24-25. Testo originale in lingua inglese dell accordo di Parigi. Archivio di Stato, Vienna.



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14 25 24-25. Testo originale in lingua inglese dell accordo di Parigi. Archivio di Stato, Vienna. storiaei dossier

Traduzione italiana (*) Italienische übersetzung (*) I. Gli abitanti di lingua tedesca della provincia di Bolzano e quelli dei vicini comuni bilingui della provincia di Trento, godranno di completa eguaglianza di diritti rispetto agli abitanti di lingua italiana, nel quadro delle disposizioni speciali destinate a salvaguardare il carattere etnico e lo sviluppo culturale ed economico del gruppo di lingua tedesca. In conformità dei provvedimenti legislativi già emanati od emanandi, ai cittadini di lingua tedesca sarà specialmente concesso: a) l insegnamento primario e secondario nella loro lingua materna; b) l uso, su di una base di parità, della lingua tedesca e della lingua italiana nelle pubbliche amministrazioni, nei documenti ufficiali, come pure nella nomenclatura topografica bilingue; c) il diritto di ristabilire i nomi di famiglia tedeschi che siano stati italianizzati nel corso degli ultimi anni; d) l eguaglianza di diritti per l ammissione ai pubblici uffici, allo scopo di attuare una più soddisfacente distribuzione degli impieghi tra i due gruppi etnici. 2. Alle popolazioni delle zone sopradette sarà concesso l esercizio di un potere legislativo ed esecutivo autonomo, nell ambito delle zone stesse. Il quadro nel quale detta autonomia sarà applicata sarà determinato, consultando anche elementi locali rappresentanti la popolazione di lingua tedesca. 3. Il Governo italiano, allo scopo di stabilire relazioni di buon vicinato tra l Austria e l Italia, s impegna, dopo essersi consultato con il Governo austriaco, ed entro un anno dalla firma del presente Trattato: a) a rivedere, in uno spirito di equità e di comprensione, il regime delle opzioni di cittadinanza, quale risulta dagli accordi Hitler-Mussolini del 1939; b) a concludere un accordo per il reciproco riconoscimento della validità di alcuni titoli di studio e diplomi universitari; c) ad approntare una convenzione per il libero transito dei passeggeri e delle merci tra il Tirolo settentrionale e il Tirolo orientale, sia per ferrovia che, nella misura più larga possibile, per strada; d) a concludere accordi speciali tendenti a facilitare un più esteso traffico di frontiera e scambi locali di determinati quantitativi di prodotti e di merci tipiche tra l Austria e l Italia. 26 15 Dal Supplemento ordinario della Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana, n. 295 del 24 dicembre 1947. Aus dem ordentlichen Beiblatt zurn Gesetzesanzeiger der italienischen Republik Vom 24. Dezember 1947, Nr. 295. 27 26-27. La stampa annuncia l accordo.

