Indagine congiunturale presso gli operatori della filiera pesca e acquacoltura. Ismea

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Transcript:

Nota Metodologica Indagine congiunturale presso gli operatori della filiera pesca e acquacoltura Ismea Introduzione L Ismea, a partire dal 1997, ha attivato un panel di operatori del settore ittico, sia del comparto produttivo che commerciale, al fine di monitorare la dinamica congiunturale e tendenziale della filiera pesca e acquacoltura; a tale scopo, gli operatori sono chiamati ad esprimere un giudizio sull andamento dell economia nazionale e del settore ittico, fornendo indicazioni sull evoluzione dei costi, dei prezzi di vendita e dei quantitativi venduti. Alla fine del periodo di rilevazione, gli operatori valutano l andamento dei parametri oggetto di indagine rispetto al periodo precedente e allo stesso periodo dell anno precedente; esprimono, inoltre, anche le loro aspettative sull evoluzione di breve periodo dell economia nazionale e delle vendite. Le peculiarità delle attività svolte dai diversi comparti hanno indotto l Ismea ad elaborare due differenti questionari, suddividendo il campione in due gruppi: il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso e il Panel della distribuzione al dettaglio. In particolare, per quanto riguarda la struttura dei questionari, sono richieste a tutti gli operatori informazioni di carattere generale riguardanti: - l andamento dell economia nazionale e le previsioni di breve periodo; - l andamento del settore ittico. Temi specifici, inoltre, sono sottoposti a ciascuna categoria di operatori. In particolare, al Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso sono richieste indicazioni riguardo: - l andamento del costo dei principali fattori produttivi (materie prime, lavoro, credito e assicurazioni, trasporto, imballaggi, manutenzioni e riparazioni); - l andamento dei prezzi di vendita; - l andamento dei quantitativi venduti sul mercato nazionale, comunitario ed extracomunitario e le previsioni di vendita. Al Panel della distribuzione al dettaglio sono richieste le seguenti informazioni: - l andamento del settore della distribuzione, sia in generale che dei prodotti ittici in particolare; - l andamento dei costi unitari di approvvigionamento; - l andamento dei prezzi di vendita; - l andamento dei quantitativi venduti, sia in totale che per gruppi di 1

prodotti. Infine, ad entrambi i raggruppamenti sono richieste alcune informazioni riguardanti le politiche occupazionali e di investimento adottate dall azienda al fine di ottenere un quadro relativo alle scelte aziendali prevalenti. L obiettivo di tale sezione è quella di verificare le eventuali variazioni intervenute nel mercato del lavoro del comparto ittico e di evidenziare se vengono realizzati interventi di rilievo e, in caso affermativo, i settori in cui maggiormente si investe, nonché le prospettive di intervento futuro. I risultati emersi dall indagine vengono esaminati sia nel dettaglio che in forma sintetica, attraverso una serie di indicatori costruiti mediante l aggregazione delle risposte fornite a diverse domande. Questi indici consentono di valutare in maniera più immediata l evoluzione del settore, effettuando analisi temporali e spaziali (confronti tra aree geografiche e segmenti). Gli indici che vengono calcolati per gli operatori della filiera pesca e acquacoltura sono i seguenti: Indice del clima di fiducia: questo indice aggrega le risposte sull andamento del settore, sull andamento dell economia nazionale e sull andamento delle vendite complessive, sia in termini consuntivi che previsionali. Indice della ragione di scambio del settore: attraverso la relazione tra l andamento dei costi totali e dei prezzi, questo indice rappresenta la situazione economica delle aziende del settore in termini della loro capacità di trasferire gli incrementi dei costi sui prezzi di vendita dei prodotti ittici. Indice di dinamicità del mercato: tale indice sintetizza la situazione del settore circa l evoluzione delle vendite e dei prezzi, segnalando una situazione di vivacità della domanda o, viceversa, di stagnazione. Indice della propensione ad investire in risorse umane e non umane: questo indice aggrega i risultati delle aziende che hanno effettuato investimenti e le variazioni del personale fisso nel semestre in esame. Questa seconda variabile viene valutata considerando la percentuale di aziende che hanno registrato variazioni di personale in qualche area aziendale, insieme al saldo tra le indicazioni di aumento e di riduzione del personale fisso nel complesso. Gli indici vengono calcolati sia per il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso che per il Panel della distribuzione al dettaglio, analizzando i risultati per segmento o canale di vendita e per tipologia di prodotto ittico trattato. Inoltre, sempre per il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione 2

