L opera di Pietro Lingeri



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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI NAPOLI FEDERICO II Scuola Politecnica e delle Scienze di Base - Dipartimento di Architettura Corso di Laurea Magistrale a ciclo unico - 5UE CORSO DI DISEGNO DELL ARCHITETTURA Prof. Arch. RICCARDO FLORIO Coll.: Arch. TERESA DELLA CORTE, Arch. CARMEN FRAJESE, Arch. FATIMA MELIS Architetture italiane del XX secolo L opera di Pietro Lingeri Dieci temi per un esercitazione di Disegno dell Architettura anno accademico 2014-15

Pietro Lingeri, Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria, Como 1938-43, 1960-66 (con Cesare Cattaneo, Luigi Origoni, Augusto Magnaghi, Mauro Terzaghi), disegno in prospettiva del progetto definitivo. in copertina: Pietro Lingeri, Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria, Como 1938-43, 1960-66 (con Cesare Cattaneo, Luigi Origoni, Augusto Magnaghi, Mauro Terzaghi), fotografia d epoca del progetto realizzato nel 1943.

Indice Frontespizio Indice 1 3 Architetture italiane del XX secolo. L opera di Pietro Lingeri Pietro Lingeri 6 _Progetto di albergo per artisti _Progetto di casa per artisti _Casa per artisti - tipo C _Progetto per la Casa del fascio _Riuso del casino di caccia _Casa del guardiacaccia _Sede dell Unione fascista dei Lavoratori dell Industria _Progetto per la casa di campagna Maspero _Progetto per casa smontabile per la De Angeli Frua _Progetto per villa Bellorini 11 17 23 29 35 41 45 51 55 59 Bibliografia generale di riferimento 63 3

PIETRO LINGERI 1894-1968 1 1. Progetto di albergo per artisti Isola Comacina (Como) 1933 2 2. Progetto di casa per artisti Isola Comacina (Como) 1933 3 3. Casa per artisti - tipo C Isola Comacina (Como) 1933-40 4. Progetto per la Casa del fascio Garlasco (Pavia) 1938 4 5. Riuso del casino di caccia Rivolta d Adda (Cremona) 1938-40 5

6. Casa del guardiacaccia Rivolta d Adda (Cremona) 1938-44 6 7. Sede dell Unione fascista dei Lavoratori dell Industria Como 1938-66 7 8. Progetto per la casa di campagna Maspero Tavernerio (Como) 1940 8 9. Progetto per casa smontabile per la De Angeli Frua Saronno 1946 9 10. Progetto per villa Bellorini Stresa (Verbania) 1949-51 10

Pietro Lingeri Pietro Lingeri Pietro Lingeri nasce il 25 gennaio 1894 a Bolvedro, frazione del comune di Tremezzo, sulla sponda occidentale del lago di Como, ove vive e opera come stuccatore e plasticatore già in giovanissima età. Accortosi il maestro stuccatore Invernizzi delle sue doti artistiche, Pietro ottiene dal padre l'assenso al trasferimento a Milano, per frequentare i corsi di modellazione della Scuola superiore d'arte applicata all'industria e le scuole per artefici dell'accademia di belle arti di Brera. Allo scoppio della prima guerra mondiale, presta servizio militare quale ufficiale degli Alpini fino alla fine del conflitto. Nel marzo del 1920, Lingeri ottiene il diploma di licenza tecnica, con indirizzo "comune", nel corso della sessione straordinaria per militari e, nel 1926, si diploma professore di disegno architettonico a Brera. La conoscenza di famiglie di imprenditori, che operavano nel contesto lariano, si rivela fondamentale per l'avvio della sua carriera: al primo incarico quale progettista per i coniugi Meier seguono la realizzazione di due monumenti ai caduti, con la collaborazione del pittore Cristoforo De Amicis, alcune edicole funerarie e diversi interventi di ristrutturazione. Aperto lo studio professionale a Milano in corso Vittorio Emanuele 26, progetta molti negozi milanesi, come il ristorante Cassè, il Principe di Galles, il salone di bellezza Biancardi, tutti affacciati sul corso, l'hotel Manin e l'hotel Europa, le cui soluzioni innovative troveranno immediato riscontro nelle riviste d'oltralpe. Risale al 1930 l'allestimento della galleria del Milione, per i fratelli Ghiringhelli, che persegue una politica culturale incentrata sull'aggiornamento e l'apertura verso le avanguardie artistiche europee. Intanto prosegue la sua attività sul lago di Como; nel 1926 la partecipazione, con Giuseppe Terragni, ai primi concorsi, tra cui quello per il monumento ai caduti di Como, vinto ex aequo in primo grado, alle prime esposizioni, come la Sartoria Moderna, finanziata da industriali comaschi ed affidata ad un composito gruppo di architetti moderni, e la Mostra dello Sport a Milano. Fautore sin dagli inizi del moto di rinnovamento dell'architettura italiana, partecipe alle sperimentazioni del razionalismo comasco, nel 1927 progetta a Tremezzo la sede dell'associazione motonautica Amila, salutata da Edoardo Persico come "la più propria al suo scopo e la più adatta al luogo", e, nel 1929, la villa Silvestri. Nel 1930 ottiene la regolare iscrizione all'albo degli architetti e, negli stessi anni, si distingue per la sua appartenenza ai CIAM, Congressi Internazionali di Architettura Moderna, e, contemporanea- 1. Pietro Lingeri. 06

