Piano Intervento anno 2014 GIOCO DI AZZARDO PATOLOGICO



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Allegato n 1 alla delibera n. 73 del 30/1/2014 Piano Intervento anno 2014 GIOCO DI AZZARDO PATOLOGICO Sommario 1 Premessa e riferimenti normativi 2 - Analisi del bisogno 3 Azioni di sensibilizzazione ed informazione della popolazione 4 Azioni di accoglienza, presa in carico e cura delle persone 5 Percorso di continuità assistenziale e attivazione della rete del terzo settore 6 Piano costi Pagina 1 di 15

1 Premessa e riferimenti normativi Premessa: Il Gioco d Azzardo patologico è ormai riconosciuto come un disturbo compulsivo complesso e cioè una forma comportamentale patologica che può comportare gravi disagi per la persona, derivanti dall incontrollabilità del proprio comportamento di gioco, e contemporaneamente la possibilità di generare gravi problemi sociali e finanziari oltre che entrare in contatto con organizzazioni criminali del gioco illegale, anche e soprattutto con quelle dell usura. Dal punto di vista sociale, i soggetti affetti da GAP presentano un elevato rischio di compromissione finanziaria personale che ha evidenti ripercussioni in ambito familiare e lavorativo, fino ad arrivare a gravi indebitamenti e alla richiesta di prestiti usuranti. Questo è uno degli aspetti che collega il gioco d azzardo patologico alla criminalità organizzata che investe energie e capitali nel gioco d azzardo. Va sottolineato inoltre che molto spesso il GAP è associato all uso di sostanze stupefacenti, all abuso alcolico e alla presenza di patologie psichiatriche. Colpisce particolarmente i giovani, sebbene gli adulti e gli anziani non ne siano esenti. Queste considerazioni, unite al corretto dimensionamento del fenomeno (per mezzo di osservazioni scientifiche) che ha raggiunto livelli di guardia per le ricadute patologiche con cui si manifesta, sia in ambito sanitario che sociale, rendono necessaria l attivazione di strategie e linee d azione coordinate, scientificamente orientate e finalizzate alla prevenzione, alla cura e alla riabilitazione. Riferimenti normativi regionali: Legge Regionale n. 8 del 21 ottobre 2013, art.6 comma1 (competenze ASL). Le ASL promuovono gli interventi di prevenzione del rischio della dipendenza da GAP mediante iniziative di sensibilizzazione, informazione, educazione per fornire un primo servizio di ascolto, assistenza e consulenza sul tema del gioco d azzardo patologico, anche attraverso la predisposizione di piani di formazione e informazione, con particolare riferimento al gioco on line, rivolti agli studenti delle istituzioni scolastiche di primo grado e delle istituzioni scolastiche e formative di secondo grado. La DGR X/856 del 25 ottobre 2013 nell ambito della misura : PRESA IN CARICO AMBULATORIALE DELLE PERSONE AFFETTTE DA GIOCO D AZZARDO PATOLOGICO prevede in capo alle ASL il coordinamento dell Azione 1 Sensibilizzazione ed informazione della popolazione. L azione si concretizza mediante l organizzazione da parte delle ASL di interventi di prevenzione specifici in contesti scolastici, nel mondo del lavoro e presso gli ambiti di aggregazione. Si prevede l organizzazione di interventi di sensibilizzazione rivolti alla popolazione, indirizzati alla diffusione e conoscenza del fenomeno. Si prevedono attività finalizzate a fornire informazioni alla cittadinanza sui trattamenti di cura esistenti e i gruppi di auto mutuo aiuto. La DGR X/1185 del 20 dicembre 2013 (Regole 2014), nell ambito della PROGRAMMAZIONE E GOVERNO DELLA RETE DEI SERVIZI SOCIOSANITARI E SOCIALI (integrazione sociale e sociosanitaria: valutazione multidimensionale del bisogno) prevede che la presa in carico ambulatoriale delle persone affette da gioco d azzardo patologico debba essere effettuata dai servizi ambulatoriali pubblici e privati accreditati Pagina 2 di 15

(Sert e SMI) mediante l utilizzo di strumenti diagnostici quali il DSM V, il questionario SOGS e il PGSI. La Circolare Regionale n.1 del 15/01/2014 prevede la Misura 5 Presa in carico ambulatoriale delle persone affette da gioco d azzardo patologico, con l Azione1: Sensibilizzazione ed informazione della popolazione, e l Azione 2: accoglienza, presa in carico e cura dei soggetti affetti da gioco d azzardo patologico. Riferimenti tecnici a livello nazionale-piano d Azione Nazionale Dipendenze: Il Piano di Azione Nazionale G.A.P. 2013-2015 Area Prevenzione - del Dipartimento delle Politiche Antidroga prevede la necessità di mettere in azione programmi di prevenzione Universale, Ambientale, Selettiva e Indicata. È necessario considerare le fasce di età più vulnerabili e le differenti caratteristiche che esse presentano. Si raccomanda di utilizzare indicazioni metodologiche e strumenti differenziati per i giovani (con particolare riguardo ai minori) e per gli anziani, in particolare se soli e a basso reddito. Altri target primari sono alcuni gruppi di persone che, per le proprie condizioni, si sono dimostrati maggiormente vulnerabili anche verso lo sviluppo contemporaneo di GAP: - Giocatori problematici (per la presenza di possibile vulnerabilità in processo evolutivo verso il GAP) - Portatori di malattie mentali - Persone tossicodipendenti e/o alcol dipendenti. - Persone in grave disagio economico e gravate da indebitamento. Target secondari: Famiglie, Insegnanti, Esercenti, Medici di medicina generale/pediatri Ambienti da raggiungere: Scuole, famiglie, luoghi di gioco, luoghi di lavoro, internet, punti di accesso assistenziale dei giocatori problematici/patologici, eventi che si svolgono a livello locale (concerti, feste locali, ecc.). 2 - Analisi del bisogno La dimensione del fenomeno in Italia è difficilmente stimabile in quanto, ad oggi, non esistono studi accreditati, esaustivi e validamente rappresentativi del fenomeno. La popolazione italiana totale è stimata in circa 60 milioni di persone di cui il 54% sarebbero giocatori d azzardo. La stima dei giocatori problematici varia dal 1,3% al 3,8% della popolazione generale, mentre la stima dei giocatori d azzardo patologici varia dallo 0,5% al 2,2% (Ministero della Salute, 2012). Pagina 3 di 15

