REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI DEHORS STAGIONALI E CONTINUATIVI ALLEGATO TECNICO



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CITTA DI BORDIGHERA REGOLAMENTO PER LA REALIZZAZIONE DI DEHORS STAGIONALI E CONTINUATIVI 3 ALLEGATO TECNICO INDICAZIONI TECNICO AMBIENTALI RELATIVE AL REGOLAMENTO DEI DEHORS Bordighera, 06 giugno 2008 Progettista Pietra Alborno Architetto 26,Piazza Eroi della Libertà 18012 Bordighera (Im) tel. 0184 26 80 20 fax 0184 26 8843 e-mail pietralborno@archipep.it 1

INDICE Titolo 1 Titolo 2 Titolo 3 Titolo 4 Titolo 5 Definizioni Ambiti urbani Criteri di realizzazione e materiali Ulteriori indicazioni tecnico- ambientali dehors continuativi Disposizioni transitorie e finali Allegato a TITOLO 1 DEFINIZIONE L esigenza di promuovere lo sviluppo turistico della città, unita alla volontà di riqualificarne l immagine, sono i presupposti di base alla redazione di questo regolamento, nell ottica di semplificare le procedure d intervento, tutelando e valorizzando il contesto ambientale. L ammissibilità sul territorio cittadino dei dehors è stabilita mediante criteri che derivano dall organizzazione territoriale comunale; si distinguono quindi criteri di applicazione diversi per le zone del Centro Storico principale e Centri Storici minori, dalle parti storico ambientali significative della Città Bassa, dal lungomare Argentina per il quale è previsto uno strumento urbanistico attuativo specifico dal vigente P.R.G. - e dal resto del territorio cittadino. Con riferimento ai diversi ambiti cittadini si individuano le possibilità di collocazione delle varie tipologie di intervento che devono risultare integrabili al sito mediante un qualificante inserimento nello scenario di percezione comune. TITOLO 2 - AMBITI URBANI ciascun ambito è sempre comprensivo dell intero sedime delle vie perimetrali A. CENTRO STORICO PRINCIPALE (BORDIGHERA ALTA), CENTRI STORICI MINORI (SASSO E BORGHETTO S. NICOLO ). B. PARTI STORICO AMBIENTALI SIGNIFICATIVE NEL TERRITORIO CITTADINO. C. LUNGOMARE ARGENTINA ZONA F6 SPIAGGE. D. RIMANENTE TERRITORIO CITTADINO. E. AMBITI SPECIFICI. (vedere allegato A) 2

TITOLO 3 - CRITERI DI REALIZZAZIONE E MATERIALI L articolo 3 -comma1- del Regolamento classifica gli elementi del dehors come di seguito indicato: a) Arredi di base: tavoli, sedie e panche; b) Elementi complementari di copertura e riparo di cui all allegato tecnico; c) Elementi accessori: insegne, sistemi d illuminazione, stufe di irraggiamento, elementi di delimitazione, pedane, cestini per la raccolta rifiuti di cui all allegato tecnico; d) Elementi ed attrezzature per lo svolgimento di attività di somministrazione di alimenti e bevande istallati nel rispetto e con i limiti posti dalla vigente normativa igienico-sanitaria 3.a. ARREDI DI BASE (art. 3 comma 1.a) Nel presupposto che tutto ciò che viene inserito nello scenario di percezione comune debba, oltre che espletare le funzioni richieste che lo hanno motivato, contribuire anche alla qualità dell immagine complessiva, gli arredi mobili quali sedie, poltroncine, tavoli devono essere scelti con cura in modo da risultare coerenti con il contesto in cui vengono inseriti. Occorre pertanto che nel progetto vengano puntualmente illustrate le tipologie di arredi che si intendono utilizzare. In particolare nel caso di componenti di tipo seriale l illustrazione può avvenire attraverso ogni elemento utile alla identificazione delle caratteristiche formali, costruttive e cromatiche dei manufatti quali ad esempio riproduzioni fotografiche e copie di estratti di cataloghi. Nel caso di componenti appositamente progettati, la documentazione di progetto deve contenere tutte le indicazioni utili per una loro adeguata valutazione tecnico formale. 3.a.1. I materiali tra cui scegliere per la struttura degli arredi sono: 1. metallo resistente agli agenti atmosferici : acciaio verniciato, acciaio corten, alluminio, inox. 2. legno massello, tipo teak, iroko, red cedar..ecc., adatto all uso esterno. 3. fibre tipo rattan intrecciato, naturale o sintetico. 4. fibre sintetiche di polipropilene riciclabile, poliestere e polyethilene, da valutare in funzione del contesto d inserimento. 3

