Lo sviluppo personale in un approccio olistico al Team Coaching E. DEL PIANTO, S. DINI, A. SOYEZ, F. ZAMPA Roma, 16 e 17 Maggio 2013 5/23/2013
Cosa vedremo Obiettivi della ricerca Team Coaching Program (TCP) Metodo Caratteristiche del campione Analisi statistiche Risultati Conclusioni Prossimi passi 2
Obiettivo della ricerca Verificare se e quanto il Team Coaching Program sviluppato secondo un approccio olistico impatta sullo sviluppo personale L ipotesi è che TCP acceleri lo sviluppo di alcune caratteristiche di personalità promuovendo la gestione delle emozioni l attivazione di relazioni consapevoli ed efficaci lo sviluppo di una maggiore consapevolezza di sé Il team offre la possibilità di avere una riflessione collettiva che accelera lo sviluppo del Sé e dei coachee Il riconoscimento delle emozioni condivise tra pari ne ottimizza la gestione Il riconoscimento di schemi disfunzionali propri e altrui orienta efficacemente il comportamento di ogni coachee 3
Costruire significati nel dialogo di coaching Stelter, 2010 - in base all esperienza: il significato si forma attraverso le esperienze concrete del vissuto che il coachee riporta durante le sessioni in group/team coaching - In base ad una negoziazione sociale costruendo significati relazionali insieme agli membri del group/team coaching Quindi Quanto riportato dai coachee nel corso delle sessioni in team ha a che fare con quello che sperimentano nel loro vissuto quotidiano e il significato che vi attribuiscono è socialmente ridefinito, dando valore all esperienza propria e altrui dal 1rd International Congress of Coaching Psychology; London 4
L approccio olistico al coaching Fonte: Ives Yossi (2008) PROSPETTIVA UMANISTA Si fonda sui principi rogersiani (Rogers, 1951; 1959) centrati sull individuo e la sua soddisfazione Promuove un approccio olistico sottolineando come la relazione tra coach e coachee sia un elemento fondamentale per la crescita e lo sviluppo della persona Stimola il potenziale di crescita interna di un individuo e la sua auto-realizzazione Due prospettive a confronto PROSPETTVA SISTEMICA Si fonda sul principio che ogni parte del «sistema contestuale» è rilevante Considera la complessità e imprevedibilità del contesto incoraggiando l'apertura - la crescita - la creatività Promuove un approccio olistico sottolineando come gli individui siano sistemi adattivi complessi Stimola il coachee alla scoperta di quei modelli comportamentali e forme di feedback non appartenenti al suo schema Entrambe considerano il contesto più ampio in cui il coachee si muove come parte integrante del coaching 5
Il team coaching olistico Del Pianto, 2009 Metodologia finalizzata a sviluppare e armonizzare competenze individuali e collettive fondamentali per l evoluzione e il successo dell organizzazione Centratura su ogni individuo del team e sul suo contesto PAROLA D ORDINE: Complessità «L idea attuativa di un lavoro sulla persona, intesa come essere umano complesso, unico e rappresentante miracoloso di un olos che nessuna separazione, opera di altre mani, può portargli via [ ] In questa ottica, il lavoro del coaching è centrato sulla persona senza perdere d occhio le competenze che l azienda le chiede di sviluppare» 6
- Il Team Coaching Program Steps del TCP Restituzione Questionario Individuazione Aree di Miglioramento Diagnosi dei Comportamenti Assegnazione dei Compiti a Casa Condivisione dei compiti a casa Lettura delle dinamiche relazionali poco efficaci da parte del coach Trasmissione di modelli e strumenti applicabili alla vita quotidiana Somministrazione di questionari di autodiagnosi Assegnazione di nuovi compiti a casa Consegna del report finale Confronto tra il punto di partenza e il punto di arrivo Condivisione delle tappe del percorso effettuate Definizione e condivisione del piano di sviluppo Consegna del report al capo Condivisione del piano di sviluppo Definizione di azioni e impegni reciproci Passaggio del testimone dal coach/consulente al coach/capo Eventuale/i follow-up 4 mesi Linea del tempo 1 mese 1 mese 1 mese 1 anno + 1 anno 1 incontro Individuale 4 incontri di squadra 2 incontro Individuale Incontro Conclusivo coachee/capo/coach 7
