Associazione Studentesca Ingegneria Cesena



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Associazione Studentesca Ingegneria Cesena AStiCe è un associazione studentesca laica, apolitica e senza fine di lucro, che nasce e sopravvive grazie alla volontà e all impegno degli studenti. L associazione, oltre a questa rivista, si impegna a fornire tutta una serie di importanti servizi fra i quali: - Servizio fotocopie a basso prezzo - Dispense, esami degli anni passati ed esercizi disponibili per le fotocopie - Convenzioni con locali di Cesena per poter usufruire di prezzi ridotti - Organizzazione di feste, eventi sportivi etc. Chiunque può entrare a far parte di AStI- Ce, come socio, attivista o membro del consiglio direttivo. Per contattarci: c/o Seconda Facolta di Ingegneria, Universita di Bologna Via Genova, 181 47023 Cesena (FC) Sito Internet: www.astice.org Direttore: Danilo Pianini Vicedirettore: Alessandro Casali Collaboratori: Antonello Caggiano, Luigi Caiffa, Damiano Glielmi, Gaetano Leogrande, Federico Lettieri, Jessica Medri di Danilo Pianini È passato oltre un anno dalla prima uscita di questa rivista, tempo durante il quale sono stati preparati gli articoli che potete vedere pubblicati in questo numero. La scelta è stata quella di proseguire come abbiamo iniziato, mantenendo gli argomenti trattati su queste pagine di un certo spessore ed interesse, avvalendoci quindi dell esperienza messa a frutto da coloro che, freschi laureati, hanno avuto modo di confrontarsi recentemente con le realtà avanzate nell ambito dell ingegneria. Prosegue come promesso la stretta collaborazione con CeSeNA (Cesena Security Network Application), mentre non è stato possibile avviare quella con il CeLIG (Cesena Lego Interest Group), principalmente a causa dei problemi di natura organizzativa che quest ultimo sta attraversando. In copertina ho scelto questa volta una frase di Charles Babbage, matematico e filosofo britannico che per primo intuì la possibilità di creare una macchina calcolatrice programmabile nella prima metà del Diciannovesimo secolo. Non si limitò al solo intuirne la possibilità costruttiva, ma si spinse oltre, progettando due tipi di calcolatori program-

mabili, la macchina differenziale e la macchina analitica. La prima venne ideata e progettata allo scopo di creare tabelle di equazioni polinomiali utilizzando il metodo numerico delle differenze. La seconda, ben più ambiziosa, doveva essere programmabile per eseguire qualunque genere di calcolo. Entrambe le macchine, non esistendo al tempo una sufficiente conoscenza dell elettricità né, tanto meno, la possibilità di sfruttare la tecnologia elettronica, furono progettate per funzionare meccanicamente. La macchina analitica prevedeva anche l uso di una tecnologia prima impiegata nel solo ambito tessile: quella delle schede perforate, che sarebbero poi rimaste in voga agli albori della storia dei computer. Alla progettazione non seguì però una realizzazione pratica: la prima macchina venne finanziata, ma si incontrarono ostacoli di tipo tecnologico. In particolare, non vi erano ingranaggi di qualità sufficiente a garantire vibrazioni sufficientemente ridotte. A questo si aggiunge il fatto che l ideatore cambiò continuamente idea circa il progetto. Dalle 1500 sterline inizialmente stanziate, si spesero infine 17000 sterline senza peraltro raggiungere alcun risultato soddisfacente. La seconda delle sue macchine non incontrò miglior fortuna, il progetto anche qui incontrò difficoltà realizzative di tipo tecnico, alle qua- li si aggiunse un conflitto con i meccanici al lavoro, che utilizzarono alcuni dei componenti come merce di scambio per ottenere vantaggi in una disputa sindacale in corso. Ai problemi di ordine meccanico e sociale si aggiunsero poi quelli economici, con la sempre maggior difficoltà di reperire risorse finanziarie. Fu così che la futuristica visione di Babbage vide la luce solo nei fogli dei progetti. Piccola consolazione più essere il fatto che, nel 1991, una macchina differenziale fu effettivamente costruita a partire dai progetti originali ed utilizzando la tecnologia del Diciannovesimo secolo. La macchina risultò funzionante, a riprova del fatto che, se gli sforzi fossero stati compiuti, tale macchinario a- vrebbe potuto esser messo in funzione. Immaginare a posteriori quale potrebbe essere stato l impatto di una simile macchina nella seconda metà del 1800 è difficile da immaginare, ci hanno provato William Gibson e Bruce Sterling nel loro romanzo la macchina della realtà, annoverato fra le opere considerate ispiratrici del termine steampunk, dove ipotizzano un passato alternativo nel quale la macchina è stata effettivamente completata ed è funzionante. Non si tratta certo di una trattazione di valore scientifico, ma spesso la fantasia e la capacità di immaginare ed anticipare il futuro possono risultare elementi cardine nella realizzazione di scenari avanguardistici. Danilo Pianini

