Scientifica. Rassegna Bibliografica STRUMENTI CANALARI MTWO



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Scientifica Rassegna Bibliografica STRUMENTI CANALARI MTWO

INDICE PRINCÌPI DELLA TECNICA SIMULTANEA Malagnino V.A., Passariello P. - Introduzione - Parte I: Fondamenti della tecnica di preparazione simultanea - Parte II: Gli strumenti della tecnica di preparazione simultanea - Rifinitura apicale 14 1. STUDI SULLA QUALITA DELLA PREPARAZIONE INTRODUZIONE COMMENTATA DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA SUGLI STRUMENTI MTWO Plotino G. 01 SHAPING ABILITY OF NITI ROTARY VERSUS STAINLESS STEEL HAND INSTRUMENTS IN SIMULATED CURVED CANALS Sadeghi S. Medicina Oral Patologia Oral Y Cirugia Bucal. 2010 August 02 COMPARISON OF TWO ROTARY SYSTEMS IN ROOT CANAL PREPARATION REGARDING DISINFECTION Machado M.E., Sapia L.A., Cai S., Martins G.H., Nabeshima C.K Journal Of Endodontics 2010 Jul;36(7):1238-40 24 32 33 03 STRUMENTI MTWO E LORO UTILIZZO NELLA TECNICA SIMULTANEA Di Giuseppe I., Plotino G Giornale Italiano Di Endodonzia, 2010; 2 (24) 34 04 COMPARATIVE STUDY ON THE SHAPING ABILITY OF CANALS WITH 2 NEW NICKEL- TITANIUM ROTARY INSTRUMENTS Li Z., Yu J.T., Shou F.Y., Li L., Wu H.B. Shanghai Kou Qiang Yi Xue (Shanghai Journal Of Stomatology). 2010 Feb;19(1):100-3 05 CLEANING AND SHAPING CURVED ROOT CANALS: MTWO VS PROTAPER INSTRUMENTS, A LAB COMPARISON Kuzekanani M., Walsh L.J., Yousefi M.A. Indian Journal Of Dental Research 2009 Jul-Sep; 20(3):268-70 06 A COMPARATIVE STUDY OF FOUR ROTARY NITI INSTRUMENTS IN PRESERVING CANAL CURVATURE, PREPARATION TIME AND CHANGE OF WORKING LENGTH Vahid A., Roohi N., Zayeri F. Australian Endodontic Journal 2009 Aug; 35(2):93-7 07 SHAPING ABILITY OF FOUR NICKEL-TITANIUM ROTARY INSTRUMENTS IN SIMULATED S-SHAPED CANALS Bonaccorso A., Cantatore G., Condorelli G.G., Schäfer E., Tripi T.R. Journal Of Endodontics 2009 Jun; 35(6):883-6 35 36 37 38 08 EFFECTIVENESS OF A MANUAL GLIDE PATH ON THE PREPARATION OF CURVED ROOT CANALS BY USING MTWO ROTARY INSTRUMENTS Uroz-Torres D., González-Rodríguez M.P., Ferrer-Luque C.M. Journal Of Endodontics, 2009 May; 35(5):699-702 39 09 MODIFICATION OF THE WORKING LENGTH AFTER ROTARY INSTRUMENTATION: A COMPARATIVE STUDY OF FOUR SYSTEMS Martín-Micó M., Forner-Navarro L., Almenar-García A Medicina Oral, Patología Oral, Cirugía Bucal 2009 Mar 1; 14(3):E153-7 40

10 EFFICACY OF ROTARY INSTRUMENTS WITH GREATER TAPER IN PREPARING OVAL ROOT CANALS Elayouti A., Chu A.L., Kimionis I., Klein C., Weiger R., Löst C. International Endodontic Journal 2008 Dec; 41(12):1088-92 41 11 SHAPING OUTCOMES USING TWO NI-TI ROTARY INSTRUMENTS IN SIMULATED CANALS Giovannone T., Migliau G., Bedini R., Ferrari M., Gallottini L. Minerva Stomatologica 2008 Apr; 57(4):143-54 42 12 CLEANLINESS OF THE ROOT CANAL WALLS AFTER PREPARATION WITH MTWO ROTARY NICKEL-TITANIUM INSTRUMENTS: A SEM STUDY Lichota D., Nowicka A., Woźniak K., Lipski M. Annales Academiae Medicae Stetinensis 2008; 54(3):58-62 13 DENTINE REMOVAL IN THE CORONAL PORTION OF ROOT CANALS FOLLOWING TWO PREPARATION TECHNIQUES Plotino G., Grande N.M., Falanga A., Di Giuseppe I., Lamorgese V., Somma F. International Endodontic Journal 2007 Nov; 40(11):852-8 43 44 14 ROOT CANAL PREPARATION WITH THE NITI SYSTEMS K3, MTWO AND PROTAPER Sonntag D., Ott M., Kook K., Stachniss V. Australian Endodontic Journal. 2007 Aug; 33(2):73-81. 15 THE INFLUENCE OF VARIOUS AUTOMATED DEVICES ON THE SHAPING ABILITY OF MTWO ROTARY NICKEL- TITANIUM INSTRUMENTS Bürklein S., Schäfer E. International Endodontic Journal 2006 Dec; 39(12):945-51 16 COMPARATIVE STUDY ON THE SHAPING ABILITY AND CLEANING EFFICIENCY OF ROTARY MTWO INSTRUMENTS. PART 1. SHAPING ABILITY IN SIMULATED CURVED CANALS Schäfer E., Erler M., Dammaschke T. International Endodontic Journal 2006 Mar; 39(3):196-202 45 46 47 17 COMPARATIVE STUDY ON THE SHAPING ABILITY AND CLEANING EFFICIENCY OF ROTARY MTWO INSTRUMENTS. PART 2. CLEANING EFFECTIVENESS AND SHAPING ABILITY IN SEVERELY CURVED ROOT CANALS OF EXTRACTED TEETH Schäfer E., Erler M., Dammaschke T. International Endodontic Journal 2006 Mar; 39(3):203-12 48 18 A COMPARATIVE STUDY OF ENDOFLARE-HERO SHAPER AND MTWO NITI INSTRUMENTS IN THE PREPARATION OF CURVED ROOT CANALS Veltri M., Mollo A., Mantovani L., Pini P., Balleri P., Grandini S. International Endodontic Journal 2005 Sep; 38(9):610-6 19 ROOT CANAL PREPARATION WITH THE MTWO SYSTEM USING THE SINGLE LENGTH TECHNIQUE - FIRST EXPERIENCES Sonntag D. Endodontie, 2005: March (3) (Original Language German) 49 50 4 20 SEM EVALUATION OF CANAL WALL DENTINE FOLLOWING USE OF MTWO AND PROTAPER NITI ROTARY INSTRUMENTS Foschi F., Nucci C., Montebugnoli L., Marchionni S., Breschi L., Malagnino V,A,, Prati C. International Endodontic Journal 2004 Dec; 37(12):832-9 51