3.a.2. Per la Zona A di cui al titolo 2 (Centri Sorici ), considerato che un uniformità d immagine armonizza e valorizza le caratteristiche ambientali del contesto storico, si prevede l inserimento di due tipologie di seduta (associate a tavoli ed elementi di arredo coerenti) che per pulizia e semplicità formale, oltre che per le caratteristiche dei materiali, si integrano facilmente nello scenario urbano di riferimento: a. sedia pieghevole in struttura metallica e legno a doghe (fig.1a); b. sedia (o poltroncina) interamente metallica (fig.1b); I colori tra cui scegliere per la struttura metallica sono: c. grigio ferro d. ruggine (tipo corten) e. verde ( indicati RAL 6009-6012-6013) 3.a.3. Per le Zone B e C di cui al titolo 2 (Parti Storico Ambientali significative e Lungomare Argentina/Zona F6 ), alle tipologie sopra indicate si aggiungono le seguenti (fig.1c) : f. sedia o poltroncina interamente in legno massello; g. sedia o poltroncina in struttura metallica e rivestimento in fibre tipo rattan intrecciato, tessuto ecc. Altre soluzioni tipologiche di arredo, appositamente progettate o a carattere innovativo (fig. 1d) per forma e materiali, potranno essere ammesse previo parere favorevole dell Ufficio Tecnico che ne verificherà la correttezza del disegno e dell inserimento nel contesto. 3.a.5. Per il RESTO DEL TERRITORIO CITTADINO, non viene ammesso in ogni caso l inserimento di sedie e tavoli interamente in pvc. (fig.1e) 4

Immagini indicative delle tipologie previste in zona A (Centri storici) Figura 1a Fig. 1b 5

immagini indicative per Zone B e C e per il resto del territorio cittadino Fig. 1c immagini puramente indicative 6

Fig 1d - esempi di sedute con struttura in fibre sintetiche di polipropilene riciclabile ( immagini puramente indicative) Fig. 1e sedia e tavolo in pvc non sono ammessi sul territorio comunale. 7

3.b. ELEMENTI DI COPERTURA E RIPARO (art. 3 comma 1.b) 3.b.1. Indicazioni e precisazioni ambientali per tutte le tipologie di coperture e riparo Con riferimento alla definizione di dehors di cui all art.02, ed in funzione di quanto successivamente indicato per le singole tipologie di coperture, si sottolineano le seguenti precisazioni preliminari da osservare in ogni situazione urbana e per ogni tipologia: a. Nei portici, sia di carattere storico che di recente realizzazione, gravati da servitù di uso pubblico, è ammessa la sistemazione di soli tavolini e sedie con l esclusione di qualunque tipo di copertura. b. Sul sedime stradale del Lungomare Argentina è ammessa la sistemazione di soli tavoli, sedie e ombrelloni, come da delibera già emanata dalla Giunta Comunale; nei tratti del Lungomare interessati da viabilità automobilistica potranno essere realizzate pedane in legno rispettando quanto previsto all art.04 del Regolamento e al successivo titolo 3.c.4 dell Allegato Tecnico. c. L utilizzo di ombrelloni generalmente con palo di supporto centrale in legnoè da privilegiare rispetto ad altri tipi di copertura più invasivi dal punto di vista dell inserimento ambientale. d. Materiali struttura di sostegno : deve essere generalmente usato ferro o acciaio in quanto consentono di utilizzare sezioni ridotte e di realizzare strutture leggere riducendo l impatto dei manufatti nel contesto di riferimento. e. Coperture in tessuto: devono essere usati materiali non lucidi i cui colori, per un corretto inserimento ambientale, risultino in sintonia con l assetto cromatico del contesto di riferimento (è necessario fornire un campione nel caso il materiale utilizzato sia diverso dalla tela chiara naturale). f. Colori coperture in tessuto : in generale si raccomanda l utilizzo della tela chiara naturale, nei Centri Storici (zona A) è consentito solo l uso dei colori specificatamente indicati: ZONA A a. TELA CHIARA NATURALE b. VERDE (RAL 6009-6012-6013 ) 8