a cura di Antonello Caggiano! a cura di Tommaso Maggioli PAG. 6 PAG. 10 " a cura di Rachele Ruggeri # $ a cura di Matteo Facciani PAG. 16 PAG. 24

& ' ( $% a cura di Carlotta Sapignoli a cura di Marco Frison PAG. 30 PAG. 36 $ % a cura degli articolisti e del direttore PAG. 47 Il punto sulla vita universitaria di Cesena a cura di Alessandro Casali PAG. 42

di Antonello Caggiano La motivazione che mi ha portato a scrivere una tesi su i Sistemi di Supporto alle Decisioni, scaturisce dall interesse personale che ho avuto nello studiare la materia base di questo elaborato: la ricerca operativa. Nella tesi è stato esaminato il comportamento di una città in seguito ad una grande trasformazione urbana. Sono state studiate le conseguenze (positive e negative) che questa trasformazione comporterà in diversi campi (traffico, inquinamento, immobili). Sono stati menzionati i principi fondamentali dell economia urbana e la teoria della rendita per quanto riguarda l utilizzo del suolo. L obiettivo è stato di progettare un tool in grado di aiutare il progettista in ambito di valutazione di impatto ambientale. Per l elaborazione dei dati è stato principalmente utilizzato uno strumento potente e semplice da usare che consente di accedere dalla propria scrivania alle informazioni geografiche e di organizzare geograficamente i propri dati: ArcView GIS. Ciascun utente ha così la possibilità di visualizzare, esplorare, interrogare e analizzare i dati spazialmente; può essere utilizzato da chiunque voglia elaborare geograficamente dati spaziali. Il lavoro è stato svolto presso GECOSistema Srl Cesena (www.gecosistema.it).

Le trasformazioni urbane comportano effetti di breve, medio e ampio raggio sul territorio, in particolare rispetto al traffico, alle modificazioni al commercio, alle modificazioni ai valori del mercato immobiliare e alle modificazioni al mercato del lavoro. Tutti questi effetti dovrebbero essere oggetto delle valutazioni di impatto delle trasformazioni urbane (valutazioni di impatto ambientale VIA, e più recentemente valutazione ambientale strategica VAS). Appare di una cerca utilità sviluppare sistemi di supporto alle decisioni (decision support system DSS) capaci di valutare i diversi aspetti del problema. Per costruire un DSS sulle trasformazioni urbane c è bisogno di un analisi profondamente interdisciplinare ed inoltre della possibilità di sviluppo di modelli di previsione estremamente dettagliati ma molto costosi e non sempre applicabili. Di maggiore interesse è lo sviluppo di modelli semplici che hanno lo scopo di evidenziare i trend dei fenomeni e l importanza relativa di ciascuno in termini quali quantitativi e far collaborare professionalità molto diverse, riconducendole a un linguaggio comune. Si ritiene che i sistemi informativi geografici, con le loro potenzialità di calcolo su mappe, insieme alle tecniche di analisi multi criterio oggi disponibili, forniscano un ambiente idoneo per tale processo interdisciplinare, come si vuole mostrare nell esempio che segue. Si è considerato in via del tutto ipotetica, il caso di un nuovo centro commerciale resi-

