COMPRENSORIO ALPINO CN2 Valle Varaita RISULTATI CENSIMENTI ALLE SPECIE CAPRIOLO E CERVO s.v. 2012/2013 - RELAZIONE TECNICA A cura di Omar Giordano Tecnico faunistico C.A. CN2
PREMESSA Nella presente relazione vengono illustrate le metodiche di censimento applicate per la raccolta dei dati ed i conseguenti risultati ottenuti. Per l organizzazione e la realizzazione delle attività censuali il Comprensorio Alpino CN2 si è avvalso dei Tecnici faunistici dipendenti in possesso dei requisiti professionali di cui all art. 17 comma 5 della L.R. 70/96. Il presente elaborato è redatto secondo quanto indicato dalla D.G.R. n. 94-3804 del 27 aprile 2012 Approvazione delle linee guida per la gestione ed il prelievo degli ungulati selvatici e della tipica fauna alpina la quale conserva validità ed efficacia in base all articolo 40, comma 2 della L.R. n. 5 del 4 maggio 2012 Legge finanziaria per l anno 2012. CAPRIOLO Capreolus capreolus 1. DISTRETTI GESTIONALI Il vigente P.P.G.U. 2009-2013 prevede, per la caccia di selezione al capriolo, due unità di gestione denominate Distretto Superiore (alta valle) e Distretto Inferiore (bassa valle). Il primo parte dal Comune di Sampeyre, compreso, e include i Comuni di Casteldefino, Pontechianale e Bellino mentre il secondo è composto dai Comuni di Frassino, Melle, Valmala, Brossasco, Venasca, Isasca, Rossana e Piasco, nonché dai Comuni di Busca, Costigliole Saluzzo, Verzuolo e Manta per la parte di territorio ricadente nei confini del CA. Nella seguente tabella sono riportate le caratteristiche principali di ogni distretto. Distretto Superficie complessiva Superficie Agro-Silvo-Pastorale Superficie Utile alla Specie (ha) (S.A.S.P.) (ha) (S.U.S.) (ha) Superiore 24.779,73 19.721,30 12.616,20 Inferiore 18.085,17 17.314,20 17.232,60 2. METDOLOGIE DI CENSIMENTO La tecnica di censimento adottata per la raccolta dei dati è quella per osservazione diretta da percorsi e da punti fissi come previsto dalla D.G.R. n. 76-2075 del 17 maggio 2011 Approvazione delle linee guida per la pianificazione e l'attuazione del prelievo degli ungulati selvatici e della tipica fauna alpina in vigore al momento della realizzazione del censimento. I transetti coprono in maniera capillare le unità di gestione con 37 percorsi nel Distretto Superiore e 54 nel Distretto Inferiore per un totale di 196.4 km. 3. RISULTATI 3.1 Data censimento e condizioni ambientali I conteggi sono stati effettuati nei giorni 20 e 21 aprile 2012 ripetendo, come ormai consuetudine, sera e mattina il percorso assegnato. Le condizioni meteorologiche sono state favorevoli ad un ottimale svolgimento delle operazioni di conteggio in tutti i settori censiti con cielo sereno e visibilità ottima. A causa delle temperature eccezionalmente elevate rilevate nel mese di marzo sul Piemonte (Fonte: Relazione Società Meteorologica Italiana Redazione Nimbus, 6 aprile 2012), la copertura nevosa residua al suolo è risultata decisamente scarsa mentre il ricaccio vegetativo si presentava decisamente avanzato
rispetto al consueto. Queste condizioni non hanno comunque compromesso il buon esito delle operazioni censuali. 3.2 Sforzo di campionamento Per la realizzazione dei conteggi sono stati impiegati in totale 175 operatori, tra i quali due Tecnici faunistici dipendenti del C.A. ed un agente della Vigilanza Faunistico Ambientale della Provincia di Cuneo. Distretto N. zone censite n. operatori Superiore 36/37 72 Inferiore 53/54 103 Totale 89/91 175 3.3 Risultati ottenuti Nella tabella seguente viene riportato il totale censito in ogni distretto suddiviso per classe: Distretto TOTALE Maschi Femmine Indeterminati Superiore 854 292 378 184 Inferiore 453 146 201 106 Totale 1307 438 579 290 I risultati sopraindicati si riferiscono all intera superficie censita. Si precisa che gli animali censiti all interno di istituti di protezione (Parchi, Oasi, ZRC, ecc.) con una superficie superiore a 300 ha non vengono conteggiati al fine della proposta di piano (D.G.R. n. 76-2075 del 17 maggio 2011). Di seguito gli animali conteggiati in territorio venabile sui quali verrà elaborata la proposta di piano Distretto TOTALE Maschi Femmine Indeterminati Superiore 765 260 336 169 Inferiore 453 146 201 106 Totale 1218 406 537 275 3.4 Serie storica Nelle tabelle sottostante sono riassunti i risultati dei censimenti del capriolo negli ultimi dieci anni riferiti all intero territorio inclusi gli Istituti di protezione: DISTRETTO SUPERIORE Anno Totale Maschi Femmine Indeterminati 2003 401 111 164 126 2004 453 126 208 118 2005 544 166 208 170 2006 734 228 314 192 2007 699 242 326 131 2008 527 162 242 123 2009 587 193 259 109 2010 519 159 222 138 2011 635 212 267 156
