Gestire i rifiuti sanitari in efficienza, sicurezza ed ecosostenibilità. L'esperienza positiva dell Istituto Europeo di Oncologia



Documenti analoghi
Codice Ambientale. Scopo e campo di applicazione. Definizioni

INFORMAZIONE AI LAVORATORI/ UTENTI DEL COLLEGIO. PROCEDURE DI SICUREZZA: RISCHIO CHIMICO dovuto all uso di stampanti e toner

La valutazione del rischio chimico

SCHEDA TECNICA INFORMATIVA OLEO GELEE USO PROFESSIONALE TECNOLOGIA ODS

REGIONE DEL VENETO. Impianto di messa in riserva e recupero di rifiuti speciali non pericolosi presso il Comune di San Pietro di Morubio

PARLIAMO DI. ATTIVITA PRODUTTIVE E RIFIUTI SPECIALI

Corso di formazione Modulo aggiuntivo per Preposti

PARTE SPECIALE Illeciti ambientali


Pulizia dei locali, igiene ambientale e corretto confezionamento e smaltimento dei rifiuti speciali prodotti in occasione delle donazioni

REGOLAMENTO PER IL SERVIZIO DI RACCOLTA A DOMICILIO DEI RIFIUTI INGOMBRANTI E DEI BENI DUREVOLI DI CONSUMO AD USO DOMESTICO

AMBIENTE E AGRICOLTURA

Allegato I. Parte A Obiettivi formativi

Procedure di lavoro in ambienti confinati Livello specialistico

SCTA 00 PROCEDURA SCTA. DATA REDAZIONE FIRMA Nome e Cognome. DATA VERIFICA FIRMA Nome e Cognome. DATA APPROVAZIONE FIRMA Nome e Cognome

Allegato n. 9 (punto 6 del PRAL) Corsi di formazione

Normativa attuale sulla gestione dei rifiuti.

B2-2. Gestione delle sostanze pericolose a scuola. CORSO DI FORMAZIONE RESPONSABILI E ADDETTI SPP EX D.Lgs. 195/03. MODULO B Unità didattica

Rifiuti: quali e quanti sono e come sono gestiti

GESTIONE DEI RIFIUTI DI LABORATORIO

della manutenzione, includa i requisiti relativi ai sottosistemi strutturali all interno del loro contesto operativo.

PROGETTO OBBLIG AZIONE

PRINCIPI FONDAMENTALI...

Verifiche ispettive e controlli nella gestione dei rifiuti

Richiesta-Approvazione-Consegna Dispositivi di Protezione Individuale

SISTEMA DI CONTROLLO DELLA TRACCIABILITA DEI RIFIUTI

Seminario su D.Lgs.81/08

PROGRAMMA Formazione e aggiornamento degli utilizzatori professionali e dei consulenti fitosanitari

Concetti generali in tema di PREVENZIONE e SICUREZZA del lavoro

SERVIZIO INTEGRATO ENERGIA 3 - Criteri di sostenibilità

(Atti per i quali la pubblicazione non è una condizione di applicabilità) COMMISSIONE

DOUGLAS ECOLOGY S.R.L. Via Podgora Milano Via G.Fantoli 28/ Milano TEL FAX

Linee guida compilazione formulario di identificazione rifiuti

LINEE DI INDIRIZZO PER I COMUNI

Corso per l uso sostenibile dei prodotti fitosanitari Corretta gestione dei rifiuti fitosanitari

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

TITOLO III 4 TRASPORTO, STOCCAGGIO E SMALTIMENTO DEFINITIVO DEI RIFIUTI URBANI PERICOLOSI 4 ART DISPOSIZIONI 4

ACCESSO A CdR E STE GESTITI DA SEI TOSCANA

REGOLAMENTO (UE) N. 143/2013 DELLA COMMISSIONE

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CATANIA ART. 1

Il progetto ECO LEARNING

La sicurezza dell acqua trattata al ristorante. IStituto Superiore di Sanità, Luca Lucentini. Milano, 08 ottobre Federata

SOSTANZE PERICOLOSE. rispettate le dosi consigliate dal produttore. È utile quindi utilizzare dei sistemi di dosaggio.

Anno Rapporto ambientale

DELIBERAZIONE N. 41/5 DEL

PROCEDURA DI GESTIONE RIFIUTI: CLASSIFICAZIONE, MICRORACCOLTA E

LA SICUREZZA E LA SALUTE SUL LAVORO cominciamo a SCUOLA

ISTITUTO ATERNO-MANTHONE'

Parere n. 65/2010 Quesiti relativi al servizio di trasporto rifiuti gestito da Consorzio.

