PAURA DELL IMBOCCATURA. Un problema di benessere Per il cavallo Per il cavaliere



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Transcript:

PAURA DELL IMBOCCATURA Un problema di benessere Per il cavallo Per il cavaliere

Un morso (qualsiasi morso) causa dolore al cavallo, anche se il cavaliere non ne è consapevole Il dolore ed altre conseguenze fisiopatologiche danno origine nel cavallo a problemi comportamentali più comuni e più gravi di quanto si era precedentemente supposto

Le manifestazioni del dolore causato dal cavallo possono essere classificate in quattro gruppi (paura, fuga, lotta e blocco) Tutte le reazioni precedenti sono varianti della PAURA, e tutte aumentano la probabilità di incidenti sia per il cavallo che per il cavaliere

L'imboccatura è una causa comune di asfissia ( pesantezza del fiato', 'respiro rumoroso', 'soffocamento') e dovrebbe essere sempre preso in considerazione nella diagnosi differenziale della neuropatia laringea ricorrente (emiplegia laringea)

L'imboccatura è una comune causa di molte malattie elencate in passato fra quelle a causa ignota (la sindrome della testa scossa, la dislocazione dorsale del palato molle, l'intrappolamento epiglottico, il collasso della trachea, e il sanguinamento polmonare)

ll'imboccatura è una causa comune di azione di scarsa qualità, di piede incerto, di andatura corta. Poiché riduce l'apporto di ossigeno, i cavalli da corsa, in modo particolare, sono soggetti a affaticabilità prematura, a collasso, a cadute e a fratture ossee degli arti

I primi morsi erano probabilmente fatti di pelle piegata, di legno, di osso, e di corno, ma il metallo fu presto adottato come standard. Purtroppo, il metodo di comunicazione basato sull'imboccatura è sopravvissuto durante l'età del Bronzo, durante l'età del Ferro ed è giunto fino all'età dell'acciaio inossidabile. L'imboccatura a barra semplice è stato seguita dall'imboccatura a barre snodate e barbozzale, la cosiddetta doppia redine o briglia completa, e da un numero senza fine di variazioni sul tema. Poiché un solo morso è stato spesso considerato insufficiente, ne sono frequentemente usati due, come nella doppia redine e in altri esempi. I morsi a leva aumentano esponenzialmente nella bocca la pressione che il cavaliere applica sulle redini. La pressione agisce sull'osso mandibolare, in corrispondenza delle barre della bocca

Sezione trasversale della testa di un cavallo, all'altezza dell'angolo della bocca, con un morso a leva in posizione. Il diagramma è disegnato in scala e la sezione è rappresentata come sarebbe vista dal lettore di fronte al cavallo, mentre guarda direttamente all'interno della sua bocca. Il diagramma è basato su misure prese da un cavallo di dimensioni superiori alla media, tuttavia le barre della bocca distano fra di loro solo 29 mm. Per scopi illustrativi, l'asta del morso è rappresentata a 90 dalla linea delle labbra. In realtà, l'angolo non sarà mai superiore a 45, ma questa discrepanza non influisce sui meccanismi d'azione descritti in seguito.

Il morso illustrato ha una barra di 10 cm, cannoni di 12.5 mm di diametro, un'incisura leggera, e un rapporto due a uno fra una barra di 5 cm e una leva di 10 cm.tenuto conto di come sono fatti i morsi a leva, questo è considerato un morso leggero. La bocca è rappresentata in una posizione leggermente aperta, con le labbra appena socchiuse. In una doppia redine, il filetto si appoggerebbe alle barre dietro al morso, fra questo e il primo molare. Per necessità di chiarezza, è rappresentato uno spazio fra morso e barre, ma nella realtà ci sarebbe contatto diretto sia che la lingua stia sopra, che sotto il morso. Tuttavia, il morso consente all'aria di entrare nella bocca, e pertanto è appropriato, anche se si tratta di una cosa incresciosa, rappresentare la presenza di aria attorno alla lingua e in altre zone della bocca.

La punta della lingua è rappresentata sopra il morso. Questa è probabilmente la posizione meno dolorosa per quel delicato organo di senso. Il cavallo ha altre due possibilità. La prima è di lasciare la lingua sotto il morso. Poiché la lingua è più larga delle barre, questa posizione sarà più dolorosa, perché la lingua sarà intrappolata fra il morso e i margini taglienti dell'osso che costituiscono le barre. La seconda è quella di arretrare la lingua in modo che la sua punta sia dietro il morso. Questo evita il dolore alla lingua ma causa lo stesso dolore osseo di quando la lingua è sopra il morso. Inoltre, la base della lingua adesso eleva il palato molle e questo, insieme all'ingresso dell'aria nella parte digestiva della gola, ne ostruisce la parte respiratoria.

