a cura del CdIE - Centro d'iniziativa Europea
La conciliazione delle famiglie immigrate Anna Catasta Barbara Borlini Centro di Iniziativa Europea (CdIE) www.cdiecoop.it
Indice Evoluzione del concetto di conciliazione La conciliazione delle famiglie immigrate Il caso di Cremona Conciliazione e accessibilità Laboratorio Progettare reti di conciliazione Buone prassi in Italia e in Europa 3
Stranieri provenienti dai PFPM nelle province lombarde. Il caso di CR 4
Stranieri provenienti dai PFPM nelle province lombarde. Il caso di CR (2) 5
Stranieri provenienti dai PFPM a Cremona. Serie storica 6
Le aree di provenienza 7
Le aree di provenienza (2) 8
Anzianità della presenza 9
Anzianità della presenza (2) 10
Le caratteristiche della presenza Il genere 11
Le caratteristiche della presenza Età 12
Le caratteristiche della presenza Titolo di studio 13
Le caratteristiche della presenza Condizione famigliare 14
Le caratteristiche della presenza. Condizione famigliare (2) 15
Le caratteristiche della presenza. Condizione famigliare (3) 16
Le caratteristiche della presenza. Condizione famigliare (4) 17
La condizione lavorativa 18
La condizione lavorativa (2) 19
La condizione lavorativa (3) 20
La condizione lavorativa (4) 21
Lavoro femminile e carichi famigliari (dati regionali) 22
Lavoro femminile e carichi famigliari (2) (dati regionali) 23
I redditi (dati regionali) 24
I redditi (2) (dati regionali) 25
La condizione abitativa 26
Associazionismo immigrati a CR 27
Associazionismo immigrati a CR 28
La distribuzione sul territorio Report statistico immigrazione 2011 29
La distribuzione sul territorio (2) Report statistico immigrazione 2011 30
Conciliazione e accessibilità Accessibilità: a quali condizioni le opportunità del territorio sono effettivamente accessibili? Da conciliazione astratta (conciliazione di ruoli e funzioni) a conciliazione che avviene nel tempo e nello spazio accesso ai servizi e organizzazione della vita quotidiana delle famiglie Dall utente tipo al cittadino reale: le diverse capacità di accesso ai servizi e la questione della comunicazione. 31
Accesso ai servizi e organizzazione della vita quotidiana delle famiglie Destandardizzazione tempi di lavoro (orari flessibili, turni, più lavori) + complessificazione/espansione spazio di vita quotidiana delle persone (diffusione metropolitana e sganciamento residenza-lavoro-svago- acquisizione beni e servizi) difficoltoso accesso a servizi standard (costruiti su modello società fordista) dimensione temporale introdotta prima: politiche temporali (orari della città e dei servizi che possono favorire/complicare conciliazione) ora attenzione anche dimensione spaziale: v. crescente importanza della mobilità nella vita delle persone 32
Tendenze della mobilità Fenomeno sempre più rilevante...e complesso Aumento: n spostamenti quotidiani, Km percorsi, tempo quotidiano dedicato alla mobilità (ISTAT: 1988-89: 58 min 2002-03: 1h22) Aumento uso dell auto privata Sempre più fasce di popolazione coinvolte (NB Le donne) Mobilità sempre più uniforme / decontestualizzata: nuove fasce orarie 33 Diversificazione motivi (aumenta peso motivazioni studio e lavoro) Spostamenti sempre più multiscopo (v. tempo libero) Traiettorie sempre più pluridirezionali (non solo periferia centro) Spostamenti più segmentati sia dal punto di vista temporale che spaziale (brevi e ripetuti)