Pietro Lingeri la serie di progetti per la nuova sede dell'accademia, quattro soluzioni studiate dal 1934-35 al 1946, di cui le prime due con Terragni e, infine, un casino di caccia smontabile in legno a Rivolta d'adda. Risalgono al 1937 la medaglia d'oro e d'argento all'esposizione internazionale di Parigi e la partecipazione all'esposizione al Royal Institute of British Architects di Londra, con il progetto della villa Leoni, a Campo di Ossuccio (Como). Nel 1945 diviene membro per la commissione consultiva per il nuovo piano regolatore generale di Milano, nel 1946 membro dell'msa, Movimento di Studi per l'architettura, e di numerose commissioni urbanistiche, tanto che nel 1951 è chiamato a far parte dell'istituto Nazionale di Urbanistica, INU. Eletto presidente del Collegio degli Architetti di Milano, nel 1958 diviene accademico di San Luca. Meno nota la sua intensa attività professionale nel secondo dopoguerra, strettamente legata alla agiata committenza industriale e imprenditoriale milanese, sia che gli affidi costruzione o ristrutturazione delle proprie dimore o appartamenti in città o case di villeggiatura, (villa Bellorini a Stresa, villa Bortoluzzi, a Varese, villa Fraquelli a Griante, villa Bordoli ad Azzano, la sistemazione della villa Albertoni Pirelli di Tremezzo e della proprietà De Angeli Frua a Positano) sia che lo coinvolga nella febbrile fase di ricostruzione e modernizzazione del capoluogo lombardo. Lingeri contribuisce significativamente alla definizione tipologica del condominio, progettandone numerosi, popolari tanto quanto signorili, per imprenditori quali De Giorgi, Della Rosa e Giorgetti nelle zone centrali come di espansione residenziale della città (via Sacchi, dove, dal 1947, ha sede il suo studio professiomente, al Direttorio del Sindacato architetti. Compare tra i fondatori delle riviste "Quadrante", maggio 1933, primo autorevole portavoce dell'astrattismo e dell'architettura razionale in Italia (con P.M. Bardi e M. Bontempelli) e "Valori primordiali", come tra quelli del gruppo comasco aderente al MIAR, Movimento Italiano Architettura Razionale, con il quale partecipa, nel 1931, alla seconda esposizione di Architettura Razionale a Roma, alla galleria Bardi, esponendo il progetto sulla galleria del Milione e con il quale firmerà, nel 1933, la casa per l'artista sul lago alla Quinta Triennale, che otterrà il gran premio per l'architettura. Nel 1934 lo ritroviamo nel gruppo vincitore per il piano regolatore di Como, ove realizza la casa a ville sovrapposte Cattaneo Alchieri (1934) e, con Cattaneo, Origoni, Magnaghi, Terzaghi e Uslenghi, la sede dell'unione Fascista dei Lavoratori dell'industria (1938), divenuta poi palazzo dei sindacati (primo premio del concorso). A Milano, ove è membro della commissione igienico edilizia, continua l'attività con Giuseppe Terragni: dal 1933 al 1938 le case Ghiringhelli, Toninello, Rustici (per la famiglia Rustici di Tremezzo), Lavezzari e Rustici Comolli, oltre ai concorsi: a Lugano per la biblioteca cantonale (1936), a Milano per la nuova fiera campionaria (1937), con Mucchi, Pucci e Bottoni; a Roma, per il palazzo del Littorio (1937-38) e per il palazzo dei ricevimenti e dei congressi all'e42 (1937-38). Rino Valdameri, presidente dell'accademia di Brera, gli commissiona opere pubbliche e private: la realizzazione delle case per artisti sull'isola Comacina, progettate unitamente al piano regolatore dell'isola; l'incarico per lo studio del Danteum, sulla via dell'impero a Roma; 2. Mies van der Rohe, Casa di vetro su una collina. Schizzo. 07

Pietro Lingeri nale, via Legnano, piazza Buonarroti, corso Sempione, come pure via Melchiorre Gioia, via Lomellina, via Calvairate, piazzale Dateo, via San Galdino, piazza Durante, viale Umbria, via Acerenza, Via Piranesi, via Novara, via Costa, via Petrella). Simboli milanesi della industrializzazione e terziarizzazione: la nuova sede della "Centrale" in via Filodrammatici e il completamento di via Boito e, per De Angeli Frua, nel 1947, il palazzo per uffici, gli stabilimenti di Saronno e Omegna e le colonie estive a Regoledo e a Rimini, oltre a complessi di uffici, quali la sede della Cassa Soccorso e Malattia dei dipendenti ATM (1965). Partecipa pure alla stagione dei quartieri autosufficienti come capogruppo coordinatore della progettazione urbanistica del Vialba I INACASA (1956-64) e al Monte Olimpino IACP a Como (1956), entrambi in collaborazione con l'arch. Cerutti, nonché come progettista di edifici abitativi nei suddetti e al Comasina INACASA-IACPM (1954-58) e al Forlanini Nuovo a Milano (1960-62), INA- CASA a Biella (1951-53) e ad Abbiategrasso (1952-58), oltre che la "Casa alta" INACASA ad undici piani al QT8 (1949-50), il quartiere sperimentale della ottava Triennale, con Luigi Zuccoli, vincendo il Gran Premio per l'architettura alla nona Triennale. Non disdegna, comunque, l'allestimento di negozi moderni (Levi, a Milano, 1947-48; Il collezionista, a Milano, 1948-49; Picard, a Genova, 1954-60) e i progetti per edicole funerarie (tombe Levi a Musocco, 1948; Locati a Caronno Pertusella 1958; Maddalena Longoni a Desio, 1964), nonché restauri di chiese, quali quella di San Giacomo a Sala Comacina, del 1948. Muore a Tremezzo, dove si era trasferito dal 1964, nel 1968, un anno dopo aver ricevuto dal Presidente della Repubblica il premio nazionale d'architettura. Nel 1960 la XII Triennale aveva ospitato una sua mostra personale. 2. Pietro Lingeri, Casa per artista all isola Comacina, 1937-40, Como, interno. 3. Pietro Lingeri, Casa per artista all isola Comacina, 1937-40, Como, esterno. 8