all ingrosso, vengono calcolati altri due indici ancora più aggregati: Indice del clima economico del settore: pari alla media semplice dell indice del clima di fiducia e dell indice della propensione ad investire. Indice generale del Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso: pari alla media semplice di tutti gli indici calcolati tramite il Panel (clima di fiducia, ragione di scambio, dinamicità del mercato, propensione ad investire), in modo da sintetizzare tutte le informazioni congiunturali sul settore. Il disegno campionario Il questionario viene periodicamente somministrato su base volontaria ad un campione di 650 operatori della filiera pesca e acquacoltura, mediante intervista diretta. La scelta di monitorare costantemente l andamento del settore ittico mediante osservazione di un campione continuativo consente di valutare, con un numero limitato di partecipanti, le modificazioni di mercato, che altrimenti potrebbero essere accertate soltanto ricorrendo a campioni indipendenti di dimensioni assai maggiori e quindi con costi di rilevazione sostenuti. Un campione continuativo, sostanzialmente costituito dalle stesse unità, consente di valutare le caratteristiche analitiche del mercato in tempi successivi, alla ovvia condizione che il campione rimanga sostanzialmente inalterato e, soprattutto, abbia conservato intatta la propria rappresentatività. Nel 2001, l Ismea ha esteso la dimensione del panel da 500 a 650 operatori, al fine di garantire una maggiore rappresentatività della realtà indagata e una migliore significatività dei fenomeni osservati. In particolare, per incrementare la dimensione campionaria di 150 unità, si è tenuto conto del disegno campionario caratterizzante la struttura del vecchio panel, in quanto solamente un criterio di campionamento omogeneo delle unità appartenenti al panel consolidato e al campione addizionale è in grado di garantire la continuità informativa della serie storica dei dati rilevati nel periodo 1997-2000 e, quindi, la comparabilità tra le informazioni rilevate in passato. Il campione di 500 operatori appartenenti ai vari segmenti della filiera pesca e acquacoltura aziende di pesca e di acquacoltura, grossisti-importatori, mercati ittici, società di lavorazione, trasformazione e multipla, pescherie, ipermercati, supermercati, discount e centrali di acquisto della Gdo/buyer è stato selezionato rispettando la reale composizione dell universo di riferimento per tipologia di operatore e relativa distribuzione territoriale. In particolare, per definire il disegno campionario, la popolazione di operatori e distributori è stata stratificata rispetto alla tipologia di attività svolta, successivamente all interno di ciascuna attività è stato determinato il peso di ogni regione. La tabella 1 mostra la composizione del panel dei 650 operatori suddiviso per segmento e per area geografica. 3

Le peculiarità delle attività svolte dai diversi comparti hanno poi indotto l Ismea ad elaborare due differenti questionari, suddividendo il panel in due gruppi così costituiti: 1) Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso: - aziende e cooperative di pesca; - aziende e cooperative di acquacoltura; - grossisti/importatori; - mercati ittici 1 ; - società di lavorazione, trasformazione e multipla 2. 2) Panel della distribuzione al dettaglio: - pescherie; - ipermercati; - supermercati; - discount; - centrali d acquisto della Gdo (buyer). Tabella 1 - Composizione del Panel Aree geografiche Segmenti* 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Totale Nord Ovest 11 18 25 4 38 17 5 22 4 8 152 Nord Est 36 45 27 2 24 15 7 21 5 5 187 Centro 23 13 18 5 21 16 4 17 4 1 122 Sud e Isole 60 12 21 8 47 21 5 10 3 2 189 Totale 130 88 91 19 130 69 21 70 16 16 650 * Segmenti: 1 = Aziende e cooperative di pesca 6 = Pescherie 2 = Aziende e cooperative di acquacoltura 7 = Ipermercati 3 = Grossisti/Importatori 8 = Supermercati 4 = Mercati ittici 9 = Discount 5 = Società di lavorazione, trasformazione e multipla 10 = Centrali d'acquisto della Gdo/Buyer Fonte: Ismea Descrizione del campione Come accennato precedentemente, il Panel Ismea, sottoposto semestralmente ad indagine congiunturale, si compone di due gruppi: il Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso e il Panel della 4

