Giovan Battista Piranesi Carceri d invenzione 1745-61 / 16 tavole Carceri d invenzione 1745-61 / 16 tavole (serie doppia) Si tratta di una serie pubblicata in due edizioni: la prima, Invenzioni Capric(ciose) di Carceri, del 1745, costituita da quattordici acqueforti; la seconda, Carceri d invenzione, del 1761, di sedici tavole: le quattordici dell edizione precedente profondamente modificate e due nuove. Rappresentano immagini di architetture impossibili con scale che salgono verso l infinito, strumenti di tortura, ruote dentate, ponti levatoi, catene, corde e verricelli. Immagini in cui si materializzano gli incubi dell artista attraverso un linguaggio grafico inconfondibile, denso di luci e ombre e ben distante dalla solarità e dai temi della sua prima produzione di acqueforti in cui l attenzione era focalizzata sui ruderi classici e i monumenti antichi di Roma. Queste incisioni influenzarono il Romanticismo ed il Surrealismo, ma anche le scenografie teatrali del 700. SERIE DOPPIA ANNO: 1745-1761 MISURE foglio: cm 56x42 EDIZIONE: VI edizione stampata dalla Regia Calcografia tra il 1870 e il 1946 NOTE: su carta Vidalon con filigrana Ambroise Vollard
Le antichità romane 1756 / 221 tavole Le antichità romane 1756 / 4 serie, ciascuna di 46-62 - 54-57 tavole L opera che consacrò definitivamente Piranesi nell ambiente romano furono i quattro tomi delle Antichità romane, usciti nel 1756 e riediti postumi nel 1784. Le ricerche di Piranesi rientrarono nel dibattito archeologico e storico dell epoca, entro cui egli si poneva come difensore dell autonomia tecnica, strutturale ed estetica dell architettura romana (ed etrusca) rispetto a quella greca. Nelle numerose stampe è la precisione dei dettagli a colpire, assieme alla testimonianza di una Roma ormai sparita: è quella che vediamo nelle incisioni dedicate al porto di Ripetta, con i velieri che navigano lungo il Tevere, oppure le piazze con le carrozze sulla terra battuta. Alla cura dei particolari si affianca l immaginazione fantastica dell artista. Piranesi era infatti capace di inventare paesaggi immaginari o di sviluppare particolari che erano assenti nella realtà. Se alla base della rappresentazione del patrimonio archeologico di Roma c è una sincera passione e l intento di tutelare e salvaguardare la città antica, traspare anche l ottica di Piranesi architetto. N 4 serie uguali ANNO: 1800 MISURE foglio: cm 57x41,5 EDIZIONE: prima edizione parigina del XIX secolo
Osservazioni di G.B. Piranesi sulla lettera di Mariette 1765 / 10 tavole Carceri d invenzione 1745-61 / 16 tavole Il grande mezzo espressivo, il veicolo che servì a trasmettere le sue visioni, fu l acquaforte, che egli usò con libertà e spregiudicatezza sperimentandolo e variandolo continuamente nei più vari modi per noi spesso inclassificabili. In questo ciclo, quasi ogni opera presenta novità e sorprese. Il ritorno più volte sullo stesso rame, già inciso, con rielaborazioni e rimorsure e l uso variato degli inchiostri (alle volte con aggiunta di seppia) dà risultati di «colore» sorprendenti e effetti pittorici che fanno pensare alla sua radice veneta: dal nero cupo, al nero lucido, al grigio, all argento, ottenendo talvolta toni raffinati, vellutati. L acquaforte si adatta alla personalità del Piranesi, che disegna pensando già ai chiari e scuri del lavoro finito. L artista inventa una tecnica incisoria che prima non esisteva: morsure profonde, intensità di tono senza vie intermedie, capacità di eliminare le sfumature che favoriscono i grigi, segni incisi in sensi vari per ogni particolare, orientati nella direzione della prospettiva per dare risalto agli oggetti. ANNO: 1800 MISURE foglio: cm 57x41,5 EDIZIONE: prima edizione parigina del XIX secolo
Vedute di Roma 1748-78 / 44 tavole Vedute di Roma 1748-78 / 44 tavole La serie delle Vedute (costituita da 135 tavole) descrive un percorso topografico attraverso la Roma antica e moderna: San Pietro, le grandi chiese e i palazzi della Roma barocca e del Settecento, le piazze e le fontane, il Tevere con il porto di Ripetta e la vista del ponte di Castel Sant Angelo, gli edifici, i templi, le colonne e gli archi dell antica Roma, i dintorni di Tivoli. Tale serie appartenne al Primo Duca di Wellington, Arthur Wellesley (1769-1852), e si caratterizza per lo straordinario carattere omogeneo delle tirature delle stampe, per l altissima qualità, generalmente propria delle prime tirature, e per la perfetta condizione di conservazione. ANNO: MISURE fogli: varie EDIZIONE: prima pubblicazione nel 1748
Antichità de tempi della Repubblica 1748 / 25 tavole Antichità de tempi della Repubblica 1748 / 25 tavole Nel 1748 esce a Roma una prima edizione di Antichità romane de tempi della Repubblica e de primi Imperatori di Giovan Battista Piranesi (cui seguirà nel 1756 la più famosa, monumentale raccolta in 4 volumi di Antichità romane). Piuttosto che ai repertori archeologici questa prima serie di incisioni di monumenti romani di Piranesi è legata al gusto della veduta; tuttavia, benché non si proponga come manifesto teorico dello studio dell antico, essa ha egualmente, a una data così precoce, un alto valore programmatico. Piranesi, fu abituale frequentatore, a Roma, di Casa Corsini, ritrovo di intellettuali tra cui si distingueva Giovanni Gaetano Bottari; a lui l artista dedicò le Antichità romane de tempi della Repubblica. Stimato come uno dei più rinomati esponenti dell incisione topografica, Piranesi, attraverso il sapiente uso delle luci e delle ombre, ha saputo celebrare il senso della grandiosità monumentale e artistica di Roma, mettendo in risalto il sentimento dell incommensurabile che scaturisce dalla visione della Città Eterna. MISURE foglio: cm 55x41