Metodo Steps Somministrazione di un questionario di personalità: Adjective Check List ACL (Gought,Heilbrun e Fioravanti, 1980) pre e post TCP Individuazione delle 3 dimensioni prese in considerazione nella ricerca Selezione delle scale dell ACL coerenti con le 3 dimensioni Analisi statistica quantitativa del confronto pre e post ACL Individuazione degli indicatori relativi alle 3 dimensioni per l analisi del contenuto dei report e delle relative codifiche lessicali Analisi del contenuto quali/quantitativa dei report individuali del TCP Confronto dei dati ottenuti dai due tipi di analisi 8
Caratteristiche del campione N=32 coachee (middle manager) Maschi Femmine Età Media e Deviazione standard Azienda 50 anni ± 3,98 BANCA 9
Le tre dimensioni individuate Abbiamo preso in esame: 1. Consapevolezza di sé 2. Gestione delle emozioni 3. Gestione delle relazioni 10
La consapevolezza di sé Prima dimensione COSA INTENDIAMO: Uscire dalla re-attività ed entrare nell apprendimento e conoscenza di sé, sapendo leggere quel che sta accadendo, nella relazione, a me e all altro Mantenere un ascolto di sé che produce un riconoscimento di quello che sto vivendo nel qui ed ora 11
La gestione delle emozioni Seconda dimensione COSA INTENDIAMO: Acquisire padronanza del proprio stato interno Decidere di decidere cosa fare, tenendo conto dell altro e delle sue esigenze e caratteristiche, senza perdere di vista il contesto più generale nel quale avviene la sollecitazione 12
La gestione delle relazioni Terza dimensione COSA INTENDIAMO: Attivarsi per rendere efficace lo scambio tra sé e l altro (o gli altri) attraverso l empatia, l ascolto attivo, il dare feedback, senza giudicare Mantenere il contatto con il proprio sé e contemporaneamente mantenere l apertura verso l altro Esplicitare con chiarezza e assertività le proprie idee, mantenendo l ascolto e il rispetto verso quelle dell altro, restando flessibili a modificare il proprio punto di vista Perseguire con convinzione un risultato produttivo per entrambi (sé e l altro) 13
Adjective check List (ACL) Scale selezionate Consapevolezza di sè Gestione delle emozioni Gestione delle relazioni 22. S-Cfd: Fiducia in se stesso 15 Agg: Aggressione 9. Int: Comprendere gli altri 24. Iss: Alta stima di sé 21. S-Cn: Autocontrollo 31. A: Adulto 14. Aut: Autonomia 32. FC: Fanciullo istintivo 33. AC: Fanciullo sottomesso 18. Aba: Umiliarsi 29. CP: Genitore critico 17. Suc: Ricevere soccorso o aiuto 34. A-1: Alta originalità e bassa intelligenza 35. A-2: Alta originalità e alta intelligenza 36. A-3: Bassa originalità e bassa intelligenza Scale dell ACL considerate: 14
Analisi statistica quantitativa ACL Le analisi statistiche sono state condotte con il software Statistica 1 I punteggi ottenuti nelle differenti sotto scale prima e dopo il TCP sono state paragonate con il t-test La significatività delle analisi è stata posta a una soglia di p 0.05 1 StatSoft I. STATISTICA 0.6 per Windows. 1995. Analisi a cura della dr.ssa Ursula Catenazzi 15
Analisi statistica quantitativa dell ACL Scale significative SCALE 24. Iss: Alta stima di sé 14. Aut: Autonomia 9. Int: Comprendere gli altri 3. Nr. Agg. Sfavorevoli Media e deviazione standard T0 50,46±8,71 T1 54,90±9,26 T0 46,40±9,52 T1 43,68±8,16 T0 53,21±9,07 T1 56,81±7,78 T0 48,78±8,28 T1 45,15±7,36 T test p-value,003,0289,0412,001 19 Def. Deferenza T0 48,84±9,50 T1 51,50±7,48 I punteggi ottenuti nelle scale 21. S-Cn Autocontrollo (t= -1,826, gdl = 21, p =,077) e 31 A Adulto (t = -1,75420, gdl =31, p =,089) sono al limite della significatività,034 16
