Nido Pulcino ballerino Via Matteo Bartoli, 72 Roma-Municipio XII Da cosa nasce cosa



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Transcript:

Nido Pulcino ballerino Via Matteo Bartoli, 72 Roma-Municipio XII Da cosa nasce cosa Il Nido Pulcino Ballerino, aperto dal 1977, è ubicato in Via Matteo Bartoli, 72 nel quartiere Giuliano-Dalmata, XII Municipio e ospita 69 bambini anche di diverse nazionalità Contenuto: La ricchezza del materiale di scarto, impropriamente definito povero, rappresenta la prima fonte d ispirazione delle proposte di gioco qui presentate, associata alla creatività delle educatrici che si rifanno al metodo di Bruno Munari Da cosa nasce cosa. Il pensiero che guida la selezione dei materiali e la successiva costruzione dei giochi a supporto della quotidiana pratica educativa, nasce dall osservazione dei bambini, dai loro piccoli gesti di ogni giorno. Gli oggetti sollecitano nel bambino una grande quantità di azioni e ciò che il bambino apprende dal loro uso dipende dalle caratteristiche e dalle possibilità che offrono.

DA COSA NASCE COSA Se io ti do una cosa e tu me ne dai un altra, alla fine ne abbiamo una tutti e due. Se io ti do un idea e tu me ne dai un altra, alla fine ne abbiamo due, tutti due Partendo da un pensiero rispettoso nei confronti dell ambiente, il riciclo di oggetti diventati inutilizzabili rispetto allo scopo originario ci suggerisce modi d impiego alternativi. Il materiale povero, ovvero quello di scarto, è la nostra prima fonte d ispirazione che, tra creatività e spunti tratti dal testo Da cosa nasce cosa di Bruno Munari, trova la sua applicazione nella costruzione di strumenti di gioco che soddisfino le esigenze del bambino. Le cose di ogni giorno nascondono segreti a chi li sa guardare ed ascoltare Contro un idea globalizzante dei bisogni dell infanzia, noi educatrici ci cimentiamo nella preparazione di alcuni giocattoli, considerato che quelli prodotti dall industria rispondono spesso ad interessi commerciali finendo per omologare i diversi giochi. Un pensiero pedagogico forte e l osservazione quotidiana dei bambini ci suggeriscono quali giochi utilizzare e quali interventi educativi mettere in pratica. Di conseguenza, è il gioco che nasce dai piccoli gesti di ogni giorno che ci stimola nella costruzione di un giocattolo rispondente agli interessi dei bambini. Gli oggetti sollecitano nel bambino una grande quantità di azioni e ciò che il bambino apprende dal loro uso dipende dalle caratteristiche e dalle possibilità che offrono.

Ogni oggetto induce forme di pensiero differenti e diversi comportamenti di gioco, quindi, la scelta del materiale e la modalità dell offerta sono fondamentali rispetto al tipo di attività da proporre al bambino. La costruzione dei giochi come la scatola della pallina ora c è ora non c è dà la possibilità al bambino di avventurarsi in un percorso di scoperta dove, attraverso prove ed errori e senza l intervento dell adulto, sperimenta ed elabora il concetto di permanenza dell oggetto. Come dice Munari, citando un proverbio cinese: Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco, Le parole si dimenticano, l esperienza no. I bambini imparano giocando: è facendo che scoprono le diverse qualità dei materiali e le loro caratteristiche. Oltre all importanza del linguaggio verbale, desideriamo porre l attenzione ai cento linguaggi possibili dei bambini, come ci ricorda Loris Malaguzzi con la poesia Il cento c è. Tra i tanti, quello che qui intendiamo evidenziare è il linguaggio sonoro originato dalla ricchezza di stimoli presenti nell ambiente. E sufficiente stare accanto a un bambino che esplora con attenzione una scatola di latta o un sonaglio, per cogliere l interesse e la sua soddisfazione quando, per caso, scopre un suono nuovo. In seguito a queste osservazioni e supportate dalla formazione effettuata nell anno scolastico 2005/06, il nostro gruppo educativo ha creato alcuni cilindri di cartone che producono varie sonorità a seconda dei materiali posti all interno. In questo caso abbiamo voluto contrapporre all uso di quei giochi di plastica e ai libri cartonati che contengono microchip che riproducono nenie ripetitive e immodificabili, dei giocattoli semplici con i quali il bambino possa riappropriarsi del piacere di ascoltare la vera natura dei suoni. Ci sembra opportuno ricordare che nei bambini l esperienza musicale è fortemente permeata dal piacere legato alla percezione dei suoni correlato alla capacità di viverli anche attraverso una corporeità che sa interpretare le diverse caratteristiche dei suoni stessi.

