PARTE 2: LA COMUNICAZIONE

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ITF SELEZIONE - FORMAZIONE PARTE 2: LA COMUNICAZIONE Il termine comunicazione deriva dal verbo comunicare che nel suo significato originale (latino) vuol dire "mettere in comune" ossia condividere con gli altri pensieri, opinioni, esperienze, sensazioni e sentimenti. La comunicazione non è semplicemente parlare ma presuppone necessariamente una relazione e quindi uno scambio. Bibliografia Pragmatica della comunicazione umana P.Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Astrolabio, 1967 Teorie e tecniche della comunicazione interpersonale Enrico Cheli, Franco Angeli 2007 Pragmatica della comunicazione La Scuola di Palo Alto in California, attraverso il famoso gruppo del Mental Research Institute, negli anni 70, col testo di P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana (1967), amplia l idea di comunicazione, sostenendo che tutti i comportamenti hanno valenza comunicativa poichè l individuo partecipa a un sistema globale di interazione e occupandosi in particolare della pragmatica della comunicazione e cioè l influenza della comunicazione sul comportamento umano. Spesso ci si trova a discutere o litigare a causa di azioni che non si aveva intenzione di fare o di cose che non si volevano dire. Dal punto di vista degli effetti che produce, il fatto che la comunicazione sia stata espressa intenzionalmente o meno non ha nessuna importanza, quello che conta è l interpretazione che il ricevente ne dà. Tutto quello che si fa o non si fa ha un suo potenziale significato e gli altri possono cogliere questo significato, anche se non è detto che l interpretazione del messaggio sia coerente con le intenzioni di chi lo ha emesso. E quindi importante assumere un secondo punto di vista parallelo e complementare a quello funzionalista e riassumibile nella frase: tutto ciò che noi facciamo è comunicazione. La scuola di Palo Alto definisce cinque assiomi della comunicazione: il primo assioma dice che è impossibile non comunicare: qualsiasi interazione umana è una forma di comunicazione. Qualunque atteggiamento assunto da un individuo, diventa immediatamente portatore di significato per gli altri. Il secondo stabilisce un rapporto tra il contenuto e la relazione che c è fra i comunicanti: secondo gli studiosi di Palo Alto il contenuto classifica la relazione. Ogni comunicazione

comporta un aspetto di metacomunicazione che determina la relazione tra i comunicanti. Ad esempio, la mamma che ordina al bambino di andare a fare il bagno esprime, oltre al contenuto (la volontà che il bambino si lavi), anche la relazione che intercorre tra chi comunica e chi è oggetto della comunicazione, nel caso particolare quella di superiore/subordinato. Il terzo assioma evidenzia la connessione tra la punteggiatura della sequenza di comunicazione e la relazione che intercorre tra i comunicanti: il modo di interpretare la comunicazione è in funzione della relazione tra i comunicanti. Poiché la comunicazione è un continuo alternarsi di flussi comunicativi da una direzione all'altra e le variazioni di direzione del flusso comunicativo sono scandite dalla punteggiatura, il modo di leggerla sarà determinato dal tipo di relazione che lega i comunicanti. Ad esempio, se una scimmietta potesse stabilire la punteggiatura delle comunicazioni, potrebbe affermare di avere ben addestrato il proprio padrone, in quanto ogni volta che si mette a ballare questi è subito pronto a suonare il proprio organetto. Il quarto assioma attribuisce agli esseri umani la capacità di comunicare sia analogicamente sia digitalmente. Quando gli esseri umani comunicano per immagini, ad esempio disegnando, la comunicazione è analogica. La comunicazione analogica si basa sulla somiglianza tra gli strumenti di supporto e le grandezze rappresentate: mantiene quindi un rapporto di analogia con i fenomeni e gli oggetti che designa e trasmette. Esempi di mezzi di comunicazione analogici sono: il termometro a mercurio, l'orologio a lancette. Quando si comunica usando le parole, la comunicazione segue il modulo digitale. Questo perché le parole sono segni arbitrari che permettono una manipolazione secondo le regole della sintassi logica che li organizza. La comunicazione digitale si basa sull'uso di segnali discreti per rappresentare in forma numerica i fenomeni e gli oggetti che intende designare. Esempi di mezzi di comunicazione digitali sono: il fax, il compact disc, l'orologio a cristalli liquidi (in cui l'indicazione dell'ora e delle sue frazioni è visualizzata con scatti di cifre). Il quinto assioma, tutti gli scambi comunicativi si fondano o sull'uguaglianza o sulla differenza e quindi possono essere simmetrici o complementari. Si dicono complementari gli scambi comunicativi in cui i comunicanti non sono sullo stesso piano ( mamma/bambino, dipendente/datore di lavoro). Sono simmetrici gli scambi in cui gli interlocutori si considerano sullo stesso piano: è questo il caso di comunicazioni tra pari grado.