ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI QUARTO TRIMESTRE 2011 1. QUADRO MACROECONOMICO INTERNAZIONALE Negli ultimi mesi del 2011 si è verificato un peggioramento delle prospettive di crescita nelle principali economie avanzate. Il clima di fiducia delle imprese e dei consumatori si è ulteriormente deteriorato a livello internazionale, a causa della perdurante incertezza circa la capacità di correzione degli squilibri finanziari dei bilanci pubblici e alla persistente debolezza del mercato immobiliare e di quello del lavoro. Fonte: Risk Outlook Consob Dicembre 2011. Clima fiducia Fonte: Clima di fiducia delle imprese e dei consumatori - Risk Outlook Consob Dicembre 2011. Pagina 1
Tasso di crescita PIL Fonte: Elaborazioni Consob su dati Commissione europea e Thomson Reuters - Risk Outlook Consob Dicembre 2011. Relativamente all area euro, a dicembre l indice -coin è rimasto stabile sul livello registrato in novembre, pari a - 0.20 %. L indicatore fornisce una stima della dinamica di fondo del PIL e anticipa di alcuni mesi la stima ufficiale della crescita del PIL nell area; è inoltre immune da oscillazioni di breve periodo e errori di misura che caratterizzano la crescita trimestrale del PIL, segnalando così la dinamica di fondo dell attività nell area dell euro. Pagina 2
I dati sull inflazione nell area euro, secondo le stime Eurostat, indicano un tasso di inflazione in dicembre pari al 2,8 %, rispetto al 3% rilevato nel mese di novembre. In Italia, nel mese di dicembre, secondo le stime preliminari ISTAT, l indice nazionale dei prezzi al consumo per l intera collettività (NIC), comprensivo dei tabacchi, ha fatto registrare un aumento dello 0,4% rispetto al mese precedente e del 3,3% nei confronti dello stesso mese dell anno precedente. Fonte: ISTAT Prezzi al consumo Dati provvisori 4 Gennaio 2012. Circa l andamento del mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione negli USA a dicembre è sceso dall'8,7 all'8,5%, ai minimi dal febbraio 2009. Sempre nel mese di dicembre, sono stati creati 200.000 posti di lavoro. Entrambi i dati risultano migliori delle aspettative degli analisti che si attendevano un tasso di disoccupazione fermo all'8,7% e un numero di nuovi impieghi pari a 155.000. Nell area euro i dati Eurostat indicano un tasso di disoccupazione pari al 10,3% in novembre con 16.372 milioni di disoccupati, 45 mila in più rispetto al mese precedente e 587 mila in più rispetto a novembre 2010. In Italia, secondo i dati provvisori comunicati dall Istat, a novembre 2011 il tasso di occupazione è stato pari al 56,9%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali nel confronto congiunturale e di 0,2 punti in termini tendenziali. Pagina 3
Il tasso di disoccupazione si è attestato all 8,6%. In continua ascesa il tasso di disoccupazione giovanile, pari al 30,1%, con un aumento di 0,9 punti percentuali rispetto a ottobre e di 1,8 punti su base annua. Fonte: EUROSTAT 6 gennaio 2012. Fonte: ISTAT Occupati e disoccupati 5 gennaio 2012. Pagina 4
Fonte: ISTAT Occupati e disoccupati 5 gennaio 2012. 2. ANDAMENTO MERCATI FINANZIARI INTERNAZIONALI Il peggioramento della congiuntura economica ha spinto le banche centrali in Europa e negli USA a potenziare i programmi di stimolo quantitativo. A dicembre la BCE ha ridotto di 25 punti base il tasso di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, portandolo all 1%. Anche la FED ha confermato misure espansive di politica monetaria, comunicando che i tassi sui federal funds resteranno immutati almeno fino alla metà del 2013. Negli ultimi mesi del 2011 i differenziali di rendimento fra i titoli sovrani dell area dell euro e quelli tedeschi si sono ulteriormente ampliati per gran parte dei paesi. Pagina 5