Il Sistema Qualità (ISO 9001:2008) Livello specialistico

Filiera Gy.eco: Il caso pratico la rivendita. La gestione interna del servizio e le opportunità sul mercato

Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

In tabella sono indicate le diverse fasi relative al corretto confezionamento e conferimento dei fusti contenenti rifiuti radioattivi

SMALTIMENTO RIFIUTI SMALTIMENTO RIFIUTI SERVIZIO DI GLOBAL SERVICE NON TECNOLOGICO. Consorzio S.G.M. Il Presidente (Massimo Milone) COMMITTENTE:

I rifiuti speciali e pericolosi nel contesto universitario: principali aspetti legati alla corretta gestione

Corso di formazione 15 marzo 2013

Parte 1: VERIFICA PROGETTO

COMUNE DI CASALE CORTE CERRO

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLA DISCARICA SITA IN LOC. PLANET DI 2a CATEGORIA DI TIPO A PER LO SMALTIMENTO DI RIFIUTI SPECIALI INERTI

Approvato dal Consiglio di Amministrazione del 25 settembre 2012

Eco-Recuperi srl. Giugno 2015 rev02

Il Sistema integrato qualità, ambiente e sicurezza


A.S.A. S.p.A. POTENZIAMENTO DEPURATORE DI ROSIGNANO SOLVAY. Comune di Rosignano Marittimo PIANO DI GESTIONE TERRE E ROCCE DI SCAVO

DICHIARAZIONE SOSTITUTIVA DI ATTO DI NOTORIETÀ

Corso RSPP Modulo C. Ing. Vincenzo Staltieri

Le problematiche dei rifiuti in azienda e la nuova classificazione

AREA MODELLI ORGANIZZATIVI

CONCETTI E DEFINIZIONI

STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008

IMPIANTO DI TERMOVALORIZZAZIONE DEI RIFIUTI DELLA PROVINCIA DI TORINO

Consulenza per la gestione dei rifiuti

Premessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento

Impianti RAEE: quali autorizzazioni e quali adempimenti? Edoardo Saronni NICA Srl

MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6

IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE

ORDINE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E DEGLI ESPERTI CONTABILI DI BASSANO DEL GRAPPA

SISTRI. SIStema di controllo Tracciabilità RIfiuti. Università degli Studi di Sassari. Servizio di Prevenzione, Protezione, Igiene e Sicurezza

Marchio dei prodotti agroalimentari del Parco di Montevecchia e della Valle del Curone

DIREZIONE GENERALE AMBIENTE, ENERGIA E SVILUPPO SOSTENIBILE

Linee guida per l attuazione di un Sistema di Gestione Ambientale in un Comune secondo le norme ISO 14001

Esempi di applicazione della certificazione ambientale. La certificazione ambientale di un ente locale Il Comune di Varese Ligure

LA NORMA OHSAS E IL TESTO UNICO SULLA SICUREZZA 81/2008: IMPATTO SUL SISTEMA SANZIONATORIO

BILANCIO DI PRODUZIONE DI MATERIALE DA SCAVO E/O DI RIFIUTI...

!!!!!!!!!!!!!! !!!!!! SISTEMI GESTIONALI !!!!!!!!!!!!! CATALOGO CORSI !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! ! 1!

Regolamento (CE) n. 1028/2006 del Consiglio del 19 giugno 2006 recante norme di commercializzazione applicabili alle uova.

- per la violazione dei commi 3, 5, primo periodo, e 13, la sanzione pecuniaria da centocinquanta (150) a duecentocinquanta (250) quote.

Servizi di pulizia ed altri servizi per le Scuole ed i Centri di Formazione - Criteri di sostenibilità

PROCEDURA GENERALE PG 04 Rev. 0 IMPIANTO E PROCESSO PRODUTTIVO Del.. Pagina 1 di 8. Azienda DESTINATARI. Data di emissione. Redazione..

PO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.