Risultati dell analisi statistica quantitativa dall ACL Dalle scale significative dell ACL emerge che le persone al termine del TCP: Contano di più su se stesse (scala 24 Alta stima di sé) Sono meno centrate su se stesse e si può ipotizzare una maggiore integrazione nel sistema azienda (scala 14 Autonomia) Riescono ad essere più ben disposte verso gli altri (scala 9 Comprendere gli altri) sono più positive (scala 3 - aggettivi sfavorevoli) Sanno gestire in maniera più funzionale la gerarchia (scala 19 Deferenza) Inoltre, è ipotizzabile che un campione più ampio possa mettere in luce: Più consapevolezza nella relazione (scala 31 adulto) Gestione più efficace delle proprie emozioni (scala 21 autocontrollo) 17
Analisi quali/quantitativa del contenuto 1. Sono stati individuati gli indicatori relativi alle tre dimensioni 2. Sono state scelte le codifiche lessicali per ciascun indicatore 3. È stata effettuata l analisi della frequenza lessicale con TagCrowd 2 per ciascun incontro 4. Sono state considerate le frequenze più alte per ciascuna dimensione in ciascun incontro 2 : TagCrowd (Steinbock D., 2011), è un programma che permette di rilevare la frequenza con la quale un concetto, o un vocabolo, ricorre all interno di un testo. Analisi a cura della dr.ssa Ursula Catenazzi 18
Analisi quali/quantitativa del contenuto Indicatori delle tre dimensioni CONSAPEVOLEZZA DI SÈ GESTIONE DELLE EMOZIONI GESTIONE DELLE RELAZIONI Apertura alla riflessione (riflettere su se stessi) Ascolto dei segnali interni Chiedere feedback Lettura di sé: Identificazione dell emozione Dare feedback osservare se stessi Riflessione sul proprio sentire (cosa ne faccio?) Ricevere Feedback dialogo interno Scelta di un azione Positivi (di riconoscimento del cambiamento) riferimento a comportamenti o episodi passati Lettura delle dinamiche Riconoscimento di sé: del proprio schema disfunzionale del proprio successo del proprio insuccesso Riconoscimento del proprio comportamento funzionale Esplicitare il proprio sentire assumendosene la responsabilità Successo nella gestione dell emozione Capacità di leggere il proprio automatismo Disposizione interna ad accogliere feedback veritieri anche se scomodi Ascolto attivo (livello verbale, non verbale e paraverbale) Riconoscere i bisogni dell altro Riflettere sulle relazioni Esplicitare all altro il proprio sentire e/o la propria idea Fare domande Agire costruttivamente 19
Analisi quali/quantitativa del contenuto Codifica degli indicatori delle tre dimensioni per l analisi della frequenza CONSAPEVOLEZZA DI SÈ GESTIONE DELLE EMOZIONI GESTIONE DELLE RELAZIONI apertura segnali chiedere-feedback auto-osservazione emozioni dare-feedback auto-dialogo sentire ricevere-feedback elaborazione azione accoglienza-critiche dinamiche responsabilità ascolto schema gestione bisogni-altrui Successo automatismo riflettere insuccesso funzionale esplicitare domandare agire 20
Consapevolezza di sè Analisi quali/quantitativa del contenuto Primo incontro Emerge che le persone sollecitate dal coach riportano soprattutto il riconoscimento dei propri successi l elaborazione del proprio vissuto ciò che osservano di se stesse Gestione delle emozioni i propri automatismi ciò che sentono Gestione delle relazioni l esplicitazione agli altri di ciò che sentono feedback dati 21
Consapevolezza di sè Analisi quali/quantitativa del contenuto Secondo incontro Emerge che le persone sollecitate dal coach riportano soprattutto il riconoscimento dei propri successi l elaborazione del proprio vissuto ciò che osservano di se stesse Gestione delle emozioni ciò che sentono l identificazione delle proprie emozioni Gestione delle relazioni La riflessione sulle proprie relazioni L esplicitazione agli altri del proprio sentire 22
Consapevolezza di sè Analisi quali/quantitativa del contenuto Terzo incontro Emerge che le persone spontaneamente riportano soprattutto Gestione delle emozioni il riconoscimento dei propri successi l osservazione di se stessi il riconoscimento dei propri comportamenti funzionali il successo nella gestione delle proprie emozioni Gestione delle relazioni l esplicitazione agli altri del proprio sentire la messa in atto di comportamenti costruttivi (agire) 23