Fonte: BANCA D ITALIA. Spread e CDS sul debito pubblico di alcuni paesi dell Area euro Fonte: Risk Outlook Consob Dicembre 2011. Pagina 6
La spesa per interessi, a seguito dell innalzamento dei tassi di interesse nei paesi più esposti alla crisi del debito sovrano, è aumentata considerevolmente. Spesa per interessi sul debito pubblico (valori in % PIL) Fonte: Risk Outlook Consob Dicembre 2011. In Italia le basse prospettive di crescita economica hanno determinato un ulteriore aumento del differenziale tra i titoli decennali italiani e quelli tedeschi che, nella seconda settimana di novembre, ha raggiunto il valore massimo di 575 punti base. Le misure correttive adottate nel corso dell estate sono risultate insufficienti a rispettare l impegno assunto a livello europeo di conseguire il pareggio di bilancio nel 2013, rendendo necessari ulteriori interventi di consolidamento del bilancio pubblico, adottati con decreto legge recante: Disposizioni urgenti per la crescita, l equità e il consolidamento dei conti pubblici. Il decreto legge riduce l indebitamento netto di 20,2, 21,3 e 21,4 miliardi rispettivamente nel 2012, 2013 e 2014. In rapporto al prodotto la correzione è pari a 1,3 punti percentuali in ciascun anno. Le misure si aggiungono a quelle approvate nel corso dell estate e con la legge di stabilità per il 2012, che determinavano una diminuzione del disavanzo pari a 28,3 miliardi nel 2012, 54,3 nel 2013 e 59,8 nel 2014. Nel complesso, le misure dovrebbero ridurre l indebitamento netto di circa 3 punti percentuali del PIL nel 2012 e di oltre 4,5 punti in media nel biennio 2013-14 (dati BANCA D ITALIA). Lo spread BTp - Bund in data 30/12/2011 si è attestato a 520 punti base. L intensificarsi della crisi del debito sovrano nell Area euro ha prodotto effetti negativi sui mercati azionari dei paesi europei, determinando un aumento della volatilità. Pagina 7
Fonte: Bollettino mensile BCE Dicembre 2011. In particolare Piazza Affari ha archiviato il 2011 con 328 società quotate sui mercati di Borsa Italiana. Alla chiusura del 23 dicembre l indice FTSE MIB Storico ha registrato un calo del 23,66% rispetto a fine 2010. L indice FTSE Italia All Share è diminuito del 24,48%. La capitalizzazione complessiva delle società quotate si è attestata a fine anno a 333,3 miliardi di euro, pari al 20,7% del Prodotto Interno Lordo 1. Ad incidere pesantemente sulla caduta del listino sono state le performance del settore bancario che ha perso oltre il 45% nel 2011. BORSA ITALIANA - PERFORMANCE INDICI INDICI 2009 2010 2011 FTSE ITALIA MIB STORICO 20,7% -8,7% -24,0% FTSE ITALIA ALL SHARE 19,2% -11,5% -24,6% FTSE MIB 19,5% -13,2% -25,5% FTSE ITALIA MID CAP 23,6% -2,9% -26,5% FTSE ITALIA SMALL CAP 17,5% -7,8% -34,4% FTSE ITALIA STAR 31,5% 2,9% -19,1% FTSE ITALIA MICRO CAP 12,2% -5,1% -18,1% Fonte:FTSE GROUP. 1 Dati diffusi da BORSA ITALIANA SPA REVIEW DEI MERCATI 28 DICEMBRE 2011(DATI AGGIORNATI A VENERDÌ 23 DICEMBRE 2011). Pagina 8
3. LE PROSPETTIVE Le proiezioni prefigurano una crescita del PIL mondiale in termini reali all esterno dell area dell euro, pari al 3,9 per cento nel 2012, per poi salire al 4,5 nel 2013. Nell area euro la ripresa economica risentirà dell acuirsi delle tensioni sui mercati finanziari e del brusco peggioramento del clima di fiducia delle imprese e dei consumatori. L espansione del PIL in termini reali si collocherebbe in un intervallo compreso, fra il -0,4 e l 1,0 per cento nel 2012 e fra lo 0,3 e il 2,3 nel 2013. Fonte: Bollettino mensile BCE Dicembre 2011. Pagina 9