CAP. 1 IL PROCESSO DI FINISSAGGIO



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CAP. 1 IL PROCESSO DI FINISSAGGIO

1. Introduzione Il processo di nobilitazione ha lo scopo di trasformare un tessuto dallo stato di greggio dopo la tessitura a tessuto finito, adatto alla confezione del manufatto. Ciò avviene attraverso l applicazione di due processi complementari. Processo Fase Finalità Preparazione a Predisporre il tessuto nella confezione ottimale per la secco manipolazione nella lavorazione successiva. Eliminare le impurezze primarie e secondarie dalla fibra. Eseguire i trattamenti previsti di: Preparazione ad - preassestamento e/o Processo umido - modificazione chimico/fisica e/o tintoriale - adattabilità alle lavorazioni di tintura, stampa e finitura. Processo di finissaggio Procedimenti tintoriali Lavorazioni di finitura Bagnare il tessuto greggio prodotto con filo tinto, per conferire l assestamento dimensionale. Colorare il tessuto greggio per ottenere un tinto in pezza. Preparare il tessuto per la stampa. Stabilizzare il tessuto eliminando le tensioni interne residue, accumulate nelle fasi di tessitura, tintura o stampa. Conferire al tessuto le caratteristiche richieste di : - mano/tatto - aspetto - vestibilità - durata. Il processo di nobilitazione è formato dall insieme dei due processi complementari, che a loro volta prevedono due tipi di lavorazioni: - lavorazioni primarie, che considerano quelle operazioni indispensabili, singolarmente e nel loro insieme, per garantire il minimo contenuto qualitativo della trasformazione del tessuto da greggio a tessuto pronto per la confezione; - lavorazioni secondarie, che considerano tutte le altre operazioni utili a migliorare ed implementare il risultato tecnico-qualitativo e specifico del tessuto destinato alla confezione.

Lo schema seguente riepiloga i due tipi di lavorazione e le loro finalità. Primarie o standard Secondarie o di finitura LAVORAZIONI - Preparazione - Tintura - Idroestrazione - Asciugamento - Stiro - Mercerizzazione FINALITÀ Sono le operazioni essenziali con le quali si può rendere confezionabile un tessuto passando da greggio a finito. Modificazione strutturale: aspetto più lucido, più elasticità, più stabilità dimensionale (cotone). - Bruciapelo Eliminazione peluria superficiale (cotone/lana). - Cloraggio Trattamento irrestringibile, antifeltrante (lana). - Sgommatura Modifica mano, aspetto. - Vaporizzaggio Elasticità e stabilità dimensionale. - Termofissazione Elasticità e stabilità dimensionale. - Garzatura - Smerigliatura - Cimatura Finitura con pelo. - Compattamento Stabilità dimensionale e mano. - Ammorbidimento Mano, aspetto, cucibilità ed effetto antirotolo. - Trattamento con resine Stabilità dimensionale, effetto antipiega ed antirotolo. - Controlli Verifica dell unitezza tintoriale e dell aspetto del tessuto dopo tintura. Verifica dei parametri qualitativi generali su tessuto finito.

Di seguito elenchiamo le lavorazioni che compongono il processo di nobilitazione. Processo Lavorazioni Specifiche delle lavorazioni - sfaldatura + cucitura del tubolare in corda - sfaldatura + cucitura dell aperto in corda - taglio del tubolare da asciutto Preparazione a secco - cucitura in tubolare del tessuto aperto - rovesciamento pezze in tubolare - incollatura testane per eliminazione formazione smagliature - vaporizzaggio - purga in continuo Tintoriale - lavaggio in solvente Preparazione ad umido - cloraggio per la lana - sgommatura per la seta - bruciapelo chimico o termico - bagni di assestamento - purghe e preparazioni per stampa Operazioni tintoriali - bianchi per finito o per stampa - tinture con o senza ammorbidimento - centrifuga + apricorda/falda in tubolare - apricorda/falda doppia spremitura in tubolare Idroestrazione - apricorda/falda spremitura in aperto - taglio/falda spremitura in aperto - asciugatoio a percussione d aria - asciugatoio piano a tappeto Asciugamento - asciugatoio multipercorso a tappeto - rameuse piana o multipercorso - tumbler discontinuo o continuo - rameuse (per aperto) Stiro - vaporizzo + calandra (per tubolare) - prima della tintura Mercerizzazione - dopo la tintura - su tinto in filo - prima della tintura Termofissazione Finissaggio - dopo la tintura - garza 3:1, contropelo, pelo Garzatura - garza 1:1, contropelo, pelo Smeriglio - garza contropelo - prima della tintura Cimatura - dopo la tintura - su tessuto aperto Compattamento - su tessuto tubolare - su tessuto tubolare Calandratura - su tessuto aperto (con calandre speciali) Decatizzo - su tessuto aperto - doppio spremitore (per tubolare) Ammorbidimento - foulard + ram (per aperto) Trattamento con resine - foulard + ram (per aperto) - prima dello stiro (aspetto tintoriale) Controlli - su finito (aspetto qualitativo totale)

2. Il processo di finissaggio: tipologia delle lavorazioni Come si è detto il processo di finissaggio rappresenta una parte importante e determinante del processo di nobilitazione. Per meglio comprendere la funzione delle lavorazioni che compongono il processo di finissaggio, queste si possono classificare in 3 gruppi. di base di trasformazione di controllo Tipologia delle lavorazioni - idroestrazione - asciugamento - stiro - mercerizzazione - bruciapelo - cloraggio - sgommatura - vaporizzaggio - temofissazione - garzatura - smerigliatura - cimatura - compattamento - ammorbidimento - trattamento con resine - unitezza tintoriale - valori dimensionali - aspetto e caratteristiche del tessuto finito operazioni essenziali, dopo la tintoria, per poter confezionare operazioni addizionali per tipi di finiture quali: - mano/aspetto - brillantezza - elasticità - stabilità dimensionale - antiarrotolamento - con pelo - antifeltrante - antipiega/no-iron - antibatterico - ecc. operazioni di verifica dei risultati

