Presidenza della Giunta Regionale IL CONTRIBUTO DEL SISTEMA TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI PARMA ALL ATTUAZIONE DELLA POLITICA REGIONALE UNITARIA



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Presidenza della Giunta Regionale IL CONTRIBUTO DEL SISTEMA TERRITORIALE DELLA PROVINCIA DI PARMA ALL ATTUAZIONE DELLA POLITICA REGIONALE UNITARIA

INDICE Premessa 1. Il territorio 1.1 Il contesto di riferimento 1.2 Politiche per lo sviluppo: l esito della concertazione 2. Il processo di formazione dell Intesa 3. Le strategie e le priorità 3.1 Le strategie di sviluppo del sistema territoriale 3.2 Le priorità e gli interventi del sistema Parma per l attuazione del DUP

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria PREMESSA Il DUP, approvato dalla Assemblea Legislativa con la Delibera 180 del 25 giugno 2008, è il risultato di un processo che ha visto il contributo delle Autonomie e del partenariato economico-sociale e che, nel corso della sua attuazione, sarà alimentato con il concorso di tutti i settori della Regione, degli Enti locali e delle forze economiche e sociali coinvolti. I dieci obiettivi individuati dal DUP contribuiscono a realizzare la regione-sistema ed a perseguire le priorità della politica regionale: accrescere la coesione territoriale per il superamento degli squilibri; rafforzare una economia ed una società basata sulla conoscenza; costruire un sistema regione fondato su reti forti; rinnovare il modello di sviluppo sostenibile, trasformando la tutela dell eco-sistema in fattore di coesione e competitività; costruire un sistema solidale, continuando nel percorso di innovazione e qualificazione del welfare; integrazione in corso tra le politiche sociali e sanitarie per far fronte a bisogni sempre più complessi. Si tratta di otto obiettivi trasversali incentrati su temi cardine dello sviluppo regionale - dall economia della conoscenza all ambiente, dalla mobilità sostenibile alla valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, dal sistema produttivo al welfare e di due obiettivi territoriali pensati come risposta alle specificità dei diversi sistemi locali, rurali e urbani, della regione. Nel dettaglio sono: 1. Rafforzare l'orientamento e l'impegno del sistema regionale verso la ricerca e l'innovazione; 2. Potenziare l'investimento sul capitale umano attraverso l'innalzamento delle competenze; 3. Promuovere la competitività del sistema delle filiere e dei cluster produttivi; 4. Promuovere una maggiore sostenibilità energetica ed ambientale del sistema produttivo; 5. Rafforzare le infrastrutture per assicurare la migliore accessibilità al territorio regionale; 6. Innovare e qualificare il welfare per migliorare la qualità della vita delle persone; 7. Valorizzare l ambiente naturale, ottimizzare la gestione delle risorse idriche e della costa; 8. Valorizzare e promuovere il patrimonio ambientale e culturale; 9. Valorizzare i potenziali territoriali e consolidare le aree ex Obiettivo 2; 10. Promuovere la competitività, la qualità e l attrattività delle città. 1

Politica Regionale Unitaria 2007-2013 L attuazione del DUP prevede la sottoscrizione di nove Intese per la integrazione delle politiche territoriali su base provinciale, da parte dei soggetti direttamente coinvolti (la Regione Emilia-Romagna, la Provincia, i Comuni della provincia interessati, le Unioni di Comuni e le Comunità Montane) così come previsto dalla Delibera della Giunta Regionale n. 1132 del 27 luglio 2007, contenenti priorità programmatiche ed interventi condivisi attraverso un percorso di concertazione e negoziazione con i sistemi locali territoriali dell Emilia- Romagna. Il presente documento, a carattere programmatico, è finalizzato alla definizione dell Intesa tra il sistema provinciale di Parma e la Regione Emilia-Romagna e descrive la strategia e le priorità condivise dal sistema territoriale e dalla Regione. E stato predisposto avendo a riferimento numerose occasioni di condivisione tra enti e forze economiche e sociali, quali: il percorso di costruzione del Programma Speciale d Area: Azioni a sostegno dell insediamento dell Agenzia per la Sicurezza Alimentare a Parma ; l Accordo quadro per la realizzazione del Distretto agro-alimentare del Prosciutto di Parma; i Programmi d Area già in essere (Fiume Po, Parco della salute); il Piano Rurale Integrato Provinciale; le Intese istituzionali per la montagna ai sensi della LR 2/04; gli Accordi di Programma Quadro e le Intese Istituzionali di Programma, ecc.. Tutti questi strumenti a forte valenza negoziale racchiudono obiettivi strategici condivisi che interesseranno l area della provincia nell arco del prossimo periodo di programmazione. Il documento, dunque, mette in risalto e a valore quelle possibili scelte convergenti su obiettivi condivisi, in grado di fornire un contributo alla costruzione della regione sistema (riportate nell ultimo paragrafo); scelte individuate tenendo conto di: a) le peculiarità del sistema socio-economico locale, b) le azioni realizzate negli ultimi dieci anni per lo sviluppo locale, c) le strategie di sviluppo del sistema territoriale, d) gli obiettivi della Politica Regionale Unitaria. 2