g. Protezione verticale : esclusa la zona A Centri storici e limitatamente ai dehors che non occupano aree ricadenti su viabilità pubblica pedonale e carraia ed alle parti di dehors sul fronte mare (sud) antistante i volumi chiusi degli stabilimenti balneari compresi in zona F6 del P.R.G., è consentita l installazione di teli verticali avvolgibili di protezione completamente trasparenti o di vetri amovibili,, privi di telaio, ed integrati il più possibile alla struttura del dehors. 9

Tutto ciò premesso, al fine di migliorare la qualità dell immagine urbana, si indicano le tipologie di coperture ammissibili e le modalità di inserimento nel territorio. 3.b. 2. Ombrelloni a sostegno centrale Per il semplice e lineare aspetto formale e per la provvisorietà della presenza è consigliata la realizzazione della protezione mediante l impiego di ombrelloni, di forma rotonda, quadrata o rettangolare, disposti singolarmente o in serie, in tutto il territorio cittadino (fig. a). La tipologia più qualificata è caratterizzata da una struttura in legno con copertura in telo di doppio cotone impermeabilizzato, e risulta essere indicata nella ZONA A (CENTRI STORICI ), nei colori indicati al punto f del titolo 3.b.1 nella ZONA C (LUNGOMARE ARGENTINA), struttura in legno, acciaio o metallo inossidabile. fig.a 10

3.b.3. Ombrelloni a sbalzo su sostegno laterale La struttura è costituita da un sostegno laterale con braccio che regge, sull estremità, un ombrellone di forma generalmente quadrata. Tale tipologia di copertura, che consente mediante l aggregazione di più elementi la protezione di un ampio spazio fruibile con modeste interferenze interne, è realizzabile con struttura in legno o metallo, preferibilmente di colore scuro e telo chiaro in doppio cotone impermeabilizzato.deve prevedere le seguenti limitazioni o accorgimenti riferiti: h. Sostegno laterale perpendicolare al piano d appoggio i. Sostegno laterale inclinato rispetto al piano d appoggio (fig. b). I sostegni inclinati non devono mai risultare debordanti rispetto all ingombro massimo dell area assoggettata ad O.S.P. Questi sistemi di protezione sono ammessi in tutto il territorio cittadino con particolare attenzione nelle Zone Storiche, dove valgono comunque le indicazioni date al titolo 3.b.1per quanto riguarda i materiali ed i colori. fig.b 11

3.b.4. Falda tesa in tessuto con aggancio alla muratura Uno o più teli retraibili, semplicemente agganciati alla facciata tramite struttura in ferro a braccia, privi di punti d appoggio al suolo, consentono un tipo tradizionale di protezione dello spazio prospiciente l edificio che ospita un esercizio pubblico (fig. c). E comunque necessario osservare sempre criteri di simmetria rispetto alle aperture o alle campiture esistenti sulla facciata. La linea di aggancio deve essere prevista sopra le aperture e, qualora esistano, al di sopra delle cornici delle stesse. Per la versatilità e la leggerezza della tipologia ne è ammesso l uso in tutto il territorio cittadino,. Nella Zona A (Centri Storici) con struttura in ferro pieno copertura in telo di doppio cotone impermeabilizzato nei colori indicati al punto f del titolo 3.b.1 Nella Zona C (Lungomare Argentina- Zona F6) con struttura in acciaio o alluminio naturale (argento). La leggerezza e trasparenza della struttura la rende facilmente inseribile in ogni contesto 12

