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Il sistema pensionistico 6061 Scienza delle finanze CLES classe 10 A.A. 2008/09

Il sistema pensionistico Redistribuzione di risorse a favore di persone: hanno cessato l attività lavorativa per ragioni di età o anagrafica o contributiva (pensioni di vecchiaia e di anzianità) sopravvenuta incapacità lavorativa (pensioni di invalidità) familiari di persone decedute che hanno fatto parte della forza lavoro (pensioni ai superstiti) sprovviste di qualunque forma di reddito e non in grado di lavorare (pensioni assistenziali) Funzioni: Assistenziale: la collettività deve assicurare a tutti i cittadini un reddito minimo adeguato a garantire una dignitosa sopravvivenza. (Richiede una dissociazione tra contributi versati e pensioni percepite in modo tale da favorire i bassi redditi) Previdenziale: il sistema garantisce all individuo che ha contribuito adeguatamente il mantenimento del tenore di vita raggiunto nella fase terminale della vita lavorativa nel periodo successivo al pensionamento. (Implica un trattamento preferenziale per le carriere caratterizzate da una crescita salariale superiore alla media) Assicurativa: l individuo riceve in età anziana quanto ha accantonato, attraverso la contribuzione sociale, nel corso dell età lavorativa (associa contributi versati e pensione ricevuta)

Modalità di finanziamento: contributi sociali: versamenti delle persone assicurate e loro datori di lavoro agli organismi che erogano prestazioni pensionistiche ricorso dello Stato o enti di previdenza alla fiscalità generale in caso di squilibri Concetti di equità: Assistenziale: tutti i cittadini possono raggiungere un livello di reddito minimo determinato in ragione delle circostanze economiche e dei valori sociali prevalenti Previdenziale: a tutti i cittadini a parità di durata della vita lavorativa è garantita la stessa percentuale dell ultima retribuzione o della media delle ultime retribuzioni (garantito tasso di sostituzione = pensione al momento della cessazione dell attività lavorativa/retribuzione finale) Attuariale: tutte le storie contributive e pensionistiche individuali sono caratterizzate dallo stesso tasso di rendimento interno (che uguaglia il valore attuale dei contributi versati al valore attuale delle prestazioni)

La scelta degli Europei sulle Pensioni 50 Current Pension Levels Should be Maintained even if this Means Raising Taxes or Contributions 45 40 35 30 25 20 15 10 5 0 GER SP FR I UK EU Strongly Agree Slightly Agree Slightly Disagree Strongly Disagree

Giustificazioni: Esistenza. 1883. Bismarck in Germania: prime forme di legislazione sociale. Giustificazione nel passaggio dalla famiglia tradizionale di tipo agricolo al mondo produttivo fondato sulle industrie e aree urbane. Obbligatorietà. Mill: incapacità dell individuo di prevedere con cura i propri effettivi bisogni in un periodo lontano nel tempo e di risparmiare in modo adeguato Competenza pubblica. Indicizzazione delle prestazioni come garanzia di rendimento. Cause: Inadeguatezza degli strumenti di risparmio (in contesto istituzionale e macroeconomico instabile) Carenze informative (garanzia di solvibilità degli intermediari che gestiscono il risparmio previdenziale) Fallimento dei mercati assicurativi (solo un sistema pubblico può coprire dal rischio sociale dell inflazione)

Ripartizione e capitalizzazione Ripartizione: il gettito contributivo riscosso in ogni periodo è destinato al finanziamento delle prestazioni erogate nello stesso periodo. No riserve. L erogazione individuale è poi determinata sulla base di criteri specifici. Capitalizzazione: i contributi che ogni lavoratore versa nel periodo di attività sono investiti sul mercato dei capitali. Nel periodo di pensionamento la pensione è pari ai contributi versati aumentati del rendimento ottenuto dal loro impiego. Si ha accumulazione di riserve. Criteri di valutazione: 1. Rendimento individuale e effetti su accumulazione e risparmio 2. Determinazione delle prestazioni 3. Distribuzione dei rischi demografici ed economici fra le diverse generazioni 4. Evoluzione e controllo delle dimensioni del sistema 5. Ruolo delle componenti private