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria 1. IL TERRITORIO 1.1 Il contesto di riferimento Le dinamiche demografiche - La popolazione residente 1 dal 2001 al 2008 è cresciuta, anche in virtù di flussi di stranieri in entrata. Popolazione 2001 Popolazione 2008 Variazione 2001-2008 T M F T M F T M F 399.990 193.158 206.392 425.690 206.727 218.963 6,43% 7,02% 6,09% - L indice di vecchiaia, pur continuando ad attestarsi su valori significativi, ha fatto registrare una contrazione del valore medio provinciale passando da oltre 213 della fine degli anni 90 a 185 attuale. - Gli stranieri residenti nel territorio parmense sono oltre il 9% della popolazione e all 1.1.2008 hanno raggiunto quota 39.147, registrando così un aumento di 5.197 persone rispetto all 1.1.2007. La tendenza alla crescita degli stranieri ha portato la popolazione a superare il picco di crescita che si era avuto nel 2005. Per quanto riguarda la struttura per età dei cittadini stranieri, è importante sottolineare la quasi totale assenza di persone anziane: gli ultrasessantacinquenni sono solo l 1,5% del totale, contro il 25% per gli italiani; al contempo la struttura è, quindi, nettamente sbilanciata verso le età più giovani. Un cambiamento importante nelle caratteristiche della popolazione straniera è rappresentato dalla crescita della presenza femminile: nel 1998 le donne rappresentavano solo il 41,1% del totale della popolazione, nel 2008 ne rappresentano il 49,8%. Sono particolarmente numerosi i bambini (oltre 17 bambini stranieri ogni 100 residenti nella classe 0-4) e i giovani. - L Appennino parmense perde ancora leggermente abitanti, ma in misura minore che in passato, questo grazie ad un certo afflusso di immigrati. Tuttavia la struttura demografica è ancora sbilanciata sulle età più anziane (l indice di vecchiaia è pari a 267, leggermente più elevato della media fra Comunità Montane, 233). Capitale umano ed economia della conoscenza - Gli effetti della crisi economica internazionale degli ultimi mesi si stanno propagando purtroppo anche sul mercato del lavoro provinciale. Ad esempio, se le ore di Cassa Integrazione ordinaria concesse in un solo anno (confronto 2008 su 2007) in regione sono aumentate di circa il 70% contro un valore del 52% per il Centro-Nord, a Parma del 1 I dati demografici si riferiscono al 1 gennaio dei rispettivi anni. 3

Politica Regionale Unitaria 2007-2013 50%. Mentre i dati su ammortizzatori sociali e assunzioni evidenziano un quadro critico, i dati sulla forza lavoro al terzo trimestre 2008 evidenziano invece come la congiuntura impatti ancora in modo lieve sulla composizione delle forze lavoro, confermando per l Emilia Romagna una situazione meno pesante rispetto alla media nazionale e comunitaria, anche in riferimento alle differenze di genere e classi di età, nonché rispetto alla popolazione immigrata. - Premessi questi dati congiunturali, di seguito si offre una breve descrizione dei principali indicatori. Il sistema territoriale parmense si posiziona ai primi posti della regione per dotazione di strutture per la formazione e la ricerca, per brevetti depositati ed addetti in imprese hi-tech; risulta di poco inferiore rispetto alla media regionale per quel che riguarda gli addetti in imprese di R&S, marchi ed invenzioni. - In termini di capitale umano, Parma primeggia a livello regionale: ha un Ateneo che risulta una realtà emergente a livello regionale e nazionale in grado di esercitare una buona forza attrattiva. - La quota di laureati occupati è al di sopra sia del valore regionale sia nazionale, dietro solo al capoluogo regionale. - La dotazione di strutture per la ricerca in campo agroalimentare è imponente: innanzi tutto Parma è sede dell Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA), può già contare su un sistema avanzato di ricerca applicata e di promozione dei temi della qualità e sicurezza degli alimenti che coinvolge gli enti pubblici a più livelli amministrativi. Sono inoltre presenti Europass, la Stazione Sperimentale per l Industria delle Conserve Alimentari (SSICA). Sono in corso di insediamento il Consorzio Italiano per la Ricerca sulla Qualità e la Sicurezza degli Alimenti ed il Centro Nazionale di Biodiversità Animale. Operano due laboratori della rete dell Alta Tecnologia, SITEIA E BIOPHARMANET. Il Centro TeTa-Centro Italiano Servizi dalla Terra alla Tavola offre servizi per la promozione della sicurezza alimentare a livello locale. Sono operativi E operativo il Master post laurea in Commercializzazione e Logistica dei prodotti agroalimentari. Non di meno occorre ricordare che è operativa un iniziativa internazionale, promossa dal Comune di Parma attraverso una sua società partecipata (S.P.I.P S.p.a.), nota come Parma Knowledge Network (PKN) attraverso la quale ci si propone di avvicinare le PMI al mondo della ricerca applicata e dell innovazione. - L obiettivo di valorizzare le risorse rappresentate dall Università di Parma e dai Centri di ricerca presenti sul territorio, con le loro specifiche competenze e professionalità, associato a quello di stimolare e sostenere l innovazione del tessuto imprenditoriale locale si è concretizzato nel Parco Scientifico e Tecnologico, la cui operatività si appoggia su due strutture di iniziativa degli Enti Locali, dell Università, delle Associazioni Imprenditoriali: ParmaTecninnova srl e Città delle Scienze spa. 4

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria - Gli indicatori del mercato del lavoro registrano al 2007 una situazione eccellente sia per i tassi d occupazione (72,4%) che di disoccupazione (2,3%). si tratta comunque di un anno eccezionale in cui Parma ha fatto registrare la migliore performance a livello nazionale; non sono ancora consolidati i dati relativi al 2008, ma sono chiari i segnali di un forte peggioramento in particolare relativamente al secondo semestre. Le differenze di genere evidenziano una situazione ancora sbilanciata favorevolmente verso il sesso maschile, anche se l occupazione femminile raggiunge quasi il livello regionale attestandosi al 63,8% ed il tasso di disoccupazione femminile è al 3,1 (al di sotto del valore regionale). Per la provincia di Parma il 2007 è stato un anno di crescita occupazionale: ben 6 mila occupati in più e un tasso di crescita occupazionale del 3,1%, il doppio di quello registrato per la regione Emilia-Romagna (1,2%). Si registra la diminuzione dei tassi di disoccupazione, in particolare quello femminile che aveva registrato nel 2005 una preoccupante impennata (6,0%), che la attuale crisi economica potrebbe però riattivare. - Ben il 24% di addetti è occupato nel settore agroalimentare, anche se l industria alimentare nel 2006 ha registrato una non positiva performance occupazionale del settore; continua di contro nel 2006 l onda lunga della crescita dell occupazione nel settore terziario più condizionato dalla attuale evoluzione demografica, una crescita ancora profondamente incentrata sulla domanda di servizi per gli anziani, ma dove si fa sempre più forte pure una nuova domanda di servizi per l infanzia. Dopo un 2006 di crescita dell occupazione nel settore commerciale, nel 2007 si assiste ad un ulteriore miglioramento occupazionale: 646 rapporti di lavoro in più per il commercio e ben 813 per gli alberghi e ristoranti, poco meno di un nuovo posto di lavoro ogni tre nuovi posti di lavoro creati in quest anno più favorevole per l economia. L 8,5% di addetti è impiegato nei settori della meccanica e della metallurgia; alcuni dei comparti dei servizi più legati allo sviluppo delle industrie manifatturiere (trasporti, magazzinaggio e comunicazioni) fanno registrare nel 2006 circa 628 rapporti di lavoro alle dipendenze in più. In crescita, dopo l aumento del 2006 modesto, anche l occupazione dipendente per la sezione «Attività finanziarie» con 327 nuovi posti di lavoro. L industria del vetro occupa circa l 11,5% della forza lavoro. La quota di avviamenti a tempo determinato è leggermente diminuita, passando dal 73,8% del totale avviamenti nel 2006 al 71,0% nel 2007 mentre si registrerebbe una crescita del part-time soprattutto nei flussi; in aumento anche il lavoro a tempo indeterminato e pieno, che nel biennio 2005-2006 è passato dal 65,4% al 66,3% del totale occupati. Riduzioni si registrano nel campo del lavoro autonomo passando dal 30,7% nel 2004 al 26,4% nel 2006 sullo stock complessivo degli occupati. 5