Molti problemi affrontati quotidianamente evidenziano la necessità di migliorare e confrontare le conoscenze fra operatori di Aziende Sanitarie e

LA CERTIFICAZIONE AMBIENTALE

BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015

PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO COMUNITÀ VALLE DI NON

ECOELIT 13 anni di esperienza al servizio di RAEE ed Accumulatori. Il sistema RAEE ed il sistema Pile ed Accumulatori le differenze

I criteri di ammissibilità dei rifiuti in discarica e le principali criticità. Valeria Frittelloni ISPRA

La classificazione dei rifiuti ai fini del loro recupero. Maria Palumbo Direttore Centro Campano Tecnologie Ambientali CCTA Scarl

BONIFICA DEI SITI CONTAMINATI NELLE PROCEDURE FALLIMENTARI

UNIVERSITA DEGLI STUDI DI VERONA

Art. 1 Campo di applicazione

Transcript:

Gestire i rifiuti sanitari in efficienza, sicurezza ed ecosostenibilità. L'esperienza positiva dell Istituto Europeo di Oncologia Oliviero Rinaldi Giovanni Grieco Caterina Masia Leonardo la Pietra Direzione Sanitaria Istituto Europeo di Oncologia

Not in my back yard Dovunque, ma non nel mio giardino tutti pronti a comprendere l eventuale necessità di un sistema di smaltimento dei rifiuti...basta che non sia nel proprio territorio, al di là della dimostrazione del suo possibile impatto ambientale I rifiuti visti come qualcosa da rimuovere, allontanare e dimenticare..

I rifiuti sanitari Perché occuparsene Impatto igienico-sanitario Impatto economico Impatto organizzativo Problema etico Perché preoccuparsene Impatto ambientale Impatto sulla salute

Una errata programmazione e gestione del rifiuto può comportare rischi quali: igienico-sanitari infettivi: batterico, virale, micotico, parassitario tossici, cronico-degenerativi: cancerogeno, teratogeno allergici: ipersensibilizzazione fisico-traumatici: lesioni, ustioni, danni da rumore putrefattivi, umidità terreno estetici economici raccolta, allontanamento, smaltimento

Rifiuti sanitari Il problema Impatto ambientale: il possibile inquinamento delle acque la contaminazione del suolo le emissioni in atmosfera l incrementato rischio per la salute umana, connesso con la produzione di polveri e gas tossico/nocivi e/o cancerogeni.

...Raccogliere e conferire le varie tipologie dei rifiuti nei contenitori preposti e stoccarli correttamente nella zona individuata come deposito temporaneo....eliminare i rifiuti individuando il metodo più efficace e meno pericoloso, per l uomo e l ambiente, nel rispetto dell economicità e della normativa vigente, avviando quanto più possibile al recupero.

Si ricordi che 1. Abbandonare e/o depositare i rifiuti sul suolo e nel suolo 2. Immettere rifiuti di qualsiasi genere, allo stato solido o liquido, nelle acque superficiali e/o sotterranee 3. Miscelare categorie diverse di rifiuti pericolosi di cui all allegato G parte IV del D.Lgs 152/2006 o rifiuti pericolosi con non pericolosi 4. Abbandonare o immettere nel cassonetto per RSU abusivamente rifiuti speciali pericolosi. è reato punibile con sanzioni amministrative, pecuniarie e penali

Rifiuti sanitari La normativa DLgs 22 del 5 febbraio 1997 Decreto Ronchi Decreto del Ministero per l ambiente 219 del 26 giugno 2000 DPR n 254 del 15 luglio 2003 DLgs n 152 del 3 aprile 2006 "Norme in materia ambientale"pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2006 - Supplemento Ordinario n. 96

Rifiuti sanitari La normativa Necessità di: Saper distinguere e classificare diverse tipologie, imballaggio, tipo di smaltimento Ridurre la quantità di rifiuti pericolosi Incrementare la raccolta differenziata Utilizzare in modo corretto DPI Uniformare i comportamenti Rispettare la norme igienico-sanitarie

La gestione dei rifiuti sanitari speciali presso una realtà complessa in costante crescita sia strutturale che organizzativa come IEO comporta il dover affrontare criticità logistiche importanti, anche alla luce dell introduzione del SISTRI (?), per l implicazione igienico-sanitaria, economica ed organizzativa trasversale a tutte le attività sia sanitarie che di supporto.

La gestione deve avvenire con modalità atte a garantire il rispetto della normativa e la maggiore economicità, la massima sicurezza per operatori e cittadini, nel rispetto e tutela dell ambiente.