1. Rendimento n= tasso di crescita dell occupazione m= tasso di crescita della produttività Sistema pensionistico a ripartizione: C t =P t = αw t (W t : monte salari, α=% destinata al pagamento delle pensioni dello stesso periodo ) C t+1 = P t+1 = αw t+1 = αw t (1+n)(1+m) Rendimento implicito ottenuto dalla generazione che lavora e versa i contributi al tempo t e percepisce la pensione al tempo t+1: n+m P t+1 / (αw t )-1= (1+m)(1+n)-1=m+n+mn~m+n Sistema a capitalizzazione: i contributi versati nel periodo t sono capitalizzati al tasso i P t+1 = αw t (1+i) Rendimento implicito: i Es: Per i prossimi 40 anni sono previsti un tasso di interesse del 5%, un tasso di crescita della popolazione del 5% e un tasso di crescita della produttività del 6%. Preferireste un sistema pensionistico a ripartizione o a capitalizzazione? Soluzione: ripartizione, perché n+m=11%>i=5%

Effetti sul risparmio Ripartizione: avviare i trasferimenti pensionistici a favore degli anziani, anche se in precedenza non è stato versato alcun contributo Capitalizzazione: implica che i contributi siano stati versati e accumulata una somma adeguata per finanziare il pagamento di prestazioni nel periodo di pensionamento. Risparmio>? Teoria life cycle del risparmio: gli individui risparmiano nel primo periodo, quando lavorano e percepiscono w, poi consumano il capitale accumulato con interessi Capitalizzazione: individui risparmiano nel I periodo, parte obbligatoriamente destinata a finanziare la sicurezza sociale. Remunerazione del risparmio: i. Totale risparmio =. Ripartizione: trasferimento di P agli anziani=consumo. < reddito degli attivi=< consumo e <risparmio. Totale risparmio diminuisce. Effetto prima generazione (la prima generazione di pensionati ha un rendimento infinito) Esempio.

2. Determinazione delle prestazioni Ripartizione Metodo di calcolo retributivo P=βR p L P=pensione β= coefficiente di rendimento R p = retribuzione pensionabile L=durata della vita lavorativa e contributiva m=tasso di crescita dei salari r=tasso di rivalutazione delle retribuzioni

Se la retribuzione pensionabile coincide con l ultima retribuzione: R p =R L, P=βR L L Tasso di sostituzione=p/r L =βl garantisce funzione PREVIDENZIALE (mantenere lo stesso tenore di vita dell ultima fase lavorativa) Premia le carriere dinamiche Se la retribuzione pensionabile coincide con la media di tutte le retribuzioni opportunamente indicizzate R p L j= = 1 R (1 + m) L (1 + r ( j 1) L j 1 )

j= 1 Ripartizione Metodo di calcolo contributivo L j 1 L j MC = δ R (1 + m) (1 + r) 1 MC= montante contributivo ottenuto con la capitalizzazione a un tasso convenzionato dei contributi δ= aliquota contributiva m= tasso di crescita dei salari r= tasso di rendimento (in Italia= media del PIL nominale dei 5 anni precedenti) e( L) 1 Valore attuale al momento del VA( P) = P j 1 j= 1 (1 + r z ) pensionamento del flusso delle pensioni Dall uguaglianza a livello individuale di MC e VA(P) deriva la pensione r z tasso di sconto, e(l) speranza di vita al pensionamento Se r z = 0, VA( P) = Pe( L), P = MC e( L) Garantisce funzione ASSICURATIVA (rendimento)

Capitalizzazione I contributi sono investiti sul mercato dei capitali e capitalizzati sulla base del rendimento effettivamente ottenuto MC L j 1 L j = δ R1 (1 + m) (1 + rw ) j= 1 Il montante deve essere uguale al valore scontato delle pensioni che si prevede di erogare data la speranza di vita MC = e( L) j= 1 1 P (1 + ) r z j 1 r r w z = tasso di rendimentoottenuto dall'impiego dei contributi versatisul mercato dei capitali = tasso di sconto per calcolareall'anno di pensionamento L il valoreattuale delle pensioni future