Politica Regionale Unitaria 2007-2013 Il sistema produttivo - Pochissimi sono i dati a disposizione circa i mutamenti in atto e che stanno avvenendo con estrema rapidità anche all interno della provincia: l unico che si dispone, relativo ai fallimenti di imprese, indica che nell ultimo anno essi sono aumentati del 100%. - Passando ad una disamina di altri indicatori, purtroppo aggiornati a prima della crisi, il sistema produttivo parmense è caratterizzato da un tessuto industriale abbastanza consolidato, e negli ultimi anni in crescita. La struttura del sistema produttivo locale infatti, in termini di densità e dinamismo imprenditoriale mostra una situazione soddisfacente (in linea con i valori medi regionali), evidenziando dunque una discreta propensione alla imprenditorialità. - Tra il 2000 ed il 2007 si è registrata una notevole crescita delle imprese. Le imprese registrate in provincia di Parma sono passate da 44.597 a 48.314, con un incremento pari al 8,3%, con saldi annuali sempre positivi particolarmente elevati nel 2004 (+734) e nel 2005 (+796). Hanno fatto registrare incrementi soprattutto i settori delle costruzioni, servizi, settore alberghiero e ristorazione. Permane la preminenza del settore metalmeccanico che rappresenta quasi il 50% delle imprese manifatturiere e più del doppio delle imprese agroalimentari. Spiccano in particolare i settori della impiantistica alimentare che insieme all agroalimentare si contraddistinguono anche per una buona capacità di internazionalizzazione: oltre il 50% dell export è dovuto al metalmeccanico che insieme all agroalimentrare raggiungono il 73% del totale dell export. - La capacità di espansione dell export (2007) è ininterrotta dal 2001 e nell anno indicato è aumentata del 10,6 % pari ad un valore di oltre i 4,3 mld di euro, valore pari al 9,5 % dell export regionale. Nel 2007 in provincia di Parma la crescita in valore delle esportazioni poggia ancora sulla performance della meccanica strumentale (crescita del 10,2%) e della lavorazione dei prodotti in metallo (21,5%): il primo di questi settori pesa per il 30,7% sull export parmense e il secondo arriva oggi a pesare il 13,6%, dopo un biennio di crescita veramente straordinario. Ma nel 2007 il fatto più positivo per la provincia di Parma è stata la significativa ripresa delle esportazioni dell industria alimentare (8,2%), che pesa per poco meno del 20% (19,2%) sul volume totale del made in Parma esportato nel mondo. È poi continuata in modo costante anche nel 2007 l ottima performance dell export delle locali industrie del settore chimico e farmaceutico: un 17,6% in più per attività che rappresentano il 10,7% del commercio estero locale. - Variazioni negative sono state registrate (tra il 2000-2007) nel comparto delle industrie tessili e dell'abbigliamento che ha perduto il 29% delle imprese iscritte, con saldi negativi in tutti gli anni osservati, e quello del legno (fabbricazione di mobili, industria del legno), che ha perduto il 17% delle imprese. 6

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria Comparto agroalimentare - La filiera agroalimentare rappresenta una colonna portante dell economia regionale (10,2% dell economia della regione), posizionandosi ai vertici del panorama di settore regionale e nazionale. L apertura del commercio globale e la sempre maggiore concorrenza internazionale rendono però meno brillanti le prospettive future. Anche se è in crescita la fascia di consumatori esigenti che pongono attenzione verso quelle caratteristiche distintive quali la qualità e la sicurezza alimentare, la provenienza, la ricerca di genuinità e garanzie igienico-sanitarie sui prodotti agroalimentari. - Tutti i comparti dell industria alimentare parmense detengono una dimensione economica significativa con un fatturato globale di oltre 6 miliardi di euro. I settori trainanti sono: l industria pastaria e dei prodotti da forno, della carne, latterio-casearia, molitoria, saccarifera e dei prodotti di base, delle bevande e la conservazione di frutta e ortaggi. - Notevole la propensione all export della filiera, il cui valore rappresenta quasi un terzo delle intere esportazioni della regione. - Strategico in termini numerici è l indotto collegato alla filiera: la meccanica di processo e la meccanica per il packaging alimentare (dall imballaggio, al confezionamento, alla commercializzazione), la logistica per le derrate alimentari, attività commerciali e fieristiche, iniziative culturali e di turismo gastronomico sono alcuni dei comparti di rilievo. Infrastrutture e trasporti - Parma è al 45 posto della graduatoria nazionale in termini di dotazione complessiva di infrastrutture, economiche e sociali. - E soprattutto il potenziale di crescita della accessibilità su gomma e su ferro l elemento che caratterizza maggiormente l area, grazie alle importanti opere in previsione e all attraversamento di questo territorio del Corridoio Europeo Tirreno-Brennero (Ti.Bre). - Un ruolo fondamentale in tal senso lo gioca il CEPIM Centro Padano Interscambio Merci. - In crescita l aeroporto di Parma: nel 2007 l incremento dei voli di linea e dei passeggeri è stato dell 8% circa. Ambiente - Sono presenti le maggiori e più estese criticità in tema di dissesto: l indice di franosità (20%) è il più alto a livello regionale e sono ben 874 i chilometri di strade interessati da frane (circa il 16% del totale). - L'indicatore di pericolosità idraulica raggiunge un livello elevato: infatti, oltre un quarto del territorio è interessato da rischio idrogeologico. - In crescita la produzione di rifiuti (urbani e speciali) mentre si denota una certa carenza di impianti di smaltimento /trattamento /incenerimento. 7

