimentari, in quanto alcune malattie degli animali da reddito e di affezione o degli animali selvatici che vivono in ambienti urbani o rurali (es. tubercolosi, brucellosi, ornitosi, rabbia, tularemia, leptospirosi, parassitosi) si trasmettono direttamente all uomo. In particolare, le patologie degli animali da reddito possono avere importanti conseguenze sull alimentazione umana e sulla qualità e sanità dei prodotti di origine animale, sia direttamente per la possibile veicolazione di patogeni attraverso gli alimenti, che indirettamente per gli eventuali trattamenti farmacologici sugli animali e per lo scadimento delle condizioni di benessere degli animali destinati alle produzioni. Altre patologie (BSE, afta, brucellosi, influenza aviaria, ecc.), infine, possono condizionare la produttività zootecnica in termini quantitativi fino ad assumere rilevanza zoo-economica che investe negativamente l intero mercato internazionale, come dimostrato recentemente dalla diffusione in Gran Bretagna dell Encefalopatia Spongiforme dei Bovini (Mucca Pazza). Per tutelare la salute dell uomo attraverso un capillare lavoro sul mondo animale, è necessario pertanto istituire una costante e puntuale sorveglianza del patrimonio zootecnico. Tale sorveglianza prevede la realizzazione di un adeguato sistema di epidemio-sorveglianza attiva. Controlli del bestiame sempre più approfonditi, innovativi piani di sorveglianza ed eradicazione, aggiornati con le moderne scoperte di laboratorio, rappresentano il momento fondamentale che vede il lavoro congiunto della Commissione europea, del Ministero della salute, delle Regioni, degli Istituti di Zooprofilassi e delle ASL. Tale organizzazione può rappresentare un buon modello operativo, anche per fronteggiare l introduzione nel patrimonio zootecnico a scopo terroristico, di virus, batteri e tossine particolarmente virulenti sia per la popolazione animale che per quella umana (rischio diffusione virus afta epizootica sul territorio dell Unione Europea, oggi malattia assente da anni). Il Regolamento di Polizia Veterinaria per la sorveglianza delle malattie infettive (Peste equina, Peste suina classica, Peste suina africana, Malattia vescicolare del suino, Afta epizootica Stomatite vescicolare, Peste bovina, Peste dei piccoli ruminanti, Pleuropolmonite contagiosa bovina, Dermatosi nodulare contagiosa - Lumpy Skin Disease, Febbre della Valle del Rift, Febbre 11

catarrale degli ovini - Blue Tongue, Vaiolo ovino-caprino, Influenza aviaria altamente patogena, Malattia di Newcastle, Encefalopatia Spongiforme Bovina, Scrapie, Brucellosi bovina e ovicaprina Tubercolosi bovina, Leucosi bovina enzootica) prevede un insieme di misure finalizzate al loro controllo ed eradicazione, come l'obbligo di abbattimento (stamping out) e distruzione degli animali presenti negli allevamenti colpiti, l'istituzione di particolari zone (zona infetta, zona di protezione) dove viene limitata o impedita la movimentazione degli animali e l'effettuazione di specifiche prove diagnostiche, oltre all'eventuale trattamento o distruzione di prodotti di origine animale. L andamento epidemiologico delle malattie infettive è costantemente monitorato grazie alla rete di sorveglianza attiva summenzionata e attraverso dei piani di eradicazione con opportuni provvedimenti (vaccinazioni, misure restrittive, risanamento degli allevamenti colpiti, ecc..). Il tutto si attua sotto il Controllo Nazionale (Ministero della Salute) ed Europeo (Direzioni Generali della Commissione Europea). Quest ultime si avvalgono di Organismi Internazionali, quali l Office International des Epizooties (O.I.E.). L'O.I.E. è infatti un'organizzazione intergovernativa che ha l'obiettivo fondamentale di garantire la massima trasparenza circa lo status sanitario degli animali nei Paesi Membri per la prevenzione della diffusione delle malattie infettive degli animali. Le malattie infettive che interessano gli animali domestici e selvatici sono numerose e determinate dai più svariati agenti quali batteri, virus o altri agenti infettanti non convenzionali (prioni). Sono di seguito riportate soltanto quelle malattie che rivestono particolare importanza, non solo perché estremamente diffusibili o rischiose per la salute pubblica, ma anche perché in grado di determinare danni economici dovuti alle restrizioni che vengono imposte alla commercializzazione degli animali vivi e dei prodotti di origine animale provenienti dalle zone colpite. Esse sono attualmente inserite nella Lista A ed in parte nella Lista B dell' Office International des Epizooties (O.I.E ) di Parigi, i cui standard sanitari influenzano l'organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) nella stesura degli accordi commerciali sanitari e fitosanitari (SPS) internazionali. L elenco delle malattie appartenenti alla Lista A e alla Lista B è riportato nell allegato 1. La presenza di una di queste malattie implica l'applicazione di un insieme di misure finalizzate al loro controllo ed eradicazione, quali l'obbligo di abbattimento e distruzione degli animali presenti negli allevamenti colpiti, l'istituzione di particolari zone dove viene limitata o impedita la movimentazione degli animali, l'effettuazione di specifiche prove diagnostiche e infine l'eventuale trattamento o distruzione di prodotti di origine animale. 12

In caso di malattia grave, inclusa nella Lista A, l'autorità Competente del Paese colpito deve inviare immediatamente (entro le 24 ore) la notizia all'o.i.e. che la dirama agli altri Membri. Ogni Paese Membro è inoltre impegnato all'invio di un report annuale recante le informazioni relative ad ogni malattia infettiva animale, incluse quelle trasmissibili all'uomo. Tra i compiti dell' O.I.E. ci sono anche: la raccolta, l'analisi e la diffusione delle informazioni scientifiche; l'emanazione di regole internazionali per il commercio di animali vivi e di prodotti di origine animale al fine di garantire la sicurezza sanitaria nel commercio mondiale. 13