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1 Sindaco BERGAGNA Stefano Punto n. 2 all O.d.G.: Revisione straordinaria delle partecipazioni pubbliche ai sensi dell art. 24 del D.Lgs. n. 175/2016. Come sapete, il tema delle società partecipate dagli Enti pubblici è un tema da parecchio tempo all attenzione dell opinione pubblica. Si è parlato molto spesso di carrozzoni e questo è un ambito dove esistono i carrozzoni. Esistono le società serie e esistono anche diversi carrozzoni. Carrozzoni, per così dire, che costano, che sono a carico della finanza pubblica perché, essendo società partecipate dallo Stato o dagli Enti locali, se chiudono i bilanci in rosso, questi bilanci vengono ripianati dagli Enti pubblici e dallo Stato, quindi dalla collettività. Nel corso degli ultimi decenni c è stato un proliferare di questi enti, sicuramente molto più di quelli che servivano. Ora il legislatore ha avviato non solo adesso, già da un po, ma si stringe sempre un po di più quello che è il controllo un percorso di verifica e quindi ci sono anche dei criteri, dei paletti fissati dalla Corte dei Conti per capire quali sono gli enti che possono essere mantenuti perché hanno una funzione di servizio della comunità, della collettività, e invece quali enti non c è nessun senso che debbano continuare ad esistere perché sono solo poltronifici, stipendifici e quant altro. Si riporta il caso di moltissimi enti con i bilanci stabilmente in rosso, per esempio enti dove il numero degli amministratori, del Consiglio di amministrazione, il CdA, il Presidente, sono superiori al numero dei dipendenti. Quindi ci sono diversi criteri che la Corte dei Conti e la normativa in esame hanno individuato per indicare le aree soggette a revisione e per dire: queste società le chiudiamo. Parliamo di forme societarie, non di altre forme, quindi SpA pubbliche. Il Comune di Buja ha due di queste situazioni come società partecipate: una è la NET e l altra è il CAFC. Sono due SpA, sono due

2 società pubbliche partecipate al 100% dalle pubbliche Amministrazioni, quindi sono società totalmente pubbliche, totalmente in mano pubblica. Sulla NET - adesso vado a memoria - credo che abbiamo lo 0,01%, se non ricordo male. Storicamente, cos è successo? Quindici anni fa, quando si trattava di gestire il servizio dei rifiuti, il Comune acquistò poche quote, due o tre quote, perché la maggioranza delle quote di questa società è in mano al Comune di Udine. È una partecipata, ma il 90% e passa della NET è in mano al Comune di Udine. Questo fatto di avere anche piccole quote ha dato considerevoli vantaggi all Amministrazione comunale, cioè in termini di relazione contrattuale. E credo che tutto è migliorabile, tutto è perfettibile, però il servizio che negli ultimi anni la NET ha operato per conto del Comune in materia di raccolta differenziata o di gestione dei rifiuti, dal mio punto di vista è stato molto valido ed anche a costi contenuti. Certo, si può migliorare. Non entro nello specifico del fatto che si possa gestire la raccolta con sistemi diversi, tipo porta a porta o sistemi misti o altri metodi, perché la NET in altri Comuni gestisce anche il porta a porta o opera con altri sistemi. Quindi questa è una scelta esclusivamente del Comune, è il Comune che dice: voglio gestire in questo modo. E la NET è un esecutore. Quindi se un domani una futura Amministrazione vorrà passare al porta a porta, sapendo che costerà di più - sapendo che costerà di più perché il porta a porta costa di più potrà farlo, eccetera. Chiaramente, non c è motivo in tutti i parametri che ci sono per dismettere questo 0,01%, non c è nessun elemento per uscire da questa società partecipata: 1) perché la società è in attivo e, 2), perché effettivamente è una società che per quanto ci riguarda opera bene per il Comune e anche come società ha valori di bilancio nettamente positivi. La seconda società in cui siamo dentro è il