2. STUDI SULLA FATICA CICLICA E LA FLESSIBILITA 21 CYCLIC FATIGUE OF NITI ROTARY INSTRUMENTS IN A SIMULATED APICAL ABRUPT CURVATURE Plotino G., Grande N.M., Melo M.C., Bahia M.G., Testarelli L., Gambarini G. International Endodontic Journal 2010 Mar; 43(3):226-30 22 DEFORMATION AND FRACTURE OF MTWO ROTARY NICKEL-TITANIUM INSTRUMENTS AFTER CLINICAL USE INAN U., GONULOL N. Department of Restorative Dentistry, Ondokuz Mayis University, Samsun, Turkey Journal Of Endodontics, 2009 Oct; 35(10):1396-9 23 INFLUENCE OF A BRUSHING WORKING MOTION ON THE FATIGUE LIFE OF NITI ROTARY INSTRUMENTS Plotino G., Grande N.M., Sorci E., Malagnino V.A., Somma F. International Endodontic Journal 2007 Jan; 40(1):45-51 54 55 56 24 CYCLIC FATIGUE OF DIFFERENT NICKEL-TITANIUM ENDODONTIC ROTARY INSTRUMENTS Tripi T.R., Bonaccorso A., Condorelli G.G. Oral Surgery, Oral Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology And Endodontics 2006 Oct; 102(4):106-14 57 25 CYCLIC FATIGUE RESISTANCE AND THREE-DIMENSIONAL ANALYSIS OF INSTRUMENTS FROM TWO NICKEL- TITANIUM ROTARY SYSTEMS Grande N.M., Plotino G., Pecci R., Bedini R., Malagnino V.A., Somma F. International Endodontic Journal 2006 Oct; 39(10):755-63 58 26 BENDING PROPERTIES OF NICKEL-TITANIUM INSTRUMENTS: A COMPARATIVE STUDY Gambarini G., Pongione G., Rizzo F., Testarelli L., Cavalleri G., Gerosa R. Minerva Stomatologica 2008 Sep;57(9):393-8 59 3. STUDI SULLA CAPACITA DI TAGLIO E LA RESISTENZA TORSIONALE 27 A COMPARATIVE STUDY OF ENDOFLARE-HERO SHAPER AND MTWO NITI INSTRUMENTS IN THE PREPARATION OF CURVED ROOT CANALS Veltri M., Mollo A., Mantovani L., Pini P., Balleri P., Grandini S. International Endodontic Journal 2005 Sep; 38(9):610-6 28 INFLUENCE OF CROSS-SECTIONAL DESIGN AND DIMENSION ON MECHANICAL BEHAVIOR OF NICKEL- TITANIUM INSTRUMENTS UNDER TORSION AND BENDING: A NUMERICAL ANALYSIS Zhang E.W., Cheung G.S., Zheng Y.F. Journal Of Endodontics, 2010 Aug; 36(8):1394-1398 29 THE INFLUENCE OF TORQUE AND MANUAL GLIDE PATH ON THE DEFECT OR SEPARATION RATE OF NITI ROTARY INSTRUMENTS IN ROOT CANAL THERAPY Zarrabi M.H., Javidi M., Vatanpour M., Esmaeili H. Indian Journal Of Dental Research, 2010 Jan-Mar; 21(1):107-11 30 MECHANICAL RESPONSE OF NICKEL-TITANIUM INSTRUMENTS WITH DIFFERENT CROSS-SECTIONAL DESIGNS DURING SHAPING OF SIMULATED CURVED CANALS Kim H.C., Kim H.J., Lee C.J., Kim B.M., Park J.K., Versluis A. International Endodontic Journal 2009 Jul; 42(7):593-602 31 CUTTING EFFICIENCY OF FIVE DIFFERENT TYPES OF ROTARY NICKEL-TITANIUM INSTRUMENTS Schäfer E., Oitzinger M. Journal Of Endodontics, 2008 Feb; 34(2):198-200 60 64 65 66 67 5

4. STUDI SU LUNGHEZZA DI LAVORO, RITRATTAMENTI, POST-SPACE, OTTURAZIONE 32 COMPARATIVE STUDY OF TORSIONAL AND BENDING PROPERTIES FOR SIX MODELS OF NICKEL-TITANIUM ROOT CANAL INSTRUMENTS WITH DIFFERENT CROSS-SECTIONS Xu X., Eng M., Zheng Y., Eng D. Journal Of Endodontics. 2006 Apr; 32(4):372-5 33 EFFICACY OF THREE DIFFERENT ROTARY FILES TO REMOVE GUTTA-PERCHA AND RESILON FROM ROOT CANALS Marfisi K., Mercade M., Plotino G., Duran-Sindreu F., Bueno R., Roig M. International Endodontic Journal 2010 August 34 COMPARATIVE STUDY OF THE SEALING ABILITY OF THE LATERAL CONDENSATION TECHNIQUE AND THE BEEFILL SYSTEM AFTER CANAL PREPARATION BY THE MTWO NITI ROTARY SYSTEM Dadresanfar B., Khalilak Z., Shiekholeslami M., Afshar S. Journal Of Oral Science 2010; 52(2):281-5 68 72 73 35 PUSH-OUT BOND STRENGTH OF RESILON/EPIPHANY SELF-ETCH TO INTRARADICULAR DENTIN AFTER RETREATMENT: A PRELIMINARY STUDY Shokouhinejad N., Sabeti M.A., Hasheminasab M., Shafiei F., Shamshiri A.R. Journal Of Endodontics, 2010 Mar; 36(3):493-6 74 36 THE ACCURACY OF THE RAYPEX5 ELECTRONIC APEX LOCATOR USING STAINLESS-STEEL HAND K-FILE VERSUS NICKEL-TITANIUM ROTARY MTWO FILE Sadeghi S, Abolghasemi M. Medicina Oral Patologia Oral Y Cirugia Bucal 2010 February 37 COMPARISON OF THE SEALING ABILITY OF THREE FILLING TECHNIQUES IN CANALS SHAPED WITH TWO DIFFERENT ROTARY SYSTEMS: A BACTERIAL LEAKAGE STUDY Taşdemir T., Er. K., Yildirim T., Buruk K., Celik D., Cora S., Tahan E., Tuncel B., Serper A. Oral Surgery, Oral Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology And Endodontics 2009 Sep;108(3):E129-34 38 THE EFFECTIVENESS OF MANUAL AND MECHANICAL INSTRUMENTATION FOR THE RETREATMENT OF THREE DIFFERENT ROOT CANAL FILLING MATERIALS Somma F., Cammarota G., Plotino G., Grande N.M., Pameijer C.H. Journal Of Endodontics, 2008 Apr; 34(4):466-9 75 76 77 39 COMPARATIVE STUDY OF REMOVAL OF CURRENT ENDODONTIC FILLINGS Taşdemir T., Yildirim T., Celik D. Journal Of Endodontics, 2008 Mar; 34(3):326-9 78 40 EFFICACY OF THREE ROTARY NITI INSTRUMENTS IN REMOVING GUTTA-PERCHA FROM ROOT CANALS Taşdemir T, Er K, Yildirim T, Celik D. International Endodontic Journal 2008 Mar; 41(3):191-6 79 41 THE ORTHOGRADE ENDODONTIC RETREATMENT Dennhardt H. Roots 2008; 2: 26-29 Ed Endo Tribune (Versione Italiana) 2009; Anno Iii Vol. 1: 2-4 80 42 POST SPACE CLEANING USING A NEW NICKEL TITANIUM ENDODONTIC DRILL COMBINED WITH DIFFERENT CLEANING REGIMENS Coniglio I., Magni E., Goracci C., Radovic I., Carvalho C.A., Grandini S., Ferrari M Journal Of Endodontics, 2008 Jan; 34(1):83-6 81