Si evidenzia quindi che non tutti gli individui che giocano d azzardo sviluppano una forma patologica di dipendenza. Vi sono infatti differenze nella popolazione esposta al gioco che comportano l esistenza di individui più vulnerabili rispetto ad altri a sviluppare dipendenza (cioè GAP), in virtù di una serie di fattori propri individuali, ambientali e di altri dipendenti dalle caratteristiche dei giochi. Le condizioni di vulnerabilità all addiction, e quindi lo sviluppo di una dipendenza patologica, sono sostenute da una combinazione di fattori in grado di produrre un alto potenziale additivo. Tra i fattori individuali vi sono alterazioni neuropsico-biologiche che si identificano in alterazioni dei sistemi della gratificazione con contemporanea bassa efficacia nel controllo degli impulsi. Oltre a questo è necessario però anche un contesto sociale favorente, spesso caratterizzato da relazioni familiari problematiche, scarsa presenza di offerte attive di prevenzione, scarse regole e leggi di controllo. Anche la tolleranza e la promozione attiva del gioco d azzardo nel contesto sociale, nonché l uso di sostanze stupefacenti e l abuso alcolico, sono fattori in grado di incrementare il potenziale additivo. Un altro fattore riguarda lo stimolo e le sue caratteristiche in particolare la facile disponibilità e accessibilità, l alta frequenza d uso, l intensità, la capacità di creare un effetto gratificante e nel contempo un effetto inibente sull ansia, pensieri ossessivi, depressione e noia. I dati finanziari forniti dall AAMS (Agenzie delle Entrate e Monopoli) mostrano che la raccolta totale per il gioco d azzardo, a fronte di contrazione dei consumi familiari, continua ad aumentare (da 24.800 milioni di euro nel 2004 a 87,100 milioni di euro nel 2012, fonte AAMS). I sempre maggiori introiti percepiti dall industria del gioco dimostrano il trend di crescita del fenomeno. A questo si aggiunge il mercato del gioco online che riserva per il futuro un possibile margine di sviluppo. La spesa Regionale, fino al mese di ottobre 2012, evidenzia una distribuzione che vede al primo posto la Lombardia che, insieme a Lazio, Campania, Emilia Romagna e Veneto, copre il 55% della spesa Nazionale. (Elaborato DPA su fonte AAMS, 2012). Nella spesa procapite la Lombardia si attesta come terza regione per spesa maggiore, dopo Abruzzo e Lazio (DPA, elaborazione su dati sino ad ottobre 2012). Lo stesso DPA sostiene la mancanza di dati epidemiologici validi per poter stimare correttamente la prevalenza delle varie tipologie di persone coinvolte. Un analisi, seppur parziale, dei bisogni rispetto al fenomeno, è fornita dai dati della ricerca Ipsad ed Espad (2007-2008 e 20101-2011) e dalla Relazione al Parlamento sulle tossicodipendenze 2013. Ciò che si evince, per quanto riguarda la Regione Lombardia, è che circa il 40% della popolazione di età compresa tra 15-64 anni almeno una volta nella vita ha praticato giochi in cui si puntano soldi, in particolari i maschi (m= 53% f= 29%). Tra i giovani adulti di 25-34anni si osservano le quote più rilevanti di giocatori (60% maschi e 35% femmine), seguiti dagli adulti di 35-44anni (maschi 59%, femmine 33%), per decrescere tra i soggetti delle classi di età successive e raggiungere il 50% e il 13% fra i maschi e le femmine di 55-64 anni. Nella Regione Lombardia la percentuale di donne che, almeno una volta nella vita, ha praticato giochi in cui si puntano soldi risulta in linea con quella nazionale (29%), fatta eccezione per le donne di 55-64 anni (13% in Regione e il 20% in Italia). Tra la popolazione maschile regionale, invece, la quota di persone che hanno praticato questi giochi risulta superiore (52,8%) rispetto al dato nazionale (corrispondente al 50,1%). Per quanto riguarda la popolazione studentesca della provincia di Cremona il 38% ha praticato almeno una volta giochi in cui si puntano soldi, prevalenza che risulta inferiore a quella nazionale e regionale. Pagina 4 di 15

