128 LE IDEE: il paesaggio e la memoria, il paesaggio e il futuro, il paesagio e l architettura GIOIA GIBELLI - MASSIMO QUAINI SINTESI DELLE CONCLUSIONI DELLE SESSIONI PARALLELE Temi/problemi 1 Lo squilibrio storico tra costa ed entroterra. Costa: pressione, vulnerabilità, concentrazione, consumo di risorse anche allocate nell'entroterra. Entroterra: abbandono, rischio idrogeologico, risorse poco riconosciute e non utilizzate o utilizzate senza vantaggio per l'entroterra 2 L'investimento della Regione sui comuni per l'opzione 0 non deve essere una sovvenzione per sopravvivere alla mancanza di ICI e oneri, ma il motore per attivare azioni strategiche finalizzate a uno sviluppo legato alle risorse rinnovabili presenti nei luoghi: risorse ambientali, culturali, energetiche, umane. Ovvero non una sovvenzione a perdere, ma uno starter. Proposte Esigenza di integrazione. Presa d'atto delle risorse e del loro valore attraverso forme di gemellaggio tra ambiti (Unità di paesaggio del PTCP?), al fine di riconoscere i servizi prestati attraverso forme di cooperazione di vario tipo. Si può far riferimento ai valori di esistenza riferibili a oggetti che aumentano la qualità del contesto, e valori riferibili a risorse potenzialmente utilizzabili In Italia il paesaggio, i suoi prodotti e la sua cultura rappresentano un capitale sottostimato che attende di solo essere riconosciuto e messo in gioco. L'Italia è leader nel mondo per questo, anche per quanto riguarda le realtà minori. La regione può offrire ai comuni e alle diverse entità che operano sul territorio un supporto in termini economici ma, soprattutto, di servizi finalizzati alla promozione di progetti integrati che abbiano il paesaggio come punto di partenza e di arrivo, il loro coordinamento e la comunicazione di questi. Si potrebbe pensare ad un accompagnamento esperto offerto dalla Regione per aiutare i comuni a capire dove possono andare e a coordinarsi tra di loro, un servizio di marketing territoriale basato su ambiti, unità di paesaggio, gemellaggi ecc.
Risultati e suggerimenti delle tre sessioni tematiche 129 L'obiettivo è quello di mettere a sistema le singole iniziative in modo tale da evitare le ripetizioni e le competizioni interne, bensì renderle sinergiche e, così, più efficaci e competitive verso l'esterno, anche nei confronti dei mercati esteri. La durabilità di tali interventi può essere garantita da investimenti sul capitale umano: formazione continua per avere un ritorno continuo. 3 La partecipazione, come strumento di lavoro. 4 Il Paesaggio come risorsa L'applicazione di metodologie rigorose di conduzione dei processi partecipati può far perdere più tempo all'inizio, ma permette di superare in un balzo una serie di intoppi successivi, facilitando l'attuazione di opere, programmi, scenari anche con la cooperazione dei cittadini. Il valore aggiunto è la ri-conciliazione tra Enti e cittadini, la riconquista di un rapporto fiduciario che è un po' logoro, la acquisizione di responsabilità nei confronti del territorio e del suo governo. Gli imprenditori devono essere chiamati ai tavoli, non solo i costruttori. Sono l'economia e la cultura che costruiscono il paesaggio: se non si intrecciano è la fine. Ancora una volta gli attori possono essere gli imprenditori ai quali si può far balenare l'idea che si può investire sul paesaggio, invece che sulle case, e guadagnarci: si tratta solo di farsi venire delle idee. Ma quello dovrebbe essere il loro mestiere (nota a latere: il congresso internazionale dell'iucn ha decretato che investire sul paesaggio sarà nei prossimi anni la strategia economica vincente, persino per i
130 Temi/problemi Proposte paesi in via di sviluppo, quindi appare ovvio che il paesaggio viene considerato come un tutto, e non solo per gli aspetti visivi) 5 La legge per la tutela del paesaggio 6 Edifici rurali, il problema del loro recupero 7 VAS: la legge 152 del 2006 e s.m. l'ha imposta come recepimento della Direttiva CE 42-2001. Deve riferirsi ai concetti più avanzati culturalmente, quindi alla convenzione europea, legge 14 del 2006, e non al codice Urbani. In questo senso non la chiamerei per la tutela, ma semplicemente Legge per il paesaggio Ragionare in termini di paesaggio implica di passare dalla gestione frammentaria del territorio, ad una gestione integrata, mettendo in evidenza le relazioni tra gli elementi diversi che compongono un mosaico. Ciò tra l'altro è vantaggioso in termini di risorse economiche, umane, ecc. il recupero degli edifici rurali deve essere uno strumento per governare parti di paesaggio rurale. Non si può pensare che l'urbanistica governi l'edificio e l'agricoltura il terreno: è come se in una casa uno pensasse ai mobili indipendentemente dagli spazi che li devono contenere. Come fare: ad esempio promuovere dei consorzi agro-forestali per la manutenzione del territorio rurale, che vengono pagati dai proprietari dei rustici sistemati. Costerebbero meno di un giardiniere e porterebbero sicuramente più vantaggi La VAS deve essere uno strumento utile a pianificare meglio, non l'ennesimo balzello. Può essere pensata in modo tale da servire veramente a questo.
