CAPITOLO 1: INTRODUZIONE E VEDUTA D INSIEME



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CAPITOLO 1: INTRODUZIONE E VEDUTA D INSIEME La popolazione occidentale invecchia e quella italiana invecchia più di altre. Il fenomeno interessa anche la Regione Lazio sebbene con ritardo rispetto ad aree del nord Italia. L aumento della quantità di anni si accompagna anche, fino ad una certa età, ad un aumento della qualità della vita, della partecipazione, delle relazioni sociali, degli interessi. Tuttavia cresce anche la quota di anziani portatori di diverse malattie croniche contemporanee, di disabilità motorie e psichiche; aumentano anche gli anziani soli, con scarso sostegno familiare. Si tratta quindi di un quadro composito, con aspetti positivi ed altri che destano preoccupazione. Più anziani richiedono più servizi sanitari, sia per un effettivo bisogno ma anche per la pressione delle innovazioni tecnologiche, della pubblicità, delle trasmissioni televisive, delle aspettative di salute e di benessere che si sono create. I servizi sanitari fanno dunque i conti, in modo spesso inconsapevole e non organizzato, con una questione socio-culturale di grande portata, destinata ad ampliarsi nel tempo. Siamo infatti spesso poco preparati ad affrontare la sfida e ricorriamo così ancora a comportamenti impropri quali il ricovero inappropriato (spesso esso stesso fonte di problemi), il largo consumo di farmaci, l assistenza in RSA intesa come soluzione vita natural durante. Meno sviluppate sono le forme di prevenzione, educazione alla salute, assistenza domiciliare, servizi specialistici a bassa tecnologia e facile accessibilità (di prossimità o della porta accanto ). La presente Relazione, è dedicata al tema dei bisogni della popolazione anziana e dei servizi ad essi destinati, con l intento di far crescere la consapevolezza tra operatori, dirigenti e manager dell azienda USL Roma D e preparare così la strada a scelte organizzative mirate. 1.1 SCOPI E METODO La presente Relazione costituisce la quinta edizione di un documento finalizzato a contribuire a dare maggior fondamento informativo e professionale alle attività di programmazione, di organizzazione, di valutazione e ad analizzare le attività svolte in rapporto a bisogni e ai risultati di salute (outcome). Essa si inserisce nel "circuito della programmazione " che l'azienda ha progressivamente delineato sino alla formale adozione stabilita con la delibera aziendale n. 213 del 13 ottobre 2003 (" Procedura aziendale sulle attività di pianificazione"). A differenza delle precedenti edizioni, che hanno riguardato l intero orizzonte dei bisogni e dei servizi dell Azienda, la presente Relazione è dedicata in modo monotematico alla grande questione sociale e sanitaria dell invecchiamento della popolazione ed ai risvolti che tale fenomeno determina sui servizi sanitari. Si è scelta la definizione convenzionale di anziano quale persona di 65 anni ed oltre, sebbene si sia consapevoli delle notevoli differenze tra le diverse classi di età, tentando quindi di tenere conto di ciò nelle elaborazioni. Come nei precedenti anni la scelta di fondo del documento è dare centralità alla tutela dei livelli essenziali di assistenza, tema su cui s incontrano le prospettive dei cittadini, degli utenti del Servizio sanitario, degli operatori, dei dirigenti, degli amministratori, dei policy-makers. Tale scelta impone quindi una visione d insieme dei temi trattati tenendo conto delle competenze delle singole parti dell'organizzazione aziendale ma unendole in modo trasversale nella descrizione dei temi, evidenziando le interdipendenze e le sinergie. Le modalità di impostazione, stesura e revisione del documento sono state, pertanto, collegiali ed hanno visto impegnato un cospicuo numero di dirigenti e esperti dell'azienda costituiti in un Comitato di redazione e in un gruppo di collaboratori che ha redatto singole sezioni dei diversi temi. Le linee di indirizzo che sono state seguite nella redazione del documento sono riassumibili in quattro cardini: 1) Analisi del bisogno: ricognizione dei bisogni di salute relativi all argomento trattato. Esempi di tale descrizione possono essere: gruppi di popolazione interessati, ad esempio numero di persone target di campagne di screening oppure di campagne di formazione, ecc; 1