3. Le tipologie di modificazioni apportate al tessuto dalle lavorazioni del processo di finissaggio Una serie di lavorazioni del processo di finissaggio comporta una tipologia di modificazioni al tessuto che possiamo riassumere nella tabella seguente. Mercerizzazione Causa una trasformazione chimico/fisica permanente della cellulosa del cotone apportando al tessuto: brillantezza, elasticità, stabilità dimensionale e maggior resa tintoriale Bruciapelo Termico: causa eliminazione della peluria superficiale per carbonizzazione Chimico: causa eliminazione della peluria per demolizione chimica delle fibrille Cloraggio Causa una trasformazione chimico/fisica alle scaglie della lana rendendola antifeltrante Modificazioni di carattere chimico/fisico Termofissazione Causa una trasformazione chimico/fisica per stiro delle macromolecole delle fibre sintetiche conferendo loro un maggiore orientamento Ammorbidimento Addiziona alla fibra prodotti ausiliari per la modificazione del tratto e dell aspetto Resine termoindurenti Si legano chimicamente alla fibra per migliorare la stabilità dimensionale Resine termoplastiche Si legano alla fibra per migliorare la consistenza e l effetto antirotolo dell articolo Vaporizzaggio Consente il rigonfiamento delle fibre naturali e artificiali e l assestamento delle tensioni presenti sui tessuti Idroestrazione Consente, attraverso la centrifuga o la spremitura fra due cilindri, di togliere l eccesso di acqua dal tessuto e predisporlo alla fase successiva di asciugamento Modificazioni di carattere meccanico Asciugamento Stiro Garzatura Smerigliatura Consente, attraverso l evaporazione dell acqua residua rimasta sia negli interstizi presenti fra le fibre che nelle zone amorfe all interno della singola fibra, di ottenere un tessuto asciutto pronto per essere stirato e finito o sottoposto ad altre operazioni di tintura prima dello stiro finale Consente attraverso il passaggio: - in rameuse per l aperto, - in vaporizzo/calandra per il tubolare, di stirare il tessuto e di dimensionarlo in altezza e lunghezza al meglio per ottenere una corretta stabilità dimensionale Consentono, attraverso l estrazione di parte delle fibre per sfibrillatura del filo o filato che costituisce le boccole di maglia, di ottenere una finitura con pelo: - molto basso e compatto, nel caso della smerigliatura - medio alto con solo garza - alto, soffice e coprente, se ottenuto con diversi passaggi di garza e successiva cimatura Compattamento Consente, sia su tessuto in aperto che in tubolare, di accorciare in lunghezza il tessuto compattandolo, ottenendo così una miglior stabilità dimensionale ed anche una mano più dolce

4. I fattori determinanti per la definizione del ciclo di lavorazione L importanza del dimensionamento ottimale del tessuto da greggio. I tessuti a maglia in trama presentano una problematica di fondo che è quella della stabilizzazione dimensionale. L obiettivo della stabilità dimensionale da ottenere su tessuto finito è raggiungibile, in modo tecnicamente corretto, attraverso due vie complementari fra loro, quali: - il dimensionamento ottimale del tessuto da greggio - l ottimizzazione del processo di finissaggio per ottenere il massimo rientro del tessuto con il minimo di lavorazione del ciclo di nobilitazione. Infatti, una tessitura corretta produce un tessuto tendenzialmente già stabile, compatto, quindi ottimale per l ottenimento di un finito con buona stabilità dimensionale, attraverso un ciclo di lavorazione il più semplificato possibile. I tessuti a maglia in trama sono soggetti, in fase di tessitura, ad un ampia serie di variabili, che determinano il grado di stabilità dimensionale del greggio. Variabili di tessitura: causa ed effetto Marca e modello di macchina Diametro e finezza Lunghezza di Filo Assorbita (L.F.A.) = regolazione della macchina Fattore di copertura (F.C.) Titolo del filato E sconsigliabile mescolare in una stessa partita o lotto di tessitura, pezze prodotte su macchine di diversa marca e modello Importante sottolineare che macchine di diametro e finezza uguali (valore nominale), possono presentare un diverso numero di aghi totale, con differenze fino ad alcune centinaia; ciò comporta una differenza di altezza del tessuto, poco apprezzabile da greggio, ma determinante agli effetti di stabilità dimensionale del tessuto se finito ad un altezza prefissata E' il parametro più rilevante che deve essere tenuto sotto controllo in fase di tessitura, per garantire omogeneità e costanza di produzione del greggio, sia esso lavorato su un unica macchina, sia, soprattutto, su macchine diverse Più elevato risulta il fattore di copertura e migliore risulterà la stabilità dimensionale del greggio e quindi del finito Il titolo del filato deve essere preso in considerazione sotto due aspetti: - per la scelta del tipo di macchina di tessitura, in quanto occorre rispettare il rapporto titolo/finezza ottimale; - per la regolarità, considerando che la tolleranza di titolo fra lotti di filatura diversi non può essere superiore a valori del ±5%; infatti differenze di titolo fra lotti diversi possono determinare differenze di risultati in termini di massa areica (peso m 2 ), altezza e stabilità dimensionale sul tessuto finito

Massa areica o peso al Il tessuto greggio smacchinato viene spesso valutato attraverso il controllo del metro quadrato (m 2 ) peso m 2 giù da macchina ; tale valutazione risulta abbastanza empirica in quanto il dischetto del peso m 2 viene effettuato su una porzione di tessuto nella quale sono presenti tensioni latenti che falsano quindi la realtà del peso m 2 rilevabile sul tessuto a riposo (* vedere punto seguente) Tensioni latenti da tessitura Sul tessuto greggio smacchinato sono presenti tensioni latenti: - in lunghezza, dovute alla tensione conferita dal sistema di tiraggio per consentire il corretto svolgimento della fase di immagliatura; - in larghezza, dovute all allargatore di tipo ellittico o rettangolare. Per valutare l entità del tensionamento accumulato nel tessuto greggio si possono considerare due modi: - il sistema empirico è quello di toccare la pezza per valutare la durezza del rotolo di tessuto ed osservare il grado di squadratura del rotolo (presenza o meno di deformazioni a cuneo sui lati del rotolo) - il sistema tecnico è quello di valutare su due campioni di tessuto prelevati rispettivamente in testa ed in coda da un rotolo sfaldato, i dati dimensionali di altezza, massa areica (peso m 2 ) e stabilità dimensionale. Rapporto esistente fra variabili di tessitura e stabilità dimensionale È importante sottolineare il diverso grado di correlazione fra le variabili di tessitura ed il tipo di processo di finissaggio, nei confronti di due tipi di variazioni dimensionali che si riscontrano nel tessuto greggio, in rapporto all obiettivo di massima stabilità dimensionale da ottenere sul finito. Infatti, possiamo affermare che: - il restringimento % in altezza è un fattore indipendente dal ciclo di nobilitazione(ad eccezione dei cicli con mercerizzo) in quanto ogni articolo, per caratteristiche di filato e di tessitura, ha tendenzialmente un altezza ottimale di finitura; - l accorciamento % in lunghezza è invece un fattore dipendente dal ciclo di nobilitazione, in quanto la scelta del macchinario e del tipo di lavorazioni che formano il ciclo, determinano la regolazione dell accorciamento e quindi la stabilità dimensionale del finito.