3.b.5. Doppia falda in tessuto con sostegno centrale in corrispondenza del colmo Tale tipologia di aspetto formale semplice e lineare, che richiama le tradizionali coperture delle bancarelle mercatali, se realizzata come elemento singolo con la linea di colmo parallela alla facciata degli edifici o all asse viario risulta facilmente inseribile nel contesto urbano (fig. d). E necessario che venga posta particolare attenzione al disegno dei sostegni soprattutto per quanto attiene la vista laterale. La struttura di sostegno deve essere in ferro o acciaio; il tipo di tessuto di copertura deve risultare coordinato alle tende da sole del locale se presenti. Tale tipologia, con le precisazioni sopra indicate, è ammissibile in tutto il territorio cittadino, tranne che in zona C (Lungomare Argentina e zona F6) e con le eccezioni di seguito indicate : in zona A, Centri storici, limitatamente ai dehors che non occupano aree ricadenti su viabilità pubblica pedonale e carraia, rispettando le indicazioni previste al titolo 3.b.1. La tipologia a bancarella potrebbe essere anche sfruttata nel caso di progettazioni d ambito come la Piazza del Mercato, la spianata del Capo ecc. o per dehors che sfruttano la possibilità di occupare spazio destinato alla sosta dei veicoli; in Cours Saleya a Nizza, le strutture al mattino sono utilizzate per il mercato dei fiori e della brocante, a partire dal pomeriggio vengono messe a disposizione per i dehors dei locali della piazza. Fig.d 13

3.b.6. Falda tesa in tessuto con aggancio alla muratura e montanti d appoggio La tipologia è costituita da una o più tende a falda inclinata scorrevoli entro guide fisse agganciate alla facciata e appoggiate a montanti perimetrali (fig.e). Fig.e E necessario osservare sempre criteri di simmetria rispetto alle aperture o alle campiture esistenti sulla facciata;la linea di aggancio deve essere prevista sopra le aperture e, qualora esistano, al di sopra delle cornici delle stesse. L inclinazione delle falde deve risultare tale da inserirsi correttamente nel contesto. Il profilo della falda può presentare anche una lieve curvatura (Fig.f, Fig.g) 14

Tale tipologia è ammissibile in tutto il territorio cittadino nei limiti previsti dall art.04, e con le eccezioni di seguito elencate: in zona A, Centri storici, e in Zona C, Lungomare Argentina, limitatamente ai dehors che non occupano aree ricadenti su viabilità pubblica pedonale e carraia e, in zona F6, limitatamente a quanto previsto dalle norme di Prg che regolamentano le altezze o comunque lasciando libera la visuale sul mare dalla Passeggiata e rispettando quanto indicato al titolo 3.b.1 (Indicazioni e precisazioni ambientali per tutte le tipologie di copertura e riparo). 3.b.7. Copertura a pergola, o assimilabile, su struttura leggera con montanti perimetrali La struttura leggera a pergola, con copertura in tessuto, (o verde rampicante, canniccio), con monta ad inclinazione ridotta, costituisce una tipologia che ripropone in chiave aggiornata soluzioni di ristoro all aperto di sapore tradizionale ( fig. h, fig. i) 15

Tale tipologia è ammissibile in tutto il territorio cittadino, nei limiti previsti dall art. 04, tranne che in zona A, Centri storici, e con le eccezioni di seguito elencate : in Zona C, Lungomare Argentina, limitatamente ai dehors che non occupano aree ricadenti su viabilità pubblica pedonale e carraia e, in zona F6, limitatamente a quanto previsto dalle norme di Prg che regolamentano le altezze o comunque lasciando libera la visuale sul mare dalla Passeggiata e rispettando quanto indicato al punto 3.b.1 (Indicazioni e precisazioni ambientali per tutte le tipologie di copertura e riparo). 16