rumore, incremento di emissioni e concentrazione di inquinanti, ricaduta sull occupazione, ricaduta sul mercato immobiliare). denziale a Cesena (FC). Scopo delle valutazioni è fornire un esempio di calcolo: i risultati hanno un importante valore illustrativo. Ulteriori approfondimento consentirebbero un corretto uso del DSS reale. Si ritiene che l esempio proposto sia rappresentativo delle potenzialità pratiche dell approccio. Gli aspetti da valutare sono: modificazioni al commercio (sottrazione di clienti per spesa sotto casa, sottrazione di clienti per spesa shopping e spesa riserva settimanale ); flussi attesi per spostamenti casa lavoro e per acquisti (incremento dei flussi di traffico); esternalità (incremento di Per quanto riguarda la caratterizzazione del territorio sono stati utilizzati CTR 1:5000 per la realizzazione delle mappe; PRG per la localizzazione delle aree produttive e dati vettoriali RER per i tracciati stradali. Per quanto riguarda invece i dati socioeconomici abbiamo: atlante della competitività delle province con percentuali di occupazione medie provinciali; localizzazione dei supermercati significativi sul territorio; dati ISTAT (sezioni censimento 1991) per la provincia di Forlì-Cesena: dato cartografico e tabulare.

Sono stati calcolati i diversi indicatori che ci consentiranno poi di raggiungere il nostro scopo primario. Nelle modificazioni al commercio è stato calcolato un indicatore per i clienti che effettuano la spesa sotto casa e quelli invece che effettuano saltuariamente lo shopping. Nella ricaduta sull occupazione l obiettivo è stato di calcolare la stima della quota di disoccupati che trova impiego nel nuovo supermercato. Nella ricaduta sul mercato immobiliare è stato calcolato un indicatore considerando la vicinanza delle case a centri/servizi e il tempo da percorrere per raggiungerli. Per il cacolo dei tre flussi di spostamento (flussi attesi per spostamenti casa lavoro e acquisti) è stato utilizzato un algoritmo del tipo flow to points appositamente sviluppato da GECOSistema Srl. Per l incremento di rumore inquinamento esistono numerosi modelli che legano flussi di traffico e livello di rumore. Sono state fatte delle ipotesi di relazione fra livello medio energetico e parametri di traffico urbano; le emissioni sono state considerate linearmente dipendenti dall intensità dei flussi. Molto importante si è rivelato l utilizzo del Modello Caline 4 per la dispersione in atmosfera: modello per la simulazione di inquinamento di CO in prossimità di strade. Una trasformazione urbana ha quindi bisogno di una valutazione multi criteriale di: sottrazione clienti, valore immobili; inquinamento da rumore; inquinamento atmosferico; indotto (occupazione). Possibili progetti futuri: Developing an Open -WebGIS infrastructure for environmental data. L'obiettivo è quello di sviluppare una piattaforma GIS per l'organizzazione e la pubblicazione su WEB di dati di tipo ambientale, utilizzando le tecnologie Open- Source, in collaborazione con alice LAB. Antonello Caggiano

