Microcredito, nuove povertà e politiche di sviluppo locale promosso da Associazione Finanza Etica in collaborazione con Mag Roma



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Microcredito, nuove povertà e politiche di sviluppo locale promosso da Associazione Finanza Etica in collaborazione con Mag Roma di Cinzia Cimini Negli ultimi dieci anni la finanza etica, e con essa il microcredito, ha iniziato ad essere argomento di ampio e diffuso interesse. Molta della popolarità è dovuta in Italia all allora nascente progetto di una banca etica che potesse agire su tutto il territorio nazionale (Banca Popolare Etica, riconosciuta da Banca d Italia a marzo 1999) e, sul piano internazionale la popolarità è senz altro dovuta all esperienza della Grameen bank del prof. Yunus. Il crescente interesse, soprattutto di consumatori critici, ha determinato nello stesso tempo un fiorire di numerosi prodotti finanziari etici. Il consumo critico è un modo di consumare, ovvero di acquistare ed utilizzare beni e servizi, secondo criteri di salvaguardia dell ambiente naturale, di rispetto dei diritti e di solidarietà internazionale. Muove i suoi passi dalla consapevolezza della insostenibilità - ambientale e sociale - degli attuali livelli di consumo del nord del mondo. In tal senso consumo critico vuol dire innanzitutto riduzione dei livelli di consumo, recupero e riuso dei materiali e riciclaggio dei rifiuti, scegliere di acquistare ciò che è stato prodotto con tecnologie a minor impatto ambientale e con materiali riciclati o materie prime non scarse o in via di esaurimento, non scegliere di acquistare ciò che è stato prodotto con lo sfruttamento del lavoro di adulti e di minori. Ma soprattutto vuol dire ripensare il proprio stile di vita dando centralità alla socialità e ai ritmi naturali del vivere, facendo dell atto del consumo un momento di soddisfazione di necessità reali. Forma specifica di consumo critico sono i gruppi d acquisto solidale (GAS): gruppi di persone che si riuniscono per acquistare insieme non solo in base alla qualità e al prezzo dei prodotti, ma in base a criteri etici 1. Il movimento della finanza etica nasce per proporre un modo differente di usare il denaro: in modo non speculativo, ma come strumento di sostegno delle reti sociali e di sviluppo del territorio, sottraendo inoltre il risparmio a quegli operatori che ne possono fare un utilizzo discutibile (commercio di armi, sfruttamento di territori di paesi del sud, inquinamento ambientale). L attività finanziaria, che implica lo spostamento delle risorse da chi ne ha in eccesso a chi ne ha in difetto, è al centro della critica e della proposta di questi operatori 2. In Italia sono operative dalla fine degli anni 70 le Mutue Auto Gestione: cooperative finanziarie che raccolgono risparmio e ridistribuiscono prestito tra i propri soci in modo mutualistico e secondo principi di trasparenza, cooperazione e solidarietà. Nel 1999 è inoltre nata la Banca Popolare Etica 3 che è il primo operatore bancario in Italia ad ispirarsi completamente ai principi della finanza etica ed a finanziare esclusivamente terzo settore ed altra economia. Questo forum, però non si è posto nell ottica di esaltare le magnificenze del microcredito, ma piuttosto di individuarne i nodi critici e la reale portata del fenomeno. È opportuno partire nella disamina evidenziando alcuni aspetti critici che pongono le basi dell analisi e dello studio del microcredito in Italia. La prima riguarda la questione definitoria. Cosa si intende per microcredito, o comunque per microfinanza? È sufficiente definire il microcredito come quel prestito di piccola entità (ma quanto piccola deve essere l entità di tale prestito?) restituito con le modalità che meglio si adattano al 1 Si veda a tal proposito Cimini C., Lombardi E., Marcon G., Naletto G., Lavorare nel terzo settore, Carocci editore, in corso di pubblicazione. 2 Su funzioni, storia ed esperienze della finanza etica cfr. Bicciato F. (2000) e Messina A. (2003). 3 Banca nata nel 1998 per iniziativa dei 15 mila cittadini e centinaia di organizzazioni della società civile. Ha sede centrale a Padova, sportelli nelle principali città, finanzia in via prioritaria le organizzazioni non profit e valuta i progetti da sostenere anche in funzione del loro impatto ambientale e sociale. Oggi movimenta circa 300 milioni di euro e controlla anche una Società di gestione del risparmio (Etica Sgr) abilitata all investimento in fondi comuni, e il consorzio Etimos, specializzato nel microcredito nel sud del mondo.