Pietro Lingeri 4, 5. Pietro Lingeri, Sede dell Associazione Motonautica Italiana Lario (AMILA), Bolvedro di Tremezzo, Como, 1927-31; piante del piano terreno e del primo piano; fronte verso il torrente. 6. Pietro Lingeri, Villa Leoni, Ospedaletto di Ossuccio, Como,1938-44; fronte principale. 7. Pietro Lingeri, Villa Silvestri, Portezza di Tremezzo, Como,1929-32; vista dal lago. 8. Pietro Lingeri, Villa Valdameri, Portofino, Como,1938-40; fotomontaggio con vista dal mare. 9

Progetto di albergo per artisti OPERA Albergo per artisti AUTORE Pietro Lingeri LUOGO Isola Comacina, Como DATAZIONE progetto 1933 TIPOLOGIA Pianta libera FUNZIONE Albergo 1,2. Prospettiva e sezione prospettica dell edificio. CONTESTO CULTURALE Architettura moderna Progetto di albergo per artisti

Progetto di albergo per artisti Progetto di albergo per artisti Il progetto di realizzare sull Isola Comacina alcuni edifici per artisti risale al 1920, quando l Isola donata da Augusto Caprani al re del Belgio Alberto I e da questi poi allo Stato italiano viene affidata all Accademia di Brera. Quest ultima nel 1921 bandisce un concorso per un piano regolatore dell isola, che prevede abitazioni per artisti, un edificio per l amministrazione, mostre e riunioni, ed un ristorante-albergo. Inizialmente affidata a Gaetano Moretti, la redazione del progetto passa poi a Lingeri, cui viene chiesto di presentare una soluzione più semplice e meno costosa. Nel 1933 gli viene affidato l incarico. Nell archivio Lingeri si conserva una planimetria di Cristopoli, vecchia denominazione dell isola, in cui sono previste undici case per artisti ed un albergo al centro, dotato di campo da tennis, nonchè una spiaggia con cabine. In un primo tempo si prevede di realizzare unicamente l albergo e una casetta da erigersi sul pianoro ad est, vicino alla chiesetta di San Giovanni. Nel settembre del 1933 Lingeri presenta all Accademia i disegni dell albergo, con una variante con coppi, archi e fascio lit- torio, in previsione di eventuali critiche da parte della commissione giudicatrice, probabilmente tendenzialmente conservatrice. Vi sono alcune similitudini con l architettura di Le Corbusier, sebbene non eccessivamente preminenti. Il progetto dell albergo riprende alcuni elementi tipici del linguaggio lecorbusierano, come ad esempio la finestra a nastro, la pensilina che ripara l ingresso, o la scala esterna che conduce alla grande terrazza coperta. Il piano terra dell edificio ospita il bar, la sala da pranzo, ed un ambiente di soggiorno dove gli artisti possano esporre le loro opere. Al primo piano sono collocate sei camere-studio, che occupano tutta la profondità del corpo di fabbrica e presentano un doppio affaccio verso il lago, ad est e ad ovest. Gli alloggi sono distribuiti lungo un corridoio situato al secondo piano, dove si trovano le logge di ciascun appartamento. Il progetto ottiene l approvazione del presidente dell Accademia e quella della Soprintendenza ai monumenti di Milano; gli accordi finanziari che dovevano supportare la realizzazione dell opera saltarono, e l albergo, così come altri alloggi per artisti previsti, rimasero allo stadio di progetto. 12

Progetto di albergo per artisti 3. Planimetria del progetto per l Isola Comacina. 4. Prospetto ovest. 5. Pianta del piano terra. 13

Progetto di albergo per artisti 6,7. Piante dei piani primo e secondo. 8,9,10. Nella pagina a destra: sezioni verticali. 14

Progetto di albergo per artisti 15

Progetto di albergo per artisti Bibliografia Rassegna di Architettura, febbraio 1934. Costruzioni-Casabella 125-126, maggio-giugno 1938. Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004. Canziani, Della Torre, Le case per artisti sull Isola Comacina, Nodolibri, Como 2010. 16

Progetto di casa per artisti OPERA Progetto di casa per artisti AUTORE Pietro Lingeri LUOGO Isola Comacina, Como DATAZIONE progetto 1933 1. Prospettiva del fronte est. TIPOLOGIA Pianta libera FUNZIONE Abitazione CONTESTO CULTURALE Architettura moderna Progetto di casa per artisti