Un filetto o un morso sono meccanismi che agiscono mediante pressione, e che generano dolore o paura del dolore mediante il contatto fra metallo ed osso. L'osso è coperto da un sottile strato di gengiva ma non ha altri cuscinetti. In corrispondenza del punto dove agisce la pressione del morso, l'osso ha una sezione approssimativamente circolare, con una lacuna a forma di fagiolo che produce due margini affilati alle ore 11 e alle ore 1, le barre. In un cavallo di grande taglia, come quello qui rappresentato, il diametro della sezione è di circa 45 mm; lo stesso diametro di un uovo di gallina tagliato a metà. L'osso è inoltre fragile come suggerisce il paragone e dovrebbe essere trattato con il conseguente rispetto.

Il principale difetto del metodo basato sull'imboccatura è che, tranne che nelle mani di un maestro dell'equitazione con un assetto incrollabilmente indipendente, l'imboccatura causa dolore. La mano leggera consiste nell'applicare una pressione bassa o nulla sull'imboccatura.

Inevitabilmente, questa immagine sembra una caricatura, ma il suo messaggio è serio. Questa è la rappresentazione di un cavallo, se si apportano le modifiche di scala e di colore per rappresentare la sensibilità relativa al tocco delle parti del suo corpo. Le parti scure rosse o grigie e le aree punteggiate rappresentano le zone più fornite di nervi sensitivi. In questa rappresentazione il muso e la lingua diventano le parti più grandi del corpo perché sono le più importanti per toccare/sentire. Il cavallo dipende dal suo muso per esaminare il proprio ambiente e sopravvivere.

Una comunicazione accettabile dovrebbe essere: Umana Efficace come forma di comunicazione Compatibile con la fisiologia del cavallo sotto sforzo

Il metodo con l'imboccatura è inaccettabile in base a tutti e tre i criteri. Potrebbe essere considerata umana nelle mani di un cavaliere eccellente che ha imparato a non farne uso. Ma anche un cavaliere eccellente non è nato con una mano leggera e per anni cavalli hanno dovuto sopportare dolore intanto che il cavaliere, diventato eccellente dopo un lungo tirocinio, imparava. Nelle mani di un cavaliere medio, l'imboccatura causa dolore. Nelle mani di un principiante, l'imboccatura è una crudeltà.

Tutto questo è estremamente vero MA

Bisogna fare alcune eccezioni sulle ricerche effettuate dal Dr. Cook Gli studi infatti sono stati fatti: Prendendo in considerazione il morso Prendendo in considerazione solamente la monta classica

Se facciamo un analisi dell uso del filetto e della mano nella scuola della leggerezza ci accorgiamo che le cose non sono esattamente come abbiamo visto in precedenza.

LE LEZIONI DELLA MANO La messa in mano è di gran lunga il concetto equestre più complesso e più controverso. È quindi giusto ragionare prioritariamente dell impiego della mano. Spesso si sente dire questo cavallo ha la bocca dura ma in realtà il cavallo non oppone mai un rifiuto senza motivo e a guardare bene nulla è più falso.

In effetti l imboccatura agisce sulla lingua che è costituita da tessuto mucoso, molto vascolarizzato, molto innervato e dunque particolarmente sensibile. E chi ha provato a mordersi la lingua, ne sa qualcosa. È chiaro che non è la bocca ad essere dura, ma è l imboccatura che aggredisce la lingua e istintivamente il cavallo tenta con ogni mezzo di sfuggire al dolore che quella gli infligge. Quindi non dobbiamo parlare di bocca dura ma di mano dura.

Generalmente le difese non sono che espressioni del rifiuto dell imboccatura. La lista delle difese è lunga, variabile secondo il temperamento dei cavalli e la gravità degli errori commessi dal cavaliere

Mascelle contratte, denti serrati Digrignamento dei denti Torsione della nuca Cavallo incappucciato Cavallo con testa al vento, che incensa Lingua retratta, spostata di lato o passata sopra l imboccatura. Al colmo dell esasperazione, il cavallo può diventare retrivo o impuntarsi. Spesso capita di avere la sensazione che anche il cavallo più duro in opposizione, cambi atteggiamento ogni volta che assapori e mastichi qualcosa di dolce.