Esempio. Un individuo ha lavorato 40 anni percependo uno stipendio annuo: 15mila euro nei primi 10 anni, 20mila nei successivi 20 anni e 25mila negli ultimi 10 anni. Pensione con metodo di calcolo retributivo, coefficiente di rendimento=2%, R p = media retribuzioni ultimi 5 anni R p =25000 P=βRpL=0,02*25000*40=20000 Tasso di sostituzione= P/R L =20000/25000=0,8 Pensione con metodo di calcolo retributivo, coeff. 2%, Rp=media retribuzioni tutta la vita lavorativa (nessuna rivalutazione) Rp=(15000*10+20000*20+25000*10)/40=20000 P=βRpL=0,02*20000*40=16000 Tasso di sostituzione=16000/25000=0,64 Pensione con metodo di calcolo contributivo, aliquota contributiva=20%, nessuna rivalutazione dei contributi, tasso di sconto del valore futuro delle pensioni=0, speranza di vita al pensionamento=20 anni. MC=0,2*(10*15000+20*20000+10*25000)=160000 P=MC/e(L)=MC/20=160000/20=8000 Tasso di sostituzione=8000/25000=0,32

3. Distribuzione dei rischi Sistema pensionistico come meccanismo contrattuale tra generazioni. rischio inadeguatezza rendimenti: il lavoratore, nonostante il versamento dei contributi, si potrebbe trovare al momento del pensionamento a fruire di un trattamento previdenziale insufficiente per una vita dignitosa rischio inflazione: il valore reale della prestazione non si mantiene nel tempo rischio demografico: il valore del trattamento pensionistico individuale dipende dalla durata attesa della vita e la dimensione del trasferimento dalla durata media rischio salariale se le pensioni non sono indicizzate ai salari

Concetti di equilibrio I tipi di rischio permettono di definire 3 concetti di equilibrio: equilibrio finanziario: le entrate contributive sono tendenzialmente =pensioni erogate. In un sistema a ripartizione introduciamo il concetto di aliquota contributiva di equilibrio: α=mp/mw=pn p /Rl Nl. In un sistema a capitalizzazione l equilibrio finanziario è automatico equilibrio macroeconomico: rapporto adeguato MP/PIL equilibrio equitativo: finalità redistributive

Ripartizione Contratto tra le generazioni attive e i pensionati. Non c è rischio di inadeguatezza dei rendimenti. Rischio inflazione a carico dei lavoratori se le pensioni sono indicizzate all inflazione, a carico dei pensionati altrimenti. Rischio salariale a carico dei lavoratori se le pensioni sono indicizzate al tasso di crescita dei salari, a carico dei pensionati altrimenti. Rischio demografico-occupazionale: a carico dei lavoratori se il tasso di sostituzione è fisso (metodo di calcolo retributivo pre-dini), a carico dei pensionati se l aliquota contributiva di equilibrio è fissa (Metodo di calcolo contributivo). Capitalizzazione Contratto intergenerazionale semplificato: rischio di inadeguatezza dei rendimenti a carico dei futuri pensionati. Rischio di instabilità politica e economica. No protezione vs inflazione e andamento salariale (rischi inflazione e salari a carico dei pensionati). Rischi demografici e occupazionali non sono rilevanti perché al momento di liquidazione della pensione si tiene conto della speranza di vita.