misure epidemiologiche (prevalenza, incidenza) di talune malattie; in caso di mancanza di misure dirette, si possono utilizzare stime ragionate dedotte da dati regionali o nazionali; indici demografici: es. indici di vecchiaia, mortalità; In tale ambito si è tenuto conto del fatto che vi è a volte un bisogno inespresso come pure una domanda "indotta" senza un reale bisogno originario. In alcuni casi il bisogno è stabilito da norme precise: ad esempio il numero di controlli sul bestiame o sulle acque potabili, ecc. 2) Analisi della domanda: informazioni circa la domanda insoddisfatta, ad esempio mediante: il ricorso ad alternative improprie, o attraverso le liste d attesa o il fenomeno delle "migrazioni sanitarie"; 3) Utilizzo: informazioni relative alla domanda espressa di prestazioni sanitaria, che si traduce generalmente in prestazioni utilizzate ad esempio: numero di accessi in Pronto soccorso, numero di ricoveri, consumo di farmaci, prestazioni consultoriali, ecc.; 4) Caratteristiche dell offerta: descrizione dei servizi offerti in termini qualitativi, ad esempio: dimensionamento, principali linee di attività offerte, progetti qualificanti/innovativi, ecc. La Relazione è disponibile su file al sito aziendale: www.aslromad.it. 1.2 UNA VEDUTA D INSIEME 1.2.1 La popolazione, l ambiente, gli anziani La ASL Roma D ha una popolazione anziana di 108.000 residenti pari al 19,8% del totale; tale quota è lievemente superiore a quella regionale (19,4%) e lievemente inferiore a quella nazionale (19,9%). I due Distretti dei Municipi XVI e XV hanno la maggior quota di anziani, mentre quello di Fiumicino la minore; il Municipio XIII si colloca in una situazione intermedia ma mostra negli ultimi anni segni di rapido aumento di questo gruppo di popolazione. L indice di vecchiaia è pari a 144 a livello aziendale con forte differenza tra le donne (172) e gli uomini (117); il dato medio aziendale è posto tra il valore minimo (92) di Fiumicino e quello massimo (200) del Distretto Municipio XVI. Dal 1999 al 2006 il numero di persone anziane è aumentato di ben 20.000 unità, passando da poco più di 88.100 residenti anziani agli attuali 108.800. I maggiori incrementi assoluti si manifestano nel Distretto del Municipio XIII con un aumento di 8.800 unità nei 7 anni di osservazione; seguono il Municipio XV con un incremento di 6.100 unità, il Municipio XVI con oltre 3.200 unità in più ed infine il Distretto di Fiumicino con un aumento di 2.400 unità. L invecchiamento interessa quindi tutti i Distretti, con un ritardo nel Distretto di Fiumicino, in cui ancora prevale nettamente la popolazione giovane. Particolare peso hanno nei Distretti dei Municipio XV e XVI i grandi anziani, con età superiore agli 85 anni, concentrati nel quartieri Portuense e Gianicolense. Le famiglie composte da un solo anziano con età superiore ai 74 anni sono in progressivo aumento e risultano molto frequenti nei quartieri Gianicolense, Colli Portuense, Marconi (8-9% delle famiglie); meno frequenti ad Acilia e Massimina (3-4%). Il valore medio del Comune di Roma è del 7%. Accanto alla diversa struttura demografica, si evidenzia una differenza nelle condizioni socio-economiche della popolazione di anziani presente nel territorio: nel Distretto Municipio XVI il 35% di essi appartiene alla classe con miglior posizione socioeconomica; all inverso, nel Distretto Municipio XIII il 24% appartiene alla classe meno avvantaggiata. 2

