I SEMINARIO Lezione introduttiva del Prof. Roberto Parente



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I SEMINARIO Lezione introduttiva del Prof. Roberto Parente Introduzione Il percorso formativo è presentato dall Ordine come un corso di alfabetizzazione all Innovazione, che tracci le basi per approfondire un nuovo approccio della professionalità chimica al mondo dell Impresa, ovvero il ruolo di promotore e facilitatore del processo di trasferimento della conoscenza. I sei seminari prevedono in una prima fase l introduzione alle tematiche dei modelli di Innovazione e della tutela della proprietà intellettuale; quindi, si articoleranno nella presentazione degli strumenti del mestiere (dall audit tecnologico all accesso alla finanza agevolata). Di volta in volta ci sarà inoltre spazio per la presentazione di case study: incontro con i protagonisti di idee d impresa innovative o casi da letteratura cui attingere per la maggiore comprensione delle dinamiche dell Innovazione. Nella realizzazione del percorso formativo l Ordine si è avvalso della preziosa collaborazione di Lever up Consulting srl, società di consulenza aziendale direzionale, e di Enterprise Europe Network (EEN), rete di servizi di assistenza della Commissione Europea a sostegno della competitività e dell innovazione delle PMI. Filippo Ammirati, coordinatore per il sud Italia dell Unità trasferimento tecnologico dell ENEA e referente locale dell EEN, ha illustrato il valore aggiunto che un azienda può acquisire dall attenzione al management della conoscenza e come spesso il collo di bottiglia nelle dinamiche di Innovazione non sia tanto la mancanza di risultati della ricerca trasferibili all Impresa, ma le difficoltà incontrate nella fase del trasferimento. Daniela Nanno, responsabile del settore sviluppo e innovazione della Lever up Consulting, ha voluto ulteriormente ribadire come l ITC dovrebbe superare il limite di brocker tecnologico ed essere in senso più ampio di stimolo all innovazione, sviluppando un atteggiamento manageriale nei confronti della scienza. Ad inaugurare la serie di seminari del percorso formativo, la lectio magistralis del Prof. Roberto Parente, docente di Management dell Innovazione e di Creazione e gestione dell Impresa innovativa della Facoltà di Economia dell Università di Salerno. 66

2 febbraio ore 15:00-17:30 Centro Ricerche ENEA di Portici (Piazzale Fermi, 1 Località Granatello, Portici, Napoli) Lezione introduttiva del Prof. Roberto Parente Interventi di F. Ammirati, F. D Urso, D. Nanno, L. Romano, M. Sergio 22 febbraio ore 15:00-17:30 Centro Ricerche ENEA di Portici I modelli di Innovazione Interventi di D. Nanno, F. Ammirati, D. Acierno, F. Sacerdoti 22 marzo ore 15:00-17:30 Centro Ricerche ENEA di Portici La proprietà intellettuale Interventi di G. Maldera, G. Guerra, F. D Ambrosio, G. Sisto 29 aprile ore 15:00-17:30 FOSVI Scarl (via Nuova Poggioreale n. 61 Comprensorio INAIL Palazzina n. 6, Napoli) Metodologie professionali 1 Interventi di L. Pavia, D. Nanno, G. Conte 17 maggio ore 15:30-18:00 Centro Ricerche ENEA di Portici Metodologie professionali 2 Interventi di F. D Elia, R. Parente, G. De Caro, U. Console 21 giugno ore 15:30-18:00 Hotel Oriente (via Diaz, Napoli) Il trasferimento di Innovazione in Impresa Interventi di A. D Agostino, G. Castello, L. Pavia, D. Nanno, F. D Urso 67