3.b.8. Strutture tese, vele e coperture innovative Altre soluzioni di strutture e coperture diverse dalle precedenti, appositamente progettate o a carattere innovativo per forma e materiali potranno essere ammesse previo parere favorevole della Commissione Edilizia Integrata che ne verificherà la correttezza del disegno e dell inserimento nel contesto per il tramite dell ufficio tecnico. 17

3.c. ELEMENTI ACCESSORI (art. 3 comma 1.c) 3.c.1. Insegne L eventuale apposizione di insegne o scritte sulla copertura o sul fronte del locale deve essere chiaramente indicata in sede di progetto e costituire parte integrante della struttura nel primo caso, e comunque riferirsi allo scenario urbano d inserimento. Generalmente sono ammesse le insegne a bandiera illuminate in modo indiretto in tutto il territorio cittadino. Altre soluzioni, appositamente progettate o a carattere innovativo per forma e materiali, potranno essere ammesse previo parere favorevole dell Ufficio Tecnico che ne verificherà la correttezza del disegno e dell inserimento nel contesto. Per le nuove insegne si segue la procedura ordinaria prevista e si fa comunque riferimento a quanto previsto dal Regolamento edilizio e dal D.L. 42/2004 in caso d installazione in aree sottoposte a vincolo paesaggistico che richiedono autorizzazione ambientale con acquisizione del parere obbligatorio della commissione edilizia integrata. 18

3.c.2 Sistemi d illuminazione - stufe ad irraggiamento I corpi illuminanti, scelti in modo coerente rispetto alla progettazione del dehors, devono essere generalmente applicati alla struttura e integrati il più possibile con essa, senza interferire con il contesto ambientale urbano di riferimento. * 19

*si incoraggiano proposte innovative che prevedano l utilizzo di apparecchi e sistemi di illuminazione sviluppati secondo criteri di efficienza energetica. altri elementi accessori,come le stufe ad irraggiamento, possono essere gradevolmente integrati alla struttura del dehors e servire anche per l illuminazione suggestioni 20

3.c.3 Delimitazione perimetrale L area di suolo pubblico occupata da un dehors deve generalmente risultare chiaramente delimitata salvo diverse indicazioni determinate da esigenze di inserimento ambientale nei siti caratterizzati da forte valenza monumentale o ambientale quali percorsi porticati, vie e piazze pedonali, parchi e giardini. La delimitazione, continua o meno, ma comunque tale da indicare i limiti dell O.S.P. può essere realizzata con modalità e materiali che sono di volta in volta determinati in funzione del sito, ed è oggetto di specifica progettazione e verifica. In ogni caso gli elaborati progettuali devono chiaramente indicare la superficie complessiva che si intende occupare, all interno della quale deve essere precisata l area utile e quella interessata dalla collocazione delle eventuali delimitazioni (vasi, fioriere, ringhiere ) Nel caso in cui il dehors sia appoggiato su di una pedana rialzata la delimitazione deve essere prevista in modo tale da nasconderne la vista laterale, eliminando vuoti o discontinuità. Nel caso in cui il dehors sia posto in prossimità di incrocio o passo carraio, la delimitazione deve essere prevista di altezza tale da non creare ostacolo alla visibilità (h.max.90 cm). Esclusa la zona A,Centri Storici, sono ammesse protezioni verticali smontabili in cristallo trasparente ( h max 130 cm) integrate alla struttura di delimitazione continua. Nel progetto devono essere indicati la tipologia e le dimensioni. Tutti gli elementi di arredo urbano collocati dalla Città quali panchine, fioriere, cestini, paracarri, non possono essere compresi nell area; essendo questi elementi funzionali collocati a comune servizio della cittadinanza è necessario lasciare sempre un opportuno spazio di fruizione che ne consenta l utilizzo e la manutenzione. Si distinguono diversi tipi di delimitazione perimetrale : a. Delimitazione discontinua: La delimitazione discontinua è costituita da vasi, fioriere o contenitori in terracotta, ferro o ad esclusione della zona A, Centri storici - materiali plastici innovativi che riproducono l effetto estetico di questi materiali, da valutare attentamente in base alla documentazione presentata, in posizione non accostata ma comunque predefinita a livello progettuale. 21