Sono in particolare i maschi a praticare questi giochi, con prevalenze che aumentano progressivamente al crescere dell età. In entrambi i generi e per tutte le età, le prevalenze provinciali risultano inferiori a quelle nazionali e regionali. In provincia, i giochi praticati dagli studenti che hanno scommesso soldi sono principalmente Gratta e vinci/lotto istantaneo (specialmente per le femmine) Lotto/Superenalotto, Scommesse sportive e Poker texano (soprattutto per i maschi). Il 69% degli studenti della provincia ha praticato questi giochi presso i bar/tabacchi/pub, in particolar modo le femmine, il 33% a casa propria o di amici ed il 17% circa in sale scommesse, contesti di gioco preferiti dai maschi. In internet ha giocato l 11% degli studenti coinvolti. In base alle risposte fornite dagli studenti al questionario che valuta il grado di problematicità connesso al comportamento di gioco, si evidenzia che per il 74,6% del collettivo provinciale il comportamento di gioco è esente da rischio (Italia=67,9%; Lombardia=70,6%), per il 17,8% risulta associato ad un rischio minimo (Italia=21,7%; Lombardia=20%) e per il 7,5% ad un rischio moderato/gambling (Italia=10,4%; Lombardia=9,4%). Durante l anno 2013 le persone che si sono rivolte ai Sert dell ASL di Cremona per effettuare un percorso psico-sociale finalizzato a risolvere il problema del gioco d azzardo patologico sono state 85 (vedi tabella allegata). UTENTI IN CARICO ANNO 2013 GAP SERT UTENTI NUOVI UTENTI GIA CONOSCIUTI NEGLI ANNI PRECEDENTI TOTALE UTENTI 2013 Cremona 20 22 42 Crema 15 13 28 Casalmaggiore 7 8 15 Totale ASL 42 43 85 3 Azioni di sensibilizzazione ed informazione della popolazione PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE In coerenza con la Legge Regionale n. 8/2013 Norme per la prevenzione e il trattamento del gioco d azzardo patologico (GAP), l ASL della provincia di Cremona intende promuovere interventi di prevenzione del rischio della dipendenza da GAP mediante iniziative di sensibilizzazione, informazione, educazione. Il presente Piano di Lavoro si richiama ai principi di integrazione, intersettorialità e multidisciplinarietà che l ASL della provincia di Cremona considera irrinunciabili nella gestione dei programmi, concetti riferibili a tutti gli attori sia interni che esterni all Azienda - che possono operare nell ambito dell educazione e promozione della salute. In tal senso, la programmazione delle attività sarà sviluppata in un ottica di integrazione interdipartimentale tra il Dipartimento Pagina 5 di 15

Dipendenze, il Dipartimento ASSI e il Dipartimento di Prevenzione Medica - Ufficio Educazione alla Salute oltre che con la Rete Locale Prevenzione Dipendenze; le iniziative del Piano di Contrasto alle Ludopatie dovranno essere integrate con il Piano Locale di Prevenzione delle Dipendenze e il Piano Integrato Locale per la Promozione della Salute (PIL). La letteratura ha individuato come maggiormente efficaci quegli interventi che si basano sul coinvolgimento dei numerosi soggetti che operano non solo nel sistema sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, ma che, a vario titolo, hanno competenza rispetto alla pianificazione e programmazione del territorio e intervengono nella vita della comunità e dei singoli cittadini. La partecipazione dei cittadini è un valore riconosciuto nei principi fondanti il modello sociosanitario lombardo, e l ASL di Cremona ne promuove la partecipazione secondo un approccio di empowerment di comunità. L ASL di Cremona ha istituito il Tavolo di consultazione dei soggetti del terzo Settore, valorizzando l apporto innovativo delle organizzazioni non profit nelle politiche per la qualità sociale e dando in tal modo piena attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale. Al fine di migliorare il livello di coordinamento di tutti gli interventi proposti, in ambito aziendale è stato istituto uno specifico gruppo di lavoro sul GAP, chiamato a lavorare in un ottica di confronto, sinergia, condivisione e concertazione delle strategie di intervento e di progettualità da attivare sia avvalendosi di risorse interne, sia attraverso la collaborazione di soggetti esterni, portatori di interesse della collettività. OBIETTIVI DI PREVENZIONE E PROMOZIONE DELLA SALUTE DEL PIANO DI CONTRASTO ALLE LUDOPATIE o Promuovere azioni di informazione alla popolazione generale e a gruppi a rischio o Promuovere accordi di rete per la diffusione di materiale informativo e realizzazione di interventi di sensibilizzazione - scuole (rete SPS) - mondo del lavoro (rete WHP) - Terzo Settore, Diocesi e volontariato - Enti locali - Associazioni di categoria (es. pubblici esercenti, locali pubblici forniti di slotmachines, sale da gioco, ricevitorie, venditori di gratta e vinci) - Medici di medicina generale - Agenzie di lavoro interinale SENSIBILIZZAZIONE E INFORMAZIONE ALLA POPOLAZIONE 1. Interventi di prevenzione specifici Le attività di sensibilizzazione rivolte ai contesti scolastici ed al mondo del lavoro avranno durata non inferiore al bimestre e potranno essere organizzate in collaborazione con i Consultori familiari pubblici e privati accreditati, realizzate direttamente dall ASL con i propri servizi, èquipe integrate o gruppi di lavoro già attivi. Saranno coinvolte le Amministrazioni Locali, il volontariato e il terzo settore con la finalità di rinforzare i processi già in atto e ottimizzare l utilizzo delle risorse. Pagina 6 di 15