! di Tommaso Maggioli Gli studi operanti nel settore dell IT hanno spesso riguardato la ricerca e l analisi degli elementi che influiscono sulla qualità del software. Dalla complessa schiera di fattori ritenuti rilevanti per ottenere validi risultati in termini di qualità di un processo di produzione, l interpretazione del Software Engineering Institute ne fa emergere tre: la componente organizzativa, l apporto tecnologico, il fattore umano. In questo contesto si considera la componente organizzativa, facendo riferimento alla tipologia di assetto societario e operativo, nella sua gerarchia di incarichi e complessità di relazioni. Il fine ultimo è altresì quello di proporre una struttura organizzativa cooperativa che si adatti alle necessità dello sviluppo del software e in generale a quelle della Build Knowledge Area. Il percorso che ora si intende brevemente illustrare per spiegare come si è giunti alla produzione di questo nuovo modello organizzativo/societario, può essere logicamente suddiviso in tre parti. Nella prima parte si intendono introdurre il concetto di qualità nella produzione del software e misure e tecniche scientifiche per il migliora- mento di questa qualità. Nella seconda parte, si vogliono considerare due forme organizzative apparentemente distanti: il modello societario cooperativo e la forma produttiva Open Source. Il modello cooperativo verrà sinteticamente illustrato in tutte le sue forme (pure e ibride, di successo e nuove). Infine, nella terza parte, si cercherà di utilizzare le forme organizzative e le tecniche di misurazione illustrate in precedenza, inserendole in un nuovo modello di produzione che ne sfrutti i rispettivi vantaggi. Si cercherà poi di fornire un breve confronto tra il modello sviluppato e una organizzazione di successo con finalità analoghe. Infine si illustreranno le conclusioni prodotte e i possibili sviluppi futuri. Risulta piuttosto difficile trovare una interpretazione generale del concetto di qualità nel settore dell IT. Tra gli strumenti per la valutazione della qualità in ambito informatico, particolare rilevanza sembra abbiano acquisito le Metriche del software. Esse rappresentano una contestualizzazione al campo informatico del tentativo di misurazione di parametri scientifici di cui l ingegneria fa uso da tempo. Oggi giorno un punto di riferimento importante per

queste tecniche è rappresentato dalla ISO 9126 che suddivide le metriche in misure di processo e di prodotto. Le metriche di prodotto, sembrano inseribili in metriche interne e esterne dove queste ultime riguardano per lo più attributi di qualità. Tra tali attributi particolare valore è assegnato all affidabilità in termini di densità di difetti. In questo sottocampo particolare successo è stato ottenuto dalla misurazione dei difetti per KLoC. A causa di alcune problematiche intrinseche di questa tecnica delle KLoC, ora viene attribuito maggiore valore alla misurazione dei difetti tramite l utilizzo dei Function Point. Il calcolo dei Function Point non viene utilizzato solo per valutare la affidabilità (e quindi qualità) dei prodotti ma anche per misurarne il grado di complessità. Essa è una tecnica che obbliga chi la applica a considerare la dimensione funzionale percepita dagli utenti. Il dominio applicativo considerato viene ad essere valutato sotto forma di nuovi aggregati quali file logici e processi elementari. Entrambi sono visti come particolari tipi di funzioni individuate dall utilizzatore e scollegate dalla loro concretizzazione in termini di linguaggio di programmazione. Esistono tecniche per la valutazione dei FP in ogni step della produzione ma se ne consiglia l utilizzo soprattutto nelle prime fasi di sviluppo. Particolarmente utili risultano gli strumenti che automatizzano e semplificano questo conteggio, come quello recentemente sviluppato all università di Roma Tor Vergata, detto URMTV-UPAAC, che consente la valutazione automatica dei Function Point per quasi tutti i diagrammi UML. Tra le metriche di processo, lo standard odierno è rappresentato dal framework CMM-I. Esso è uno strumento che viene utilizzato sia per valutare la qualità di un certo processo produttivo, che per adottare accorgimenti atti a migliorare questo livello di qualità. Il CMM-I si pone come alternativa alla ISO 9001 per la certificazione del sistema di gestione aziendale. Questo framework sta ottenendo un vasto successo mondiale e anche Siemens lo sta adottando pesantemente riscontrando vantaggi in diversi settori e in particolare nella riduzione dei costi di produzione e in un aumento della predicibilità degli stessi. Il CMM-I può servire per valutare e migliorare un processo, stimandone le Process Area e le Capability con una rappresentazione continua, oppure può essere applicato all intera organizzazione valutandone la Maturity tramite una rappresentazione organizzata predefinita. La sua implementazione prevede la scelta di due gruppi all interno dell organizzazione: il Senior Management e lo Stakeholder Group.