La funzione degli elementi di delimitazione è quella di semplice indicazione dei limiti dell'area occupata del dehors. La distanza di detti elementi potrà essere organizzata con scansione simmetrica e non, ma tale da garantire la maggior trasparenza possibile. Per ogni tipo di contenitore devono essere precisati nel progetto la tipologia ed il materiale ; consigliata in vie e piazze pedonali. b. Delimitazione continua: La delimitazione continua può essere costituita da: vasi, fioriere o contenitori accostati, in ferro o terracotta, o ad esclusione della zona A, Centri storici - materiali plastici innovativi che riproducono l effetto estetico di questi materiali, da valutare attentamente in base alla documentazione presentata, atti a realizzare mediante le piante inserite un effetto siepe; consigliata soprattutto nelle strade veicolari. ringhiere a giorno (h.max.90cm), in presenza di pedana (vedi tit.3.c.4.) e soprattutto nelle situazioni - vie e piazze veicolari - che presentano una minima disponibilità di spazio. Da realizzarsi in ferro pieno o acciaio, coerenti con la struttura e lo scenario urbano d inserimento; esclusa la Zona A, Centri Storici e Zona C, Lungomare Argentina ; In tutti i casi: Altre soluzioni, appositamente progettate o a carattere innovativo per forma e materiali, potranno essere ammesse previo parere favorevole dell Ufficio Tecnico che ne verificherà la correttezza del disegno e dell inserimento nel contesto. 22

3.c. 4 Delimitazione orizzontale: La superficie di calpestio dell area dehors costituisce la delimitazione orizzontale di base della struttura di ristoro che necessita di un opportuna attenzione. In presenza di sensibili discontinuità o dislivelli o in caso di occupazione di aree di sosta limitrofe al marciapiede può essere ammessa la realizzazione di pedane in legno a doghe, realizzate con travi a incastro che garantiscano un corpo solido, compatto e sicuro che si livelli al terreno mediante gli appositi supporti regolabili, le cui caratteristiche devono risultare descritte nel progetto per verificarne la coerenza con il sito. Per le pedane rialzate devono essere studiati accorgimenti atti ad occultare la vista laterale delle pedane mediante un uso ragionato delle delimitazioni. I dehors devono essere realizzati in conformità alla normativa sulle barriere architettoniche e devono risultare accessibili ai soggetti diversamente, abili salvo impossibilità tecniche comprovate e sottoscritte nella relazione del tecnico abilitato che redige la domanda. Nei portici, nelle vie, piazze e nei marciapiedi con pavimentazioni lapidee, il suolo deve essere lasciato in vista. Nei giardini ed in qualunque situazione con presenza di alberi il suolo deve essere generalmente lasciato in vista. 23

3.c. 5 Progetto del verde: Soprattutto negli ambienti urbani più compatti il dehors costituisce uno spazio filtro dove passare un momento di gradevole relax. Nel progetto occorre quindi prestare notevole attenzione alla scelta e manutenzione del verde. Le essenze devono essere attentamente individuate e definite in sede di presentazione dell istanza e correttamente accudite al fine di ottenere lo scopo indicato e In particolare si ritengono particolarmente indicate le essenze tipo arbusto mediterraneo ( lavanda, rosmarino, salvia, lantana ) associate a piante caratteristiche della zona (ulivo, palme, agrumi, cactacee e succulente, bamboo...) e rampicanti (gelsomino, bouganville,..). 3.d. Elementi ed attrezzature (art. 3 comma 1.d) Eventuali elementi ed attrezzature per lo svolgimento di attività di somministrazione di alimenti e bevande, installati nel rispetto e nei limiti posti dalla vigente normativa igienico-sanitaria, devono essere descritti nella relazione tecnica e chiaramente indicati nella planimetria di progetto. 24