In particolare sono state identificate le seguenti aree: Mondo del lavoro Da tempo l ASL di Cremona ha introdotto politiche di promozione della salute nel mondo del lavoro attraverso iniziative finalizzate a sensibilizzare i lavoratori sui rischi del consumo di sostanze legali ed illegali in rapporto alla sicurezza dei luoghi di lavoro. E ormai assodato che lo star bene nel luogo di lavoro impatta non solo sulla qualità della vita lavorativa, ma presenta forti ripercussioni sul benessere individuale e di conseguenza, sul benessere complessivo delle comunità e delle popolazioni e contribuisce più in generale a migliorare il livello di coesione sociale. L ASL di Cremona intende proseguire le collaborazioni con il mondo del lavoro al fine di creare una cultura in grado di consentire l attivazione di spazi di informazione e sensibilizzazione dei lavoratori anche per il contrasto alle ludopatie, che peraltro sono spesso associate al consumo di sostanze psicoattive. Il lavoro 'sano' è, infatti, il risultato di una interazione di vari fattori importanti e determinanti per la salute nel luogo di lavoro; esso è dunque un processo sociale, risultato dell'azione dei vari soggetti interessati all'interno e all'esterno delle imprese. In particolare, attraverso i programmi Star bene al lavoro e Nuovi consumatori e mondo del lavoro, l ASL ha avviato la realizzazione di percorsi sostenibili, efficaci e integrati finalizzati alla promozione della salute e della sicurezza, al fine di favorire stili di vita salubri presso le aziende del territorio cremonese. Tali programmi sono stati sviluppati in collaborazione con l Associazione Industriali, l INAIL Cremona, CGIL-CISL-UIL e l AO di Cremona, e rientrano secondo le indicazioni regionali nei programmi previsti dalla Rete Workplace Health Promotion (WHP) Lombardia. In quest ottica il Dipartimento di Prevenzione Medica - SPSAL - ha promosso l avvio di un dialogo tra ASL e Medici Competenti che operano nelle aziende del territorio che si è concretizzato nella costituzione di un Tavolo di Lavoro dedicato. Il gruppo di lavoro ha riconosciuto nel medico competente la figura perno dell azione e pertanto sono stati programmati periodici incontri su temi specifici affrontati attraverso riflessioni comuni, discussioni di casistiche, eventi di aggiornamento; sono stati inoltre previsti specifici percorsi formativi rivolti ai medici competenti sul Counselling Motivazionale Breve. Tale strumento d intervento, duttile e pragmatico, sarà adottato anche per intercettare problematiche inerenti al GAP, sia nei programmi di promozione di stili di vita salubri che in occasione delle attività di sorveglianza sanitaria previste dal D.Lgs 81/08 (visite preventive, periodiche o di altro genere); questi sono infatti momenti ideali di contatto con soggetti asintomatici potenzialmente interessati ad occuparsi del proprio benessere, difficilmente intercettati dal personale sanitario in altri contesti. In questa cornice progettuale, saranno organizzati incontri specificatamente dedicati al contrasto delle ludopatie attraverso percorsi informativi rivolti ai dipendenti sul gioco d azzardo patologico, sull educazione alla legalità e sulla disponibilità a fornire counselling e aggancio ai servizi dell ASL. Pagina 7 di 15

Mondo della scuola In coerenza con gli indirizzi regionali e con il programma La Rete Lombarda delle Scuole che Promuovono Salute (Rete SPS) l ASL di Cremona offre una varietà di programmi a tutte le scuole di ogni ordine e grado, riassunta nel nuovo catalogo Costruire la Salute. Va sottolineato come i programmi di educazione e promozione alla salute abbiano subito in questi ultimi anni una profonda trasformazione superando il carattere di estemporaneità degli interventi e coinvolgendo in modo attivo gli insegnanti titolari del processo educativo - affinché i temi della salute possano essere integrati in misura sempre maggiore con l attività didattica ordinaria. L offerta educativa è realizzata nella forma della co-progettazione, sulla base della metodologia life skills, caratterizzata dalla necessità di una forte interazione tra gli Istituti Scolastici e l'azienda Sanitaria Locale sin dalla fase di ideazione dei progetti. Partendo da un processo di auto-analisi in relazione alle diverse caratteristiche (determinanti di salute) dell Istituto, si avvia la costruzione di uno stretto rapporto di collaborazione, attraverso il quale gli operatori dell ASL possono supportare ciascuna realtà scolastica nella pianificazione di azioni condotte dagli insegnanti necessarie al raggiungimento di progetti mirati e condivisi finalizzati alla costruzione di un proprio profilo di salute. In quest ottica l ASL di Cremona, in collaborazione con l Ufficio Scolastico Territoriale e l Assessorato alle Politiche Giovanili, Educative e della Famiglia del Comune di Cremona, offre già a tutti gli Istituti Scolastici del territorio l opportunità di attivare programmi strutturati di contrasto alle ludopatie (GAP) attraverso la condivisione di percorsi formativi rivolti agli insegnanti con particolare riferimento al gambling online, ai rischi di dipendenza, ai possibili danni per la salute e la vita sociale, all educazione alla legalità. Programmi regionali specifici - quali Unplugged e Life Skills Training Lombardia - sono stati avviati a livello locale a supporto del consolidamento della Rete SPS con azioni specifiche rivolte agli insegnanti e al personale non docente, agli studenti e alle loro famiglie. Tali programmi prevedono anche l opportunità di fornire informazioni sul gioco d azzardo supportando gli insegnanti e le loro famiglie nell identificazione dei segnali comportamentali e psicologici dei ragazzi che possono essere associati alle problematiche in oggetto. L ASL offre inoltre la disponibilità dei propri operatori a fornire attività di counselling ai docenti, ai ragazzi e alle loro famiglie per favorire opportunità di aggancio precoce ai servizi. Partendo da quanto già avviato, questo Piano intende potenziare e focalizzare ulteriormente su interventi di contrasto al GAP le risorse messe in campo per i programmi di co-progettazione nelle scuole. o L ASL intende inoltre avviare collaborazioni con: la Provincia di Cremona, che sostiene il progetto didattico Mettiamoci in gioco (promosso dal Coordinamento provinciale di Cremona di Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie in collaborazione con vari soggetti del territorio), attualmente in corso e che ha come obiettivo la prevenzione dei rischi patologici del gioco d azzardo. Tale progetto è rivolto ad alcuni Istituti della Scuola secondaria di II grado - ed in particolare ai docenti referenti per i progetti di educazione alla legalità - e si avvale del contributo scientifico del Dipartimento di Matematica del Politecnico di Milano. Il progetto focalizza Pagina 8 di 15