(marito/moglie, compagni di classe, fratelli, amici) Funzioni della comunicazione Se si osserva la comunicazione come atto finalizzato, le azioni di un individuo appaiono intenzionate e funzionali a determinati scopi, riconducibili alle seguenti categorie: la soddisfazione di bisogni: fisiologici, socio affettivi,intellettuali, esistenziali. la risposta a richieste e aspettative altrui: lo svolgimento di ruoli, di tipo professionale, familiare, sportivo In questa chiave la comunicazione rappresenta un mezzo attraverso il quale l individuo stabilisce un contatto con gli altri individui, che gli sono necessari e utili per il soddisfacimento dei propri bisogni e allo svolgimento di un ruolo, al fine di influenzarne il comportamento in direzione coerente a tali bisogni e ruoli. La comunicazione assertiva Fino a non molti anni fa nella nostra società predominava una cultura patriarcale e autoritaria i cui rapporti sociali non venivano liberamente costituiti dalle parti ma predefiniti da norme e gerarchie

imposte. Nei rapporti tra governanti e cittadini e in quelli tra i membri della stessa famiglia non si aveva una vera e propria comunicazione, cioè bidirezionale basata sia sull emissione che sull ascolto, ma solo un flusso unidirezionale di informazione. Si è sempre fatta maggiore l esigenza di nuove modalità comunicative, meno autoritarie e più comunicative, modalità che permettano ad ogni persona di sentirsi trattata con rispetto, di sentirsi libero e credere nei propri valori, di avere uno spazio personale che gli altri debbano rispettare e non invadere. Quando questi diritti fondamentali vengono violati, le persone si sentono aggredite e reagiscono di conseguenza: contrattaccando, se ne hanno la forza o fuggendo, fisicamente o psicologicamente. La comunicazione assertiva nasce dalle nuove esigenze della nostra epoca e rappresenta una modalità alternativa molto efficace per impostare le relazioni interpersonali in modo collaborativo e costruttivo. Lo stile assertivo è forte e rispettoso allo stesso tempo: tiene in alta considerazione le proprie aspettative, mete, bisogni e capacità e rispetta i bisogni, le aspettative e i diritti altrui. E uno stile fermo ma non rigido, autorevole ma non autoritario, chiaro ed esplicito, senza essere offensivo. Differenza tra comportamenti: comportamenti aggressivi: comandare ed imporre la leadership in un gruppo, scaricare le responsabilità, non mettere in discussione il proprio modo di vedere, sminuire i meriti altrui, criticare ed emettere sentenze screditando la persona, interrompere non lasciare esprimere l altro, tendere a generalizzare non preoccupandosi di dare spiegazioni razionali. Comportamenti passivi: defilarsi, evitare il conflitto, non affrontare i problemi, non assumere i rischi, lasciare che altri decidano, stare in disparte, dare ragione al più forte, cercare l approvazione altrui, non reagire alle critiche, subire, rinunciare, esitare e rimandare le soluzioni. Comportamenti assertivi: ascoltare attivamente, chiedere per comprendere ed andare oltre le apparenze, assumersi le proprie responsabilità, approfondire la conoscenza dei bisogni propri e altrui, esprimere liberamente opinioni, emozioni, saper rifiutare senza ferire, proporre costruttivamente, ammettere i propri errori, accettare critiche, tenere in considerazione le proprie e le altrui aspettative. Lo stile assertivo rispetta l altro senza sminuire la propria autostima, una sintesi tra forza e flessibilità; la forza viene usata solo per affermare i propri diritti, i propri desideri, i propri punti di vista e non per prevaricare e forzare l altro. Quella assertiva è una comunicazione che richiede di assumersi le proprie responsabilità, di esprimere chiaramente anche il proprio dissenso e rifiuto; di ragionare sulla base di fatti concreti senza cadere in generalizzazioni e interpretazioni giudicanti; di manifestare e accettare critiche in maniera costruttiva distinguendo il ruolo dalla persona; di ammettere i propri errori e le personali aree di miglioramento. Lo stile assertivo si sviluppa su tre livelli tra loro interconnessi: verbale, cognitivo ed emotivo. Verbale: utilizzare parole che esprimano fiducia in se stessi e negli altri, descrivere il comportamento altrui evitando giudizi evitando l eccessiva cautela e l implicita remissività Esempio: di fronte ad un errore Comportamento non assertivo: Hai sbagliato un altra volta! Lo sai che non devi fare così Cerca di non fare tanti errori! Comportamento assertivo: Ti sei accorto che qui hai sbagliato? cosa potresti fare per non ripetere l errore Cerchiamo di capire perché fai questi errori. Sono sicuro che dopo non li farai più. Cognitivo: tutti i pensieri che possono influenzare in positivo o negativo il nostro e altrui comportamento.