Il livello qualitativo richiesto: parametri di riferimento È importante, nella definizione del ciclo di lavorazione da adottare, stabilire il livello qualitativo che si vorrà ottenere per il tessuto dopo il processo di nobilitazione. Il livello di qualità diventa il riferimento da considerare attraverso due aspetti, quali: - la qualità in assoluto, ovvero il valore globale da attribuire al tessuto finito, considerando il valore qualitativo di ciascuna delle fasi di lavorazione del ciclo tessile: progettazione, filatura, tessitura e nobilitazione; - la costanza di qualità, ovvero il valore specifico di qualità da attribuire alle diverse porzioni di produzione del tessuto finito (commesse o lotti) considerando la continuità qualitativa ottenuta e mantenuta fra le diverse frazioni di produzione. La fibra: fattore di filatura nella definizione del ciclo I tessuti a maglia possono essere realizzati con l impiego di fibre naturali, artificiali o sintetiche, utilizzate singolarmente oppure in mista fra loro. La scelta del tipo di fibra è condizionata in origine da due diverse motivazioni, quali le prestazioni intrinseche e le performance dell articolo. - Le prestazioni intrinseche alle caratteristiche della fibra (rif. Quaderno n 1 -capitolo 2, I fili ed i filati, pag. 35/53), sono: - natura della fibra: naturale o chimica (artificiale e sintetica) - filato: fibra discontinua = fibre naturali e fibre chimiche in fiocco - filo: fibra a bava continua = seta e fibre chimiche - tipo di filatura: cardato, semipettinato, pettinato, ring, open/end - titolo: sistema di titolazione diretta o indiretta - torsione: tipo (S e Z) e grado di torsione - tipologia dei filati: unico, binato, ritorto, cordonetto, ondè, frisè, bouclè, vrilè, moulinè, jaspè, fiammato, bottonato, ciniglia, ricoperto, spiralato, corespun, interlacciato - tipologia di stiro (fibra chimica): L.O.Y., R.O.Y., F.O.Y., T.O.Y. - tipo di sezione della fibra chimica: rotondo, a fagiolo, trilobato, esalobato - operazioni post-filatura: testurizzazione per tensione, testurizzazione senza tensione.

- Le performances dell articolo destinato alla confezione, sono: - destinazione d uso - economicità - praticità/vestibilità del capo confezionato - durata e resistenza all uso - possibilità di manutenzione - Le performances dell articolo destinato a trasformazione, sono: - stampa in pezza - stampa in telo tagliato: transfer, serigrafica - stampa flock - ricamo - accoppiamento ad un supporto - spalmatura La scelta del tipo di lavorazione per la nobilitazione di una fibra deve quindi considerare: - le caratteristiche intrinseche delle fibre selezionate - l eventuale insieme di due o più fibre in mista fra loro - gli obiettivi tecnico-qualitativi da ottenere sul capo confezionato.

Per orientarci nella definizione di un ciclo ottimale di lavorazione, in funzione della fibra di cui è composto l articolo da nobilitare, intendiamo evidenziare, attraverso un semplice quadro sinottico, quattro tipi di operazioni cui fare riferimento: Simbolo Operazione Finalità X necessaria Stabilizzazione dimensionale? opportuna Migliorare le caratteristiche di mano, aspetto, elasticità, resistenza Ø pericolosa L integrità della fibra = evitabile La semplificazione del ciclo senza interferenze sul risultato finale Quadro sinottico per la definizione delle operazioni da selezionare per la formulazione del ciclo di lavorazione delle fibre. Lavorazioni prep. a umido Fibre singole cotone Naturali Artificiali Sintetiche vegetali animali rigenerate modific. fibra singola In mista lino lana seta viscosa vaporizzaggio X X X X X X X X?????? purga in solvente?????? cloraggio? sgommatura? bruciapelo?? cupro modal liocel acetato triacetato acrilico poliammide poliestere elastam tintoria temperatura massima: C 106 85 120 finissaggio idroestrazione = = = asciugamento = = = = stiro X X X X X X X X X X X X X X mercerizzo X Ø Ø Ø termofissazione??? X garzatura??????? cimatura??????? calandratura? compattamento X X X X X X X ammorbidimento?????????????? trattamento resine X X X X X Quadro sinottico per la definizione dei limiti da rispettare nei cicli di nobilitazione delle fibre in mista.

Il concetto fondamentale da rispettare nella lavorazione di fibre in mista fra loro è quello di salvaguardare le caratteristiche della fibra più delicata presente nella mista a due o tre fibre. A supporto di questo concetto riportiamo le indicazioni relative ai limiti di alcune fibre, che devono essere rispettati se non si vuole intaccare l integrità chimico-fisica della fibra in questione. Fibra VISCOSA MODAL* POLINOSICO* (* in minor entità) ELASTAN ELASTAN ELASTAN ACRILICO LANA ACETATO* In mista con: COTONE (inferiore al 50%) FIBRE CELLULOSICHE POLIESTERE ACRILICO POLIESTERE ELASTAN POLIESTERE ELASTAN e/o *POLIESTERE Caratteristiche limite Lavorazioni interessate Tipo di limitazione Mercerizzo da effettuare per aumentare l affinità tintoriale del cotone e livellarla a quella delle fibre artificiali rigenerate Candeggio chimico: solo con H 2 O 2 Scarica del colore Tintura del poliestere a temperatura 125-130 C Termofissazione: il poliestere per stampa transfer richiede temperatura di 205-210 C Termofissazione: elastan da 175 a 193 C Termofissazione: poliestere a 195-210 C Termofissazione: elastan a 175-193 C Tintura a 125-130 C poliestere Tintura a 85 C massimo acetato per Termofissazione: a 175-193 C elastan, a 195-210 C poliestere - Diminuzione della resistenza per eccessivo rigonfiamento della viscosa nella fase di lavaggio con NaOH a 10-12 Bè - Degradazione e possibilità di rottura del tessuto, soprattutto in prossimità delle cuciture - Diminuzione di resistenza da parte dell elastan per impiego di ossidanti contenenti cloro - Resistenza dell elastan massima a temperatura non eccedente i 120 C (in acqua) - Resistenza dell elastan massima a 192-193 C per 30-40 secondi (in aria calda) - Resistenza dell acrilico che può essere intaccato a temperature oltre 150 C - Resistenza, mano ed aspetto della lana modificati a temperature elevate; valutare l articolo - Resistenza della lana a temperature di tintura non superiori ai 105 C - Resistenza, mano ed aspetto dell acetato, seriamente pregiudicate oltre 85 C in acqua, 140 C in aria calda * miste sconsigliate