ITALIA All inizio il sistema era a capitalizzazione. Poi l inflazione bellica e postbellica ridusse il valore delle riserve e iniziò un sistema misto ripartizione-capitalizzazione.1970: ripartizione con metodo retributivo. Riforme: 1992 AMATO: obiettivo principale: controllo spesa pensionistica - aumento dell età pensionabile (65U/60D) - modifica della determinazione della Rp - indicizzazione solo all inflazione 1995 DINI: obiettivi principali: controllo spesa pensionistica e incentivo alle pensioni private - Età pensionabile 57-65 anni -dal metodo di calcolo retributivo al contributivo - abolizione pensioni di anzianità

Riforma Maroni 2004: Obiettivo principale: controllo spesa pensionistica e incentivo alle pensioni private -ampliamento della possibilità di cumulo tra reddito da lavoro e pensione - rafforzamento fino al 2008 degli incentivi a proseguire l attività lavorativa per chi ha raggiunto i requisiti minimi per l anzianità (bonus) - aumento dell età minima di pensionamento da 1/1/2008 (no flessibilità) U 65/D 60 (scalone) - trasferimento del TFR dei lavoratori dipendenti alla previdenza complementare. Silenzio-assenso nei primi 6 mesi del 2007: Se il lavoratore non dice niente, il TFR passa ai fondi. Se si esprime per lasciare il TFR all impresa, per le imprese private con più di 50 dipendenti il TFR sarà destinato all Inps (fondo per il finanziamento delle infrastrutture) - regolamentazione mercato fondi pensione (concorrenziali) Protocollo del Welfare 2007 -Abrogato scalone - Nuovi coefficienti di trasformazione (dal 2010)

Analisi delle riforme sotto alcuni aspetti 1) CALCOLO PENSIONE Fino al 1992(pre-Amato): metodo di calcolo retributivo. Retribuzione pensionabile pari alla media degli stipendi degli ultimi 5 anni, rivalutati sulla base del costo della vita. Coefficiente di rendimento β=2%. Pensione max 80% retribuzione pensionabile. Riforma Amato (1992): metodo di calcolo retributivo. Coefficiente di rendimento β =2%. Periodo di riferimento esteso alla media degli stipendi dell intera vita lavorativa, rivalutati sulla base del costo della vita aumentato di 1p.p. per ogni anno di reddito considerato (inflazione) Riforma Dini (1995) (confermato Maroni): metodo di calcolo contributivo con δ =33%. Applicazione piena per chi ha cominciato a lavorare nel 1996. Montante= capitalizzazione del 33% della retribuzione a un saggio pari alla media mobile quinquennale del tasso di variazione del PIL nominale (r). Il montante è diviso per un coefficiente di trasformazione che riflette la durata attesa del periodo di pensionamento e(l) (massimo a 57 anni, minimo a 65).

2) FUNZIONI Funzione previdenziale: tasso di sostituzione alto (rapporto tra pensione iniziale e ultima retribuzione). Premia le carriere dinamiche Funzione assicurativa: tasso di rendimento interno (uguaglia il valore delle prestazioni a quello dei contributi opportunamente attualizzati). Premia le carriere con crescita + contenuta. Sistema pre-amato tassi di sostituzione alti, simili per diverse dinamiche del PIL, velocità di carriera, età di pensionamento. Garantisce la funzione previdenziale. Indicizzazione all inflazione e alla crescita reale dei salari garantisce tassi di rendimento elevati e crescenti alla diminuzione dell età di pensionamento Riforma Amato Tasso di sostituzione inversamente proporzionale al tasso di crescita medio dei salari, penalizza le carriere + dinamiche (no equità previdenziale). Età di pensionamento irrilevante. Deindicizzazione alla dinamica reale (salari) riduce rendimento implicito.

Riforma Dini Tasso di sostituzione dipende dall età di pensionamento (negativamente da e(l)). Penalizza le carriere + dinamiche. Funzione previdenziale implica la previdenza complementare. Tassi di rendimento allineati per tutti i lavoratori, qualunque dinamica. Equità attuariale. Riforma Maroni Tasso di sostituzione dipende dall età di cessazione dell attività lavorativa. Sono penalizzate le carriere dinamiche. Trasferimento (silenzio-assenso) del TFR dei lavoratori dipendenti alla previdenza complementare incentiva a pensioni private equità attuariale per definizione, perché tutti escono alla stessa età (no flessibilità)

