Patrizia Rossi & Silvia Tramontin



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MANUALE DELLA QUALITÀ SIF CAPITOLO 08 (ED. 01) MISURAZIONI, ANALISI E MIGLIORAMENTO

Transcript:

Patrizia Rossi & Silvia Tramontin Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate - Istituto Superiore di Sanità - Roma Dipartimento Laboratori di prova per la sicurezza degli alimenti - ACCREDIA - Roma

I requisiti minimi di qualifica del personale sono indicati nella Determinazione n. 94/CSR del 10 maggio 2007 e sono stati già trattati nella precedente relazione dalla Dr.ssa Rossi 2

Non ci sono particolari requisiti in termini di condizioni ambientali, ad esempio temperatura e umidità, se non quelli di normali condizioni di lavoro in ambienti che garantiscano l igiene e la sicurezza dell operatore 3

5.4.2 Selezione dei metodi...il laboratorio deve confermare che può correttamente eseguire i metodi normalizzati prima di metterli in opera per le prove e/o le tarature... Il laboratorio è tenuto ad applicare uno dei metodi descritti nel regolamento (CE) N. 2075/2005 e deve dare evidenza che è in grado di farlo correttamente mediante la partecipazione a PT o l applicazione del metodo a campioni di prova inficiati con larve muscolari di Trichinella forniti dal LNR per la trichinellosi o altro materiale simile (ad esempio campioni precedentemente risultati positivi ed utilizzati come materiale di riferimento). 4

5.4.3 Metodi sviluppati dal laboratorio NA 5.4.4 Metodi non normalizzati NA 5.4.5 Validazione dei metodi NA 5.4.6 Stima dell incertezza di misura NA (il risultato del metodo è qualitativo) 5

5.4.7 Tenuta sotto controllo dei dati Controllo dei calcoli effettuati (ac.cloridrico, pepsina) Rintracciabilità, a partire dal rapporto di prova finale, dei dati grezzi relativi all esecuzione della prova ed ai controlli effettuati Software sviluppato dal laboratorio validato, adeguatamente documentato, protetto da modifiche anche accidentali, ecc. 6

Le apparecchiature critiche necessarie per eseguire il metodo dell'agitatore magnetico con digestione artificiale di campioni aggregati, elencate nell Allegato I Capitolo I, sono: 1. agitatore magnetico con piastra di riscaldamento dotata di termostato 2. termometro calibrato allo 0,5 ºC per temperature fra 1 e 100 ºC 3. bilancia di precisione tarata almeno a 0,1g 4. setacci, dimensioni della maglia 180 µ 5. microscopio 7

Naturalmente le apparecchiature devono essere gestite in modo da soddisfare i requisiti del punto 5.5, in particolare, per quanto riguarda le prime tre apparecchiature, ne è richiesta la taratura, interna o da parte di un centro SIT, e la conferma metrologica. Dell agitatore magnetico con piastra di riscaldamento, deve essere tarata la sonda che viene inserita nella soluzione digestiva e quindi tenere conto del fattore di correzione che deve rientrare nelle specifiche del metodo (T di digestione 45±2ºC). 8

Per quanto riguarda i setacci, non ne deve essere richiesta la taratura perché non servono a misurare ma semplicemente a trattenere residui della digestione peptica che possono ostacolare l esame microscopico del sedimento. Al contrario è importante la loro manutenzione eseguita mediante una pulizia accurata dopo ogni utilizzo che NON deve essere effettuata con materiali o utensili abrasivi che possano alterare il diametro delle maglie. Infine, pur non essendo elencato nell allegato del regolamento, deve essere verificato l eventuale utilizzo di un frigorifero per la conservazione dei campioni di prova prima del test e/o della pepsina, nel qual caso deve essere sottoposto a monitoraggio della temperatura mediante sonda tarata (es. datalogger). 9

5.6.1 Generalità.Il laboratorio deve stabilire un programma ed una procedura per la taratura delle proprie apparecchiature. 5.6.2 Requisiti specifici NA ( a meno che sia stato stabilito che il contributo derivante dalla taratura contribuisca scarsamente all incertezza totale del risultato di prova). 10

5.6.3.1 Il requisito si applica nel caso di tarature interne eseguite mediante l utilizzo di campioni di riferimento 11

5.6.3.2. Per quanto riguarda i materiali di riferimento, non esistono materiali di riferimento certificati. Possiamo considerare come materiali di riferimento i campioni di carne inficiati con larve di Trichinella, oppure singole larve conservate in alcool, utilizzate per la qualifica del personale. Il metodo non può includere controlli di qualità interni mediante l utilizzo di materiali di riferimento, come ad esempio nel caso di test ELISA o PCR, nei quali ad ogni sessione analitica vengono utilizzati sieri di riferimento positivi e negativi, e DNA di riferimento ascrivibili a specie conosciute e caratterizzate. 12