progetto finanziato? Oppure a queste prime caratteristiche indicate ne vanno aggiunte anche altre? In sostanza il microcredito funziona soltanto perché si parla di piccoli importi o questo è soltanto uno dei suoi aspetti più evidenti? Secondo il parere di chi ha condotto la ricerca, come si vedrà meglio più avanti 4, il microcredito possiede altre caratteristiche che ne giustificano l efficacia: - si tratta di un credito solidale, quindi che non coinvolge solo la persona che ha ricevuto il prestito, ma anche la rete di relazioni dello stesso, contestualizzando il concetto di rete a seconda del paese a cui si fa riferimento e della sua situazione economica e sociale; - si tratta di un prestito rivolto ai non bancabili dal sistema tradizionale del credito; - si tratta, infine, di uno strumento di sviluppo locale, inteso come sviluppo sia sociale che economico 5. Aggiungere queste ulteriori caratteristiche alla definizione di microcredito restringe l universo degli operatori di microcredito, poiché in tal caso diventa necessario prestare attenzione alle metodologie di raccolta e di erogazione dei microfinanziamenti. Il secondo aspetto da porre in evidenza ha a che fare con il rapporto tra microcredito e finanza etica, oppure, ed è del tutto speculare, il rapporto tra finanza tradizionale e microcredito. Il microcredito di per sé è un prodotto di finanza etica? I principi dell altra economia 6 fanno riferimento alla filiera produttiva, prendendo in considerazione anche le cosiddette esternalità negative prodotte dal sistema economico e quindi valorizzando le esperienze di altra economia che tendono a ridurre tali costi esterni. Tutto questo per dire che microcredito non vuol dire necessariamente finanza etica, ma risulta necessario fare attenzione alla raccolta dei capitali utilizzati, alla loro provenienza, alle modalità di gestione di tali capitali 7. Se si condivide una definizione di microcredito, secondo la quale esso è strumento di sviluppo locale ed è una forma di credito solidale, allora non si può prescindere dal prendere in considerazione ancora una volta la filiera produttiva del credito: l efficacia di lungo termine di un cambiamento del sistema economico e sociale - dello strumento microcredito dipenderà in massima parte dalla filiera produttiva nella quale l organizzazione che fa microcredito è inserita. Come si accennava all inizio di questo paragrafo, negli ultimi tempi il microcredito è salito alla ribalta delle istituzioni e dei media (un po come era accaduto un decennio fa con il terzo settore), presentandolo come la panacea delle sperequazioni fra i tanti nord e i tanti sud presenti anche all interno dello stesso nord del mondo. Sarebbe però necessario interrogarsi quanto pesa in termini quantitativi il microcredito in Italia. Ad oggi nessun censimento del microcredito in Italia è stato ancora fatto perché si tratta di un fenomeno relativamente giovane, ma anche perché non vi è particolare chiarezza nella definizione, come si accennava già precedentemente. Ci sono oltre 30 mila sportelli di istituti di credito in Italia, che raccolgono un risparmio complessivo di circa 729 miliardi di euro e svolgono una attività di impiego complessivo del risparmio raccolto per oltre mille miliardi di euro (fonte Banca d'italia, statistiche giugno 2004), di cui circa 480 miliardi di euro in mutui: l'entità dei capitali coinvolti nei progetti di microcredito in Italia non è assolutamente paragonabile con il mercato creditizio tradizionale. Negli ultimi quattro anni sono stati erogati circa 550 mila euro in microfinanziamenti e sono stati raggiunti circa 330 beneficiari, con una presenza sul territorio nazionale che nulla ha a che vedere con la presenza capillare del sistema creditizio tradizionale. 4 Cfr. paragrafo Una definizione di microcredito. 5 Il concetto di sviluppo locale richiama un idea non soltanto economica di sviluppo, ma di uno sviluppo che sia partecipato, che consente di mettere al centro le persone, che consente di valorizzare le relazioni prima che il capitale. Si veda a tal proposito gli atti del convegno Verso uno sviluppo locale partecipato, Comune di Roma, Assessorato alle Politiche per le Periferie, lo Sviluppo Locale, il Lavoro. 6 Sui principi dell altra economia si veda la carta dei principi del Tavolo dell Altra Economia di Roma (wwwaltraeconomiaroma.org). Si considerano esperienze di altra economia il commercio equo e solidale, la finanza etica, il consumo critico, l agricoltura biologica, il turismo responsabile, il software libero, le energie rinnovabili. Tale elenco chiaramente non vuole essere esaustivo ma raccoglie le principali attività sulle quali si è concentrata maggiormente l attenzione in questi ultimi anni. 7 Uno degli aspetti nodali dell altra economia è proprio quello della partecipazione e dell inclusione sociale ed economica. 2