Il trasferimento di Innovazione in Impresa: gli attori della mediazione Introduzione di Marinella Dimiccoli L intervento del Prof. Parente mira a far comprendere l importanza dell innovazione nello sviluppo delle imprese, per perseguire la crescita economica del Paese. L innovazione può scaturire da molte fonti diverse e dipende dalle relazioni e dai collegamenti che si stabiliscono tra di esse. Nel mondo accademico la ricerca di base può costituire la cellula staminale dello Sviluppo, alimentando la ricerca applicata, che possa a sua volta fornire le risorse per un innovazione competitiva: la sfida consiste nell individuare il modello di business con cui proporre all impresa i risultati scientifici. Nell analisi delle fasi intermedie di sviluppo d impresa, si ribadisce l importanza del trasferimento tecnologico tra università ed imprese e vengono presentati i possibili elementi di collegamento nella catena di trasferimento tecnologico. Una funzione di rilievo nell azione di mediazione è svolta dagli attori pubblici, quali, ad esempio, incubatori innovativi, parchi scientifici e tecnologici, i.l.o. e cluster o distretti tecnologici, soggetti che riconoscono un valore sociale al trasferimento di innovazione. Tuttavia, al fianco di questi soggetti, si impongono gli intermediari tecnologici privati, una tipologia di attori della mediazione che si propone di fare business anche indipendentemente dagli incentivi pubblici. Tra questi emergono strutture quali InnoCentive e OceanTomo, che si rifanno al modello dell Open Innovation, ma anche consulenti free lance, tra i quali si può efficacemente collocare l Innovation Transfer Consultant. Ripercorrendo l evoluzione dei modelli di sviluppo, una posizione di rilievo la riveste il modello dell Innovazione Aperta (Open Innovation), che sostituisce il tradizionale processo di sviluppo sequenziale con un processo di scambio, in cui l azienda acquisisce in licenza idee e tecnologie dall esterno e si rende disponibile a cedere il proprio know how, con un netto vantaggio in termini di costi di sviluppo dell Innovazione stessa. Presupposto per l azione di mediazione nel trasferimento di Innovazione è sicuramente la possibilità di avvalersi di competenze professionali diverse (tecniche, legali, finanziarie etc.), al fine di indirizzare l azienda a sviluppare correttamente il modello di business individuato. 68

Il trasferimento di Innovazione in Impresa: gli attori della mediazione Il Trasferimento Tecnologico Università/ Imprese: Modelli e Professionalità per innovare e far crescere il Sistema-Paese Prof. Roberto Parente Docente di Management dell Innovazione e di Creazione e Gestione dell Impresa Innovativa Facoltà di Economia - Salerno LE FONTI DELL INNOVAZIONE L innovazione può scaturire da molte fonti diverse e dipende dalle relazioni e dai collegamenti che si stabiliscono tra di esse. 69

DALLA RICERCA DI BASE ALL INNOVAZIONE UNIVERSITA IMPRESE RICERCA DI BASE RICERCA APPLICATA INNOVAZIONE COMPETITIVA PRODOTTI/SERVIZI INNOVATIVI SISTEMI OPERATIVI E DI MKG ADEGUATI PER IMPORLI SUL MERCATO RISORSE FINANZIARIE DISPONIBILITA QUALI/QUANTITATIVA PRINCIPALI FASI INTERMEDIE FOCALIZZAZIONE DI BUSINESS PROTOTIPAZIONE SCALING UP INGEGNERIZZAZIONE PROCESSO PRODUTTIVO CONFIGURAZIONE PRODOTTO/GAMMA DI PRODOTTI 70

UN ESEMPIO DI CATENA DELL INNOVAZIONE Accordi con Azienda Farmaceutica/ Spin Off off + Gruppo di ricerca Spin Off Azienda Farnaceutica Sintesi Proteina BAG3 Progettazione dei Reagenti Validazione Tecnica dei reagenti Sviluppo pre-clinico Sviluppo clinico Lancio del Farmaco sul mercato Brevetto con estensione internazionale Reagenti BAG3 specifci Prodotto Farmaco BAG3 specifco pronto BAG3 specifco per Trial clinici Società Biochemicals Società Biotech 1 Società Biotech 2 Centri di ricerca pubblici e privati GLI ELEMENTI DI COLLEGAMENTO NELLA CATENA DEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO Interfacce dell innovazione tra impresa e ricerca : INCUBATORI INNOVATIVI PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI I.L.O. CLUSTER TECNOLOGICI INTERMEDIARI TECNOLOGICI PRIVATI 71