Progetto di casa per artisti Progetto di casa per artisti Una breve storia delle vicende che hanno riguardato l intervento, ad opera di Moretti prima e di Lingeri poi, all Isola comacina è stata descritta nella scheda precedente, relativa all albergo per artisti. Nel settembre del 1933 Lingeri presenta, insieme ai disegni dell albergo, anche il progetto di una villetta, per la quale predispone (così come fatto per l albergo) una variante in coppi, archi e fascio littorio, in previsione di critiche anti-moderne. Per quanto riguarda l organizzazione planimetrica e volumetrica, la Casa per artista si presenta come una rilettura della villa Errazuriz di Le Corbusier (pubblicata sul secondo volume dell OEuvre complete, in inglese Complete works, edito nel 1934). Tuttavia, Lingeri adotta tetti piani invece che a falde rovesciate e rinuncia all uso della pietra e del legno, materiali questi ultimi che l archi- tetto utilizzerà poi nelle case per artisti che verranno di lì a breve realizzate (vedi Casa per artista - tipo C nella scheda successiva). Nel progetto della Casa per artista vuoti e pieni si alternano sia in pianta che in alzato; un interessante doppia altezza riguarda la zona dello studio, mentre un volume più basso e posto ad una quota inferiore, perchè diposto su di un terreno scosceso, ospita la zona notte ed al livello superiore si apre su una grande terrazza. La comunicazione tra i due corpi, quello dell atelier, soggiorno e zona pranzo, e quello più intimo riservato alla zona letto e cucina, è garantita da una passerella sospesa, così come una passerella interna attraversa il soggiorno a doppia altezza consentendo dalla zona pranzo un affaccio diretto sull atelier. Un patio centrale unisce i due volumi. Come già accennato precedentemente, sia l albergo che il progetto di questa casa per artista, per problematiche di tipo finanziario, non furono realizzati. 18

Progetto di casa per artisti 2. Prospetti sud e nord della casa. 3. Pianta del piano terra. 19

Progetto di casa per artisti 4. Sezione longitudinale. 5. Pianta del piano primo. 20

Progetto di casa per artisti Bibliografia Rassegna di Architettura, febbraio 1934. Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004. Canziani, Della Torre, Le case per artisti sull Isola Comacina, Nodolibri, Como 2010. 21

Casa per artisti - tipo C OPERA Casa per artisti - tipo C AUTORE Pietro Lingeri LUOGO Isola Comacina, Como DATAZIONE inizio progetto 1933 termine realizzazione 1940 restauro 2009-2010 TIPOLOGIA Reinterpretazione in chiave moderna dell architettura vernacolare lariana FUNZIONE Abitazione 1. Veduta della casa per artisti di tipo C dopo l intervento di restauro. 2. Prospettiva interna. CONTESTO CULTURALE Architettura moderna Casa per artisti - tipo C

Casa per artisti - tipo C Casa per artisti - tipo C Le uniche abitazioni effettivamente realizzate all interno del progetto per l Isola Comacina furono le piccole casette per artisti, tra cui la Casa per artisti di tipo C. La versione definitiva delle tre case, di tipo A, B e C vede la luce tra il 1937 e il 1939 e la costruzione si realizza in un solo anno nel 1940. È una reinterpretazione in chiave razionalista dell architettura vernacolare lariana. Gli elementi dell architettura contadina, le passerelle lignee o i loggiati aperti in facciata, convivono con soluzioni tipiche del repertorio modernista, come le finestre a nastro o le pareti in vetrocemento. Si realizzano tre varianti di uno stesso schema planimetrico che comprende al piano terra una zona pranzo, una cucina, un locale studio a doppia altezza e al piano superiore la camera da letto e un piccolo bagno. La muratura portante è in blocchi di pietra di Moltrasio, intonacata a calce negli interni e in stucco lucido nei locali servizi. I solai superiori, le scale interne, così come i serramenti sono in legno di castagno, mentre la struttura portante e l orditura dei tetti, a falde rovesciate e rivestiti in lastre di ardesia, è realizzata in abete. È una composizione che vede la giustapposizione di piani murari e volumi lignei che si rivelano nei punti di interruzione. Le abitazioni vengono utilizzate per brevi soggiorni estivi da artisti italiani e belgi. Alla fine degli anni Novanta le Case, abbandonate e con elementi irrimediabilmente compromessi, necessitano un complessivo intervento di conservazione. Questo, diretto dagli architetti Andrea Canziani e Rebecca Fant, viene realizzato nel 2009-10 e rende nuovamente leggibili i rapporti tra colori e materiali originari, con un attento inserimento degli impianti connessi agli indispensabili adeguamenti funzionali, il che consente il mantenimento dei segni della storia trascorsa e la possibilità di utilizzo delle abitazioni abbandonate. Un approccio propriamente conservativo, che ha l intento di valorizzare le peculiarità di ciascuna costruzione. 24

Casa per artisti - tipo C 3. Ubicazione della casa all interno dell Isola e relativamente alle altre due case per artisti di tipo A e B. 4. Prospettive e pianta dell abitazione. 25

Casa per artisti - tipo C 26

Casa per artisti - tipo C 5. Disegni del progetto di restauro: sezione longitudinale, pianta, prospetti. 6. Il fronte verso il lago della casa C dopo il restauro. 7. Foto d epoca. 8. La loggia dell abitazione, restaurata. 27

Casa per artisti - tipo C Bibliografia Rassegna di Architettura, febbraio 1934. Costruzioni-Casabella 125-126, maggio-giugno 1938. Cavadini L., Il razionalismo Lariano, Electa, Milano 1989. Lingeri E., Spinelli L. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968. La figura e l opera: atti della giornata di studio (28 novembre 1994, Triennale di Milano), Milano 1995. Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004. Canziani, Della Torre, Le case per artisti sull Isola Comacina, Nodolibri, Como 2010. http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00005/. 28

Progetto per la Casa del fascio OPERA Progetto per la Casa del fascio AUTORE Pietro Lingeri, con Gaetano Ciocca LUOGO Garlasco, Pavia 1. Vista prospettica. DATAZIONE progetto 1938 TIPOLOGIA Interpretazione singolare della tipologia di casa littoria FUNZIONE Edificio polifunzionale CONTESTO CULTURALE Architettura moderna Progetto per la Casa del fascio

