Laboratorio 19.4 SEPARAZIONE DI UNA SERIE OMOLOGA DI ACIDI CARBOSSILICI A CATENA CORTA. Cromatografia su carta



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2 Laboratorio 19.4 SEPARAZIONE DI UNA SERIE OMOLOGA DI ACIDI CARBOSSILICI A CATENA CORTA Cromatografia su carta SCOPO Riconoscere qualitativamente un acido carbossilico lineare a catena corta mediante una semplice eluizione su carta. PRINCIPI I sali di ammonio di una serie omologa di acidi C 2 -C 6 vengono sottoposti a cromatografia su carta. Si calcolano gli R F e si costruisce un diagramma R F /nr. atomi C. Ciò consente di identificare un acido incognito della serie omologa. APPARECCHIATURA Camera di sviluppo di vetro per cromatografia ascendente su carta Microsiringa da 5 ml Nebulizzatore MATERIALI E REAGENTI Carta Whatman n. 1 o n. 4 (20 20 cm) Eluente Butanolo/ammoniaca 1,5 N, 150 + 100 (V/V) Soluzioni standard In una serie di provette di vetro aggiungere 1 ml di NH 3 concentrata e 1 ml di acqua deionizzata a 1 ml dei seguenti acidi: acetico (C 2 ), propionico (C 3 ), butirrico (C 4 ), valerianico (C 5 ), capronico (C 6 ). Reagente rivelatore Sciogliere 40 mg di blu di bromofenolo in 100 ml di etanolo e aggiungere 200 mg di acido citrico. PROCEDIMENTO Tracciare sul foglio di carta la linea di semina, a circa 1,5 cm dal bordo, con una matita morbida. Depositare 1 ml di ogni soluzione in modo da formare macchie più compatte possibile, a distanza di 2 cm l una dall altra. Porre il foglio di carta nella camera satura di solvente, in modo che il bordo su cui è stata effettuata la semina peschi nell eluente. Fissare il foglio sul sostegno con un paio di mollette. Quando il solvente ha percorso 17-18 cm, estrarre il foglio e lasciarlo asciugare all aria. Nebulizzare il reagente rivelatore e lasciare asciugare all aria. Le macchie appariranno blu su fondo giallo. Calcolare l R F di ogni macchia e costruire il diagramma R F /n. di atomi C. Si dovrebbe ottenere una retta.

19. Cromatografia su strato sottile 3 Separazione su carta di una serie omologa di acidi carbossilici C 2 -C 8. Carta Whatman n. 1 (20 20 cm). Eluente: butanolo/ammoniaca 1,5 N, 150 + 100 (v/v); semina 1 ml. ESEMPIO 1 Laboratorio 19.5 DETERMINAZIONE QUALITATIVA DEGLI ZUCCHERI NEI VINI Cromatografia su strato sottile di gel di silice Gli zuccheri naturalmente presenti nel vino sono soprattutto glucosio e fruttosio. L aggiunta di saccarosio aumenta il grado alcolico del vino ed è prassi comune in molti Paesi. In Italia questa operazione è considerata una frode ed è consentita solo per i vermouth, i marsala speciali, alcuni vini aromatizzati e gli spumanti. La determinazione quantitativa degli zuccheri nei vini può essere effettuata con il metodo di Fehling o con il metodo di Luff Shoorl, oppure per via polarimetrica, rifrattometrica o anche enzimatica. La cromatografia su strato sottile consente comunque una rapida determinazione qualitativa. PRINCIPI II vino viene neutralizzato e «defecato» per eliminare le sostanze coloranti. La soluzione limpida ottenuta viene eluita su lastrina di gel di silice con una miscela di acetato di etile, isopropanolo e acqua e poi rivelata con anisaldeide. La presenza dei diversi zuccheri viene evidenziata per confronto con degli standard. APPARECCHIATURA Camera di sviluppo Microsiringa da 5 ml Nebulizzatore MATERIALI E REAGENTI Lastrina di gel di silice G (20 20 cm o 5 20 cm), spessore dello strato 0,20 mm La fase stazionaria va attivata ponendo la lastrina in stufa a 110 C per 30 minuti.