Vediamo quindi sinteticamente alcune caratteristiche del modello societario cooperativo. Esso è nato più di 150 anni fa in Inghilterra con lo scopo di migliorare i salari e le condizioni familiari e sociali dei suoi soci. Le finalità che ne hanno accompagnato la nascita si sono evolute negli anni e tuttora assumono la forma dei 7 principi illustrati nel 1995 dalla International Cooperative Alliance. Essi mostrano una forma di adesione libera e volontaria, definiscono i soci come i veri proprietari della cooperativa, vietano la presenza di accordi che possano limitare l autonomia della coop. Inoltre i suddetti 7 principi afferma che ogni socio deve essere educato e formato in ambito cooperativo, i vantaggi di questo modello devono essere pubblicizzati, è risulta di fondamentale importanza la cooperazione tra le cooperative e verso la comunità. In Italia le società cooperative sono definite come società (impresa di persone fisiche e giuridiche) a capitale variabile con scopo mutualistico (articolo 2511 cc). Va detto che con scopo mutualistico si sottolinea il concetto che i soci delle coop devono poter instaurare un rapporto proficuo con la Coop stessa.

I due organi principali delle società cooperative sono il Consiglio di Amministrazione e l Assemblea Generale dei Soci. L Assemblea Generale dei Soci rappresenta il momento societario che distingue le coop dalle altre tipologie organizzative, in queste riunioni i soci discutono democraticamente e secondo il principio del voto capitario ( una testa, un voto ) prendono le decisioni strategiche che la coop dovrà sostenere. Il CDA è l organo più rilevante nella coop ma è eletto dall Assemblea dei Soci e a questa deve sottostare illustrandone il bilancio e gli altri atti amministrativi che dai soci verranno valutati e votati. L idea di fondo sulla quale si fonda questa forma societarie è che quella che ai soci spetti sia la proprietà che il controllo della cooperativa. La recente riforma del diritto societario ha introdotto nuovi soggetti e maggiori libertà nel panorama delle società cooperative. Grazie a questa riforma è oggi possibile superare il limite del voto capitario e anche estendere la partecipazione a soggetti non soci. La riforma delle Coop e SPA ha introdotto i nuovi sistemi Monistico e Dualistico da affiancare a quello tradizionale. I cambiamenti introdotti da questi nuovi modelli di governance hanno sostanzialmente ridotto i poteri delle assemblee dei soci, incrementando il potere degli amministratori. Tuttora non vi sono applicazioni di rilievo dei due modelli anche se l Unione Europea ne sta sostenendo l uso nella forma della Società Cooperativa Europea (SCE). In Italia il modello cooperativo classico ha riscontrato una fortissima applicazione, specialmente nella regione Emilia- Romagna. Per il suo grande peso, il governo italiano ha dotato questo modello societario, di vantaggi fiscali e di specifiche politiche di sostegno per lo Start Up. Tale situazione non è presente all estero, e l UE risulta essere molto critica su queste variegate forme di vantaggi. Va aggiunto che, in questo panorama nazionale fiorente, il settore delle cooperative attive nell IT è ancora piuttosto limitato ma sta dimostrando un discreto tasso di crescita. Vediamo ora brevissimamente alcune caratteristiche del modello organizzativo Open Source (OS) mostrando perché lo si è preso in considerazione e analizzando un esempio di comunità OS di successo. Le metriche esterne di prodotto precedentemente citate, mostrano come i software OS!"#$% hanno spesso una qualità superiore di quelli commerciali. Infatti guardando i risultati del confronto sulla base di queste metriche tra il web server Apache e quattro prodotti commerciali, la comunità Apache ha individuato molte più difettosità nel proprio web server e questo ha fatto si che tale web server fosse costantemente modificato/migliorato e che oggi sia diventato il più usato. Nel considerare la produzione OS si devono analizzare gli elementi che influenzano la partecipazione volontaria, spesso maggioritaria in queste comunità. In particolare in un tale contesto assumono rilevanza la gratificazione e la libertà di scelta a discapito di ideali commerciali quali la logica del profitto e la pianificazione puntuale delle attività. Le tipologie di business maggiormente adottate in queste comunità variano dai servizi di assistenza a quelli di formazione, dalle attività di distribuzione, alle personalizzazioni delle versioni. Per quanto la ricerca informatica mondiale