DISTRETTO INFERIORE Anno Totale Maschi Femmine Indeterminati 2003 155 35 60 51 2004 151 46 45 60 2005 162 60 58 44 2006 224 66 70 88 2007 218 78 84 56 2008 238 76 89 73 2009 290 105 129 56 2010 307 108 113 86 2011 318 108 140 70 DISTRETTO SUPERIORE + INFERIORE Anno Totale Maschi Femmine Indeterminati 2003 558 157 224 177 2004 604 173 253 178 2005 706 226 266 214 2006 958 294 384 280 2007 917 320 410 187 2008 765 238 331 196 2009 877 298 388 165 2010 826 267 335 224 2011 953 320 407 226 900 800 700 600 500 400 300 200 100 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 Distretto Superiore Distretto Inferiore Fig. 1 Rappresentazione grafica della serie storica del numero di animali censiti per ogni unità gestionale
1400 1200 1000 800 600 400 200 0 Fig. 2 Rappresentazione grafica della serie storica dei censimenti nell intero C.A. dal 1996 al 2012 4. COMMENTO La favorevole stagione invernale, nonché le buone condizioni che si sono presentate durante i conteggi, hanno permesso di far registrare il massimo numero di caprioli mai censiti nel C.A. CN2 dal 1996 ad oggi. Il trend della popolazione risulta in crescita pressoché costante seppur con incrementi annuali contenuti e qualche lieve flessione; il dato dei conteggi 2012 ha invece evidenziato un notevole incremento degli effettivi con una crescita del 37% rispetto all anno precedente. Come detto l inverno 2011/2012 è stato piuttosto mite con precipitazioni nevose concentrate principalmente a fine inverno (febbraio) e permanenza di neve al suolo per periodi non troppo prolungati agevolando così la sopravvivenza degli animali. 5. DANNI ALLE COLTURE AGRICOLE Seppur contenuti numericamente i danni da capriolo possono incidere pesantemente sull importo totale annuo dei danni risarciti (43% del totale nel 2010) andando a colpire colture pregiate e costose quali erbe officinali (malva) e piccoli frutti (fragole). Questi episodi sono maggiormente concentrati nei settori di media-bassa valle ricompresi nell unita gestionale Distretto inferiore nel quale risulta opportuno gestire attentamente la popolazione al fine di evitare l incremento ulteriore dei danni. Da sottolineare ancora che il C.A. mette in atto un dettagliato programma di prevenzione dei danni con particolare attenzione alle situazioni più problematiche.
CERVO Cervus elaphus 1. DISTRETTI GESTIONALI Il Distretto Unico per la caccia di selezione al cervo comprende l intero territorio del CA anche se, di fatto, tale caccia viene praticata quasi esclusivamente nell alta valle, in quanto la minor copertura boschiva consente una maggiore contattabilità degli animali. Superficie complessiva Superficie Agro-Silvo-Pastorale Superficie Utile alla Specie Distretto (ha) (S.A.S.P.) (ha) (S.U.S.) (ha) Unico 42.864,90 37.035,50 29.848,80 2. METDOLOGIE DI CENSIMENTO La tecnica di censimento adottata per la raccolta dei dati è quella per osservazione diretta da percorsi e da punti fissi come previsto dalla D.G.R. n. 76-2075 del 17 maggio 2011 Approvazione delle linee guida per la pianificazione e l'attuazione del prelievo degli ungulati selvatici e della tipica fauna alpina in vigore al momento della realizzazione del censimento. Il censimento alla specie cervo si è svolto, dal 2002 al 2007, in concomitanza con le uscite per il censimento del capriolo. Data l elusività della specie e la difficoltà di conteggio in alcune aree, dal 2008 viene dedicata una giornata esclusivamente per il conteggio del cervo con la stessa metodica di cui sopra. Vengono poi confrontati i diversi dati ottenuti prendendo in considerazione il risultato migliore. Nel periodo autunnale viene poi svolto, dal 2008, il censimento al bramito mediante localizzazione acustica e concomitante osservazione diretta. 