131 La diversificazione della regione, richiede livelli diversi di VAS: ne vedrei 3: comuni costieri, comuni interni con più di tot abitanti (3000-5000?), comuni con meno di x abitanti. Le tre categorie avranno livelli differenziati di approfondimento e di verifiche da produrre. Per facilitare le operazioni di tutti, la Regione può costruire un quadro ambientale di riferimento, a cui i comuni attingono per le verifiche delle trasformazioni che vogliono fare. Il PTR contiene già due strumenti importanti che possono contribuire a costruire il quadro di riferimento per la VAS: le carte della vulnerabilità e la rete ecologica. Inoltre il lavoro che ci stiamo apprestando a fare sulle Unità di paesaggio, può completare il quadro in modo, credo, sufficientemente esaustivo almeno per i piccoli comuni. Potrebbero essere incentivate le VAS intercomunali: altro aiuto che va nella direzione della valutazione strategica. 8 I progetti delle infrastrutture come occasione per migliorare l'esistente 9 Norme Non facile ma possibile. L'importante è relazionarsi alla scala vasta, non solo a quella locale. Capire quali sono i problemi veri di un ambito e risolverli con le infrastrutture. Forma e funzione devono tornare a vivere insieme Leggi e norme italiane sono pensate per bloccare le malversazioni (e non ci riescono) e in questo modo limitano enormemente azioni di qualità. Le nuove norme, oltre a essere snelle, devono essere propositive e permettere un buon progetto.
132 Temi/problemi Proposte Questa innovazione dovrebbe andare di pari passo con i processi partecipativi. Trattasi di innovazione culturale: per essere efficace deve penetrare nella gente, prima di tutto tecnici e amministratori. 10 Verde urbano come strutturante la città e non solo come abbellimento 11 Il paesaggio non si gestisce per parti separate. Non ce la si fa, è troppo oneroso e i risultati non sono buoni 12 Proposta Anche questo è un tema culturale. Il verde urbano può e deve avere molte funzioni diverse: ecologiche, ricreative, estetiche, ecc. Però perché un'area verde possa effettivamente espletare, per esempio, funzioni ecologiche, va progettata in modo adeguato: non basta mettere due fiori per migliorare la qualità urbana E' necessario uno sforzo di interazione tra enti e tra i diversi settori della regione. Probabilmente il percorso partecipativo dovrebbe iniziare all'interno della regione. Non sottovalutate questo aspetto: è basilare ai fini del paesaggio, economici, di immagine e di un mucchio di altre questioni Promuovere i contratti per il paesaggio tra soggetti pubblici o pubblici e privati, quali accordi volontari finalizzati a raggiungere insieme obiettivi condivisi che abbiano il paesaggio, le risorse, le potenzialità, come punto di appoggio per attività non solo compatibili, ma adatte e giuste per quel tipo di territorio. E il paesaggio come punto di arrivo (la cartina di tornasole che permette di capire se si è agito bene o male)
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