I MANAGER E LACRISI INTERVENIRE SULL EFFETTO DOMINO È ancora difficile fare un quadro preciso degli scenari economici nel nostro Paese e nel mondo dopo il credit-crunch americano. I manager intanto non restano con le mani in mano e scendono in campo con proposte concrete Davide Mura Imanager guardano in faccia la crisi economica. C è preoccupazione. Molti hanno perso il lavoro o temono di perderlo. Chi il lavoro ce l ha sa che siamo entrati in una fase difficilissima. Eppure, non manca la volontà di reagire, di fare squadra e di sfruttare le opportunità date da una grande organizzazione come ad esempio Manageritalia, che associa un numero importante di dirigenti, quadri e professional (oltre 34.000 gli iscritti). Gli interventi dei 200 delegati alla settantaduesima Assemblea federale, gli scorsi 21 e 22 novembre, hanno fatto emergere i problemi sul lavoro di tutti i giorni, ma non sono mancate le possibili soluzioni (nuovi servizi, iniziative a favore delle pari opportunità in azienda, incentivazione del management nel sud Italia, per citarne qualcuna). Non si perde certo tempo: Claudio Pasini, nel suo articolo a pagina 18, ripercorre quello che ha fatto e sta facendo Manageritalia nell ultimo periodo. Se le azioni urgenti sembrano una priorità, il contratto collettivo è sicuramente un ancora di salvataggio, un punto fermo imprescindibile grazie alle sue tutele per la categoria. L aria che si respirava era carica di timori, ma si percepiva anche il desiderio di reagire, combattere, di non essere preda del cupo pessimismo. La mattinata si è aperta con la relazione di Alessandra Lanza, della società di ricerca e consulenza Prometeia. La crisi è ormai globale, ha spiegato l esperta, e porterà un biennio complesso per l economia del nostro Paese. Non tutti i mali vengono per nuocere, però. Si possono intravedere anche nuove opportunità secondo Giampaolo Azzoni, del corso di laurea in scienze della comunicazione di Pavia, che ha presentato i risultati di una recente indagine Methodos sugli effetti della crisi sui manager all interno delle imprese. Ciò che si deve evitare è sprofondare nell incertezza, non governare la situazione, e aspettarsi interventi risolutori da parte di altri. I comportamenti più richiesti ai manager in questo periodo sono una maggiore responsabilità, concretezza, 6 DIRIGENTE 12 2008
confronto con il mercato, tempestività, dialogo e interazioni orizzontali e verticali. Consideriamo le dimensioni e la natura del fenomeno: possiamo immaginare che prima o poi tutte le imprese in tutti i paesi verranno colpite. Le associazioni come Manageritalia possono essere anti-cicliche a condizione di rispondere alle attese degli associati (nel breve termine), giocare un ruolo esterno coerente con lo scenario e gli stake-holder (nel medio termine) e cercare di pensare al dopo-crisi, un mondo diverso da quello in cui oggi siamo (in prospettiva strategica). Gli associati possono meglio apprezzare il ritorno dell appartenenza associativa se c è attenzione a considerarli come individui con proprie esigenze e richieste se ricevono assistenza nella risoluzione di problemi, informazioni, formazione, networking. E l offerta di marketing associativo in un periodo di crisi deve basarsi essenzialmente su due capisaldi: respingere le minacce (buffering) e favorire nuove opportunità (bridging). Ma quali sono oggi i problemi specifici del mondo manageriale? Un primo passo per monitorare bene la nostra categoria arriva dalla collaborazione tra Manageritalia e Od&M Consulting, che hanno presentato il primo rapporto del nuovo Osservatorio manageriale (vedere pagina 13). I dati riguardano retribuzioni, numeri ed esigenze specifiche. Dopo i saluti di Antonio Zucaro (Funzione Pubblica) e Dario Scrosoppi (Fidia), i lavori sono proseguiti con la presentazione dell andamento del Fondo Mario Negri e del Fasdac, rispettivamente da parte di Alessandro Baldi e Claudio Trucato. A seguito delle condizioni di turbolenza che da tempo stanno investendo i mercati finanziari ha spiegato Baldi la Covip ha richiesto ai fondi pensione di eseguire una verifica sull adeguata diversificazione degli investimenti. Si è quindi disposta un approfondita analisi della composizione degli impieghi. L analisi delle elaborazioni disposte conferma un idonea diversificazione degli investimenti nelle va- Claudio Pasini, Manageritalia È un momento cupo per la nostra economia. La crisi si sente, eccome se si sente. I dati parlano chiaro: negli ultimi mesi in Italia sono aumentate del 