L articolo: un secondo fattore nella definizione del ciclo I tessuti a maglia in trama realizzati su macchine circolari sono ottenuti dalla realizzazione di intrecci che definiscono i diversi articoli. I vari intrecci presentano proprie caratteristiche strutturali e comportamentali, che ne condizionano a volte il trattamento. Al fine di comprendere l importanza di tali aspetti, riportiamo una serie di suggerimenti relativi alle più diffuse strutture a maglia, corredata dall analisi dei seguenti punti: - particolarità ed attenzioni per le difficoltà intrinseche all articolo e quindi al relativo processo di nobilitazione - accorgimenti e provvedimenti da attuare per evitare la formazione di difettosità dovute alle difficoltà di nobilitazione dell articolo. I suggerimenti riportati rivestono, ovviamente, un carattere di indicazione ed orientamento pratico per quanto attiene alcune problematiche specifiche e salienti legate alla sfera delle complesse particolarità tecniche insite in ciascun articolo. JERSEY ottenuto con filato a capo unico Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Avvitamento del tessuto in fase di lavaggio del capo confezionato (spiralità). Questo tipo di difetto è dovuto al numero di giri di torsione, più o meno elevato, del filato utilizzato. Non dipende da fattori di tessitura quali il numero di cadute della macchina. Il difetto si manifesta su articoli a maglia semplice o monofrontura ottenuti con filati a capo unico. Infatti nei filati ritorti la torsione dei singoli capi viene bilanciata dalla torsione opposta utilizzata per ottenere il filato ritorto; nei tessuti a doppia frontura è la struttura tessile ad impedire l avvitamento. Sfregamenti ed abrasioni. Il jersey è un tessuto a due facce distinte, diritto e rovescio; per preservare il diritto da eventuali difetti di sfregamento e abrasione, possibili durante il processo tintoriale, si consiglia soprattutto: - Taglio ad elica: per finitura in aperto. - Stiro ad elica: per finitura in tubolare. Con gli accorgimenti di cui sopra, le file della maglia si presentano inclinate anche del 18-20% sul tessuto finito; oppure, è possibile inclinare le file solo del 4-6%, ma occorre dare un inclinazione del 10-15% alla trama, sempre nell intento di evitare il manifestarsi del difetto sul capo confezionato Mercerizzo: elimina la possibilità di avvitamento del tessuto. N.B. I jersey ottenuti con filati a capo unico non devono avere lo scarto ago se non nel caso debbano essere mercerizzati Tintoria - carica non eccessiva - scelta tipo di macchina - rapporto bagno non troppo ristretto - velocità corda non elevata - per tintura toni scuri-intensi il rovesciamento del greggio in tubolare - per i tessuti mercerizzati in pezza da aperto, prima della tintura la cucitura in tubolare con rovescio del tessuto all esterno JERSEY ottenuto con filato ritorto a due capi Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Vale quanto indicato nella scheda precedente Sfregamenti ed abrasioni. Il jersey ottenuto con filati ritorti risulta ancora più sensibile al problema sfregamenti per: - miglior qualità del cotone impiegato nei ritorti - l aumentare del titolo del filato (60/2, 70/2, 80/2).

INTERLOCK Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Imborsamento da strech. Tessitura: il problema può essere originato in È il problema più caratteristico dei tessuti interlock tessitura per errore di scelta della finezza e si rivela imprimendo una forte tensione in macchina in funzione al titolo del filato. larghezza al tessuto, il quale stenta a riprendere la condizione iniziale, quindi a rientrare velocemente. Finitura: il problema si può evidenziare sul tessuto finito con scarso grado di ammorbidimento per quantità e tipo di prodotto ammorbidente/lubrificante.

PIQUET (tipo Lacoste) ottenuto su machina monofrontura Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Rilievo del punto di maglia. È la caratteristica primaria dei tessuti piquet e deve essere mantenuta anche sul finito, salvo accordi eventuali con il cliente. Stabilità dimensionale. È la necessità primaria per questo tipo di articolo che, se non è ben bilanciato da greggio, presenta delle serie difficoltà di stabilizzazione, per ottenere la quale occorre attuare i seguenti accorgimenti. Valutare attentamente la scelta del ciclo di lavorazione, per mantenere il punto in rilievo, che può essere schiacciato effettuando alcune lavorazioni, quali: - mercerizzo - compattamento - ammorbidimento a foulard. - Tintura: tipo di macchina che conferisca la minore tensione possibile al tessuto. - Asciugamento: in massimo relax, su asciugatoio a tappeto, per consentire rientro sia in altezza che in lunghezza; in casi di particolare necessità di stabilizzazione occorre asciugare in tumbler. - Stiro: in rameuse, per l aperto, senza utilizzo del foulard, per garantire il rilievo del punto maglia e le minime tensioni di stiro. - Compattamento: necessario in alcuni casi per garantire una buona stabilità dimensionale a discapito del rilievo del punto maglia. - Mercerizzo: garantisce una sicura stabilità dimensionale ma modifica l aspetto del piquet; lavorazione da concordare preventivamente con il cliente. RODIER e PIQUET (tipo svizzero) su doppia frontura Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti È un tipo di piquet più pesante, più compatto e di minor effetto di rilievo rispetto al piquet ottenuto su monofrontura. È sconsigliabile la mercerizzazione perché porta ad ottenere un articolo troppo chiuso, pesante e compatto.