I cavalli non nascono con un ferro nella bocca. Malessere e contrazione sono naturali. La mano dovrà addomesticare la bocca affinchè questa accetti questo corpo estraneo ed arrivi a giocare con esso invece di temerlo e sfuggirlo. Soltanto una mano sapiente ed intelligente donerà al cavallo la mobilità della mascella ed una correttta posizione della testa.

Riassumendo tensione delle redini, appoggio dell imboccatura sulla lingua, dolore, contrazione e blocco della mascella, e per contagio, propagazione di queste contrazioni ai muscoli dell incollatura, per poi proseguire a quelli del dorso e così via. Quindi il problema è: come piazzare la testa del cavallo, con interventi di mano che risparmino la lingua e vertano alla decontrazione della ganascia, mobilizzandola?

Invece di forzare l atteggiamento, schiacciando la lingua e violentando la bocca, cominciare a decontrarla ed ad educarla mobilizzando la ganascia, grazie al sollevamento della mano.

Partire da redini aggiustate, vale a dire abbastanza tese da avere la sensazione della bocca, poiché dare un appoggio genererebbe contrazioni.

Aumentare lentamente la tensione della redine destra, mediante la chiusura delle dita, rotazione del pugno e sollevamento della mano. Avvicinandosi all asse della testa del cavallo, l effetto della redine verrà applicato solo alla commessura delle labbra e sarà nullo sulla lingua ( la redine sinistra mantiene il contatto ).

Con un azione di forza lenta, la tensione della redine viene aumentata fino a che il cavallo apre la ganascia. Questo avviene poiché il risalire del filetto nella bocca provoca un riflesso di deglutizione. Se il cavaliere cede immediatamente con l apertura delle dita, il cavallo si trova libero di mettere in movimento la mascella inferiore e la lingua. Questo movimento lento e morbido libera le parotidi, provoca una leggera salivazione, solleva il filetto verso il fondo della bocca, poi lo lascia ricadere al suo posto. CESSIONE DELLA MASCELLA

Quando il cavallo dimostrerà di accettare la mano, il cavaliere può prolungare il sollevamento della redine destra per piegare l incollatura. Finchè il cavallo rilasserà la sua ganascia, accetterà l aumento della flessione laterale, per quel tanto che gli è concesso dalla redine sinistra che si oppone limitandosi a mantenerne il controllo.

Il piego sarà gradualmente aumentato sino a 90 se necessario. A questo punto il cavallo darà una flessione diretta della nuca. Il cavaliere risponderà con una discesa di mano : abbassamento della mano destra su una mezza tensione delle redini. Rendendo più o meno la mano, il cavaliere potrà determinare il grado voluto di estensione dell incollatura.

RIASSUMENDO sollevamento della redine interna, cessione della ganascia, flessione laterale dell incollatura, flessione diretta della nuca, tensione morbida della redine esterna e discesa di mano sulla redine interna.

RIPARTIZIONE DEI RUOLI redine interna determina la cessione della ganascia e la flessione dell incollatura ( piazzamento laterale ) redine esterna il suo compito è quello di regolare la flessione. controllare il grado di piego e di estensione ( piazzamento diretto ). Questo ci porta a considerare che se la redine interna è correttamente impiegata, il ruolo principale è allora lasciato alla redine esterna. Non ci sorprenderà che questa procedura sia agli antipodi di quanto può essere il peggio: redine interna che forza il piego per trazione o per fissità e redine esterna rilassata.

Questo lavoro iniziato da fermi, se necessario, anche da terra con cavalli molto contratti, sarà praticato sistematicamente alle due mani, all inizio al passo, poi al trotto e poi al galoppo. In questo modo si realizza una messa in mano elementare: incollatura distesa ed arrotondata, fronte vicina alla verticale, imboccatura che agisce morbidamente su una lingua decontratta.

Nell ordine il cavallo deve inizialmente mobilizzare la ganascia, poi piegare l incollatura, infine flettere la nuca. Il cavallo deve dire si prima di fare si. Questo ci porta a togliere le museruole concepite per bloccare la bocca. Ci porta inoltre a condannare l incappucciamento. Il cavallo fa si ma dice no. L appoggio sulla mano è da evitare. In effetti dalla compressione prolungata esercitata dal filetto risulta uno strangolamento della lingua. Il sangue non circola più, la lingua perde la sua sensibilità cosa che indurisce l appoggio ecc.

La mano deve essere fissa in rapporto alla bocca, cosa che significa: accompagnare morbidamente tutti i movimenti naturale della testa. Ne dipendono il rispetto della bocca e la mobilizzazione della mascella.