5. STUDI IN CUI L UTILIZZO DEGLI STRUMENTI MTWO E FINALIZZATO AD ALTRI SCOPI 43 EFFECT OF CHLORHEXIDINE ON CORONAL MICROLEAKAGE FROM ROOT CANALS OBTURATED WITH RESILON/EPIPHANY SELF-ETCH Sharifian M.R., Shokouhinejad N., Aligholi M., Jafari Z. Journal Of Oral Science 2010; 52(1):83-7 44 EFFECTIVENESS OF THE ENDOACTIVATOR SYSTEM IN REMOVING THE SMEAR LAYER AFTER ROOT CANAL INSTRUMENTATION Uroz-Torres D., González-Rodríguez M.P., Ferrer-Luque C.M. Journal Of Endodontics, 2010 Feb; 36(2):308-11 84 85 45 INFLUENCE OF SIZE AND TAPER OF ARTIFICIAL CANALS ON THE TRAJECTORY OF NITI ROTARY INSTRUMENTS IN CYCLIC FATIGUE STUDIES Plotino G., Grande N.M., Mazza C., Petrovic R., Testarelli L., Gambarini G. Oral Surgery, Oral Medicine, Oral Pathology, Oral Radiology and Endodontics 2010 Jan; 109 (1): 60-61. 86 46 INFLUENCE OF THE SHAPE OF ARTIFICIAL CANALS ON THE FATIGUE RESISTANCE OF NITI ROTARY INSTRUMENTS Plotino G., Grande N.M., Cordaro M., Testarelli L., Gambarini G. International Endodontic Journal 2010 Jan; 43(1):69-75 47 RESIN CEMENT THICKNESS IN OVAL-SHAPED CANALS: OVAL VS. CIRCULAR FIBER POSTS IN COMBINATION WITH DIFFERENT TIPS/DRILLS FOR POST SPACE PREPARATION Coniglio I., Garcia-Godoy F., Magni E., Carvalho C.A., Ferrari M. American Journal Of Dentistry 2009 Oct; 22(5):290-4 48 COMBINATION OF APEX LOCATOR AND ENDODONTIC MOTOR FOR CONTINUOUS LENGTH CONTROL DURING ROOT CANAL TREATMENT Altenburger M. J., Çenik Y., Schirrmeister J. F., Wrbas K.-T. & Hellwig E. Journal Of Endodontics, 2008 May; 34(5):599-602 49 COMPARISON OF THE EFFICACY OF THREE CHELATING AGENTS IN SMEAR LAYER REMOVAL Khedmat S., Shokouhinejad N. Journal Of Endodontics, 2008 April; 57: 143-154 87 88 89 90 50 OTTURAZIONE RETROGRADA CON MTA STUDIO IN VITRO Morgia P., Canullo L., Passariello P., Malagnino V.A. Dental Cadmos 2006; 7: 31-39 91 6. POSTER E RELAZIONI CONGRESSUALI 51 APPLICAZIONE ENDODONTICA DI UN MICROMOTORE INTEGRATO NEL RIUNITO ODONTOIATRICO Cotti E., Prati C. Doctor Os 2005 Ottobre; 16 (8): 915-921 52 VALUTAZIONE ALLA STEREOMICROSCOPIO DEL TRASPORTO APICALE NELLA ALESATURA CANALARE CON STRUMENTI ENDODONTICI IN NI-TI Marcoli P.A., Urbano D.P., Gazzani F., Aldrovandi S., Pizzi S. The Ultimate Endo-Restorative Dentistry, Vi Congresso Nazionale, 2010; Settembre 53 INFLUENCE OF THE APICAL PREPARATION ON ROOT CANAL CLEANLINESS IN MOLARS: A SEM STUDY Plotino G., Grande N.M., Somma F., Testarelli L., Gambarini G. The Ultimate Endo-Restorative Dentistry, Vi Congresso Nazionale, 2010; Settembre Poster 92 96 97

54 COMPARISON STUDY BETWEEN TWO SYSTEMS FOR OBTAINING GLIDE PATH Franca Martins L., Albuquerque Matos M. The Ultimate Endo-Restorative Dentistry, Vi Congresso Nazionale, 2010; Settembre 98 55 INFLUENZA DELL IPOCLORITO DI SODIO SULLA CORROSIONE DI DEGLI STRUMENTI ENDODONTICI ROTANTI MTWO: ANALISI AL TOF-SIMS Pedullà E., Cicciù M., Licciardello A., Rapisarda E. The Ultimate Endo-Restorative Dentistry, Vi Congresso Nazionale, 2010; Settembre Poster 56 COMPARISON BETWEEEN DIFFERENT OBTURATION TECHNIQUES: QUALITY OF THE FILLING OF LATERAL CANALS Accorsi A., Marcoli P.A., Urbano D., Pizzi S. The Ultimate Endo-Restorative Dentistry, Vi Congresso Nazionale, 2010; Settembre Poster 99 100 57 ANALISI DEL SIGILLO ENDODONTICO CON GUTTAPERCA: CONFRONTO TRA SYSTEM B, MICROSEAL E THERMAFILL E. Pedullà, M. Cicciù, A. Licciardello, E. Rapisarda The Ultimate Endo-Restorative Dentistry, Vi Congresso Nazionale, 2010; Settembre 101 58 UTILIZZO DEI CEMENTI CALCIO-SILICATI COME SEALER IN CAMPO ENDODONTICO: TRIAL CLINICO Migliau G., Tucci E., Milia E.P., Besharat L.K., Gallottini L. The Ultimate Endo-Restorative Dentistry, Vi Congresso Nazionale, 2010; Settembre 102 59 VARIAZIONI TERMICHE INTRACANALARI E LUNGO LA SUPERFICIE RADICOLARE DURANTE L USO DUE DIVERSI SISTEMI DI OTTURAZIONE CANALARE A CALDO: SISTEMA E&Q VS SYSTEM B Russo R., Cumbo E., Gallina G. The Ultimate Endo-Restorative Dentistry, Vi Congresso Nazionale, 2010; Settembre 60 STUDIO IN CANALI SIMULATI CURVI E STRETTI DELLA SAGOMATURA CON I SISTEMI COMBINATI MTWO/ MTWO APICAL E MTWO/GT ROTARY FILES Angerame D., Minisini M., Cesca R., Clochiatti G., Malagnino V.A. Giornale Italiano Conservativa 2007; Suppl V(1):52-53 103 104 61 ANALISI QUALITATIVA DELLA CAPACITÀ DI TAGLIO DI DUE STRUMENTI IN NI-TI DI NUOVA GENERAZIONE Cusimano P., Cumbo E., Russo R., Cusimano M., Gallina G. Giornale Italiano Di Conservativa 2007; Suppl V (1): 64-65 106 62 ANALISI MORFOMETRICA TRIDIMENSIONALE DI DUE SISTEMI ROTANTI IN NICHEL-TITANIO Scalise R., Grande N.M., Plotino G., Manzulli A., Pecci R., Bedini R.,Somma F. Giornale Italiano Conservativa 2007; Suppl V(1):99-100 107 63 EFFICACIA DELLA STRUMENTAZIONE MANUALE E MECCANICA PER IL RITRATTAMENTO DI TRE DIFFERENTI MATERIALI DA OTTURAZIONE CANALARE Cammarota G., Plotino G., Grande N.M., Somma F. Giornale Italiano Di Conservativa, 2007; Suppl V (1): 58-59 (Da 4Th International Student s Congress On Experimental And Health Sciences, Valencia Spain, 2007; O39) 109 64 IL RUOLO DELLA STRUMENTAZIONE MECCANICA NEI RITRATTAMENTI ENDODONTICI Pappalardo A., Casella G., Rapisarda E. Giornale Italiano Di Conservativa, 2007; Vol V, Nr 1: 46-47 110

65 ANALISI ISTOLOGICA DELL OTTURAZIONE CANALARE OTTENUTA CON TRE DIVERSI MATERIALI Rota F., Grande N.M., Plotino G., Bassotti E., Somma F. Giornale Italiano Di Conservativa 2006; Suppl V (1): 94 111 66 IRRIGAZIONE IN COMBINAZIONE CON LA STRUMENTAZIONE NI-TI Cosma S., Lupoli G., Mascolo G. GIORNALE ITALIANO DI CONSERVATIVA 2006; SUPPL IV (1): 31 67 NEW TRENDS IN FIBER POSTS: AN IN VITRO STUDY Tozzi S., Generali L., Bertani P., Vellani C.P., Generali P. Giornale Italiano Di Conservativa 2006; Suppl Iv (1): 50 112 113 68 RIABILITAZIONE FUNZIONALE MULTIDISCIPLINARE DI UN ELEMENTO IN INCLUSIONE MUCOSA: CASE REPORT Generali P., Vellani C.P. Giornale Italiano Di Conservativa 2006; Suppl Iv (1): 72 114 69 ENDODONTIC ADHESIVE SYSTEMS Lupoli G., FIoratti R., Savini D., Cosma S. Giornale Italiano Di Conservativa 2006; Suppl Iv (1): 89 115 70 AN IN VITRO COMPARISON OF THE APICAL FILLING QUALITY OF THE ROOT CANALS FILLED WITH THE ELEMENTS OBTURATION UNIT AND THE ENDOTWINN USING THE CONTINUOUS WAVE OF CONDENSATION TECHNIQUE Andriani F., Baroni C., Sauro S., Gandolfi M.G. Giornale Italiano Di Conservativa 2006; Suppl Iv (1): 119 71 IN VITRO EVALUATION OF NEW GENERATION NI-TI ROTARY INSTRUMENTS: OPERATIVE TIMES, CURVATURE MAINTENANECE AND APICAL SEAL AFTER THERMAFILL OBTURATION Clochiatti G., Garaffa S., Angerame D., Di Lenarda R. Giornale Italiano Di Conservativa 2006; Suppl Iv (1): 125 116 117 72 CUTTING ABILITY AND TORSION OF ENDODONTIC INSTRUMENTS Lupoli G., Savini D., Rondoni C., Mascolo G. Giornale Italiano Di Conservativa 2006; Suppl Iv (1): 145 118 73 SURFACE CHARACTERISTICS OF INSTRUMENTS FRACTURED UNDER CYCLIC FATIGUE AND TORSIONAL STRESS Plotino G., Grande N.M.., Resta A., Manzulli N., Somma F. Giornale Italiano Di Conservativa 2006; Suppl Iv (1):167 119 74 INSTRUMENTATION ABILITY OF TWO NEW ROTARY NI-TI INSTRUMENTS IN CURVED ROOT CANALS Veltri M., Mollo A., Pini P.P., Musci A., Porciani P.F., Grandini S. Giornale Italiano Di Conservativa 2006; Suppl Iv(1):181-182 120 75 COMPARATIVE EVALUATION OF TWO NITI INSTRUMENTS: PROTAPER AND MTWO Santoro G., Minozzi F., Migliau G., Guida A.,Rapisarda E., Gallottini L. Cons Euro 2006 - Poster Abstract 122