indaghi già da diversi anni sulle cause del successo di taluni software OS e sui modi con cui le comunità contribuiscano allo sviluppo di questi prodotti, è parere comune che ancora oggi non si sia giunti a trovare un metodo per riuscire a replicare le dinamiche di queste aggregazioni sociali. Partendo dalle ultime e più complete analisi proposte per questo contesto di produzione del software e basandosi anche sui primi tentativi di applicazione di questo modello in un contesto diverso da quello di partenza, si è sviluppata una proposta di applicazione del modello cooperativo per la produzione del software OS e non. Quanto sviluppato cerca di estrapolare gli elementi di maggior valenza del recentissimo tentativo di The Cooperative Way di sviluppare uno Spin Off ICT basato sul modello cooperativo e su quello OS. La struttura proposta è quella di una cooperativa tradizionale operante nella produzione di software che mantiene e viene sostenuta da una grande comunità OS C-mode. Democrazia e voto capitario mostrano un alto grado di affinità tra le due realtà. Il target di tipologia di comunità OS dovrebbe fornire forti esternalità di rete dirette e indirette. & L organizzazione della applicazione cooperativa proposta si fonda su una specializzazione della struttura tradizionale, puntualizzando nuove figure socie tipiche delle produzione del software e aggiungendo la figura dei non soci specificandone le due concretizzazioni nelle forme di Membri e Utenti per un gestione multilivello dei contributi volontari. Il modello illustrato propone un nuovo organo collegiale da affiancare al CDA, detto Gruppo Coordinatore atto a mantenere e modellare i contributi liberi della comunità a sostegno del progetto. Il Gruppo Coordinatore, seguendo le indicazioni della Analisi dei Function Point (FPA), si occuperà pertanto di una serie di attività di gestione tra cui il reindirizzamento del reputational game, la semplificazione del problema della scelta del problema e il mantenimento della modularità del prodotto sviluppato. Grazie alla sua visione strategica, questo Gruppo Coordinatore dovrà impegnarsi nella inizializzazione del CMM-I nell organizzazione, selezionando il Senior Managment. La applicazione proposta è corredata di una serie di indicazioni sulla migliore gestione degli spazi e degli strumenti da associare ad ogni contributore. Inoltre vengono proposte indicazioni statuarie per la realizzazione delle Assemblee Generali dei Soci, per la valorizzazione di ogni forma di attività e per consentire una evoluzione graduale e completa nell organizzazione a quei soggetti che dimostrano capacità e interesse nel progetto. In particolare viene analizzata la transizione dalla contribuzione volontaria a quella dipendente e remunerata che nel sistema viene modellata con il passaggio dallo status di Membro a quello di Socio in Formazione. Non sembra possibile consentire alla cooperativa proposta di operare nella sfera economica senza considerare l opinione della comunità. Sembra quindi più giusto scegliere business che siano accettati sia dalla comunità volontaria che dall organizzazione vera e propria. In questo senso sembrano particolarmente adatti i servizi di OutSourcing. Essi permettono la creazione di una pluralità di forme contrattuali, anche a lungo termine, per la fornitura di servizi di assistenza.