Se si guardano i dati europei sulla microfinanza si scoprirà che l Italia rappresenta poco più del 20% dei programmi di microfinanza attivati in Europa e nei paesi in transizione, e in termini di beneficiari a malapena l 1% dei beneficiari raggiunti dalla totalità dei programmi di microfinanza europei 8. Si può quindi facilmente concludere che è poco corretto parlare di microcredito nei modi e nei termini in cui viene presentato dai media e dalle istituzioni pubbliche. Un ultimo aspetto che risulta particolarmente interessante è quello del rapporto tra organizzazioni che fanno microcredito e istituzioni pubbliche. In particolare ciò che andrebbe indagato e approfondito e questa ricerca ha toccato fuggevolmente è il ruolo delle istituzioni pubbliche nei programmi di microcredito. Uno spunto per l analisi di questo aspetto può essere preso dalla ventennale esperienza del terzo settore. Come afferma Marcon 9, «[ ] dopo oltre un decennio di affermazioni e di crescita, si pongono al terzo settore sfide e nodi critici che devono essere affrontati e risolti positivamente. In generale la questione che attraversa diversi ambiti e temi è quella dell autonomia e della diversità del terzo settore rispetto agli altri due settori, quelli del mercato e dello stato. Infatti in agguato vi sono sempre i rischi per il terzo settore di diventare un appendice o un surrogato del settore pubblico (parastato) o del settore privato (paramercato). [ ] Nel caso del welfare [ ]il punto critico è chiaro. Il terzo settore può da una parte essere (o costretto ad essere) pura stampella e collettore di risorse pubbliche nell ottica di una progressiva riduzione del welfare, diventando soggetto parastatale di gestione di servizi esternalizzato, soggetto che agisce sul mercato con pure logiche privatistiche. Oppure può essere soggetto autonomo di promozione di diritti e della cittadinanza, di allargamento della sfera dei servizi sociali, in un ruolo di integrazione delle politiche sociali e del welfare: un soggetto che amplia le risorse e gli strumenti per dare risposte adeguate a quella domanda diversificata e personalizzata di servizi che le società moderne avanzano.» 10 Il microcredito, a seconda delle attività finanziate, si suddivide in microcredito di emergenza, quando il prestito viene erogato per far fronte a spese non previste di discreta entità riguardanti le spese sanitarie, spese relative all istruzione, ecc., oppure microcredito rivolto ad attività di microimprenditorialità. Mentre in quest ultimo caso le istituzioni di microcredito si confrontano con gli istituti di credito tradizionale, è nel primo caso, cioè nel caso di microcredito d emergenza, che vi è un maggior confronto con le istituzioni pubbliche locali. Prendendo spunto dall esperienza ventennale del terzo settore, è soprattutto nel caso del microcredito d emergenza che sono più alti i rischi di diventare un appendice, un surrogato del settore pubblico. 8 Fonte www.microfinanza.it 9 Si veda sull argomento Le ambiguità degli aiuti umanitari, Feltrinelli editore, 2002, e Le utopie del ben fare, L ancora del Mediterraneo, 2004. 10 Cimini C., Lombardi E., Marcon G., Naletto G., Lavorare nel terzo settore, Carocci editore, Roma, 2005. 3

Quale definizione per il microcredito? Se si utilizza una definizione molto inclusiva, è possibile definire il microcredito attraverso le seguenti peculiarità: a) prestito di piccola entità. La definizione e la delimitazione di prestito di piccola entità varia, ovviamente tra nord e sud del mondo e non può essere definita a priori; b) piccole quote di rimborso ravvicinate nel tempo. Anche quando si accenna all aspetto dell entità delle rate di rimborso del prestito, la stessa entità non va presa in termini assoluti bensì va relativizzata rispetto al territorio in cui viene utilizzato lo strumento di microcredito. Questi elementi non sono, a nostro parere, sufficienti a definire in modo esaustivo il fenomeno del microcredito, che ha ormai più di trenta anni di esperienza al suo attivo nel nord come nel sud del mondo. Un primo aspetto su cui ragionare e porre attenzione è la sua caratteristica di essere credito solidale, che assume valenze molto diverse se il finanziato si trova in un paese come il Bangladesh oppure in Italia. Dall esperienza della Grameen Bank si deduce che il microcredito, per poter avere la caratteristica di credito solidale, implica che chiunque voglia accedere al microcredito deve costituire un gruppo, all interno del quale ciascuno ha bisogno di un prestito. Il gruppo è solidalmente responsabile per il prestito che ciascun componente riceve e tutto ciò sostituisce le garanzie reali generalmente richieste dalle banche tradizionali. Non si può dire che il microcredito in Italia è inteso come un credito solidale allo stesso modo. Nelle numerose interviste che sono state condotte presso le organizzazioni (profit e non profit, di finanza etica