76 EFFECTIVENESS OF DIFFERENT NI-TI ROTARY INSTRUMENTS IN ENDODONTICS: ASPECTS ON VERTICAL PLAN Rubini R., Paglierini A., Benegiamo M.G. Poster Abstract Cons Euro 2006 124 77 PREPARAZIONE DEL TERZO APICALE CON MTWO: STUDIO ATTRAVERSO MICROTAC Somma F. Xxvi Congresso Nazionale Sie, Verona 2005, Novembre Relazione, Abstract 125 78 EFFECT OF EARLY CORONAL FLARING USING ROTARY NICKEL-TITANIUM INSTRUMENTS Mollo A., Pini P., Veltri M., Carone S., Gallottini L., Grandini S. Xxvi Congresso Nazionale Sie, Verona 2005, Novembre Relazione, Abstract 126 79 EVALUATION OF THE INFLUENCE OF TWO DIFFERENT ROTARY TECHNIQUES ON THE DETERSION OF THE APICAL THIRD OF THE ROOT CANAL SYSTEM Ballesio I., Gallusi G., Limonati A., Campanella V. Xxvi Congresso Nazionale Sie, Verona 2005, Novembre - Relazione, Abstract 127 80 ANALISI AL SEM DELLA DETERSIONE CANALARE: TECNICA CROWN-DOWN VS SIMULTANEA Ballesio I., Paolozzi M., Campanella V. Xxv Congresso Nazionale Sie, Verona 2004, Novembre - Relazione, Abstract 128 81 ALTERAZIONI DELLA POSIZIONE E FORMA DELL APICE: TECNICA CROWN-DOWN E TECNICA SIMULTANEA Paolucci P., Mendico G., Campanella V. Xxv Congresso Nazionale Sie, Verona 2004, Novembre - Relazione, Abstract 82 VALUTAZIONE AL SEM DI DIVERSE SISTEMATICHE DI IRRIGAZIONE CANALARE Caputo A., Tenerani M., Marcoli P.A., Tamani M., Pizzi S. Xxv Congresso Nazionale Sie, Verona 2004, Novembre Relazione, Abstract 129 130 83 VALUTAZIONE ULTRASTRUTTURALE DELLA PARETE CANALARE DOPO STRUMENTAZIONE NI TI Pappalardo A., Rapisarda E. Xxv Congresso Nazionale Sie, Verona 2004, Novembre Relazione, Abstract 131 84 COMPATIBILITÀ DELLA TECNICA MTWO CON LA CONDENSAZIONE SECONDO SCHILDER Pala A., Bassareo A., Cotti E. Collegio Nazionale Dei Docenti, Roma 2004, Aprile Relazione, Abstract 85 ANALISI SPERIMENTALE DI DUE METODICHE DI ALESAGGIO CANALARE Falagna A., Plotino G., Di Giuseppe I., Grande N., Somma F. Collegio Nazionale Dei Docenti, Roma 2004, Aprile Relazione, Abstract 86 STRUMENTI NI-TI: ANALISI COMPARATIVA DELLA SUPERFICIE CANALARE AL SEM Malagnino A., D Arcangelo C., Castorani G., Malagnino G., Malagnino V.A. Collegio Nazionale Dei Docenti, Roma 2004, Aprile Relazione, Abstract 132 133 134 87 UTILIZZO DI UNA METODICA PROTAPER MODIFICATA NELLA PREPARAZIONE DEI CANALI RADICOLARI Graziadei M., Quasso L., Ariello F., Ghiddi U. Collegio Nazionale Dei Docenti, Roma 2004, Aprile Relazione, Abstract 135

88 VALUTAZIONE DELLA RESISTENZA ALLA FATICA CLINICA DI DUE SISTEMI NI-TI ROTANTI Sirena D., Plotino G., Grande N.M., Latorre G.,Somma F. Giornale Italiano Di Conservativa 2004; Suppl 2(4): 87-8 136 89 SHAPING ABILITY OF MTWO NICKEL-TITANIUM FILE IN STRAIGHT ROOT CANAL Cumbo E., Cusimano P., Russo R., Gallina G Giornale Italiano Di Conservativa 2004 Suppl Ii: 31-32 137

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PRINCIPI DELLA TECNICA SIMULTANEA 13

PRINCÌPI DELLA TECNICA SIMULTANEA V.A. Malagnino, P. Passariello Introduzione Attualmente in campo endodontico esistono numerosi sistemi operativi che utilizzano strumenti meccanici in NiTi secondo diverse combinazioni. Cio che fino ad ora ha ispirato questi sistemi, accomunandoli, è una suddivisione del trattamento endodontico in senso corono-apicale. Molti, infatti, prevedono l uso degli strumenti secondo una successione di conicità decrescenti, a partire da una conicità piuttosto elevata (per esempio 8-6-4 o 6-4-2) mantenendo un diametro in punta fisso; questo permette agli strumenti successivi di progredire verso l apice senza impegnarsi coronalmente grazie al lavoro già eseguito dagli strumenti a conicità più elevata. Queste sequenze vengono generalmente eseguite con strumenti dotati di scarsa efficienza di taglio e non in grado di rettificare le curve presenti, ad esempio, nel tratto coronale dei canali dei molari, né di raggiungere la lunghezza di lavoro se vi è una curvatura apicale; per rettificare la curva coronale si deve quindi far ricorso ad altri strumenti quali Gates-glidden o frese di Largo (Peeso reamers), mentre per raggiungere la lunghezza di lavoro si ricorre ad una preliminare strumentazione manuale in acciaio fino al 20 o 25 che viene da alcuni definito pretrattamento. Se osserviamo, invece, il caso dei Protaper (Maillefer, Svizzera), notiamo che in questo sistema esistono 2 tipi di strumenti, gli uni (Shaping Files: SX, S1) deputati all allargamento di circa i 2/3 coronali del canale, gli altri (Finishing Files: F1.) dedicati al completamento della preparazione nella regione apicale. Gli strumenti per lo shaping sono relativamente piccoli, ma molto efficienti e quindi in grado non solo di allargare il canale nel primo tratto, ma anche di rettificare eventuali curvature coronali; essi vengono usati prima degli strumenti finishing da portare poi alla lunghezza di lavoro. Anche per questo sistema i vari suggeriscono l uso di Gates Glidden per l imbocco e un pretrattamento con strumenti manuali in acciaio fino a 20. Un altro gruppo di sistemi in NiTi (Bio-Race, Easy Shape) ha un unico strumento per l allargamento della porzione coronale (25-08 per i Bio-Race e 35-10 per gli Easy Shape) mentre il raggiungimento dell apice avviene con un altra sequenza di strumenti. A completamento di queste possibilità di trattamento possiamo ora meglio analizzare un sistema clinicamente innovativo che, grazie ad un approccio piu dinamico rispetto al passato, sta di fatto modificando le nostre esperienze in campo endodontico: la Tecnica di preparazione Simultanea. Parte I Fondamenti della tecnica di preparazione simultanea A differenza dei sistemi in NiTi precedentemente indicati, la tecnica di preparazione simultanea del canale radicolare non ha strumenti specializzati per la zona coronale, e questa è una delle caratteristiche immediatamente rilevabile. Questa tecnica, infatti, potendo contare su un elevata performance strumentale ridefinisce letteralmente il concetto stesso di progressione corono-apicale, superando la compartimentazione del lavoro di preparazione e rendendo la progressione verso il raggiungimento dell apice simultanea all allargamento del canale. Approcciare questa tecnica comporta per l endondontista, sia esperto che neofita, solo l introduzione di piccoli accorgimenti nell impostazione del lavoro in fase preliminare e durante il prosieguo delle 14

