Allegati al POF ALLEGATO 1: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L'IMPORTANZA DI UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA



Documenti analoghi
PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INTEGRAZIONE

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Ottavio Gravina De Cruyllas

L'IMPORTANZA DI UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI DISABILIdell'I.C.di Belgioioso

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA. PER ALUNNI DISABILI e REGOLAMENTO GLH. dell'i.c.di Belgioioso

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA Alunni disabili

ISTITUTO CESARE ARICI SCUOLA PRIMARIA PARITARIA. Progetto integrazione diversamente abili

ISTITUTO COMPRENSIVO DI BOBBIO CAPOLUOGO (PC) PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ED INTEGRAZIONE ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L ACCOGLIENZA E L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DISABILI

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITA E DELLA RICERCA UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER IL LAZIO II ISTITUTO COMPRENSIVO

Istituto Comprensivo Pio Fedi. Grotte S. Stefano-Viterbo PROTOCOLLO D ISTITUTO

Protocollo HC. Protocollo Handicap. IO-06 Rev. 0 Pag. 1 di 4. Tipo documento: Istruzione Operativa Area Qualità. Copia controllata n.

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI DISABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

Vademecum per il sostegno. Pratiche condivise di integrazione all interno del Consiglio di classe

GESTIONE DELLE ATTIVITÀ DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

BUONE PRASSI PER L ACCOGLIENZA PROGETTO ACCOGLIENZA

PROTOCOLLO DI CONTINUITA PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

VADEMECUM PER L INSEGNANTE DI SOSTEGNO

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA ALUNNI DISABILI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISABILITA

PROTOCOLLO PER L INCLUSIONE

Questo documento è uno strumento a disposizione degli insegnanti di sostegno e dei docenti curricolari.

Convegno Nazionale settembre 2009 COMUNE DI VIGEVANO LA FAMIGLIA CON PERSONA DISABILE INTERVENTO OLISTICO

LA VALUTAZIONE DEGLI ALUNNI CON DISABILITA

L OSS NEL SERVIZIO DI INTEGRAZIONE SCOLASTICA. L integrazione dell alunno con disabilità: l operatore socio sanitario

Il Profilo Dinamico Funzionale (PDF)*

REGOLAMENTO DEL GRUPPO H

Condivisione di pratiche organizzative e didattiche per l inclusione scolastica degli alunni con Bisogni Educativi Speciali

PROGETTAZIONE INCLUSIVA PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

RUOLO CENTRALE DEL DS NELL ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI DISABILI COME SENSIBILIZZARE E RESPONSABILIZZARE I DIRIGENTI

IL PROGETTO DI INTEGRAZIONE DALLE DIRETTIVE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO ALLA PRATICA D AULA ATTRAVERSO IL PERCORSO EDUCATIVO DIDATTICO

L AVORO DI RETE AL OBIETTIVI FORMATIVI

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI CON DSA

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI

coinvolgimento di tutti gli educatori (insegnante di classe, di sostegno, assistenti educatori)

PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA ED INCLUSIONE DEGLI ALUNNI CON BISOGNI EDUCATIVI SPECIALI

PROTOCOLLO PER L INCLUSIONE DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

LINEE GUIDA PER IL SERVIZIO DI ASSISTENZA SCOLASTICA SPECIALISTICA (SASS) DEL COMUNE DI CARLOFORTE

Imparare facendo. Imparare collaborando

PROTOCOLLO ACCOGLIENZA "Per un'inclusione consapevole degli alunni diversamente abili" A.S.2014/15

Scuola IST. COMPR.ST. A. GRAMSCI PAVONA-ALBANO. Piano Annuale per l Inclusione Dati riferiti all a.s

Parte 1 : Analisi dei punti di forza e di criticità a.s

MINISTERO DELL ISTRUZIONE, DELL UNIVERSITÀ E DELLA RICERCA 3 ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE L. CAPUANA

REGOLAMENTO PER L INTEGRAZIONE/INCLUSIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITÀ

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER L INCLUSIONE

Breve excursus sulle leggi relative all integrazione scolastica degli alunni disabili

IL DOCENTE DI SOSTEGNO: UN RUOLO NELLA SCUOLA DELL INCLUSIONE

PROCEDURA DI SISTEMA GESTIONE ATTIVITÀ PER L INCLUSIONE

Premessa Protocollo di Accoglienza Protocollo di Accoglienza Protocollo di Accoglienza