3. RISULTATI 3.1 Data censimento e condizioni ambientali Le uscite si sono svolte nei giorni 20 e 21 aprile per i conteggi effettuati in concomitanza con il capriolo, e 22 aprile (ripetizione dell uscita effettuata il 15 aprile in condizioni non ottimali) per l uscita dedicata esclusivamente al cervo. Per le condizioni meteo-climatiche dei giorni 20 e 21 si rimanda a quanto detto in precedenza per il capriolo; la giornata di domenica 22 è stata invece caratterizzata da vento forte e freddo che ha preceduto la perturbazione arrivata nel pomeriggio compromettendo il buon esito delle operazioni. 3.2 Sforzo di campionamento Oltre a quanto indicato al punto 3.2 del capitolo dedicato al capriolo sono stati utilizzati 32 operatori nel censimento del 22.04 e due per il censimento notturno con il faro del 20.04, tra i quali due tecnici faunistici dipendenti del C.A. ed un agente della Vigilanza Faunistico Ambientale della Provincia di Cuneo. 3.3 Risultati ottenuti Il risultato migliore, in termini di numero di animali contattati, è stato ottenuto durante le uscite dedicate al capriolo. È stata però fatta un analisi critica incrociando i dati ottenuti dai transetti (20-21 aprile) con quelli registrati durante il censimento dedicato solo al cervo (22 aprile) e quelli desunti dal censimento notturno con il faro (20 aprile) al fine di ottenere un numero minimo certo di animali che viene riportato nella tabella seguente. MASCHI Distretto TOTALE P FE Ind. FU. S.A. (2-5 anni) AD. (>6 anni) M Ind. Unico 127 1 4 6 14 8 47 47
3.4 Serie storiche Censimenti primaverili ANNO TOTALE MASCHI Fusoni Sub-Ad. Adulti Indet. FEMMINE PICCOLI IND. 2002 50 \ \ \ \ \ \ \ 2003 62 \ \ \ \ \ \ \ 2004 24 1 4 0 15 0 4 2005 28 1 7 0 13 0 7 2006 57 1 9 0 28 2 17 2007 39 2 5 3 20 3 6 2008 81 3 2 5 1 29 19 23 2009 97 4 10 7 2 35 7 32 2010 104 4 6 6 4 41 22 21 2011 72 4 3 4 11 21 9 20 Censimenti autunnali ANNO TOTALE MASCHI Fusoni Sub-Ad. Adulti Indet. Solo sentiti FEMMINE PICCOLI IND. 2008 127 10 7 21 5 2 40 29 13 2009 n.e. \ \ \ \ \ \ \ \ 2010 36 3 2 4 0 12 7 3 5 2011 119 13 1 18 2 32 29 12 6 140 120 100 80 60 40 20 0 Fig. 3 Rappresentazione serie storica censimenti primaverili
140 120 100 80 60 40 20 0 2008 2009 2010 2011 Fig. 4 Rappresentazione grafica censimenti autunnali al bramito 4. COMMENTO Il censimento svolto il 15 aprile è stato pesantemente condizionato da condizioni meteo-climatiche decisamente avverse con neve fresca caduta il giorno precedente fino ad una quota di 1500 m s.l.m.. e conseguente scarsa contattabilità degli animali. Per questo motivo il conteggio è stato ripetuto il 22 aprile; seppur con condizioni migliori il conteggio non ha riportato risultati soddisfacenti con pochi animali avvistati. Le favorevoli condizioni meteorologiche verificatesi durante il censimento al capriolo hanno invece permesso di ottenere un buon risultato anche nel conteggio dei cervi. Come detto in precedenza il numero di animali censiti preso in considerazione è il risultato dell analisi critica dei dati raccolti in diversi momenti e con diverse metodiche (cfr. 3.3). Come già detto per il capriolo la stagione invernale poco rigida ha agevolato la sopravvivenza degli animali facendo registrare il massimo numero di cervi censiti nel C.A. CN2 dal 2002 ad oggi. Considerando che la popolazione attuale è frutto principalmente di un progetto di reintroduzione attuato nei primi anni duemila, questa risulta tutt ora in espansione con un trend in crescita pressoché costante seppur con alcune oscillazioni dovute, verosimilmente, a condizioni non ottimali durante i conteggi e non a reali decrementi degli effettivi. 5. DANNI ALLE COLTURE AGRICOLE I danni arrecati alle colture dalla specie cervo risultano numericamente bassi all interno del C.A.CN2 (1 denuncia nel 2011). Per contro quando si verificano questi episodi l incidenza può essere importante in quanto sono maggiormente colpite colture pregiate con valore economico elevato (erbe officinali, piante da frutto, piccoli frutti). Rilevante, anche se raramente quantificato, può essere il danno arrecato alla componente forestale con importanti scortecciamenti di piante ad alto fusto (principalmente Frassini) in particolare nelle aree di svernamento.