Pertanto l intervento educativo deve puntare a costruire e favorire condizioni di interesse nei confronti dei suoni per facilitare rielaborazioni personali da parte dei bambini. Tuttavia la nostra attenzione come educatrici non è indirizzata esclusivamente al solo recettore dell udito, ma investe l intera sfera dei sensi, visto che il bambino apprende attraverso percezioni tattili, termiche, olfattive ecc. Prendendo spunto dai Libri Tattili di Munari, ne abbiamo costruiti alcuni che forniscono informazioni di questo tipo. I libri racchiudono sorprese che si presentano al bambino pagina dopo pagina e sono costruiti con materiali diversi tali da offrire stimoli sia tattili che visivi. Il bambino ha così la possibilità di sperimentare sensazioni altrimenti difficili da comprendere. Il libro come oggetto, indipendentemente dalle parole stampate, può comunicare. Nell allestimento del laboratorio tattile all interno del nostro nido, abbiamo riutilizzato del materiale ormai in disuso, come ad esempio vecchi cassetti del fasciatoio, che hanno trovato un nuovo utilizzo con le scatole delle esperienze sensoriali. Due dei quattro cassetti presenti nel laboratorio sono stati pitturati e riutilizzati come scatole azzurre, prendendo spunto dall attività di Paola Tonelli. Nel nostro progetto educativo è previsto che quasi tutto il materiale di scarto diventi occasione di gioco, come nel caso di una tanica di plastica nella quale il bambino infila dei tappi di sughero per esplorare e scoprire in modo autonomo caratteristiche e funzioni degli oggetti. Ne consegue l esigenza di reperire una grande varietà di materiali da proporre per questo tipo di esperienze che favoriscano la concentrazione nei bambini di questa fascia di età. Anche il differente peso degli oggetti che offriamo loro, come nel caso dei tappi di sughero, influenza il gioco. Riteniamo, infatti, che dando al bambino la possibilità di mettere in relazione tra loro oggetti anche molto diversi, egli avrà l opportunità di sviluppare maggiormente la propria fantasia, la memorizzazione dei dati e di conoscere meglio il mondo che lo circonda. L evoluzione del gioco, di volta in volta,

varia a seconda del gruppo di bambini presenti e delle diverse situazioni che si creano. In sostituzione dei pannelli di plastica, presenti sui cataloghi, tutti uguali tra loro, ne abbiamo costruiti alcuni con oggetti vari, atti a favorire nel bambino le abilità dell aprire, del chiudere, del battere e del girare. Questi pannelli sono stati realizzati con un telo di iuta, dei legnetti, una rete, dei chiavistelli e alcuni interruttori. Inoltre, dopo aver recuperato materiali di diverso tipo, come campionari di tessuti, semi di cereali, gusci di noci, lastre di ferro e di polistirolo, siamo riuscite a realizzare svariate tipologie di pannelli, ora dislocati nelle sezioni dei piccoli e dei medi. L uso di materiali di consistenza anche molto diversa incoraggia nel bambino l esercizio della classificazione, mentre la cura che usiamo nell assemblare gli oggetti sui pannelli fino a farli diventare complementi d arredo del nido, favorisce l educazione estetica. Un altro punto di forza dell esperienza fin qui descritta è rappresentato dalla collaborazione con i genitori. A giugno, in occasione dell incontro con le famiglie dei bambini nuovi iscritti, raccontiamo il nostro progetto e, per renderli partecipi in prima persona, forniamo ai genitori un elenco di materiali che possono reperire a casa o nei luoghi di vacanza, lista da noi denominata: I compiti a casa. In questo modo il materiale che utilizzeremo successivamente per la costruzione dei vari giochi potrà rappresentare un ricordo della vita del bambino ed assumere, di conseguenza, particolare significato. Allo scopo di sensibilizzare le famiglie ad utilizzare anche a casa materiale povero per i giocattoli dei bambini, nel corso dell anno organizziamo con loro alcuni incontri, in occasione di feste o ricorrenze. In questi incontri, invece di far esibire i bambini in recite o drammatizzazioni, preferiamo allestire laboratori che coinvolgano direttamente genitori e figli. Mamme, papà e nonni sono invitati a costruire e realizzare decorazioni per il nido, ad esempio per Natale o per altre festività. Questa esperienza, al contrario di altri tipi di riunioni, suscita l interesse e l ampio coinvolgimento delle famiglie che scoprono il piacere del fare insieme ai propri figli e agli altri genitori. Ci teniamo a dire che questo progetto ha preso forma e si è ampliato anche in seguito all arrivo di nuove colleghe nel nostro gruppo educativo e che la loro spiccata creatività è stata fonte di rinnovamento e di entusiasmo ritrovato. Infatti, grazie ai loro suggerimenti, abbiamo conosciuto e adottato altre tecniche per la costruzione dei diversi supporti educativi. Come già precedentemente accennato, anche gli incontri di formazione a cui abbiamo partecipato ci hanno fornito nuovi suggerimenti, ma quello che quotidianamente aiuta tutte noi e che ci stimola a cercare sempre nuovi spunti di gioco per i nostri bambini, è la consapevolezza che il nostro intervento educativo è decisamente determinante nelle loro fasi di sviluppo e di crescita. Per concludere, ci teniamo a dire che in occasione di alcune visite effettuate al Centro di Documentazione La Bottega di Geppetto, presso il Comune di San Miniato, abbiamo regalato una riproduzione della scatola azzurra di Paola Tonelli, da noi

costruita riciclando carta e cartone, corredata di tutti gli elementi necessari per questo gioco, con il desiderio di offrire ad altre educatrici un importante strumento educativo e un pezzetto di Roma. Non toccare! Nessuno direbbe mai: Non guardare, non ascoltare, ma pare che per il tatto sia diverso, molti pensano che se ne possa fare a meno. (Munari) (A cura del Gruppo Educativo del Nido Pulcino ballerino e del Funzionario Educativo Gaetana Di Palma)