piuttosto che di finanza tradizionale) che in Italia attualmente gestiscono un progetto di microcredito è emersa la necessità di conoscere bene il beneficiario del finanziamento, di instaurare con lo stesso una relazione molto forte, non solo fra ente erogatore e finanziato, ma facendo partecipare attivamente alla rete di relazione e al progetto stesso di microcredito un terzo soggetto (o più interlocutori) che rappresenti la comunità entro la quale il finanziato vive e lavora. Come si può, quindi, vedere anche in questo caso si parla di credito solidale perché chi prende in carico, rispetto all erogatore del prestito, la responsabilità del prestito, si assume una responsabilità di fatto in solido con chi ha ricevuto il prestito e in alcuni casi questa responsabilità in solido assume anche sfaccettature formali (si pensi ad esempio al caso delle Mutue Autogestione). Afferma infatti nell intervista Francesco Fantuzzi di Mag 6 di Reggio Emilia: Il lato vincente del microcredito è sicuramente la capacità di lavorare insieme, di instaurare relazioni di scambio fra finanziati e finanziatori in modo da creare un rapporto di fiducia, che può diventare la chiave per il successo nella risoluzione delle problematiche. Oppure ancora, l avvocato Rossi della Banca del Piemonte, nella sua intervista, afferma: Non sono richieste garanzie né personali né reali. L unica garanzia è quella della conoscenza, in qualche modo la parrocchia (Parrocchia di San Agostino, partner del progetto di microcredito della banca) funge da garante morale per i finanziati presso la Banca del Piemonte. Un altro aspetto su cui focalizzare l attenzione, già ampiamente venuto fuori esaminando il microcredito come un credito in solido, è quello delle garanzie reali. L idea che il microcredito porta con sé è la mancanza di necessità di chiedere garanzie patrimoniali a chi fa richiesta di un finanziamento. La garanzia patrimoniale è uno dei punti cardine della non bancabilità. Le caratteristiche che determinano una restrizione dell universo bancabile possono essere così individuate 11 : Rischiosità del finanziamento, perché la decisione di finanziare o meno un soggetto non è presa sulla base di una garanzia reale in grado di coprire la mancata restituzione del credito, ma sulla validità o meno del progetto e sull affidabilità delle persone che lo propongono. Intervengono parametri sia economici sia sociali nella scelta di dare o meno il credito; Scarsa economicità del finanziamento, perché i prestiti richiesti sono irrisori rispetto alle elevate cifre che le banche muovono sul mercato finanziario; Costo del personale elevato, perché occorrono persone per valutare il progetto anche da un punto di vista sociale. Il progetto va seguito nella sua evoluzione, affinché la banca possa intervenire, qualora ci sia qualcosa che non va nella sua realizzazione, offrendo consulenza. Le banche tradizionali mirano all abbattimento dei costi per aumentare i profitti: le banche si 11 Tratto da Lunaria, La finanza etica in Italia. Come e perché promuoverla, supplemento BancaNote, novembre 2000. 4

ricordano dei progetti finanziati solo quando il prestito non è restituito. Come si evince da questa definizione di soggetto non bancabile, è la rischiosità del finanziamento a determinare la necessità per l istituto creditizio di far accompagnare il prestito da una garanzia patrimoniale che copra il rischio che il credito non vada a buon fine e non venga restituito. Cosa permette al microcredito di superare questa difficoltà? Come è stato già sottolineato precedentemente, le relazioni di fiducia, che sono alla base di un progetto di microcredito, diminuiscono la rischiosità del prestito: si conosce il progetto che sta dietro la richiesta di finanziamento in tutte le sue parti, se ne conoscono le motivazioni sociali ed economiche e in più ci sono persone, esterne al finanziamento, che si sono fatte cariche del buon andamento del progetto finanziato. La soluzione della costruzione e dell utilizzazione delle reti sociali, delle relazioni di fiducia, non è l unica per non chiedere garanzie patrimoniali. Vi è anche un notevole utilizzo dei fondi di garanzia: un soggetto terzo mette a disposizione, a copertura del rischio, dell istituto bancario un fondo di garanzia, utilizzabile ogni qualvolta un prestito non dovesse rientrare. Però non va dimenticato anche l altro aspetto rilevato dalla definizione di non bancabilità, che è dato dall elevato costo del personale determinato dal fatto che il progetto va accompagnato anche nella sua realizzazione, per poter intervenire a sanare eventuali situazioni di difficoltà del beneficiario del prestito. Un altra caratteristica da sottolineare del microcredito, e della microfinanza più in generale, è quella di essere strumento di sviluppo locale. Per poter spiegare questo concetto è utile introdurre il concetto di distretto di economia