SPUGNA cotone e misti Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Orientamento omogeneo della boccola. Per la spugna da cimare è importante che le boccole siano orientate tutte nello stesso senso, per evitare la formazione del difetto di boccole non cimate. Ammaccatura e disorientamento delle boccole. È un difetto che può essere causato dal processo tintoriale ed è imputabile all impatto e sbattimento del tessuto trattato in corda. Fuoriuscita sulla parte rasata del punto di boccola. È un difetto non molto ricorrente ma si verifica soprattutto dopo un errato processo tintoriale. Tintura: - carica non eccessiva - scelta del tipo di macchina - rapporto bagno abbastanza lungo - velocità corda non elevata. Preparazione alla cimatura: far rigonfiare ed alzare bene la boccola, per ottenere un orientamento regolare della stessa, attraverso: - bagno in corda+relax per asciugamento tumbler e faldatura delle pezze con le boccole tutte nello stesso senso di orientamento (apporre una freccia sulle testane) oppure: - vaporizzaggio su tappeto vibrante + asciugamento a tappeto in linea; su pezze con le boccole già orientate tutte in un unico senso. Cimatura pre-tintura: è la fase più delicata che consente di ottenere o meno il risultato finale.

SPUGNA PILE (poliestere) Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Orientamento omogeneo della boccola. Per la lavorazione del pile è importante controllare da greggio l orientamento della boccola in ciascuna pezza perché risultino tutte orientate omogeneamente prima della carica in macchina per la tintura, successiva garzatura ed eventuale cimatura. Tipo di filato di poliestere. È molto importante considerare il titolo (o denaratura) del filo impiegato ed il tipo: - filo continuo a taglio cotoniero - filato testurizzato - filato trilobato La tipologia del filo condiziona la scelta del tipo di ammorbidimento e la scelta del tipo di garzatura da effettuare. Rigature verticali nel pelo. Il difetto è dovuto alla scelta del tipo di garza, al forte tensionamento del tessuto nel primo passaggio di garza ed al livello di aggressione delle guarnizioni; inoltre, il difetto può dipendere anche dal grado di ammorbidimento in termini di quantità di morbido e del livello di omogeneità di distribuzione. Tintura Scelta del tipo di macchina di tintura da cui dipende: - l altezza dopo tintura - la consistenza del tessuto. Asciugamento Asciugamento in rameuse o su asciugatoio a tappeto. Morbido Ammorbidimento da asciutto per garantire: - omogeneità di distribuzione - quantità costante e controllata di morbido. Morbido da utilizzare, preferibilmente: - microemulsione siliconica da dosare opportunamente in funzione al peso m 2 del tipo di pile. Garza Se richiesta su due lati, occorre individuare il lato su cui iniziare con il primo passaggio, ciò in funzione al tipo di filato ed al peso m 2 dell articolo pile. Scegliere attentamente il tipo di garza da utilizzare e le guarnizioni su di essa montate. Cima Se dopo garza è richiesta la cimatura, non lasciare il tessuto garzato in falda a sostare per un tempo prolungato, esiste il pericolo di segnatura visibile della falda dopo cima. Stiro In rameuse senza passare attraverso il foulard; in alcuni casi è richiesta una temperatura di 150-160 C per stabilizzare bene l altezza.

FELPA visibile a due fili Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Orientamento omogeneo della boccola. È determinante ai fini di un risultato regolare ed omogeneo di garzatura: in caso contrario il tessuto può presentare un diverso aspetto fra pezze orientate e pezze non orientate. Fuoriuscita sulla parte rasata del punto di boccola. Questo tipo di difetto può essere causato da eccessiva sollecitazione nei bagni del processo tintoriale, oppure da eccessiva aggressione in fase di garzatura. Problema bastonature. È un difetto ricorrente su misti cotone/acrilico e si rileva in fase di asciugamento e/o stiro sulla parte rasata. Avvitamento del tessuto in fase di lavaggio del capo confezionato. È il difetto che si verifica su maglia a monofrontura, con filati a capo unico (vedere: jersey capo unico) Preparazione greggio È importante da greggio controllare l orientamento della boccola posta al rovescio delle singole pezze che dovranno essere cucite in corda per le successive lavorazioni di tintoria, asciugamento, garza ed eventuale cimatura. Tintura - carica non eccessiva - scelta del tipo di macchina - rapporto bagno abbastanza lungo - velocità corda non elevata. N.B. Raffreddamento dopo tintura molto lento fino a 60 C (per misto con acrilico). Raffreddamento post-tintura Il difetto è eliminabile solamente ritrattando il tessuto alla temperatura massima subita nel processo tintoriale e raffreddando successivamente, molto lentamente, fino a 60 C. Garza È determinante, ai fini della fuoriuscita boccola sul diritto, evitare nel primo passaggio forti aggressioni di garzatura. Taglio in aperto Non è consigliabile il taglio ad elica per risolvere il problema avvitamento, in quanto le file di maglia inclinate si notano molto facilmente. Consultare prima il cliente. FELPA invisibile a tre fili Ad eccezione del problema di fuoriuscita sulla parte del rasato della boccola che non si può verificare su felpa invisibile, valgono invece tutte le particolarità ed attenzioni citate per la felpa visibile.

VANISÈ greggio ed a due colori Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Problema bastonature. Tintoria Su tessuti vanisè a doppia faccia da tingere in - carica non eccessiva pezza è molto facile causare la formazione di - rapporto bagno non troppo ristretto bastonature. - scelta del tipo di macchina - velocità corda non elevata Effetto simil-moirè. Su tessuti tinti in filo a doppia faccia ottenuti con due colori si può evidenziare il problema di assestamento ranghi/file in fase di bagnatura; questa operazione, necessaria per stabilizzare la maglia, può portare alla formazione di un effetto simil-moirè. Evitare in fase di bagnatura l effetto di eccessivo impatto-sbattimento del tessuto osservando le regole sopra descritte per il procedimento in tintoria COSTA 1:1 2:2 COSTA MILANO MAGLIA INGLESE Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Regolarità di maglia fra centro e cimosse su finitura in aperto. È un difetto che si rileva su tessuti a coste quando vengono mercerizzati in aperto prima della tintura. Tale difetto risulta invece minimizzato se il mercerizzo viene effettuato dopo tintura. Elasticità in altezza. La caratteristica base dei tessuti a coste è quella di presentare una buona elasticità in altezza. Tale caratteristica deve essere conservata sul tessuto finito. Assenza del problema di avvitamento. Si tratta di maglia su doppia frontura. Mercerizzo È consigliabile per finitura in aperto con mercerizzo, effettuare il mercerizzo in tubolare su impianto a pallone e tagliare il tubolare dopo mercerizzo. Stiro Non forzare l altezza di stiro perché porta ad una diminuzione dell elasticità oltre ad un eccessivo rientro della stabilità in altezza.