Esempio: Comportamento non assertivo Tanto nessuno mi ascolta Non ho niente di interessante da dire Di sicuro mi sbaglio Comportamento assertivo Se mi preparerò riuscirò a parlare in maniera convincente se mi faccio rispettare mi ascolteranno se apporto argomentazioni mi crederanno Componente emotiva e non verbale: comprende il livello di emotività preesistente e soprattutto quello che si crea durante la comunicazione. Dipende da alcuni segnali non verbali quali: il tono e il volume di voce, la velocità del discorso, la postura, la gestualità. Per conseguire una comunicazione assertiva si possono utilizzare alcune tecniche: Fare richieste: il presupposto della comunicazione assertiva è che ognuno ha il diritto di chiedere così come chi riceve la richiesta di rifiutare. Fare richieste in modo chiaro senza ferire o pressare: non scusarsi o giustificarsi eccessivamente essere diretto e breve spiegare il motivo della richiesta in modo veritiero non cercare di convincere l altro prospettandogli benefici ipotetici non giocare sull amicizia e generosità dell altro non considerare il rifiuto come un fatto personale rispettare il diritto dell altro di dire di no e informarlo di ciò in anticipo L importanza di chiedere e concedere tempo: non sempre è possibile o necessario rispondere subito, ognuno ha il diritto di chiedere tempo per valutare la richiesta e decidere cosa rispondere, comunicando all altro con chiarezza quando intende rispondere e perché chiede questo tempo. Dire di no senza ferire: l importanza di essere fermi rispetto ai propri obiettivi ma creativi e flessibili nel raggiungerli. Alcuni esempi di no assertivi: Essere brevi nelle risposte evitando lunghe premesse Assumersi la piena responsabilità del proprio no sono contrario non mi piace Spiegare il motivo del rifiuto senza giustificarsi ma spiegando il proprio punto di vista Dimostrare attraverso l ascolto attivo di aver ascoltato e capito le motivazioni del richiedente prima di formulare il no. Concedere eventualmente delle alternative ora non è possibile, ma la prossima volta potrei farlo Posso soddisfare questa parte della tua richiesta ma tutta è impossibile. Esprimere e affrontare le critiche in modo costruttivo. La critica può assolvere ad una duplice funzione: espressiva serve a chi la fa per esprimere i propri sentimenti e sfogare il proprio malcontento, delusione irritazione o rabbia; pedagogica per far si che quel comportamento non si ripeta e ottenere comportamenti auspicati. È indispensabile esprimere le proprie critiche senza ferire l altro e senza intaccare la relazione di fiducia e stima reciproca. Oltre che a saperle esprimere è necessario saper affrontare costruttivamente le critiche ricevute senza sentirsi offesi ne feriti nell orgoglio, ma valutandole in modo oggettivo e distaccato. Chiedere a chi ci critica di spiegarsi bene: Puoi spiegarti meglio in cosa avrei sbagliato ; ammettere il proprio errore: Evidentemente non ho ben capito la situazione Penso che i tuoi dubbi siano giustificati se la critica non è giusta è necessario difendere le proprie ragioni: Penso che hai il diritto di vedere le cose in modo diverso ma non condivido il tuo punto di vista

Esprimere feedback positivi: l apprezzamento è indispensabile per creare un clima accogliente. Una comunicazione assertiva implica la capacità di vedere e apprezzare il positivo negli altri e anche imparare ad aprirsi ai loro apprezzamenti senza vergogna o eccessiva modestia. Reagire costruttivamente all ostilità degli altri: a volte si possono emettere, anche senza volerlo segnali che vengono interpretati come ostili, mantenere il controllo delle proprie azioni può evitare la degenerazione dello scontro. E bene non reagire al contrattacco ma affrontare l altro apertamente e amichevolmente per chiarire le proprie intenzioni. A volte gli attacchi possono essere una nostra proiezione o una forma di difesa. Adolescenti e nuove forme di comunicazione Le nuove tecnologie oggi hanno un impatto immediato e decisivo sui rapporti umani, nel nostro tessuto sociale, strumenti come il pc, blackberry, I-phone, I-pad. hanno modificato non solo il linguaggio