Rifiuti sanitari alcuni dati Tipologia di rifiuto IEO Ripamonti Volumi prodotti in Kg IEO Campus Volumi prodotti in Kg IEO S.Luca Volumi prodotti in Kg Rischio infettivo CER 180103 220015 35692 3521 Rischio chimico CER 180106 Rischio citotossico CER 180108 Contenitori sostanze pericolose (residui) CER 150110 36721 (pari a 39080 litri) 10591 1015 8289 CER 090101/090104 Liquidi di sviluppo e di fissaggio 4764 Totale Kg prodotti 268342 48745 3521 Totale Kg* 320608

Alcuni problemi la laboriosa ed inefficace attuazione dei sistemi di documentazione, certificazione e controllo del conferimento a distruzione dello stesso rifiuto sanitario. Le difficoltà logistiche (spazi, tempistica, sicurezza, rischi, ecc..) legate al deposito temporaneo all interno dei presidi ospedalieri ha comportato o il mantenimento del rifiuto all interno dell area ospedaliera per tempi o condizioni spesso ad alto rischio o francamente inaccettabili Incremento della dismissione del rifiuto senza un efficace monitoraggio del suo destino a valle della filiera.

Rifiuti sanitari l esperienza IEO È stato avviato un processo di miglioramento attraverso: la revisione del regolamento generale DSA.RE.0216 Gestione dei rifiuti sanitari attraverso: La verifica della normativa attualmente vigente europea (Direttive CE), nazionale e regionale che disciplina la materia del trattamento dei rifuti; La verifica della normativa attualmente vigente che disciplina la sicurezza; L identificazione ed analisi del processo di gestione dei rifiuti, sia speciali pericolosi e non che RSU, per singola fonte di produzione (da ogni singola divisione/uo e servizio); L identificazione ed analisi delle criticità emerse sia di tipo organizzativo che di sicurezza; L identificazione delle carenze formative e dei bisogni degli operatori che risultano coinvolti nella gestione dei rifiuti prodotti (produzione, smaltimento, trasporto, deposito temporaneo); La necessità di strutturare un sistema di tracciabilità del rifiuto al fine di ottenere una stima della quantità di colli prodotti in assenza di un sistema di pesa; L analisi dei costi.

Rifiuti sanitari l esperienza IEO La revisione del regolamento ha come essenza la disciplina della gestione dei rifiuti prodotti nell Istituto (IEO via Ripamonti, IEO Centro, Dipartimento di Oncologia Sperimentale via Serio) alla quale gli operatori devono attenersi con lo scopo di uniformare e favorire il corretto e consapevole svolgimento delle fasi di: conferimento dei rifiuti nei contenitori predisposti; confezionamento, con particolare riguardo alla chiusura e alla segnalazione dei dati identificativi del contenuto, del luogo e della data di produzione; raccolta, trasporto interno e stoccaggio dei rifiuti presso il deposito temporaneo.

Rifiuti sanitari l esperienza IEO Inoltre il regolamento si prefigge: il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale e conoscenza delle procedure di sicurezza; la diminuzione della quantità di rifiuti sanitari pericolosi; l incremento della quota di rifiuti da destinare al riciclaggio e al recupero (raccolta differenziata).

Rifiuti sanitari l esperienza IEO Criticità emerse criticità relative alla formazione/informazione del personale coinvolto nel processo di gestione dei rifiuti difficoltà nella identificazione del rifiuto o del contenitore per il conferimento scarso interesse per la problematica (principalmente da parte del personale medico) scarsa conoscenza dei rischi legati alla manipolazione dei rifiuti scarsa conoscenza delle procedure di sicurezza e sull utilizzo dei corretti dispositivi di protezione assente o carente percezione dei rischi derivanti dalla manipolazione dei rifiuti scarso interesse per la raccolta differenziata

Criticità emerse Rifiuti sanitari l esperienza IEO criticità organizzative e strutturali carenza di spazi idonei allo stoccaggio temporaneo dei rifiuti speciali e isola ecologica non idonea (caratteristiche igienico-sanitarie e strutturali) per gli RSU scarsa conoscenza dei volumi prodotti sia dei rifiuti speciali che per gli RSU per l assenza di un sistema di tracciabilità interno ed esterno accumulo di contenitori a causa di problemi organizzativi del trasportatore e dei forni di distruzione improvvisa indisponibilità di contenitori da utilizzare per il conferimento dei rifiuti