20% le risoluzioni dei rapporti di lavoro dei dirigenti. Ed è solo l inizio, assicurano gli esperti. Stiamo vivendo una fase difficilissima. La preoccupazione è molto forte tra noi manager. Viviamo sulla nostra pelle e in prima persona le tensioni sul mercato. Occorre un forte senso di responsabilità e dal canto suo la nostra Organizzazione non può fare finta di niente. Deve per prima cosa dotarsi di quegli strumenti che possano aiutare gli associati a fronteggiare la fase dura che ci aspetta, rafforzare il nostro contratto collettivo e chiedere allo stesso tempo alla classe politica una maggiore attenzione e considerazione del mondo manageriale italiano. Alessandra Lanza, Prometeia, società di consulenza e ricerca economica Esiste un interrelazione tra la crisi dei mercati finanziari e l economia reale. Nel luglio 2007 si è assistito allo scoppio della bolla immobiliare e nel settembre 2008 al fallimento di Lehman Brothers. Eppure, già a metà 2007 alcune economie come quella italiana hanno cominciato a rallentare e l inflazione non si è fatta attendere. Come reagiranno le banche nel prossimo futuro? Saranno più potenti e selettive: si doteranno di maggiori strumenti di garanzia per concedere i crediti. La crisi, sembra un paradosso, avrà anche degli effetti benefici: aiuterà a correggere gli squilibri dell economia americana. In Europa la recessione è già cominciata, è inutile farsi illusioni, seppur con qualche differenza tra i singoli paesi. Quanto durerà? Verosimilmente un paio d anni, con un primo spiraglio verso la fine del 2009. DIRIGENTE 12 2008 7
rie classi di attività e nei singoli strumenti inseriti nel portafoglio. L esame delle percentuali di possesso attestano la relativamente scarsa rilevanza del rischio nel quadro del patrimonio complessivo del Fondo e quindi una prudente allocazione delle risorse. In particolare, per quanto riguarda i rischi sui titoli del sistema bancario italiano, si registra un ulteriore attenuazione in conseguenza dei provvedimenti governativi per garantire la stabilità del sistema creditizio. Questo ha permesso di ripartire e limitare i rischi del portafoglio mobiliare, ma le condizioni di eccezionale volatilità dei mercati conseguenti alla gravità della crisi in atto hanno determinato ad oggi un risultato complessivamente negativo in linea con l andamento dei fondi pensione nazionali. In particolare, i comparti del trattamento di fine rapporto al 30 settembre 2008 evidenziano i seguenti risultati: comparto bilanciato -4%; comparto garantito: +2,25%. Le performance del Fondo ha concluso Baldi vanno comunque valutate su un periodo di medio e lungo termine. Trucato, invece, ha sottolineato la crescita degli assistiti (attivi, pensionati, volontari), così come l elevato ricorso alle convenzioni indirette e il peso del rimborso per le spese odontoiatriche. Nonostante questo, però, ci sono aspetti positivi: accanto a una generale stabilità del Fondo, i ricoveri scendono. La diagnostica, le visite e la fisioterapia non hanno problemi. Mario Vavassori, Od&M Consulting In un contesto del genere occorre avere calma e sangue freddo, senza cedere alla disperazione. D altronde i manager sono uomini concreti, che non si lasciano abbattere facilmente. È importante tracciare un quadro preciso per capire in che condizioni lavorano da noi i manager. Da questa esigenza è nato il primo Osservatorio manageriale, frutto della collaborazione tra Od&M Consulting e Manageritalia. L Osservatorio ha come garante un Comitato scientifico composto da autorevoli personalità del mondo accademico, formazione dell impresa, consulenti, HR manager e media. L obiettivo è comprendere da un lato il ruolo sociale dei dirigenti nell attivare, supportare e sostenere i processi di ripresa delle imprese e dall altro il contenuto professionale richiesto dal nuovo contesto. Né Assidir (intermediario assicurativo di Manageritalia) né la Convenzione Antonio Pastore (il programma assicurativo contrattuale che garantisce una serie di tutele assicurative, oltre alla previdenza integrativa) possono lamentarsi. Se Assidir continua a offrire consulenza dei suoi prodotti assicurativi alle Associazioni territoriali di Manageritalia e ha lanciato la copertura temporanea Ponte in caso di perdita di impiego dopo i 40 anni, lo stato dell arte del Pastore è buono: la sua politica di gestione non prevede infatti investimenti a rischio, con lo scopo di garantirne la tranquillità (la polizza di capitale differito assicura una rivalutazione minima annua del 2% e