GLI INCUBATORI L incubatore d impresa indica una struttura fisica adibita ad ospitare temporaneamente le nuove imprese, offrendo loro a condizioni agevolate, locali, servizi e in generale un supporto al primo sviluppo aziendale. IL RUOLO DEGLI INCUBATORI Diminuire la mortalita delle neo-imprese Aumentare il numero delle iniziative Accelerare lo sviluppo LE TIPOLOGIE DI INCUBATORI Incubatori locali (Rete Investitalia) Incubatori accademici (I3P) Incubatori di grandi imprese (Zambon) Incubatori di investitori privati (Hfarm) 72

DOVE SONO I PARCHI SCIENTIFICI E TECNOLOGICI -Concentrazioni territoriali comprendenti aree contigue in cui si svolgono attività correlate alla tecnologia, come ricerca, sviluppo, produzione prototipale ed altri servizi di supporto diretto (APSTI, 1993) - promuovono, sviluppano e quindi coordinano la ricerca e l'innovazione in ambiti territoriali determinati. Sono costituiti in forma di consorzio, società consortile o società per azioni, con partecipazione maggioritaria di privati. Ne fanno parte Istituti di istruzione universitaria, enti pubblici e privati, centri di ricerca pubblici e privati, imprese - Si tratta di strutture all interno delle quali possono convivere a stretto contatto differenti organismi i quali collaborano con modalità diverse con lo scopo di commercializzare nuovi prodotti e fornire nuovi servizi 73

R&S Training Brokeraggio tecnologico Marketing Consulenza di vario genere Trasferimento tecnologico Incubazione I SERVIZI EROGATI IL RUOLO DEI PST I parchi scientifici e tecnologici assolvono ad una duplice funzione fungendo da: Centri di attrazione e creazione di nuove imprese innovative: grazie alla vicinanza geografica e ai contatti formali ed operativi con altri centri quali le università Catalizzatori di attivita innovative e del trasferimento tecnologico: grazie all importanza attribuita alla prossimità fisica e la loro organizzazione interna reticolare I PST IN ITALIA 74

I SETTORI DI RIFERIMENTO I DISTRETTI TECNOLOGICI I DT si configurano come aree geografiche delimitate caratterizzate dalla presenza di Università che hanno sviluppato una ricerca di eccellenza in determinati ambiti scientifici; grandi imprese high-tech che hanno localizzato sul territorio attività knowledge-based; un tessuto di piccole e medie imprese capaci di applicare e sviluppare innovazione tecnologica. La disponibilità di risorse umane qualificate, lo spiccato spirito imprenditoriale e l elevato tasso di natalità di imprese spin-off della ricerca pubblica, nonché la disponibilità di strumenti di finanza innovativa adatti ad iniziative ad alto contenuto tecnologico completano il quadro dei fattori che contribuiscono a qualificare la vitalità di un DT (Piccaluga, 2004). 14 75

LA POLITICA DEL MIUR Il MIUR con la predisposizione delle Linee Guida per la Politica Scientifica e Tecnologica nell aprile del 2002 e successivamente con il Programma Nazionale della Ricerca 2005-2007, ha attribuito priorità e stanziato ingenti risorse finanziarie a favore degli interventi finalizzati alla creazione di DT, attraverso la realizzazione di Protocolli d Intesa ed Accordi di Programma che coinvolgessero Regioni, Enti locali, Università, Centri di Ricerca, Istituzioni finanziarie ed Imprese del territorio. Secondo lo schema normativo, la Regione ha la facoltà esclusiva di proposta del progetto per la creazione di un DT in risposta ai bandi di finanziamento del MIUR. 15 LE CONDIZIONI PER LO SVILUPPO DI UN CLUSTER TECNOLOGICO: IL MODELLO DELLA TRIPLA ELICA UNIVERSITA GOVERNO FINANZA ED INDUSTRIA 76