Particolarità ed attenzioni Effetto ruvido e mano secca. L articolo crespo è ottenuto con due filati, uno a torsione S e l altro a torsione Z, che conferiscono al tessuto un effetto ruvido e mano secca. Questa caratteristica deve essere mantenuta sul finito. Assenza del problema di avvitamento. L articolo, essendo ottenuto con due filati a torsione opposta, non presenta il problema dell avvitamento, anche se i due filati sono a capo unico e la tessitura è effettuata su monofrontura. CRESPO O CRÈPE Accorgimenti e provvedimenti Evitare il più possibile trattamenti di schiacciatura con foulard; ciò per preservare al massimo possibile l effetto base dell articolo. JACQUARD (All-over) e MINI JACQUARD Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti I tipi di jacquard. Gli jacquard possono essere di: - filato greggio, per tintura in pezza - filato tinto, a più colori per solo finitura di stabilità. Gli jacquard possono essere con: - disegno totale (All-over) - disegni parziali (mini-jacquard) - disegni a rilievo - disegni ad intarsio (con lunghi fili flottanti). Tinti in filo di cotone Sono generalmente finiti con lavorazione di mercerizzo e sanforizzo. Tinti in filo di altre fibre Sono generalmente finiti con lavorazione di bagno per l assestamento e successivo trattamento di sanforizzo. Ogni disegno di jacquard condiziona l altezza ed il peso m 2 del tessuto finito. I fili flottanti rappresentano un serio problema nella lavorazione degli jacquard in quanto possono essere causa di fili tirati.

GOFFRATI PLISETTATI OPERATI Particolarità ed attenzioni Accorgimenti e provvedimenti Caratteristica del gonfiore, elasticità e motivo del disegno. Le caratteristiche insite in questi tipi di articoli non devono essere ridotte o peggio annullate dalle lavorazioni di nobilitazione. Stiro - Evitare tensionamento eccessivo in altezza che può appiattire il motivo del disegno e diminuire l elasticità dell articolo. - Evitare l uso del foulard che schiaccia il tessuto ed appiattisce l effetto di rilievo o gonfiore. - Asciugare e stirare in relax con massima sovralimentazione per mantenere le caratteristiche originali dell articolo e garantirne la stabilità dimensionale. La soddisfazione delle richieste del cliente Nella definizione del ciclo ottimale per la lavorazione di un articolo, oltre al riconoscimento delle caratteristiche tessili del greggio, del tipo di fibra e di articolo da trattare, sono rilevanti le richieste formulate dal cliente, a soddisfazione del suo bisogno, in quanto permettono di identificare i seguenti tre aspetti: - il livello qualitativo richiesto - le specifiche tecniche da osservare - le indicazioni di destinazione d uso dell articolo. Rispondere alle richieste del cliente significa soddisfazione di un bisogno che si traduce nell aspettativa di una qualità richiesta, a prescindere dal criterio di valutazione ed identificazione di un grado di qualità più o meno elevato. La soddisfazione del bisogno si basa sull oggettivo rapporto di qualità/prezzo in base al quale si stabilisce la congruità del ciclo di nobilitazione. Analizzando i tre aspetti sopra elencati, possiamo affermare quanto segue. Il livello qualitativo richiesto implica la scelta di due tipi di lavorazioni da effettuare: - lavorazioni primarie, necessarie a garantire il rispetto dei requisiti qualitativi essenziali per passare dal tessuto greggio ad un tessuto finito idoneo alla confezione del manufatto, - lavorazioni secondarie, utili a migliorare le caratteristiche di mano, aspetto, stabilità dimensionale, che differenziano il livello qualitativo del prodotto finito. Il livello qualitativo viene quindi determinato dalle scelte del ciclo di lavorazione che si effettua in fase di campionatura, o sulla prima commessa. Implica comunque l impegno implicito a mantenere costante la qualità nella sequenza delle commesse successive (costanza di qualità). Per raggiungere tale scopo occorre considerare alcuni aspetti importanti: - Le specifiche tecniche condizionano anch esse la scelta delle lavorazioni secondarie da effettuare per garantire l ottenimento della qualità richiesta ed il mantenimento nel tempo di una qualità costante. Occorre valutare attentamente la validità delle specifiche tecniche verificandone la congruità in funzione dell articolo ed in relazione alle caratteristiche del greggio, per consentire l oggettiva soddisfazione delle richieste attese sul prodotto finito; - Le indicazioni di destinazione d uso dell articolo sono importanti perché aiutano ad indirizzare la scelta delle lavorazioni ed a considerare le particolarità operative che, a volte, rivestono un carattere specifico.

5. Le variazioni dimensionali sul tessuto durante il ciclo di nobilitazione Il tessuto a maglia in trama durante il ciclo di nobilitazione è soggetto a variazioni dimensionali in altezza ed in lunghezza, di entità più o meno rilevante in funzione della scelta delle lavorazioni comprese nel ciclo. Le variazioni dimensionali sono indirizzate al raggiungimento dell obiettivo primario: la stabilità dimensionale dell articolo. Essa rappresenta la condizione fondamentale per la confezione del manufatto e ne determina il livello di qualità base; sono rari i casi in cui non si ottemperi a tale vincolo e si indichi sull etichetta del manufatto: Lavaggio a secco, ovvero lavaggio in solvente, il quale non modifica in alcun modo le dimensioni del capo e quindi la stabilità dimensionale assume un importanza secondaria. La stabilità dimensionale sul tessuto finito, rappresenta il valore residuo delle variazioni dimensionali insite nel tessuto greggio e complementari a quelle subite dall articolo in fase di nobilitazione. Esse devono rispondere a due requisiti di controllo dimensionale, quali: - la stabilità al vapore, che indica la percentuale di movimentazione del tessuto sottoposto in fase di confezione agli effetti combinati di: - rilassamento del tessuto in fase di stesura per il taglio - manipolazione dei pezzi tagliati in fase di cucitura del capo - stiro con vapore del capo confezionato - la stabilità al lavaggio in acqua, che indica la percentuale di movimentazione del tessuto prima della confezione e del capo dopo la confezione, sottoposti alla prova di: - lavaggio in lavatrice a temperatura 40, 60, 95 C, oppure, - lavaggio a mano a 30 C e successivo asciugamento che può essere effettuato sul campione di tessuto o sul capo confezionato: - da appeso - disteso in piano - in tumbler dry. Le variabili della temperatura e del tipo di lavaggio considerato, unitamente alle diverse modalità di asciugamento, portano ad ottenere risultati di stabilità dimensionali abbastanza diversi fra loro. E importante sottolineare che la prova di stabilità dimensionale eseguita a 95 C in lavatrice con successivo asciugamento in tumbler, è in assoluto la più drastica, perché consente di ottenere la stabilizzazione totale del tessuto: dopo questo tipo di prova il tessuto, se rilavato ed asciugato, non presenta ulteriori variazioni dimensionali, se non di irrilevante entità.