distribuzione al dettaglio. Panel della produzione, trasformazione e distribuzione all ingrosso Gli intervistati sono, nel complesso, 458 e rappresentano oltre il 70% del campione, così ripartiti: il 20% del totale è dato dalle aziende di pesca, il 14% da quelle di acquacoltura, un altro 14% dai grossisti-importatori, un 3% dai mercati ittici e un 20% dalle società di lavorazione e trasformazione (tabella 2). La ripartizione del campione per segmenti riflette, naturalmente, la distribuzione dell universo tra le varie categorie individuate, così come quella per aree aderisce alla reale stratificazione della popolazione di operatori sul territorio nazionale. In particolare, quasi la metà (46%) delle aziende di pesca è localizzata nelle regioni meridionali, mentre le aziende di acquacoltura sono concentrate nell area di Nord Est. I grossisti sono diffusi in modo abbastanza uniforme sul territorio, mentre sia i mercati ittici che le società di trasformazione sono dislocati essenzialmente al sud (42% e 36%, rispettivamente). Tabella 2 - Composizione percentuale del Panel per segmento e area geografica Aree geografiche Segmenti* 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Totale Nord Ovest 8 20 27 21 29 25 24 31 25 50 23 Nord Est 28 51 30 11 18 22 33 30 31 31 29 Centro 18 15 20 26 16 23 19 24 25 6 19 Sud e Isole 46 14 23 42 36 30 24 14 19 13 29 Totale 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 % del campione 20 14 14 3 20 11 3 11 2 2 100 * Segmenti: 1 = Aziende e cooperative di pesca 6 = Pescherie 2 = Aziende e cooperative di acquacoltura 7 = Ipermercati 3 = Grossisti/Importatori 8 = Supermercati 4 = Mercati ittici 9 = Discount 5 = Società di lavorazione, trasformazione e multipla 10 = Centrali d'acquisto della Gdo/Buyer Fonte: Ismea Panel della distribuzione al dettaglio Per quanto riguarda il settore della distribuzione al dettaglio, gli operatori intervistati sono in totale 192, pari a circa il 30% dell universo. Risulta un maggior numero di pescherie e supermercati, entrambi con un incidenza percentuale dell 11%. La più diffusa presenza di queste due tipologie di punto 5

vendita costituisce un elemento di caratterizzazione della diffusione di prodotti ittici presso le unità di vendita al dettaglio. La distribuzione geografica delle diverse tipologie considerate appare abbastanza uniforme nel caso delle pescherie, mentre i supermercati e gli ipermercati risultano molto più concentrati nell area settentrionale (oltre il 60%) ed i discount nel Centro-Nord (81%); le centrali di acquisto sono prevalentemente localizzate nelle due aree del Nord Italia, con una quota pari all 81% del totale. La quasi totalità delle pescherie ha un fatturato proveniente esclusivamente dall attività di vendita di prodotto ittico, mentre per la distribuzione moderna si evince una prevalenza di situazioni, variabili tra il 60 ed il 100% del campione, in cui il fatturato ittico incide su quello complessivo con una quota compresa tra l 1 e il 10%. Il controllo dei dati e l analisi delle risposte La prima fase di elaborazione dei risultati consiste nei controlli di coerenza tra le risposte, effettuati sui dati di base e sui questionari restituiti dai rilevatori. Successivamente, tramite un programma di elaborazione dei dati, per ogni domanda e per ogni variabile di stratificazione (segmento o canale, area geografica, categoria di prodotto trattato), le modalità delle risposte vengono trasformate in frequenze e relative percentuali. Il commento sugli andamenti delle variabili di mercato è effettuato sulle percentuali delle risposte di ciascuna modalità e, soprattutto, sulla serie dei saldi, che rappresentano una delle più semplici ed efficaci tecniche di sintesi dei dati qualitativi. I saldi sono calcolati come differenza algebrica tra le frequenze delle risposte positive e negative (o di aumento e di diminuzione) al netto delle risposte non so o non vendo questo prodotto o non sostengo questo costo. Gli indicatori di sintesi citati nell introduzione sono costituiti come medie semplici e talvolta ponderate dei saldi calcolati sulle risposte alle domande considerate rilevanti per l indice stesso. In particolare, gli indici relativi al panel degli operatori della produzione, trasformazione e commercializzazione all ingrosso e della distribuzione al dettaglio, vengono calcolati come segue: Indice Clima di fiducia Indice Clima di fiducia = (Ss+Sv+Svp+Se*0,5+Sep*0,5)/4, dove: Ss = saldo giudizi sull andamento del settore (bene - male); Sv = saldo giudizi sull andamento delle vendite complessive (in aumento in diminuzione); 6