4 Eluente acetato di etile /isopropanolo/acqua, 65 + 30 + 5 (V/V) Soluzioni standard Preparare soluzioni di fruttosio, glucosio e saccarosio allo 0,5% in acqua. NaOH 0,5 N Soluzione satura di acetato basico di piombo in acqua Soluzione satura di Na 2 SO 4 in acqua Reagente rivelatore Sciogliere 0,5 ml di anisaldeide in 50 ml di CH 3 COOH glaciale e poi aggiungere 1 ml di H 2 SO 4 concentrato. La soluzione va preparata di fresco. PROCEDIMENTO Aggiungere a 5 ml di vino, neutralizzato con NaOH 0,5 N, 1 ml di soluzione satura di acetato basico di piombo e 1 ml di soluzione satura di Na 2 SO 4. Centrifugare. Lungo una linea tracciata con una matita morbida a circa 1,5 cm dal bordo della lastrina, seminare 5 ml di ogni soluzione standard e di soluzione campione (se il vino è molto secco, e quindi con poco zucchero, depositare 25 ml). Eluire e, quando il solvente ha percorso 15-18 cm, estrarre la lastrina e lasciarla asciugare all aria. Nebulizzare il reagente rivelatore e porre la lastrina in stufa a 100 C per 30 minuti. Le macchie appaiono di colore blu su fondo rosa. OSSERVAZIONI Con il metodo descritto, il fruttosio e il glucosio presentano valori di R F molto simili. Per ottenere una migliore separazione, usare una lastrina di gel di silice G preparata usando, invece dell acqua, H 3 BO 3 0,1 N (30 g di gel di silice + 60 ml di H 3 BO 3 per 5 lastrine da 20 20 cm) e poi eluire con una miscela di 2-butanone/CH 3 COOH glaciale/metanolo, 60 + 20 + 20 (V/V). Questo metodo può essere usato per la determinazione qualitativa di tutti gli zuccheri presenti in qualsiasi soluzione zuccherina. Nel preparare gli standard, se qualche zucchero non si scioglie in acqua, si può usare isopropanolo come solvente. Laboratorio 19.6 CONTROLLO DI ALCUNE POSSIBILI SOFISTICAZIONI DELLO ZAFFERANO Cromatografia su strato sottile e su carta Lo zafferano è ampiamente usato, fin dall antichità, in cucina e in certa misura anche nella farmacopea di molti Paesi. Il costo molto elevato ne spiega i numerosi tentativi di contraffazione, ovviamente più facili quando il prodotto viene commercializzato sotto forma di polvere quasi impalpabile. I pigmenti presenti nello zafferano, i principali fra i quali sono molto ben separabili in TLC, sono costituenti specifici e possono essere usati per identificare l autenticità del prodotto. D altra parte, la cromatografia su strato sottile o su carta si presta particolarmente a evidenziare le sofisticazioni dovute, come spesso accade, all aggiunta (o all impiego

19. Cromatografia su strato sottile 5 esclusivo!) di polveri ottenute da piante diverse, come Calendula officinalis e soprattutto il cartamo (Carthamus tinctorius), oppure di coloranti artificiali, come il giallo tartrazina (E 102). Anche l aggiunta di zucchero (saccarosio) può essere facilmente evidenziata. PRINCIPI Dopo aver fatto macerare lo zafferano in metanolo umido si eluisce la soluzione ottenuta su lastrina di gel di silice o di cellulosa oppure su carta. Nel primo caso si effettua un controllo complessivo delle sofisticazioni, mentre con gli altri tipi di strato si evidenzia solo la presenza di coloranti sintetici gialli o rossi. APPARECCHIATURA Camere di sviluppo Lampada UV (254 nm) Microsiringa da 5 o 10 ml MATERIALI E REAGENTI Lastrina di gel di silice (Kieselgel 60), con indicatore di fluorescenza F 254 (5 (o 10 o 20) 20 cm), spessore dello strato 0,2 mm Va condizionata in stufa a 105 C per 30 minuti. Lastrina cromatografica di cellulosa microcristallina (5 (o 10 o 20) 20 cm) Carta Whatman nr. 20 o analoga, con caratteristiche di alta efficienza e bassa velocità, quindi molto fine Metanolo Soluzione acquosa al 10% dei coloranti E 102, E 104, E 110 Soluzione acquosa all 1% di saccarosio Eluenti l. TLC su gel di silice: acetato di etile/isopropanolo/acqua, 58+30+12 (V/V); meglio se preparato di fresco. 2. TLC su cellulosa e PC: NH 3 concentrata/soluzione di citrato di sodio al 2,4%, 5 + 95 (V/V). Reagente rivelatore per gli zuccheri Sciogliere 0,5 ml di anisaldeide in 50 ml di CH 3 COOH concentrato e aggiungere 1 ml di H 2 SO 4 concentrato. La soluzione deve essere preparata di fresco. PROCEDIMENTO Estrazione dei pigmenti Pesare circa 50 mg del campione in esame. Aggiungere 1 goccia d acqua e attendere 2 3 minuti. Aggiungere 1 ml di metanolo e lasciare a riposo per circa mezz ora. Trattare allo stesso modo i campioni in polvere dei possibili sostituti dello zafferano. Eluizione Depositare sulla lastrina cromatografica 5 ml della soluzione limpida ottenuta dai campioni e dalle sostanze di controllo e 2 ml di una soluzione dei coloranti sintetici. Ambientare la lastrina nella camera di eluizione per circa 30 minuti. Lasciar correre l eluente per circa 15 cm su lastrina di gel di silice (occorre circa 1 ora) oppure 8-10 cm su carta o strato di cellulosa (occorrono circa 30 minuti). Rivelazione del saccarosio Per evidenziare la presenza di zuccheri come il saccarosio in concentrazioni superiori al