solidale 12 : l idea di fondo del distretto è quella di collegare le realtà locali creando dei circuiti economici, in cui per quanto possibile le esigenze dei vari nodi della rete (consumatori, commercianti, produttori) vengono soddisfatte grazie alla reciproca interazione 13. Da ciò ne deriva che ciascun nodo può, in rete con gli altri nodi della comunità, autodeterminare il proprio sistema economico e sociale. Il microcredito, in quanto strumento finanziario centrato sui fabbisogni della comunità, che opera con la prospettiva dei progetti locali, è parte integrante di questo meccanismo di sviluppo locale. È ora possibile delineare confini, sicuramente non esaustivi, del microcredito e in generale della microfinanza. Si definisce microcredito quel prestito che: a. è di piccola entità; b. è rimborsato con piccole rate molto vicine temporalmente; c. si caratterizza come solidale; d. non è accompagnato da garanzie reali; e. è strumento di sviluppo locale. A conclusione di questa disamina sulle questioni definitorie del microcredito, sembra opportuno fare una ulteriore precisazione introducendo una nuova variabile, cioè il contesto valoriale entro cui il microcredito può essere collocato. Si sono finora citati sia esempi di progetti di microcredito realizzati da operatori della finanza tradizionali che operatori della finanza etica. Il contesto non è, ovviamente, neutro rispetto alle caratteristiche del microcredito né lo è rispetto ai risultati che lo stesso raggiunge. Mentre è più complesso fare una valutazione di merito sui risultati dell uno e dell altro caso, è doveroso mostrare le declinazioni che le caratteristiche sopra elencate possono assumere a seconda che il microcredito è utilizzato dalla finanza tradizionale piuttosto che dalla finanza etica e alternativa. La finanza etica si pone un obiettivo ambizioso: non solo allontanare il risparmio da quelle imprese non rispettose dei diritti umani e dell ambiente, ma incidere sul comportamento del sistema bancario, garantendo l accesso al credito ai quei soggetti definiti non bancabili dal sistema 12 L espressione è mutuata da quella utilizzata nell economia tradizionale, distretto industriale con il quale si indica una rete stabile di scambi, prevalentemente locali, di beni e servizi (dell economia tradizionale). La terminologia distretto di economia solidale intende fare riferimento anch esso una rete locale stabile di scambi di beni e servizi, con la differenza che i nodi della rete sono costituiti da organizzazioni di economia solidale. Il primo distretto di economia solidale in Italia, in fase avanzata di realizzazione, è quello di Roma ed è allo studio una stessa esperienza nelle Marche. 13 A. Calori, I distretti di economia solidale, in V. Cobelli e G. Naletto (a cura di), Atlante di un altra economia. Politiche e pratiche del cambiamento, Manifesto Libri, Roma, 2005. 5

bancario tradizionale, perché non in possesso di garanzie reali, proponendo il credito come diritto. La finanza etica è quell insieme di strumenti di raccolta e di impiego, offerti sul mercato, che rispetta i seguenti requisiti: 1. un tasso di interesse sganciato dal mercato: il risparmiatore ha la possibilità di definire il tasso da applicare sul proprio risparmio scegliendolo tra uno massimo prefissato dalla banca ed il tasso zero. Il vantaggio in questo caso non è economico ma permette al risparmiatore una maggiore adesione e partecipazione nei progetti finanziati. 2. Gestione della raccolta del risparmio e degli impieghi in modo trasparente: si dà la possibilità al risparmiatore di conoscere il funzionamento della struttura che gestisce il risparmio e la destinazione di ogni singolo finanziamento. 3. Una politica degli impieghi rivolta a valorizzare le persone. Quest ultimo requisito rappresenta senz altro l aspetto peculiare della finanza etica: essa è orientata ad una idea di sviluppo non legato a doppia mandata con l economia; si propone come obiettivo quello di generare ricchezza e distribuirla equamente per garantire a tutti gli individui il soddisfacimento dei propri bisogni. La finanza etica e alternativa possiede al suo interno diverse sfaccettature: - strumento di selezione delle imprese che rispettano l ambiente e la dignità dell uomo; - strumento atto a favorire quelle organizzazioni impegnate nel sociale e in attività ecocompatibili; - strumento per riscattare dalla povertà e restituire al credito il significato di dare fiducia alle persone. Alcuni esempi di microfinanziamenti di Banca popolare Etica* *con la garanzia del fondo di Etica Sgr (per motivi di privacy sono stati usati nomi di fantasia) In collaborazione con: CARITAS DIOCESANA DI ANDRIA NOME DEL BENEFICIARIO Attivita Marco Agente immobiliare 5.000 Giuseppe Mario Venditore Ambulante Commerciante di prodotti ortofrutticoli IMPORTO SCOPO VALORE SOCIALE 2.500 Claudio Artigiano 5.000 Completamento lavori