Soluzioni adottate Rifiuti sanitari l esperienza IEO Revisione del regolamento con inserimento di tabelle specifiche per singola tipologia di rifiuto Corso di aggiornamento per gli operatori addetti al trasporto interno Introduzione di una istruzione operativa DSA.IO.3815 Ritiro, trasporto interno e stoccaggio dei rifiuti sanitari al fine di strutturare un primo sistema di tracciabilità dei rifiuti e di ottenere una stima dei volumi prodotti (numero di colli/tipologia di rifiuto) (vedi punto successivo) Introduzione di scheda DSA.MO.3186 Scheda rifiuti ospedalieri che comporta la registrazione della quantità di contenitori per tipologia di prodotto sia da parte del produttore (singolo servizio/divisione/uo) sia da parte dell operatore addetto al ritiro e trasporto al deposito temporaneo dei contenitori

Soluzioni adottate Rifiuti sanitari l esperienza IEO Riorganizzazione degli spazi attualmente a disposizione Inserimento di vasche di contenimento per le taniche contenenti rifiuti liquidi (reflui di laboratorio) Utilizzo del Big Bag per i contenitori di sostanze chimiche vuoti Visite ispettive quotidiane da parte del Servizio di Igiene Ospedaliera e Sorveglianza Sanitaria Analisi chimiche di alcune tipologie di rifiuti con conseguente revisione dei codici CER e riduzione dei costi di smaltimento di alcune tipologie di rifiuto (es. paraffina usata in APA)

Soluzioni proposte Rifiuti sanitari l esperienza IEO Introduzione di un sistema di tracciabilità a lettura ottica di codici a barre applicati su ogni singolo contenitore Introduzione di un sistema di pesa con bilancia tarata come previsto da normativa vigente e dall introduzione del SISTRI Richiesta di risorse umane dedicate alla registrazione e pesa dei contenitori Riduzione dei contenitori in cartone (alipack) fino alla loro completa sostituzione con contenitori rigidi riciclabili con incremento dei livelli di sicurezza e riduzione dell impatto ambientale a seguito del loro smaltimento Valutazione della tecnologia CONVERTER per lo smaltimento degli RSU Certificazione del processo di gestione dei rifiuti ospedalieri in fase di attuazione (Certificazione ISO 9001:2008) L introduzione di contenitori rigidi riciclabili e sanificabili per rifiuti speciali, in sostituzione di quelli in cartone, e di sistemi di contenimento ha incrementato i livelli igienico-sanitari e di sicurezza e la riduzione dell impatto ambientale a seguito dello smaltimento

da un contenitore Che tipo di cambiamento? monouso in cartone passaggio a un contenitore rigido riutilizzabile

Il codice a barre stampato su ogni contenitore permette la tracciabilità del contenitore.

Come viene sanificato? Il processo di trattamento dei contenitori riutilizzabili è automattizato e sequenziale e comprende le seguenti fasi: Carico dei contenitori Prelavaggio a freddo Lavaggio con soluzione alcalina alla temperatura di 50 C Prerisciacquo e risciacquo finale Asciugatura

Cosa ci aspettiamo: Riduzione degli incidenti a rischio biologico Miglioramento del servizio Tracciabilità del rifiuto Ecosostenibilità Riduzione dei costi

Il processo di gestione dei rifiuti sanitari Il SISTRI

Rifiuti sanitari SISTRI D.M. Ambiente 17 Dicembre 2009 e successive modifiche (D.M. 15 Febbraio 2010) Istituzione del sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti: SISTRI Ministero dell Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare

Rifiuti sanitari SISTRI La corretta gestione dei rifiuti sanitari è un obbligo imposto dalla normativa per la tutela della salubrità degli ambienti di lavoro e dell integrità dell ambiente circostante. A tale scopo nasce il SISTRI, sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti gestito e controllato dal Comando Carabinieri per la Tutela dell'ambiente, per: garantire una maggiore efficacia all azione di contrasto dei fenomeni di illegalità e nei confronti dei comportamenti non conformi alle regole vigenti; conoscere, in tempo reale, i dati relativi all intera filiera dei rifiuti speciali e per utilizzarli in particolare ai fini di specifici interventi repressivi; semplificare le procedure, attualmente vigenti, attraverso l informatizzazione dei processi e l eliminazione di taluni adempimenti (Registro di carico/scarico, Formulario di identificazione dei rifiuti, Modello unico di dichiarazione ambientale), con conseguente rilevante riduzione dei costi per le imprese destinatarie.

Rifiuti sanitari SISTRI LEGGE 14 settembre 2011, n. 148. (Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, recante ulteriori misure urgenti per la stabilizzazione finanziaria e per lo sviluppo).... art. 6: il termine di entrata in operatività del SISTRI è il 9 febbraio 2012.