Politica Regionale Unitaria 2007-2013 - A Fidenza e Parma ci sono importanti (per dimensione e collocazione strategica) siti industriali dismessi connotati da forte inquinamento del suolo e delle acque derivanti dalle precedenti attività produttive: cospicui gli interventi di bonifica in corso. - Nel comune di Trecasali è presente una concentrazione omogenea di stabilimenti di produzione saccarifera ex-eridania Sadam-Edison-Lesaffre con una forte incidenza nel quadro provinciale dei consumi idrici ed energetici, ma con notevoli possibilità di integrazione dei cicli produttivi e miglioramento delle prestazioni ambientali, nella direzione della sostenibilità dell insediamento produttivo e dello sviluppo agroenergetico della provincia. - In termini positivi si rileva che nel territorio provinciale vi sono numerose aree naturali protette rappresentate dal Parco Nazionale dell Appennino Tosco Emiliano, dai quattro Parchi regionali - Parco dei Boschi di Carrega, Parco delle Valli Cedra e Parma (100Laghi), Parco Fluviale Regionale dello Stirone e Parco Fluviale Regionale del Taro, da due Riserve Naturali Regionali (Parma Morta e Monte Prinzera e due Aree di riequilibrio ecologico, oltre a 26 siti Natura 2000 (SIC + ZPS) in parte coincidenti con il parco Nazionale, con Parchi regionali e le Riserve complessivi 36900 Ha. Complessivamente tali aree interessano più del 10% del territorio provinciale. Ricca è anche la dotazione di Oasi naturalistiche e di Siti Natura 2000. Il coefficiente di boscosità è di buon livello. Cultura e turismo - Il tessuto culturale parmense è ricco di importantissime testimonianze storico-artistiche: il Rinascimento e il Medioevo sono rappresentati ai più alti livelli nel sistema delle corti rinascimentali e nel circuito degli edifici religiosi di epoca romanica. - Parma è anche un eccellenza riconosciuta a livello mondiale in ambito musicale, con l organizzazione di eventi di forte richiamo: per la lirica, con il Teatro Regio di Parma e il Festival Verdi e con i teatri storici di Fidenza e Busseto; per la formazione musicale, con il Conservatorio Boito; per l affermazione, in tempi più recenti, di numerose rassegne musicali dedicate alla musica contemporanea. - Le dotazioni di strutture per la cultura, il tempo libero e lo sport sono numerose anche a livello provinciale, tanto da collocare questa provincia in posizione di eccellenza a livello nazionale. - I centri storici, a partire dal capoluogo, offrono ricorrenti occasioni di intrattenimento culturale: la programmazione di mostre e di eventi spettacolari, la presenza di numerosi teatri, l esistenza di aree, spesso pedonalizzate, intensamente frequentate anche nelle ore serali, sono altrettanti fattori di benessere per i residenti e di attrattività turistica. - Il turismo è supportato da dotazioni strutturali che non sempre sono all altezza del fabbisogno. Il settore mostra però sufficiente dinamismo a fronte di problematiche aperte 8

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria soprattutto in concomitanza con il settore del termalismo. In aumento l offerta di ricettività alberghiera, in prospettiva di turismo culturale e congressuale e il potenziamento delle reti di ricettività alternativa. - Buona l offerta di agriturismi di qualità, che registra un soddisfacente incremento negli ultimi anni; in aumento anche le aziende agricole del territorio provinciale, che hanno scelto altri aspetti della multifunzionalità come l attività didattica, infatti, sono 25 le aziende accreditate nella rete regionale delle fattorie didattiche. - La tradizione enogastronomica parmense, vissuta come caratteristica peculiare della cultura del territorio, è fattore di sviluppo. Il recente insediamento di poli formativi (presso l Università degli Studi, con il Corso di laurea in Scienze Gastronomiche, e a Colorno, con ALMA Scuola internazionale di cucina italiana e con Slow Food Master di Scienze Gastronomiche) promuove ulteriormente l immagine di Parma il cui brand è veicolato e conosciuto in tutto il mondo primariamente grazie alle eccellenze nel campo agroalimentare. Welfare - Il welfare raggiunge buoni livelli, soprattutto per quanto attiene strutture di assistenza domiciliare, numero di posti e medici ospedalieri in rapporto alla popolazione. - Nell area sanitaria (cure primaria, salute mentale, prevenzione e piani per la salute, reti integrate ospedaliere, innovazione ed organizzazione assistenziale) gli sforzi profusi hanno fatto registrare un significativo salto qualitativo nei livelli assistenziali assicurati su tutto il territorio provinciale - Nell area socio-sanitaria, è stato individuato e allestito un unico luogo inter-istituzionale di programmazione per tutto il settore socio sanitario e sono stati progressivamente implementati sul territorio provinciale strumenti condivisi e unificati di valutazione in area socio sanitaria e percorsi formativi omogenei per gli operatori dei diversi soggetti gestori della rete. Sono state inoltre create le condizioni operative per la realizzazione di un sistema informativo coerente e integrato, che hanno portato a significativi miglioramenti nel campo dei servizi agli anziani, ai disabili, agli immigrati, ai minori ed in genere alle cosiddette fasce deboli. - I mutamenti che si producono nell area dei bisogni sociali e sanitari sono però sempre più accelerati, le difficoltà socio-economiche di gran parte dei cittadini sono crescenti, le minacce allo smantellamento del sistema pubblico attraverso la riduzione delle risorse e degli investimenti sono sempre più pesanti. In tale contesto se si può sostenere che, nonostante i dati demografici vedano in costante aumento gli ultrasettantacinquenni, i bisogni socio-sanitari dell'area anziani siano sufficientemente coperti, seppur con ampie differenze territoriali, resta aperto il problema degli interventi sulla fascia a rischio di non autosufficienza. 9