di ristrutturazione di un ufficio Acquisto mezzo di trasporto per la merce e di stufa a gas per ambiente esterno al fine di esercitare l attività durante l inverno 5.000 Acquisto furgoncino usato Apertura negozio di tappezzeria Alleggerimento spese del nucleo familiare Giovane età, ma costretto ai margini della società avendo scontato una pena detentiva Evitare il declino dell attività economica, messa a serio rischio dal danno economico causato da condizioni atmosferiche avverse Uscita dal tunnel del lavoro nero In collaborazione con: CARITAS DIOCESANA DI ASSISI NOME DEL BENECIARIO ATTIVITA Importo Giovanna Collaboratrice domestica 5.000 SCOPO Riscatto oggetti di valore ereditati dalla famiglia, impegnati per spese mediche VALORE SOCIALE Momentanea difficoltà finanziaria per ingenti spese mediche sostenute durante la malattia del marito In collaborazione con: CARITAS DIOCESANA di MAZZARA DEL VALLO NOME DEL BENECIARIO ATTIVITA DEL BENEFICIARIO Importo SCOPO VALORE SOCIALE Fouad Operaio 4.000 Motivi familiari (acquisto mobili) Immigrato tunisino in difficoltà Lucia Impiegata 5. 000 Liquidità per spese sanitarie Bisogni economici dovuti alla malattia del marito 6

In collaborazione con: CARITAS DIOCESANA di CITTA DI CASTELLO Evita NOME DEL BENECIARIO ATTIVITA DEL BENEFICIARIO Operaia (attività saltuaria) Importo Francisco Operaio 4.000 SCOPO VALORE SOCIALE 1.000 Pagamento affitto arretrato Gravi difficoltà economiche Pagamento biglietti arerei per ricongiungimento familiare Il richiedente è un immigrato equadoregno e ha 2 figlie in Equador che deve portare in Italia Alcuni esempi di microfinanziamenti di Banca di Credito Cooperativo I MIGRANT CORNER. Un iniziativa molto concreta nata da una intesa tra il Credito Cooperativo e Confartigianato: creare negli sportelli delle Banche di Credito Cooperativo (BCC) e nelle sedi locali di Confartigianato dei punti di contatto dedicati agli immigrati imprenditori artigiani. Il Migrant Corner offrirà, a partire dal 2005, due tipi di servizi: di natura consulenziale e di natura bancaria e finanziaria (prodotti disegnati e realizzati ad hoc sotto un unico involucro a livello nazionale, come le rimesse con bonifico friendly a costi contenuti; carta di credito pre-pagata; mutuo prima-casa e mutuo-mobilio; leasing etico; forme previdenziali personali e familiari; finanziamenti per favorire il ricongiungimento familiare, finanziamenti su segnalazione di Confartigianato, ed altro). LOMBARDIA: RISORSA IMMIGRAZIONE. E dal 1995 che la Cassa Rurale di Treviglio e Geradadda Credito Cooperativo ha messo a punto un pacchetto - denominato Risorsa immigrazione - composto da un conto corrente agevolato, contraddistinto da tasso di remunerazione favorevole, spese di tenuta conto fisse, spese per trasferimento fondi nel paese di origine e commissioni contenute, agevolazioni sui prestiti e finanziamenti, di solito chirografari in considerazione della mancanza di beni reali da offrire in garanzia. Nel progetto originale figuravano anche la costituzione di un Fondo cooperativo di garanzia presso la Banca (ora estinto) e un Fondo di solidarietà e sviluppo alimentato da versamenti di soci e clienti della banca, del comune di Bergamo e di varie associazioni. Attraverso quest ultimo fondo è stata realizzata una piccola rete di Casse Rurali in Senegal in collaborazione con una ONG di Bergamo e Acra, altra ONG operante nel Paese africano, avvalendosi di finanziamenti europei. Recentemente il pacchetto Risorsa immigrazione è stato sottoposto ad un restyling, nel quale sono state coinvolte anche alcune associazioni di immigrati, al fine di costruire una proposta veramente rispondente alle esigenze dei destinatari. Il pacchetto, che è riservato a cittadini stranieri extracomunitari che vivono e lavorano in Italia con regolare permesso di soggiorno, si compone di diversi elementi. C è un mutuo (un mutuo ipotecario per l acquisto della prima casa, a tasso fisso o variabile agevolato e con facilitazioni sulle spese di istruttoria. Arriva a finanziare fino al 90 % del valore dell immobile ed è prevista l estensione della durata a 20 anni). C è il prestito personale agevolato per spese famigliari, di ricongiungimento famigliare e rientro nel paese d origine e per l avvio di attività artigianali o di commercio. E poi prevista la possibilità di effettuare rimesse di fondi nei paesi d origine a condizioni agevolate (grazie ad accordi specifici con banche locali in alcuni Paesi è agevolata anche la consegna dei fondi) ed una serie di servizi, bancari (Carta di Credito Cooperativo, Carta prepagata, Bancomat) e non (utilizzo gratuito Internet, accesso a libri scolastici e divulgativi tra cui il Corso di Italiano per stranieri; tariffe agevolate per i viaggi di rientro; sconti e agevolazioni di carattere assicurativo). EMILIA ROMAGNA RADICI : UN PACCHETTO DI PRODOTTI E SERVIZI INTEGRATI. L altra esperienza è quella di 12 Banche di Credito Cooperativo dell Emilia-Romagna che hanno elaborato un iniziativa denominata Radici. L iniziativa è rivolta ai cittadini immigrati con regolare permesso di soggiorno nel nostro Paese. Si tratta di un conto corrente multifunzione che, oltre alle tradizionali opportunità legate al conto (depositi, finanziamenti, anche per avviare o sostenere una 7