5.7 Campionamento Il requisito non è applicabile Il prelievo dei campioni per la ricerca della presenza di Trichinella spp. deve essere effettuato nell ambito dell esame post mortem sotto la responsabilità del veterinario ufficiale, secondo i piani di monitoraggio previsti. 13

5.8 Manipolazione degli oggetti da sottoporre a prova Ricevimento campioni Il veterinario ufficiale assicura che sia adottata una procedura documentata per l identificazione, la manipolazione e l invio dei campioni/pool di campioni al laboratorio designato nonché per la rintracciabilità dei singoli campioni e loro correlazione con la carcassa e sue parti In considerazione del fatto che i laboratori annessi agli stabilimenti di macellazione sono sotto la supervisione del veterinario ufficiale, è consentito l invio dei campioni da esaminare per la ricerca delle trichinelle presso altro laboratorio già accreditato annesso ad un macello, quindi sotto il controllo ufficiale. 14

5.8 Manipolazione degli oggetti da sottoporre a prova Verifica della idoneità dei campioni presentati (es. quantità, tipologia di tessuto, identificazione, ecc.) Conservazione adeguata del campione dopo l accettazione Identificazione del campione durante tutta la permanenza in laboratorio Gestione di eventuali campioni positivi Il veterinario ufficiale, ai sensi del reg. 854/2004, è responsabile dell attività di supervisione sul laboratorio facente parte dello stabilimento 15

5.9 Assicurazione della qualità dei risultati di prova e di taratura La partecipazione a prove valutative interlaboratorio e/o l esecuzione della prova su campioni forniti dal Laboratorio Nazionale di Riferimento per la trichinellosi è della massima importanza, in quanto è l unico modo che consente di tenere sotto controllo il processo analitico, oltre a qualificare il personale che esegue la prova. 16

5.9 Assicurazione della qualità dei risultati di prova e di taratura La prova è di tipo qualitativo (positivo/negativo) anche se alcuni Circuiti interlaboratorio (ad es. ISS-EURLP) forniscono più campioni inficiati con un numero diverso di larve e la conseguente valutazione quantitativa. Il personale che effettua l analisi deve essere in grado di identificare la positività/negatività del campione alla Trichinella. Qualora non riesca ad individuare il numero corretto di larve di Trichinella presenti nei campioni (valutazione insoddisfacente) l ispettore ACCREDIA segnalerà una osservazione finalizzata al miglioramento delle modalità operative del laboratorio. 17

5.10 Presentazione dei risultati I risultati devono essere riportati in un rapporto di prova che soddisfi il requisito 5.10 Presentazione dei risultati della norma UNI CEI EN ISO /IEC 17025. Non è accettabile il rapporto di prova semplificato in quanto le prove non sono eseguite per clienti interni, ma per il controllo ufficiale. Il rapporto di prova redatto durante la visita ACCREDIA deve riportare l esito della prova eseguita su un campione sicuramente positivo 18

5.10 Presentazione dei risultati Il rapporto di prova deve essere firmato dal responsabile del laboratorio in quanto è la figura responsabile dell emissione del referto analitico. Si ricorda che per ACCREDIA il "Responsabile del Laboratorio" è la persona cui compete la responsabilità tecnica complessiva per l'attività del laboratorio ed il compito di assicurare che le prescrizioni ACCREDIA siano soddisfatte (cfr. UNI CEI EN ISO/IEC 17025 pto 4.1). Nel caso siano presenti persone in possesso di delega per l emissione dei rapporti di prova, la DA 02 dovrà riportare il loro nome, qualifica (titolo di studio) e area tecnica. Il responsabile della lettura e della firma sul rapporto di prova può anche essere un tecnico diplomato in possesso di adeguate competenze che potrà essere meglio qualificato attraverso la partecipazione ad un corso di formazione in merito a tali tematiche. 19

5.10 Presentazione dei risultati Nel caso di laboratori accreditati in categoria I (temporanea) i rapporti di prova devono essere emessi sulla carta intestata del laboratorio, e devono indicare dove è stata effettuata la prova (presso il macello). Il rapporto di prova deve essere indirizzato al cliente, ovvero il macello 20

Risultanze della visita di valutazione Nel caso in cui il veterinario ufficiale rilevi delle non conformità nel laboratorio le segnalerà ad ACCREDIA. Nel caso in cui ACCREDIA riscontri presso il laboratorio criticità tali da non garantire la corretta esecuzione delle analisi, ne informa tempestivamente il veterinario ufficiale in modo da consentire l invio dei campioni presso altro laboratorio. MD 09.06 Rilievi effettuati in visita di valutazione MD 09.08 Rapporto sintetico sulla visita di valutazione MD 09.09 Schema di sorveglianza 21

Grazie per l attenzione! Patrizia Rossi & Silvia Tramontin Dipartimento di Malattie Infettive, Parassitarie ed Immunomediate - Istituto Superiore di Sanità - Roma Dipartimento Laboratori di prova per la sicurezza degli alimenti - ACCREDIA - Roma 22