il consolidamento del capitale versato e rivalutato, che non è quindi intaccato da eventuali andamenti finanziari negativi). Paola Vignoli, nuovo Fondir, ha fatto un flash sull attività del fondo che finanzia corsi di formazione. È interessante osservare che l 80% delle aziende che vi aderiscono sono pmi. Per restare in tema di formazione, il Cfmt è il nostro fiore all occhiello. Pasini ha sottolineato un aspetto importante: la percezione diffusa è che i manager hanno intuito quanto investire su corsi mirati e proposte che arricchiscono il bagaglio di competenze sia una carta vincente da giocare soprattutto in tempi come questi. I numeri parlano chiaro: tra il 2001 e il 2008 si registrano 7.309 partecipazioni, con un aumento del 39% in termini di edizioni, 606 iniziative ogni anno e 883 giornate in aula. Le entrate sono aumentate del 12% in questi sette anni. Occorre dire che Manageritalia già raccoglie con regolarità informazioni e statistiche sul mondo del lavoro manageriale, dirigenti e quadri. L Osservatorio manageriale è in grado di fornire, con vari livelli di profondità, informazioni strutturate del tutto nuove o oggi solo in parte disponibili sul mondo manageriale e sulle sue possibili evoluzioni. In particolare, sarà possibile avere un quadro sulla situazione attuale e sull evoluzione in atto nel management sia sotto l aspetto quantitativo che su quello qualitativo. Il tutto grazie a indagini che raccolgono testimonianze, informazioni e opinioni dei manager stessi e di chi ha un ruolo primario nell inserimento e nella gestione degli stessi in azienda (imprenditore, direttore del personale o consulente di executive search). Nel primo rapporto novembre 2008 Fare il manager oggi abbiamo fatto un check-up della retribuzione e delle politiche retributive dei dirigenti italiani, del lavoro (responsabilità, schemi organizzativi, conoscenze, caratteristiche professionali, iter e carriera), del supporto per lo sviluppo e la crescita (formazione, informazione ecc.) e delle nuove figure professionali. 8 DIRIGENTE 12 2008
Giampaolo Azzoni, del corso di laurea in scienze della comunicazione dell Università di Pavia L impatto della crisi sul mondo del lavoro, sul management e le associazioni di rappresentanza è stato molto forte. La crisi è di per sé un evento che genera domande con un ritmo superiore a quello necessario per elaborare risposte. Si assiste all effetto domino e ben l 82% degli italiani ritiene che quella attuale sia una crisi profonda, ad alto impatto globale. Quali sono state le principali reazioni dei manager che hanno notato gli effetti della crisi nelle proprie organizzazioni? Incertezza e sensazione di non governo della situazione, ma anche la volontà di resistere. I comportamenti richiesti ai manager nell attuale crisi sono concretezza, confronto col mercato, tempestività, dialogo e interazioni orizzontali e verticali. La nostra è una crisi speciale perché viviamo in tempi speciali. Un tempo in cui tutto va in fretta, in cui, secondo la legge di Moore, le prestazioni dei processori raddoppiano ogni 18 mesi. Il treno su cui viaggiamo ha una velocità esponenziale. In questa fase complessa le associazioni possono essere anticicliche. L uscita dalla crisi non sarà con il bruco che siamo, ma con la farfalla che possiamo diventare. Gli obiettivi del Centro per il 2008-2009 sono quelli di sviluppare le sue tre dimensioni: formazione manageriale, polo culturale e internet (il sito eroga servizi di knowledge e networking ad alto valore aggiunto). L offerta del Cfmt è quindi ampia, variegata, completa, sotto il segno dell innovazione. Non ci si può lamentare neppure di Cibiesse: con 48 progetti realizzati ha ottenuto da poco la certificazione di qualità Iso 9000. La business school per quadri e professional ha lanciato due progetti, il career counselling e l executive coach, come ha spiegato Guido Carella, di Manageritalia Servizi. Si tratta di due modalità di training personalizzato per accrescere la performance lavorativa e per conoscere lo stato di salute della propria carriera. Carella si è poi soffermato su Youmanager, il nuovo servizio offerto agli associati Manageritalia di valutazione, certificazione e sviluppo delle competenze manageriali. Per concludere, come avrete capito l assemblea sulla crisi non è stata un muro del pianto. Certo, i manager sono preoccupati. Conoscono in prima persona le difficoltà nella vita in azienda. Ma sono anche pronti a rimboccarsi le maniche, forti del sostegno che un Organizzazione solida