Progetto per la Casa del fascio Progetto per la Casa del fascio Il progetto di sistemazione della piazza civica del comune di Garlasco risale al 1938, quando Lingeri, insieme con l ingegnere Gaetano Ciocca, per risolvere la centenaria questione della piazza incompiuta, propongono la realizzazione di una Casa del fascio. Disegni di piante, sezioni, vedute prospettiche ritrovate nelle carte dell architetto lasciano intuire come il progetto fosse giunto ad una fase avanzata. E ipotizzabile che Ciocca, per la sistemazione del centro della sua città natale, si sia rivolto a Lingeri, ritenuto architetto valido e affidabile, dal momento che egli stesso non avrebbe potuto seguire da vicino i lavori perchè impegnato in altre attività. Il progetto per la Casa del fascio, malgrado sia distante dalle linee tracciate da Mussolini sugli spazi per la massa, riunisce riflessioni sulla vita sociale, il tempo libero e l educazione, senza mai trascurare le esigenze di partito e le volontà del regime. Obiettivo principale, dal punto di vista funzionale, è quello di unire all interno del nuovo complesso politica, teatro e sport. Ciocca e Lingeri si adeguano ai programmi fascisti sulla propaganda, progettando una struttura capace di rispondere ugualmente a funzioni diverse, in linea con le coevi sedi dei fasci di combattimento in via di realizzazione in buona parte d Italia. Il teatro, all occorrenza, può trasformarsi in un cinema, il foyer può diventare una sala da ballo, lo spazio sottostante i grandi arconi, una palestra all aperto. L edificio, con la pianta a forma di fascio e la modesta altezza della torre, costituisce una singolare interpretazione della tipologia di casa littoria (si pensi, ad esempio, alla Casa del fascio di Lissone, realizzata nello stesso periodo da Terragni e Carminati). Il complesso contiene anche altre funzioni, tra cui l ufficio del direttore delle scuole, un bar, la sede per i sindacati, un salone per il direttorio e gli uffici della federazione del PNF (Partito Nazionale Fascista). Dobbiamo aggiungere, infatti, che il progetto prevedeva anche una nuova sede scolastica, la sistemazione del giardino antistante la scuola e del cortile limitrofo destinato ai giochi della GIL (Gioventù Italiana del Littorio). In questo modo, anche nel progetto di Garlasco, avrebbero dovuto convivere tanto le funzioni di rappresentanza e di consolidamento del culto littorio, quanto gli scopi pedagogici e culturali. Nonostante l approvazione da parte della giunta comunale di Garlasco, che aveva apprezzato la proposta di intervento sia della Casa del fascio che della riqualificazione della piazza civica, il piano presentato da Lingeri e Ciocca non fu realizzato e la piazza verrà poi completata con un anonimo edificio porticato, ad uso botteghe ed abitazioni. 30

Progetto per la Casa del fascio 2. Prospettiva verso la piazza. 3. Sezione. 31

Progetto per la Casa del fascio 4. Pianta del piano terra, con l inquadramento all interno del progetto della piazza. 5. Pianta al livello del teatro. 32

Progetto per la Casa del fascio 6. Sezione sul teatro, con uno degli archi di sostegno in vista. 33

Progetto per la Casa del fascio Bibliografia Prina V., Pavia Moderna. Architettura moderna in Pavia e Provincia 1925-80, Pavia 2003. Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004. 34

Riuso del casino di caccia OPERA Casino di caccia e progetto per casa di campagna AUTORE Pietro Lingeri LUOGO Rivolta d Adda, Cremona DATAZIONE progetto 1938 realizzazione 1940 (del solo casino) TIPOLOGIA Edificio smontabile in legno FUNZIONE Edificio a supporto dell attività di caccia 1. Scorcio del fronte ovest. 2. Fronte sud. CONTESTO CULTURALE Architettura moderna Riuso del casino di caccia

Riuso del casino di caccia Riuso del casino di caccia Lingeri elabora diversi progetti per la tenuta a Rivolta d Adda dell avvocato Rino Valdameri, presidente dell Accademia di Brera, che gli aveva commissionato anche la redazione del piano regolatore dell Isola Comacina. Al 1938 risalirebbe, in base ai dati di archivio ritrovati, il progetto per una villa, molto probabilmente ispirata alla villa Savoye di Le Corbusier, mentre è databile al 1940 la realizzazione del casino di caccia smontabile in legno, unico edificio progettato e costruito da Lingeri all interno della tenuta Valdameri. In realtà, oltre al casino di caccia smontabile, si sarebbe dovuta realizzare una casa di campagna, anche denominata casa del contadino, che avrebbe inglobato in qualche modo il casino esistente, adibito successivamente a sala di sog- giorno padronale. Difficoltà economiche non hanno consentito nè la realizzazione di quella che sarebbe stata una bella e forse dispendiosa villa, nè della casa annessa al casino di caccia. Se ne conservano i disegni, di entrambi i progetti. Per quel che riguarda in particolare l ampliamento ed il riuso del casino di caccia, possiamo affermre che ritornano anche qui alcuni elementi utilizzati da Lingeri in altri progetti coevi, come il tetto in coppi a V, i portici in legno, le finestre a nastro collocate sotto il tetto. E interessante l articolazione dei volumi in pianta, con la sistemazione dei diversi loggiati (elemento architettonico già utilizzato ad esempio all Isola Comacina nelle casette per artisti), e la differente altezza dei corpi che avrebbero dovuto costituire la casa del contadino, che conferisce dinamicità ai prospetti. 36

Riuso del casino di caccia 3. Prospetto ovest e pianta del piano terra. 4. Prospetto est e pianta del primo livello. 37