6 5%, spruzzare la lastrina di gel di silice con la soluzione di anisaldeide e poi lasciare per 30 minuti in stufa a 105 C. Compaiono macchie blu su fondo rosa-violetto. Non usare questo rivelatore su cellulosa o su carta. GUIDA ALL INTERPRETAZIONE DEI CROMATOGRAMMI TLC su gel di silice Dopo l eluizione si evidenziano, a partire dalla base, tre macchie molto nette (3, 6, 7 nell Esempio), insieme con altre meno intense, che nel complesso caratterizzano la purezza dello zafferano. Le macchie sono giallo arancio, se osservate a occhio nudo, ma presentano una colorazione marrone, se illuminate da luce UV e diventano blu se trattate con anisaldeide. La sostanza 3, che ha l R F più piccolo (circa 0,16 nell Esempio), è la crocina. Una macchia (10) immediatamente al di sopra delle tre citate (che corrisponde alla picrocrocina, R F @ 0,53) si evidenzia solo con luce UV a 254 nm e mostra una colorazione viola scuro molto netta. Altre due macchie (15 e 13), visibili in UV a 254 nm, si possono osservare poco sotto il fronte del solvente e sono dovute al safranale e al 4-idrossi-b-ciclocitrale. Di solito si osservano una due macchie deboli (1, 2) sotto quella molto intensa della crocina. Altre macchie alla base del cromatogramma possono essere dovute a deterioramento della crocina o a coloranti estranei: sono quindi utili per rivelare zafferano vecchio (degradato) o adulterato, ma è comunque normale osservare una tenue strisciata gialla. La tartrazina (E 102) sale pochissimo rispetto al punto di partenza (18) e dà una colorazione gialla, mentre E 104 ed E 110 salgono poco sopra (19 e 20) e quasi insieme, dando una colorazione gialla e rossa, rispettivamente. Il cartamo, spesso usato al posto dello zafferano oppure per «tagliarlo», dà una caratteristica macchia rosso-cremisi (17), che appare gialla con luce UV a 366 nm. Altri estratti naturali diversi dallo zafferano danno macchie vicino al fronte del solvente, visibili anche in UV a 366 nm. La macchia relativa al saccarosio (21) appare blu su fondo rosa violetto con l opportuno rivelatore e si trova poco al di sotto di quella della crocina. Appare solo se il saccarosio è presente in misura superiore al 5%. TLC su cellulosa e PC I pigmenti dello zafferano rimangono praticamente alla base, formando una macchia allungata, mentre i coloranti sintetici (con l eccezione della macchia inferiore di E 104) salgono nettamente. Caratteristiche delle macchie E 102 giallo-arancio R F @ 0,75 E 110 rosso-arancio R F @ 0,50 E 104 giallo R F @ 0, 40 giallo R F @ 0,10* * Questa macchia è coperta dallo zafferano.

19. Cromatografia su strato sottile 7 (A) Separazione di zafferano, coloranti sintetici e saccarosio in TLC su gel di silice ESEMPIO 60 Merck (20 20 cm) con indicatore di fluorescenza. (B) Separazione in PC su cada Whatman nr. 40 di coloranti sintetici e di uno zafferano acquistato in un hard discount a prezzo molto basso. (C) Determinazione semiquantitativa del colorante E 102, usato in genere per sofisticare i prodotti a basso prezzo. Separazione in TLC canalizzata su cellulosa microcristallina Whatman 4821-620 (5 20 cm). Larg hezza delle strisce: 8-10 mm; deposizione 3 ml. Corsa dell eluente: 10 cm circa; durata: 15 minuti circa. R F di E 102: @ 0,75. A. (a sinistra) Separazione su gel di silice 60 F 254 (Merck). (a) Zafferano di provenienza iraniana; (b) zafferano di provenienza spagnola; (c) curry; (d) curcumina; (e) cartamo; (f) zafferano di provenienza egiziana (contraffatto); (g) zafferano di provenienza sconosciuta (possibile la presenza di E 102: macchia poco staccata dalla partenza); (h) E 102: (i) E 104; (l) E 110; (m) saccarosio. B. (sotto, a sinistra) Separazione in PC su carta Whatman nr. 40 di: (a) zafferano acquistato in un hard discount; (b) coloranti sintetici. C. (sotto, a destra) Determinazione semiquantitativa di E 102: (1) standard contenente l 1% di E 102; (2) standard al 3%; (3) standard al 5%; (4) standard al 10%; (5) campione di uno zafferano di prezzo molto basso, acquistato in un hard discount; (6) campione di zafferano commerciale esente da coloranti sintetici. A B C

8 Osservazioni Il cromatogramma ottenuto in PC evidenzia la presenza di E 102 nel campione analizzato. Il confronto con gli standard nella determinazione semiquantitativa suggerisce una percentuale di E 102 intorno al 3-5% nello zafferano campione (5).