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DISTURBI SPECIFICI DELL'APPRENDIMENTO

PROTOCOLLO D ACCOGLIENZA PER ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

Istituto di Istruzione Superiore Pudente-Pantini Vasto (CH)

PROGETTO "Diversità e inclusione"

Il bisogno speciale della scuola è un desiderio : superare le cornici e godere di un nuovo paesaggio. Andrea Canevaro

HANDICAP E INTEGRAZIONE

Atto di indirizzo Docenti di sostegno 5 Circolo Didattico E. De Amicis, Livorno

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI E CON DISTURBI D APPRENDIMENTO

CORSO DI PSICOLOGIA DELL HANDICAP E DELLA RIABILITAZIONE M-PSI/04. Prof.ssa Germana Castoro g.castoro@psico.uniba.it

ISTITUTO STATALE D ISTRUZIONE SUPERIORE F. BESTA MILANO

ACCORDO DI PROGRAMMA PROVINCIALE PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA E FORMATIVA DEI BAMBINI E ALUNNI DISABILI (in breve Accordo di programma)

LINEE GUIDA PER L INTEGRAZIONE SCOLASTICA DEGLI ALUNNI CON DISABILITA M I N I S T E R O D E L L I S T R U Z I O N E

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E DI INTEGRAZIONE DI ALUNNI DISABILI

PRINCIPI GENERALI PER L INTEGRAZIONE DI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

PROTOCOLLO PER L INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI HANDICAP

Istituto Comprensivo di San Vito al Tagl.to

Progetto Comes, sostegno all handicap

Direzione Didattica Statale di Caluso. Protocollo d accoglienza per alunni stranieri.

Dalla lettura alla stesura

Piano Annuale per l Inclusione A.S. 2012/13 - PARTE I - ANALISI DEI PUNTI DI FORZA E DI CRITICITÀ

Istituto Comprensivo di Scuola dell Infanzia Primaria Secondaria di I grado I. Nievo Comuni di Cinto Caomaggiore Gruaro - Pramaggiore

5. PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE DEGLI ALUNNI STRANIERI

ISTITUTO COMPRENSIVO N 3

N. ore per attività individuali fuori dalla. insegnanti) gestite per gruppi nello stesso gruppo classe): 30

PROCEDURA DEL SISTEMA QUALITA GESTIONE DELL ATTIVITA DI SOSTEGNO (PER STUDENTI IN SITUAZIONE DI HANDICAP)

ISTITUTO COMPRENSIVO P. CARMINE. Regolamento. del gruppo di lavoro sull handicap. Regolamento GLHI. Ai sensi dell art. 15 c.

P GESTIONE DELLE ATTIVITA DI SOSTEGNO DEGLI ALUNNI IN SITUA ZIONE DI HANDICAP

N. 423 DEL

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER GLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI

QUESTIONARIO DI AUTOVALUTAZIONE D ISTITUTO (per i docenti dei tre ordini di scuola)

La legge 169/2008 con gli articoli 2 e 3 ha introdotto alcuni importanti cambiamenti entrati in vigore già nel passato anno scolastico e riguardanti:

LE ATTENZIONI NEI CONFRONTI DEGLI ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI O IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO

PROTOCOLLO D'ACCOGLIENZA DEGLI ALUNNI STRANIERI NELLA SCUOLA

Disturbi Specifici dell Apprendimento

Vademecum dell Insegnante di Sostegno

Area Disabilita. Assistenza scolastica per l autonomia e la comunicazione dei disabili LIVEAS

Documenti e riferimenti normativi per gli alunni con disabilità

PIANO EDUCATIVO INDIVIDUALIZZATO

PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA PER ALUNNI CON DIAGNOSI DSA/BES

ISTITUTO COMPRENSIVO SAN GIOVANNI TRIESTE PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI CON DSA. (Anno scolastico 2011/2012)

Regolamento del gruppo di lavoro sull Handicap per l anno scolastico

RUOLO, FUNZIONI, SERVIZI

Istituto Tecnico F. Viganò - Merate

C.M. n.8 del 6 marzo 2013 prefigura:

Prot. n. Polignano a Mare,li 14/10/2013. Ai docenti coordinatori SEDE

Transcript:

Allegati al POF ALLEGATO 1: PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA ALUNNI DIVERSAMENTE ABILI L'IMPORTANZA DI UN PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA L'adozione di un Protocollo di Accoglienza consente di attuare in modo operativo le indicazioni stabilite dalla legislazione vigente, in particolare la Legge Quadro 104 del 1992, la quale auspica.il pieno rispetto della dignità umana e dei diritti di libertà e autonomia della persona diversamente abile, promuovendone la piena integrazione nella famiglia, nella scuola, nel lavoro e nella società.. In particolare l art. 12,.Diritto all'educazione e all'istruzione., stabilisce che: L'integrazione scolastica ha come obiettivo lo sviluppo delle potenzialità della persona diversamente abile nell apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione e che l esercizio del diritto all educazione e all istruzione non può essere impedito da difficoltà d apprendimento né da altre difficoltà derivanti dalle disabilità connesse all handicap. Il GLIS, quindi, ritiene opportuno: 1. stendere un Protocollo di Accoglienza che contenga: principi, criteri e indicazioni; procedure e pratiche; compiti e ruoli dei vari soggetti interessati; fasi dell accoglienza e attività connesse Per Accoglienza non si intende solo un momento iniziale in cui la scuola si attiva in conseguenza dell arrivo di alunni disabili, ma si intende un atteggiamento che si traduce in azioni e attenzioni costanti; 2. rivedere e integrare periodicamente il Protocollo, alla luce delle esperienze realizzate, essendo esso uno strumento di lavoro; 3. inserire il Protocollo di Accoglienza, elaborato dal Gruppo di lavoro e successivamente deliberato dal Collegio Docenti, nel POF( Piano dell'offerta Formativa) del nostro Istituto; 4. consegnare il suddetto Protocollo, all atto dell iscrizione, a tutti i genitori di alunni diversamente abili. 1

Il Protocollo di Accoglienza delinea prassi condivise di carattere: amministrativo e burocratico(documentazione); comunicativo e relazionale (prima conoscenza); educativo/didattico (assegnazione della classe, accoglienza, coinvolgimento di tutto il team docente); sociale ( collaborazione con il territorio per la costruzione del progetto di vita dell alunno diversamente abile). LE FINALITA DEL PROTOCOLLO DI ACCOGLIENZA: Favorire l'integrazione dell alunno diversamente abile all interno della classe e della scuola, tenendo presenti bisogni e possibilità emerse nell interazione con i coetanei e con gli adulti di riferimento. Definire pratiche condivise tra tutto il personale all interno del nostro Istituto Consentire all alunno diversamente abile una maggiore partecipazione all attività didattica della classe, aumentandone il coinvolgimento, il grado di autostima e la motivazione personale. Facilitare l ingresso a scuola dell alunno e sostenerlo nella fase di adattamento al nuovo ambiente Promuovere iniziative di collaborazione tra scuola, famiglia ed Enti territoriali (Comune, UOBA, UOT, Provincia, Enti Accreditati, Agenzie Sociali) LE FASI PRINCIPALI DEL PROGETTO INTEGRAZIONE: ORIENTAMENTO IN INGRESSO CONTATTI E PERCORSI TRA ORDINI DI SCUOLE PRE-CONOSCENZA E COINVOLGIMENTO DELLA FAMIGLIA CRITERI DI INSERIMENTO NELLE CLASSI PRESENTAZIONE AL TEAM DOCENTE O CONSIGLIO DI CLASSE INSERIMENTO, OSSERVAZIONE E CONOSCENZA PREDISPOSIZIONE PERCORSI PERSONALIZZATI RAPPORTI CON FIGURE ED ENTI TERRITORIALI DI COMPETENZA VERIFICA E VALUTAZIONE 2