Circa la partecipazione alla vita sociale, nei Municipi XIII e XV si registra una quota del 17-18% di anziani iscritti ai Centri anziani; tale quota è inferiore nel Municipio XVI (8,5%). Tra gli stranieri la quota di anziani è ancora bassa e molto variabile con valori minimi a Fiumicino (1%), medi nel Distretto XIII e XV (3-4%), massimi nel Distretto XVI (8,6). Poco misurabile ma certamente rilevante è l attività di assistenza agli anziani in casa svolta da badanti, per lo più di altri Paesi europei o straniere. 1.2.2 Alcuni dati sulla salute dei nostri anziani Dal punto di vista della salute percepita, la quota degli anziani del Lazio che afferma di sentirsi bene o molto bene è cospicua, pari a circa il 61%; la quota di anziani che affermano di sentirsi male o molto male è ridotta ma tuttavia maggiore che a livello nazionale (tasso regionale standardizzato 7,7% rispetto a quello nazionale del 6,7%). Esaminando i dati della nostra popolazione, si osserva che nella fascia di età 65-74 anni, la causa di morte principale è costituita dalle neoplasie, seguite dalle malattie del sistema circolatorio; nelle classi di età successive (75-84 anni e più) l ordine è ribaltato, con una maggiore frequenza di malattie del sistema circolatorio, rispetto ai tumori. Confrontando i 4 Distretti e standardizzando per l età, si può osservare come nel Distretto del Municipio XVI si abbia un tasso di mortalità inferiore a quello degli altri 3, sia per il sesso maschile sia per quello femminile. A fronte di una maggiore frequenza delle neoplasie tra gli anziani, la mortalità per tali patologie invece si è tendenzialmente stabilizzata o in alcuni casi ridotta. A livello nazionale si registra una lieve diminuzione dei tassi di incidenza per tumore tra il quinquennio 1995-2000 e il 2001-2006; tale diminuzione a livello regionale è confermata per i maschi ma non per le femmine. Per quanto riguarda la popolazione anziana, questa diminuzione non è evidente per tutte le cause tumorali; si osserva invece un aumento della incidenza per tumore tra le classi di età più avanzate, evidente soprattutto per il tumore del colon retto. Si può stimare che l insorgenza di nuovi casi di tumore tra gli anziani sia nella nostra popolazione di circa 1500 casi, pari ai 2/3 del totale in tutte le età, di nuove neoplasie (2.000-2.500 l anno); si può stimare che circa 800 nuovi casi avvengano nella fascia d età 65-74 anni e circa 700 oltre i 64 anni. Di conseguenza anche l assistenza domiciliare oncologica è richiesta per i 2/3 dei casi (totale 570) per pazienti con età superiore ai 60 anni. Considerando i ricoveri ospedalieri, 4.300 pazienti sono ricoverati ogni anno per cause oncologiche, determinando oltre 5.300 ricoveri (compresi i pazienti che richiedono più di un ricovero all anno); a questi si aggiungono i ricoveri per sola chemio o radioterapia. Le cause di ricovero più frequenti sono i tumori della cute, della vescica, dei polmoni. Sulla base di stime, si può calcolare anche il carico di malattia causato da patologie croniche quali diabete, ipertensione arteriosa, broncopneumopatia cronica, cardiopatie ischemiche. Sono oltre 20.000 gli anziani esenti per ipertensione arteriosa, 10.000 per diabete, 10.000 per malattie circolatorie, 7.400 per malattie neoplastiche. Complessivamente, gli anziani costituiscono quasi la metà degli esenti e richiedono più della metà delle esenzioni per patologia. Oltre un quarto ha almeno 2 esenzioni, il 12-13% tre, il 5-6% quattro esenzioni. Sono presenti 247 pazienti anziani in dialisi. Una condizione frequente è costituita dall incontinenza urinaria: sono oltre 5.000 i pazienti che hanno ricevuto il servizio di fornitura di ausili nel primo semestre del 2006. Circa 1.700 sono gli anziani seguiti dai tre Centri Alzheimer presenti nel territorio. 3