Deutsche Übersetzung (*) Traduzione tedesca (*) 16 28 28. Il cancelliere Figl e il ministro degli esteri Karl Gruber prendono in consegna, dopo le manifestazioni popolari del 22.3.1946, e la manifestazione di Innsbruck del 22 aprile, le 158.600 firme con cui si rivendica la riunificazione del Tirolo. 29. La prima pagina del quotidiano Alto Adige il 14 settembre 1946. l. Die deutschsprachigen Einwohner der Provinz Bozen und der benachbarten doppelsprachigen Gemeinden der Provinz Trient genießen die volle Gleichberechtigung mit den italienischsprachigen Einwohnern, im Rahmen besonderer Maßnahmen zum Schutze der volklichen Eigenart und der kulturellen und wirtschaftlichen Entwicklung der deutschen Sprachgruppe. In übereinstimmung mit den bereits erlassenen oder zu erlassenden gesetzlichen Maßnahmen wird den Staatsbürgern deutscher Zunge im besonderen gewährt: a) Volks- und Mittelschulunterricht in ihrer Muttersprache; b) Gleichberechtigung im Gebrauch der deutschen und italienischen Sprache in öffentlichen ämtern und amtlichen Urkunden wie auch in der doppelsprachigen Ortsnamengebung; c) das Recht, die deutschen Familiennamen wiederzuerwerben, die im Laufe der vergangenen Jahre italianisiert wurden; d) Gleichberechtigung bei Zulassung zu offentlichen ämtern zu dem Zwecke, eine angemessenere Verteilung der Beamtenstellen zwischen den beiden Volksgruppen zu verwirklichen. 2. Der Bevö1kerung obgenannter Gebiete wird die Ausübung einer autonomen regionalen Gesetzgebungs- und Vollzugsgewalt zuerkannt. Der Rahrnen, in welchem die besagten Autonomiemaßnahmen Anwendung finden, wird in Beratung auch mit örtlichen Vertretern der deutschsprachigen Bevö1kerung festgelegt werden. 3. Die italienische Regierung verpflichtet sich, zum Zwecke der Herstellung gutnachbarlicher Beziehungen zwischen Osterreich und Italien nach Beratung mit der österreichischen Regierung und innerhalb eines Jahres nach Unterzeichnung vorliegenden Vertrages: 29 a)im Geiste der Billigkeit und Weitherzigkeit die Frage der Staatsbürgerschaftsoptionen, welche sich aus dem Abkommen Hitler-Mussolini vorn Jahre 1939 ergibt, zu revidieren; b)eine Vereinbarung über die gegenseitige Anerkennung der Gültigkeit gewisser Studientitel und Hochschuldiplome zu treffen; c) ein Abkommen über den freien Personen- und Güterverkehr zwischen Nordtirol und Osttirol auf dem Schienenwege und in möglichst weitgehendem Umfange auch auf dem Straßenwege zu treffen; d)sonderabmachungen zur Erleichterung eines erweiterten Grenzverkehrs und örtlichen Austausches bestimmter Mengen heimischer Erzeugnisse und Güter zwischen Osterreich und Italien zu treffen. (*) Come pubblicato dal «Volksbote», Bolzano, il 2 settembre 1976. (*) Veröffentlicht im «Volksboten», Bozen, am 2. September 1976. storiaei dossier

e l auspicio di una rapida attuazione di quanto previsto per gli optanti, la ricongiunzione di tutte le parti di territorio ancora attribuite ad altre province comprese Ampezzo e Livinallongo, l inserimento di personale di lingua tedesca nell amministrazione in misura proporzionata alla consistenza del gruppo. Ci si dichiarava inoltre contrari al progetto di autonomia Innocenti, perché prevedeva l autonomia per una regione comprendente il Trentino. Il 13 febbraio 1947 a Parigi l Italia firma il trattato di pace. All articolo 10 dà atto della presa di conoscenza, da parte delle potenze alleate ed associate, del suo testo riprodotto integralmente all allegato IV. Gruber ottenne ciò che voleva: Diversamente che nella Prima Repubblica il Sudtirolo non sarebbe mai più stato una questione interna italiana [...] L Italia non si sarebbe più liberata da questo trattato, e neppure l Austria. 