Politica Regionale Unitaria 2007-2013 - Per quanto riguarda le aree minori/giovani/disabili è bene sottolineare che la ripresa della natalità, sebbene difforme in ambito provinciale, impone una riflessione programmatoria sulle necessarie strutture ed infrastrutture (nidi, asili, parchi, etc.) da programmare. Inoltre, a fronte di carenze già oggi avvertibili, emergono importanti differenze distrettuali sia nella presenza di rete dei Servizi che nell'utilizzo della stessa e appaiono emergenti alcuni problemi: a) il trend in aumento di allontanamenti dalla famiglia di minori a significare sia la scarsa tenuta della famiglia che la necessità per molti stranieri di utilizzare una famiglia allargata per il sostegno della stessa; b) la collocazione, almeno diurna, di gravi disabili minori (giovani al termine del percorso scolastico o nelle ore pomeridiane); c) il tema dei disabili > 65 anni non assimilabili ad anziani in quanto le condizioni generali di salute risultano buone; d) il tema della mortalità scolastica più o meno legata all'uso e abuso di sostanze. 10

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria 1.2 Politiche per lo sviluppo: l esito della concertazione Il Documento programmatico è stato costruito partendo dalle esperienze di programmazione negoziata già in corso o concluse, che hanno interessato il sistema provinciale e che sono state oggetto di concertazione e condivisione con gli Enti locali e con le forze economiche e sociali. La tabella riporta in dettaglio i principali programmi negoziali che hanno visto un accordo diretto tra la Regione ed il sistema territoriale; ognuno di essi contiene strategie, obiettivi e azioni che sono state prese in considerazione per l impostazione dell Intesa. Obiettivi Ambiti di Attuazione Accordi-Quadro della Montagna del 2005 e 2006 Miglioramento della sicurezza e della qualità ambientale e paesaggistica del territorio Difesa Attiva dell'appennino Parmense; Istituto Comprensivo Valli del Taro e del Ceno; Implementazione accordo quadro per la difesa attiva dell Appennino parmense; Consolidamento delle imprese insediate e attrazione di nuove imprese; Investimenti nel turismo, attività produttive e ambiente Accordo quadro per la realizzazione del Distretto agro-alimentare del Prosciutto di Parma Sviluppo sostenibile degli ambiti produttivi a prevalente destinazione agroalimentare Definizione di linee politiche comuni per la creazione di un distretto dedicato alla filiera del prosciutto di Parma Qualificazione e valorizzazione ambientale; Sostegno alle attività produttive; Pianificazione urbanistica e territoriale; Infrastrutture per la mobilità; Marketing del territorio Pda Parco della salute* Riqualificazione e rafforzamento del sistema termale; Valorizzazione del patrimonio storico - culturale dell'area; Ammodernamento e riorganizzazione viaria, riqualificazione architettonica, commerciale e arredo urbano; Valorizzazione dei prodotti locali e sviluppo dell'agriturismo Valorizzazione turistica; Miglioramento della viabilità locale; Valorizzazione ambientale; Interventi nel settore agricolo; Interventi per il sistema produttivo; Riqualificazione urbana e degli esercizi commerciali Pda Po fiume d Europa** Riorganizzazione dal punto di vista spaziale e gestionale delle pertinenze fluviali sotto il profilo paesaggistico, ecologico e socio-economico Sostegno alle imprese commerciali; Sostegno ad iniziative in ambito culturale; Sostegno alle imprese della filiera agro alimentare; Valorizzazione ambientale ed energetica; Valorizzazione turistica 11

Politica Regionale Unitaria 2007-2013 Obiettivi Ambiti di Attuazione Asse 2 DocUP 2000-2006 Valorizzare il turismo; Valorizzare l ambiente ed il territorio; Promuovere l infrastruttura informatica; Riqualificare dal punto di vista urbano Valorizzazione turistica; Interventi di tutela ambientale e difesa attiva del territorio; Interventi per la diffusione della banda larga; Riqualificazione urbana Intesa Istituzionale di Programma e APQ** Valorizzazione del policentrismo della regione; Competitività del sistema economico regionale; Riforma del welfare regionale; Uso sostenibile e riproducibilità delle risorse ambientali APQ Tutela delle acque e gestione integrata delle risorse idriche - atto integrativo ; APQ Infrastrutture viarie IV e V atto integrativo; APQ Società dell informazione III atto integrativo;**** Il PSR ed il PRIP Asse 1: Miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale Asse 2: Miglioramento dell ambiente e dello spazio rurale Asse 3: Qualità della vita nelle zone rurali e diversificazione dell economia rurale Asse 4: Leader: Piano di Azione Locale dell Appennino Parmense e Piacentino Sostenere l aggregazione dell offerta e politiche di mercato Sostenere la qualità delle produzioni regionali, attraverso una maggiore distintività ed il rafforzamento del legame con il territorio Sostenere accordi tra operatori delle filiere agro-alimentari e con la grande distribuzione Sostenere la multifunzionalità ecc * Il programma interessa i territori che si estendono nelle due province di Parma e di Piacenza. ** Il programma interessa tutti i comuni rivieraschi del Fiume Po delle province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia. *** Si fa riferimento agli interventi finanziati con risorse FAS e inseriti in APQ. ***** L APQ Società dell informazione III atto integrativo firmato riguarda altresì i territori montani delle province di Piacenza, Modena, Bologna, Ravenna e Forli-Cesena. 12