piccola attività imprenditoriale, carte di debito e di credito...), offre specifici servizi ritagliati sulle esigenze della clientela immigrata (in primo luogo rimesse nei paesi d origine). Non si tratta semplicemente di un prodotto in più da inserire nel catalogo dell offerta. A caratterizzarlo ci sono due aspetti. Il primo, è stato disegnato con il coinvolgimento delle più rappresentative Associazioni degli immigrati e delle diverse realtà competenti sul fenomeno immigrazione; il secondo, cura particolarmente l aspetto culturale. Al personale di sportello delle BCC è stata, infatti, rivolta una specifica formazione, coordinata da un mediatore culturale (il palestinese Milad Bashir), esperto nelle tematiche del dialogo inter-culturale. 250 addetti di sportello (circa il 19% dei collaboratori delle banche coinvolte) sono in grado, oggi, di essere non solo terminali di un informazione finanziaria, ma veri e propri esperti del tema immigrazione. A loro il compito di spiegare, quando serve, quali documenti occorrono per ottenere il permesso di soggiorno (ve ne sono 34 tipologie) e tanto altro, grazie ad un programma di auto formazione in costante aggiornamento e consultabile on-line. Anche l informazione è stata particolarmente curata. Sono state realizzate brochures informative in cinque lingue (italiano, francese, inglese, spagnolo, arabo), distribuite non soltanto in banca, ma in tutti i luoghi di norma frequentati dai lavoratori immigrati. A dicembre 2003 i conti correnti intestati a cittadini immigrati nella regione sfioravano quota 4.300. Dall adozione di Radici, il loro numero è aumentato dell 11%. LAZIO: IL MICROCREDITO DELLA BCC DI ROMA. La Banca di Credito Cooperativo di Roma ha realizzato un programma di microcredito rivolto ai cittadini immigrati e alle fasce sociali più deboli (anziani, ecc.). Tale servizio, messo a punto dalla Banca assieme alla Farmacap (la società che gestisce le farmacie comunali di Roma) e all XI Municipio (con la prospettiva di essere sperimentato ed esteso a tutte le altre amministrazioni territoriali della città), consiste nell offrire dei crediti di piccolo importo (non superiori a 2000 euro) finalizzati all inserimento lavorativo, all acquisto e/o noleggio di veicoli, servizi alla persona e prevede di creare un pacchetto di servizi bancari dedicati e agevolati (apertura di un conto corrente e accesso al credito a tassi di favore). Fra i servizi offerti c è, inoltre, la possibilità di rilascio di carte prepagate a circolazione internazionale che consentono ai cittadini immigrati di trasferire nel Paese d origine piccoli risparmi accumulati a costi contenuti. Per l iniziativa Farmacap ha stanziato un fondo di garanzia di 500mila euro e si occuperà in prima persona della raccolta delle richieste dei clienti. TRA LA BCC DI COLLETORTO E LA DIOCESI DI TERMOLI LARINO MOLISE: PROGETTO SENAPA PER LA RICOSTRUZIONE DEL DOPO TERREMOTO La Banca di Credito Cooperativo di Colletorto (Cb) ha stipulato con la Diocesi di Termoli Larino una Convenzione finalizzata alla istituzione di un Fondo rotativo a sostegno delle attività di ricostruzione del dopo terremoto del novembre 2002. Il Fondo, sostenuto dai due soggetti, opererà attraverso la formula del microcredito. E questo uno dei passaggi chiave dal punto di vista organizzativo di un progetto più ampio (coordinato dalla Federazione Abruzzo e Molise delle BCC) denominato Senapa e che vede coinvolti, oltre alla Diocesi ed alla BCC, anche la Parrocchia di San Giuliano di Puglia e le Caritas Diocesane della Lombardia (queste ultime hanno assunto l onere della copertura dei costi di gestione dell intero progetto). Beneficiari degli interventi gestiti dal Fondo saranno le famiglie e le piccole attività imprenditoriali delle zone duramente colpite dal terremoto. Le domande saranno valutate da un apposito Comitato Tecnico (istituito congiuntamente da Diocesi e BCC) con il compito di seguire la fase della pre-istruttoria, di gestire i collegamento tra i richiedenti e la stessa Banca nonché di diffondere l iniziativa tra i Comuni interessati dal sisma. Il valore aggiunto dell intero progetto (nato da una sollecitazione del Vescovo di Termoli-Larino S.E. Mons. Tommaso Valentinetti) sta nella co-partecipazione della Diocesi al Fondo, con la messa a disposizione di una somma a titolo di garanzia, e di aver scelto la formula del microcredito e della finanza etica come strumento idoneo ad intervenire concretamente nella 8