La componente tecnologica proposta si rifà a quella utilizzata per le odierne grandi comunità OS: viene quindi consigliato l utilizzo di CMS per gestire facilmente le diverse categorie di membri, WMS come strumenti per il Groupware e CVS, BUGDB come sistemi per la archiviazione delle versioni e dei Bug. Si è considerato come caso di studio la Apache Software Foundation (ASF) cercando di individuare le differenze e a quale costo l applicazione cooperativa proposta potrebbe sostituirvisi. Si sono riscontrate alcune analogie tra le due organizzazioni, in particolare per quanto concerne la struttura dei ruoli, alcuni fondamenti teorici e l infrastruttura tecnologica. Allo stesso tempo, il confronto ha evidenziato differenze sostanziali specialmente negli organi societari, meccanismi decisionali e tipologie di business. Questo caso di studio porta a sostenere che l applicazione proposta sembra avere un processo decisionale più democratico, a costo di una minore efficienza. Possibili sviluppi futuri sembrano orientarsi verso una verifica empirica della sostenibilità di questo costo decisionale e una ripresa di questa nuova applicazione cooperativa in una trattazione più completa soprattutto in termini economici e sociologici. Tommaso Maggioli

" di Rachele Ruggeri In un epoca caratterizzata da traumi ad alta energia sempre più frequenti, da lesioni complesse e multiple non solo dello scheletro ma anche di altri organi ed a p p a r a t i, dall allungamento della vita media della popolazione e quindi dall aumento dei traumi a bassa energia negli anziani,in particolare della regione trocanterica, l esigenza di stabilizzazione celere ed efficace è divenuta quanto mai pressante per ridurre al minimo le complicazioni di ciò che rientra nel termine di malattie da frattura. In modo particolare le fratture dell estremo prossimale del femore sono tra le più frequenti cause di ospedalizzazione per patologia ortopedica nella popolazione mondiale e in mag-! gior numero negli anziani. L aumento dell età media della popolazione, l aumento dell incidenza di questo tipo di frattura e l incertezza della prognosi in termini di invalidità e di mortalità, rendono questa patologia un rilevante problema di sanità pubblica, sia in termini di salute del cittadino, che di costi per la società. Nella figura di questa pagina sono disegnate le tre fratture del terzo prossimale del femore: da sinistra frattura della regione trocanterica, frattura del collo, frattura della testa.

Diverse sono le possibilità di trattamento: si va dalla trazione continua all osteosintesi o dalla completa sostituzione protesica della regione colpita. Nella figura di questa pagina in ordine da sinistra verso destra abbiamo, partendo dall alto: la prima riga rappresenta l evoluzione dei dispositivi extramidollari partendo dalle placche-lame per arrivare al tubo-placca con vite a scivolamento; le altre

due righe mostrano l evoluzione dei dispositivi intramidollari a partire dal chiodo di Ender per arrivare al chiodo Gamma. Con la presente trattazione voglio individuare lo stato dell arte del dispositivo tuboplacca a compressione con vite cefalica a sezione ottagonale (il cui nome commerciale è Octagon â, prodotto da Hit Medica e visibile nella figura di questa pagina), e quindi dimostrare che l Octagon â è sicuro per l uso prescritto. Ho perseguito tale scopo dimostrando l equivalenza dell Octagon â con vari predicate devices, valutando sia l equivalenza clinica (ho verificato che siano utilizzati per le stesse condizioni o intenzione cliniche, nello stesso posto nel corpo, in una popolazione simile, con le performance critiche rilevante simili in merito agli effetti previsti per il loro uso specifico) che quella tecnica (ho verificato che siano utilizzati in condizioni d uso simile, che abbiano schede tecniche e proprietà simili, disegno simile, tecniche operative simile). Ho raccolto dati clinici, ovvero dati in merito alle funzione cliniche di prestazioni e di sicurezza del dispositivo, che possono includere risultati che derivano da indagine clinici o da studi retrospettivi sul dispositivo, informazioni derivate dalla letteratura scientifica e dalla pratica medica. Dati clinici che ho poi analizzato per identificare i vantaggi e gli svantaggi relativi al suo utilizzo, andando a individuare in essi quelli riguardanti sia il periodo di follow-up (ovvero il periodo di valutazione clinica dopo l applicazione del dispositivo oggetto di valutazione in ogni soggetto, durante il quale sono osservati gli effetti del dispositivo), sia quelli concernenti le complicazioni riscontrate durante e dopo il trattamento con il dispositivo. Infine ho raccolto le valutazioni cliniche di utilizzo del prodotto presso i chirurghi, consultandoli per avere eventuali chiarimenti sulla tecnica chirurgica, le probabilità di fallimento dell impianto semmai rilevate negli impianti da loro stessi effettuali e ulteriori informazioni tecniche su eventuali miglioramenti del dispositivo da proporre; questo per avere un riscontro pratico della mia ricerca in modo da concretizzare il mio stu-