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria 2. Il processo di formazione dell Intesa Nondimeno la costruzione del presente Documento è frutto di uno specifico processo di concertazione e negoziazione, coordinato dalla Provincia di Parma, con la Regione Emilia Romagna e con il sistema degli Enti locali e dei rappresentanti del partenariato economico e sociale. Dopo la presentazione ufficiale del DUP da parte della Regione il 2 febbraio 2009, è stato avviato il percorso di confronto a livello provinciale dandone comunicazione a tutti i Soggetti interessati. Il percorso, che ha valorizzato il ruolo delle Istituzioni intermedie a partire dalle due Comunità montane, si è sviluppato attraverso incontri tecnico-politici con i Comuni del territorio e momenti di confronto con le forze economico-sociali. La Regione Emilia-Romagna ha organizzato il giorno 12 marzo un incontro di approfondimento con le Province sui contenuti della Politica Regionale Unitaria, i contenuti del DUP, lo stato d avanzamento della trattativa con il Governo in materia di fondi FAS, le linee guida che dovrebbero informare la programmazione e la scelta degli investimenti a livello locale, e per distribuire un documento di ricognizione Posizionamenti dei Sistemi Territoriali Provinciali in relazione agli obiettivi della Politica Regionale Unitaria realizzato sulla base dei principali documenti e atti di programmazione vigenti nel territorio e di interesse per l attuazione del DUP. Una bozza del Documento programmatico è stata poi illustrata e discussa con il partenariato economico-sociale durante un incontro il 3 aprile, nel corso del quale è stata formalizzata la condivisione dell impostazione strategica e sono state recepite le osservazioni specifiche manifestate dai portatori di interesse. Il Documento programmatico così aggiornato è stato inviato a tutti i Soggetti coinvolti, unitamente alla convocazione della Conferenza preliminare per l Intesa per l integrazione delle politiche territoriali che si è tenuta il giorno 16 aprile. 13

Politica Regionale Unitaria 2007-2013 3. Le strategie e le priorità 3.1 Le strategie di sviluppo del sistema territoriale Il sistema territoriale parmense è inserito in una molteplicità di reti materiali ed immateriali che lo legano e lo connettono con numerosi e diversi ambiti territoriali regionali, sovra regionali e internazionali. Oltre che configurarsi come un importante snodo infrastrutturale Parma è una provincia caratterizzata da un dinamico tessuto imprenditoriale, aperto alla internazionalizzazione, con significative specializzazioni produttive e tecnologiche e presenza di servizi avanzati: dall intermediazione finanziaria, all informatica, alle attività turistico-ricettive, ricreative, culturali e sportive. Ma Parma è soprattutto cuore di un esteso distretto produttivo specializzato nel settore agroalimentare, una filiera diversificata e di alta qualità, polo di eccellenza a livello mondiale, che trova il suo punto di forza nel territorio provinciale. Il territorio infatti si configura come vero e proprio sistema integrato per la presenza di un ricco e articolato tessuto di imprese del settore ma anche per una forte specializzazione nella impiantistica per il confezionamento di prodotti alimentari e per l industria alimentare. In questo contesto, il sistema territoriale intende promuovere quelle iniziative che mirano a creare occupazione, sviluppo ed aumentare il potenziale innovativo delle imprese e delle professioni, nell ambito di un operazione di sviluppo locale sostenibile, anche sfruttando alcune opportunità che si sono avute con l insediamento dell Authority per la Sicurezza Alimentare. La strategia di insieme si sviluppa lungo sei direttrici: A. Facilitare i processi di innovazione e di trasferimento tecnologico della ricerca alle imprese. - Gli obiettivi fondamentali sono quelli di favorire lo sviluppo e l aumento della competitività: o delle imprese, rafforzando i servizi di trasferimento tecnologico e di diffusione dell innovazione, nonché favorendo la crescita di iniziative imprenditoriali innovative, o del territorio, integrando le diverse competenze in materia presenti sul territorio, sostenendo il ruolo di servizio ed il consolidamento infrastrutturale del Parco Scientifico e Tecnologico di Parma, favorendo l insediamento di nuove strutture per la ricerca, incrementando la capacità attrattiva dell Università di Parma. - In tale contesto risulta prioritario completare il percorso attuativo del Parco Scientifico e Tecnologico, realizzando le infrastrutture per l insediamento di centri di ricerca aziendali e universitari, laboratori, servizi avanzati, incubatori d imprese hi-tech, attività di 14

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria prototipazione da associare ai già collaudati servizi di trasferimento tecnologico e gestione dei contratti di ricerca applicata fra università e imprese. Verrebbe in tal modo ulteriormente rinforzato, anche sul versante della ricerca e dell innovazione, il ruolo internazionale del Sistema Parma come polo d eccellenza dell agroalimentare. - Un ulteriore rafforzamento viene dal riconoscimento del territorio provinciale quale Polo per la Sicurezza Alimentare di Parma ; contenuto nel Protocollo d intesa per EXPO 2015 sottoscritto fra Ministero, Commissario straordinario del Governo per EXPO 2015, Comune di Milano e Comune di Parma. In tal senso vanno letti i disegni programmatici contenuti nel protocollo medesimo ed in particolare, quelli riferiti alla Scuola Superiore di Formazione Europea della Sicurezza, Nutrizione e Qualità Alimentare che dovrebbe sorgere a Parma. - Di notevole importanza è anche l insediamento e la messa in operatività sia del Consorzio italiano per la ricerca sulla qualità e la sicurezza degli alimenti che del Centro Nazionale di Biodiversità Animale, oggetto quest ultimo di un accordo fra Provincia, Università di Parma e Ministero della Salute e del Welfare. - Coerente con gli obiettivi di cui sopra è anche la volontà del sistema territoriale di realizzare a Parma, nell ambito del Parco Scientifico e Tecnologico, iniziative ed ambienti di ricerca nell ambito della Rete Regionale dei tecnopoli nei settori dell Agroalimentare e agroindustria e delle Scienze della vita e tecnologie della salute, che operino per raggiungere l eccellenza nella ricerca industriale, nel trasferimento tecnologico sull intero processo agro alimentare, contribuendo anche in tal modo alla nascita per spin-off dalla ricerca di nuove imprese innovative. - Su tali basi andrà progettata, organizzata e attuata una intensa attività di marketing territoriale finalizzata ad attrarre imprese e risorse umane in settori ad elevato contenuto tecnologico della filiera agroalimentare e farmaceutica. B. I Distretti dell Agroalimentare: Prosciutto di Parma e pomodoro. Un fattore fondamentale di innovazione e di sviluppo del sistema economico ed imprenditoriale provinciale è rappresentato dai sistemi produttivi specializzati che configurano una economia distrettuale. Per la qualificazione e rafforzamento del Distretto Agroalimentare del Prosciutto di Parma, è stato siglato il 1 agosto 2008 un Accordo di Programma fra Regione, Provincia, Comuni e rappresentanze economiche e sociali. L Accordo, che definisce il quadro di riferimento per un ampio programma di progettazione e realizzazione di interventi coerenti con le finalità strategiche condivise, identifica una prima serie di azioni su cui le diverse Amministrazioni si sono già attivate: - Interventi per il miglioramento del sistema fognario depurativo, 15