Funzione assistenziale: periodo contributivo minimo, integrazione al minimo pensionistico, assegni e pensioni di invalidità, pensione sociale e assegno sociale, pensioni di reversibilità. Concetto di invalidità: 1939: riduzione permanente della capacità di guadagno a meno di 1/3 per infermità o difetto fisico o mentale. 1984: incapacità di lavoro. Funzione di sostegno del reddito, di ammortizzatore sociale nel processo di industrializzazione (ai coltivatori diretti). 1969: pensioni sociali. 1980: 35% delle erogazioni FPLD, 1993:20%. Riforma Dini: assegno sociale in sostituzione della pensione sociale. Abolite le integrazioni al minimo e limitate le pensioni di invalidità.

3) RISCHI Demografico-occupazionale: la popolazione ultra-65 passerà dal 14% del 1990 al 22% del 2025. Ultrassesantenni 40% nel 2050. Spostamento in avanti dell età di pensionamento: Amato: vecchiaia U65 anni/d 60 anni; anzianità: 35 anni di contributi Dini: pensione tra 57 e 65 anni (flessibilità, ma disincentivo), anzianità abolita. Revisioni del coefficiente che riflette la speranza di vita (trasforma il montante in rendita) Maroni: vecchiaia U65/D60 (no flessibilità), anzianità: a partire dal 2008 entra in vigore il requisito unico di 40 anni di contributi (progressiva abolizione delle pensioni di anzianità). Per gli uomini lavoratori dipendenti possibilità di 60 anni e 35 di contributi nel 2008 (61 dal 2010 e 62 dal 2014). Scalone: innalzamento a 60 anni da 1/1/2008. Abrogato scalone da accordo luglio 2007 e sostituito da un percorso graduale, attraverso la definizione di scalini e quote costituite dalla somma di età anagrafica e anni di contributi.

45% 40% 35% 30% 25% 20% 15% 10% 5% 0% Invecchiamento della Popolazione Invecchiamento della Popolazione Percentuale di ultrasessantenni US LUXEMBURG DENMARK IRELAND NETHERLAND UK PORTUGAL SWEDEN FINLAND BELG IUM FRANCE GERMANY AUSTRIA G REECE SPAIN IT ALY 2000 2050

Invecchiamento della Popolazione Italiana Aging: Population by Age Group 0.18 0.16 0.14 0.12 0.1 0.08 0.06 0.04 0.02 0 0 to 9 10 to 19 20 to 29 30 to 39 40 to 49 year 2050 50 to 59 60 to 69 70 to 80 80 to 89 90 and more year 2000 year 2000 year 2050

Incentivi al posticipo del pensionamento: Riforma Dini: chi va in pensione + tardi ottiene una pensione + elevata. Revisione dei coefficienti (prevista per il 2005, ribadita per il 2010 ogni 3 anni ) Riforma Maroni: Superbonus: aumento in busta paga pari al controvalore dei contributi previdenziali versati all ente di previdenza (32.7% della retribuzione) su cui non si dovrà pagare Irpef. Rischio demografico a carico dei lavoratori (Amato) spostato ai pensionati (Dini e Maroni).

Inflazione: indicizzazione delle prestazioni alle variazioni dell indice dei prezzi. Da riforma Amato: solo indicizzazione alle pensioni (sempre confermata nelle riforme successive). (Rischio inflazionistico a carico dei lavoratori) Salari: Riforma Amato abolisce l indicizzazione delle pensioni alla crescita reale dei salari (confermata da Dini e Maroni). Importante per stabilizzare le dimensioni del trasferimento pensionistico. (Rischio salariale a carico dei pensionati).