dio e poter avere una panoramica completa a 360 dello stato dell arte del mezzo di sintesi. Per predicate device si intende un dispositivo sostanzialmente equivalente a quello che si sta analizzando, anche se questo non significa che i dispositivi devono essere identici. Si considera una sostanziale equivalenza tra due dispositivi l avere analogo materiale; analogo uso prescritto; analoga forma, disegno e caratteristiche meccaniche. In base a quanto appena affermato ho potuto raccogliere circa 80 articoli di cui ne ho eliminati circa 20 poiché in tedesco o polacco, e circa 30 in quanto poco esaustivi, con scarsa bibliografia, molto descrittivi e con pochi riscontri tangibili in senso di percentuali e numero di casi clinici trattati dallo studio discusso nella trattazione. Una volta identificati gli articoli, averli letti studiati, essi sono stati da me classificati seguendo un ordine di importanza decrescente, ed infine da questa cerchia di articoli più o meno estesa (34 articoli riportati in bibliografia), ho ricavato solamente le informazioni più idonee per la valutazione clinica del dispositivo tubo-placca con vite a scivolamento. La valutazione clinica del dispositivo è stata fatta seguendo il Guidelines on medical devices MEDDEV.2.7.1 : Evaluation of clinical data : a guide for manufacturers and notified bodies (40). Il metodo scelto è stato la Literature route basata sulla valutazione dei rischi e dei vantaggi associati all utilizzazione del dispositivo, eseguendo una raccolta di articoli scientifici rilevanti ed una valutazione critica dei risultati riportati in tali articoli. Principalmente si può evidenziare come la tipologia di trattamento da effettuare dipende quindi, sia dal tipo di frattura presentata, sia dalla conoscenza pratica del chirurgo dell impianto e da sue possibili preferenze. In questa trattazione mi soffermo ad analizzare, nella maniera più approfondita possibile, i vari aspetti dell utilizzo della tubo-placca con vite a compressione con base ottagonale, prodotto da Hit Medica, l Octagon â. ' ' % Il dispositivo tubo-placca con vite a compressione con base ottagonale si rifà, nel principio di utilizzo e nella modalità di impianto ad un altro dispositivo detto DHS â (Dynamic Hip Screw), commercializzato dalla Richards, apportando a quest ultimo delle modifiche vantaggiose che hanno fatto si che, il dispositivo da me studiato si affermasse nel campo ortopedico in breve tempo. Il dispositivo di osteosintesi Octagon â è prodotto in acciaio inossidabile AISI 316L E.S.R. ISO 5832-1 e in lega di titanio Ti6AI4V (ISO 5832-3); permette controlli con risonanza magnetica (RM) ed ha una miglior biocompatibilità, consentendo anche un più rapido consolidamento della frattura, se confrontato con altri materiali utilizzati per realizzare dispositivi ortopedici. E disponibile in un ampia gamma di angolazioni che vanno da 120 a 150, ed è commercializzato in confezioni sterili. E caratterizzato da una facilità di allineamento tra placca e vite in quanto sia la vite Lag che il tubo della placca hanno sezioni ottagonali; questo per evitare l insorgere di problemi di allineamento dopo l avvitamento,

così da non trovarsi superiormente o inferiormente costringendo così il chirurgo all aggiustamento mediante ulteriori avvitamento o scivolamento della vite Lag, con conseguenti rischi di snervamento della spongiosa cefalica che ne possono derivare. Nell Octagon â l aggiustamento per ottenere l allineamento tra placca e vite è veramente minimo (45 al massimo, anziché 90 come in altri dispositivi) grazie alle 8 posizioni diverse disponibili tra vite Lag e tubo placca.