Politica Regionale Unitaria 2007-2013 - Elaborazione di un Piano d Area per il coordinamento delle politiche urbanistiche del Distretto, - Progettazione e realizzazione di APEA sovracomunali destinate alla filiera produttiva agroalimentare, - Definizione di un Piano Strategico di interventi di Sviluppo Economico e Sociale del Distretto. Il lavoro in corso su tali temi, a cura di tavoli di concertazione, ha permesso di evidenziare le principali criticità a carico delle imprese del settore e del territorio, per il cui superamento si stanno allestendo specifici progetti di intervento: energia da fonti rinnovabili, gestione dei rifiuti e scarti industriali, qualità dell acqua, innovazione delle reti infrastrutturali. Una particolare attenzione si sta inoltre dedicando ad una specifica azione di marketing territoriale, di cui il Festival del Prosciutto, manifestazione enogastronomica culturale e turistica che connota qualitativamente il territorio collegato al prodotto di qualità, rappresenta il momento più significativo anche e soprattutto per il carattere diffuso e coordinato nel tempo del suo svolgersi. Parallelamente si svolge la attività del Distretto del Pomodoro. Dotato di una configurazione organizzativa nella forma di Associazione di Distretto ( pubblico/privata) vede la qualificata partecipazione di Enti, Associazioni ed Istituzioni che operano fuori Provincia ed anche fuori Regione. Tre le direttrici della attività, coerenti con le indicazioni programmatiche di sviluppo territoriale: innovazione per la individuazione di nuovi prodotti, innovazione per il riutilizzo energetico dei sottoprodotti delle lavorazioni, risparmi energetico nella produzione. Infine una costante funzione di coordinamento della filiera che consolida il mantenimento degli investimenti produttivi agricoli nonché quello della struttura industriale di trasformazione. Non si può dimenticare il settore vitivinicolo, di modeste dimensioni quantitative, ma di eccellente connotazione qualitativa sia per prodotti che per capacità imprenditiva. C. Valorizzare i potenziali turistico/culturali e i capitali territoriali. C.1 Turismo e Cultura La provincia di Parma si propone come un area ricca di emergenze, dove i beni sono rappresentati non solo dai luoghi ma anche dalle produzioni del saper fare locale (legati in particolare alle produzioni tipiche e all enogastronomia) e da quegli elementi immateriali dell identità, veicolati da riferimenti culturali presenti all immaginario collettivo (si pensi ai luoghi di Verdi, al mondo piccolo di Guareschi, ecc.), che trovano nel turismo, e in particolare nel turismo sostenibile, un elemento di forza. Soprattutto oggi, quando la domanda turistica appare fortemente influenzata da motivazioni quali la riscoperta delle 16

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria radici e delle tradizioni, il bisogno di ritrovare il contatto con la natura e con il passato, l attenzione per la salute e il benessere, il relax e la riscoperta di se stessi, la ricerca di intrattenimento culturale e il desiderio di ampliare i propri orizzonti di conoscenza e di esperienza. Ciò induce a sviluppare le risorse e le specificità del territorio nella sua interezza. Non si tratta, infatti, di promuovere un singolo prodotto turistico, ma di proporre un offerta plurale, in ottica di sistema: il turismo parmense è rilevante per i comparti culturale e congressuale, naturalistico-ambientale e enogastronomico, montano e termale. Valorizzare il turismo significa mettere tali comparti in stretta relazione tra di loro e anche attraverso una strategia unitaria di comunicazione e segnaletica- con le dotazioni culturali (beni artistici, grandi mostre, musica e arte) e materiali (l enogastronomia, i prodotti tipici) del territorio. E anche le problematiche poste dal comparto termale, che rappresenta una porzione rilevantissima dell economia turistica parmense, devono essere affrontate in un ottica che abbini lo sforzo di innovare l offerta peculiare (non più solo cura ma anche benessere) con la capacità di sfruttare appieno le relazioni territoriali che possono fornire risposte efficaci alla domanda di intrattenimento dei potenziali nuovi clienti del prodotto terme. Tra le opportunità da cogliere appieno c è il Festival Verdi, con la sua manifesta capacità di attrarre turismo internazionale e con la dimostrata attitudine a propagare il raggio degli eventi dal cuore del Teatro Regio di Parma a un territorio ben più ampio. Su percorsi più consolidati, ma ancora ricchi di prospettive, occorre indirizzare particolare attenzione alla tutela e alla valorizzazione degli insediamenti urbani storici, della Via Francigena, del circuito dei castelli, dell itinerario farnesiano (Colorno - Parma - Sala Baganza), dei luoghi verdiani, degli antichi stati, dai Pallavicino ai Landi. A tal proposito, ed in particolare per quanto riferito agli itinerari farnesiani e al circuito dei castelli, si intende attivare una serie di azioni finalizzate al riconoscimento di tali beni all interno del Patrimonio dell Umanità dell Unesco. Il turismo culturale genera in questi contesti significative opportunità di rafforzare la struttura dell economia turistica e, più generale, della qualità della vita dei residenti, a condizione però che si produca un miglioramento complessivo dell offerta, soprattutto dal punto di vista della disponibilità di una gamma di prodotti/servizi di qualità e della creazione di un immagine attraente. Analogamente, la promozione del cosiddetto turismo lento nella Bassa padana, con un forte accento sui temi della percorribilità in bicicletta dell area e sulla navigabilità del Po, e la valorizzazione dell Appennino, non solo con il potenziamento delle infrastrutture turistiche invernali esistenti ma anche attraverso la destagionalizzazione e il rafforzamento dei legami tra risorse storiche, culturali e ambientali, richiedono il miglioramento complessivo dell accoglienza. Ci si riferisce in particolare alla ricettività alberghiera o extraalberghiera, 17