o l'attenzione sul fenomeno del gioco d'azzardo prendendo in considerazione i seguenti elementi di analisi: - il contesto; - gli aspetti psicologici e sociologici che sottendono il problema del gioco d'azzardo patologico; - gli aspetti epistemologici e gli aspetti matematici riguardanti il gioco d'azzardo capaci di rivelare i meccanismi probabilistici ed i processi cognitivi messi in atto; - il business del gioco tra legalità e illegalità, con particolare attenzione al tema degli interessi delle mafie nell'ambito del gioco d'azzardo. Sono previsti un momento iniziale di formazione rivolto ad insegnanti, operatori sociali e educatori e un secondo momento di laboratorio dedicato agli studenti. l ASL e l Ufficio Scolastico Territoriale della provincia di Mantova, per avviare il progetto Fate il nostro gioco (vedi sezione successiva). Tutte le suddette iniziative saranno proposte e sviluppate come buone pratiche, in collaborazione con l Ufficio Scolastico Territoriale, nell ambito della Rete locale SPS. 2. Interventi di sensibilizzazione rivolti alla generalità della popolazione I programmi di promozione della salute si configurano come un insieme di disposti educativi, politici, ambientali e organizzativi riassumibili come processo di empowerment di comunità (ossia un insieme di attività ed azioni attraverso cui le persone, le organizzazioni e le comunità acquisiscono competenze e strumenti per agire cambiamenti nella propria vita) volti alla creazione di condizioni di vita favorevoli per la salute e che quindi deve essere gestito secondo strategie globali, che prevedano il coinvolgimento di tutte le istituzioni e gli attori di un territorio i quali, attraverso modalità partecipative, interagiscono al fine di offrire a tutti in modo equo le medesime opportunità e risorse per conseguire il massimo potenziale di salute e benessere. Si evidenza quindi non solo la centralità del soggetto ma dell intera comunità, portatrice di bisogni e aspirazioni e si assiste ad un radicale cambiamento epistemologico del concetto di salute (da assenza statica di malattia ad attività dinamica e trasversale di promozione del benessere), che trova il suo fondamento nella centralità della persona, nello sviluppo di abilità individuali e sociali e nella necessità di attuare politiche e alleanze capaci di creare le condizioni necessarie per l adozione di comportamenti favorevoli alla qualità della vita. Saranno organizzati interventi di informazione e sensibilizzazione in tema di contrasto alle ludopatie, anche avvalendosi di specifiche professionalità sulle implicazioni giuridiche ed economiche del GAP, tenendo conto della necessità di avviare una politica delle alleanze tra soggetti portatori di interesse e settori diversi della società, Amministrazioni locali, organizzazioni, enti, associazioni. Particolare importanza sarà dedicata al coinvolgimento del mondo del volontariato e al Tavolo di consultazione dei soggetti del Terzo Settore, valorizzando l apporto innovativo delle organizzazioni non profit nelle politiche per la qualità sociale e dando in tal modo piena attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale. In particolare il coinvolgimento attivo nella programmazione e realizzazione delle azioni di contrasto alla ludopatia delle Diocesi e degli Oratori, quali punti di contatto privilegiati con i soggetti vulnerabili, porterà un valore aggiunto per l attività di ricerca, ascolto, invio ai servizi e di aiuto offerto ai singoli e alle loro famiglie. Pagina 9 di 15