ma la vera e propria comunicazione. Internet e cellulare (social network, mail, youtube sms, mms) creano la possibilità di essere sempre in contatto con tutto e con tutti, le informazioni viaggiano più veloci, le distanze cambiano metro di misura, le interazioni virtuali e gli scambi comunicativi sono maggiori. La rete è un luogo: un ambiente comunicativo, formativo e informativo. Un ambiente culturale che determina uno stile di pensiero, crea nuovi territori, nuove forme di comunicazione, contribuendo a ridefinire un modo di stimolare l intelligenza e di costruire la conoscenza e la relazione. Una realtà da non configurarsi come sostituta alienante delle relazioni face to face, ma capace invece di arricchire le nostre potenzialità nella vita ordinaria. Negli adolescenti, di età compresa fra gli 11 e 18 anni, la difficoltà di crescere in un mondo complesso, in continua evoluzione, si aggiunge ai bisogni e problemi tipici di questo delicato periodo della vita. I primi anni dell adolescenza sono i più permeabili alle influenze dell azione dei mass-media, e l utilizzo dei nuovi mezzi di comunicazione. Da un indagine della Società Italiana di Pediatria su Abitudini e stili di vita degli adolescenti : nel 2010 per la prima volta Internet ha sorpassato la televisione. L indagine, condotta su un campione di 1300 studenti delle scuole medie inferiori (12-14 anni), ha evidenziato inoltre le abitudini dei giovani internauti. Il 77,5% usa spesso Youtube e Facebook ha avuto una vera esplosione: i ragazzi che nel 2010 hanno dichiarato di avere un profilo sul social network sono stati più del 67%, con un balzo in avanti del 35% rispetto al 2009. L uso della rete può portare gradualmente alcuni individui a una restrizione delle relazioni con gli altri, in quanto l esperienza virtuale viene percepita e vissuta come più agevole rispetto alla realtà. L eventuale abuso rimane circoscritto nel tempo, a volte può essere utilizzato per compensare stati di inadeguatezza dovuti a forte stress o per sviluppare parti del sé non adeguatamente espresse nella vita di tutti giorni. Superata la frustrazione e realizzata la propria dimensione in ombra, il ragazzo torna volentieri alla realtà, mantenendo con la rete un rapporto occasionale e ludico. Per altri, invece, l esperienza virtuale potrebbe far compromettere l integrità personale e la vita sociale, le possibilità offerte dal web sono più allettanti, più facilmente raggiungibili e realizzabili. I social network rappresentano in tal senso un formidabile aggregatore di persone in cerca di contatti, di condivisione e di approvazione. Sicurezze, visibilità e autostima vengono ben presto raggiunte, anche se tutto rimane virtuale e con poche ricadute sulla vita reale. Indagine effettuata dal SIP (Società Italiana di Pediatria), SIMA (Società Italiana di Medicina dell Adolescenza) con il patrocinio del Ministero delle Gioventù.

Mediante somministrazione di un questionario a risposte chiuse ad un campione nazionale di 1312 crani, ragazzi (628) e ragazze (666) (18 non indicano). Il rilevamento è stato effettuato nei mesi ottobre e novembre 2009.I questionari sono stati somministrati a scuola, durante l orario di lezione, alla presenze dell insegnante. Classi di età 12-14 anni. Il campione è stato costituito da ragazzi e ragazze residenti nelle seguenti regioni:piemonte, Lombardia, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Molise, Basilicata, Campania, Puglia e Sicilia. QUESTIONARIO (rispondere alle domande utilizzando 5 righe per ogni risposta) 1. Elenca e descrivi le principali funzioni della comunicazione? 2. Quali sono i livelli su cui agisce lo stile assertivo? 3. Definisci cosa si intende per comunicazione assertiva 4. Elenca alcune modalità di comunicazione assertiva e presenta quali tecniche sono più funzionali da utilizzare con u gruppo di adolescenti (utilizzare 10 righe per questa risposta) 5. In programma per la giornata c è la visita ai gioielli della corona, alcuni ragazzi si rifiutano di andare in gita al museo e minacciano di vendicarsi con scherzi e ritorsioni sul gruppo, mentre la maggior parte vorrebbe andare. Come ti comporti?