Riuso del casino di caccia 5. Sezioni verticali e particolare della sezione del loggiato. 38

Bibliografia Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004. 39

Casa del guardiacaccia OPERA Casa del guardiacaccia AUTORE Pietro Lingeri 1. Prospettiva lato est. LUOGO Rivolta d Adda (Cremona) DATAZIONE progetto 1938-44 TIPOLOGIA casa unifamiliare a due livelli con scala interna e tetto ad impluvium FUNZIONE abitazione CONTESTO CULTURALE architettura moderna Casa del guardiacaccia 41

Casa del guardiacaccia Casa del guardiacaccia Per la tenuta a Rivolta d Adda dell avvocato Rino Valdameri, presisdente dell Accademia di Brera, Lingeri elabora in momenti diversi, vari progetti, dei quali viene realizzato solo il casino di caccia smontabile in legno datato 1940. Il progetto per la stalla, non datato, presenta evidenti analogie con le case realizzate sull isola Comacina, così come questo per una casa del guardiacaccia che, in un ipotesi alternativa, occupa lo stesso sito della stalla. Più ancora, forse, che nel caso delle villette sull isola Comacina, risulta evidente il rimando alla villa a Les Mathes di Le Corbusier. Gli stessi elementi, tetto in coppi a V, portici in legno, finestre a nastro sotto il tetto, ritornano nella sistemazione della casa del contadino, che ingloba il casino di caccia esistente, adibito a sala di soggiorno padronale. La stessa organizzazione planime- trica e il riuso del casino ricorrono nel Progetto di sistemazione di casa di campagna, in cui anche gli ambienti dedicati al contadino nella precedente versione sono destinati a residenza dei proprietari. Quest ultimo progetto va forse messo in relazione con una lettera inviata nel 1944 a Lingeri dall amministratore delle proprietà Valdameri, per comunicargli che la vedova dell avvocato vuole affidargli il progetto per una casa di campagna. L idea di realizzare una dispendiosa villa doveva essere stata abbandonata ormai da tempo. E comprensibile dunque che si pensi al riuso del casino di caccia anche per la difficile situazione economica dovuta alla guerra. 2. Prospettiva lato ovest. 42

Casa del guardiacaccia 3. Pianta del piano terra e pianta del primo piano. 4. Sezione trasversale. Prospetti dei fronti sud, ovest ed est. 43

Casa del guardiacaccia Bibliografia _Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori, Electa 2004. 44

Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria OPERA Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria AUTORE Pietro Lingeri, con Cesare Cattaneo, Luigi Origoni, Augusto Magnaghi, Mario Terzaghi. LUOGO Como DATAZIONE progetto 1938 realizzazione 1940-43 ristrutturazione 1960-66 1. Veduta del fronte principale su via Pessina. TIPOLOGIA edificio pubblico su tre principali corpi di fabbricati intersecati ad H e due corti semiaperte FUNZIONE sede provinciale comasca dei lavoratori dell industria CONTESTO CULTURALE architettura moderna Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria 45

Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria Il palazzo si trova in una zona centrale della città di Como, poco oltre il limite del nucleo storico e a ridosso della Casa del fascio di Terragni, ed occupa un lotto rettangolare delimitato dalle vie Pessina, Lega Insurrezionale e dei Partigiani. Con la realizzazione, il progetto si orienta all'edificazione di due blocchi paralleli, con cinque piani fuori terra, collegati da un corpo basso, arretrato ed impostato asimmetricamente. La composizione ortogonale dei diversi fabbricati, separati da una corte, origina quella tripartizione volumetrica - corpo grande, corpo centrale e corpo piccolo - più volte menzionata nei documenti riguardanti il complesso. Attraverso un modulo di tre metri per tre, la pianta dell'edificio si colloca perfettamente nella gabbia delle strutture portanti in cemento armato; l'impianto ortogonale del fabbricato, adattato alle esigenze costruttive, fu sottolineato da storici dell'architettura come una delle più valide soluzioni ai temi tipologici e compositivi affrontati dai razionalisti di Como. La parte centrale, sulla via Pessina, è preceduta da una scalinata, superata la quale, attraverso un passaggio porticato, si accede al fabbricato comprendente un podio di ingresso, una segreteria e l'auditorium. I due corpi di fabbrica principali hanno i fronti lunghi esposti a nordest e sud-ovest, fittamente traforati, così da mettere in evidenza la griglia strutturale, nell'assemblaggio ortogonale delle linee orizzontali dei solai e verticale delle pilastrate. Al contrario, le testate corrispondenti alle facciate secondarie, sono prevalentemente cieche, aperte al terzo livello da un loggiato. Le facciate sono finite con un rivestimento granuloso di marmo di Carrara, originariamente previsto in un'unica soluzione di graniglia la- 2. Prospettiva del progetto per il concorso di primo grado con motto Sant Elia 5. 46

Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria 3. Fotografie del cantiere tra maggio e giugno del 1940. 4. Pianta del piano rialzato. 47

Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria vata sull'intera superficie e poi parzialmente corretta con graniglia levigata sulle murature esposte all'acqua piovana. Nel secondo dopoguerra, in un contesto culturale radicalmente mutato, l'edificio, divenuto sede dell'inam, è interessato da una nuova fase di lavori. Il progetto di ristrutturazione del 1960 è affidato a Lingeri. L'adeguamento dell'edificio alle nuove esigenze distributive e funzionali è realizzato superando i propositi di sintesi compositiva e costruttiva che avevano animato il progetto originario: oltre ai due sopralzi laterali, è costruito un nuovo fabbricato a ridosso del corpo di collegamento centrale. Per le modifiche occorse nel tempo, pur ancora riconoscibile nelle linee fondamentali, il complesso si presenta oggi alterato e ospita attività diverse da quelle originariamente previste (vi è insediata l'azienda sanitaria locale della provincia di Como). Ilconcorso indetto nel febbraio 1938 è alla base della costruzione della nuova sede degli uffici direttivi, legali ed amministrativi, dell'unione dei lavoratori e delle diverse corporazioni che vi facevano capo. Negli spazi previsti vi era anche una sala riunioni in grado di ospitare 500 persone, l'ufficio di collocamento e della cassa Mutua, con servizi di assistenza medico-sanitaria. Dei sedici progetti presentati al concorso di primo grado, risultò vincitore quello denominato "Sant'Elia 5", elaborato dal gruppo coordinato da Pietro Lingeri. Nella fase successiva, il progetto denominato "Rodari 3", risultato vincitore, recuperava la simmetria dei volumi in una composizione articolata ad H, con corpi più alti agli angoli ed un fabbricato centrale più basso, di collegamento. Con il progetto definitivo, lo schema bloccato della seconda versione risulta liberato: i due fabbricati principali sono portati a cinque piani ed occupano un diverso sedime, uno più ampio dell'altro. 5, Schizzi di studio dell edificio. 48

Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria 6, 7. Piante dei piani secondo e terzo e prospetti del concorso di secondo grado, progetto con motto Rodari 3. 49

Sede dell Unione Fascista dei Lavoratori dell Industria Bibliografia Pica A., Architettura moderna in Italia, Milano 1941 _Marcianò F., Giuseppe Terragni Opera completa 1925-43, Officina, Roma 1987 _Fiocchetto R., Cesare Cattaneo 1912-43. La seconda generazione del razionalismo, Roma 1987 _Cavadini L., Il razionalismo Lariano, Milano 1989 _Cavadini L., Architettura razionalista nel territorio comasco, Como 2004, pp. 94-99 _Novati A., Como. Gli anni del Razionalismo, Città Studi, Milano 1990 _Frampton K., Storia dell architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1993 (p.246) _Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004 50

Casa Maspero OPERA Casa di campagna Maspero AUTORE Pietro Lingeri LUOGO Tavernerio (Como) DATAZIONE progetto 1940 TIPOLOGIA casa unifamiliare a struttura zoppa FUNZIONE residenza di campagna 1. Planimetria d inserimento con pianta del livello seminterrato. CONTESTO CULTURALE architettura moderna Casa di campagna Maspero 51

Casa Maspero Casa Maspero Il grande zoccolo in pietra a vista della casa di campagna Maspero a Tavernerio, che richiama nella materia quello di villa Leoni a Ossuccio, assume qui una valenza particolare divenendo elemento strutturale indispensabile per contrastare le spinte di un terreno fortemente in pendenza nel quale vengono ricavati terrazzamenti a fronte inclinato; allo stesso tempo, svolge anche visivamente la funzione di base di appoggio dell intero edificio. Nella parte seminterrata del basamento trovano posto i locali di servizio, mentre nell area verso valle sono collocati i due gruppi di sottili pilastri che sorreggono il piano terreno. Un grande albero, che segna il centro geometrico del fronte, è il fulcro attorno al quale si sviluppa il loggiato. Ne deriva un senso di grande leggerezza: la villa pare una scatola trasparente, di lecorbusiana memoria, che dialoga con la natura. La combinazione tra la scatola intonacata del loggiato e il corpo retrostante, caratterizzato dalla copertura a V, spesso utilizzata da Lingeri, crea un gioco di volumi e di calibrate asimmetrie. 2, 3. Pianta del piano terra e pianta a quota 2,70 metri. 52

Casa Maspero 3, 4, 5, 6. Sezione trasversale, fronte sud-ovest, fronte nord-ovest, fronte sud-est. 53

Casa Maspero Bibliografia _Costruire n. 138, novembre 1994 _Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004 54

Casa smontabile per De Angeli-Frua OPERA Casa smontabile per la De Angeli-Frua di Saronno AUTORE Pietro Lingeri LUOGO Saronno DATAZIONE progetto 1946 TIPOLOGIA casa smontabile in struttura mista legno-muratura a due piani e tetto ad impluvium 1. Prospettiva del salone interno. FUNZIONE abitazione CONTESTO CULTURALE architettura moderna Casa smontabile per De Angeli-Frua 55

Casa smontabile per De Angeli-Frua Casa smontabile per De Angeli-Frua L industriale tessile Carlo De Angeli Frua, membro di una famiglia che incarna perfettamente l ascesa e l affermazione dell imprenditoria milanese a partire dalla seconda metà dell Ottocento, costituì una figura di ruolo importante nell attività professionale di Lingeri. Le loro relazioni professionali che si intensificarono a partire dal 1940 quando Lingeri offre la propria disponibilità a seguire in qualità di tecnico di fiducia un ampia gamma di interventi, dalla creazione di nuovi stabilimenti all adeguamento di impianti esistenti e di strutture assistenziali per gli operai e i loro figli, alla sistemazione di appartamenti e ville di proprietà della famiglia, come la ristrutturazione della casa di Positano. Il rapporto con la De Angeli Frua era iniziato già nel 1933, notizie di lavori ricorrono ancora nel 1936 e 1937. In seguito alla distruzione dello studio di Lingeri, così come per causa della dispersione degli archivi della De Angeli Frua, molta parte della documentazione relativa ai progetti degli anni trenta è andata perduta. Ben documentato, ma solo per quel che riguarda l aspetto grafico, è uno studio per convitto e case per lavoratori della società a Legnano, che si inserisce nella politica paternalistica avviata da Giuseppe Frua. Oltre alla realizzazione di asili, scuole professionali, case per operai, il fondatore dell azienda aveva infatti previsto la creazione di convitti per le impiegate tessili. Collocabile intorno al 1940 anche per le affinità stilistiche con le case per lavoratori VE-DE- ME realizzate nel 1944, quel progetto di Lingeri rimase però sulla carta, mentre questo progetto per una casa smontabile in struttura mista in legno e muratura, essendo risalente molto probabilmente al 1946 è stato conservato. I relativi disegni - piante dei due livelli della casa, sezioni, prospetti e 2. Piante del piano rialzato e del primo piano. 56

