La dislessia La dislessia è un disturbo specifico di apprendimento (diffuso nel 2-2,5% circa della popolazione italiana) che riguarda fondamentalmente la capacità di leggere in modo corretto e fluente. La capacità di lettura è un processo complesso, che comprende: 1. il riconoscimento dei segni dell ortografia; 2. la conoscenza delle regole di conversione dei segni grafici in suoni; 3. la ricostruzione delle stringhe di suoni in parole del lessico; 4. la comprensione del significato delle singole frasi e del testo. La dislessia riguarda solo i primi tre processi, ossia la fase di decodifica dell informazione, non la sua comprensione. Il soggetto dislessico impara a leggere e scrivere, ma solo impegnando tutte le sue capacità ed energie nella sola fase di decodifica, che non può essere automatizzata 1. L OMS ha definito i seguenti criteri per l identificazione della dislessia evolutiva: 1. il livello intellettivo del soggetto con disturbo di lettura deve essere nella norma (Q.I. 85) 2. il livello di lettura deve essere significativamente distante da quello di un bambino di pari età o classe frequentata 3. Il soggetto non deve presentare disturbi neurologici o sensoriali che possono giustificare la difficoltà di lettura come conseguenza indiretta 4. Il disturbo deve essere persistente, nonostante la scolarizzazione adeguata e interventi didattici specifici 5. Il disturbo di lettura deve presentare conseguenze sulla scolarizzazione o nelle attività sociali in cui è richiesto l impiego della letto-scrittura Ogni soggetto dislessico presenta poi caratteristiche proprie: esistono infatti diverse tipologie di dislessia che, inoltre, possono essere accompagnate o meno da altre difficoltà: nella scrittura (difficoltà ortografiche in particolare, perché molto legate al 1 Automatizzare un compito (una procedura, una sequenza di azioni) significa riuscire a svolgerlo ripetutamente, in modo soddisfacente, con rapidità e con un basso dispendio di risorse attentive. L alunno dislessico non riesce ad automatizzare le operazioni di decodifica nel processo di lettura.
processo di decodifica), nel calcolo e talvolta in altre attività mentali, nell attenzione (con una percentuale alta - 30% - di co-presenza con il Deficit di Attenzione e Iperattività). I sottotipi fondamentali di dislessia 1. Dislessia di tipo disfonetico L alunno presenta difficoltà nella attribuzione del suono alle lettere o nella sillabazione; legge abbastanza velocemente, ma commettendo numerosi errori perché, avendo difficoltà nell analisi delle componenti delle parole, cerca di indovinare la parola in base a indizi visivi minimi (come per esempio le prime e le ultime lettere della parola). Nella scrittura ha difficoltà nello scrivere parole che non conosce e spesso compie errori di inversione/omissione di lettere o sillabe. 2. Dislessia di tipo diseidetico La caratteristica principale di questo sottotipo è la lentezza nella lettura. L alunno legge lentamente senza commettere errori, tende a sillabare per poi ricomporre la parola da leggere. Gli errori si verificano soprattutto nella lettura di parole irregolari non conosciute. Nella scrittura l alunno è in grado di scrivere correttamente le parole che non presentano discrepanza fra grafemi e fonemi, mentre incontra difficoltà nella scrittura di parole in cui la corrispondenza non è rispettata. A causa di una elevata corrispondenza fra fonemi (suoni delle lettere) e grafemi (simboli grafici delle lettere) nella lingua italiana, questo sottotipo di dislessia è meno riconoscibile in modo immediato dagli insegnanti, se non adottando strumenti ad hoc che verifichino la velocità e l accuratezza della lettura. 3. Dislessia di tipo misto In questo sottotipo di dislessia sono presenti tutte le difficoltà dei sottotipi precedenti (disfonetico e diseidetico). Il riconoscimento precoce della dislessia è molto importante per attivare strategie riabilitative e compensative mirate sin dalla scuola primaria, favorendo così il successo scolastico dell alunno (evitando ricadute negative sull autostima e sulla motivazione allo studio dell alunno).