PRIME TAPPE D INSERIMENTO SCOLASTICO DALLA SCUOLA DELL INFANZIA ALLA SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO. FASI TEMPI ATTIVITA PER L ALUNNO DIVERSAMENTE ABILE Iscrizione Pre-accoglienza e Acquisizione di informazioni Eventuale attivazione di assistenza educativa scolastica e/o assistenza domiciliare Condivisione Accoglienza Progetto di vita Progettazione di interventi (incontri di sintesi) Data prevista dal Ministero Entro maggio Entro giugno Settembre Nel corso dell anno Intero anno scolastico (tenendo presente le scadenze per la compilazione di PDF e programmazione) Un incontro all inizio dell anno (ottobre/dicembre), un incontro finale (marzo/giugno) Nell ambito dei percorsi di continuità tra scuola dell infanzia e scuola primaria, l alunno e la famiglia possono visitare la scuola ed avere un primo contatto conoscitivo. La famiglia procede con l iscrizione dell alunno presso la segreteria dell Istituto nei termini prestabiliti e entro breve tempo, farà pervenire la certificazione medica attestante la disabilità all Istituto. Vengono organizzate una serie di attività ed incontri di continuità funzionali alla reciproca conoscenza tra l alunno e la sua classe e la scuola primaria o secondaria (personale, struttura, attività, ecc) Il referente per il sostegno e/o l insegnante di sostegno incontra la famiglia e gli insegnanti della scuola frequentata dall alunno per conoscere e acquisire gli elementi utili ad un ottimale inserimento nella scuola che lo accoglierà La scuola, sentita la famiglia e i Servizi competenti (UOBA,UOT) fa richiesta di intervento educativo scolastico e/o domiciliare La Funzione strumentale per il sostegno espone ai membri del GLIS la situazione dell alunno, per valutare risorse e modalità per un ottimale inclusione scolastica. Durante la prima settimana di scuola vengono organizzate una serie di attività rivolte alle classi coinvolte e non solo, finalizzate ad un positivo inserimento nella nuova scuola Successivamente vengono contattati gli operatori UOBA, costruito un primo percorso didattico, mentre proseguono le fasi del progetto di accoglienza predisposto. Vengono messe in atto (dall equipe pedagogica ) le fasi del progetto : Conoscenza e osservazione dell alunno Redazione della modulistica di riferimento (Profilo Dinamico funzionale, Piano educativo Individualizzato) Il referente per la disabilità predispone con le UOBA, le UOT, il piano degli incontri di sintesi (in genere due) a favore dell alunno. Dei suddetti incontri vengono informati i genitori, i docenti, il personale socio-assistenziale e il coordinatore comunale del servizio. 3

RUOLI E COMPITI PERSONALE DIRIGENTE SCOLASTICO FUNZIONE STRUMENTALE DOCENTE DI SOSTEGNO DOCENTE CURRICOLARE PERSONALE SOCIO- EDUCATIVO- ASSISTENZIALE COLLABORATORI SCOLASTICI COMPITI consultivi formazione delle classi assegnazione insegnanti di sostegno rapporti con le amministrazioni locali ( Comuni, Provincia,.) raccorda le diverse realtà ( enti territoriali, enti di formazione, cooperative, scuole, ASL, famiglie ) attua il monitoraggio di progetti coordina il personale promuove l attivazione di progetti specifici presenta e controlla la documentazione necessaria all inclusione (PEI, PDF,..) partecipa alla programmazione educativa. didattica e alla valutazione cura gli aspetti metodologici e didattici svolge il ruolo di mediatore dei contenuti programmatici, relazionali e didattici tiene rapporti con la famiglia, esperti ASL, operatori comunali fa parte del GLIS con il quale coopera per un miglioramento costante del Servizio accoglie l alunno nel gruppo classe e, insieme al docente di sostegno, ne favorisce l integrazione partecipa alla programmazione e alla valutazione individualizzata collabora alla formulazione del PEI e del PDF è contitolare e corresponsabile con l insegnante di sostegno al progetto di vita dell alunno diversamente abile collabora alla formulazione del PEI collabora con gli insegnanti per la partecipazione dell alunno a tutte le attività scolastiche e formative si attiva per il potenziamento dell autonomia, della comunicazione e della relazione dell alunno Qualora se ne ravvisi la necessità, aiuta l alunno negli spostamenti interni, in mensa, nei servizi sulla base del PEI 4