Tendenze della mobilità (2) Raggio della mobilità 50 40 30 20 37,1 35,5 24,1 23,5 24,3 18,2 18,5 15,7 2000 2005 Mobilità di prossimità: entro 2 km Mobilità a corto raggio: 2-5 km Mobilità locale: 5-10 km Mobilità a media distanza: 10-50 km Mobilità a lunga distanza: oltre 50 km 10 0 Mobilità di prossimità Mobilità a corto raggio Mobilità locale Mobilità a media distanz a 2,1 1 Mobilità a lunga distanz a Fonte: Isfort 2007 34
Tendenze della mobilità (3) Destinazione della popolazione residente in Lombardia che si sposta per motivi di lavoro 8 0 6 7,9 1 9 9 1 2 0 0 1 6 0 4 9,8 4 0 4 0,8 2 6,3 2 0 0 S te sso co m u n e d i re sid e n z a A ltro co m u n e d e lla ste ssa p ro v in c ia 4,9 7,9 A ltra p ro v in c ia d e lla ste ssa re g io n e 0,7 0,9 0 0,6 P ro v in c e d i a ltre re g io n i Este ro Fonte:Censimento 1991 2001 35
Tendenze della mobilità (4) Km pro capite percorsi media negli spostamenti percorsi giornalmente pro-capite 40 35 30 25 20 37 34,5 29,5 26,9 26,5 25,2 22,3 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Fonte: Isfort 2007 36
Tendenze della mobilità (5) Numero medio spostamenti giornalieri (giorni feriali) 3,5 3,1 2,95 3,05 2,98 2,98 2,95 3,12 2,7 2,3 2,02 1,9 1,5 2001 2002 2003 2 004 200 5 2006 2007 Fonte: Isfort 2007 37
Tendenze della mobilità (6) Motivazioni mobilità 40 35 30 25 20 15 10 Lavoro Gestione familiare Tempo libero Studio 5 0 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 Fonte: Isfort 2007 38
Tendenze della mobilità (7) Durata e numero medio giornaliero degli spostamenti per posizione professionale Durata media degli spostamenti (in minuti) Numero medio degli spostamenti Totale lavoro dipendente 93 2,9 Totale lavoro in proprio 103 3,8 Totale lavoro atipico 118 3,7 Fonte: Francesca Zajczyk Nuovi profili di mobilità spazio-temporale nell area metropolitana milanese -Università degli Studi di Milano- Bicocca 2005 39
Tendenze della mobilità (8) L'automobilità 40
Tendenze della mobilità (9) L'automobilità: motivazione utilizzo automobile autonomia negli spostamenti 50,5 servizio di trasporto pubblico inadeguato 36,1 durata del viaggio inferiore 35 altro 7,9 per i costi inferiori 6,3 0 10 20 30 40 50 60 Fonte: Cariplo Indagine Studenti Universitari 41
Genere e mobilità Dimensione di genere della mobilità: minore differenze nel passato (donne occupate) ma permangono differenze fra mobilità maschile e femminile Mobilità più frammentata più spostamenti giornalieri (3,22 spost. lavoratrici vs 2,95 lavoratori) + corti e indiretti (non casa-lavoro) in tutte le fasce orarie multiscopo (25% donne si spostano per motivi diversi dal lavoro) 42
Genere e mobilità (2) Minor uso automobile e dipendenza da trasporto pubblico (copertura temporale e spaziale) Minore libertà: esclusione dai repertori di tempi e luoghi (v. insicurezza, ma anche aspetti culturali) rigidità della pragmatica femminile (più attività spazialmente o temporalmente fisse) vincoli relazionali (cura) 43
Genere e mobilità (2) Uso del tempo per uomini in coppia con donne di 25-44 anni occupate o casalinghe per le principali attività della giornata a cura del CdIE - Centro d'iniziativa Europea Fonte: Multiscopo, 2005
80 Genere e mobilità (3) Mobilità giornaliera per fascia oraria, genere e condizione lavorativa 70 60 50 40 30 20 10 0 0:00-6:00 6:01-9:00 9:01-12:00 12:01-15:00 15:01-18:00 18:01-21:00 21:01-24:00 Maschi Femmine Maschi occupati Femmine occupate Fonte: nostra elaborazione su dati Istat 2002-2003 45