operazioni. Se teoricamente si dovrà visualizzare il trattamento endodontico come uno sviluppo armonico, superando la schematizzazione in due tempi e in due zone di lavoro, nel concreto ci si soffermerà su piccoli gesti, già connaturati all esperienza endodontica, che, per la massima efficacia di questa tecnica, dovranno essere presi in considerazione maggiore. Cambia da subito, per esempio, l ordine della sequenza degli strumenti da utilizzare: il primo strumento previsto nella preparazione simultanea ha dimensioni (diametro di punta e conicità) determinate sia dalle dimensioni anatomiche dei canali radicolari umani, che da alcune caratteristiche proprie dello strumento stesso (capacità di taglio, eventuale tendenza all avvitamento.). Il primo strumento, come tutti gli altri della serie simultanea, sarà da subito in grado di raggiungere la lunghezza di lavoro. Si procede poi coerentemente seguendo sempre la logica della simultaneità e i passaggi successivi - quali l ingresso nel canale, i movimenti di limatura passiva e l attenzione naturale alle sollecitazioni di ritorno dello strumento nel canale (che deve sempre avanzare gradualmente) - permettono di completare sempre efficacemente una preparazione simultanea. Nell applicazione concreta ogni strumento: 1. viene inserito passivamente nel canale radicolare e, prima ancora di farlo impegnare in progressione, viene usato con un movimento di limatura (filing, brushing). Possono occorrere dai 6 agli 8 delicati movimenti, in tutte le direzioni, ma particolarmente in direzione di una eventuale interferenza (per esempio triangolo di dentina). In questo modo il successivo impatto in progressione comporta sempre: a. un impegno delle lame più limitato, quindi più sicuro b. una molto precoce (seppur piccola) rettificazione di una eventuale curvatura coronale; 2. lo strumento viene quindi fatto avanzare per 2-3 millimetri con altrettanti movimenti di va e vieni, in progressione; 3. si ripetono dei movimenti di limatura che questa volta avverranno ad una profondità maggiore (di 2-3mm) e quindi (dato l aumento di diametro dovuto alla conicità dello strumento) con (a) ulteriore allargamento dei primi millimetri coronali oltre che (b) approfondimento/allungamento della zona sottoposta a limatura passiva; 4. alla fase 3 (analoga alla 1) seguirà una fase 4 analoga alla 2: avanzamento di 2-3 mm con altrettanti movimenti di va e vieni in progressione; 5. si continuerà quindi ad alternare le due fasi, limatura passiva e avanzamento graduale, fino al raggiungimento dell apice ( può servire alternare questi movimenti per 3-4 volte). Questo tipo di lavoro consentirà: > di eliminare gradualmente ed in maniera estremamente regolare ( continua ) le interferenze coronali dall imbocco del canale fino alla zona a ridosso dell apice; > di effettuare un lavoro mirato, limitato cioè a quanto realmente serve allo strumento stesso per arrivare all apice e conseguentemente di agire nel canale sempre con atteggiamento conservativo; > di fare in modo che lo strumento lavori sempre con un impegno delle lame controllato e quindi con un torque limitato, con conseguente riduzione o eliminazione di stress torsionali; > infine di utilizzare uno stesso strumento per eseguire l allargamento coronale, l eliminazione delle interferenze e il raggiungimento dell apice, generando così la Preparazione Simultanea. Sintetizzando i passaggi salienti della tecnica possiamo dire che partendo con il primo strumento (per esempio 10/.04), il più piccolo della sequenza, si utilizza poi un certo numero di strumenti successivi che avranno dimensioni crescenti (diametro di punta e conicità) fino ad un 25/.06 o 30/.05. Ognuno 15

di essi (come il primo) deve avere dimensioni proporzionali alla grandezza del canale così come viene lasciato dallo strumento precedente e all efficienza di taglio dello strumento stesso. Con i primi strumenti della sequenza la fase di limatura deve essere eseguita anche una volta raggiunto l apice con quei movimenti di va e vieni che saranno necessari a farci sentire lo strumento libero nel canale: questo faciliterà il lavoro dello strumento successivo. Ognuno degli strumenti successivi verrà usato poi con le stesse modalità descritte per il primo; solo l ultimo strumento della sequenza base (25/.06), una volta raggiunto l apice, non avrà ovviamente alcuna necessità di essere utilizzato anche in limatura passiva. E fondamentale tener presente, infatti, che nella tecnica simultanea, dopo il passaggio di ogni strumento, le dimensioni del canale saranno pari alle dimensioni dello strumento stesso+x. Questo X è in relazione alla capacità di taglio laterale dello strumento stesso e, naturalmente, alle dimensioni iniziali del canale stesso. Parte II Gli strumenti della tecnica di preparazione simultanea Uno strumento (o un sistema NiTi) che possa eseguire una preparazione secondo i princìpi della Tecnica Simultanea deve essere dotato di: 1. buona efficienza di taglio, tale da consentire di tagliare con un movimento di limatura: filing o brushing. Definiamo questa caratteristica capacità di taglio laterale ; 2. scarsa o nulla tendenza all avvitamento nonostante la buona efficienza, così che sia possibile controllare l avanzamento senza rischi; 3. una sequenza che inizi con uno strumento di dimensioni (diametro di punta e conicità) tali da permettergli di raggiungere l apice e prosegua con strumenti successivi aventi diametro di punta e conicità maggiori, in grado di fare altrettanto. Il sistema di strumentazione NiTi attualmente sul mercato studiato per lavorare secondo i princìpi su esposti è il Sistema Mtwo. L Mtwo è uno strumento disegnato con due lame di taglio di tipo H (Hedstroem). La sequenza di base è costituita da 4 strumenti: 10/.04, 15/.05, 20/.06, 25/.06. 10/.04 Fig. 1 15/.05 20/.06 25/.06 Il primo degli strumenti, il 10/.04, se usato secondo la Tecnica Simultanea sopra riportata, è sempre (salvo rarissime eccezioni di anatomie particolarmente complesse) in grado di raggiungere l apice; comunque lo è in tutti i canali in cui sia stato possibile eseguire un sondaggio manuale con Kfiles 08 e 10 ( cosa che si consiglia di fare sempre soprattutto nei primi tempi). L Mtwo 10/.04 è uno strumento decisamente maneggevole, molto docile e facile da controllare. L andamento apico-coronale delle sue lame è costante, non ha un passo variabile come gli strumenti Mtwo di maggior diametro; è opportuno sottolineare che la sua struttura è il frutto di studi finalizzati al raggiungimento della miglior performance con il massimo della sicurezza per l applicazione nei canali radicolari naturali e per rispondere a sollecitazioni determinate dal contatto con la dentina; è nell utilizzo su denti reali che la morfologia degli Mtwo dimostra una bassa tendenza all avvitamento e ha un comportamento molto controllabile. 10/.04 Fig. 2 16