3 CAFC, che gestisce l acquedotto e gestisce il ciclo della depurazione. Quindi tutti i depuratori comunali, le fognature sono, in quello che si chiama ciclo idrico integrato, perché ci sono state diverse normative che si sono stratificate nel tempo, diverse norme di legge, poi qui c è stata tutta la battaglia riguardo al fatto se l acqua dovesse essere pubblica o dovesse essere Adesso non vi sto a riassumere tutto questo discorso. Fatto sta che gli acquedotti nella nostra regione Perché in altre realtà cito Hera, cito società quotate in borsa, quotate il sistema idrico e anche della depurazione è in mano a società private. Ricordo il caso di Roma quest estate o altre situazioni, dove magari sono stati fatti investimenti, ma sono stati fatti da parte di società private che gestiscono l acqua. Quindi questo è stato anche un dibattito politico del passato che adesso non voglio riassumere. Però io ritengo che una gestione sovraccomunale in forma societaria abbia un significato, vediamo che anche in questo caso sicuramente molte cose possono essere migliorate non dico di no però non è che cambiando forma di ente Adesso bisognerebbe chiedersi: quale sarebbe l alternativa? Qual è l alternativa se usciamo dal CAFC? Credo che non troviamo alternative valide. Anche perché il nostro sistema idrico ormai dipende da una centrale come quella di Campo e da altri punti di approvvigionamento che sono fuori dal nostro comune, quindi non credo che a questo punto sarebbe una scelta razionale per il Comune. Tutti i Comuni sono assieme, qui abbiamo una partecipazione azionaria del 3 virgola qualcosa, o forse meno (voci confuse). Ecco, dell 1,8. Però anche gli altri Comuni hanno così. Cioè qualche Comune grosso, come Udine, magari ha un po di più, però c è una situazione abbastanza paritaria e nelle scelte della società tutti i Sindaci vengono chiamati, cioè c è proprio un controllo dei Sindaci

4 sulla società: esiste il cosiddetto sistema del controllo analogo, c è il Consiglio di amministrazione che viene nominato dai Sindaci. È chiaro che poi entra un po la politica perché si formano gli equilibri, il candidato di centro-destra, il candidato di centrosinistra, ne mettiamo uno per uno. Cioè dopo ci sono anche queste cose. Però certamente il controllo avviene da parte dei Comuni. Per cui anche in questo caso non ha senso né significato in quanto: 1) non ci sono motivi per dismettere questa società perché comunque produce utili, 2) è una società che svolge un servizio strumentale per il Comune, 3) non avremmo un alternativa valida. Quindi anche in questo caso non rientriamo in quelle situazioni di società, come vi dicevo prima, dove il Consiglio di amministrazione è fatto da sette persone e magari ci sono la segretaria, un altro dipendente e finita lì. Ci sono in giro di questi enti, la cui utilità non si comprende, che costano e che adesso verranno chiusi perché la Corte dei Conti Qua dentro avete visto delle schede che vanno compilate, c è tutto un sistema di schede, richiesto dalla Corte dei Conti. I dati vanno trasmessi anche alla Corte dei Conti, per cui la magistratura contabile farà una verifica. Se dovessimo assumere qua dati sbagliati o decisioni sbagliate, ovviamente verremmo indagati per danno erariale. Perché questo succede. Ma credo che le cose siano fatte giuste, rientriamo in tutti i parametri previsti dalla normativa, per cui credo che questa sia la scelta corretta. Abbiamo fatto le verifiche e manteniamo queste società e quindi possiamo andare avanti in questo modo. Apro la discussione. Chi chiede la parola? Tondolo. Cons. TONDOLO Andrea Per quello che concerne questo punto all ordine del giorno non ci sono da parte mia particolari osservazioni da fare, anche perché, come ci è stato ricordato ampiamente, si tratta di una

5 ricognizione con relative conferme per due partecipazioni a servizi cosiddetti in house, fondamentali tra i servizi comunali, come quello del servizio idrico integrato e quello del ciclo dei rifiuti. Anche la relazione accompagnatoria che ci è stata fornita ne evidenzia le caratteristiche, rispondenti a quanto indicato dall ex art. 24 del D.Lgs. n. 175 del 29 agosto 2016, così come è stato recentemente modificato a giugno da un altro decreto. Tra l altro, come ricordato, tutte due le società svolgono attività di produzione di servizi di interesse generale e quindi non rientrano tra quelle per le quali vi è necessità di dismissione o di modifica o di conglobamento previsto dal Testo unico sui servizi pubblici. Quindi su questo aspetto io non ho particolari osservazioni, come dicevo. Chiedo soltanto di correggere due schede a pag. 8 e a pag. 10, dove alla NET S.p.A. è stata erroneamente attribuita l attività di gestione servizi idrici integrati in luogo di gestione dei rifiuti. Sindaco BERGAGNA Stefano Sì, ce n eravamo accorti. Gli uffici correggeranno. Bene, altri interventi? Non ci sono altri interventi. Allora, con le correzioni testé indicate e altre che magari dovessero emergere da un controllo, perché qui hanno fatto gli atti un po alla svelta, possiamo porre ai voti la delibera. Voti favorevoli:... Contrari: nessuno. Astenuti: nessuno. Facciamo anche l immediata esecutività perché c è un termine di legge, quindi anche per quello abbiamo convocato il Consiglio molto rapidamente. Immediata esecutività. Favorevoli: unanimità.