faticosa e lunga azione di ricostruzione o, semplicemente, di ritorno alla normalità (molte famiglie, nonostante la casa dichiarata inagibile devono continuare a pagare le rate dei mutui, in un primo tempo congelate dalle banche). Una sollecitazione, questa, prontamente ripresa dal Credito Cooperativo locale che già, nei giorni immediatamente al sisma, aveva attivato una importante rete di solidarietà e di interventi diretti sul territorio. Dal punto di vista tecnico, i finanziamenti erogati dal fondo non potranno essere superiori ai 10 mila euro e con una durata massima di 36 mesi. VENETO. PRESTITI D ONORE. La Banca di Credito Cooperativo del Trevigiano, in sinergia con il comune di Castelfranco Veneto, ha messo a disposizione un plafond di 1 milione di euro per prestiti d onore. Tali prestiti - che hanno un importo massimo di 6 mila euro, sono erogati ad un tasso di estremo favore (attualmente il 2%) e non richiedono garanzie - hanno l obiettivo di offrire strumenti di emancipazione da percorsi assistenziali a persone che vengono così facilitate nell accedere al sistema creditizio. BCC ROMA. CREDITO ALIMENTARE PER CONIUGI SEPARATI. La BCC di Roma, in partnership col comune di Roma e con l Associazione Codice Donna, offre prestiti agevolati e sostegno nel recupero degli assegni di mantenimento per i figli rivolto a quei genitori (1 caso su 3) che non riescono a percepirli. Il progetto si rivolge a tutti coloro che non possono offrire garanzie. Le azioni che il progetto prevede sono di due tipi: concessione di piccoli prestiti fino a 5 mila euro a tassi estremamente vantaggiosi; sostegno per il recupero del credito per il mantenimento dei figli. BCC BERGAMO. PRESTITI PER AIUTARE I GENITORI. 9 BCC della provincia di Bergamo hanno siglato una convenzione di Aiuto spese per i servizi all infanzia rivolta ai lavoratori o lavoratrici e agli imprenditori (Asili). In base a tale convenzione, le BCC mettono a disposizione di genitori con figli da 0 a 3 anni fino a 8 mila euro per tre anni, con altri due per la restituzione, a condizioni agevolate, al fine di venire incontro alle forti spese che debbono sostenere i genitori dei bambini più piccoli. BCC CREMONA. MICROCREDITO CON LA DIOCESI. Le sei Banche di Credito Cooperativo della provincia di Cremona, insieme alla Diocesi di Crema, hanno varato un iniziativa di microcredito rivolta alle persone o alle famiglie in stato di bisogno, che risiedano o lavorino nel territorio della Diocesi. La convenzione prevede la possibilità di ricevere un prestito che potrà andare da 500 a 3.000 euro da rimborsare in 36 mesi, che è la durata massima. Il plafond messo a disposizione è di 150 mila euro, in una logica di fondo rotativo. La diocesi di Crema segnalerà alle 6 BCC (Cremasca, Offanengo, Dovera e Postino, Cremonese, dell'adda, e Cassa Rurale del Cremasco) le persone o le famiglie che necessitano di un aiuto temporaneo, rilasciando una lettera di presentazione per l'ammissione al beneficio. A loro volta, le BCC avvieranno le pratiche per l'erogazione del prestito. SERVIZI DI SUPPORTO: TRASFERIMENTO DELLE RIMESSE / LEASING/. Il Credito Cooperativo ha inoltre realizzato una serie di servizi di supporto che vanno ad integrare l azione sul territorio delle diverse banche locali impegnate nei confronti dei lavoratori immigrati. BONIFICO FRIENDLY : Il prodotto consente di venire incontro ai problemi che i lavoratori hanno nel trasferimento delle rimesse nei paesi di origine. Messo a punto da Iccrea Banca Spa, 9

Bonifico Friendly contente il trasferimento dei fondi degli immigrati verso il proprio Paese di origine a condizioni di favore, in modo rapido, economico e sicuro, anche in assenza di domiciliazione bancaria dei destinatari. L'importo massimo del bonifico è di 2.500 euro ed ha un costo di 6,00 euro. Il meccanismo si basa sulla selezione e l accordo tecnico con banche corrispondenti nei paesi di destinazione. CARTA PREPAGATA TASCA. E una carta di credito prepagata con validità triennale, spendibilità internazionale, ricaricabile fino ad un massimo di 500 euro, ad un costo base di 5 euro. Disponibile presso tutte le BCC italiane. LEASING ETICO. E il primo prodotto leasing italiano (messo a punto da Banca Agrileasing Spa) con specifiche finalità di carattere sociale. Si rivolge, tra l altro, agli immigrati regolarmente residenti in Italia che avviano attività commerciali e produttive e che necessitano di acquistare beni strumentali o automobili. Per accedere a questo prodotto - che si rivolge anche ad associazioni ed aziende non profit, come anche ad aziende commerciali che si impegnano ad adottare criteri di responsabilità socio-ambientale - è prevista oltre alla consueta verifica economica un altra effettuata da una speciale procedura denominata Etikit. Quest ultima valuta il contenuto etico, l impatto sociale e ambientale dei progetti/beni e la dimensione etica dei soggetti che richiedono il finanziamento. 10