Svp = saldo previsioni sull andamento delle vendite complessive (in aumento in diminuzione); Se = saldo giudizi sull andamento dell economia nazionale (bene - male); Sep = saldo previsioni sull andamento dell economia nazionale (bene - male). Le valutazioni circa la situazione economica del Paese nel semestre e le previsioni per il semestre successivo vengono aggregate in un unica variabile, attribuendo a ciascuna un peso pari a 0,5, al fine di ridurne l importanza nella costruzione dell indice, poiché in entrambe le domande vi è un elevata incidenza di mancate risposte. Indice Ragione di scambio del settore Indice Ragione di scambio del settore = (Sp+(-Sc))/2, dove: Sp = saldo giudizi sull andamento dei prezzi nel complesso (aumentati - diminuiti); Sc = saldo giudizi sull andamento dei costi totali (aumentati - diminuiti). Indice Dinamicità del mercato Indice Dinamicità del mercato = (Sv+Sp)/2, dove: Sv = saldo giudizi sull andamento delle vendite complessive (in aumento in diminuzione); Sp = saldo giudizi sull andamento dei prezzi nel complesso (aumentati - diminuiti). Indice propensione ad investire Indice propensione ad investire = (0,3*SInv+0,7*SVpers), dove: SInv = saldo dichiarazioni investimenti di rilievo (ho fatto investimenti non ho fatto investimenti); SVpers = %AzVar*Saldo dichiarazioni sulle variazioni di personale (aumentato - diminuito); %AzVar = percentuale di aziende che ha dichiarato di aver avuto variazioni di personale. Tutti gli indici hanno un campo di variazione compreso tra 100 e +100. Per quanto riguarda il problema della stagionalità che può essere 7

riscontrata nelle serie dei saldi, riflettendo la stagionalità insita nelle variabili delle quali viene chiesto l andamento, il problema è stato affrontato nello stesso questionario, ponendo agli intervistati due tipi di domande: la prima relativa all andamento congiunturale, chiedendo cioè di confrontare come sta andando ciascuna variabile nel semestre appena trascorso rispetto al semestre precedente 3, la seconda relativa all andamento tendenziale, chiedendo di effettuare il confronto rispetto allo stesso periodo dell anno precedente 4. Ismea Direzione Mercati e Risk Management Unità Operativa Rilevazione ed Elaborazione Dati Responsabile Unità: Patrizio Piozzi (+39) 06.85568.536 Redazione: Francesca Carbonari (+39) 06.85568.586 1 Sono stati considerati i mercati ittici: - alla produzione (dove vi confluiscono esclusivamente prodotti della pesca e dell acquacoltura direttamente dalla produzione); - misti (dove, accanto alla prevalenza del prodotto locale, vengono scambiati anche prodotti provenienti da altre zone d Italia e dall estero); - al consumo (sono mercati di tipo distributivo, in quanto vi confluiscono prodotti che hanno provenienza nazionale e internazionale e vi operano prevalentemente grossisti). 2 Sono stati considerati tutti gli operatori coinvolti nelle diverse fasi di lavorazione (adattamento del prodotto alla commercializzazione), trasformazione (modificazione della composizione organolettica) e conservazione. Inoltre sono stati compresi anche gli operatori che svolgono simultaneamente due o più fasi del processo di lavorazione e commercializzazione del prodotto. 3 Ad esempio, se l indagine riguarda il periodo luglio-dicembre, agli operatori si chiede di indicare come stanno andando le vendite nel periodo luglio-dicembre rispetto al semestre precedente (gennaio-giugno). 4 Si chiede ad esempio di indicare come sono andate le vendite nel periodo luglio-dicembre, rispetto allo stesso periodo (luglio-dicembre) dell anno precedente. 8