Un altro problema frequente, su cui si dispone solo di stime, è costituito dalle cadute accidentali, a volte causa di fratture del femore che determinano circa 650 ricoveri l anno; come pure misconosciuto è l abuso di alcol tra gli anziani il 15% dei quali è definibile come consumatore a rischio. L osteoporosi è una condizione frequente ma spesso sottovalutata e per questo a rischio di complicanze; frequenti i ricoveri ospedalieri degli anziani per fratture da osteoporosi (oltre 900 l anno). 1.2.3 Gli anziani ed i nostri servizi sanitari I vaccinati contro l influenza, con età 65 anni, nella campagna 2006/2007, sono stati oltre 74.000, ben 1.800 in più dell anno precedente, con una copertura superiore al 66%. Il programma di screening per il tumore del colon retto è stato recentemente avviato; sono state svolte diverse iniziative di formazione alla corretta e sana alimentazione. Due focus group hanno indagato la relazione tra MMG ed anziani mettendo in luce aspetti positivi (relazione di fiducia, interesse ai problemi, ecc.) e criticità, costituite soprattutto dalla mancanza di possibilità di delegare o condividere con altri professionisti e/o con altre strutture le richieste, non finalizzate esclusivamente alle cure mediche dell utente, Durante il periodo estivo è stato attivato il programma di prevenzione dei danni da ondate di calore che ha interessato 966 anziani con oltre 1000 accessi da parte dei MMG. L assistenza domiciliare integrata ha interessato oltre 2.600 utenti, per lo più anziani e per 2/3 donne. Nell assistenza specialistica ambulatoriale sono state erogate circa 3,75 milioni di prestazioni ad anziani residenti, per il 59% a donne. Sono oltre 5.000 gli anziani che usufruiscono della fornitura di presidi per l incontinenza urinaria. Il numero di ricoveri è stato di 41.000 (il 30% del totale per tutte le età) e risulta stabile nonostante negli ultimi 3 anni si sia verificato un aumento della popolazione anziana; di conseguenza, il tasso di ospedalizzazione diminuisce ed è pari a 328 per 1000 abitanti. Oltre il 30% dei ricoveri degli anziani avviene con un day hospital. Le maggiori cause di ricovero sono costituite da cataratta, insufficienza cardiaca, chemioterapia, aritmie ed altre malattie cardiache. L ospedale con il maggior numero di ricoveri per gli anziani residenti è costituito dal San Camillo-Forlanini dove avvengono oltre 10.000 ricoveri. All ospedale Grassi si sono avuti 4.644 ricoveri per anziani (34% del totale) con oltre 41.000 giornate di degenza (48% del totale) Circa 3.600 sono i ricoveri di riabilitazione (quasi il 60% sul totale per tutte le età) e le cause più frequenti sono l artrosi, le fratture del femore, l ischemia cerebrale, le malattie ischemiche cardiache. La riabilitazione non ospedaliera consiste in oltre 1.500 progetti riabilitativi attivi per anziani (23% del totale degli utenti), dei quali una quota molto elevata (70%) di tipo domiciliare. Permane critica la situazione delle liste d attesa per l ammissione in RSA dato che la domanda crescente non può essere rapidamente accolta da un offerta insufficiente di posti residenziali. In tali strutture sono stati registrati diversi casi di ulcere da pressione, che sono attualmente oggetto di uno specifico monitoraggio e di azioni di miglioramento da parte dell ASP, della ASL e delle strutture stesse. Oltre 13.000 anziani hanno richiesto un accesso di Pronto soccorso presso l ospedale Grassi, prevalentemente per complicanze di cure mediche in corso e per dolori toracici. 4

Oltre il 14% degli utenti dei servizi di salute mentale è costituito da anziani di cui un terzo resta in trattamento a fine anno; prevalgono i disturbi quali depressione reattiva, disturbi d ansia, depressioni endogene e disturbi bipolari; la solitudine affettiva costituisce in generale, e in particolare in età avanzata, un elemento di rischio e/o aggravamento psicopatologico. I farmaci più utilizzati sono quelli per contrastare l eccesso di lipidi e quelli antiulcera, ciascuno dei quali causa circa l l 11% della spesa. I tassi di invalidità sono del 6,5 per 1000 abitanti da 65 a 74 anni; naturalmente, oltre i 75 anni il tasso aumenta grandemente. Ampia e diversificata è l offerta di servizi socio-sanitari e delle associazioni e gruppi di volontariato presenti sul territorio. L URP registra richieste di miglioramento soprattutto per gli aspetti amministrativo-burocratici; tra i problemi segnalati con più ricorrenza dagli anziani o dai loro familiari, emergono le difficoltà incontrate con il servizio di fornitura di ausili per incontinenza cui sono state dedicate specifiche azioni di miglioramento. 5