Le variazioni dimensionali di un articolo durante il ciclo di nobilitazione si possono esaminare e comprendere attraverso i seguenti aspetti. 1) Le modificazioni dimensionali in rapporto ai tipi di lavorazione. Le singole lavorazioni selezionate per comporre un ciclo rivestono carattere di differente importanza ai fini: - delle variazioni dimensionali durante il ciclo di lavorazione - dei risultati di stabilità dimensionali valutabili sul finito. A questo proposito riportiamo una tabella indicativa del rapporto esistente fra entità delle variazioni dimensionali durante il ciclo ed effetto di stabilizzazione dell articolo finito, relativamente a tutte le operazioni selezionabili nelle molteplici combinazioni di cicli di lavorazione. Tessuto greggio Preparazioni o finiture ad umido Operazioni Riferimenti dimensionali Mercerizzo Termofisso Variazioni dimensionali sul tessuto durante il ciclo di lavorazione Il tessuto greggio conserva le tensioni latenti, in entrambe le direzioni, in conseguenza al filato impiegato ed alle condizioni di tessitura. L entità delle tensioni varia al variare della: - fibra, titolo - articolo - modalità di tessitura Su cotone e misti cellulosici. La profonda modificazione chimico-fisica della fibra e del filato dovuta all azione della soda caustica, comporta variazioni dimensionali sensibili, sia in: - altezza = rientro fino al 30% - lunghezza = accorciamento fino al 15% o allungamento fino al 10%. Le variazioni dimensionali dipendono per la loro entità da: - tipo di articolo - tipo di impianto - regolazioni dell impianto; sovralimentazioni per la lunghezza catene o guide per l altezza. Su fibre sintetiche ed elastomeri in mista. La struttura della fibra viene bloccata termicamente, determinando in tal modo, sul tessuto, le dimensioni di altezza e lunghezza predeterminate per ottenere la massa areica desiderata sull articolo finito. Effetto di stabilizzazione riscontrabile sul tessuto finito La stabilità dimensionale valutata sul tessuto greggio indica valori in percentuale medioelevati, sia in: - altezza = restringimento - lunghezza = accorciamento che devono essere necessariamente ridotti dal ciclo di nobilitazione per ottenere un tessuto finito stabile. La stabilità dimensionale sul tessuto finito è garantita anche con elevati valori di variazioni dimensionali apportate al tessuto in fase di mercerizzo. La massa areica può variare con incrementi compresi fra zero e 20% rispetto a quella del greggio, in funzione dell entità delle variazioni dimensionali imposte al tessuto. La stabilità dimensionale sul tessuto finito è quindi predeterminata dalla validità della termofissazione del tessuto da greggio. La massa areica è il dato di riferimento, assieme all altezza, per ottenere il tessuto finito stabile.

Preparazioni o finiture ad umido Processo tintoriale Processo di finissaggio Vaporizzo Lavaggio a secco Bagno di rientro Purghe e bianchi Tinture Cloraggio per lana Idroestrazione ed apertura del tessuto in corda Su fibre artificiali, sintetiche ed elastomeri in mista. L azione del vapore, sul tessuto libero da tensionamenti, favorisce un rientro sia in altezza, sia in lunghezza, riducendo o annullando le tensioni latenti presenti sul tessuto greggio. Su fibre artificiali, sintetiche ed elastomeri in mista. Operando su impianti in continuo ed in largo, le variazioni dimensionali risultano molto limitate, con qualche eccezione di rientro considerevole in altezza su articoli molto leggeri. Su fibre naturali, artificiali, sintetiche e miste. Nella lavorazione tintoriale con il tessuto in corda si verifica generalmente: - un rientro in altezza - un accorciamento in lunghezza. Le variazioni dimensionali nella loro entità sono condizionate dai seguenti fattori: - scelta del tipo di macchina di tintura - tipologia delle fibre - tipo di articolo - trattamenti pre-tintura - tempo e temperatura dei trattamenti tintoriali in bagno acquoso Su fibre naturali, artificiali, sintetiche e miste. Le due operazioni, su bagnato, di idroestrazione ed apertura della corda, comunque vengano eseguite, con: - centrifuga + apricorda (Tubolare) - centrifuga + taglio (Aperto) - spremitura + falda (Tubolare) - spremitura + apricorda (Aperto) - spremitura + taglio (Aperto) comportano delle variazioni dimensionali sul tessuto bagnato, dovute alle tensioni (tiro in lunghezza) con conseguente rientro in altezza; soprattutto per quanto riguarda le fibre naturali ed artificiali ed i misti con elastomero. Le variazioni dimensionali dipendono per la loro entità, da: - tipo di articolo - tipo di operazioni scelte - tipo di impianti utilizzati - regolazione degli impianti. La stabilizzazione consente di uniformare le tensioni all interno della singola pezza e fra pezze diverse di uno stesso lotto, favorendo la stabilità dimensionale ottimale ed una massa areica costante sul tessuto finito. La stabilità dimensionale sul tessuto finito non è generalmente influenzata dal trattamento del lavaggio in solvente, il cui scopo è quello di eliminare le impurezze dalle fibre artificiali e sintetiche presenti da greggio. La stabilità dimensionale sul tessuto finito dipende in buona parte dal grado di rientro subito dal tessuto durante il processo tintoriale. La massa areica, dopo i trattamenti tintoriali, aumenta sempre, ed il suo incremento rispetto alla massa areica del greggio indica l entità del rientro complessivo subito dal tessuto in entrambi i sensi. La stabilità dimensionale sul tessuto finito viene condizionata, in parte, dall entità delle tensioni subite dal tessuto nelle operazioni da bagnato. Occorre comunque evidenziare il fatto che, entro certi limiti di tensionamento, il rapporto fra rientro in altezza ed allungamento in lunghezza è compensabile nelle fasi successive che riguardano asciugamento e stiro. La massa areica deve essere valutata dopo le variazioni dimensionali di recupero che avvengono in fase di asciugamento e stiro.