La scelta di non adottare un passo variabile sullo strumento 10/.04 dipende dalle dimensioni, che essendo contenute determinano normalmente un contatto iniziale nei canali radicolari tale da non dare mai un effetto di avvitamento incontrollato; d altra parte il passo variabile in uno strumento così piccolo ne ridurrebbe inutilmente il volume a svantaggio della resistenza agli stress torsionali. Un passo variabile, che aumenta dalla punta verso il manico, è invece presente sugli altri (15/.05, 20/.06, 25/.06), cosicché il numero delle lame, elevato nel 10/.04, diminuisce con l aumentare della conicità degli strumenti successivi, dove invece il solco di scarico dei detriti aumenta proporzionalmente di profondità. Fig. 3a Fig. 3b 25/.06 25/.07 La conformazione degli Mtwo ha un triplice effetto: 1. riduzione della tendenza all avvitamento; 2. aumento della flessibilità grazie alla riduzione del volume negli strumenti più grandi; 3. più facile allontanamento dei detriti (il loro scorrimento in direzione coronale è inoltre assicurato, come in tutti gli strumenti NiTi meccanici, dalla rotazione continua). E interessante studiare la dinamica del lavoro del 10/.04: questo strumento viene inserito nel canale dopo un sondaggio manuale con 08 e 10 Kfiles (un canale di lunghezza media,13mm e con i diametri minimi ipotizzabili dopo l uso di un 10/.02 raffigurato in Fig. 4a); è facile calcolare che usare uno strumento con diametro di punta uguale (10), ma con conicità doppia porterà ad un contatto quando lo strumento arriva a metà del canale (Fig 4b); dunque lo strumento potrà entrare per 6mm passivamente cioè senza impegnarsi (in realtà non è possibile che un canale in cui si è entrati con un 10/.02 K-File abbia esattamente le stesse misure del file, esso misurerà certamente qualcosa in più nella parte coronale ed è quindi possibile che l inserimento passivo possa essere ancora maggiore!). Fig. 4a Fig. 4b 20 20 (P10- C.04) (P10- C.02) (P10- C.02) 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 36 34 32 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 38 34 30 26 22 18 14 10 2 0 Quindi noi possiamo senz altro affermare che per almeno i primi 6-7 millimetri l introduzione del 10/.04 non porterà ad alcun contatto, dunque noi potremo (come ben spiegato nei princìpi della Simultanea) eseguire dei movimenti di limatura passiva lungo tutto questo tratto; questa limatura molto precoce verrà eseguita sui primi 4-5 millimetri del canale con diametri dello strumento che vanno da 18-20 a 30-35 (Fig 4b), e porterà ad un allargamento coronale piccolo ma esattamente giusto per l avanzamento per qualche millimetro dello stesso strumento; dopo essere poi avanzati per 2-3 millimetri e con diametri dello strumento che per i primi 4-5 millimetri dall imbocco saranno diventati 17

da 30 a 40-45 si alterneranno fasi di limatura e di avanzamento fino ad arrivare in apice quando la limatura sarà effettuata lungo tutto il canale (-1, 2mm), con diametri che nella zona coronale saranno gradualmente arrivati a circa 60. Questa graduale azione di limatura sui molari verrà portata soprattutto sul triangolo di dentina determinando una (molto precoce) rettificazione e quindi facilitazione della traiettoria canalare. Se si considera una lunghezza canalare di 13 mm, quando il 10/.04 è all apice, il diametro dello strumento all imbocco sarà di 62 [= 10 + (4x13) + X = diametro di punta + (lunghezza x conicità) + ulteriore allargamento determinato dalla limatura passiva]. Consideriamo X pari a circa 20-25 e confrontiamo i diametri ottenuti nella metà coronale con un Mtwo 10/.04 (Figg. 5 a-b-c) e uno strumento fra quelli suggeriti per l allargamento della parte coronale (20/.08, 25/.08 ecc.); Fig. 5a (P10- C.04) 20 (P10- C.02) 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 42 38 36 30 28 26 24 22 20 18 16 14 12 10 38 34 30 26 22 18 14 10 Fig. 5b (P10- C.04) 20 (P10- C.02) 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 70 59 50 43 37 32 28 25 42 38 36 20 18 16 14 12 10 46 42 38 34 30 26 22 18 14 10 18

Fig. 5c 20 (P10- C.04) (P10- C.02) 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 95 85 75 56 48 41 35 30 25 21 18 70 59 50 43 37 32 28 25 40 38 36 46 42 46 42 38 34 30 26 22 18 16 14 12 10 54 50 46 42 38 34 30 26 22 18 14 10 D altra parte anche in questo caso la matematica ci suggerisce facilmente che se uno strumento di conicità Y raggiunge l apice, il diametro all imbocco sarà pari a quello di uno strumento con uguale diametro di punta e conicità doppia che abbia raggiunto la metà della lunghezza canale (Fig 6). Fig. 6 20 (P10- C.04) (P20- C.08) (P25- C.08) (P20- C.10) 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 62 58 54 50 46 42 38 34 30 26 22 18 14 10 68 60 52 44 36 28 20 73 65 57 49 41 33 25 80 70 60 50 40 30 20 E chiaro che il diametro di punta nei vari Orifice Opener o Orifice Shaper è superiore a 10 e potrà essere 20,25 o 30, ma la differenza di 10,15 o 20 è ampiamente compensata dall azione di limatura. A partire dall imbocco dove il diametro può essere considerato più o meno lo stesso, per ogni millimetro di profondità, nel caso della preparazione con Mtwo 10/.04, il diametro diminuisce di soli 4 centesimi, mentre negli altri casi del doppio, per cui a metà canale con il 10/.04 si ha un diametro di circa 50 o più (40 + la limatura) e con un 20 o 25/.08 si ha giustappunto 20 o 25 (Fig 6). Dopo l uso del 15/.05 la situazione è ancora più accentuata (Fig 7). Bisogna poi considerare che mentre gli Orifice Opener sono dotati di scarsa capacità di taglio laterale (taglio in limatura), per cui per eliminare o ridurre il triangolo di dentina si deve ricorrere a frese di Gates o altro, nel caso degli Mtwo la rettificazione avviene contestualmente (e anche i diametri raggiunti nella zona di pertinenza delle frese di Gates sono sufficienti, rendendo quindi del tutto inutile l uso di altri strumenti oltre agli stessi Mtwo). 19

Fig. 7 (P15- C.05) 20 (P10- C.04) 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 62 68 58 54 50 46 42 38 34 30 26 22 18 14 10 60 55 50 45 40 35 30 25 20 15 Ancora una volta occorre sottolineare la gradualità dell azione degli Mtwo nel senso sia di graduale approfondimento della loro azione nel canale, sia di graduale e continuo allargamento di ogni punto e sempre con una dinamica corono-apicale. E ancora opportuno osservare come l azione di facilitazione della traiettoria con gli Mtwo possa avvenire anche in presenza di una curva a metà del canale o nel terzo apicale. La presenza della curva viene osservata prima di tutto sulla radiografia preoperatoria, poi confermata da un caratteristico rallentamento della progressione dello strumento nella zona: in questi casi è opportuno fermarsi qualche secondo ad eseguire un azione di limatura passiva fino a sentire lo strumento più libero nel canale: se la curva è apicale si ritira lo strumento, se è nel terzo medio si continua a progredire e ripetere la limatura con i diametri maggiori. E interessante osservare che (considerando di non eseguire limatura passiva) mentre dopo l utilizzo di un file 10/.02 l Mtwo 10/.04 contatta le pareti (all imbocco) quando arriva a metà canale, il 15/.05, usato dopo il 10/.04, contatta le pareti quando si trova a 3-4 millimetri dall apice (Fig 8a), il 20/.06 dopo il 15/.05 le contatta a 2-3 millimetri (Fig 8b) e il 25/.06 dopo il 20/.06 a 1-2 millimetri dall apice (Fig 8c). Insieme all incremento di lunghezza alla quale avviene l impatto, aumenta proporzionalmente l estensione dei contatti al primo impatto; tutto ciò suggerisce ancora una volta di utilizzare bene, con ogni strumento, l azione di limatura, anche dopo aver raggiunto la lunghezza di lavoro (tranne che con il 25/.06): in questo modo il primo impatto di ogni strumento nel canale sarà molto più leggero, e non ci sarà tendenza all avvitamento, che potrebbe presentarsi, nonostante il buon comportamento in questo senso degli Mtwo, se il primo impatto avvenisse con un contatto subito esteso su 4-5 millimetri o più. 20

