Imparare a comunicare efficacemente

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Transcript:

Imparare a comunicare efficacemente

Comunicare efficacemente Per diventare un parlante e un ascoltatore competente è necessario padroneggiare: - le relazioni semantiche - le regole sintattiche Ma anche saper utilizzare la propria lingua in funzione dei diversi interlocutori e del contesto sociale in cui avviene lo scambio.

Durante la scuola elementare il bambino impara a comunicare efficacemente, condividendo informazioni e scambiando conoscenze. Nel quotidiano, è raro che il bambino sperimenti difficoltà legate al capire e al farsi capire: - Gli interlocutori familiari facilitano l interpretazione dei messaggi e ottimizzano la riuscita dello scambio, compensando, sulla base del contesto e delle proprie conoscenze, le lacune del discorso infantile.

A: sai allacciarti le scarpe? B-3aa: sono allacciate! B1-4aa: E un uccello! (descrive una figura che l altro non può vedere) B2-4aa: E questo? (prende in mano una figura che l altro non può vedere) B1-4aa: No! B-5aa: Un giorno, la piccola vecchietta (racconta una storia) B-7aa: Avresti dovuto dire una piccola vecchietta. B-5aa: Perché, cose c è di male con la? B-7aa: Non sai ancora chi è la vecchietta. Devi dire una quando non la conosci.

A scuola, invece, la comunicazione riguarda lo scambio di informazioni nuove, sganciate dal contesto immediato; inoltre, lo scambio da diadico diventa poliadico. Al bambino viene richiesto di utilizzare in modo autonomo le proprie capacità nell elaborazione e valutare l informazione verbale.

Ciò implica la necessità di riconoscere quando i messaggi non sono chiari, al fine di chiedere spiegazioni, sia di utilizzare in maniera efficace la comunicazione referenziale, disambiguando il proprio referente. L atto di referenza è efficace quando il parlante produce un messaggio completamente chiaro e informativo, che consente all ascoltatore di identificare in modo univoco il particolare oggetto o evento extralinguistico cui il messaggio si riferisce.

L atto di referenza fallisce quando il parlante produce un messaggio non informativo (che si riferisce a tutti i referenti possibili e a nessuno in particolare) o ambiguo (che si riferisce a più di un referente tra quelli possibili). L ascoltatore deve essere in grado di capire se il messaggio è completamente informativo o ambiguo, manca cioè di una parte dell informazione necessaria a garantirne la corretta interpretazione.

All inizio della scuola elementare i bambini sono scarsamente capaci di formulare descrizioni informative, né sanno modificarle in senso più informativo quando si chiede loro di farlo. Inoltre, tendono a non riconoscere come ambigui i messaggi che ascoltano. La capacità di identificare le ambiguità e di non produrle si sviluppa pienamente solo verso i 10-11 anni.

Abilità sottostanti la comunicazione referenziale - Abilità percettive (differenziare gli attributi del referente da quelle dei non referenti) - Abilità discriminative o di confronto (identificare somiglianze e differenze tra referente e non referenti) - Abilità mnemoniche (ricordare gli attributi criteriali per poi codificarli verbalmente) - Abilità linguistiche (codificare gli attributi criteriali)

Cause difficoltà comunicazione referenziale Egocentrismo Conoscenze procedurali Abilità metacognitive

Egocentrismo a) il bambino non è in grado di tenere conto che il punto di vista dell interlocutore è diverso dal proprio, e dunque non adatta il proprio linguaggio alle caratteristiche dell interlocutore b) il bambino parla per sé piuttosto che per l interlocutore.

Tuttavia (a): - La comunicazione di un bambino di 4 anni cambia a seconda che l interlocutore sia un bambino di 2 anni, 4 anni o un adulto. - In caso di richieste di ulteriori spiegazioni, adattano il loro linguaggio alla richiesta. - i bambini adattano il loro linguaggio a seconda del livello di conoscenza del contesto da parte dell interlocutore.

(b) - Già a 3 anni i bambini utilizzano il linguaggio in modo socialmente adatto, aspettandosi delle risposte appropriate - Il significato privato o egocentrico è presente, rispetto a quello pubblico, solo in presenza di figure insolite, non in presenza di figure familiari.

Conoscenze procedurali Capacità discriminativa nel differenziare il referente dai non referenti. A 7 anni i bambini non sono in grado di fornire descrizioni discriminanti nel caso di termini semanticamente simili (oceano Vs albergo oceano Vs fiume) o rispetto a figure complesse (figure che variano per uno o più caratteristiche)

I bambini in età prescolare non sanno ancora applicare una regola procedurale (regola della differenza) e non si rendono conto che un messaggio per essere informativo deve differenziare il referente dagli altri referenti con i quali può essere confuso. Ma i bambini non sanno discriminare o non sanno utilizzare adeguatamente questa abilità?

Queste difficoltà sembrano legate all abilità nel discriminare le caratteristiche che differenziano i diversi target. Esiste quindi una relazione tra capacità discriminativa, contrastività dei messaggi prodotti ed efficacia comunicativa.

Abilità metacognitive e fattori pragmatici Perché la comunicazione referenziale sia efficace è necessario capire di non capire. La comprensione del messaggio scorretto è piuttosto limitata: viene riconosciuto come tale il messaggio totalmente scorretto, ma non quello ambiguo

Perché i bambini non identificano i messaggi ambigui? La carenza nella comprensione potrebbe essere dovuta al carattere temporale del messaggio orale, e alla comprensione letterale del messaggio (il bambino tende a privilegia ciò che crede il parlante volesse dire).

Inoltre, i bambini tendono a trattare il messaggio come se fosse non problematico, piuttosto che come un indizio dal quale è più o meno possibile inferire il significato inteso dal parlante, non considerando l effetto della pragmatica.

Produzione e comprensione La capacità di comunicare verbalmente in modo efficace implica: - La capacità di farsi capire (parlante) - La capacità di interpretare correttamente il significato del messaggio (ascoltatore)

L interpretazione del messaggio (ambiguo) da parte dei bambini risulta difficoltosa fino ai 7/8 anni (anche se genitori e familiari tendono a sopravvalutare le competenze del bambino, giustificando i comportamenti con capisce ma fa finta di no, capisce ma ci prende in giro )

Nel monitorare la propria comprensione si possono identificare 3 stadi: - Identificare l inadeguatezza del messaggio - Valutare ciò che è sbagliato - Risolvere il problema

Identificare l inadeguatezza del messaggio I bambini tendono a prendere per buoni i messaggi ambigui anziché chiedere ulteriori informazioni Difficoltà di identificazione dell ambiguità o difficoltà nel risolvere il problema? Le espressioni facciali dei bambini più piccoli segnalano incertezza dubbio e confusione, ma tendono comunque ad agire piuttosto che sospendere l azione; solo ad età successive reagiscono segnalando l inadeguatezza del messaggio.

Le proprie difficoltà di comprensione vengono superate gradualmente (7/11 anni), quando ci si rende conto che i messaggi, da qualsiasi fonte arrivino, possono essere problematici, e che ciò che viene detto non necessariamente corrisponde a ciò che si voleva dire, e diventa quindi necessario recuperare l informazione incompleta.

Addestramento delle abilità referenziali a) Dire esplicitamente al bambino quando e perché l ascoltatore non capisce b) Fornire l informazione sull ambiguità del messaggio PRIMA che l ascoltatore interpreti il messaggio c) Fare domande o fornire informazioni in sequenza, fornendo INDIZI