Processo di finissaggio Asciugamento Stiro Su fibre naturali, artificiali e miste con elastomeri. Sono fibre che assorbono la maggior quantità d acqua ed i tessuti risultano più sensibili ai tensionamenti. Su fibre sintetiche e loro miste. Sono fibre che assorbono minor quantità d acqua ed i tessuti risultano meno sensibili ai tensionamenti. L asciugamento rappresenta, nel ciclo di nobilitazione, la seconda possibilità di rientro e stabilizzazione per il tessuto. L asciugamento, in molti casi, è accumulato in un unica operazione con lo stiro (per finiture in aperto; non è possibile invece per finiture in tubolare). Le variazioni dimensionali in asciugamento riguardano: - il rientro in altezza e - l accorciamento in lunghezza. Le variazioni dimensionali dipendono per la loro entità da: - tipo di fibra - tipo di articolo - tipo di asciugatoio - regolazioni dell impianto. Su fibre naturali, artificiali, sintetiche e miste. Lo stiro rappresenta, nel ciclo di nobilitazione, la terza possibilità di rientro-stabilizzazione del tessuto. Le variazioni dimensionali in fase di stiro indicano: - un innalzamento dell altezza - un accorciamento in lunghezza. Le variazioni dimensionali dipendono per la loro entità da: - tipo di fibra - tipo di articolo - ciclo di lavorazione - tipo di impianto e - regolazioni dell impianto. Lo stiro in aperto offre maggior possibilità di accorciamento in lunghezza rispetto allo stesso articolo che debba essere finito con stiro in tubolare. La stabilità dimensionale su tessuto finito, dipende fortemente dalla validità dell asciugamento, tenendo presente i seguenti riferimenti di massima: - l asciugatoio a tappeto offre - rientro medio in altezza - accorciamento buono/ottimo in lunghezza - la rameuse offre: - innalzamento dell altezza - accorciamento buono/ottimo in lunghezza - il tumbler in continuo offre variazioni dimensionali simili all asciugatoio a tappeto - il tumbler discontinuo offre il massimo assestamento dimensionale possibile in altezza e lunghezza = (max. stabilità) L La massa areica, dopo asciugamento, aumenta e si avvicina al valore definitivo che il tessuto assumerà da finito. La stabilità dimensionale del tessuto dopo lo stiro è quella definitiva, a meno che questo non debba essere sottoposto ad un trattamento di compattamento (sanfor). La regolazione dell accorciamento in lunghezza dovuto alla sovralimentazione (stiro in aperto) dovrà tenere conto del rispetto del diritto trama. La stabilizzazione del tessuto in fibra sintetica può essere migliorata ed ottimizzata effettuando lo stiro-termofissazione, ovvero un bloccaggio termico della fibra. La massa areica dopo stiro, sarà quella definitiva; ad eccezione di tessuti che debbano essere ulteriormente sottoposti a trattamento di compattamento (sanfor).

Processo di finissaggio Operazioni Compattamento (sanfor) Garzatura Smerigliatura Cimatura Variazioni dimensionali sul tessuto durante il ciclo di lavorazione Su fibre naturali, artificiali e miste con elastomero. Il compattamento rappresenta la quarta possibilità di rientro-stabilizzazione del tessuto durante il processo di nobilitazione. È un trattamento che produce accorciamento in senso longitudinale attraverso un azione meccanica di compattamento dei ranghi di maglie. Le variazioni dimensionali riguardano: - un rientro minimo in altezza - un accorciamento possibile fino al 10% in lunghezza. Le variazioni dimensionali dipendono per la loro entità da: - tipo di fibra - tipo di articolo - regolazione dell impianto - condizioni di stabilità del tessuto dopo lo stiro. Su fibre naturali, artificiali sintetiche e miste. Le operazioni di finitura con pelo comportano forti variazioni dimensionali dovute al tensionamento in lunghezza subito dal tessuto, che comportano: - rientro in altezza - allungamento in lunghezza. Le variazioni dimensionali dipendono per la loro entità da: - tipo di fibra/articolo - scelta del tipo di garzatrice - numero di passaggi e regolazione della macchina. Effetto di stabilizzazione riscontrabile sul tessuto finito La stabilità dimensionale su finito si completa in modo ottimale su tessuti in fibra naturale ed artificiale e miste con elastomero; risulta inutile applicare il compattamento a tessuti in fibra sintetica. Il compattamento su fibra sintetica può avere una ragione nel ricercare effetti particolari di mano/aspetto importanti su particolari articoli. La massa areica dopo compattamento aumenta in relazione all entità dell accorciamento assommato al minimo rientro in altezza. La stabilità dimensionale sul tessuto finito è condizionata in modo significativo dai trattamenti di finitura con pelo, soprattutto per quanto riguarda i tessuti di fibre naturali artificiali e miste con elastomeri. Per quanto concerne invece le fibre sintetiche il condizionamento è molto limitato. La massa areica del finito è anch essa molto condizionata e tende ad essere inferiore rispetto allo stesso articolo finito senza pelo.

2) Considerazioni sull effetto di allungamento e/o di limitato rientro in altezza durante il ciclo di nobilitazione. Il fine comune delle operazioni di un ciclo di nobilitazione è quello di stabilizzare il tessuto ed a tale proposito è importante considerare alcuni aspetti negativi. A) L effetto di scarso rientro in altezza durante il processo tintoriale, che si può verificare in modo particolare su articoli in fibra sintetica ma anche, sebbene in misura inferiore, su articoli di fibre naturali ed artificiali, deriva dalla scelta del tipo di macchina di tintura che causa un effetto di impaccamento del tessuto, poiché ne impedisce un naturale allungamento conseguente ad un proporzionato rientro in altezza. Lo scarso rientro in altezza comporta i seguenti problemi: - impossibilità di rispettare l altezza di stiro, poiché molto spesso l altezza richiesta sul tessuto finito risulta inferiore all altezza del tessuto dopo il processo tintoriale, - costanza di qualità della produzione, qualora si cambi il tipo di macchina di tintura ed il tessuto risulti perciò di altezza inferiore. B) L effetto di allungamento per tensioni che, entro normali valori di utilizzo degli impianti, si registra durante il ciclo di nobilitazione, soprattutto nelle operazioni: - su bagnato - idroestrazione per spremitura apertura corda - foulardaggio per l ammorbidimento - su asciutto - garzatura-smerigliatura - cimatura. L effetto di allungamento per tensione impone la necessità di recuperare la stabilità dimensionale del tessuto che normalmente può essere ottenuta nelle successive operazioni del ciclo quali: asciugamento, stiro ed eventuale compattamento.