Casa smontabile per De Angeli-Frua prospettiva, si trovano nell archivio Pietro Lingeri di Milano. la cui tipologia risulta del tutto analoga a quella delle case per artisti realizzate sull isola Comacina, L atteggiamento pragmatico di Lingeri si caratterizza per il riuso di temi compositivi in contesti diversi e a distanza di molti anni. Le case sull isola Comacina diventano una sorta di prototipo. Gli edifici progettati e mai realizzati per la tenuta Valdameri a Rivolta d Adda, il primo progetto per villa Crespi a Ghemme del 1939, la casa Salivetto del 1941-42, solo per citarne alcune. Le soluzioni compositive di queste variazioni sul tema sono riproposte infine in questo vero e proprio prototipo di casa smontabile a Saronno, memore delle ricerche da altri presentate alla V Triennale del 1933. 3, 4, 5, 6. Fronte ovest, sezione longitudinale, fronte est, fronte nord. 57

Casa smontabile per De Angeli-Frua Bibliografia _Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004, p.17 58

Villa Bellorini OPERA Villa Bellorini AUTORE Pietro Lingeri LUOGO Stresa (Verbania) 1. Prospettiva. DATAZIONE progetto 1949-51 TIPOLOGIA casa unifamiliare su tre livelli e struttura zoppa FUNZIONE residenza CONTESTO CULTURALE architettura moderna Villa Bellorini 59

Villa Bellorini Villa Bellorini Su un terreno trapezoidale di proprietà del dottor Ernesto Bellorini, caratterizzato da una sensibile pendenza, Lingeri dispone la pianta rettangolare della villa orientado le fronti più lunghe verso nord - con i servizi e la distrubuzione - e verso sud - con gli ambienti di soggiorno e le camere al piano superiore. Quest ultima esposizione è protetta da un loggiato e da due pensiline e rivolta verso il panorama delle montagne e delle isole borromee. L alfabeto degli elementi archoitettonici è ancora quello degli anni della guerra, ma la ritrovata adozione del cemento armato consente di conferire alla struttura una maggiore leggerezza rispetto ai setti portanti del periodo autarchico, e alle pareti dell involucro uno spessore minore oltre che una maggiore libertà. La gabbia strutturale portata all esterno, circonda una scatola intoonacata, articolata da slittamenti in pianta e forata da aperture dal taglio decisamente verticale (porte con sopraluce) od orizzontale. Il percorso d ingresso taglia trasversalmente il corpo di fabbrica creando un ambiente passante che incrocia la distribuzione orizzontale. La scala si distende su un unica rampa lungo la parete nord, contro la quale vengono posti anche i locali di servizio. Questo lato è prevalentemente chiuso - interrotto solo dalle vetrate d ingresso di servizio e dell atrio - e segnato orizzontalmente da una lunga serie di finestre alte, alternate a pannelli decorativi. Al piano terreno il terrazzo del soggiorno si prolunga sul fronte est, dove è coperto da una sottile pensilina retta da montanti tubolari in ferro, simile a quella d ingresso. Le otto tavole presentano un progetto di massima che non ha avuto sviluppi, e sono accompagnate da poche disegni di studio a matita, uno mdei quali riporta un proporzionamento mediante diagonali tracciate sui prospetti sud ed est. 2. Studio dei prospetti sud ed est. 60

Villa Bellorini 3. Pianta del primo piano 4.Pianta del pianterreno. 61

Villa Bellorini Bibliografia _Costruire n. 138, novembre 1994 _Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004 62

Bibliografia generale di riferimento Rassegna di Architettura, febbraio 1934. Costruzioni-Casabella 125-126, maggio-giugno 1938. Pica A., Architettura moderna in Italia, Hoepli, Milano 1941. Marcianò F., Giuseppe Terragni Opera completa 1925-43, Officina, Roma 1987. Fiocchetto R., Cesare Cattaneo 1912-43. La seconda generazione del razionalismo, Officina, Roma 1987. Cavadini L., Il razionalismo Lariano, Electa, Milano 1989. Novati A., Como. Gli anni del Razionalismo, Città Studi, Milano 1990. Frampton K., Storia dell architettura moderna, Zanichelli, Bologna 1993. Costruire n. 138, novembre 1994. Lingeri E., Spinelli L. (a cura di), Pietro Lingeri 1894-1968. La figura e l opera: atti della giornata di studio (28 novembre 1994, Triennale di Milano), Milano 1995. Prina V., Pavia Moderna. Architettura moderna in Pavia e Provincia 1925-80, Cardano editore, Pavia 2003. Baglione C., Susani E. (a cura di), Pietro Lingeri, Mondadori Electa 2004. Canziani, Della Torre, Le case per artisti sull Isola Comacina, Nodolibri, Como 2010. Siti web: http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00005/. http://www.lombardiabeniculturali.it/architetture/schede/3m080-00019/ 63