TITOLO 4 - ULTERIORI INDICAZIONI TECNICO-AMBIENTALI DEHORS CONTINUATIVI Ai sensi dell articolo 02 terzo comma del Regolamento per l occupazione del suolo pubblico mediante l allestimento di dehors è possibile mantenere tali strutture durante tutto l arco dell anno solare e rinnovare tale possibilità per tre anni con una procedura semplificata. L ottenere il significativo privilegio di occupare continuativamente, gli spazi comuni per svolgere un attività privata comporta in maniera ancora più significativa il dovere di contribuire anche formalmente alla qualificazione dell immagine urbana. Tutte le tipologie individuate all articolo 03 possono, se realizzate correttamente nei siti opportuni, essere mantenute continuativamente; devono comunque essere mantenuti i caratteri di leggerezza propri degli allestimenti all aperto. Per i dehors continuativi si aggiungono le seguenti precisazioni e specificazioni, tenendo in dovuto conto che la preesistenza di un dehors stagionale non costituisce titolo per la trasformazione in manufatto continuativo e che l impatto che viene a determinarsi deve essere attentamente valutato sotto tutti i molteplici aspetti tecnici ed amministrativi riferibili ad una permanenza continuativa: 1. i dehors continuativi non possono estendersi oltre il fronte del locale cui si riferiscono. 2. gli arredi di base e le attrezzature (vedere articolo 3, comma 1.a-d) devono essere attentamente scelti per garantire un corretto inserimento della struttura nell ambiente. 3. se è ritenuto necessario provvedere alla collocazione di sistemi riscaldanti, illuminanti o altri elementi di carattere tecnologico, questi devono essere chiaramente definiti per tipo, dimensione, collocazione e distribuzione nei disegni di progetto. 4. le eventuali protezioni verticali, secondo quanto indicato al precedente articolo 3.b.1 e 3.c.3, devono essere completamente trasparenti e di disegno coerente ed integrato agli elementi di delimitazione. 25

TITOLO 5 - DISPOSIZIONI TRANSITORIE E FINALI 5.1Le indicazioni contenute nell'allegato tecnico si applicano nei confronti delle concessioni relative ai dehors continuativi ed ai dehors stagionali per le domande presentate dopo la sua entrata in vigore. 5.2 Per le concessioni di occupazione suolo pubblico con dehors a carattere stagionale e continuativo relative a installazioni già presenti sul territorio, l'adeguamento alle disposizioni contenute nel presente allegato tecnico dovrà avvenire entro due anni ( per gli arredi) e tre ( per le strutture coperte) dall entrata in vigore del presente Regolamento, previa presentazione di nuova documentazione tecnica o di dichiarazione, a firma di professionista abilitato, di conformità del progetto precedentemente approvato ai disposti del presente allegato tecnico. 5.3 Tutte le istanze dovranno essere corredate da progetto a cura di tecnico abilitato che attesterà inoltre il pieno rispetto del presente regolamento (ovvero ne richiederà deroga secondo specifica procedura) oltre che di ogni norma vigente in materia, anche riferita alla sicurezza di ogni luogo,attrezzatura ed impianto eventualmente installato; detto tecnico ed il concessionario saranno unici responsabili di eventuali danni arrecati a terzi o al Comune stesso a causa delle installazioni realizzate. 5.4 Ad avvenuta installazione il richiedente trasmetterà (pena decadenza del provvedimento rilasciato) dichiarazione d avvenuta conforme installazione, sia per quanto concerne il presente regolamento che per ogni altra norma vigente in materia. 5.5 Il concessionario sarà responsabile del mantenimento nel tempo di dette condizioni, secondo quanto indicato all art. 13 del regolamento. 26

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