21 Giorgio Conetti osserva che l accordo contiene una limitazione della sovranità con l assunzione di obblighi internazionali. Nel 1988, in vista della chiusura del pacchetto (poi ritardata di qualche anno), in Austria si levarono nuove e più violente voci critiche a Karl Gruber, accusato di cedimento, di sottomissione agli alleati, di tradimento. I documenti dimostrano tuttavia che l Austria, allora di fronte a un destino incerto, con il rischio di essere divisa o di diventare un paese comunista, accettò un accordo che richiedeva una buona dose di fiducia e la volontà di imboccare la via dell amicizia verso il paese vicino. Stando ai giornali dell epoca, le reazioni furono in genere molto positive. Benché unita a una forte sfiducia, esisteva anche la speranza che l Italia democratica sapesse fare altro da quanto aveva fatto il fascismo. All interno della Svp, sull ala radicale, che parlava di tradimento, prevalse quella moderata: all accordo andava data una chance, ma con fermezza e consapevolezza. Alcuni storici, fra cui Michael Gehler, avanzano l ipotesi che Gruber abbia sacrificato il Sudtirolo, rinunciando o non sapendo approfittare della condizione di debolezza che caratterizzava in quel momento lo stato italiano. Degasperi infatti non voleva concedere l autodecisione ai sudtirolesi, ma voleva farlo per gli istriani e aveva bisogno di lasciare aperta questa possibilità almeno per un secondo tempo. Secondo questa opinione, con la conclusione dell accordo di Parigi del settembre 1946, che regolava con l autonomia e quindi escludeva di per sé l autodeterminazione, Degasperi poté mantenere aperta la possibilità di chiedere il referendum popolare per l Istria. Fatto che avvenne nel 1953 quando si ripropose la questione del confine orientale, sia pure senza successo. C è da tener conto comunque che il governo austriaco era dominato dal timore che la revisione delle opzioni venisse condotta in modo restrittivo dall Italia, impedendo a molti optanti di ottenere la restituzione della cittadinanza italiana e quindi il diritto di rimanere in Alto Adige o di ritornarvi. Inoltre perfino all interno della Svp la linea dura sull autodeterminazione non era condivisa da tutti neppure nella primavera del 1946, e tale richiesta era molto più forte in Tirolo che in Sudtirolo. L accordo fu dunque un compromesso, e in fondo solo attraverso il percorso storico successivo da quel breve testo si ottenne molto di bene per la minoranza e per la democrazia. Alcide Degasperi e Karl Gruber I due protagonisti dell Accordo di Parigi che porta il loro nome erano entrambi esponenti dell antifascismo cattolico, arrivati al potere Gruber giovanissimo e Degasperi (o de Gasperi o De Gasperi) con una lunga esperienza politica sia nell Impero asburgico che in Italia. Li accomunò il coraggio di decidere da soli, Degasperi impegnando l Italia, nonostante il confine del Brennero fosse già sicuro, Gruber, nel capire che attraverso un accordo inserito nel trattato di pace italiano, oltre al suo contenuto, si sarebbero poste le premesse per future rivendicazioni. Anche l appartenenza allo stesso partito cattolico giocò probabilmente un suo ruolo. M. Gehler scrive che Gruber era probabilmente consapevole che Degasperi voleva unire nell autonomia il Trentino, se non altro perché non aveva mai fatto mistero che la base dello statuto speciale era la bozza che egli stesso aveva commissionato al prefetto Innocenti 22. Per l Austria tuttavia prioritaria era la revisione del trattato sulle opzioni. Degasperi dal canto suo era convinto che l Austria non appena ottenuto il trattato di stato avrebbe riproposto la questione, cosa che puntualmente avvenne 23. Alla stampa 30 31 30. Karl Gruber. 31. Alcide Degasperi parla alla Conferenza di pace di Parigi. 17

32 32. Manifestazione dell ASAR, Associazione di Studi Autonomistici Regionali. Chiedeva l autonomia per il Trentino. 33 33. Manifestazione per l autonomia regionale in piazza Italia a Trento il 15 settembre 1946. 