Politica Regionale Unitaria 2007-2013 potendo questi territori contare su una rete migliorabile, ma già altamente efficace, di punti di ristorazione dove possono essere degustati prodotti locali e di nicchia. Ben si affianca ai più celebri protagonisti della tradizione gastronomica locale, cui sono dedicati i Musei del Cibo e le tre Strade del Prosciutto e del Vino dei Colli, del Culatello e del Fungo Porcino, la rete delle Fattorie Didattiche, vere e proprie aziende agricole, attraverso la quale è possibile presentare agli ospiti la esperienza diretta della produzione agricola e della organizzazione aziendale in campagna e delle prime trasformazioni alimentari che in modo così marcato sono legate al territorio, alle sue caratteristiche e alle sue qualità. C.2 Capitali territoriali e potenziali competitivi L Appennino. Qualificare l Appennino parmense come risorsa significa in primo luogo coniugare qualità delle produzioni e qualità del territorio montano, rafforzando così le principali componenti della competitività locale: ambiente e turismo, agricoltura, alimentazione, professionalità delle imprese e del lavoro, attraverso: - il consolidamento e il rafforzamento delle condizioni finalizzate ad incrementare il livello di qualità della vita, innanzi tutto attraverso la qualificazione del sistema del welfare per contrastare fenomeni di spopolamento; - il sostegno al sistema produttivo locale, attraverso la qualificazione come APEA delle aree produttive di rilievo sovralocale il PTCP prevede nei territori montani l area di Rubbiano nel comune di Solignano e l area di Bedonia; la valorizzazione dei comparti industriali della ceramica e della meccanica -con le professionalità e le competenze storicamente determinatesi sul territorio- e l accompagnamento della crescita di realtà di eccellenza quali il polo motoristico di Varano de Melegari, inserito anche nel progetto regionale Terre di Motori ; - la salvaguardia e la valorizzazione del comparto agro-alimentare con il riconoscimento del valore delle attività produttive svolte in un territorio di eccellenza; la valorizzazione e promozione dei prodotti biologici e delle risorse del bosco e del sottobosco, dei prodotti tipici della montagna; il rilancio del settore agro-forestale anche a fini energetici; - la progettazione e definizione di azioni integrate per una difesa attiva del territorio; - il recupero, la riqualificazione ed il riuso di borghi ed edifici storici e/o di pregio architettonico per la fruizione turistica e culturale, nonché per l attrazione di nuovi residenti; - la riqualificazione, l ammodernamento e lo sviluppo delle stazioni turistiche del Distretto Turistico Appennino Parma Est, in un ottica di più compiuta pluristagionalità di servizio. 18

Il contributo del sistema territoriale della provincia di Parma all attuazione della Politica Regionale Unitaria Il Fiume Po. Grazie al Programma d area Po fiume d Europa e al Progetto Strategico Speciale Valle del Fiume Po, che interessa tutte le regioni e province rivierasche, si intendono raggiungere obiettivi di miglioramento delle condizioni di sicurezza delle popolazioni insediate nella valle, la tutela delle fasce fluviali, il potenziamento della rete ecologica e la conservazione quali-quantitativa della risorsa idrica, il miglioramento delle condizioni ecologiche dei principali ambienti di valore naturalistico, promuovendo, al contempo, la fruizione delle risorse ambientali e storico-culturali e il turismo fluviale. I parchi, le riserve e oasi naturali, i siti Natura 2000. La provincia di Parma è un territorio ambientalmente qualificato e ad alta presenza di aree naturalistiche organizzate, che richiedono una attenzione specifica e la definizione di politiche locali, in sintonia coni livelli regionali e nazionali, di salvaguardia e al contempo di valorizzazione, finalizzate ad una corretta conoscenza e fruizione di tali ricchezze naturalistiche. In questo quadro ben si collocano gli interventi programmati in materia di parchi con il Piano di azione Ambientale, con il Programma Attuativo Regionale FAS e il Piano di Sviluppo Rurale. D. Migliorare il sistema delle infrastrutture, dei trasporti e della logistica All'urgenza di dotare tutto il territorio provinciale di una adeguata rete infrastrutturale a servizio delle telecomunicazioni (banda larga), prioritario rimane il sostegno al consolidamento delle dotazioni infrastrutturali tradizionali, che assume un valore strategico proprio in virtù della posizione in cui Parma e la sua provincia sono collocate. L obiettivo è la costruzione di un sistema integrato per la mobilità delle persone e delle merci, che consenta, anche attraverso la realizzazione di corridoi plurimodali, costituiti da assi ferroviari e stradali, di migliorare la centralità del territorio provinciale e la sua accessibilità. In questo ambito sono prioritari: - il Corridoio Tirreno-Brennero (TIBRE) Il corridoio TIBRE è l asse trasportistico di livello nazionale ed europeo che collega l area tirrenica e padana all Europa centro orientale. Il suo ammodernamento e potenziamento è finalizzato al riequilibrio modale tra ferro e gomma e consentirà di incrementare le relazioni merci su ferrovia tra nord e sud dell Italia lungo la direttrice tirrenica. L intersezione, nel territorio della provincia di Parma, di questo corridoio plurimodale con quello centrale est-ovest costituito dall asse Cispadano, intersezione dove è prevista la realizzazione del nuovo casello di Trecasali, determinerà un grado elevatissimo di accessibilità e di centralità geografica per il sistema insediativo provinciale e per le sue attrezzature di interscambio prima fra tutte il CEPIM. 19