QUALCHE INFORMAZIONE SUl SITTING VOLLEY PREMESSA L attività ludico-motoria concorre alla formazione psico-fisica dei giovani in età scolare, anche affetti da disabilità fisiche. Il bambino o l adolescente, normodotato o disabile, con il gioco può relazionarsi con gli altri, socializzare, dare libero sfogo alle sue fantasie, sviluppare le capacità sia di integrazione nel gruppo che di confronto con gli altri gruppi, accrescere le capacità di apprendimento delle regole e del rispetto delle stesse, nonché la capacità di concentrazione ed ascolto; il tutto attraverso un metodo ludico intuitivo che serva anche a stimolare la partecipazione attiva, la creatività e la sinergia dei partecipanti. Tutte le dimensioni della personalità, sia morfologichefunzionali, sia intellettive-cognitive, sia affettivemorali, oltreché sociali, vengono coinvolte, stimolate e sviluppate dal seguente progetto. COS È IL SITTING VOLLEY Il Sitting Volley è uno sport di squadra (variante del volley tradizionale), giocato per la prima volta in Olanda nel 1956, praticato da normodotati e diversamente abili, ugualmente atleti. È uno dei pochi giochi Para Sport in cui i giocatori non utilizzano tecnologie e particolari attrezzature e dove possono coesistere disabili e normodotati, rappresentando quindi un grande esempio di cooperazione e di inclusione.
La differenza con la pallavolo tradizionale è che gli atleti giocano con una palla da seduti su un campo ridotto rispetto a quello standard, ed una rete più bassa. IL PROGETTO COINVOLGE: le scuole le società affiliate alla FIPAV che svolgono attività sportiva nel settore del sitting volley; lo Staff tecnico del settore Sitting Volley della Fipav Sardegna; gli Amministratori locali, affinché acquisiscano la consapevolezza che l attività sportiva migliora la qualità della vita dei disabili. A CHI È RIVOLTO È uno sport adattato e può essere giocato sia da normodotati, nonché da soggetti affetti da una disabilità fisica congenita, ovvero causata da un grave incidente o da una malattia, che consenta comunque la postura eretta del busto da seduti (per terra), senza l ausilio delle mani (es. dismelie, amputazioni di arti,
lesione della bassa colonna vertebrale paraplegie o poliomielite-, ridotta mobilità o altre menomazioni di tipo ortopedico, patologie congenite ecc.). Tutte queste categorie possono approcciarsi all attività sportiva, appassionarsi ed avvicinarsi a discipline sportive adattate come quella del Sitting Volley. È necessario quindi informare, coinvolgere ed avviare anche i disabili alla pratica sportiva che favorisce il benessere fisico e mentale, incrementa l autostima e stimola le capacità relazionali di ogni individuo. Inoltre, è noto come lo sport, soprattutto di squadra, rivesta, da sempre, una funzione educativa fondamentale per i giovani di tutte le età: lealtà, collaborazione, rispetto delle regole, dei compagni e dell avversario, accettazione della sconfitta, sana competizione, sono tutti valori che oggi, più che mai, hanno necessità di essere riscoperti. Ed è per questo che il mondo dello sport e della scuola dovrebbero sempre cooperare per favorirne l esaltazione attraverso sinergiche modalità educative.
FINALITA Le finalità del progetto sono: far emergere le capacità motorie residue e relazionali delle persone disabili (viste non più come soggetto limitato, ma dotato di potenzialità autonome ed individuali da sviluppare, migliorare ed esaltare); aumentare le opportunità di integrazione sociale dei disabili attraverso lo sport di squadra, favorendo l accrescimento dell autostima e della gratificazione individuale del giocatore disabile in un contesto privo di discriminazione e limitazione celata nella disabilità ; adattamento dei normodotati alla condizione del disabile : si avvicinano, divertendosi, attraverso il gioco del Sitting Volley al mondo nuovo e sconosciuto della disabilità, eliminando le eventuali barriere mentali imposte ed ereditate dai luoghi comuni sulle disabilità; il gioco da seduti richiesto dal Sitting Volley condiziona il
normodotato tanto quanto un disabile: si attiva un naturale processo di adattamento alla nuova situazione che azzera le diversità ; promuovere e prospettare ai disabili la disciplina sportiva del Sitting Volley come possibile attività extrascolastica, suggerendo e stimolando contatti con le realtà sportive presenti sul territorio. CARATTERISTICHE E REGOLE DEL GIOCO Una squadra è composta da un massimo di 12 giocatori (sia uomini che donne), sei titolari in campo (di cui almeno un giocatore disabile) e sei in panchina. Il gioco si svolge esclusivamente da seduti. Non è consentito sollevare le natiche dal suolo. Si ruota con il turno al servizio. Come la pallavolo, sono consentiti massimo tre passaggi ed i fondamentali di gioco, oltre al servizio, sono il palleggio, bagher, attacco e muro (nel Sitting Volley è consentito il muro sul servizio avversario).
CAMPO DI GARA ED ATTREZZATURA. Il campo è lungo 10 metri e largo 6 metri. La superficie di gioco deve essere liscia, pulita ed uniforme. La rete deve essere alta 1 metro. Si utilizzano palloni dalla consistenza adeguata all età dei partecipanti, nonché alle disabilità presenti.