18 internazionale dichiarò: L Alto Adige dovrà diventare un ponte e non una barriera fra due civiltà. I concittadini di lingua tedesca troveranno nella democrazia italiana la massima possibilità di sviluppo; gli italiani e i tedeschi della zona dovranno collaborare in piena parità per il progresso economico e turistico della regione. Quindi la loro decisione è un misto di diffidenza e speranza, calcolo e lungimiranza. A sessant anni di distanza, i risultati depongono a favore della loro grandezza di statisti: molti hanno contribuito nel bene e nel male al cammino dell autonomia sudtirolese, ma alcuni principi contenuti in quell accordo sono ancora oggi attuali, a partire dal riconoscimento del soggetto collettivo, dal consenso come metodo, dal bilinguismo. Tutta la storia dell attuazione dell accordo di Parigi è dovuta a singole forti personalità, convinte della giustezza di questo cammino nonostante un opinione politica e pubblica scettica o contraria, e l inadeguatezza dei partiti. Oltre a Gruber e Degasperi, Bruno Kreisky, Giuseppe Saragat, Josef Klaus, Mariano Rumor e Aldo Moro, Alois Mock, Giulio Andreotti, e inoltre, dietro le quinte, Ludwig Steiner e Alcide Berloffa. A livello locale: Silvius Magnago e Eduard Wallnöfer, Roland Riz e Alois Partl. Claus Gatterer dà un giudizio molto severo su Degasperi, nel suo ruolo di capo del governo incaricato di attuare l accordo. E un giudizio condiviso dal gruppo linguistico sudtirolese, che ha reagito negativamente alla proposta di beatificazione avanzata per il cattolicissimo trentino prestato all Italia. La difficile attuazione L autonomia doveva essere solo per il Sudtirolo o anche per il Trentino? Il quadro nel quale detta autonomia sarà applicata sarà determinato, consultando anche elementi locali rappresentanti la popolazione di lingua tedesca specifica il testo in italiano. The frame within which the said provisions of autonomy will apply, will be drafted in consultation, also with local representative German speaking elements dice quello inglese. Claus Gatterer scrive: E fuori discussione che secondo il dettato dell accordo di Parigi l autonomia avrebbe dovuto riguardare solo il Sudtirolo e i vicini comuni mistilingui della provincia di Trento. E altrettanto fuori discussione che i sudtirolesi con questa autonomia sono stati truffati. Le proteste della Svp servirono a migliorare un po il testo dello statuto, ma l equivoco e il comportamento successivo degli organi dello stato e della politica trentina impedirono che si creasse una condizione di fiducia e collaborazione come l accordo di Parigi poteva far sperare. Il 2 febbraio 1948 viene approvata la legge di disciplina del regime delle riopzioni, - sulla base del quale 201.305 optanti riottengono la cittadinanza italiana, grazie anche alle condizioni economico sociali decisamente migliori in Italia rispetto a quelle in Austria e Germania, - e il 26 febbraio 1948 viene approvato lo Statuto regionale per il Trentino- Alto Adige. Insabbiate nelle secche della burocrazia italiana, le norme di attuazione vanno a rilento. Le competenze che dovevano essere normalmente delegate alle province non lo furono: le decisioni venivano Degasperi, de Gasperi o De Gasperi? Nel 1911 Degasperi venne eletto membro del parlamento di Vienna. Dopo l elezione nel Reichsrat scrive Gatterer, Degasperi modificò il suo nome prima in de Gasperi poi in De Gasperi. Il de scritto minuscolo corrisponde al tedesco von. Fino a che punto la modifica del nome sia da attribuirsi all iniziativa personale di Degasperi o un lapsus della segreteria del parlamento, non è dimostrabile. Il politico Degasperi si distinse così in ogni caso chiaramente dalla sua famiglia, che rimase uguale alla vecchia e in Trentino consueta versione, anche più tardi, quando era noto come De Gasperi. Il fratello del presidente del consiglio dei ministri, che morì a 34 Milano nel 1967, August Degasperi che nel maggio 1915 come cadetto del 3 Reggimento dei Tiroler Kaiserjäger era stato insignito al fronte russo con la medaglia d oro, mantenne fino alla sua morte il vecchio nome. Cesare Battisti, due volte collega di Degasperi (e suo avversario) come giornalista e come deputato, scrisse allora nel suo giornale Il Popolo : Caro von Gasperi, ci facciamo un sacco di risate sulla Sua posa come superuomo [...] e ridiamo sulla Sua nobiltà, che si è data da sé dividendo il Suo nome nell apporre la firma al processo verbale del parlamento, attraverso il quale atto Lei è diventato un nobile de Gasperi.