II Istituto di Istruzione Superiore di Palazzolo Acreide Anno Scolastico 2009/2010 Esami di Qualifica Terze Classi Cucina Sala-Bar Ricevimento Sulle Tracce del Gattopardo
Il Progetto
Sulle Tracce del Gattopardo Signore e Signori, Ladies and Gentlemen, Mesdames et Messieurs : Benvenuti alla cena conclusiva degli esami di qualifica delle terze classi dell Istituto Alberghiero di Palazzolo Acreide. La cena alla quale questa sera prenderete parte, è l ultimo atto di un percorso interdisciplinare che ci ha visti impegnati per buona parte dell anno scolastico e che ha avuto, come leit-motiv, il Gattopardo, il celeberrimo romanzo scritto da Giuseppe Tomasi di Lampedusa, conosciuto in tutto il mondo anche grazie alla trasposizione cinematografica che Luchino Visconti ne ha fatto e grazie alla quale è ormai universalmente considerato come il manifesto di una certa Sicilianità, di una visione fatalistica e un po decadente della vita che pare sia parte del patrimonio genetico di questa nostra terra. Ma qual è stato il percorso che ci ha condotti fin qui? I nostri insegnanti ci hanno proposto quest anno di lavorare ad un progetto doppiamente interdisciplinare: che coinvolgesse cioè più materie tra quelle che noi studiamo, ma allo stesso tempo, che ci permettesse di lavorare insieme: tutti gli alunni delle tre classi dei corsi di Cucina, Sala/Bar e Ricevimento. E così che è nato il Progetto dal titolo: Sulle tracce del Gattopardo, progetto che abbiamo sviluppato in più fasi e in più momenti. Dopo la lettura del romanzo e l analisi del testo di passi scelti, abbiamo iniziato il nostro percorso dalla visione congiunta del film di Luchino Visconti. Abbiamo poi visitato i Luoghi del Gattopardo: Santa Margherita del Belice e Palma di Montechiaro, i luoghi che l autore ha descritto, seppur con nomi diversi, nel suo capolavoro. In seguito a questa visita, noi ragazzi della III Ricevimento, abbiamo progettato sia un dépliant che un itinerario turistico, da proporre a degli ipotetici clienti, e lo abbiamo fatto in Italiano, Inglese e Francese. Allo stesso modo, i ragazzi della III Cucina sono andati alla ricerca, all interno del romanzo, delle accurate e realistiche narrazioni che il Principe Fabrizio fa descrivendo le suntuose cene dell aristocrazia siciliana. Una accurata ricerca tra storia e tradizioni gastronomiche, li ha condotti alla realizzazione di un menu costruito su alcuni dei piatti descritti dal Principe, ai quali i ragazzi della III Sala- Bar hanno accostato dei vini siciliani particolarmente in sintonia con i sapori ricreati.
Il passo successivo, è stato quello di analizzare le proprietà nutrizionali dei singoli piatti ed eseguire i calcoli calorici delle ricette, senza infine trascurarne l analisi dei costi di realizzazione. L intero percorso è stato dunque realizzato in Inglese e in Francese. E stato un lungo lavoro, a tratti impegnativo, a tratti divertente. Come è accaduto per le visite fatte presso la Sartoria Teatrale Vittorio di Catania, per la scelta degli abiti che alcuni di noi indossano questa sera; come è stato per le estenuanti lezioni di ballo che hanno richiesto, oltre alla nostra, anche una bella dose di paziente impegno da parte del Maestro Liistro di Canicattini Bagni; come è stato anche per la realizzazione delle acconciature ad opera della Signora Irene Occhipinti da Palazzolo. Ma in questa serata speciale, in mezzo a tutte le nostre emozioni, proviamo anche la gioia di condividere con voi il ricordo di una persona speciale: la Professoressa Melania Malignaggi, che è sempre e sempre sarà nei ricordi di tutti noi, con tutto l affetto di cui siamo capaci. Il nostro ringraziamento va dunque a suo marito, il Professor Edi Lantieri, il cui contributo ci permette stasera di premiare alcuni degli alunni di queste classi in occasione del II Memorial a lei dedicato. Ed eccoci così alla fine dell anno scolastico: questa cena è in definitiva una sintesi: l occasione più adatta a fare il punto della situazione, a rimettere insieme i pezzi del nostro lavoro per trasformare quello che era solo un progetto, in una esperienza collettiva di tutti i ragazzi della III Cucina, III Sala/Bar e III Ricevimento. Questo è il nostro esame, un istante importante nelle nostre vite. E siamo veramente felici di condividerlo con voi. Il romanzo Il Gattopardo, scritto da Giuseppe Tomasi, duca di Palma e Principe di Salina, prende il titolo dall insegna araldica del gattopardo, l animale dai grandi baffi ritto sulle enormi zampe, che compare nello stemma nobiliare del principe Fabrizio Corbera di Salina, il protagonista.
La vicenda si svolge tra il 1860 e il 1910, ritraendo la società e in particolare l aristocrazia siciliana negli anni della nascita e dello sviluppo del regno d Italia. Dopo lo sbarco dei garibaldini in Sicilia, Don Fabrizio, rimasto fino a quel momento in posizione di aristocratico distacco, aderisce al nuovo regno d Italia un po per convenienza, un po perché convinto dell inutilità di ogni sforzo umano di cambiare il corso della storia. A differenza dello zio, il nipote Tancredi combatte nelle fila garibaldine: questo titolo di merito gli aprirà negli anni successivi la strada di una brillante carriera politica. Quando, come tutti gli anni, il Principe si reca nella residenza estiva di Donnafugata, trova come sindaco del paese don Calogero Sedàra, un rozzo sensale di umilissime origini, che si è arricchito ed ha fatto carriera nel campo politico: è questo il simbolo della nuova classe dirigente che prende il posto della vecchia aristocrazia. Tancredi, che prima aveva manifestato simpatia per Concetta, figlia maggiore del Principe, volge ora le sue attenzioni verso Angelica, figlia di don Calogero, che riuscirà a sposare, attratto non solo dalla sua vistosa bellezza, ma anche dal suo notevole patrimonio. In seguito Don Fabrizio rifiuta la nomina a senatore del regno d italia, perché non ha fiducia nel nuovo stato, dominato non più dai gattopardi, i nobili di antica tradizione, ma dagli sciacalli, i nuovi dirigenti di cui egli nota soltanto l arrivismo avido e meschino. La sua vita continua monotona e sempre più sconsolata, fino alla morte che lo coglie all improvviso, in una squallida stanza d albergo, nel 1983. nella sua casa resteranno, povere custodi di vane memorie, le figlie zitelle, inasprite da un esistenza solitaria ed inutile.