20 (P15- C.05) Fig. 8a (P10- C.04) 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 62 68 58 54 50 46 42 38 34 30 26 22 18 14 10 65 60 55 50 45 40 35 30 25 20 15 3 2 1 0 20 (P20- C.06) Fig. 8b (P15- C.05) 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 80 68 75 70 65 60 55 50 45 40 35 30 25 20 15 80 74 68 62 56 50 44 38 32 26 20 20 (P25- C.06) Fig. 8c (P20- C.06) 13 12 11 10 9 8 7 6 5 4 3 2 1 0 98 68 92 86 80 74 68 62 56 50 44 38 32 26 20 97 91 85 79 73 67 61 55 49 43 37 31 25 Se durante la sequenza, utilizzando per esempio il 20 o il 15, si avvertisse un avanzamento incontrollato, è opportuno estrarre lo strumento e riutilizzare il numero precedente, eseguendo più movimenti di limatura anche una volta raggiunto l apice, prima di riprendere la sequenza. Questo in realtà avviene raramente. 21

Bisogna sottolineare infatti come tutto questo venga acquisito molto facilmente e automaticamente dal dentista, trattandosi di niente altro che i due movimenti (limatura passiva ed impegno avanzamento) dell Endodonzia; nella stragrande maggioranza dei casi tutto questo viene fatto facilmente e velocemente alternando i movimenti seguendo le necessità del canale. Il normale avanzamento degli strumenti avviene in maniera spontanea appoggiando sulle pareti canalari lo strumento in rotazione; l avanzamento con il 10/.04 è sempre spontaneo, ma docile e controllabile, e con gli strumenti successivi lo sarà in modo tanto maggiore quanto meglio avremo fatto lavorare in limatura i precedenti. A proposito dell impatto degli strumenti in rotazione appare chiaro come l introduzione degli strumenti avvenga per la prima metà e oltre del canale senza impegno per cui noi possiamo introdurlo passivamente, FERMO (per i primi millimetri) per poi attivare la rotazione ed eseguire il lavoro. Gli strumenti Mtwo possono essere adoperati anche cominciando prima con un avanzamento (che per il 10 sarà di qualche millimetro) ricorrendo alla limatura al primo cenno di rallentamento nella progressione dello strumento. Secondo questi principii ogni operatore svilupperà una propria sensibilità verso la tecnica: importante in ogni fase della sequenza è evitare di forzare gli strumenti quando cominciano a rallentare (a causa di un aumento dell estensione del contatto) sospendere, ricorrere sempre alla limatura passiva, poi riprendere con un avanzamento piu fluido. Rifinitura apicale La preparazione di un canale può dirsi completa quando raggiunge dei diametri sufficienti a permettere una buona pulizia e disinfezione e quando la forma ottenuta ne permette una otturazione tridimensionale completa e prevedibile. L ultimo strumento della sequenza di base degli Mtwo consente di ottenere una buona forma tronco-conica con diametri che negli ultimi millimetri sono quelli espressi in figura 8c. Questa forma è certamente adatta ad una otturazione con tecnica verticale ma i suoi diametri apicali possono essere insufficienti in diversi casi. Diversi studi hanno dimostrato come i diametri negli ultimi millimetri dei canali siano superiori a quanto ci si possa aspettare; in particolare uno studio su un vasto numero di denti estratti è stato eseguito da Wu et at. nel 2000. In questo studio si mette in evidenza come i diametri canalari maggiori negli ultimi 2 millimetri siano inferiori a quelli degli ultimi 2 millimetri del 25/.06 solo in pochi casi. In tutti gli altri (compresi la maggior parte dei canali dei molari) i diametri maggiori sono più grandi di quelli del 25/06. In questi casi noi riteniamo che non si possa solo contare sul potere dell ipoclorito di sodio più o meno attivato ma si debba completare la preparazione cercando di coinvolgere anche il diametro maggiore degli ultimi millimetri. Per fare questo esistono, dal punto di vista della forma da dare agli ultimi millimetri, due possibilità legate alla tecnica di otturazione che si vuole eseguire: una forma conica continua adatta alla condensazione verticale ed ad altre e una forma con stop ad un millimetro dall apice adatta alla condensazione laterale e ad altre. Dunque per completare la preparazione esistono due serie di Mtwo supplementari : una serie adatta alla condensazione verticale ed una serie adatta alla condensazione laterale. La serie adatta alla condensazione verticale è costituita da strumenti in tutto uguali agli altri Mtwo ma con diametro di punta e concità diverse: 30/.05, 35/.04, 40/.04, 45/.04. Per scegliere quale di questi numeri canale per canale è quello giusto per completare la preparazione si può ricorrere ad una misurazione del diametro apicale o apical gauging (possibile solo dopo aver usato un 25/.06 che apre la strada fino all apice) con strumenti manuali (possibilmente in NiTi) di conicità 02 e diametro di punta superiore a 25/30/35/40, etc. Questi strumenti andranno usati in maniera passiva, con solo 22

un leggero movimento (di rotazione continua per il NiTi e rotazione e controrotazione per l acciaio) che asseconda l avanzamento dello strumento: se uno strumento ad un certo punto della progressione si impegna nelle pareti canalari prima di arrivare all apice va subito ritirato e si riterrà che il diametro apicale è quello corrispondente al file precedente (per esempio se un 35 si impegna prima dell apice il diametro è 30; o se, in un altro caso, neanche il 30 arriva in apice il diametro è 25, etc). Una volta stabilito qual è il diametro dell apice si sceglie quello dei 4 Mtwo che ha quel diametro in punta e lo si porta all apice. Il cono master da usare sarà con diametro di punta e conicità uguali all ultimo Mtwo portato in apice (serie di coni Mtwo Gutta). Esistono anche un Mtwo 35/.06 ed un 40/.06 da usare in caso di diametro apicale corrispondente nel caso in cui il 35/.04 o il 40/.04 risultino piccoli rispetto al volume canalare complessivo (ad es. in un incisivo centrale con un canale ampio il 35/.04 potrebbe arrivare in apice passivamente senza tagliare dentina). Nel caso in cui si decida per la condensazione laterale o comunque si opti per una preparazione cosiddetta box-form, esistono degli Mtwo supplementari studiati per dare questa forma agli ultimi millimetri: questi strumenti sono chiamati Mtwo Apical e sono tre: > Mtwo Apical 1 ha un diametro in punta di 20, un diametro ad 1 millimetro di 35 e da questo punto in poi, in direzione coronale, ha una conicità 02; > Mtwo Apical 2 misura in punta 25, ad 1 millimetro 40 e oltre ha una conicità 02; > Mtwo Apical 3 misura in punta 25, ad 1 millimetro 45 e oltre sempre conicità 02. La scelta di quale strumento Apical si debba usare è in relazione alle dimensioni iniziali del canale con particolare riferimento ai millimetri apicali; sappiamo già in partenza a quale gruppo di canali appartiene il canale in causa (secondo le tabelle derivanti dallo studio di Wu e coll.) poi sulla rx diagnostica avremo verificato le dimensioni canalari dell elemento in questione, infine durante la preparazione con la sequenza di base avremo facilmente osservato se si tratta di un canale particolarmente stretto o no in rapporto alla quantità di dentina che gli strumenti 20 e 25/.06 avranno rimosso. Una volta usato l Apical File del numero ritenuto adeguato faremo una ulteriore importante verifica: osserveremo quanto facilmente siamo arrivati in apice e se negli ultimi millimetri dello strumento vi è dentina oppure no. Se l Apical File usato è arrivato facilmente e quasi passivamente all apice e viene fuori quasi pulito, si dovrà passare al numero successivo; quando lo strumento impiega qualche secondo ad arrivare all apice lavorando negli ultimi millimetri e viene fuori con i millimetri in punta carichi di dentina, la preparazione potrà dirsi completa. Se si esegue una condensazione laterale o con tecnica Microseal si sceglierà un cono di conicità 02 e con diametro in punta pari al diametro dell ultimo Apical ad 1mm dalla punta (per esempio per un Apical File 2 un cono 40/.02). 23