Infine, come anticipato nella sezione precedente, sarà avviata una collaborazione con l ASL della provincia di Mantova, per avviare il progetto Fate il nostro gioco (http://www.fateilnostrogioco.it/il_progetto.php). Si tratta di una campagna di informazione sulla matematica del gioco d azzardo, che adotta la matematica come strumento di prevenzione, anche attraverso mostre interattive, conferenze, interventi televisivi, corsi di formazione e approfondimenti, social networks (Facebook). 3. Attività formative/informative rivolte ad esercenti, associazioni di consumatori e utenti, polizia locale, sportelli welfare, operatori sociali, sociosanitari e sanitari Il coinvolgimento degli esercenti di locali pubblici forniti di slot-machines, ricevitorie del lotto, tabaccherie con vendita di prodotti tipo gratta e vinci e similari avverrà attraverso l organizzazione di un ciclo di incontri finalizzati all informazione e alla sensibilizzazione. Incontri analoghi saranno organizzati con le Istituzioni del territorio ed in particolare con i sindaci, gli Uffici di Piano, gli operatori dei Servizi Sociali e altri rappresentanti istituzionali, sia con finalità informative ed educative sia per individuare strategie e azioni condivise per la realizzazione dei programmi da sviluppare. Saranno organizzati seminari brevi sui nuovi comportamenti di addiction e, in una visione di rete territoriale, avviata una sinergia di rete finalizzata ad intercettare il bisogni emergenti. Formazione analoga sarà rivolta agli agenti di polizia municipale e alle forze dell ordine, anche in collaborazione con la Prefettura. Gli incontri saranno organizzati sia nelle sedi istituzionali (comuni, biblioteche) sia utilizzando le sedi dei comitati di quartiere, gli oratori, le associazioni di volontariato e tutti i luoghi di aggregazione disponibili sul territorio frequentati da giovani e anziani. Medici di Medicina Generale, le Associazioni strutturate di Medicina Generale, le Case della Salute Dal momento che il MMG è, nella maggior parte dei casi, la prima figura professionale sanitaria alla quale si rivolge la persona portatrice di un bisogno di salute, questi si trova in una posizione privilegiata, sia in termini di osservazione e di conoscenza delle condizioni di salute dei propri assistiti e della loro situazione familiare e, più in generale, del loro stile di vita, in quanto veicolo di trasmissione di informazioni e di orientamenti dei comportamenti. Per tale motivazione sono stati proposti ai MMG e al personale di supporto (assistenti sanitari, infermieri) percorsi formativi mirati promuovendo il Colloquio Motivazionale Breve come strumento d intervento utile anche per intercettare problematiche inerenti al GAP dei propri assistiti e delle loro famiglie. Tali percorsi formativi possono inoltre essere offerti agli assistenti sociali che operano presso gli ambulatori dei MMG che hanno aderito al Progetto PROSPECTOR. In accordo con il Dipartimento Cure Primarie, specifici interventi di promozione della salute e di contrasto alle ludopatie saranno organizzati in collaborazione con le Associazioni strutturate di Medicina Generale e le Case della Salute. Infatti queste realtà organizzative sono espressione di una medicina del territorio più fruibile dal Cittadino, che si concretizza attraverso un ampliamento dell orario di disponibilità dei medici o del loro personale di studio. Questi centri oltre a favorire una maggiore accessibilità agli studi medici da parte dei Cittadini, rappresentano un importante opportunità per affrontare il tema delle ludopatie, offrendo materiali informativi dedicati, maggiori opportunità di salute e soprattutto l avvio di azioni di sostegno e accompagnamento rivolti ai propri assistiti anche attraverso l aggancio precoce ai servizi. Pagina 10 di 15

STRATEGIE DI COMUNICAZIONE E MARKETING SOCIALE L avvio strutturato del Piano di Contrasto alle Ludopatie non può trascurare l importanza di adeguati processi di comunicazione e informazione rivolti della cittadinanza e a tutti gli attori del territorio precedentemente citati. La necessità di coinvolgere attraverso campagne comunicative condotte in rete il maggior numero di istituzioni e gran parte della popolazione impone l adozione di oculate strategie di comunicazione, modulate con la massima chiarezza e tempestività possibili a seconda del target da raggiungere e della tipologia di informazione da trasmettere. Dovrà essere realizzato materiale informativo idoneo da esporre all interno dei locali dotati di slot-machine e nelle ricevitorie, ai sensi del Decreto Balduzzi; tale materiale dovrà riportare chiare indicazioni in merito ai contatti con i Servizi pubblici e del privato sociale deputati all accoglienza e alla presa in carico e cura dei soggetti e delle loro famiglie affetti da GAP. Il materiale sarà inoltre distribuito presso le farmacie, gli ambulatori dei MMG, le strutture dell ASL, le sedi delle associazioni no-profit, degli Enti pubblici e privati che collaborano al progetto, le parrocchie, oltre che gli sportelli di ricerca lavoro e le agenzie di lavoro interinale. All avvio del progetto sarà convocata una conferenza stampa per sensibilizzare la popolazione sul tema e dare massima diffusione agli obiettivi ed agli interventi previsti. Oltre che attraverso la stampa di poster e brochures, le informazioni relative al progetto saranno diffuse attraverso: o Articoli e interviste sui mezzi di comunicazione locale (stampa, radio, televisione, webnews) o Sito web di ASL, Comune, Provincia, Regione Lombardia, etc.. 4 Azioni di accoglienza, presa in carico e cura delle persone L accesso della persona giocatrice d azzardo ai Servizi Territoriali Dipendenze dell ASL della provincia di Cremona può avvenire: In forma INDIRETTA: un familiare o una persona esterna alla famiglia (es: volontario, operatore di altro Servizio) segnala una situazione di gioco d azzardo problematica/patologica. In tal caso si mette in atto una consulenza psico- sociale tramite colloquio da effettuarsi presso il Servizio o consulenza telefonica. L azione è finalizzata ad effettuare una prima indagine conoscitiva per permettere un aggancio appropriato con il Servizio Dipendenze o informare la persona circa le realtà presenti sul territorio (rete formale ed informale) più consona a rispondere ai bisogni della situazione presentata in quel momento. In forma DIRETTA Il giocatore/giocatrice da solo o con la famiglia chiede una presa in carico presso il Servizio. Il percorso previsto consiste in: 1) Accoglienza 2) Valutazione multidimensionale 3) Predisposizione di un Piano di Trattamento Individualizzato Pagina 11 di 15