4) EQUILIBRIO Finanziario: differenza tra le spese pensionistiche e le entrate destinate al loro finanziamento (contributi sociali). Possono essere escluse le componenti assistenziali (pensioni di invalidità, integrazioni al minimo pensionistico, pensioni anticipate). Riforma Dini: aliquota contributiva fissata in modo da garantire un sostanziale equilibrio di gestione. Manovre di contenimento della spesa e norme che prevedono la revisione periodica dei trattamenti pensionistici. Abolite norme assistenziali. Macroeconomico: ammontare di risorse trasferite alle generazioni anziane. Fattori che incidono sulla crescita della spesa pensionistica/pil. Riforma Dini: obiettivo di stabilizzazione della spesa pensionistica/pil. Fattore istituzionale: estensione del sistema con la popolazione anziana. Fattore demografico: invecchiamento della popolazione (importante) Tasso di attività (inverso): popolazione attiva/totale Sostenibilità: pensione media/prodotto per lavoratore

Proiezioni ufficiali della spesa pensionistica in % GDP Cambiamenti dal 2000 al 2050, dovuti a: Paesi 2000 2050 invecchiamento Misure politiche: Tasso di occupazione Formula dei benefici Eligibilità Francia 12.1 15.9 7.6-0.5-3.4 0.4 Germania 11.8 16.8 6.4-0.7-2.7 2.1 Italia 14.2 13.9 10.1-3.2-5.5-1.5 Spagna 9.4 17.4 8.6-2.6 0 2 UK 4.3 3.6 1.7 0.1-2.5 0.1 US 4.4 6.2 2.4-0.1-0.2-0.3 fonte: OECD (2002)

Previdenza complementare Erogazioni di natura privatistica a favore delle classi anziane, non da A.P. TFR e fondi pensione. TFR: indennità erogata sotto forma di capitale e percepita dal lavoratore al momento della cessazione dell attività lavorativa. L importo risulta dall accantonamento di una mensilità per ogni anno di lavoro con un interesse pari al 1,5% maggiorato del 75% del tasso di inflazione. Forma pensionistica riservata ai lavoratori dipendenti. L impresa gestisce le risorse accantonate senza uscite di fondi. Con la riforma Dini era già previsto che gli accantonamenti relativi al TFR potessero essere destinati alla previdenza complementare. Poche adesioni. Riforma Maroni: principio del silenzio-assenso. Salvo esplicita volontà contraria gli accantonamenti destinati al TFR (nuovi) confluiscono in un fondo pensione scelto o dal lavoratore o dal datore di lavoro.

Fondi pensione. In Italia a contribuzione definita: ogni lavoratore è titolare di una posizione nell ambito del fondo alla quale confluiscono i contributi. I versamenti contributivi periodici e i frutti dei contributi accumulati danno luogo a un capitale che si trasforma in rendita al momento della cessazione dell attività lavorativa. Rischio a carico del titolare del conto (come i sistemi pubblici a capitalizzazione). Alternativa: a prestazione definita: il beneficio pensionistico è fissato sulla base di una formula che lega la prestazione al salario e al numero di anni di contribuzione. Rischio all impresa (come schemi a ripartizione con metodo retributivo)

Regime agevolato per il risparmio previdenziale e assicurativo Risparmio previdenziale: - Previdenza complementare: Fondi pensione chiusi (o di categoria) forme pensionistiche complementari istituite a seguito di contratti collettivi per i lavoratori dipendenti, pubblici e privati. Le prestazioni possono essere erogate solo all età pensionabile, sotto forma di rendita o di capitale (max 50%) - Previdenza individuale: Fondi pensione aperti o contratti assicurativi con finalità previdenziale istituite da intermediari finanziari e assicurazioni. Durata minima 15 anni. Erogazione all età pensionabile Risparmio assicurativo - Contratti assicurazione sulla vita: forme pensionistiche a carattere individuale, a condizione che le prestazioni di vecchiaia siano erogate all età pensionabile e non + del 50% corrisposto in forma di capitale. - TFR: assimilato alle forme pensionistiche complementari. Funzione di garantire un capitale a chi ha cessato l attività lavorativa. Regime di differimento dell imposta personale per i contributi versati e di tassazione annuale ad aliquota ridotta dei rendimenti ottenuti in fase di accumulazione.