Genere e mobilità (5) Tipo di spostamento casa lavoro per genere Tipo di spostamento tragitto casa-lavoro Tipo di spostamento tragitto lavoro-casa 100 100 80 13,6 18,8 80 23,9 51,1 60 60 40 86,4 81,2 40 76,1 20 20 48,9 0 Uom ini Donne 0 Uom ini Donne Spostamenti diretti Spostamenti indiretti a cura del CdIE - Centro d'iniziativa Europea Fonte: Francesca Zajczyk Nuovi profili di mobilità spazio-temporale nell area metropolitana milanese -Università degli Studi di Milano-Bicocca 2005
Mobilità a Cremona Consistenza del fenomeno e tendenze simili a quelle lombarde Quali peculiarità? (cfr Lombardia) Destinazioni: meno spostamenti intraprov.( pochi attrattori?); più spostamenti intracom. (permanenza legame residenza/lavoro?) Mezzi utilizzati: di più la bicicletta ma a discapito altre forme mobilità lente o mezzi pubblici A livello intraprovinciale: disomogeneità -->comuni poco/molto mobili (da 37% a 60% pop. che si sposta); mobilità più forte nel cremasco e nella cintura dei comuni maggiori Genere: a corto raggio; più significativa nei comuni maggiori 47
Mobilità a Cremona (2) Destinazione degli spostamenti per motivi di lavoro e studio (confronto Cremona-Lombardia) 100% 90% 17,3 9,0 9,4 5,7 80% 70% 60% 50% 33,4 46,3 27,0 28,3 Estero Province di altre regioni Altra provincia della stessa regione Altro comune della stessa provincia 40% Stesso comune di dimora abituale 30% 20% 10% 0% 61,4 65,1 47,3 43,0 Cremona mob. lavoro Lombardia mob. Lavoro Cremona mob. Studio Lombardia mob. Studio Percentuale popolazione si sposta per motivi di Lavoro Lombardia: 35,4% Cremona: 33,8% Percentuale popolazione si sposta per motivi di Lavoro Lombardia: 14,9% Cremona: 16,1% Fonte: Istat 2001 a cura del CdIE - Centro d'iniziativa Europea
Mobilità a Cremona (3) Mezzi utilizzati per andare al lavoro/scuola A piedi 21,78 15,69 Altro mezzo Bicicletta 12,2 10,81 Motocicletta, ciclomotore, scooter Auto privata 38,92 35,47 69,21 70,48 Spostamenti per lavoro CR Spostamenti per lavoro LB Spostamenti per studio CR Spostamenti per studio LB Auto privata (come passeggero) 31,48 28,18 Auto privata (come conducente) 64,6 65,83 Mezzo pubblico urbano/extraurbano 11,06 31,65 34,88 Fonte: Istat 2001 a cura del CdIE - Centro d'iniziativa Europea 0 10 20 30 40 50 60 70 80
Mobilità a Cremona (4) Popolazione che si sposta per motivi di lavoro/studio per genere (confronto Cremona-Lombardia) 70 60 59,7 58,18 50 50,29 49,71 50,28 49,72 40 40,3 41,82 30 Maschi Femmine 20 10 0 Sostamenti CR studio Spostamenti CR lavoro Sostamenti LB studio Sostamenti LB lavoro a cura del CdIE - Centro d'iniziativa Europea Fonte: Istat 2001
Mobilità a Cremona (5) Destinazione degli spostamenti per motivi di lavoro per genere 100% 90% 19,03 14,52 80% 70% 60% 50% 40% 32,36 34,86 Estero Province di altre regioni Altra provincia della stessa regione Altro comune della stessa provincia Stesso comune di dimora abituale 30% 20% 46,25 49,12 10% 0% Maschi Femmine a cura del CdIE - Centro d'iniziativa Europea Fonte: Istat 2001
Mobilità a Cremona (6) Mezzi utilizzati per andare al lavoro per genere A piedi 9,79 9,69 Altro mezzo Bicicletta 9,26 13,16 Motocicletta, ciclomotore, scooter 4,87 Auto privata 69,21 71,31 Maschi Femmine Auto privata (come passeggero) 6,83 Auto privata (come conducente) 62,38 68,08 Mezzo pubblico urbano/extraurbano 6,18 Fonte: Istat 2001 0 10 20 30 40 50 60 70 80 a cura del CdIE - Centro d'iniziativa Europea