1) Il primo colloquio di accoglienza psico/sociale è finalizzato alla valutazione della domanda e della motivazione al trattamento. 2) Per la valutazione multidimensionale (effettuata preferibilmente con il coinvolgimento dei familiari) si effettuano colloqui da parte dell èquipe del Servizio Dipendenze con il coinvolgimento delle diverse figure professionali: sociali, educative, psicologiche, mediche. a) Valutazione sociale: si effettuano 1-2 colloqui volti ad approfondire la situazione socio-relazionale, familiare ed il comportamento di gioco tramite la somministrazione di test di screening previsti dalla DGR 856/2013 (il questionario SOGS, il PGSI, l intervista psicodiagnostica di Ladoceur sul gioco patologico) b) Valutazione psicologica : si effettuano 3-4 colloqui psicologici individuali e familiari volti all approfondimento degli aspetti di personalità anche tramite utilizzo di tests di personalità (Rorschach, T.A.T., Questionario Clinico basato sui criteri diagnostici del DSM V) c) Valutazione medica: si effettua 1 colloquio medico volto a valutare il quadro della condizione sanitaria della persona, eventuali patologie in atto, presenza di comorbilità psichiatrica o consumo di sostanze psicoattive legali ed illegali (anche attraverso indagini ematochimiche o tossicologiche). Durante il colloquio che la persona effettua con il medico del SerT si concorda la necessità di collaborare con il MMG quale prezioso operatore in grado di monitorare, attraverso il suo specifico punto di osservazione, l andamento della situazione sia della persona che del suo nucleo familiare. Al termine del percorso valutativo gli operatori coinvolti assegnano alla persona un punteggio di gravità necessario per accedere al percorso terapeutico. In èquipe inoltre vengono definiti la diagnosi e il programma individualizzato, tenendo anche conto del coinvolgimento di altri Servizi a supporto ed integrazione della proposta terapeutica qualora la situazione sia complessa. I programmi individualizzati effettuati presso il Servizio Dipendenze possono essere articolati nel modo seguente: 1. Percorso psico socio educativo individuale/ familiare o di gruppo ( n. 6 incontri): prende in considerazione gli aspetti cognitivi, relazionali ed economici rispetto all attività di gioco nei suoi effetti, conseguenze e strategie di contenimento possibili. Il percorso prevede il coinvolgimento di operatori esperti esterni ( legale Ufficio protezione giuridica, Matematico statistico, facilitatore gruppi Auto mutuo aiuto) rispettivamente per la parte riguardante la tutela patrimoniale ed il controllo economico, credenze erronee, probabilità di vincita, riferimenti territoriali di aiuto. 2. Percorso di auto osservazione del gioco d azzardo patologico (n.5 incontri): si effettuano colloqui individuali o di coppia con l operatore di riferimento, mirati alla presa di consapevolezza con la definizione di obiettivi di cambiamento rispetto ai comportamenti di gioco. 3. Colloqui psicologici e sociali individuali/familiari di sostegno (ciclo di n.6 incontri eventualmente ripetibile): finalizzati al mantenimento dell astensione dell attività di gioco Pagina 12 di 15