Consapevolezza di sè Analisi quali/quantitativa del contenuto Quarto incontro Emerge che le persone spontaneamente riportano soprattutto Il riconoscimento dei propri comportamenti funzionali Il riconoscimento dei propri successi Gestione delle emozioni L esplicitazione del proprio sentire assumendosene la responsabilità Gestione delle relazioni L esplicitazione agli altri del proprio sentire La riflessione sulle proprie relazioni 24
Risultati dell Analisi quali/quantitativa del contenuto Analisi della frequenza lessicale Valore dell incontro 1 incontro 2 incontro 3 incontro 4 incontro CONSAPEVOLEZZA DI SÈ Riconoscimento del proprio successo Riconoscimento del proprio successo Riconoscimento del proprio successo Riconoscimento del proprio comportamento funzionale GESTIONE DELLE EMOZIONI Capacità di leggere il proprio automatismo Riflessione sul proprio sentire Successo nella gestione dell emozione Esplicitare il proprio sentire GESTIONE DELLE RELAZIONI Esplicitare all altro Riflettere sulle relazioni Esplicitare all altro Esplicitare all altro 25
Riflessione sui risultati dell analisi quali/quantitativa Di cosa parlano di più i coachee nel corso degli incontri? l assunzione di comportamenti funzionali un incremento della consapevolezza il ripetersi di episodi di successo permette l aumento dell autostima Le persone riconoscono i propri successi maggiore capacità di esplicitare all altro ciò che si prova Maggiore efficacia nella gestione delle relazioni 26
Conclusioni Confronto tra i risultati delle due analisi In base a quanto emerso si può dedurre che al termine del TCP: Le persone sappiano stare maggiormente in ascolto dei bisogni propri e altrui, siano maggiormente costruttive nelle relazioni, abbiano sviluppato perciò empatia e ascolto attivo di sé e dell altro Siano meno centrate su stesse, meno interdipendenti affettivamente ed emotivamente dagli altri e quindi più capaci di integrarsi Il team permette una riflessione personale condivisa che consente di imparare ad esplicitare il proprio sentire all altro, aumentando al tempo stesso la consapevolezza del proprio sentire Aumenta anche la consapevolezza dei propri modelli disfunzionali permettendo di orientare efficacemente il comportamento di ciascuno 27
Prossimi passi Estendere il campione Più donne Più persone Prendere in esame ulteriori dimensioni Estendere i risultati al FOLLOW UP Verificare il mantenimento dei risultati 2014 2015 2016 28
Emanuela Del Pianto emanuela.delpianto@scpitaly.it Silvana Dini silvana.dini@scpitaly.it Anne Soyez soyezanne@gmail.com Flavia Zampa flavia.zampa@gmail.com SCP Italy website: www.scpitaly.it 29
Bibliografia Bachirova, T. (2011) Developmental Coaching. Working with the self. England: Open University Press Del Pianto, E. (2009) Coaching e Team Coaching, Milano: Franco Angeli Del Pianto, E. (2011) Il piano di sviluppo nel team coaching, Milano: Franco Angeli Dunlop, H. (2006) An Exploratory Investigation into the Perceived Effects of Team Coaching in the Construction Sector, International Journal of Mentoring and Coaching Vol. 4, N 2 September, 24-44. Gough H.G., Heilbrun A.B.Jr, Fioravanti M. (1980) ACL, Adjective Check List: Manuale. Firenze: OS Organizzazioni Speciali Hackman, R., Wageman, R. (2005) A theory of team coaching, Academy of Management Review, Vol. 30. n 2 April, 269-287 Hawkins, P. (2011) Leadership Team Coaching: Developing Collective Trasformational Leadership, Kogan Page Publishers: London Ives, Y (2008) What is Coaching? An Exploration of Conflicting Paradigms, International Journal of Evidence Based Coaching and Mentoring, Vol. 6, N.2 August, 100-113 Stelter, R (2010) Narrative Collaborative Group Coaching, First results of an Intervention study, Presented at the 1rd International Congress of Coaching Psychology; London City University, 14-15 December 30