I DISTRETTI TECNOLOGICI IN ITALIA DISTRETTI TECNOLOGICI STATO DELLA PROGRAMMAZIONE RISORSE PUBBLICHE STANZIATE Torino Wireless (Piemonte) Accordo di Programma/ Maggio 2003 52,5 milioni di Euro Veneto Nanotech (Veneto) Accordo di Programma/ Marzo 2004 41,8 milioni di Euro Distretto ICT (Lombardia) Accordo di Programma/ Luglio 2004 23,9 milioni di Euro Distretto sui materiali avanzati (Lombardia) Accordo di Programma/ Luglio 2004 39,9 milioni di Euro Distretto sulle biotecnologie (Lombardia) Accordo di Programma/ Marzo 2004 26 milioni di Euro Distretto sulla biomedicina molecolare (Friuli Venezia Giulia) Accordo di Programma/ Ottobre 2004 36,4 milioni di Euro Distretto sui sistemi intelligenti integrati (Liguria) Protocollo d Intesa/ Febbraio 2004 44,4 milioni di Euro Distretto Hi-Mech (meccanica avanzata) (Emilia Romagna) Accordo di Programma/ Maggio 2004 50 milioni di Euro Distretto su ICT e security (Toscana) Protocollo d Intesa/ Dicembre 2005 - Distretto sull edilizia sostenibile (Umbria) Protocollo d Intesa/ Febbraio 2006 - Distretto sull aerospazio (Lazio) Accordo di Programma/ Giugno 2004 60 milioni di Euro Distretto su sicurezza e qualità degli alimenti (Abruzzo) In fase di costituzione - Distretto sull agro-industria (Molise) In fase di costituzione - IMAST (Distretto su materiali polimerici, compositi e strutture) (Campania) Accordo di Programma/ Marzo 2005 50,4 milioni di Euro Distretto sull agro-industria (Puglia) Accordo di Programma Quadro/ Aprile 2005 13 milioni di Euro Distretto sulla meccatronica (Puglia) Accordo di Programma Quadro/ Aprile 2005 11,9 milioni di Euro Distretto hi-tech (Puglia) Accordo di Programma Quadro/ Aprile 2005 28 milioni di Euro Distretto sulle tecnologie innovative per la tutela dei rischi idrogeologici e sismici (Basilicata) In fase di costituzione - Distretto su logistica e trasformazione (Calabria) Accordo di Programma Quadro/ Agosto 2005 17,8 milioni di Euro Distretto per il restauro dei beni culturali (Calabria) Accordo di Programma Quadro/ Agosto 2005 11,4 milioni di Euro Distretto sulla biomedicina e le tecnologie per la salute (Sardegna) Accordo di Programma Quadro/Maggio 2005 33,9 milioni di Euro Distretto sui micro e nanosistemi (Etna Valley) (Sicilia) Accordo di Programma Quadro/ Giugno 2005 10,6 milioni di Euro Distretto su agro-bio e pesca eco-compatibile (Sicilia) Accordo di Programma Quadro/ Giugno 2005 41,1 milioni di Euro Distretto su trasporti navali, commerciali e da diporto (Sicilia) Accordo di Programma Quadro/ Giugno 2005 8 milioni di Euro Distretto sulle tecnologie per l edilizia sostenibile (Trentino Alto Adige) In fase di costituzione - Fonte; MIUR (2006) 17 LA GEOGRAFIA DEI DISTRETTI IN ITALIA 18 77

INTERMEDIARI TECNOLOGICI PRIVATI. Dal Consulente Free Lance a Innocentive/Oceantomo ed altri L EVOLUZIONE DEI MODELLI DI SVILUPPO MODELLO PROTO IMPRENDITORIALE MODELLO FORDISTA MODELLO DISTRETTUALE TRADIZIONALE MODELLO TECHNOLOGY - BASED inizi 900 fino a anni 60 70 anni 80 90 anni 2000 TIPOLOGIA DI INNOVAZIONE - INVENZIONE - INNOVAZIONE DI PROCESSO - INNOVAZIONE PRODOTTO - INNOVAZIONE RESEARCH-BASED FORME ORGANIZZATIVE PREVALENTI - IMPRESA PIONERISTICA - GRANDE IMPRESA - PICCOLE E MEDIE IMPRESE - NUOVE IMPRESE INNOVATIVE OBIETTIVI STRATEGICI DELLE IMPRESE - SVILUPPO PRODOTTO - STANDARDIZZAZIONE DEL PRODOTTO E VANTAGGIO COMPETITIVO DI COSTO - SPECIALIZZAZIONE, FLESSIBILITÀ E DIVISIONE DEL LAVORO - TRASFERIMENTO TECNOLOGICO LOCALIZZAZIONI PRIVILEGIATE - CASUALE - GRANDE CITTÀ - DISTRETTO INDUSTRIALE - PICCOLI / MEDI CENTRI - SISTEMI REGIONALI E LOCALI INNOVATIVI MERCATI DI MASSA SEGMENTAZIONE DEI MERCATI, VARIABILITÀ ED IMPREVEDIBILITÀ DELLA DOMANDA NUOVE TECNOLOGIE, GLOBALIZZAZIONE DEI MERCATI, VANTAGGIO DI COSTO DEI PAESI EMERGENTI 78