con una revisione dell aspetto relazionale in funzione del benessere individuale e familiare. Tali incontri possono avvenire anche con il coinvolgimento di altri Servizi (es: C.P.S., Consultorio familiare pubblico o privato accreditato, Servizi sociali dei comuni di residenza, Caritas, CAT, Gruppi di auto mutuo aiuto locali per giocatori e familiari). Nelle situazioni più gravi e in comorbilità con l uso di sostanze alcoliche viene data indicazione per ricoveri brevi presso l ospedale di Rivolta d Adda o altre Strutture indicate per il trattamento delle patologie delle nuove dipendenze. A tal fine il case manager predispone i contatti utili anche fornendo informazioni preliminari emerse dalla valutazione. Alla dimissione l operatore del Servizio continua il monitoraggio con supporto terapeutico e di verifica attraverso i colloqui individuali/familiari (n.6 incontri) tenendo conto delle indicazioni terapeutiche emerse durante il periodo di osservazione e di trattamento residenziale. Situazioni Complesse: Nel caso in cui il giocatore d azzardo patologico abbia un figlio minorenne e venga evidenziato un rischio per il clima familiare con un bisogno di sostegno alla genitorialità, si rende necessario raccordarsi con il Consultorio pubblico o privato accreditato. Si evidenzia la possibilità di definire Accordi Tecnico/Operativo per la presa in carico integrata del nucleo familiare che coinvolga il servizio tutela minori dei Comuni, i Consultori familiari per la valutazione e la presa in carico sociosanitaria, e, se richiesto, il DSM/NPIA delle Aziende Ospedaliere. Nel caso in cui si evidenzi la necessità di una consulenza circa l avvio di interventi a tutela del patrimonio personale/familiare si rende necessario raccordarsi con l Ufficio Protezione Giuridica facente capo al Dipartimento Assi. In tali casi per la realizzazione del percorso terapeutico e del monitoraggio dello stesso si costituisce una èquipe ad integrazione con gli operatori del consultorio coinvolti (mediazione familiare e consulenza legale) che assume un carattere di flessibilità e di continuità rispetto al bisogno. Nella situazione in comorbilità psichiatrica è fondamentale attivare una collaborazione con il C.P.S. locale per la necessaria valutazione e eventuale supporto farmacologico e presa in carico congiunta. Per dare continuità assistenziale o ad integrazione degli interventi offerti da parte del Servizio, viene attivata la rete locale a seconda delle caratteristiche personologiche e dei bisogni familiari per l eventuale invio ai seguenti servizi: C.P.S., Consultori Familiari pubblici e privati, Servizi Sociali dei Comuni, Rete dell Auto Mutuo aiuto per giocatori d azzardo e familiari, Club alcologici territoriali, Caritas, Associazioni di volontariato. 5 Percorso di continuità assistenziale e attivazione della rete del terzo settore Nelle situazioni particolarmente complesse, che hanno comunque completato il percorso terapeutico proposto dai Ser.t dell ASL di Cremona, è necessario mantenere una continuità assistenziale nella Comunità di vita delle famiglie attraverso la frequenza di gruppi di Auto Mutuo Aiuto locali attivati sul tema specifico. Da anni il territorio cremonese sta coinvolgendo associazioni di solidarietà familiare, gruppi di auto mutuo aiuto nelle seguenti tematiche: alcoldipendenza, tossicodipendenza, tutela delle famiglie fragili con problematiche psichiatriche, problematiche di gestione familiare con figli minori. Parimenti per le situazioni di gioco di azzardo patologico è necessario prevedere l attivazione specifica delle risorse territoriale ed una proficua collaborazione con i servizi esistenti e la rete del volontariato. Pagina 13 di 15

A livello locale negli ultimi anni sono stati attivati 2 gruppi per familiari e giocatori, i cui facilitatori partecipano con continuità sia alle proposte formative attivate dall ASL, che ad incontri di verifica periodici sull andamento dei percorsi di aiuto. L efficacia di tali percorsi di gruppo territoriali (evidenziata dalla buona compliance alla frequenza, dal cambiamenti dello stile di vita, dal rafforzamento motivazionale a continuare i percorsi proposti dai servizi) inducono a ritenere necessario potenziare tale risorsa. Il piano proposto si pone quindi l obiettivo di raggiungere nuovi nuclei familiari, intercettando precocemente il bisogno e implementando la rete d aiuto. Per attivare nuovi gruppi di Auto Mutuo Aiuto è necessario: 1. reperire (a seguito di iniziative di sensibilizzazione del territorio e con la collaborazione del tavolo del terzo settore) persone disponibili ad esercitate il ruolo di facilitatori di gruppo di Auto Mutuo Aiuto per i giocatori e i loro familiari; 2. attivare per questi volontari percorsi formativi specifici tenuti da esperti sul tema dell Auto Mutuo Aiuto; 3. favorire la loro partecipazione ad un percorso di supervisione periodico, in raccordo con il Dipartimento Dipendenze, per un potenziamento dell efficacia degli interventi. Inoltre, come indicato dalla legge regionale n. 8/13 l ASL di Cremona svilupperà sinergie tra le azioni di contrasto e di regolamentazione comunale del gioco d azzardo, sostenendo le azioni dei Sindaci del territorio per il contenimento della problematica. Pagina 14 di 15

6 Piano costi Azione Voce Costo Periodo attuazione Progetto multi-target Fate il Definizione accordo vostro gioco in collaborazione A carico ASL operativo: aprile con ASL MN e realtà locali CR luglio (Comuni, Caritas e 40.000,00 Realizzazione volontariato)* interventi: Sensibilizzazione ed informazione della popolazione Accoglienza, presa in carico e cura settembre-novembre Materiale informativo e 5.664,00 Intero anno pubblicizzazione Piano Percorsi di formazione ed accompagnamento: - MMG/PLS - Serv. sociali 6.000,00 Intero anno per target differenziati - Volontari mutuo-aiuto - Esercenti Sub- totale 51.664,00 Consulenza con Psicologi nei tre distretti per un totale 36.662,00 Marzo-dicembre complessivo di 1.000 ore/anno, funzioni: accoglienza, valutazione, trattamento Sub- totale 36.662,00 Totale budget PIANO GAP 2014 88.326,00 * si specifica che il progetto multi-target evidenziato sarà realizzato a fronte di alcune precise condizioni: accordo sinergico con ASL Mantova; accordo operativo locale (Cabina di Regia, collaborazione con Caritas ed enti del terzo settore) con sostegno economico all azione da parte degli attori della rete; valutazione di impatto. Nel caso non si realizzasse verranno individuate azioni per i specifici target (scuole, mondo del lavoro, forze dell ordine ). Pagina 15 di 15