STRATEGIE DIDATTICHE NELLA SCUOLA SECONDARIA DI SECONDO GRADO Si forniscono alcuni esempi di strategie didattiche che favoriscono gli studenti con DSA e possono essere utili per tutti gli studenti: Potenziare il bagaglio lessicale: per l alunno dislessico è più facile infatti decodificare parole conosciute; in questo modo è possibile sostituire l accesso fonologico (deficitario) alla lettura con quello lessicale (potenziato). Con esercizi di questa tipologia, la correttezza di lettura può aumentare in modo significativo. Di fronte alla spiegazione di un nuovo argomento, effettuare un brainstorming alla lavagna e/o scrivere alla lavagna le nuove parole/concetti-chiave fondamentali relativi all argomento (specie se si tratta di parole complesse) Di fronte ad un testo da studiare, lavorare sul riconoscimento di tutti gli indizi extra ed intra testuali, che aiutano a prevedere il contenuto di un testo (leggere il titolo e fare ipotesi in merito all argomento trattato; riportare alla memoria tutte le parole già conosciute in merito a tale tema; osservare eventuali immagini o didascalie che accompagnano il testo; individuare parole-chiave già evidenziate in grassetto in un testo e/o individuate dall insegnante) Fornire in anticipo (all alunno e alla classe) una scheda in cui sono raccolte le informazioni principali della spiegazione dell insegnante, così da facilitare l attenzione durante la spiegazione ed il lavoro di studio a casa. Registrare eventualmente la spiegazione dell insegnante, così che l alunno possa riascoltarla a casa per studiare. Chiedere agli studenti, a turno, di sistemare in formato elettronico gli appunti della lezione, da mettere a disposizione di tutto il gruppo classe (utile per gli alunni assenti alla spiegazione e all alunno dislessico, che può completare i suoi appunti; è un esercizio che può essere anche valutato dal docente di Informatica nel biennio)
Controllare spesso con domande brevi se quanto è stato spiegato è sufficientemente chiaro all alunno All inizio di una lezione, riprendere brevemente quanto è stato spiegato la volta precedente Leggere le consegne degli esercizi e delle domande durante le prove di verifica, per accertarsi che le indicazioni di lavoro siano chiare Concedere la possibilità di organizzare interrogazioni programmate Per potenziare la correttezza ortografica prediligere il lavoro sui testi (scritti o meno dall alunno) rispetto alle schede ortografiche; queste ultime sono più complesse per l alunno, in quanto le parole su cui lavorare si collocano al di fuori di un contesto che ne faciliti la decifrazione Suggerimenti per le lingue straniere esonerare l alunno da prove di dettatura di parole (spelling) nelle attività di ascolto l insegnante deve leggere molto lentamente e/o permettere all alunno di riascoltare più volte la registrazione oggetto dell attività assegnare prove di ascolto nelle quali siano presenti domande brevi e possibilmente a risposta multipla (domande che devono essere comunque lette all alunno) Misure dispensative utili Dispensare l alunno dalla lettura ad alta voce e dall uso del vocabolario (per le difficoltà a memorizzare l alfabeto) Dispensare l alunno dalla scrittura veloce sotto dettatura e dalla copiatura autonoma dalla lavagna per tempi troppo prolungati Evitare lo studio mnemonico di formule, tabelle, definizioni
Non effettuare più prove valutative nella medesima giornata... Misure compensative utili Nelle operazioni di scrittura, utilizzare un PC con programma di videoscrittura (es. Office-Word; documento di testi in Open Office ), che consente: una facile rilettura (sia per l utilizzo eventuale di un sintetizzatore vocale che legga il testo per l alunno, sia perché, talvolta, gli alunni dislessici presentano anche difficoltà di grafia e faticano a rileggere quanto hanno scritto a mano) un supporto mirato per la correttezza ortografica e lessicale (grazie alla segnalazione degli errori ortografici ed al thesaurus che suggerisce sinonimi e contrari) Software didattici specifici per la costruzione di mappe mentali e concettuali, come Freeplane (evoluzione del software Freemind ) Formulari, sintesi, schemi, mappe concettuali delle unità di apprendimento Tabella delle misure e delle formule geometriche Registratore e risorse audio (sintesi vocale, audiolibri, libri digitali)...