I NUOVI PROCESSI DI SVILUPPO SEQUENZIALI E PARALLELI E DECENTRATI Fino alla metà degli anni novanta, la maggior parte delle imprese adottava processi di sviluppo sequenziali; oggi, processi simultanei (o a fasi parallele) I processi simultanei abbreviano i tempi di sviluppo e consentono un maggiore coordinamento tra le fasi OUTSOURCING I processi decentrati consentono ai produttori di focalizzarsi sulle core competence. IL MODELLO DELL INNOVAZIONE APERTA: OPPORTUNITA PER GLI OPERATORI DEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO Innovazione Aperta Èpossibile sostenere il processo innovativo solo acquisendo o prendendo in licenza idee e tecnologie dall esterno oltre che sviluppando e utilizzando le proprie 0 Modello di business dell Innovazione Aperta Ricavi Costi Ricavi derivati dal proprio mercato Costi di sviluppo interno MODELLO CHIUSO Vendita/ dismissione Spin-off Concessione in licenza Ricavi derivati dal proprio mercato Costi di sviluppo interno MODELLO DI BUSINESS DELL INNOVAZIONE APERTA Nuovi ricavi Risparmi di costi e di tempo derivanti dallo sfruttamento dello sviluppo interno I vari flussi di ricavo fanno rendere di più l innovazione. I costi di sviluppo dell innovazione stessa vengono ridotti dal maggior uso delle tecnologie esterne al processo di R&S dell azienda, facendo risparmiare tempo e denaro Il risultato del modello è che l innovazione torna ad essere un attività economicamente attraente, anche in un mondodi cicli di vita più brevi 79

La ricerca di tecnologie esterne da usare nel proprio business è un lavoro complesso che richiede nuovi processi organizzativi Gli intermediari dell innovazione possono aiutare le aziende nella ricerca di tecnologie sul mercato, così che esse possano tentare la strada di una ricerca esterna prima di investire ingenti risorse nel ridisegno dei processi interni Ogni intermediario si diversifica nel suo approccio alla gestione dei problemi di identità, della contaminazione e del reperimento di fonti idee e tecnologie Una volta individuate idee ed opportunità esterne, c è però un altro lavoro che bisogna fare: il modello di business deve aprirsi per dare spazio a nuove opportunità Molte aziende stanno sviluppando modelli di business in grado di sfruttare al meglio il contesto dell innovazione aperta PROFESSIONALS NEL TRASFERIMENTO TECNOLOGICO -STUDI LEGALI PER LE PROCEDURE BREVETTUALI E PER LA CONTRATTUALISTICA NELLE OPERAZIONI DI CESSIONE/UTILIZZO DELLA PROPRIETA INTELLETUALE -SOCIETA FINANZIARIE FOCALIZZATE SULLE START UP TECNOLOGICHE E SULLA VALORIZZAZIONE DELLA PROPRIETA INTELLETTUALE -CERTIFICAZIONI E SUPPORTI SPECIFICI NELLO SVILUPPO DI NUOVI PRODOTTI/PROCESSI -(NON ULTIMO ) IMPEGNO IMPRENDITORIALE DIRETTO. 80

INTERMEDIARI DELL INNOVAZIONE E LE LORO FUNZIONI INTERMEDIARIO FOCUS FUNZIONE PRIMARIA InnoCentive Portale di scambio online Mercato virtuale per il trasferimento di tecnologie/agente NineSigma Ricerca di proposte via e-mail Agente Big Idea Group Sviluppatore di concetti Agente/cosviluppatore InnovationXchange Comunità di innovazione Broker Shanghai Silicon IP Exchange Archivio di brevetti nel campo dei semiconduttori Broker Ocean Tomo Merchant bank della PI Market maker 81