INTRODUZIONE COMMENTATA DELLA LETTERATURA SCIENTIFICA SUGLI STRUMENTI MTWO G. Plotino Revisione della letteratura Dall immissione nel mercato degli strumenti Mtwo (novembre 2002) fino ad agosto 2010 sono stati pubblicati 51 studi scientifici internazionali, che abbiamo attentamente analizzato, sono stati prodotti uno svariato numero di poster e sono state presentate molteplici relazioni ai principali congressi Italiani ed Europei di endodonzia, a testimonianza del fervido interesse nei confronti di questo innovativo strumento e dell approccio simultaneo al canale. Precisiamo che nove delle 51 pubblicazioni 43-51 hanno utilizzato gli strumenti Mtwo non per un analisi dello strumento o della preparazione canalare con esso ottenuta, bensì per altri scopi, quali la comparazione tra diverse tecniche di otturazione canalare, la valutazione di diverse metodiche di irrigazione canalare o lo studio di denti restaurati con perni in fibra, utilizzando gli strumenti Mtwo unicamente per la preparazione canalare. Esse non saranno pertanto oggetto di discussione in questa analisi. Stabilire una precisa e corretta lunghezza di lavoro fin dal sondaggio è di fondamentale importanza quando si utilizzano gli strumenti Mtwo. Infatti, nella sequenza suggerita gli Mtwo devono raggiungere la lunghezza di lavoro fin dal primo strumento utilizzato (10/.04). In questo senso, uno studio di Sadeghi & Abolghasemi 36 ha dimostrato che non ci sono differenze nella misurazione della lunghezza di lavoro con strumenti in acciaio 15/.02 o strumenti Mtwo 10/.04 e che, quindi, si può ottenere una valida misurazione della lunghezza di lavoro anche durante la strumentazione meccanica con questo strumento. Questo riscontro è estremamente importante in quanto un attento controllo della lunghezza di lavoro può essere effettuato durante la strumentazione meccanica per aumentare la precisione della preparazione canalare, possibilmente utilizzando un motore con localizzatore elettronico d apice integrato o collegando direttamente il localizzatore con lo strumento durante l utilizzo in rotazione all interno del canale. > Studi sulla qualità della preparazione canalare Numerosi di questi articoli analizzano la qualità e le caratteristiche della preparazione canalare ottenuta con gli strumenti Mtwo in denti estratti o in canali artificiali, spesso paragonandola a quella ottenuta con altri strumenti per la preparazione canalare. La preparazione simultanea dei canali radicolari con strumenti Mtwo richiede un sondaggio canalare, un glide path ed un preflaring limitato a strumenti manuali in acciaio K-file di misure 06, 08 e 10. Un recente studio 8 ha dimostrato che non vi è alcuna differenza tra le caratteristiche della preparazione canalare ottenuta con o senza l utilizzo di un glide path manuale fino ad uno strumento K-file 15 prima dell utilizzo degli strumenti Mtwo alla lunghezza di lavoro. Gli autori non hanno riscontrato differenze nella traiettoria canalare dopo la strumentazione in termini di variazione dell angolo di curvatura canalare, nè alcun tipo di trasporto apicale, dimostrando che limitare il sondaggio canalare ad uno strumento manuale in acciao di calibro 10 è sufficiente per garantire una ottimale preparazione canalare con questi strumenti senza alcun tipo di ripercussione sul mantenimento 24

dell anatomia originaria del canale ed in particolare sul trasporto apicale in presenza di un ridotto preflaring. Inoltre nessuna differenza è stata riscontrata nel tempo di preparazione canalare con gli strumenti Mtwo, che quindi non viene influenzata negativamente da un mancato pre-allargamento iniziale con strumenti manuali. Il ridotto allargamento canalare precoce del terzo coronale che caratterizza la tecnica simultanea con cui vengono utilizzati gli strumenti Mtwo, per cui i canali radicolari sono preparati ed allargati per tutta la loro lunghezza eliminando solo ed unicamente la quantità di dentina necessaria a ciascuno strumento per raggiungere la lunghezza di lavoro, è stato confermato da uno studio in vitro 13 in cui sono state analizzate le caratteristiche della preparazione canalare con la tecnica simultanea in confronto ad una tecnica crown-down classica, riportando che, sebbene le differenze riscontrate non siano statisticamente significative, le preparazioni con gli strumenti Mtwo si sono rivelate più conservative a livello dell imbocco canalare, con un notevole risparmio di tessuto dentinale sano a quel livello rispetto a preparazioni effettuate con strumenti ProTaper. Questo si potrebbe ripercuotere positivamente sulla resistenza dell elemento a livello del terzo cervicale del dente, fattore importante per la prognosi a lungo termine soprattutto in elementi gravemente compromessi dal punto di vista strutturale. Uno dei primi articoli ad analizzare la qualità della preparazione canalare con gli strumenti Mtwo è uno studio comparativo con gli strumenti Hero Shaper in molari curvi 18. L analisi radiografica con mezzo di contrasto prima e dopo la preparazione ha evidenziato che entrambi gli strumenti Mtwo e Hero Shaper si sono rivelati efficaci nel produrre preparazioni canalari di ottima qualità senza differenze statisticamente significative in termini di uniformità di rimozione dentinale ai diversi livelli analizzati lungo tutta la traiettoria canalare, producendo preparazioni canalari con una forma regolare e centrate a livello del terzo apicale e mantenendo quindi ottimamente la curvatura originaria. Non si sono riscontrate aberrazioni dell anatomia originaria, nè fratture degli strumenti ed è stata registrata una minima riduzione della lughezza di lavoro dopo la preparazione. Gli Mtwo si sono dimostrati più rapidi nella preparazione anche se la differenza non è stata statisticamente significativa. Altri due studi hanno successivamente analizzato la qualità della preparazione canalare ottenuta con strumenti Mtwo confrontandola con quella ottenuta con strumenti K3 e RaCe, sia in canali artificiali 16 che in canali di molari particolarmente curvi 17. Gli autori hanno riscontrato che i canali artificiali preparati con gli strumenti Mtwo avevano una preparazione maggiormente centrata rispetto a quelli preparati con K3 e RaCe. Nessuno strumento Mtwo si è fratturato durante la preparazione di questi canali contro i 6 dei RaCe e i 4 dei K3, e la preparazione con gli strumenti Mtwo si è sempre rivelata statisticamente più rapida, a testimoniare l efficacia e la capacità di taglio di questi strumenti. In questo studio è stata anche riscontrata la capacità di questi strumenti di mantenere la lunghezza di lavoro, testimonianza del rispetto della curvatura canalare originaria. Anche durante le preparazioni canalari effettuate nel secondo studio su canali particolarmenti curvi di denti estratti, nessuno strumento Mtwo si è fratturato durante la fase di strumentazione e gli autori hanno confermato che gli strumenti Mtwo hanno avuto la capacità di mantenere e rispettare la curvatura origianaria del canale significativamente meglio degli strumenti K3 e RaCe e sono stati significativamente più rapidi nella preparazione canalare. Gli autori hanno anche analizzato al SEM la qualità dela pulizia delle pareti canalari ottenuta con i diversi strumenti ed hanno riscontrato che, sebbene con nessuno strumento abbiano ottenuto pareti canalari completamente prive di detriti, i canali preparati con gli strumenti Mtwo sono risultati significativamente più puliti rispetto a quelli strumentati con K3 e Race in una analisi in cui hanno attribuito diversi score alla pulizia delle pareti canalari. Questo a conferma della grande capacità di taglio degli strumenti Mtwo e della ottima capacità di rimozione coronale dei detriti determinate dal disegno delle lame di questi strumenti. In un altro studio 20 si è analizzata al SEM la pulizia delle pareti canalari dopo la preparazione, mettendo a confronto i risultati ottenuti con strumenti Mtwo e con strumenti ProTaper: essendo entrambi gli 25