come Manageritalia è in grado di dare a ciascuno di loro. Guido Carella, Manageritalia Servizi Tra le risposte più convincenti per fronteggiare adeguatamente la crisi c è Youmanager, il nuovo servizio proposto da Manageritalia che permette di valutare, certificare e sviluppare le proprie competenze. Youmanager dà la possibilità di essere più competitivi e serve non solo ai manager stessi ma anche alle aziende e al sistema. Youmanager si divide in tre fasi: profilazione, autovalutazione e valutazione da parte di formatori. Se vogliamo sintetizzare, sono quattro gli obiettivi di Youmanager: fornire un servizio ad alto valore aggiunto, fornire valore al mondo del lavoro, contribuire allo sviluppo della managerialità e superare il deficit di presenza manageriale. La parola ai manager: interventi all Assemblea di Manageritalia «I manager hanno il dovere di essere ottimisti. Devono infondere speranza e fiducia nelle aziende. Siamo responsabili verso i nostri collaboratori. I manager devono diffondere il gusto di fare bene il proprio lavoro adottando modalità creative». «La crisi purtroppo viene usata dalle aziende in modo pretestuoso per licenziare i lavoratori e quindi anche i manager. Il nostro contratto è allora la principale difesa che abbiamo nelle nostre mani». «Certo, il momento non è dei migliori, ma per chi rappresenta i manager come fa Manageritalia da oltre 60 anni questo non è un problema. Anzi, è proprio in momenti di crisi che i manager devono rivendicare DIRIGENTE 12 2008 9
l importanza del loro ruolo in assoluto per una crescita sana e duratura. Senza manager e managerialità è ormai difficile se non impossibile far funzionare le organizzazioni. E l Italia degli ultimi decenni ne è un chiaro esempio, in un economia globale che non lascia più alcuno spazio all inventiva e all innovazione se non corroborate da un abbondante dose di capacità organizzative e gestionali». «I manager sono sempre più motori del cambiamento. Oggi non sono più controllori, ma piuttosto knowledge worker: figure ad alto livello di formazione, professionalità e qualificazione per i quali la conoscenza è componente centrale del valore». «Da troppi anni l Italia non cresce adeguatamente e soprattutto non è in linea con le principali economie europee e mondiali. Proprio in un momento di crisi come questo c è bisogno di individuare pochi ma buoni ingredienti necessari per guidare la ripresa e ridare slancio all economia. In Italia manca ancora una vera cultura manageriale e ci sono troppo pochi manager». «Per competere al meglio nei mercati globali imprenditori e manager devono trovare un virtuoso effetto sinergico, il solo capace di creare sviluppo e ricchezza. Non è un caso che tutte le imprese italiane diventate negli anni più grandi, internazionali e competitive lo abbiano fatto proprio diventando più manageriali, come Merloni, Luxottica e via di questo passo, dimostrando chiaramente che per misurarsi con la concorrenza, quella vera, c è bisogno di darsi una gestione manageriale. Quindi, dobbiamo fare informazione e cultura per convincere tutti: la politica, le istituzioni, il sistema, il Paese intero, ma soprattutto gli imprenditori. Perché sono soprattutto le aziende familiari e quelle non esposte alla concorrenza, in Italia l ampia maggioranza, che con i loro comportamenti più tesi a garantire il controllo che la competitività frenano il diffondersi di un adeguata cultura, presenza e competenza manageriale». «Alla politica, oltre a governare veramente il Paese, a fare riforme non più rinviabili su vari fronti compreso quello elettorale e a rendere efficaci il sistema delle infrastrutture generali, la pubblica amministrazione eccetera, chiediamo minore pressione fiscale per chi paga le tasse e contestuale riduzione della spesa pubblica, certezza della tenuta delle pensioni, più managerialità nelle imprese, minori oneri sulle retribuzioni, concertazione vera con tutte le categorie. Insomma, non pensiamo solo a noi stessi e capiamo che tutto il Paese ha bisogno di essere messo nelle condizioni di fare un salto di qualità». «I manager non sono ricchi da spremere, ma attori importanti che contribuiscono in modo significativo e crescente allo sviluppo delle imprese e dell economia terziaria lombarda, che è oggi il vero motore dell occupazione e del Pil. Anche e soprattutto questo chiediamo alla politica, di considerarci per quello che realmente siamo utilizzando al meglio il nostro importante contributo a vantaggio di tutto il Paese». 10 DIRIGENTE 12 2008