Risparmio previdenziale: Modifiche d.lgs.252/2005 (dal 2008) accumulazione Deducibilità premi: limite unico 5165 euro Età pensionabile prestazione Rendimenti finanziari esenti Rendimenti finanziari tassati alla maturazione con aliquota 11% Montante=somma dei contributi + rendimenti finanziari (già tassati) La parte relativa ai contributi (sia se percepita sotto forma di rendita sia di capitale, quest ultimo max ½ del montante) è assoggettata a imposta sostitutiva con aliquota tra 9% e 15% (15% ridotta di 0,3 per ogni anno di contribuzione oltre il 15, minima=9% con 35 anni) Rendimento finanziario (sul montante residuo) tassato al 12,5%

accumulazione prestazione Contratti assicurativi puri Premi (importo max 1291,14 euro) detraibili al 19% Rendita o capitale: Esente Contratti finanziari Nessuna agevolazione TFR Gli accantonamenti non costituiscono reddito imponibile. Le rivalutazioni degli accantonamenti sono tassate all 11% Rendita: Irpef Capitale: 12,5 % sostitutiva (parte finanziaria) Solo capitale: La parte non finanziaria è assoggetata a tassazione separata (media aliquote medie IRPEF degli ultimi 5 anni)

Componenti pubbliche e private Nei paesi sviluppati la pensione costituisce la principale fonte di reddito per chi ha cessato l attività lavorativa Funzione assistenziale: garantita da sistemi paralleli a pensioni Funzione assicurativa: previdenza e tassazione risparmio Pubblico: esigenza di certezza (indicizzazione); Privato: garanzia del valore delle prestazioni solo per particolari fasce di reddito 3 esempi 1. ITALIA Pensione pubblica indicizzata ai prezzi e con tassi di sostituzione decrescenti all aumentare del saggio di crescita medio della retribuzione; pensioni private non indicizzate ai prezzi, fondate sul principio della contribuzione definita Con la riforma Dini: funzione previdenziale solo per carriere lente. Per le carriere dinamiche fondi pensione privati (rischio sui beneficiari).

2. USA Pensione pubblica indicizzata ai prezzi e tassi di sostituzione decrescenti al crescere del reddito e della velocità di carriera; pensioni private non indicizzate ai prezzi, fondate sul principio della prestazione definita Componente pubblica: pensioni a favore dei dipendenti privati e pubblici, finanziate sia da contributi a carico dei datori di lavoro (parte a prestazione definita), sia dai lavoratori (parte a contribuzione definita). Componente privata copre soprattutto gli impiegati pubblici e i dipendenti di grandi imprese. Prestazioni non indicizzate all inflazione. Componente pubblica 40% risorse complessive per anziani, privata 20%, redditi da lavoro e capitale 40%. Spesa pensionistica: 9,2% PIL: 4,3% Social Security, 3% lavoratori privati, 2% lavoratori pubblici. I lavoratori garantiti sia dal sistema pubblico sia privato hanno tassi di sostituzione alti (come EU) funzione previdenziale garantita Quelli che hanno solo la pensione pubblica (metà dei lavoratori): copertura adeguate in relazione alla funzione previdenziale solo per i redditi bassi

3. CILE Pensione privata a capitalizzazione+garanzia pubblica di rendimento min Tutti i lavoratori dipendenti devono essere iscritti a un fondo pensione liberamente scelto al quale devono versare il 10% del loro salario fino a un massimo prestabilito. I fondi operano in concorrenza tra loro e investono i contributi sul mercato finanziario. Al pensionamento il titolare riceve il capitale risultante, sotto forma di rendita o, con limiti, di capitale. Sistema a capitalizzazione su base individuale (no fondo pensione di tipo aziendale). Lo Stato garantisce comunque una pensione minima e ha il compito di integrare il capitale nell ipotesi di insufficienza dei rendimenti del fondo pensione e garantisce nel periodo successivo al pensionamento il valore reale della pensione. Rischi allo Stato. La concorrenza tra i fondi però determinerà rendimenti + elevati.