DOCUMENTAZIONE DOCUMENTO CHI LO REDIGE QUANDO Diagnosi funzionale UOBA Descrive i livelli di funzionalità raggiunti e le potenzialità dall alunno certificato PEI Operatori socio. sanitari, docenti curricolari, docente di sostegno, genitori dell alunno (art.12 commi 5 e 6 della L.104/92 ). Può collaborare, se presente, anche l operatore socio-assistenziale. Indica le caratteristiche fisiche, psichiche e sociali dell alunno, le possibilità di recupero, le capacità possedute da sollecitare e progressivamente rafforzare. Devono essere evidenziate le aree di potenziale sviluppo sotto il profilo riabilitativo, educativo. didattico e socio. affettivo Programmazione/CURRICOLO E il documento nel quale vengono descritti gli interventi predisposti per l alunno; è un ausilio al.progetto di vita. predisposto per l alunno disabile; mira a evidenziare gli obiettivi, le esperienze, gli apprendimenti e le attività più opportune. Deve essere valutato in itinere ed eventualmente modificato Verifica intermedia Riscontro delle attività programmate nel PEI ed eventuali modifiche da apportare Verifica finale Gli insegnanti curricolari, il docente di sostegno, I genitori dell alunno sono informati circa il percorso ipotizzato. Insegnanti di sostegno e curricolari Insegnanti di sostegno e curricolari All atto della prima segnalazione. Deve essere aggiornata a ogni passaggio da un ordine all altro di scuola. All inizio di ogni ciclo scolastico (tranne scuola dell infanzia) Formulato nei primi mesi dell anno e aggiornato in itinere. A metà anno scolastico A fine anno scolastico 5

VALUTAZIONE Nella valutazione degli alunni diversamente abili, è indicato, da parte degli insegnanti, sulla base del Piano Educativo Individualizzato, per quali discipline siano stati adottati particolari criteri didattici e quali attività integrative e di sostegno siano state svolte, anche in sostituzione parziale o totale dei contenuti programmatici di alcune discipline. La valutazione deve essere finalizzata a mettere in evidenza il progresso dell alunno e deve essere effettuata in rapporto alle potenzialità e ai livelli di apprendimento iniziali. Gli insegnanti stabiliscono obiettivi educativi, cognitivi e comportamentali tenendo presenti le difficoltà manifestate e calibrando le richieste in relazione ai singoli alunni e alle specifiche patologie. IL CURRICOLO DI CLASSE E PER OBIETTIVI MINIMI E RIVOLTO AD ALUNNI CON DISABILITA FISICA AD ALUNNI CON DISABILITA SENSORIALE VALUTAZIONE O.M. 395/91 Art. 13 Non si può procedere ad alcuna valutazione differenziata LA DOCUMENTAZIONE DIFFERENZIATA E RIVOLTA: AD ALUNNI CON DISABILITA PSICHICA E IN RARI CASI AD ALUNNI CON DISABILITA FISICA E SENSORIALE VALUTAZIONE O.M. 395/91 Art. 13 differenziata promozione senza voti Serve formale assenso della famiglia, senza la quale, l alunno non può essere valutato diversamente. 6

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA DA STILARE DA PARTE DI TUTTI I DOCENTI, CURRICOLARI E DI SOSTEGNO. PEI: DOCUMENTAZIONE SEPARATA DA QUELLA DELLA CLASSE IN BASE ALLA NORMATIVA SULLA PRIVACY SCUOLA DELL INFANZIA CURRICOLO INDIVIDUALIZZATO CURRICOLO DIFFERENZIATO CURRICOLO ALTERNATIVO 7

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA DA STILARE DA PARTE DI TUTTI I DOCENTI, CURRICOLARI E DI SOSTEGNO. PEI: DOCUMENTAZIONE SEPARATA DA QUELLA DELLA CLASSE IN BASE ALLA NORMATIVA SULLA PRIVACY SCUOLA PRIMARIA CURRICOLO INDIVIDUALIZZATO CURRICOLO DIFFERENZIATO CURRICOLO ALTERNATIVO CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE IN BASE ALLA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA 8

PROGRAMMAZIONE EDUCATIVO-DIDATTICA INDIVIDUALIZZATA DA STILARE DA PARTE DI TUTTI I DOCENTI, CURRICOLARI E DI SOSTEGNO. PEI: DOCUMENTAZIONE SEPARATA DA QUELLA DELLA CLASSE IN BASE ALLA NORMATIVA SULLA PRIVACY SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO CURRICOLO INDIVIDUALIZZATO CURRICOLO DIFFERENZIATO CURRICOLO ALTERNATIVO OBIETTIVI RIDOTTI CONTENUTI RIDOTTI ATTIVITÀ DIDATTICHE ALTERNATIVE ATTIVITÀ EDUCATIVE AMMESSO A SOSTENERE L ESAME DI LICENZA MEDIA AMMESSO A SOSTENERE L ESAME DI LICENZA MEDIA IN BASE ALLA PROGRAMMAZIONE DIFFERENZIATA (DISCUSSIONE DEL CdC) CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE 9