Mobilità a Cremona (6) Mobilità lavoro/studio per comune (%mobili su tot popolazione comunale) 37,0-42,7 42,7-48,5 48,5-54,2 54,2-60,0 Fonte: Istat 2001 Fonte: Istat 2001
Mobilità a Cremona (7) Incidenza mobilità femminile lavoro/studio (%donne mobili su tot mobili) 32-35,7 35,7-39,5 39,5-43,3 43,3-47,0 Fonte: Istat 2001 Fonte: Istat 2001
Accessibilità e conciliazione a Cremona (1) Georeferenziazione dell'offerta sociale di impatto sulla conciliazione provincia Cremona Minori (CAG e Centri Ricreativi diurni) Prima Infanzia (asili nido) Anziani (centri diurni e alloggi protetti) Disabili (Servizi Socioedu, centri Formazione autonomia) Fonte: elaborazione Barbar Borlini Su dati Offerta Sociale Regione Lombardia 2001
Accessibilità e conciliazione a Cr (2) Esempio informazioni su singolo servizio Minori Prima Infanzia Anziani Disabili Fonte: Offerta Sociale Regione Lombardia 2001
Diverse capacità di accesso ai servizi. Da utente tipo a cittadino reale Che riconosce e identifica il proprio bisogno Si attiva per soddisfarlo Ha una conoscenza dei servizi di base e delle loro funzioni Ha una certa famigliarità col territorio Pone il bisogno giusto Non identifica precisamente il proprio bisogno Diseguaglianze (età, titolo di studio, genere ) e capacità di accesso differenziate (es. poss. accesso on line, disponibilità di tempo per + accessi, poss. raggiungimento fisico del servizio ) Scarsa conoscenza dei servizi Arriva per caso a servizio giusto al servizio giusto 57
L accesso da parte degli immigrati Caso immigrati: Barriere linguistiche Mobilità territoriale e scarsa conoscenza rete locale dei servizi Natura interrelata del bisogno (portatore bisogno complesso, più difficile da esprimere e da leggere) Prima fonte di informazione è rete sociale (connazionali o italiani) 58
Implicazioni per l organizzazione dei servizi Attenuare il fenomeno della mobilità imposta : riallocazione servizi a livello locale, densificazione e agglomerazione di attività intorno ai nodi di interconnessione della rete dei trasporti pubblici Migliorare la dimensione organizzativa: ridurre la frammentazione tempi e spazi nell organizzazione dei servizi territoriali Ridurre l esclusione sociale: riconoscere il potenziale di sostegno sociale informale a disposizione dei gruppi vulnerabili per svilupparne l accessibilità diretta e indiretta ai servizi e alle attività. Ridurre le barriere comunicative: abbinare accesso autonomo e accesso assistito 59
La comunicazione Accesso autonomo: Traduzione avvisi e comunicazioni standard Traduzione informazioni su servizi e risorse Traduzione di normativa/regolamenti/modulistica NB Scelta lingue va monitorata nel corso del tempo Accesso assistito: Sostegno operatore Formazione: Capacità di riconoscimento e spacchettamento bisogno complesso Capacità di (re)indirzzamento Presenza mediatori linguistico-culturali 60
La comunicazione (2) Vantaggi promozione accesso autonomo: Valorizzazione competenze utente straniero Veicola messaggio di parità Alleggerisce operatore front office Risorse (formazione operatori, presenza mediatori) per accesso assistito concentrate in casi di effettiva necessità Accesso assistito riservato a casi necessità: Comunicazione necessita aspetti di comprensione e empatia Possibilità incidenti interculturali 61